Gianfranco FINI - Ministro degli Affari Esteri - Vicepresidente del Consiglio dei Ministri Maggioranza
X Legislatura - Assemblea n. 690 - seduta del 10-10-1991
Misure violte a valorizzare l'artigianato
1991 - Governo II Prodi - Legislatura n. 15 - Seduta n. 79
  • Attività legislativa

signor presidente , signori rappresentanti del Governo, quando calerà il sipario sul settimo dicastero dell' onorevole Andreotti non so, sinceramente, di che cosa l' attuale presidente del Consiglio potrà andare fiero; non avrà certamente alcun motivo di gloriarsi per la dimostrazione che il suo Governo ha dato di arroganza, di miopia e forse anche di malafede, costringendo la Camera dei Deputati ad approvare a colpi di voti di fiducia la proposta di legge , per tanti aspetti perversa e sciagurata, di cui ci stiamo occupando da alcuni giorni. che l' onorevole Andreotti abbia manifestato una dose per noi insopportabile di arroganza nei confronti del Parlamento, lo dimostra il ricorso al voto di fiducia , che non soltanto è troppo frequente, ma certamente va al di là dell' importanza della legge stessa. lo dimostra anche il fatto che l' onorevole Andreotti ebbe, almeno in quest' aula, il viatico per il suo settimo dicastero assicurando al Parlamento che il suo sarebbe stato il Governo delle riforme. lo voglio dire non soltanto perché di riforme non vi è stata traccia alcuna, ma anche perché (e ciò è ancora peggio), questo Governo Andreotti passerà alle cronache parlamentari come il Governo che ha voluto mortificare la volontà del Parlamento. lo affermo ricordando ai colleghi e a me stesso che il Parlamento si era già pronunciato in più di una occasione circa l' opportunità del varo di questa legge. lo aveva fatto nella Commissione competente, all' unanimità (cosa che capita sempre più di rado), e lo aveva fatto in modo talmente evidente e palese da rendere noto a tutti (e certamente anche al presidente del Consiglio ) che vi erano difficoltà, perplessità enormi, ragionate motivazioni che imponevano ai colleghi della Commissione giustizia di dire « no » a questa proposta di legge . eppure il Governo Andreotti ha ritenuto di non dover tenere minimamente conto del doppio, motivato parere contrario della Commissione di merito. sapeva forse di non poter contare sulla solidarietà di alcuni fra i partiti della maggioranza né sul soccorso di alcun partito dell' opposizione; ha quindi deciso che la cambiale firmata a suo tempo dovesse essere portata all' incasso e, con un' arroganza che certamente non fa onore a chi avrebbe dovuto avviare le riforme nelle nostre istituzioni, ha sottoposto la Camera dei Deputati a tre voti di fiducia , su una legge certamente non di rilievo in un contesto nazionale. lo dico mentre stigmatizzo il fatto che il Governo, diviso certamente su tutto (a tal punto diviso che nell' altro ramo del Parlamento dà quotidianamente dimostrazione di un' evidente difficoltà a far marciare speditamente la legge finanziaria ), alla Camera mette la museruola e costringe i deputati a votare, con la fiducia, una legge che è stata ampiamente contestata dalla Commissione giustizia. mi viene da pensare che forse tanta arroganza è figlia di quelli che sono i padri della proposta di legge . e questa proposta di legge ha un padre dichiarato, l' onorevole Riz, ma ha anche un « padrino » , l' onorevole Gunnella; e absit iniuria verbis , anche se è certamente corretto dire che se il padre è l' onorevole Riz, il « padrino » è l' onorevole Gunnella! tutti i colleghi sanno che si tratta di una norma che non era contenuta nel pacchetto. tutti i colleghi sanno che fu l' onorevole Gunnella, « padrino » di questa legge, ad acconsentire alla richiesta della Sudtiroler Volkspartei di procedere all' immediata approvazione della proposta di legge dell' onorevole Riz. forse è corretto dire che l' arroganza di Andreotti deriva per l' appunto da quelli che sono i padri e i « padrini » del provvedimento in questione! ma al di là della constatazione, certamente amara, circa l' evidente arroganza, mi chiedo se un Governo quale quello dell' onorevole