Valter VELTRONI - Deputato Opposizione
X Legislatura - Assemblea n. 510 - seduta del 31-07-1990
Bilancio di previsione dello Stato per Tanno finanziario 1993 e bilancio pluriennale per il triennio 1993-1995 (1446); Nota di variazioni al bilancio di previsione dello Stato per L'anno finanziario 1993 e bilancio pluriennale per il triennio 1993-95 (144
1990 - Governo I Amato - Legislatura n. 11 - Seduta n. 97
  • Attività legislativa

signor presidente , il subemendamento al nostro esame ha una sua storia. come i colleghi ricorderanno, esso fu presentato ad un altro articolo: si aprì in tale sede una discussione in cui anche parlamentari di altre forze politiche espressero il loro consenso. convenimmo poi concordemente di trasferirlo in altra sede; e individuammo come sua collocazione naturale l' articolo che è ora al nostro esame. vorrei ricordare che si tratta di un subemendamento simile, per alcuni versi identico, a quello presentato da altri colleghi parlamentari nei giorni passati. esso stabilisce il limite del 25 per cento della raccolta pubblicitaria in riferimento al complesso del fatturato annuale destinato ai settori dell' editoria quotidiana, periodica, della radiofonia e della televisione. vorrei rievocare la discussione svoltasi in quest' Aula nei giorni passati. la normativa al nostro esame corrisponde all' esigenza primaria di disciplinare il Governo delle risorse pubblicitarie, che obiettivamente è uno dei fattori che maggiormente condizionano l' esistenza stessa dei mezzi di comunicazione di massa e la loro autonomia. con tale subemendamento si stabilisce il limite del 25 per cento del fatturato pubblicitario annuale complessivo. ora, ho analizzato la situazione di altri paesi europei ed ho constatato che in Germania, ad esempio, non vi è alcuna concessionaria pubblicitaria che raccolga più del 17 per cento , in Francia non ve ne è alcuna che raccolga più del 22 per cento , in Gran Bretagna non ne esiste alcuna che raccolta più del 15 per cento di tale fatturato. aggiungo che la normativa in esame ci sembra la più efficace per constatare un fenomeno del quale si è più volte parlato in quest' Aula, che può consentire, con la dilazione del controllo della risorsa pubblicitaria, di occupazione nel mercato una posizione che finisce obiettivamente con il configurarsi come monopolio ed oligopolio. d' altra parte, in una società moderna il bene rappresentato dal pluralismo dell' informazione non è difendibile in astratto: nel concreto del mercato dell' informazione la leva fondamentale per garantire la presenza di una pluralità di soggetti è infatti costituita proprio dalla possibilità di tali soggetti di accedere alle risorse pubblicitarie, in relazione alle quali — come ha più volte sottolineato la Corte costituzionale — si definiscono le posizioni di controllo più marcate. su questo punto desideriamo richiamare l' attenzione dei colleghi; e mi riferisco, in particolare, a coloro che nei giorni scorsi hanno firmato e sostenuto emendamenti di questa natura. a noi sembra che siamo in presenza di una misura idonea a garantire non solo un reale mercato pubblicitario, ma anche una pluralità di fonti e di soggetti. per questi motivi, riteniamo che il voto favorevole sul subemendamento in esame possa arricchire e rendere più cogente l' insieme di norme che stiamo discutendo. volto a corrispondere all' esigenza di dar vita ad un sistema moderno, competitivo e pluralista. ciò soprattutto in ragione del fatto che può esservi pluralità di soggetti (tra loro ben diversi) solo se la raccolta pubblicitaria non è concentrata in poche mani. ribadisco che l' indice previsto dal subemendamento in esame è senz' altro più elevato di quello esistente negli altri paesi europei : deve pertanto ritenersi perfettamente in linea con quanto è previsto nel resto del continente. innanzitutto, signor presidente , volevo dire, a nome dei presentatori, che non ritiriamo il subemendamento in questione. volevo poi dire al ministro che tutte le statistiche pubblicitarie consentono in larghissima parte di prevedere l' eventuale fatturato pubblicitario. vi sono proiezioni fino a tre anni elaborate dalla Intermatrix e dall' UPA sulle quali si fondano gli investimenti pubblicitari. è quindi ampiamente possibile prevedere quali potranno essere le percentuali di raccolta pubblicitaria degli anni futuri. se comunque il Governo vuole che si faccia riferimento al fatturato pubblicitario dell' anno precedente , non abbiamo difficoltà ad accedere a questa ipotesi. ribadisco che quella da noi proposta mi sembra una soluzione coerente per lo meno con l' ispirazione, le intenzioni, le ragioni generali che stanno alla base di questa legge. noi quindi non solo non possiamo accogliere l' invito a ritirare il nostro subemendamento ma insistiamo sull' importanza e il rilievo di questa normativa che ha assunto, anche nel dibattito svoltosi in Aula nei giorni scorsi, una valenza particolare. presidente, ritengo che i margini di previsione siano ormai fondati in modo tale da consentire anche la fissazione per gli anni successivi. tuttavia, se questo costituisce un problema, io sarei anche disposto a riformulare l' emendamento, se il Governo lo ritiene preferibile.