Marco PANNELLA - Deputato Opposizione
VIII Legislatura - Assemblea n. 91 - seduta del 07-01-1980
1980 - Governo VIII De Gasperi - Legislatura n. 2 - Seduta n. 6
  • Mozioni, interpellanze e interrogazioni

signor presidente , signor sottosegretario, colleghe e colleghi, tutti i comportamenti parlamentari, tutti i comportamenti politici, sappiatelo bene, compagni comunisti presenti e assenti, tutti i comportamenti elettorali del partito radicale avranno d' ora in poi (non parlo mai del partito radicale , non ho titoli per farlo, parlo normalmente, da deputato, a nome o della nazione o del mio gruppo se a ciò sono autorizzato. in questo caso ritengo di poter parlare anche per il partito nelle cui liste e grazie al cui inserimento nelle liste sono stato eletto) tutti i nostri comportamenti — dicevo — a partire da oggi, anche quelli elettorali, non potranno non essere dettati dalla valutazione primaria del comportamento di politica economica , di politica sociale , di politica di ordine pubblico , di politica — se mi consentite — morale, tutte pertinenti e agganciate a questo tema che è quello non della fame, ma dello sterminio razzista, nazista in atto nel mondo, sotto forme infinitamente più pericolose, perché meno repellenti formalmente e più intime, di questi nostri anni perpetrato — dicevo — da quei potenti ai quali è rivolto il lamento di chi non è stato mai nella sua esistenza uomo di lamento, ma uomo di lotta, il presidente Pertini ma che tale sembra divenuto, poiché sta accettando che le sue parole divengano un lamento, ai potenti della nostra nazione e ai potenti della terra. lamento, ho detto. ed è lamentevole l' atteggiamento assunto dalle forze cristiane, e come anche dalle forze — le socialiste — che contendono a quelle il monopolio della difesa di certi valori umani o la pretesa di questo monopolio, nei confronti del lamentevole lamento al quale si sta riducendo l' intervento dei pontefici, ed in particolare quello di un pontefice che ha più il volto e i ritmi da condottiero, e da condottiero del Rinascimento, che non il volto tormentato e più ecclesiale, per esempio, di Paolo VI . ebbene, oggi il lamentevole lamento, reiterato dominicalmente, giorno dopo giorno, del pontefice, tale è divenuto, dico, per l' atteggiamento cinica, irresponsabile, razzista delle forze cristiane e cattoliche di Governo e di potere nell' Occidente, e delle forze socialiste e comuniste, al potere in Oriente o altrove e all' opposizione in Occidente, in alcuni casi. in termini di antropologia culturale, c' è un punto in cui dal Breznev dell' Afghanistan, dall' erede dei patti Stalin-Ribbentrop, Stalin-Hitler per la spartizione e la occupazione della Polonia e del resto; dagli eredi, appunto di questa storia nazista, assassina, sterminatrice, agli eredi delle grandi civiltà di Jefferson e di Thoreau o di Tocqueville, dei grandi richiami liberali, umanistici, profondamente tutti uniti oggi nei comportamenti storici e pratici: in termini di cultura, dico, vi è un' identità. ed una cultura, forse, non nutrita a sufficienza dal contributo scientifico di Einstein; è una cultura che, paradossalmente, fa morire assassinate decine di milioni di persone — e verremo a questo, collega Greggi — centinaia di milioni di persone non per la mancanza di cereali — se me lo consente, oltre che sottosegretario amico Zamberletti — o per quella di strumenti sanitari, ma per la mancanza di tempo; di tempo, ripeto. mezzo miliardo di persone, in un arco generazionale, assassinate, in olocausto, perché non ci sarebbe il tempo — il tempo, ripeto ancora — per essere abbastanza seri per consentire al collega Di Giulio di pronunciarsi finalmente sulla mancanza di... tempo — ancora! — del tuo Governo, collega Zamberletti. è il tempo che manca. otto miliardi e rotti di dollari (lo ricordate nella vostra risoluzione, colleghi del Movimento Sociale , ma in realtà la cifra è contenuta nella relazione della commissione Carter, quindi in una fonte insospettabile, da questo punto di vista : lì siete incorsi in qualche equivoco, collega Greggi, ma non importa) costituiscono