Andreotti agisca in siffatto modo unicamente perché deve pagare una cambiale sottoscritta da altri (e quando le cambiali sono sottoscritte da « padrini » come l' onorevole Gunnella, vanno certamente onorate!), oppure se vi sia qualche cosa di più, cioè una evidente e direi pervicace volontà di tenere gli occhi chiusi o, peggio ancora, di proseguire in un atteggiamento di evidente malafede nei confronti della questione altoatesina, tante volte discussa e affrontata. il nostro gruppo sta combattendo in quest' aula una battaglia doverosa, innanzi tutto perché (e questo va pur ricordato, specie all' onorevole Piccoli) il Movimento Sociale Italiano è ormai da qualche tempo il partito di raccolta dei cittadini di lingua italiana , esattamente come la Sudtiroler Volkspartei è da molto tempo il partito di raccolta dei cittadini di lingua tedesca . la battaglia ostruzionistica, polemica, dichiaratamente ostile del Movimento Sociale Italiano andava poi certamente condotta, anche e soprattutto perché altissima era ed è l' indignazione in Alto Adige nei confronti di questa ennesima dimostrazione di miopia e di cedimento da parte del nostro Governo. allora, quando a noi, e non soltanto a noi, si fa rilevare che occorre essere ragionevoli, che occorre tenere presente che siamo alle soglie del Duemila, che occorre guardare all' Europa e non ai piccoli nazionalismi; quando si dice, come abbiamo sentito dire anche in quest' aula, con tono rispettoso (e ringraziamo coloro che hanno avuto nei nostri confronti toni rispettosi) che occorre ricercare la convivenza ad ogni costo, che bisogna tutelare la minoranza italiana di lingua tedesca (perché voglio ricordare a tutti i colleghi che si tratta sempre di una minoranza italiana); quando si dice, come ha detto con un certo garbo oltre che con una indubbia conoscenza del problema il ministro Martinazzoli, che la Sudtiroler Volkspartei è il partito di raccolta e quindi va sostanzialmente accontentato nelle sue richieste, perché esse derivano da un ampio consenso che i connazionali di lingua tedesca manifestano ripetutamente a quel partito, isolando anche (così si sostiene), specie in Alto Adige , le ali estremistiche, quelle che si riconoscono nella Heimatbund (e spero di non offendere i colleghi di lingua tedesca , pronunciando male una parola ostica); quando si dice che la Sudtiroler Volkspartei deve essere l' interlocutore obbligato del Governo e del Parlamento, anche perché questa vertenza altoatesina, che si trascina da tanto tempo , va chiusa; quando si dice tutto ciò, si fa un discorso apparentemente così ragionevole ed accettabile nei contenuti e nelle forme da rendere molto difficile a chi non conosce esattamente come stanno le cose spiegare le ragioni per cui il Movimento Sociale Italiano si oppone con tanta durezza, arrivando anche in segno di protesta ad occupare l' aula di Montecitorio. certo, non si sforzano di capire le ragioni del Movimento Sociale e dei numerosissimi italiani che ci hanno votato proprio perché abbiamo parlato sempre chiaro al riguardo, coloro che avrebbero il dovere di garantire libertà di informazione ed il pluralismo. io mi unisco alla protesta del mio gruppo e dei colleghi per l' atteggiamento di alcuni « servi - tori » , che dovrebbero servire l' informazione e, certamente, il pluralismo — non fosse altro perché sono pagati dai contribuenti e quindi anche dagli elettori di lingua italiana dell' Alto Adige — e che invece danno prova di un atteggiamento certamente deplorevole e tale da farci dire che non si sono né sforzati di capire le ragioni di questa battaglia, né tanto meno di informare correttamente i connazionali. ma se fosse tutto così facile e così semplice, forse il Movimento Sociale Italiano non avrebbe avuto tanti voti in Alto Adige . per un attimo vorrei invitare i colleghi che cortesemente mi ascoltano ad una riflessione estremamente semplice ed elementare. ci si dice: voi siete i soliti ipernazionalisti, non capite che bisogna arrivare alla convivenza, non capite che bisogna dare soddisfazione alla Sudtiroler