Valter VELTRONI - Deputato Opposizione
X Legislatura - Assemblea n. 11 - seduta del 06-08-1987
Ratifica ed esecuzione del Trattato sull'Unione europea con 17 protocolli allegati e con atto finale che contiene 33 dichiarazioni, fatto a Maastricht il 7 febbraio 1992
1987 - Governo I Amato - Legislatura n. 11 - Seduta n. 80
  • Mozioni, interpellanze e interrogazioni

se a novembre, signor presidente e onorevoli colleghi , il paese sarà messo nella condizione di esercitare il proprio diritto di voto nei referendum, ciò lo si deve al forte, articolato e diversificato schieramento di forze sociali , civili e politiche che si è battuto per questo obiettivo. noi comunisti abbiamo dato il nostro contributo con decisione, con convinzione. in gioco era ed è, almeno fino al momento della approvazione della legge, il diritto del paese ad esprimersi nel tempo delle cose, che non sempre coincide con quello della manovra politica, su una materia di prima grandezza, su una questione che riguarda il presente ed il futuro del nostro paese. non abbiamo promosso noi, onorevole Martelli, i referendum dei quali oggi discutiamo. avevamo proposto un altro strumento, il referendum consultivo, che con maggiore nettezza ci è apparso poter consentire una espressione decisa della volontà popolare sulla utilizzazione del nucleare. eppure siamo qui, convinti, a difendere non solo un principio di rispetto della sovranità popolare , ma anche ad indicare, come abbiamo fatto sottoscrivendo l' ordine del giorno , una linea volta a sospendere fino all' esito della consultazione referendaria ogni atto di politica energetica , che possa determinare una situazione di fatto, tale da non consentire al Parlamento la necessaria autonomia di decisione. non abbiamo compreso, invece, l' atteggiamento di chi, come i compagni socialisti, prima sottoscrive i contenuti di un ordine del giorno , successivamente ne boccia la ammissibilità e poi si accontenta di impegni verbali del Governo, che accolgono in maniera parziale e non impegnativa, come l' esperienza dimostra, gli stessi obiettivi dell' ordine del giorno . per questo non condividiamo il vostro atteggiamento, compagni del gruppo socialista. questa volta non vale l' argomento che la maggioranza referendaria non c è. no, qui, in quest' Aula la maggioranza c' era e il vostro atteggiamento, anzi il vostro voto, persino quello di molti firmatari dell' ordine del giorno , è stato decisivo per impedire la sanzione formale di un obiettivo concreto, importante e ragionevole. una politica riformista non è la sua declamazione, ma concreti gesti, concreti atti e comportamenti parlamentari. non vorremmo che, in contrasto con le osservazioni formali, l' inizio della legislatura, il primo atto di questo Governo fossero già segnati da una ambiguità tra irriducibili affermazioni di principio e arrendevolissimi atteggiamenti concreti. d' altra parte, la stessa Democrazia Cristiana battezza il Governo accogliendo con scarsa convinzione e con scarsissima partecipazione il suo primo atto, il che non ci sembra corrispondere alla solidarietà convinta della quale ha parlato ieri l' onorevole Martinazzoli. noi abbiamo espresso, lo ha fatto l' onorevole Ferrara, motivate riserve sul merito di questo disegno di legge , che se da un lato per questa occasione consente di evitare il rinvio di due anni, non agisce però in via generale e definitiva. tutto, anche questa legge, si inscrive nel clima generale di precarietà che aleggia su questa fase politica. ciò nonostante a noi pare importante scegliere la ragione prioritaria delle cose ed è per questo che voteremo perché i referendum siano svolti ed il paese si possa pronunciare.