Marco PANNELLA - Deputato Appoggio
X Legislatura - Assemblea n. 201 - seduta del 08-11-1988
1988 - Governo Ciampi - Legislatura n. 11 - Seduta n. 176
  • Attività legislativa

ecco, il collega Alborghetti entra subito nel merito con una interruzione, non a me, che ancora non stavo parlando, ma forse al silenzio. non so cosa voglia dire con « la tassa sui drogati » , ma il tema mi sembra importante. una opinione al Governo per la tassa sui drogati? ho l' impressione che il Governo dovrebbe andare a sentire le ultime notizie da Nancy e non da Ronald Reagan, visto che le illuminazioni Rimbaud le aveva — come sappiamo — di un certo tipo, mentre le illuminazioni degli iscritti al partito socialista , dall' ultimo al più importante dei suoi esponenti, senza eccezioni, sono ormai... una voce dai banchi del gruppo del Pci. salvo Craxi... no, anche lui. dicevo che tali illuminazioni sono ormai del tipo allucinazione da droga. signor presidente , vorrei subito dire una certa cosa in ordine al nostro dibattito. certo, dobbiamo registrare la pochezza, l' ignoranza « promossa » dei mass-media italiani, pronti a raccogliere ed a catapultare tutto quello che è a misura, appunto, della propria ignoranza e della propria incapacità di mediare culturalmente con un minimo di rigore quello che accade; pronta ad essere disattenta sempre — perché in realtà non è capace di coglierlo — al valore delle idee, per poi dare valore non alle idee ma alle battute a volte ridicole degli uomini di potere, degli oligarchi. in tale situazione potremmo dire che la democrazia in questo momento anche in America sta dimostrando di essere in una crisi enorme, perché il potere più importante, quello di comunicazione, nella società della comunicazione, non è disciplinato. viviamo, infatti, come ai tempi di Montesquieu senza renderci conto che vi sono nuovi poteri fondamentali da organizzare, se vogliamo garantire la vita delle istituzioni e della democrazia. dicevo che in questa situazione dobbiamo pur affermare che il nostro dibattito è troppo difficile, probabilmente, per i mass-media, i quali avendo avuto in questi anni criteri di promozione peggiori di quelli della classe politica producono disastri più gravi di quello che il ceto politico produce. ad esempio, in tema di droga il Consiglio dei ministri torna a riunirsi... ma bisogna pur dire che è truffaldina la posizione socialista, truffaldina, signor ministro del Tesoro , Amato; ripeto, è truffaldina la posizione del partito socialista , perché non è possibile da una parte raccontare cialtronate ridicole e grottesche, grazie ai mass-media, e poi... e chiaro che se il partito socialista dice una cosa seria può darsi che i mass-media non se ne accorgano, ma se dice una baggianata, una cosa volgare, immediatamente gli danno grande rilievo. non è un caso, signor ministro del Tesoro , che a lei da un po' di tempo di rilievo ne diano poco, perché a volte, o anche molto spesso, scelte che noi comunque non condividiamo sono presentate da lei con una dignità intellettuale e politica che è eccezionale se confrontata con ciò che proviene dal partito socialista , da un anno a questa parte, nel nostro paese. il partito socialista , ad esempio, annuncia che occorrerà « governare » il fatto centrale della droga e governare il paese in un modo diverso. occorrerà, quindi, punire, non punire... ogni giorno se ne trova una ed è grottesco questo succedersi di posizioni! l' unica posizione ferma che resta è quella che Gabrio Lombardi si era vergognato di portare avanti sino in fondo: il principio della illiceità senza conseguenze, senza la punibilità. si tratta di un principio che per l' aborto affiorava sempre. si diceva: noi non vogliamo impiccare le donne, non vogliamo condannarle, ma vogliamo che sia chiaro che il loro comportamento, in caso di interruzione volontaria della gravidanza , è illecito. non ci importa, poi, di metterle in galera. lo Stato cioè deve proclamare la colpa-peccato, così che la colpevolizzazione del peccato di Stato, nei confronti del diritto penale e nei confronti del diritto positivo , serva di per sé come punizione delle coscienze, delle anime e come dinamica di criminalizzazione sociale, se non penale, delle vittime di queste operazioni. dicevo che si è annunciato, comunque, che non si vuole punire; per altro, avendo rinfocolato le peggiori, più stupide, più velleitarie, più proibizionisti che posizioni, si riscopre l' obbligo della scelta: o il carcere o la comunità. mi pare che il Governo ritenga — ed evidentemente ha