Volkspartei perché tiene sostanzialmente unito il gruppo di lingua tedesca che in essa si riconosce. ebbene, noi non capiamo nulla di tutto ciò, ma ogni volta che si va alle urne in Alto Adige , il Movimento Sociale Italiano , che « non capisce » , aumenta di consistenza e i partiti che, al contrario, « capiscono tutto » , diminuiscono! allora mi pare che qualcosa non quadri nel ragionamento di chi o con supponenza o, in alcuni casi, con presunzione ha voluto richiamarci a capire. forse gli elettori di lingua italiana hanno compreso che certi atteggiamenti di apparente disponibilità al dialogo sono in realtà ipocriti e bugiardi. non mi riferisco tanto ai colleghi della Sudtiroler Volkspartei o ai cittadini di lingua tedesca che in essa si riconoscono, quanto all' atteggiamento miope o in malafede del nostro Governo. il signor ministro degli Esteri avrebbe, per lo meno, dovuto sentire il dovere di dire alla Camera che non corrisponde a verità quello che pure è stato detto circa l' assicurazione che avrebbe dato al suo collega austriaco Moch della volontà italiana di non subordinare al rilascio della quietanza liberatoria l' ingresso dell' Austria nella Cee! qualcuno avrebbe dovuto dire alla Camera, nel momento in cui le chiede comprensione, che sono stati fatti passi presso Vienna per fare in modo che la quietanza liberatoria venga, una volta chiuso il pacchetto, finalmente rilasciata. a tal riguardo si continua invece a giocare sull' equivoco. c' è chi nei corridoi sussurra: « state tranquilli perché abbiamo fatto i passi che dovevamo fare » . c' è magari anche chi fa qualche telefonata dicendo: « anche a Strasburgo, tu sai che se ne è parlato! » . e ne abbiamo parlato anche a Strasburgo: ho personalmente chiesto alla commissione politica della Cee come sia possibile conciliare l' ingresso di un paese dell' Europa nella comunità economica europea quando quel paese continua a tenere aperto un contenzioso giuridico con un altro paese, che non soltanto è confinante ma è stato anche chiamato, diversi anni addietro, a rispondere dinanzi all' Onu di palesi o presunte violazioni, che in realtà non ci sono state. fuori di qui, nei corridoi o « via filo » , si dice al Movimento Sociale Italiano : « per carità, cercate di capirci! » . ma qui dentro, in realtà, non si compie nemmeno un passo verso un' elementare chiarezza. sono convinto che il nostro Governo non ha compiuto un solo passo concreto nei confronti dell' Austria; ma soprattutto il nostro Governo sa benissimo — ed ecco perché non è miope ma in malafede! — che la Sudtiroler Volkspartei la sua strategia ce l' ha e in maniera estremamente chiara. una strategia talmente chiara e talmente annunciata da far dire non soltanto a noi ma a molti altri che la chiusura del pacchetto non è la chiusura della vertenza altoatesina. la chiusura del pacchetto è un appuntamento che la Sudtiroler Volkspartei ha dato al Parlamento ricattando o se volete dando al Governo questo ultimatum: se entro il 23 novembre il Parlamento non avrà approvato tutta la normativa, noi cittadini di lingua tedesca che ci riconosciamo nella Sudtiroler Volkspartei , daremo, in occasione del nostro congresso, il via al processo di autodeterminazione. pertanto, il nostro Governo si trova oggi nella condizione obbligata di dover digerire quell' ultimatum, già sapendo che anche dopo l' approvazione di questa sciagurata norma la vertenza non sarà in alcun modo chiusa. si aprirà invece, un altro capitolo della vertenza altoatesina! ma allora perché non parlare chiaro? perché non dire, non a noi che queste cose le sappiamo, ma agli italiani che stanno in Alto Adige , che il nostro Governo ha deciso sostanzialmente di accontentare la Sudtiroler Volkspartei tutte le volte che essa chiede qualcosa? perché non avere il coraggio di dire che questa è una posizione che il nostro Governo assume, nonostante che da parte della Sudtiroler Volkspartei sia stato detto, stradetto e ripetuto, anche per bocca di autorevoli esponenti di quel partito — non voglio tediarvi, anche perché il mio non vuol essere un intervento