Marco PANNELLA - Deputato Opposizione
X Legislatura - Assemblea n. 303 - seduta del 10-05-1989
1989 - Governo I Berlusconi - Legislatura n. 12 - Seduta n. 6
  • Mozioni, interpellanze e interrogazioni

signor presidente , mi sono chiesto chi avrebbe letto i testi di monsignor Gennaro Acquaviva, che sicuramente sono stati preparati per questo dibattito. giorni fa ne avevamo letto alcune anticipazioni sul Giornale di Montanelli: c' era l' affermazione della necessità di fondare nuovi patti sociali e lo sviluppo della nostra situazione nel paese... presidente, la ringrazio molto. dicevo che mi sono chiesto chi avrebbe portato qui dentro — se Bettino Craxi o Claudio Martelli — le tesi nuove del nuovo laicismo, del nuovo cattolicesimo, del nuovo concordatarismo, che come è noto, appartengono al grande ispiratore di Bettino Craxi. e non parlo di Loris Fortuna, che sta oggi alla tradizione socialista più o meno come il citato Ruffini sta alla tradizione della religiosità cattolica e della Democrazia Cristiana . signor presidente , francamente capisco che i colleghi della Democrazia Cristiana , sapendo che di religiosità ci appassioniamo da sempre, a tali temi da vario tempo non siano molto interessati, con le eccezioni di Oscar Luigi Scalfaro, di Mariapia Garavaglia e di qualche altro. è infatti vero, storicamente, sul piano culturale della convenienza, che nessuno quanto il clericale è ateo ed ha fastidio dell' ingombro delle varie religiosità: Francesco Ruffini, evocato qui in un modo un tantino improprio ed offensivo, Giuseppe Ferrari o don Sturzo. l' umiltà è una virtù gaia, la modestia e lugubre; e un po' lugubre era, se il collega Forlani me lo consente, il suo richiamo alle tradizioni della religiosità ed alle tradizioni cattoliche fatto per difendere questa casuistica nemmeno neoconcordataria, ma paleogesuitica marginale, fondata sullo sfruttamento di una virgola per sostenere, ad esempio, che la Corte costituzionale in quella sua decisione, per me non straordinaria, ha detto esattamente l' opposto di ciò che è scritto nella risoluzione firmata, ahinoi!, né da Forlani né da Formigoni ma da Martinazzoli, nella quale sto cercando di leggere degli echi cattolico-liberali, rosminiani, manzoniani, ferrariani, perché da Brescia e dintorni, dalla presidenza del gruppo cattolico (pare che così lo si cominci a rappresentare) forse qualche accento più proprio di richiamo (che non quelli a Ferrari o a Ruffini) poteva venire. d' altra parte, l' accanimento di noi — come dire? — macinatori e propositori perenni del male fa sì che la storia della religione e della religiosità ci importi davvero. e quando ho udito il segretario della Democrazia Cristiana evocare il Concordato e la tolleranza concordataria come quella prova di capacità di dialogo alla quale egli si richiama sempre con molta sincerità, mi è parso di ricordare che il Concilio Vaticano II avesse invece chiaramente affermato che il subire il regime concordatario può essere legato a particolari e deplorevoli circostanze storiche (quelle nelle quali non vi fosse da parte di Cesare il rispetto per quel che è dovuto alla religione). quindi tutto l' afflato di Ruffini, di Sturzo e di tutti coloro che hanno votato contro il Concordato... mi riferisco al primo, perché rispetto al secondo francamente non vi sono state grandi voci né a favore né contro: bisogna pur essere cortesi con gli avversari! certo, quello che era stato firmato da Mussolini e Gasparri non fa giustizia alla statura di Casaroli (bisogna pur dire le cose), ma fa giustizia al resto. ci troviamo allora a discutere con i colleghi democratici cristiani e del Governo, che deplorano questa continua rimessa in discussione. se non vado errato, il dispositivo della risoluzione della maggioranza così recita: « ... impegna il Governo ad elaborare in tempo utile ai fini del regolare inizio del