Marco PANNELLA - Deputato Opposizione
VIII Legislatura - Assemblea n. 93 - seduta del 09-01-1980
Sulla questione di Trieste
1980 - Governo Pella - Legislatura n. 2 - Seduta n. 35
  • Mozioni, interpellanze e interrogazioni

signora presidente mi consenta di ringraziare innanzitutto il collega Biondi, che mi ha permesso di prendere la parola anticipatamente per un impegno che avrò fra poco. signora presidente, mi sembra che quello che possiamo constatare è che, quanto più ascolto gli interventi seri come quelli del collega Magri, del collega Tortorella o del collega Battaglia, quanto più ascolto i seri contributi e interventi che stiamo avendo in questo dibattito, tanto più credo che il senso del « già vissuto » da una parte e di paura dall' altra parte, debba essere provato da chiunque ascolti e mediti. il senso del « già vissuto » . potrei osservare che anche a livello internazionale la filosofia e l' ideologia del fascio delle assennatezze sta portando allo sfascio e l' irrazionalità, la guerra e la violenza sembrano invece essere il prodotto del fascio internazionale, come di quello nazionale, delle pretese assennatezze, perché la violenza divampa laddove l' assennatezza ha preteso di esprimersi con un' ideologia unitaria di fascio contro ogni altra interna dialettica, contro una visione democratica, bipolare davvero, della vita internazionale oltre che di quella nazionale. il senso del « già vissuto » , collega Tortorella, collega Magri, collega Battaglia. mi chiedevo, un momento fa, se nei parlamenti e nei Gran Consigli dei partiti del 1938-39 non potremmo di già leggere il seguito di quello che ho udito anche dal collega Magri e dal collega Battaglia. ho sentito, infatti, una loro costrizione l' hanno detto loro, non sono io a pensarlo — alla stringatezza, considerando anche l' ora e le condizioni del dibattito. il « già vissuto » . abbiamo letto « morire per Kabul » ; credo che non si debba necessariamente essere molto vecchi per ricordare il « morire per Danzica » . mentre ascoltavo Magri pensavo a tutta la suggestione che in genere dagli interventi e dalle analisi « corette » — con una erre sola, come dicono a Roma — di questa scuola di alta classe — e sottolineo « alta classe » sotto tutti i punti di vista — a cui appartengono Magri o la Rossanda, per esempio, ci viene. scoppia qualcosa in Cile o in Cina e le analisi sono sempre sicure, sempre perfette e suggestive; peccato che in genere resistono 24 minuti, 24 giorni, 24 settimane, ma mai 24 mesi! dico questo se pensiamo alle analisi suggestive e splendide che abbiamo letto di volta in volta sul Cile, sulla Cina. sulla Russia, eccetera. ma ascoltando questa volta Magri la suggestione era tremenda; Magri, infatti, ci raccontava qualcosa che a mio avviso era vero sino a 48 ore fa, perché bisogna tener presente alcune osservazioni esatte del collega Battaglia circa la non attualità, forse, dell' analisi di Magri in riferimento alla posizione e alla situazione sovietica — pardon russa per chi crede nei soviet e nel comunismo — e nel mondo oggi. Magri in modo molto serio, sempre suggestivo, ci spiegava che in realtà la situazione russa era favorevolmente positiva, quindi contraddicendo totalmente quelle analisi — quella del collega Tortorella e quelle di altri che parlano e temono il senso di accerchiamento della Russia, che può giustificare, adesso come all' epoca di Danzica o della spartizione con Hitler della Polonia, tutto quello che di immondo, di fascista, di nazista, di anticomunista ha rappresentato in quegli anni la politica sovietica. sì, appunto il patto russo-tedesco. ma la spiegazione anche allora era data dall' accerchiamento, dalla necessità di evitare di fare sanzioni e rappresaglie. ma devo dire che, ascoltando Magri, ho avuto un brivido. Magri diceva che la Russia è forte anche della « rivoluzione islamica » . così lui ha detto. io sono più vicino al collega Battaglia quando parla del « movimento islamico » , perché altrimenti parlerei della « reazione islamica » , se dovessi pensare in termini di valori di medio e lungo termine, ed anche in termini di interesse di classe che questa rivoluzione esprime, perché è quella della plebe, non