Giorgio ALMIRANTE - Deputato Opposizione
VIII Legislatura - Assemblea n. 93 - seduta del 09-01-1980
Sulla situazione in Iran e in Afghanistan
1980 - Governo I Cossiga - Legislatura n. 8 - Seduta n. 93
  • Mozioni, interpellanze e interrogazioni

il presidente del nostro gruppo, onorevole Pazzaglia, ieri sera ha protestato, in nome del nostro gruppo e del nostro partito, per il tipo di dibattito che si è voluto instaurare, senza un voto, senza la presenza doverosa — mi perdoni il signor ministro Sarti, e non voglio togliere nulla del suo prestigio del presidente del Consiglio e quindi, come era facilmente immaginabile, in mezzo ad una atmosfera saracca, con larghissimi vuoti, senza interesse né di stampa né di televisione, essendo questo, per l' oggetto grave ed angoscioso, senza alcun dubbio il più importante dibattito, per lo meno di questo iniziale scorcio degli anni 80. dopo aver ascoltato le sue dichiarazioni, signor ministro, la nostra protesta diventa, se possibile, ancora più rigorosa, anche nel merito, perché lei si è tenuto addirittura al di qua delle stesse, pur logicamente caute, posizioni del gruppo comunista, perché con l' interpellanza comunista — e ne parleremo — è stato chiesto il ritiro delle truppe sovietiche dall' Afghanistan, ed il Governo chiede che l' intervento armato sovietico « abbia termine » ; ho segnato le virgolette. beh, mi sembra un po' poco. ma, a parte ciò, noi denunziamo lo scandalo e la vergogna di un dibattito di questo genere, perché i motivi sono evidenti. si è voluto evitare che si ripetesse in forma accentuata quello che è accaduto nel recente dibattito sugli euromissili, cioè che il partito comunista rimanesse isolato; sono stati concordi in ciò i socialisti delle due tendenze (stavo per dire delle due tangenti), i quali hanno avuto entrambi — entrambe le tendenze o tangenti — interesse ad impedire che il partito comunista rimanesse isolato. si sono trovati concordi i democristiani di tutte le tendenze — non dico tangenti perché sono troppe, nessuna somma sarebbe sufficiente — e in questo modo la prima vittima è la Repubblica italiana . se questa è la prima Repubblica , mi si consenta di dire che dal Capo dello Stato , al Governo, al Parlamento, questa prima Repubblica non ha saputo né voluto assumersi, neppure con un esame serio e severo dei problemi ed assumendo decisioni (perché si deve arrivare ad un voto quando si trattano questioni di questo genere: questa sera noi solleciteremo la fissazione della data della discussione della nostra mozione, e vogliamo credere che il Governo non si sottrarrà a questo impegno), le responsabilità del suo atteggiamento. quindi, sono motivi ignobili quelli che hanno determinato l' atteggiamento assenteista o diserzionista del Governo e dei gruppi della maggioranza. venendo al merito del problema, c' è da rilevare la pesante ironia che è stata fatta su tutta la stampa italiana di regime circa gli atteggiamenti del presidente degli USA, il quale dopo tanti anni si è accorto, un bel mattino, che il signor Breznev aveva mentito. e chi non ha voluto ironizzare sul presidente degli USA lo ha accusato di aver fatto finta di accorgersi, un bel mattino, che il signor Breznev era un bugiardo per motivi elettorali e personali. vorrei sapere, nell' Italia di regime, fra i deputati, fra i senatori, fra i giornalisti, fra i politologi, fra i ministri, chi può scagliare la prima pietra contro il signor Carter. infatti, se è vero che egli ha fatto ridere tutto il mondo quando si è accorto che la Russia sovietica mentiva, è anche vero che voi state facendo ridere tutta l' Italia, o per lo meno l' Italia del buon senso , quando da trent' anni a questa parte di tanto in tanto scoprite, per dimenticarvene un momento dopo, che il partito comunista mente. se poi il signor presidente Carter ha agito — si dice, non lo dico io — in maniera indecorosa perché ha fatto finta di scoprire la menzogna sovietica nel momento in cui gli faceva comodo per vantaggi elettorali e personali, mio