nuovo anno scolastico la normativa necessaria ed a sottoporla al Parlamento » . siamo a maggio e nel frattempo, signor presidente , la maggioranza impegna il Governo ad elaborare le nuove norme e a portarle in Parlamento; dovremo quindi discuterle ed ascoltare cosa ne pensa la controparte: complimenti! è indubbio che questa è la cornice del quadro neoconcordatario! in essa il negoziato permanente, la fiera permanente è il regime prescelto; un regime in cui non dovrebbero esserci ingombri ideali ed ingombri parlamentari, perché non è serio costringere costantemente il Parlamento a discutere di norme che dovrebbero essere oggetto, in qualsiasi paese civile, di circolari, in ordine alle quali dovrebbero intervenire poche discussioni. non a caso, invece, con questa mentalità concordataria, avete eretto a massima dignità, a tempio, il commercio che si svolge nelle fiere, nelle quali si guardano i denti dei cavalli, altre cose delle vacche e via dicendo; su questo poi c' è la fatica del mettersi d' accordo. la stessa risoluzione della maggioranza è la dimostrazione che il cosidetto nuovo Concordato è un vecchio strafalcione del diritto e della politica; è uno strafalcione di quarto rango. dove sta Loris Fortuna? dove stanno anche Francesco Ruffini e don Sturzo? l' avete sentito: il partito, che evidentemente non ricorda nemmeno chi fosse né cosa dicesse Loris Fortuna — scusatemi, ve lo dico con molta franchezza, compagni socialisti, non c' è da vergognarsi, non è intollerabile — propone una cosa che in genere nella cultura e nel sociologismo cattolico buono, di provincia, alla fine del secolo, con l' Opera dei congressi — mi rivolgo a voi, compagni socialisti — si poteva proporre. avete proposto di accompagnare l' insegnamento della religione con la pratica e la tecnica della solidarietà. questa è la proposta del gruppo socialista, che viene dalla collega Fincato; ma l' Opera dei congressi , nella sua estrema periferia, aveva questa concezione del diritto, della serietà, dell' insegnamento e delle nozioni. mi pare che sarebbe molto facile capire che i fondamenti del trasformismo non si possono non ripescare nei fondamentalismi, dei quali poi lo Stato, a livello della dignità della proposta e della legge, si trova disarmato. devo dire che dobbiamo guardarci da ciò! credo che tutti coloro che continuano a discutere di Concordato, compagni socialisti, di aborto, signor ministro Amato, tutti coloro che continuano a discutere, come fate voi, dell' ergastolo (anzi, discutetene un po' di più, compagni socialisti, invece di divenire i nuovi alfieri — eh, Cardetti? — dell' ergastolo, altrimenti c' è il rischio che magari poi a Torino, con qualche pentito, diano l' ergastolo), alfieri adesso della cultura concordataria come fondamento... c' è da vergognarsi, tutti, perché non solo non c' entra niente il riformismo, la religiosità, ma non c' entra niente nemmeno un minimo di decoro politico dei fatti! qui non viene nemmeno il vostro presidente di gruppo, al quale riconosco una grande serietà, non vengono Craxi, Martelli, nessuno... e Amato parla con Formica del congresso! ma, insomma, chi è l' uomo, chi è la persona attenta ai problemi veri ai problemi che sono in discussione, ai problemi del diritto, della religiosità e, concretamente, del clero? è Luciano Guerzoni, che ieri è venuto a parlare della spoliazione del diritto civile del sacerdote, del clero, del parroco — se non ho compreso male, Luciano, era di questo che tu ieri parlavi — da parte del neoconcordato, che consegna il pane della terza età alla gerarchia, che lo consegna all' amministrazione; questo neoconcordato lo toglie all' uomo sacerdote; lo toglie al servitore della religione che, in base al vecchio Concordato, quasi tutta la vita è stato anche un pubblico ufficiale . gliela toglie per rimetterla tutta nella capacità di gestione — quindi