del proletariato, è quella di un cardinale Ruffo all' ennesima potenza, come Khomeini, e via dicendo. ma ricordate anche quale era il successo nei paesi arabi di Mussolini ed anche di Hitler... la spada dell' Islam, collega Magri che non ci sei! ci hai dato la tua lezione e sei andato via! ma è giusto: voi date lezioni, non siete maestri, siete professori. non siete maestri nel senso che non siete di vera scuola, vi interessa recitare delle lezioni. e parlava poi dell' Africa, signor rappresentante del Governo. anche allora avevamo un imperatore in Etiopia, in Eritrea, in Somalia, in Libia, in Sudafrica, già allora. i paesi ex tedeschi rispetto alla guerra mondiale erano molto sensibili anche allora. e quindi ci siamo: anche lì, collega Magri, c' è questa strana consonanza di situazioni. e poi aggiungeva, tanto per arrivare al colmo, l' America Latina , dove appunto anche allora il fascismo europeo sembrava avere una situazione di grossa espansione. io ritengo che la vostra politica sia proprio quella per la quale non avete voluto discutere di politica estera nella sua sede giusta e nuova, nei giorni in cui abbiamo discusso del terzo e del quarto mondo , parlando della politica sulla fame, quando noi cercavamo di fare un dibattito che non fosse est ovest solamente, che non fosse, signor rappresentante del Governo, signori colleghi, appunto l' espressione della continuità dei discorsi del 1936. e allora questa mattina Tortorella è contro le sanzioni economiche e Battaglia giustamente dice che non è vero che non si può fare nulla, giacché la Società delle Nazioni — pardon, l' Onu! è stata investita della questione delle sanzioni o meno. la notizia è di domani, e l' andremo a leggere probabilmente su qualche giornale, invece che su Le Monde e su Le Temp . accade domani. basta andarlo a prendere. non c' è nulla, signor rappresentante del Governo, signori colleghi, dalla filosofia politica , dall' ideologia politica comune in Italia, per la politica nazionale e per quella internazionale, come il vostro voto unico, convergente di ieri sulla farne ha dimostrato. si è dimostrato che, se c' è Erode nell' anno di Erode, c' è una sinistra che è appunto la sinistra di Ponzio Pilato , ed anche l' Msi di Ponzio Pilato , che ieri si è lavato le mani dinanzi alla stolta posizione del Governo. alla opposizione del Governo, signor ministro Sarti, alla criminale — in termini di Norimberga, signor ministro Sarti — posizione assunta dal Governo e sostenuta ieri dal Governo e, tanto per cambiare, dalla Democrazia Cristiana . oggi ci troviamo, invece, a dovere discutere — torno a dire delle sanzioni, della rappresaglia, del diritto alla paura, delle spiegazioni. l' unica cosa che, ad un certo punto, mi ha fatto pensare e sperare è venuta quando il collega Tortorella ha detto: « noi abbiamo ancora ispirazione marxista » . mi sono detto: « meno male , avremo una forza di scuola diversa, non solida, perché certo nelle analisi nazionali l' analisi marxista non esiste; avete abbandonato totalmente una analisi di classe della realtà del nostro paese, e state costruendo la politica del fascio delle forze serie nazionali, tanto è vero che , semanticamente, per la politica nazionale il vostro linguaggio è quello tradizionale delle destre: le unità nazionali e le salvezze nazionali, nemmeno più i fronti popolari! semanticamente dovete farlo: l' emergenza, eccetera. ma anche in termini di politica internazionale : se facevamo una analisi che non fosse marxista-leninista, ma che si ispirasse per un minimo davvero ad una analisi del contributo marxista, vi sareste impegnati nel dibattito che ieri, invece, avete contribuito a liquidare definendolo ostruzionistico, e in una situazione nella quale la vecchia tesi hengelsiana del pauperismo assoluto, liquidata e abbandonata con vergogna perfino dal compagno Marchais (il che è un miracolo!) è invece la fotografia di oggi. è la fotografia di questo mondo nel quale decine di milioni di persone muoiono di fame, come non accadeva nemmeno nel medioevo, nella fase precapitalistica o non accadeva nell' Europa di Dickens o della prima rivoluzione industriale. lì, probabilmente, c' era lo spazio per una