Dio , signor ministro, questo Governo sta cercando di mendicare qualche giorno di permanenza in più organizzando il dibattito in questo modo. le parti politiche di maggioranza, coloro che devono svolgere i propri interessi (e siete in molti) e coloro che li hanno già svolti; coloro, comunque, che devono cercare di entrare al Governo, o di non far entrare altri, stanno giocando la carte afghana a livello di non-decisione, proprio per gli stessi fini ignobili e meno nobili che vengono attribuiti al presidente degli USA. penso di dover esporre al riguardo le tre grandi verità che mi pare emergano dalla crisi afgana e dalle conseguenze di questa crisi in tutto il mondo occidentale, e soprattutto, nel nostro paese: fra le verità degli anni 80, innanzitutto, la distensione. signor ministro, lei ha dichiarato che la distensione non ha alternative, che è indivisibile ed ha proclamato che è ancora in piedi e che deve essere tenuto in piedi e, semmai, accentuato il processo di distensione. diverso è l' atteggiamento di una parte notevole della stampa italiana e della stampa occidentale. ho letto ieri mattina su Il Giornale di Montanelli e su Le Monde lo stesso concetto: « la distensione è ufficialmente finita » . signor ministro, credo di poter dire che il governo italiano dice cosa non vera quando afferma che la distensione non ha alternativa, così come credo dicano cosa non vera i giornali stranieri quando affermano che la distensione è ufficialmente finita. mi spiego: la distensione non è mai cominciata. nel senso in cui questa parola viene pronunziata o dovrebbe essere pronunziata, la distensione non è mai cominciata. l' alternativa alla distensione, fasulla, sa come si chiama signor ministro? è un vecchio vocabolo che ricorre nella storia diplomatica europea, e non soltanto europea: si chiama sicurezza. quando noi abbiamo votato per gli euromissili e contro il partito comunista e la Russia sovietica , isolandoli finalmente una buona volta nella coscienza parlamentare e non soltanto nella coscienza popolare, noi abbiamo votato per la sicurezza. la sicurezza è pace, la distensione è il cavallo di Troia , da troppi anni a questa parte. il governo italiano lo sa perfettamente. da questi banchi lo abbiamo ripetuto migliaia di volte, ma, naturalmente, non siamo stati ascoltati. io non sono un guerrafondaio — sarebbe assurdo, pazzesco, folle, cretino e soprattutto sciagurato — quando dico, a nome del mio partito: la distensione è finita, abbasso la distensione così come è stata praticata dall' Unione Sovietica e così come è stata subita da un Occidente vile, indeciso, non vivace, privo di spiritualità se non a corrente alternata, cioè, in alcuni momenti. la distensione non ci ha regalato anni di pace, ma ci ha regalato anni di falsa pace. in nome della distensione — direbbe una madama Roland dei nostri tempi — quanti delitti sono stati compiuti, quanta gente è morta! anche recentemente, anche in questo momento, si sta morendo nel medio e nell' Estremo Oriente , in Africa, nell' America del Sud , in nome della distensione proclamata dagli uni o dagli altri, ma certamente in perfetta malafede. la menzogna del secolo si chiama distensione. l' alternativa alla distensione c' è e finché non perseguiremo, d' accordo con gli alleati occidentali, la politica dell' alternativa alla distensione, cioè al cavallo di Troia , cioè la politica della sicurezza, fino a quando le mura della nostra cittadella non saranno difese completamente, in realtà non saremo in grado di difenderci e quindi non avanzeremo nel cammino della sicurezza dei nostri popoli e quindi della pace. non so se l' Afghanistan sia la Danzica del signor Breznev. non credo che lo sia, perché parlerò tra un minuto di quella che ritengo la Danzica del signor Breznev. la grave situazione in cui ci troviamo non consente a nessuno di giocare con le parole, come stanno facendo i membri del Governo, e quasi tutte le parti politiche qui presenti, a vantaggio del gioco consapevole del partito