ragione — del tutto demenziale e stupida questa posizione, perché altrimenti qualche traccia dovremmo pure trovarla nella legge finanziaria , se non nel bilancio dello Stato . come? sembra vi sia bisogno di almeno 300 mila posti letto nelle comunità o nelle carceri, urgentemente. perché Craxi è serio, propone cose concrete, è un uomo politico pratico, non è Ingrao, fascinoso, suggestivo ma, pare, non concreto: lui invece il fascino e le suggestioni delle idee lo ingombrano poco, ed è un uomo concreto, propone cose pratiche, cose che si fanno. allora? la soluzione del problema della disoccupazione giovanile è lì! nel momento in cui garantissimo tanti San Patrignano e li garantissimo d' obbligo, perché dobbiamo metterli in carcere o mandarli, appunto, nei San Patrignano , per centinaia di migliaia di giovani — devo dirlo sinceramente — converrebbe essere tossicodipendenti, farsi « beccare » e poi magari avere così assicurati un anno o due o tre di lavoro o di cosa equivalente. dov' è la traccia nel bilancio della giustizia e della sanità di tutto questo? lo chiedo al vicepresidente del Consiglio ... sì, io continuo ad avere nostalgia del momento in cui lei era vicepresidente del Consiglio , ministro Amato, le chiedo scusa, ma, insomma, è una buona nostalgia, no? forse non era male. dicevo comunque che chiedo a lei ed al relatore, socialista anche lui, dove siano queste tracce. se non vi sono tracce, vuol dire che stiamo truffando con cinismo tutto il paese. se nei finanziamenti alle comunità... continuiamo a prevedere finanziamenti di un certo tipo. ad esempio, non so quanto — confesso che non ho fatto a tempo a documentarmi — diamo e daremo a Vienna, alle famose istituzioni internazionali dell' Onu in merito alle quali siamo fieri (abbiamo dato fino a 400 miliardi, mentre gli USA mi pare ne abbiano dati 40 o 60: lo abbiamo proclamato dappertutto). dicevo che non so quanto diamo, quanto proponete di dare in più e con quali criteri rispetto a questa nuova breccia assistenziale che si apre, di nuove « maternità ed infanzia » e di altre cose. vecchi sistemi! bisogna inventarsi le comunità, perché quelle che ci stanno servono per il 5 per cento , anzi — che dico? — per l' 1 o 12 per cento di coloro nei confronti dei quali lo Stato dovrà agire. ebbene, non esiste alcuna corrispondenza tra il dibattito, l' immagine e l' identità! certo che per le opposizioni in questa società, per le minoranze di idee o le maggioranze di idee, per coloro che hanno idee, la penalizzazione è atroce, perché lo strazio, la differenza fra l' identità e l' immagine, di chi ha la concretezza delle idee è uno strazio ai limiti dell' insopportabile, a livello di vita dei movimenti politici e delle persone. la questione, invece, si rovescia quando si ha l' irresponsabilità di trattare nel modo in cui lo si tratta il problema della droga, della giustizia, dei principi, dell' ergastolo e della pena di morte nel nostro paese: allora il meccanismo è del tutto opposto. il meccanismo è quello di presentare l' immagine di una positività e di una forza che non ha nulla a che vedere con l' identità, sempre più povera e sempre più squalificante e squalificata, che si ha politicamente parlando. abbiamo, quindi, questo aspetto di carattere generale . ne abbiamo poi un altro: certo 700 miliardi in meno — mi pare — nel bilancio della giustizia, in alcuni settori, di per sé potrebbero non apparire un fatto catastrofico! ma come? i nostri giornali parlano di droga e di giustizia e di mafia, parlano dei tentativi eroici, ormai diciamo pure « martirologici » , del ministro di grazia e Giustizia per realizzare una riforma importantissima e gravissima (in senso positivo, si spera) della giustizia e dei nostri codici, e in questo momento il Governo va per conto suo! di tutto quello che riguarda idee, non idealità astratte, di tutto quello che riguarda tendenze culturali, qualifiche politiche, la legge finanziaria e il bilancio dello Stato fa a meno; a tutto ciò i documenti in questione sono completamente impermeabili. che cosa può capire oggi il paese? che cosa possono capire coloro che votano socialista o democristiano di quello che state combinando? certo, c' è una situazione internazionale per la quale le « vacche grasse » sono garantite a chi non è del tutto pazzo o suicida. abbiamo dunque una situazione nella quale c' è molto da sperperare; ed in realtà sperperate molto. anche il modo di trattare il folle debito pubblico consolidato non ha nulla a che vedere con i documenti finanziari in discussione. lo