ispirazione marxista, invece che una aspirazione dei valori di destra; ringurgitare ancora, aspirando, il destino mortale che c' è nella insufficienza di immaginazione e di analisi della cultura e del linguaggio della destra. poi ho udito sia il compagno Tortorella sia il compagno Magri: ma la politica sovietica in base a quali strutture si muove? almeno, chi non ha la pretesa di utilizzare strumenti marxisti di analisi ci dà una spiegazione che è attendibile ed intelligente, cioè quella sovrastrutturale. forse a dicembre si è concluso, a Mosca, uno scontro fra falchi e colombe per cui tutto ciò si spiega. ma, abbiate pazienza! allora non sarebbe il caso di avere noi sinistra paura? noi, in nome del socialismo, del comunismo, del pacifismo, dell' umanesimo, dello schieramento di classe, dei poveri che muoiono, guardandoci dalla retorica del « posto al sole » ? perché l' estrema destra nazista e fascista ce l' aveva rapinata e la rappresentava benissimo: era per questo che la « spada dell' Islam » , l' Africa e gli stessi paesi ai quali oggi Fidel Castro dà un certo contributo, e l' America Latina (quelli che elencava Magri) allora erano molto sensibili al neoimperialismo fascista della « grande proletaria » italiana come la definiva Mussolini per giustificare le sue guerre. oggi dobbiamo avere paura, perché la realtà è un' altra ed il rischio è che la spiegazione di Battaglia sia quella giusta, cioè che sia attendibile il fatto che cosche e gruppi di potere si scontrino perfino al di fuori dei controlli della stampa, del Parlamento, degli ostruzionismi e di quel tanto di pubblicità che il Gran Consiglio del fascismo infondo riusciva sempre ad avere. qui in Italia i segreti istruttori non sono mai esistiti e non esistevano nemmeno nella istruzione del Gran Consiglio prima di versare alla Camera dei fasci e delle corporazioni (come fate voi, d' altra parte), i risultati di quello che debbono fare e dire e che è stato altrove già deciso. semmai c' è da chiedersi nella corsa agli armamenti, nella corsa ai 500 miliardi di dollari , chi sia trainante oggi: è la Russia o sono gli altri? nella corsa mortale alla utilizzazione del plutonio e dell' uranio, senza garanzie, è Carter o è Breznev? per quanto ci risulta, non esiste nessuna Commissione di inchiesta sull' industria nucleare, militare e civile, in Russia; non esiste nessun sindacato che possa tutelare il processo produttivo da inquinamento da uranio o dal pericolo di morte i lavoratori sovietici e non esiste, altresì, nessuna possibilità che le repubbliche che dovrebbero costituire il nuovo Stato russo o sovietico tutelino i loro diritti dagli insediamenti, dai controlli e dai « piani Rasmus » , la società sovietica russa. allora dinanzi a questo fatto non entriamo nel merito perché leggiamo su un giornale del 1930 e non su Le Monde del 1980, il seguito del vostro dibattito; le facciate o meno, le sanzioni già esistevano, già allora esistevano multinazionali per le quali le sanzioni erano vanificate, giustamente o meno e via dicendo. nessuno oggi ha tanta forza di controllo dell' economia mondiale per poterla legare a una logica politica, questa è la realtà, la tragedia, collega Battaglia. poi vediamo che c' era molta buona fede , soprattutto in Carter... avevo dimenticato di dirle che intendo illustrare anche l' interpellanza Crivellini, numero 2-00274. la buona fede di Carter contro la proliferazione nucleare, atomica è indubbia, eppure vediamo contraddizioni all' interno della NATO e dei paesi aderenti, non solo della Francia, e con paesi fuori della NATO; esse sono tali per cui ormai mezzo mondo, attraverso l' alibi del nucleare civile, assiste alla proliferazione nucleare ed atomica che si realizza tranquillamente. una decina di paesi del « terzo mondo » può disporre in breve tempo di questo potenziale di guerra, morte e sterminio! la vostra assennatezza, la vostra pretesa di un generale disarmo controllato, affidato innanzitutto alla diplomazia, è la pretesa della follia degli anni 30, che avete ripresa come filosofia politica proprio perché avete abbandonato ogni rigore socialista e comunista, né più né meno di come Stalin aveva fatto, o come avevano