comunista . la seconda verità è che il mondo non si trova dinanzi al confronto con il comunismo. il comunismo non vuole confronti, non li accetta, non li ammette, non li può tollerare. il muro di Berlino esiste per questo: se il comunismo accettasse il confronto, il muro di Berlino non verrebbe tenuto in piedi e, se si volesse procedere nella vera distensione, credo che la prima cosa da « distendere » sarebbe proprio quel muro. credo che la prova comprovata della menzogna comunista sia l' esistenza del muro di Berlino . a questo punto potrei anche accedere all' enfasi e parlare nei confronti dei capi del regime sovietico con il linguaggio che si adopera, irresponsabilmente o responsabilmente molte volte, nei confronti di altri personaggi molto meno nefasti. potrei dire che il signor Breznev è un criminale di guerra, potrei dire in questo momento che la classe dirigente sovietica è composta da autentici criminali di guerra. potrei dirlo secondo verità, perché poi lo si legge, magari in forme meno aspre, su tutti i giornali. potrei dire che l' impero sovietico è il più grande e il più prepotente impero che mai sia sorto nella storia, e potrei anche dire — come dico, secondo verità — che il problema non è il comunismo, bensì l' imperialismo sovietico. il comunismo è lo strumento dell' imperialismo sovietico, non viceversa. non è l' imperialismo lo strumento del comunismo che vuole avanzare: il comunismo come idea o come ideologia non ha alcuna possibilità di avanzare, se non in Italia. lo dimostrano i fatti. non ospitiamo non a caso il più forte partito di tutto l' Occidente, perché abbiamo — mi dispiace dirlo — la peggiore Democrazia Cristiana e il più sciagurato socialismo di tutto l' Occidente. mancano le antitossine e per questo le tossine vengono prepotentemente avanti. le tossine però sono comuniste all' interno del nostro paese, ma imperialistiche in genere. il comunismo nel nostro paese e l' eurocomunismo in altri paesi, altro non sono che lo strumento tattico dell' imperialismo sovietico. rigido non è il comunismo, bensì l' imperialismo. il comunismo è duttile, si presenta sotto la forma della carota e del bastone a seconda di chi impugna la carota o il bastone o si serve della carota a seconda delle esigenze tattiche o strategiche, nel tempo, dell' imperialismo sovietico. credo che questo debba essere finalmente compreso, se non vogliamo lasciarci tragicamente prendere in giro, essendo in gioco la nostra pelle, la pelle del popolo italiano , la pelle di tutti i popoli dell' Occidente. dicevo che io non so se l' Afghanistan sia la Danzica del signor Breznev. penso di no; penso (lo pensiamo tutti, molti giornali cominciano anche a scriverlo), per esempio, alla calata verso i mari del sud dell' impero zarista in edizione sovietica e con vernice comunista. io non sono un tecnico (tecnicamente parlerà tra poco l' onorevole generale Miceli), ma penso e so che in questo momento nel Mar Nero c' è una flotta sovietica con armamenti atomici ultrasofisticati, enormemente più potente di quella che potrebbe servire per la difesa sovietica in quella parte del mondo. attenzione, queste cose bisogna dirle, bisogna averne contezza, bisogna sbatterle in faccia agli ambasciatori in Italia dell' imperialismo criminale sovietico. bisogna per lo meno chiarirle, farle penetrare nella coscienza popolare, se è vero — come è vero — che la prima difesa sta negli spiriti, nelle coscienze, nelle verità, nel coraggio. vivaddio!, io sono felice, a nome del mio partito, che noi siamo — come dite voi — isolati, perché se non lo fossimo, saremmo certamente meno sinceri, meno schietti, meno liberi. ma il linguaggio di un italiano libero, di un occidentale libero, di un uomo libero non può oggi che essere un linguaggio di denuncia nei confronti di tanti sepolcri imbiancati e, soprattutto, di tanti servitori docili e duttili del più feroce imperialismo che sia mai esistito nella storia. si parla dello scià? anche in questo caso, sono isolatissimo, ma lo voglio pur