Gianfranco FINI - Ministro degli Affari Esteri - Vicepresidente del Consiglio dei Ministri Maggioranza
X Legislatura - Assemblea n. 118 - seduta del 21-04-1988
Intervento di cooperazione allo sviluppo in Libano e rafforzamento del contingente militare italiano nella missione UNIFIL
1988 - Governo II Prodi - Legislatura n. 15 - Seduta n. 42
  • Comunicazioni del governo

signor presidente , signor presidente del Consiglio , colleghi, il MSI-Destra Nazionale non le voterà la fiducia, onorevole De Mita . prima di conoscere il suo programma, non nutrivamo molti dubbi; dopo averlo ascoltato, siamo del tutto convinti della necessità di opporci, perché il suo ci appare un programma fatto dai partiti, ma soprattutto per i partiti, nel quale la pubblica opinione stenterà a riconoscersi. infatti, troppi problemi importanti per il cittadino sono stati disattesi, troppi argomenti sono stati soltanto accennati oppure annegati in un mare magnum di utopiche speranze. non pensiamo cioè che, leggendo il suo programma, trarrà motivi per nutrire nuova fiducia nello Stato il cittadino che attende che il Governo lo difenda dal terrorismo, sia politico sia criminale, il cittadino che attende che il Governo difenda i suoi figli dalla droga e che faccia qualcosa per il lavoro o per consentire che si viva in città meno inquinate. eppure, nel suo programma vi sono tanti impegni e promesse, forse troppe per realizzarle tutte, anche solo in parte! nel suo libro dei sogni — così l' ho definito, perché più che di un programma, a mio modo di vedere , di questo si tratta — vi sono impegni mirabolanti che ritengo lei per primo sappia essere di assai difficile realizzazione. l' azzeramento del gigantesco deficit dello Stato entro il 1992 sarebbe — quello sì! — un miracolo; altro che arrivare al termine di questa legislatura! un libro dei sogni che, in alcuni casi, per gli italiani corre il rischio di essere un libro che presenta qualche incubo, perché indubbiamente la velata minaccia di aumentare ulteriormente l' inasprimento fiscale sarà considerata inaccettabile dagli italiani. non abbiamo quindi, nel merito, alcuna esitazione nel votare contro il suo Governo. darle fiducia ritengo che significherebbe illudere gli italiani e i cittadini con promesse mirabolanti, dietro le quali si nasconde soprattutto la certezza che essi dovranno fare nuovi sacrifici. non le votiamo la fiducia anche per ragioni più propriamente politiche; non riteniamo cioè credibile il suo Governo nei confronti dell' obiettivo molto alto che si pone. al capezzale di un sistema politico in crisi, a nostro modo di vedere , non può essere chiamato chi ha fatto sì che quel sistema entrasse in crisi. il riferimento, ovviamente, non è alla sua persona; anzi riteniamo che l' unica vera sostanziale novità tra questo Governo e il precedente consista per l' appunto nel fatto che questo è diretto dal segretario della Democrazia Cristiana . la nostra è una sfiducia non nei confronti di una persona, ma nei confronti della logica entro la quale si è mosso, e si accinge a muoversi ancora nelle prossime settimane, anche il suo Governo. vogliamo cioè dire che per salvare un sistema politico , che riteniamo essere in crisi soprattutto per quella arroganza e per quello strapotere dei partiti, che è stato richiamato anche nel messaggio di fine anno dal presidente della Repubblica , non si possa dare fiducia ad un Governo che è guidato dal segretario del Partito di maggioranza relativa il quale, solo per il fatto di essere da quarant' anni e più ininterrottamente al potere, ha certamente una fetta rilevante di responsabilità nel degrado del sistema. riteniamo che non si possa confidare, per salvare il sistema, in un Governo che nasce, ancora una volta, all' insegna del manuale Cencelli , per distribuire i posti di sottosegretario, dopo averli aumentati, tra i partiti e le correnti. riteniamo che non si possa avere molta fiducia in un Governo che è stato varato dopo una lottizzazione, l' ennesima, in questo caso nel settore dell' informazione; riteniamo cioè che non si possa dare grande affidamento ad un Governo che sia nel programma, sia nei suoi primi passi , a noi pare intenzionato a minimizzare e quindi ad eludere quella che noi chiamiamo la questione morale . sembra allora al Movimento Sociale Italiano che il suo lodevole intervento per rimettere la politica in sintonia con i legittimi interessi della gente e per far camminare l' Italia a vele spiegate verso il traguardo del 1992 sia destinato a restare lettera morta . crede veramente, onorevole De Mita , che le sarà possibile, per fare solo un esempio, convincere i capicorrente