Massimo D'ALEMA - Ministro della Difesa Maggioranza
X Legislatura - Assemblea n. 460 - seduta del 11-05-1990
Sulla obiezione di coscienza
1990 - Governo I Craxi - Legislatura n. 9 - Seduta n. 269
  • Attività legislativa

signor presidente , onorevoli colleghi , il voto di stamane chiude una vicenda lunga, troppo lunga, e della quale per molti aspetti non vedo come il Parlamento possa andare orgoglioso. da gran tempo vi era la necessità di un impegno rinnovato delle forze politiche , dello Stato, del Parlamento nella lotta contro la droga. abbiamo alle spalle una lunga inerzia, di cui portano responsabilità quelle stesse forze che hanno governato il paese e che hanno sostenuto e voluto il disegno di legge in esame. questa inerzia non può essere imputata alla legge numero 685, semmai al fatto che essa non è mai stata seriamente applicata nei suoi aspetti più significativi e innovatori; semmai alla mancanza di una vera politica, al fatto che chi ha governato il paese ha lasciato nella solitudine e nella debolezza gli operatori del settore e chi si è battuto su una linea di frontiera. era necessario ed urgente agire. se penso alla vicenda che abbiamo alle spalle, mi viene in mente quanto sia stato grave e irresponsabile impedire ciò che era possibile: che il Parlamento approvasse, un anno fa, nuove norme contro il traffico di droga, per il sostegno alle comunità, per gli assetti dei servizi, per il recupero dei tossicodipendenti. tali disposizioni sarebbero ormai da tempo operanti, ma ciò è stato impedito dalla posizione arrogante ed ostruzionistica di una maggioranza che ha preteso che tutto fosse incardinato intorno al principio ideologico e propagandistico della punizione del tossicodipendente. in questo modo si è esercitato un ricatto nei confronti del Parlamento e del paese; si è giunti a strumentalizzare l' attesa e l' angoscia delle famiglie. il risultato è sotto i vostri occhi: una legge per tanti aspetti confusa e ingiusta, inefficace e culturalmente regressiva. segno di regressione culturale, di un moralismo ipocrita ed incolto, è infatti la mancanza di ogni differenziazione tra droghe leggere e pesanti, confuse nel tabù degli stupefacenti. al contrario, si tratta di sostanze diverse, di effetti diversi, di culture diverse, che uno Stato moderno ed una politica moderna dovrebbero conoscere per combattere. tutto ciò viene inoltre da una maggioranza che è stata ferrea nel difendere anche nel corso del dibattito su questa legge, gli interessi delle lobbies degli alcolici e dei superalcolici, fino al punto di respingere un emendamento volto a proibire la pubblicità di tali sostanze dannose per i cittadini (l' alcolismo provoca nel nostro paese 20 mila morti ogni anno). abbiamo visto il modo in cui il principio della punibilità è stato imposto: è stato imposto nel modo peggiore, con un insulto, come è stato ricordato, alla civiltà giuridica del nostro paese ed al nostro ordinamento. la legge introduce la possibilità per un funzionario governativo di privare alcuni cittadini dei propri diritti senza che questi abbiano la possibilità di difendersi, senza contraddittorio. tale provvedimento introduce inoltre il principio grottesco secondo il quale i prefetti hanno il potere discrezionale di stabilire l' opportunità o meno di avviare il tossicodipendente ad una terapia di recupero. di fronte all' inutile e sciocca barbarie di queste norme, resta la consolazione che le condizioni in cui versa lo Stato italiano faranno in modo che questa legge risulti largamente inapplicata. si tratta infatti di un provvedimento che pone in condizione di illegalità centinaia di migliaia di ragazze e ragazzi del nostro paese: per questo è sostanzialmente inapplicabile. tuttavia essa non è meno grave per l' uso selettivo, discriminatorio e ricattatorio che ne potranno fare autorità che sono emanazione del governo centrale. ecco il messaggio contenuto in questo provvedimento, che non è rivolto al tossicodipendente, al quale non si indica alcuna via d' uscita. in realtà, questa legge si rivolge alla gente comune, ai tanti cittadini che giustamente hanno paura perché preoccupati dal crescere della piccola criminalità. essi temono lo scippo, il furto dell' autoradio, il tossicodipendente, il diverso, il disperato che ha bisogno di una dose e non esita a rubare. a questi cittadini il Governo, la maggioranza lanciano un messaggio: ci penseremo noi, li terremo a bada, li schederemo, li metteremo sotto controllo, li puniremo! questo messaggio è falso. il provvedimento, infatti, è destinato, a mio giudizio, a far crescere anche la piccola criminalità; ponendo nell' illegalità il tossicodipendente lo si legherà di più al ricatto e alla solidarietà dello spacciatore. il messaggio è falso, non solo inumano. ha detto giustamente il collega Maceratini che questa legge segna una vittoria culturale della destra; e io vedo, accanto a questo, segni inquietanti: vi è chi nella maggioranza ha cavalcato la punizione dei tossicodipendenti; chi cavalca la repressione degli immigrati di colore; chi lascia intendere con ipocrisia che non sarebbe contrario alla pena di morte . in questo modo si spargono veleni nel corpo sociale , si favorisce la disgregazione di un principio di solidarietà, si cavalcano gli istinti più bassi dell' opinione pubblica . noi ci siamo battuti contro tutto questo; abbiamo difeso principi, non solo nostri, di umanità e di solidarietà, principi nostri, socialisti e cristiani. non abbiamo difeso il permissivismo: il nostro partito ha combattuto la droga e la cultura della droga, laddove dovevano essere combattute, fra le nuove generazioni, anche quando alcuni, che ora siedono ai banchi della maggioranza e impugnano la bandiera della punizione, invece inclinavano al permissivismo e alla cultura della droga. ma una cosa è una classe dirigente che combatta sul piano culturale, con l' esempio, con l' educazione, altra cosa è una classe dirigente che pensi di scaricarsi la coscienza stabilendo che drogarsi è proibito e che chi si droga sarà punito. questa è ipocrisia e moralismo, tutto ciò non potrà che produrre danni al paese, non risolverà il problema della droga, alimenterà una spinta all' egoismo dei forti e alla segregazione dei deboli. per queste ragioni noi voteremo contro il provvedimento e continueremo a batterci contro la droga e non contro le vittime della droga.