dire: sono stati veramente dei vili quei potenti del mondo (e voi sapete a chi posso alludere) che, dopo aver fruito dei servigi dello scià, dopo aver sostanzialmente « inventato » il personaggio, dopo avergli permesso di armarsi e di portare il suo paese ad essere la quinta potenza militare del mondo, lo hanno sbattuto via perché hanno dato retta alle menzogne del signor Breznev o magari ai vaneggiamenti dei vari ayatollah. io penso che in Occidente molti rimpiangano lo scià e lo rimpiangano soprattutto coloro che peggio ne parlano; penso che l' Occidente stia pagando un prezzo molto alto, anche in vite umane e in termini di libertà, per aver « mollato » , abbandonato colui che difendeva 1600 chilometri di frontiera della libertà: perché sono frontiere della libertà tutte quelle che hanno dall' altra parte l' imperialismo sovietico. chi le difende può essere un dittatore, un tiranno, può essere condannato moralmente per i suoi errori o per le sue colpe, ma deve essere riconosciuto come insostituibile paladino della libertà, fino a quando l' Occidente non provvederà ad associare la parola « libertà » alla parola « democrazia » in maniera permanente, cioè fino a quando l' Occidente non riuscirà, per lo meno a livello europeo, a sprigionare una capacità morale, politica, economica, sociale e militare in grado di difendere la civiltà e di rappresentare la libertà. c' è poi il partito comunista italiano. si è detto, anche durante questo dibattito (è stato così gentile, il signor ministro, nei confronti dell' onorevole Tortorella e del partito comunista : per carità!, fair play , no!?), che il partito comunista ha dato prova di indipendenza, però... però ho letto su Il Popolo di ieri: « ampio margine di reticenze e di ambiguità nel comunicato del partito comunista » ; ho letto sull' L'Unità del 3 gennaio 1980 un articolo nel quale si può cogliere questa perla: « siamo stati chiari, noi comunisti, nel dissentire, ma siamo anche abbastanza obiettivi da capire perché l' Urss pensa di dover tenere quel paese nella propria orbita, come un territorio incedibile di fronte al reiterato tentativo prima di Kissinger e poi anche di Carter di eliminarla dal Medio Oriente » . a parte il fatto che non so come Kissinger o Carter avrebbero potuto eliminare dal Medio Oriente l' Afghanistan, L'Unità del 3 gennaio dichiara di comprendere che per la Russia quel territorio è incedibile! no, non siamo alla richiesta del ritiro delle truppe russe: non devono cedere quel paese, il signor Breznev è incoraggiato a non cedere quel territorio che è incedibile, perché altrimenti Carter e Kissinger eliminerebbero — chissà come! — l' Afghanistan. loro hanno eliminato Amin, le sue mogli, i suoi figlioli, Carter e Kissinger, con qualche parolina, con qualche comunicato, con qualche ukase eliminano l' Afghanistan, e la Russia, a questo punto, ha il diritto a non cedere quel territorio. d' altra parte lo stesso comunicato ufficiale della direzione del partito comunista contiene questo periodo che forse il Governo non ha letto con la dovuta attenzione: « i comunisti chiedono al governo italiano di enunciare, all' interno dell' Alleanza Atlantica , una ferma linea che non faccia concessioni a misure che possano portare ad ulteriori inasprimenti » . ciò significa una linea ferma nei confronti degli USA, per scongiurare misure che possano portare a ulteriori inasprimenti. poi vi meravigliate, o addirittura vi crogiolate nell' entusiasmo quando apprendete che il partito comunista vota per il patto atlantico : sfido, il partito comunista ci vuole poter restare o entrare come un cavallo di Troia ! la nostra funzione, nel quadro del patto atlantico , deve essere quella, di convincere gli alleati della validità delle tesi sovietiche, perché possano essere respinte le tesi occidentali! per questo, certamente, il partito comunista si trova benissimo in una compagnia siffatta, assolvendo alla sua funzione, ma voi non ci credete! vogliamo forse farci prendere in giro dal partito