anche di benevolenza e di malevolenza — dell' amministrazione ecclesiastica o dei dignitari ecclesiastici. è questo ciò di cui stiamo a discutere. è possibile davvero che il così attento e tollerante segretario della Democrazia Cristiana ci proponga e si proponga di andare avanti, e non indietro, in questo modo? Forlani, spero che riusciate non a convincerci — perché questo sarebbe molto facile — ma a provarci il contrario. spero che voi riusciate a provarci che sia buona la cornice per la quale tutto quello che riuscite a proporre al Parlamento sovrano è di chiedere all' Esecutivo, al ministro della pubblica istruzione , di tornare fra tre mesi a discutere per la decima volta di questo! è questa la cornice! dovremo farlo per il matrimonio? certo, in questo modo siete riusciti a beffare Fortuna, i cattolici e tutti quelli che credono nella grandezza, nell' importanza del sacramento, che non può essere sporcato dall' illusione, che deve essere difeso dai carabinieri, che deve essere difeso dalla violenza di Cesare. certo, siete riusciti a regolare i conti; certo, oggi di nuovo v' è un divorzio antidivorzio di classe. oggi, fra poco, potremo ottenere che la Sacra Rota abolisca il divorzio, abolisca la legge sul divorzio, ai danni della donna. o spero... Garavaglia, parli e so quanto sei religiosa, quanto sei donna e femminista, nel senso buono della parola, e quanto esprimi spesso le tue opinioni; non ce le fai mancare. ora su questo ti informi, e ci dici se sia esatto che già — come Mellini ti potrà documentare — vi sono atti o situazioni di giurisprudenza, che si annunciano gravi, per i quali tutte le garanzie della regolamentazione dello scioglimento del matrimonio avvenuto secondo la « legge Fortuna » vengono annullate per quel che riguarda i diritti della parte più debole. e questo grazie al Concordato di monsignor Acquaviva e dei compagni socialisti, i quali raggiungono, sì, la tradizione cattolica, ma quella clericale, non quella cattolico-liberale, non quella popolare, non magari quella giansenista o con venature gianseniste: quella dell' amministrazione di curia, da una parte e dell' altra del Tevere. e si accusa il Governo poi di andare male. fanno bene i compagni comunisti, e anche Mellini e i nostri, a contestare millimetro per millimetro al ministro Galloni e alla maggioranza, per esempio, questo patente rovesciamento di ciò che la Corte costituzionale ha detto, rovesciamento che si traduce nell' affermazione: « anche a seguito di tale pronuncia non si può determinare una condizione di discriminazione dell' ora di insegnamento della religione cattolica rispetto all' orario scolastico » . devo dire che anche questi gesuitismi offendono sicuramente una grande tradizione, anche con i suoi derivati secondari, perché con questo linguaggio qualsiasi diritto si chiama discriminazione; qualsiasi puntualizzazione e disciplina si chiama, diciamo, privilegio e discriminazione. siamo qui allora per dire che voi siete certo vittime e qualsiasi governo sarà vittima di questa situazione, di questo quadro che si è scelto. e si gabella se stessi ; perché so che l' onorevole Forlani è sincero: la sua cultura lo porta davvero a ritenere che l' essere tollerante e dialogante significhi difendere tutto questo contro l' intolleranza di chi dice che questo invece non va bene come diritto positivo , oltre a non essere certo in linea con le tensioni religiose e di religiosità della nostra storia. noi, come federalisti europei, ed io, se mi si consente, anche come radicale, devo dire, signor presidente , che se avessi un minimo di gusto del « tanto peggio, tanto meglio » dovrei essere veramente felice. ma siccome, al contrario, ho l' angoscia del « tanto peggio, tanto meglio » , siccome mi auguro per i nostri avversari, come per noi, il « tanto meglio » , sicché lo scontro avvenga su proposte sempre migliori