meramente ostruzionistico — che al punto 1 (se non ricordo male) del suo statuto vi è il disegno dell' autodeterminazione? non abbiamo dimenticato le polemiche di questa recente estate registratesi sull « uscita » — certamente infelice — di un nostro collega della Sudtiroler Volkspartei . evidente dunque che la Sudtiroler Volkspartei , ottenendo giorno dopo giorno (l' onorevole Maceratini l' ha definita la tecnica del salame o della foglia di carciofo) tutto quello che il Governo pensa di dare perché convinto che, così facendo, potrà chiudere una vicenda che al contrario rimarrà sempre più aperta, tenta di arrivare laddove è strategicamente posto il suo obiettivo, vale a dire all' autodeterminazione. è stato scritto — mi pare giustamente — che nel momento in cui dovesse essere approvata questa sciagurata norma non si sarà compiuto soltanto un passo verso quel loss Von Rom che tante volte abbiamo sentito riecheggiare, ma si sarà soprattutto fatto un passo consistente per andare via da Trento, più che da Roma, perché ovviamente vi è un gradualismo che se non viene arrestato in un determinato momento porta definitivamente al distacco, se non territoriale almeno sostanziale, dell' Alto Adige dal resto del territorio nazionale . come fa il nostro Governo a non sapere tutto ciò? il nostro Governo infatti lo sa perfettamente; ritiene però, errando totalmente, di dover accondiscendere ad ogni richiesta. teme forse che, non facendo così, possa ritornare in Alto Adige una tensione, come è stato in passato, « condita » anche con episodi terroristici? voglio dire a bassa voce, anche se il concetto meriterebbe certamente toni alti, che il Governo è arrivato al punto di cedere, in sostanza, a richieste sempre più pressanti, sempre più evidenti nel loro fine ultimo e anche sempre più ricattatorie, senza sentire nemmeno il dovere di dire che è certamente gravissimo e molto deplorevole quanto è stato affermato da Magnago circa il ruolo che il terrorismo ha avuto in Alto Adige , affinché il governo italiano capisse che le richieste della Sudtiroler Volkspartei dovevano essere accontentate! questo è stato detto da Magnago e non è stato smentito. ciò nonostante il nostro Governo continua a dire che occorre dare tutto quello che la Sudtiroler Volkspartei chiede, perché altrimenti può ricrearsi tensione, forse temendo che ricominci una stagione di attentati. si ha così la riprova che qualsiasi tipo di impegno venga preso qui non tanto dalla Sudtiroler Volkspartei , che di impegni non ne prende mai, quanto dal nostro Governo, non possa — o forse non si vuole che lo sia — essere mantenuto. mi spiego: rappresenta certamente un fatto di grande rilievo quanto il ministro Martinazzoli ha detto circa l' indisponibilità del Governo ad applicare la proporzionale etnica nella composizione dell' eventuale sezione distaccata in Bolzano della Corte d'appello di Trento. ma noi sappiamo, o meglio temiamo che da qui a qualche settimana, dopo il 24 novembre — magari suffragata da un voto del congresso della Sudtiroler Volkspartei — ritornerà la questione dell' applicazione della proporzionale etnica anche all' interno della sezione distaccata. come ci si può allora fidare di questo tipo di atteggiamento troppo accondiscendente? come si può presumere che gli italiani in Alto Adige si fidino di questo e di tutti gli altri governi che hanno accondisceso ad ogni richiesta, senza aver mai il coraggio di mettere un punto fermo ? perché gli italiani dell' Alto Adige hanno dato fiducia al Movimento Sociale Italiano ? non certo perché questo chiede di limitare non l' abbiamo mai fatto. gli italiani danno fiducia al Movimento Sociale perché in esso hanno individuato l' unica forza che ha il coraggio di dire che, se la minoranza di lingua tedesca pretende dei diritti, deve avere anche dei doveri. il primo è quello di dire chiaramente qual è il limite al quale la Sudtiroler Volkspartei vuole arrivare. il limite viene quotidianamente spostato un po' più avanti. ed il Governo fa finta di non accorgersene o peggio ancora teme che, dicendo di no, succeda