comunista italiano, facendo ridere tutta l' Italia e tutto il mondo, come si dice che il signor Carter abbia fatto ridere tutto il mondo? spero di no e quindi permetteteci di rinfrescarvi la memoria a proposito del partito comunista e dei suoi atteggiamenti in relazione ad argomenti di straordinaria attualità, che non sono estranei a quanto si discute oggi, perché il terrorismo non è un fenomeno interno, ma un fenomeno mondiale, perché le armi — lo ha detto il presidente della Repubblica — sono di fabbricazione straniera, e alludeva evidentemente, sulla base di tutto quello che abbiamo letto sui giornali, ad una provenienza sovietica. vogliamo credere anche a questo riguardo alle affermazioni del partito comunista , al recente discorso dell' onorevole Berlinguer a Torino, ad un partito comunista partito di ordine, ad un partito comunista che difende le forze dell'ordine ? ed allora facciamo un piccolo sforzo di memoria, colleghi democristiani e degli altri gruppi, e vi cito un esempio, anche se ve ne potrei citare centinaia. andiamo a vedere il supplemento al numero uno, datato 11 gennaio 1969 — sono passati 11 anni, non sono neanche tanti! — del bollettino di propaganda, a cura della sezione centrale stampa e propaganda della direzione del partito comunista . in questo bollettino fra l' altro si legge: « chiediamo il disarmo della polizia, perché vogliamo la fine della contrapposizione fra Stato e popolo. rispondere con la violenza e addirittura con le armi ad una qualsiasi delle forme di protesta e contestazione giovanile è prova di assoluta cecità politica e morale, di un profondo orientamento reazionario » . e poi vi sono i motti suggeriti in quel bollettino dal partito comunista ai suoi attivisti: « la polizia armata è un criminale privilegio in mano ai padroni e alla reazione: disarmo della polizia! » . ed ancora: « lottare è un diritto dei lavoratori, uccidere non è un diritto dei padroni: disarmo della polizia! la polizia armata è un invito alla violenza: disarmo della polizia! » . ma voi credete che questi bollettini, che oggi i comunisti tengono in archivio, non verrebbero tirati nuovamente fuori il giorno in cui una parte del popolo italiano chiedesse alla Russia sovietica di essere aiutata contro la reazione in agguato, che non vuole che il partito comunista possa partecipare al potere in Italia? ma allora avete trascorso invano gli anni brevi o lunghi — i miei sono tanti, ormai — della vostra vita, non avete fatto esperienze, non avete letto i giornali, non sapete che da trent' anni a questa parte, in nome della distensione, nascono e muoiono regimi, nascono e muoiono dittatori, fantocci, governi Quisling. quanti ne sono stati inventati e costruiti dalla Russia sovietica , sempre bugiarda in tutto questo trentennio! vi siete accorti o no che lor signori non possono far altro — ed io li compatisco e mi vergogno per loro — che obbedire agli ordini di coloro che li manovrano, dei « pupari » sovietici che dirigono codesti signori, fra l' altro così poveri di fantasia da ripetere sempre le stesse nenie e le stesse cantilene proprio alla Russia, con mortificante pigrizia mentale e morale? accorgetevi di tutto ciò e valga, almeno, non questo mancato dibattito, ma la grave, angosciosa e tragica situazione in cui tutto il mondo va trovandosi, in cui l' Italia minaccia, essa stessa, di venirsi a trovare ancor più duramente e dolorosamente di quanto non sia, valga questa situazione per aprire gli occhi, ad una parte almeno del Parlamento italiano e ad una parte larga dell' opinione pubblica italiana. parlando l' altra sera alla televisione, in un appello che ho indirizzato in nome dei ragazzi caduti di ogni parte politica in questo durissimo scorcio di anni, ho invocato l' unione sacra; voi volete continuare ad invocare l' unità nazionale con i comunisti, cioè con i servi degli assassini di Mosca. fate pure, ma io credo che il popolo italiano ritroverà — e speriamo ritrovi al più presto — il senso della sua missione storica e civile.