e nella gestione in positivo di quel che noi facciamo, dico che è urgente quest' opera di igiene legislativa, di igiene positiva, di igiene di diritto positivo . questo neoconcordato non ha né la violenza creatrice e la spudoratezza di Mussolini e neppure la grandezza della tradizione delle cancellerie vaticane: è un documento di convertiti socialisti, laici e massoni, di convertiti a queste « consuncole » . Bernanos queste cose le aveva già previste, le aveva denunciate, le situava a Roma; non solo, dunque, il Gide de Les caves du Vatican , ma proprio Bernanos. gli uomini di fede avevano già previsto questa gestione del mondo affidata a massoni che tradiscono le ragioni ideali, ad accattoni, a mercanti dei rispettivi templi; sicché poi non viene fuori che mediocrità e tristezza. certo, questo accade quando si è letto Morandi. io penso a Bettino Craxi... adesso che mi ricordo, è vero: egli leggeva Morandi mentre io leggevo Il Mondo . forse non ho fatto a tempo a far leggere a Bettino (che ha quattro anni meno di me) un po' più di Il Mondo e un po' meno di cose pregevoli, come quelle di Morandi o altre simili. ma oggi il vuoto... scusami, Zevi, non il vuoto. il vuoto è una grande cosa! oggi la lugubre virtù della mediocrità e la distanza dalle passioni e dall' umiltà è quello che riuscite a produrre a livello legislativo. pensate a quello che riguarda la droga, pensate alle vostre famiglie, a voi stessi. che cosa? l' ergastolo? pensate alla punibilità. tra l' altro, il povero Fortuna, se ci fosse... signor presidente del Consiglio , lei è stato meno appassionato di noi a queste cose, comprensibilmente, venti, trenta o quarant' anni fa. ognuno di noi aveva le sue attenzioni: chi mirava al potere, che a qualcosa d' altro; è del tutto legittimo. ma voi siete riusciti, attraverso « monsignor » Acquaviva (che evidentemente è il vostro teologo), a recuperare anche una cosa che avevamo tutti rifiutato in tema di divorzio e poi, soprattutto, di aborto. per quanto riguarda l' aborto, che cosa si tendeva a dire? « a noi ciò che importa è la punibilità, cioè l' equiparazione del peccato al reato; poi che si vada effettivamente in galera... noi siamo buoni, non è questo il problema! » . vi era tutta una tesi: la donna resti colpevole di reato perché lo è di peccato; ma tanto, visto che nemmeno quando il peccato era reato la mandavamo in galera (se non quando, essendo una povera pezzente, aveva l' utero sfondato dall' aborto clandestino e in ospedale tutta l' assistenza che le si dava equivaleva a dirle che aveva procurato l' aborto), non la mandiamo in galera certo noi. considerato che un milione e mezzo di scippatori, drogati e tossicodipendenti non vengono messi in galera — è colpa della legge — così come i loro capi, che semmai finanziano i nostri partiti o i vostri ai livelli più strani e chiari, a questo punto stabiliamo che sono peccatori oltre che malfattori e li lasciamo perdere. questa è la cultura clericale, compagni socialisti: non quella per la quale ci si oppone con altra passione, ma quella che voi tutti subite. vi conosco e ci conosciamo uno per uno; se queste cose ve le avesse proposte a casa vostro figlio, gli avreste detto: figlio mio, dove prendi questo esempio? è nell' ora di religione? signor presidente del Consiglio , si prepari, perché tutto questo con voi è vincente. perché è vero che siete indifferenti alle vere, grandi questioni delle tensioni religiose, ma è anche vero che non ve n' è più alcuna, se non quella di mammona. è il nuovo cattolicesimo: l' argent c' est la guerre , ma soprattutto è mammona. ci vuole il potere, non importa come e perché! spero che dopo il congresso socialista e dopo il 19 giugno saremo tutti un po' più liberi; voi sapete che sto lottando per la vostra libertà, compagni socialisti, come tutti quanti noi. se il 19 giugno le elezioni saranno andate appena