chissà che cosa. così, gli italiani che si trovano a vivere in quella parte del territorio nazionale finiscono per sentirsi discriminati e in alcuni casi traditi. ed allora, per favore, non si richiami a sproposito la civiltà del nostro popolo, il fatto che l' Italia con la sua bimillenaria storia dev' essere per forza accondiscendente e deve capire, che il popolo italiano è generoso. tutto ciò è verissimo: noi siamo talmente generosi, come popolo ed anche, forse, come Governo, da non renderci nemmeno conto che tanta generosità in molti casi crea agli italiani solo enormi problemi. siamo generosissimi nei confronti della nostra minoranza di lingua tedesca in Alto Adige . vogliamo però, renderci conto che cominciamo ad essere profondamente ingenerosi nei confronti degli italiani di lingua italiana ? la tante volte reiterata accusa di razzismo nei confronti di chi, da posizioni nazionaliste, difende gli interessi legittimi della comunità nazionale è ormai in Alto Adige ribaltabile nei confronti dei tedeschi. gli italiani si sentono stranieri in patria. è questo che dovrebbe essere capito una volta per tutte dal Parlamento. gli italiani non vogliono non convivere pacificamente; vogliono soltanto essere trattati alla pari del cittadino di lingua tedesca . fino a che non si darà un segnale ben preciso di comprensione di questo stato di necessità, non si avrà la possibilità di arrivare ad una convivenza non soltanto pacifica, ma anche priva di prevaricazione. l' onorevole Piccoli — che, colto da qualche impeto d' ira, ha ritenuto di prendersela con il Movimento Sociale Italiano usando toni e parole che non fanno certamente onore alla persona — forse non conosce nei dettagli la situazione dell' Alto Adige — anche se mi sembra strano, fingere di non conoscerla — forse non sa che in alcune scuole intorno a Merano (e l' ho constatato personalmente), in barba a qualsiasi legge, in barba a qualsiasi volontà di vivere civile, in barba a qualsiasi decenza, si fanno uscire prima i bambini di lingua italiana e poi quelli di lingua tedesca per evitare che vengano a contatto gli uni con gli altri. l' onorevole Piccoli dovrebbe sapere che si interpreta il bilinguismo — che dovrebbe essere obbligatorio — unicamente in funzione di prevalenza della lingua tedesca su quella italiana. non invito i colleghi a comperare qualsiasi prodotto proveniente dall' Alto Adige , ma mi è recentemente capitato di stappare un a bottiglia di vino, signor presidente , che recava sì l' etichetta stampata in due lingue, ma la parte in tedesco era scritta in caratteri tali che tutti vedessero che si trattava di un vino proveniente dall' Alto Adige , mentre quella in lingue italiana era ridotta a due piccolissime righe, scritte quasi per non subire le conseguenza derivanti dall' inosservanza della norma, in modo tale che nessuno la vedesse. presidente, sarei lieto di ammettere di aver commesso un errore, se mi fosse data la possibilità di rinvenire, ritrovandomi, come mi è successo, in altra parte d' Europa ed imbattendomi in una pubblicazione della provincia di Bolzano (io, cittadino italiano, che, pagando le tasse, do a tale provincia del nostro paese la possibilità di spendere i molti denari che l' autonomia ed il pacchetto gli hanno concesso), la traduzione in italiano dell' illustrazione dei prodotti reclamizzati. essa, però, non c' è, perché la provincia di Bolzano, interpretando in modo capzioso il bilinguismo, stampa materiale propagandistico dei tanti bei prodotti di quella terra, diffondendolo in Europa ovviamente in lingua tedesca , in lingua francese, inglese ed olandese, dimenticando l' italiano. come si fa a dire che vi è volontà di collaborare da parte della Sudtiroler Volkspartei quando nella toponomastica una steinstrasse viene tradotta in « via stein » , quando tutti sanno perfettamente che stein vuoi dire pietra? c' è un' evidente volontà di allontanare gli italiani e di recepire tutto quanto il Parlamento dà senza corrispondere nulla in cambio. c' è inoltre un' evidente volontà di far sentire gli italiani stranieri in