del suo partito, o i suoi alleati, della necessità morale, oltre che politica, di privarsi delle migliaia di galoppini che sono annidati nelle unità sanitarie locali, nei consigli di amministrazione, nei consorzi, ovunque vi sia una qualunque grande o piccola fetta di potere da gestire? pensa veramente di avere la forza necessaria, ammesso che ne abbia la volontà (e non abbiamo motivi per credere il contrario), di riuscire ad arrestare, con questo Governo che nasce all' insegna della logica partitocratica, quella macchina, partitocratica appunto, che ha divorato negli ultimi cinque anni un fatturato illecito di 33 mila miliardi? crediamo sinceramente di no. pensiamo che non avrà la forza e la capacità di fare tutto ciò, perché questo sarebbe veramente il grande miracolo, non quello di arrivare, bene o male, a restare in carica un giorno di più dell' onorevole Craxi. sarebbe un miracolo che potrebbe compiersi forse con la riforma delle istituzioni, con una riforma però che sia di spessore e di levatura assai maggiori di quelli che ci è parso di scorgere nel suo programma. sul terreno delle riforme accettiamo comunque la sfida che il suo Governo ha lanciato al Parlamento. ci auguriamo sinceramente che sia una sfida a tutto il Parlamento, senza discriminazioni. il terreno delle riforme è per il Movimento Sociale Italiano un terreno agevole, sul quale ci siamo mossi da tempo e sul quale siamo pronti per qualsiasi sereno confronto. avvertiamo fortissima la necessità di una nuova Repubblica che avvicini nuovamente le istituzioni ai cittadini, che colmi il profondo fossato apertosi tra paese reale e paese legale ; una nuova Repubblica fondata su valori meno partigiani di quelli attuali, intendendo per partigiani ciò che il termine letteralmente significa. il MSI-Destra Nazionale crede, signor presidente del Consiglio , ai valori contenuti nella Costituzione, intendendo per valori la libertà, il pluralismo, la partecipazione. crede assai di meno, anzi non crede affatto, ai falsi valori e ai miti fondati di questa Repubblica che sono discussi, prima ancora che da noi, dal professor De Felice o dal professor Miglio. noi chiediamo, onorevole De Mita , che se il suo Governo è davvero, come qualcuno ha scritto, un Governo di transizione, esso si impegni per portare la nazione verso la novità. e il MSI-Destra Nazionale si sente impegnato a far sì che, se transizione esiste, essa sia verso uno Stato nuovo e migliore, nel quale il potere torni ai cittadini, anche mediante l' istituzione del referendum propositivo (che era apparso nel suo programma, almeno tra le righe, e che poi è scomparso), o attraverso l' elezione diretta del sindaco e del presidente della Repubblica . auspichiamo che, se transizione deve esservi, sia verso la novità e non verso il passato. ci permettiamo di metterla in guardia fin da ora, signor presidente del Consiglio . se la sua disponibilità ad accettare i contributi delle opposizioni sul qualificante terreno delle riforme è reale, noi daremo il nostro contributo. ma se si tratta solo di un artificio dialettico per celare una volontà, che forse è opportuno non dichiarare apertamente in questa fase, vale a dire la volontà di ricostituire un rapporto privilegiato tra i due grandi partiti popolari (così li chiamate voi), la Democrazia Cristiana e il partito comunista ; se il suo è soltanto un artificio per nascondere l' intenzione di riportare il paese al passato, cioè a quella nefasta solidarietà nazionale di cui si parla un po' troppo nella Repubblica e in certi ambienti repubblicani, allora sappia fin da ora che il Movimento Sociale Italiano non starà a guardare. noi accettiamo la sfida, anche nel caso in cui sia questo il suo reale intendimento. saremo in prima fila in quel fronte che inevitabilmente si costituirà sotto le insegne della lotta al bipolarismo Democrazia Cristiana-partito comunista ; un fronte che sarà in Parlamento e fuori di esso, che servirà a contrastare un disegno di conservazione dell' esistente che nulla ha a che vedere con le riforme, un disegno di restaurazione di cui nessuno nel paese avverte la necessità. alla nostra ferma opposizione nei confronti della sua politica sociale ed economica, alle nostre denunce circa l' insensibilità del suo Governo verso la questione morale , noi affiancheremo una vigile attenzione per quanto il suo Governo saprà fare sul terreno delle riforme. dipenderà solo da lei e dal suo Governo, onorevole De Mita , se la nostra attenzione sfocerà, anche su questo versante, in una opposizione altrettanto serrata rispetto a quella che fin da ora le anticipiamo sugli altri punti del suo programma.