stesso ministro Amato ha per primo sottolineato che le riforme importanti dovranno venire. ma quando? siamo certi, ministro Amato, che la situazione internazionale, la situazione economica complessiva e quella europea in particolare ci consentiranno di finanziarie riforma profonde, che nel medio e lungo periodo certamente si risolverebbero in economia per il nostro paese, ma che all' inizio dovrebbero pure essere finanziate? questa storia dura dal primo anno del Governo Craxi, da quando furono formulate unanimi previsioni (totalmente smentite) dallo Stato ed anche dalla Camera dei Deputati , per il 1977, 1978,1979, sul costo energetico. lo ricorderanno i compagni comunisti: allora c' era il compagno Margheri, c' erano altri, tra cui Felice Ippolito, ma tutti erano concordi, tanto che eravamo i soli, non essendoci allora neppure gli amici Verdi, a formulare previsioni diverse. è dall' inizio del Governo Craxi — dicevo — che ci troviamo ad avere a che fare con circostanze internazionali, indipendenti dalla nostra volontà e che addirittura andavano contro le scelte che facevamo, che consentono evidentemente di continuare a governare senza affrontare quelle riforme radicali, di struttura e di funzionamento dello Stato, che sono necessarie se non vogliamo avere uno Stato-colabrodo, una sorta di previdenza sociale , uno Stato cioè che rischierebbe di produrre sperpero anche se per caso — e non è il caso — le leggi finanziarie e i bilanci fossero buoni. rimanendo in argomento ancora brevemente, vorrei riportare l' attenzione alla situazione nella quale ci troviamo, alle ragioni per le quali il ministro Amato ed il Governo ci annunciano per il futuro (perché sanno che sono necessarie) riforme che avremmo già dovuto realizzare in una situazione nella quale i governi erano molto stabili, nella quale malgrado tutto — voto segreto o no — quando si è voluto fare delle battaglie (penso a quella sulla scala mobile ), è stato possibile farle. si continua a sperperare: ma perché? certo, fin quando il sistema elettorale sarà quello che abbiamo, fin quando la partitocrazia si troverà ad essere nutrita da principi di democrazia politica che risentono di quel proporzionalismo per il quale la gente elegge per rappresentare chiese o cosche, molto più che per garantire il Governo della cosa pubblica , il Governo del paese, il Governo delle proprie speranze, è evidente che le elezioni non si faranno su questi temi. noi già da alcuni anni avevamo invitato i compagni del partito socialista , ma anche l' opposizione, ad avere il coraggio di mettere al centro delle campagne elettorali i problemi della spesa pubblica , il problema del debito pubblico , con qualche grande proposta. è infatti tipico della democrazia proporre nel momento delle elezioni i costi che si dovranno pagare prima ancora dei redditi, dei regali o dei doni che potranno venire a questa o a quella categoria. noi paghiamo oggi (problemi come quello concernente il voto segreto o il voto palese sono palliativi) la situazione per la quale i parlamenti e i governi sono eletti su programmi che non possono, per la natura stessa del sistema politico , vedere il formarsi di vittorie elettorali e di blocchi di forze sociali ed economiche, di alleanze storiche, che consentano di fare poi, magari attraverso la Tennessee Valley Authority o altro, qualcosa che possa rappresentare un processo solido che duri trent' anni . la situazione che ho descritto non è solo italiana. in queste ore, si sta votando negli USA, signor presidente , signor ministro. ancora una volta non riesco personalmente a trovare nessuna soddisfazione, nessun nutrimento, nessun cibo vero negli osservatori politici, nei politologi ed anche nella stampa, al riguardo. a me pare evidente che le « nancyreaganate » italiane, queste cosettine che ci sono state regalate, le uniche accattate durante la campagna elettorale americana e trasportate in Europa ed in Italia, siano un sintomo interessante... presidente, noi assistiamo negli USA alla riscossa e alla grande rivincita storica dell' America proibizionista degli anni 20. la grande rivincita dell' America proibizionista con i suoi miti, i suoi personaggi, i suoi meccanismi, la sua incultura, la sua cultura, la sua criminalità, la sua corruzione, la sua pochezza intellettuale ed il disprezzo per le minoranze e le idee: quell' America che, appunto, era l' America del proibizionismo criminale. abbiamo avuto in questo secolo il proibizionismo stalinista e comunista, il proibizionismo fascista e abbiamo avuto