appena decentemente, tornerete agli ideali e soprattutto andrete a portare un fiore alla memoria di Loris Fortuna e alle cose che ha sempre detto. è vero che nel nostro mondo laico credo non dobbiamo mai lanciare la prima pietra, perché, insomma, un po' di fiori a Ruffini, a Ferrari, a coloro che erano contro l' indice di Stato... ma son cose vecchie, la scuola e i testi scolastici! il problema è se Manzoni o Rosmini avrebbero dovuto essere all' indice! e anche voi socialisti, in questi modi...! roba vecchia, nel senso che tutti i clericalismi si uniscono sotto l' emblema dell' esercizio triste e tristo, consumante, del potere di questo mondo. ma allora, l' unico che qui può testimoniare della grandezza di questa tentazione perenne della cultura è Giulio Andreotti che, essendo al riguardo rigoroso da quarant' anni , raggiunge la sua innocenza. e l' innocenza non è la verginità, come molti di voi credono; l' innocenza è la prerogativa della terza età : nei quadri del Rinascimento, nell' Antico testamento ciò che è forte e puro sono i capelli bianchi e non l' insignificanza dell' amorino o del ragazzino, che non è ancora storia e quindi non è natura umana. questo è l' insegnamento non solo e non tanto dell' imitazione di Cristo che è un apocrifo, ma di tutta quanta l' attenzione cristiana e giudeocristiana. ma Giulio Andreotti è grande, è vincente, perché almeno lui crede, ha creduto, ha onorato nell' umiltà sorridente della forza, la cultura di coloro che credono sia presunzione amministrare secondo principi e religiosità le cose di questo mondo! ha grande dignità un vecchio pensiero pessimista. voi ne siete diventati i parvenus. signor presidente , penso che devo alla sua cortesia il fatto di non essere stato ancora richiamato... allora credo che potrò aggiungere ancora qualcosa. è accaduto proprio a me di dire ai compagni comunisti due domeniche fa, parlando ad Altissimo — perché gli « altissimi » intendano — , che l' alternativa di sinistra, quella per la quale ci avete criminalizzato per vent' anni , adesso non ci deve più unire, non basta... sì, Alessandro, non eri ministro dell'Interno o della giustizia e non potevi farlo in modo formale! lo hai fatto come potevi! adesso è troppo tardi: adesso dobbiamo parlare di una alternativa più profonda, perché alternativa di sistema, e non possiamo pensare che a livello culturale. i compagni socialisti ne sono la dimostrazione flagrante; sono in buona fede , la loro cintura è quella di Acquaviva, cioè di qualcuno che è una caricatura di Andreotti e che, a livello del tormento, ha solo il tormento del percorso: non credo ne abbia altri. democristiano da una parte e dall' altra, tanto che oggi in realtà avrebbe potuto scrivere qualcosa per Forlani; ma è ad onore della Democrazia Cristiana il non aver bisogno di questi amanuensi, che fanno il lavoro e lo lasciano poi nel cassetto! naturalmente, infatti, non si ha molto stimolo per i grandi uomini di potere socialisti. si dice: sono anticraxiano; proprio per niente, sono antisocialista...! compagni socialisti se qui ci fosse Loris Fortuna, chi sarebbe l' antisocialista? e siccome tutto questo data da 13 o 14 mesi, uno che è antisocialista dice: tanto quello sono e così finisco! uno che non lo è — come io non lo sono, e lo sapete, per tutta un' esistenza — sta cercando di vedere se è possibile evitare che questa cosa si solidifichi e che il congresso e le elezioni siano il trionfo del più volgare del nobile andreottismo che, invece, la nostra Repubblica riesce ad avere. signor presidente del Consiglio , lo faccio con fiducia vera. ho molta simpatia, ho molta fiducia nel ministro Galloni e riconosco che lui ha una sua « passionaccia » per la quale dobbiamo dargli un riconoscimento e ricordare Benedetto Croce . in fondo, il maggior contributo che noi possiamo dare per il formarsi di chiarezze oggettive è