fatto altri da quest' altra parte, perché riguardava le speranze, l' umanesimo pacifista e cristiano del mondo occidentale. la situazione quindi, signor ministro, è tale da poter dire per quanto ci riguarda forse con minore angoscia di voi, che avete cassato dalla vostra politica e (mi consenta di dirlo) anche dalla vostra umanità che non è migliore o peggiore della nostra, ma semplicemente diversa (forse — visto di quale tipo di umanità mi fregio, magari con fierezza — potrete prendere atto di questo riconoscimento di diversità), questo aspetto. per la nostra diversità, da giorni ed anni in questo Parlamento siamo insultati da voi, non siamo capiti nemmeno dagli amici che talvolta fanno lo sforzo di capirci; voi siete i rappresentanti di un assetto internazionale che, attraverso la guerra, già falcia una quarantina di morti all' anno, e credete di vivere in pace? sappiamo di vivere in guerra. con la vostra guerra alimentare, eguagliate il contributo della vostra complicità, compagni comunisti, socialisti e democristiani che, con i vostri voti di ieri, siete stati espliciti sulla fame, come lo siete stati con i vostri voti sui Pershing. questi sono voti evidenti. sui Pershing vi siete preoccupati di votare contro, compagni comunisti, dopo esservi assicurati che il sì passasse, come sulle leggi Reale, come da vent' anni fate, per il gioco delle parti e per arrivare alle prossime elezioni amministrative , perché vi siano compagni comunisti presi in giro che davvero credono che stiate facendo opposizione qua dentro, col vostro voto di ieri, ignobile, sulla politica internazionale della fame e della guerra: ignobile, quel voto! e non solo quello, ma anche i dieci voti di ieri, non uno solo... la storia dei Pershing non ha senso: se continuate a vedere la salvezza nella NATO e nel Patto di Varsavia , negli equilibri, volete poi che la NATO e il Patto di Varsavia costituiscano ghetti all' interno dei quali il progresso tecnologico e l' aggiornamento si fermino? non ha senso. se investite nella NATO, se la NATO (come ha avuto occasione di dire, credo, il compagno Berlinguer) è l' ombrello sotto il quale adesso sperate di poter costruire, visto che nell' altro modo non ci eravate riusciti, il comunismo ed il socialismo, allora dovete votare voi, conseguentemente, a favore dei Pershing, oppure siete affetti da un' indegna demagogia: non si può stare in un patto militare e poi pretendere che i trecento miliardi di dollari investiti siano destinati ad armi obsolete. la verità è questa, la verità è che voi siete uniti con Almirante nel dire che siamo in stato di guerra , in Italia, con Pertini, ormai, con i repubblicani, con la presidente Iotti; riconoscete la qualifica militare perfino alle Brigate Rosse . e questo è il discorso; se siamo in guerra, in Italia, come ha detto il presidente Pertini, come ha detto la presidente Iotti, come dice quell' esimio cantore, aedo — a livello giusto di queste cose! — che è l' Emanuele Rocco , noi ci troviamo in guerra, ed i nostri nemici sono questi infami che nascono, e disperati, dall' ombra uscendo fuori sparano alle spalle o davanti, senza rischiare nulla, assumendo, appunto, dignità di nemici. ma questo per giustificare che cosa? la logica fascista delle leggi che ci verranno presentate tra dieci giorni, nelle quali c' è il diritto di rastrellamento. c' è il diritto di rastrellamento! Battaglia, ti prego di andarli a vedere, perché tu non li hai letti quei decreti: sii onesto! viene detto che sulla base del semplice sospetto — del semplice sospetto! — che ci siano delle armi o degli armati in un edificio, si deve potere, senza intervento della magistratura, a qualsiasi ora penetrare nelle abitazioni di blocchi di fabbricati (20 mila persone!), di notte e senza ordine della magistratura. e per dire già vissuto... e sicuramente, nelle perquisizioni fatte da 300 uomini in un blocco di edifici (se vogliamo aprire la parentesi, visto che su questo mi interrompi, Battaglia), i terroristi avranno le loro armi nascoste bene, se sono dei terroristi seri; le avranno nascoste come si nascondevano in guerra, ed i tedeschi arrivavano e le armi non le trovavano. ma se invece dei terroristi