Giulio ANDREOTTI - Presidente del Consiglio dei Ministri Maggioranza
X Legislatura - Assemblea n. 599 - seduta del 06-03-1991
Conversione in legge del decreto legge 12 gennaio 1991, n. 5, recante provvedimenti urgenti in tema di lotta alla criminalità organizzata e di trasparenza e buon andamento dell'attività amministrativa.
1991 - Governo VI Andreotti - Legislatura n. 10 - Seduta n. 599
  • Attività legislativa

chiedo di parlare. signor presidente , onorevoli colleghi , ritengo utile richiamare la Camera ad una necessità. onorevole Mellini, io conosco lo spirito con il quale lei affronta questi problemi e lo rispetto profondamente, ma so anche che ci troviamo di fronte ad una terribile alternativa: da un lato dobbiamo salvaguardare con il massimo sforzo l' indirizzo ispirato al garantismo, che rappresenta un titolo d' onore per la nostra legislazione e per la nostra vita politica; dall' altro dobbiamo tuttavia constatare che qualche volta il modo in cui abbiamo ritenuto — forse sbagliando — di affrontare i problemi esistenti (vale in particolare l' esempio dei maxiprocessi, che pur comportando il vantaggio di rappresentare un messaggio politico e morale di forte impegno nella lotta alla criminalità mafiosa, hanno però evidenziato il germe di difficoltà dovute alla loro lunga durata) ha comportato il manifestarsi — non entro in questa sede nel dibattito relativo al concetto un po' estensivo di carcerazione preventiva — di conseguenze negative, fino al paradosso di aver subito condanne da parte della Corte europea dei diritti dell' uomo per motivi di denegata giustizia, a causa della lunga durata delle procedure giudiziarie. in queste condizioni, fermo restando... no, se mi permette è un argomento connesso e lei lo sa meglio di me, onorevole Mellini! non è in questa sede che si deve fare questo tipo di discussione. fermo restando che il problema andrà affrontato globalmente, proprio perché siamo alla vigilia di un dibattito che dedicheremo all' intero complesso dei problemi della giustizia, ritengo che in quella sede tale questione debba essere ripresa. ma oggi sarebbe molto grave se, dinanzi ad un' emozione profonda che l' opinione pubblica italiana aveva provato vedendo tornare in libertà persone che non mi pare possano avere una nostra preventiva... onorevole Mellini, lei che è un grande latinista ricorda che il summum ius è una summa iniuria . in questo caso, quello che avevamo dinanzi a noi era veramente un' ingiuria alla sensibilità del nostro popolo. non è affatto vero!