patria, costringendoli ad andarsene o a dichiararsi con il censimento cittadini di lingua tedesca , pur portando i nomi di Rossi, Ferretti e quant' altri. allora, signor presidente , signori colleghi, le norme in esame sono norme sciagurate, non soltanto perché renderanno tecnicamente molto difficile il funzionamento della giustizia, ma anche perché rappresentano l' ennesimo cedimento di fronte ad un atteggiamento di chiusura nei confronti della convivenza. la mia conclusione certamente amara è da un lato rivolta a far comprendere ai colleghi che il nostro non è l' atteggiamento prevenuto di coloro che non vogliono convivere, bensì l' atteggiamento obbligato dal consenso che abbiamo avuto da tanti italiani che aspettano invano che Roma si accorga che là è Italia. il nostro è un atteggiamento obbligato anche in ragione di una considerazione ulteriore: tutti hanno detto che l' Italia detiene la minoranza meglio trattata del mondo, tanto che altri Stati, che hanno problemi analoghi, hanno studiato come sia stato possibile garantire alla minoranza di lingua tedesca tutti i privilegi che le sono stati riconosciuti. ebbene, vogliamo chiudere una volta per tutte la vertenza altoatesina? il Movimento Sociale è disponibile a condizione che si apra un altro pacchetto riguardante la tutela degli interessi degli italiani, per riportare in parità sul piano dei diritti e dei doveri la convivenza in Alto Adige . altrimenti ciò che oggi appare agli occhi di qualcuno soltanto il grido di allarme, forse troppo retorico, del Movimento Sociale , « badate che stanno facendo di tutto per staccare l' Alto Adige dall' Italia e tedeschizzare una parte del territorio nazionale » , tra qualche tempo sarà una drammatica realtà. vorrei che qualcuno, se ne ha la volontà, andasse a rileggere le denunce che il Movimento Sociale Italiano avanzava dieci o quindici anni fa circa il punto di arrivo del processo di autonomia per verificare quanta ragione avessimo allora e quanto ragione, purtroppo, abbiamo oggi. allora, apriamo un' altra vertenza tesa a non mettere gli uni contro gli altri, ma a portare gli uni in parità degli altri. e per una volta prendiamo esempio dall' atteggiamento dell' Austria nei confronti dell' Italia. signor presidente , colleghi, si dà il caso infatti che la storia giochi degli strani scherzi ai popoli e quindi anche ai governi: l' Italia oggi si trova nella condizione di imparare quanto meno quello che l' Austria, per la debolezza del nostro Governo, le ha imposto, vale a dire che le minoranze si tutelano anche facendo la voce grossa o comunque non dichiarandosi sempre pronti a dire di sì. L'Italia oggi ha il problema di una minoranza di connazionali che vive al di là dei confini sanciti al termine della seconda guerra mondiale . anziché dire allora, come pure si dice, che è antistorico richiedere la revisione dei confini orientali — non voglio entrare per il momento in tale questione — si tragga insegnamento da quello che l Austria e la Sudtiroler Volkspartei hanno sostanzialmente imposto da molti anni al Governo e al Parlamento italiano! il nostro Governo e il nostro Parlamento facciano qualcosa di analogo a quello che l' Austria e la Südtiroler Volskpartei ci hanno imposto per tutelare i connazionali di lingua tedesca , nei confronti della Slovenia e della Croazia per tutelare i connazionali di lingua italiana ! infatti, se l' Italia non tornerà ad avere parità di intervento e pari dignità nazionale con gli altri interlocutori, essere italiani in Alto Adige sarà estremamente difficile, ma, quel che è peggio, comincerà ad essere difficile essere italiani in qualsiasi contesto internazionale. tutti i colleghi hanno certamente più esperienza di me, ma vi posso garantire che nella mia poca esperienza in consessi internazionali ho constatato che l' Italia viene considerata, anche per gli atteggiamenti che assume il Parlamento per coercizione del Governo, non una nazione con una dignità, ma unicamente una nazione pronta a dirvi sì pur di non aver guai. il guaio è che i guai li crea ai suoi cittadini e non li