c' è qualcun altro che si è dimenticato di chiedere magari l' aggiornamento del porto d' armi, bene quello rischia di essere mitragliato sul posto, perché scambiato per terrorista, e via dicendo. può sembrare, signora presidente, non pertinente, ma il vissuto (i valori identici, le illusioni identiche) è incalzante, anche nei piccoli fatti della vita quotidiana . il fatto che la presidente della Camera , questa mattina deliberatamente ed ostentatamente abbia rifiutato di fare quello che il presidente Ingrao usava fare, quando abbiamo detto che c' era stato l' insulto della televisione di Stato, per cui si era parlato di un gruppo parlamentare come un gruppo parlamentare che faceva la guerra contro il Parlamento, ed abbia taciuto ostentatamente, vuol dire che i radicali di oggi sono come quelli che negli anni 30, quelli che come Rossi e Rosselli erano contro qualsiasi assassinio, e non erano solo contro certi assassinii; erano contro anche l' assassinio di Trotski, erano contro gli assassinii di Stalin, erano contro gli assassinii di Togliatti, erano contro gli assassinii che Giorgio Amendola accettava, allora, i Rossi ed i Rosselli. e perciò sembravano pochi, ed erano appunto considerati, in fondo, da tutte le parti, come dei sabotatori, o della rivoluzione, o della Resistenza, o della patria. ecco il già vissuto che abbiamo dinnanzi. trovatevela, la vostra soluzione, tra Almirante, Tortorella, Magri, Battaglia. abbi pazienza; ormai in politica estera dite le stesse cose, ma anche in politica interna ; di pena di morte parlava Almirante, e se ne sente parlare, piano piano, in altri posti. certo! di legislazione speciale parlava lui, di stato di guerra parlava lui; e fino ad un anno fa eravate ancora abbastanza assennati, da essere d' accordo, magari, nel fondo, ma di non dirlo in apparenza. mentre adesso si dice che siamo in guerra, ufficialmente, e ci proponete una legislazione di guerra, perché la legislazione fascista, onestamente, non lo è; Alfredo Rocco si rivolterebbe nella tomba, dinnanzi alle ignominie tecniche che voi ci proponete, tutti quanti assieme. allora, signora presidente, non è certo oggi che recupereremo la possibilità di un dialogo in politica internazionale . voi siete tutti antiunilateralisti, siete tutti contro delle misure unilaterali nella direzione della pace. siete stati ieri tutti contro chi protestava nei confronti dell' indegno fatto che nel 1980 l' Italia avrà lo 0,1 per cento del prodotto nazionale lordo destinato sul fronte della pace, della guerra alimentare. vorrei potervi dire, colleghi: siete assieme in questo fascio, come siete assieme nel fascio delle cose nazionali, anzi siete sostanzialmente assieme nel fascio delle proposte di politica internazionale che fate. è affare vostro, lo sfascio è vostro? purtroppo, no! voi occupate il potere assieme, con funzioni varie, il potere anche di classe, in questo paese, uniti nell' interclassismo classista, contro il terzo stato, il terzo stato di oggi. voi, purtroppo, occupate il potere internazionale, e, dunque, il vostro sfascio, purtroppo, è, e rischia di essere, semplicemente lo sfascio della pace, del paese, di tutti quanti. questo è il segno della tragedia del nostro tempo! ancora una volta vi fate portatori di soluzioni vecchie e fradice, contro speranze antiche. la contrapposizione è, appunto, fra le cose vecchie che hanno già fallito, fra le cose putride che avete recuperato, come « cifra » delle vostre politiche, e le speranze antiche del socialismo dell' inizio del secolo, che diceva che una guerra non è mai giusta, che diceva: non un soldo, non un uomo, non un minuto per la guerra, per l' esercito. purtroppo, avendo abbandonato anche voi, come Mussolini nel 1920, come altri nel 1930 — gli stalinisti — le speranze socialiste dell' umanesimo cristiano e liberale e della tolleranza in politica internazionale , state rovinando e ci state facendo, assieme, rovinare verso l' esito che già nella storia avete purtroppo conosciuto, in altre epoche, ed avete fatto conoscere, con altri olocausti, all' umanità, come state facendo conoscere ancora adesso e come ieri nell' infame voto di ieri! — avete dimostrato ancora di volere.