altresì il proibizionismo criminale e di natura criminalizzante per le idee, la società e gli individui di quegli anni che, non a caso, si conclusero con la grande crisi mondiale. ciò accade sempre dove si cerca di governare la storia e la cultura con le proibizioni e con l' attacco più statalista e inconcepibile. la destra americana oggi mostra il suo acerrimo statalismo, la sua incapacità di rispettare i diritti individuali e la sua illusione di potenza, proprio con la pena di morte e con gli ergastoli ed il segretario del partito socialista incidentalmente — neanche se ne accorge — ripropone il valore dell' ergastolo nel nostro paese, dimenticando che almeno, in quel referendum, il partito socialista e il partito comunista si pronunciarono (con scarso vigore di lotta, bisogna pur dirlo) a favore di una scelta di civiltà, quella che ha sempre caratterizzato i partiti della tolleranza, i partiti della democrazia. invece, si fanno queste proposte con l' alibi della droga. quel che avviene in America è chiaro: tutti coloro che hanno una cultura di morte, una cultura violenta, una cultura della paura della diversità e degli altri, tutti coloro che non sono riusciti con il Ku Klux Klan o iniziative affini ad avere il « totem e tabù » della pena di morte , oggi, grazie alla droga, possono proporre di estendere la stessa, di farne una cultura vincente. naturalmente, con un minimo di assennatezza, per non occupare del tutto l' eredità di Giorgio Almirante, si è detto che il segretario del partito socialista era ammirato per quanto si stava facendo in America; ha taciuto sulla pena di morte , però ha ripreso la questione dell' ergastolo. dinnanzi a questa situazione credo sia illusorio pensare che vi siano maggioranze e governi che possano davvero presentare bilanci e finanziarie secondo linee di sviluppo di grandi culture, di grandi blocchi storici, di grandi blocchi sociali che si formano attraverso idee semplici, di giustizia, attraverso la realizzazione di alcuni eventi, o di alcuni tentati eventi storici. signor presidente , non ho altro da dire e credo che i tempi che mi vengono assegnati e che vengono assegnati al gruppo federalista europeo stiano per scadere. signor presidente , mi era stato comunicato di avere un certo tempo per il mio intervento che in effetti ho esaurito. stante la nuova riforma, quella in base alla quale vengono assegnati ai dibattiti criteri da salumeria (70, 100 o 12 grammi...), abbiamo previsto di conservare i restanti dieci minuti per illustrare gli emendamenti. in questa economia da salumieri, dobbiamo pure avere un minimo di capacità di risparmio; anche perché noi siamo, forse, fra i pochi salumieri che pagano le tasse fino in fondo, le tasse all' istituzione che ci ospita. volevo semplicemente dire che dubito che si svolgerà un grande dibattito in quest' Aula, anche nel momento in cui affronteremo il bilancio ed i problemi dei grandi dicasteri. ciò che importa in questo momento a chi in Italia può è che si smetta quanto prima di occuparci di questa « roba » per avere poi assicurate le riformette-truffa per le leggi elettorali europee. e su tutto ciò e sulle baggianate criminali sulla droga, che si gioca la politica italiana , con un presidente del Consiglio che, devo dire, sembra essere felicissimo di un tale modo di far politica; non a caso in fondo esso riabilita storicamente la Democrazia Cristiana e si traduce, da qualche anno a questa parte, in una maggior forza della Dc di fronte al sempre più desolante tatticismo e cinismo di coloro che un tempo dicevano di voler preparare l' alternativa. per quel che mi riguarda — sarà forse la conferma di un pregiudizio — ritengo quindi che questo dibattito sia di scarsa importanza e che le tante, probabilmente, piccole misure tecniche di senso positivo che si tenta di realizzare nell' ambito del bilancio rappresentino veramente poco o nulla dinanzi al desolato e desolante contesto di Governo, di maggioranza e — mi si consenta — anche socialista, che tanto pesa, in questo caso devo dire immeritatamente, sulla politica italiana e sul Parlamento. tutto ciò non consente né a noi né a nessuno di sperare in una buona legge finanziaria e di bilancio. questo è quanto abbiamo di fronte e, per quel che mi riguarda, mi comporterò, da deputato, di conseguenza. ho capito! allora prepariamoci alla pena di morte ! onorevole Piro, non sia imprudente! se domani mattina il segretario del suo partito le dirà: pena di morte !, lei tacerà! era una breve apologia dell' ergastolo da parte di Piro!