la nostra appassionata soggettività. Croce non riteneva sempre che l' appassionata soggettività dovesse essere un po' cieca come accade a lei e magari a me, mentre l' uomo di Stato dovrebbe essere capace di controllarla un po' meglio e un po' di più. quanto al controllo delle passioni sulla religiosità, ritengo che lei, signor presidente del Consiglio , sia maestro. non le chiedo di porsi in contraddizione con se stesso , ma di essere più coerente: dica, all' interno del suo partito o della sua corrente, se potremo sperare di avere un solo trimestre senza questi desolanti dibattiti (il Governo perde tempo!). ciò che è proprio del mercato boario deve essere celebrato a tutti i livelli delle istituzioni: l' Esecutivo, la diplomazia, il Parlamento ed il ministero dell'Interno ! è questa — capite — la cecità! Bettino Craxi...! insomma, i Concordati sono questi. neoconcordato? ma è roba da piangere! e la Democrazia Cristiana proprio nella sua indifferenza alla religiosità, in quanto partito (è giusto, è un partito di questo mondo), ha lasciato perdere, ha applaudito. ma lo scandalo è nel tempio, lo scandalo è per i credenti; a meno che non si viva secondo una grande tradizione (questa, sì, che è postandreottiana!), la tradizione di Formigoni, questa scissione antica: fondamentalisti a livello, diciamo, della psiche e molto materialisti a livello delle cose di questo mondo, per le quali, essendo quelle del diavolo, non si deve commettere il peccato di irenismo che consiste nel volerle amministrare secondo principi che siano di altri. tutto questo è storia vecchia. e quindi l' università, le mense, la sacra mensa... il problema non è tanto come vadano le cose dell' università, ma come si mangi a mensa. e si entra così in conflitto con voi, compagni comunisti, perché Formigoni dice: per un terzo, pure voi! c' è la chiamata di correità. « e così che si fa, perché non volete che noi abbiamo magari un pochino di più? » . e così fanno i manifesti in centro, invece di vergognarsi! loro invocano il diritto di partecipare in un modo più pesante al consociativismo (come si dice con gentilezza), cioè alle tangenti, alla truffa, alla cultura che anima il nuovo Concordato e l' opera di Governo. poi, signor presidente del Consiglio , se avrà qualche momento di riposo da dedicarmi dopo le fatiche di questo Esecutivo (a lei auguro tra cinquant' anni , ma, anche per lei, mi creda, io mi auguro tra cinque ore) mi dirà se non è problema suo e mio quello di cercare di sgombrare il campo da questo criterio. poi avremo subito, tra un mese — giustamente — , la querelle sul regime che abbiamo consegnato ai sacerdoti, poi quella sull' annullamento di quelle parti della legge sul divorzio che tutelano la donna e via dicendo. credo che dovremo sgombrare il campo per i prossimi governi, quali che siano le alternative. e ritengo che ormai le alternative siano trasversali a tutta questa Camera e non possano essere di altra natura. ringrazio davvero moltissimo il segretario Forlani per i suoi stilemi dialoganti, di dialogo di tolleranza; stilemi comunque democratici. capisco invece del tutto e completamente il mio augusto amico e collega presidente del gruppo democratico cristiano , Mino Martinazzoli, perché molto comprensibilmente se ne è andato. credo infatti che vivere questi momenti e sopportare queste sue firme al nulla, rispetto alle cose che rappresenta e che ama, comporti evidentemente da parte sua non solo il diritto civile , ma anche il buon gusto di dimostrare chiaramente che oggi è una vuota firma, dietro alla quale Martinazzoli non c' è. presidente, volevo solo dire al collega Scalfaro che, nelle prediche, coloro con i quali si finisce col prendersela, sono i presenti. il parroco si arrabbia contro gli assenti, ma sono i presenti che si prendono... una voce al centro.... le bastonate! in famiglia ho dei monsignori!