infatti il valore dei cereali necessari perché non ci sia nemmeno un caso teorico di fame e di morte per denutrizione. otto miliardi è il valore dei cereali, ma poi si dovrebbe aggiungere quello dell' organizzazione che li deve portare e della struttura di distribuzione, e via dicendo. ci sono otto miliardi di dollari di cereali; insomma come dire: noccioline americane (e lo fossero! le cosiddette noccioline americane hanno un valore energetico enorme!). dicevo: 8 miliardi a fronte dei 500 miliardi di dollari spesi in armamenti, ai quali saremmo giunti nel 1979. ma sono rimproverato, anche da esimi esperti occidentali, anche ufficialmente nel Parlamento europeo , perché si ritiene troppo prudente la cifra di 500 miliardi di dollari spesa quest' anno (magari ne spendessimo nel 1980 solo 500 miliardi!): avremmo potuto, potremmo dunque, secondo l' assioma « cereali eguale vita » — ma la questione è più complessa — affrontare e risolvere agevolmente il problema. ma manca il tempo! al Parlamento europeo la volontà c' è, è generale; lì i comunisti europei, che sono in gran parte poi comunisti italiani, sembrano dei comunisti e dei socialisti diversi da Di Giulio e dagli altri, anche se fanno parte dello stesso partito. però dove — anche lì — sono tutti uniti è nel dire: « ci vuole il tempo » , di essere seri: quel « tempo » che invocano sempre i colleghi Rodotà e Spaventa, questi colleghi così seri, i quali costantemente invocano — direttamente o indirettamente — in termini precisi, in questi dibattiti l' argomento tempo. non c' è stato abbastanza « tempo » di dibattito, di studio, del Parlamento per essere seri: vorrei che questi colleghi parlassero per se stessi ! a mio avviso, loro mancano di serietà perché eludono — così — questo problema. è come, ma è peggio, quando l' antifascismo poneva alla coscienza del mondo il problema degli sterminati dal nazismo o dai gulag. se ne discuteva ma si aspettava, si « guadagnava » tempo, cioè si « perdeva » tempo e gli sterminati, gli assassinati — nel frattempo — aumentavano; e le difficoltà di abbattere le strutture di sterminio diventavano sempre maggiori. allora la lotta che conduciamo è contro il tempo che viene perso, contro questo Khronos che divora uomini, l' umanità. la mitologia di nuovo può forse suggerirci qualche riflessione: è il tempo: il vostro tempo interiore ed esteriore, di cui mancate, perché, ad esempio, lo destinate puntualmente ad altro. è il tempo che divora il vostro tempo, colleghi comunisti, colleghi democristiani, colleghi di ogni altra parte, del Governo, che usate sempre in modo che non viene impegnato sul fronte concreto della morte in atto, questo tempo speso in parole, ma sempre in « altre » parole o in « altre » attenzioni. per questo dico che è un problema di cultura, che vi unifica tutti profondamente, e rischia di unificarci tutti. per questo parlavo di antropologia culturale: i segni sono questi, e d' altra parte — non a caso — è il tempo il grande attore contro il Mezzogiorno, contro la disoccupazione. storicamente i nostri problemi si lasciano infradiciare, imputridire — questa è l' arte morotea del Governo, ma non solo « morotea » l' emblema più nobile e più tragico, la cifra comune della classe politica che siete e che rischiamo anche noi di essere — perché il dire sempre che bisogna essere seri è l' unico modo, non per non fare, ma per fare esattamente l' opposto di quello che si dovrebbe o si dice di voler fare. è così, riflettete ai nostri problemi! anche qui, compagni comunisti, in realtà, vi è la polemica sui due tempi — Amendola non c' è, non mi sgriderà — il riproporre cioè una aberrazione. noi non crediamo ai due tempi, non ci credevano i sindacati, non ci credeva il partito comunista , che ora ci crede. primo tempo: interventi straordinari o congiunturali, leggi eccezionali, la salvezza monetaria, la stabilità della lira, l' ordine pubblico comunque, con qualche Giorgiana Masi qua e là, con qualche ignobile proposta legislativa inutile, assassina; la droga allo Stato, drogare le leggi, drogare il Parlamento, la gente. e il secondo tempo, quello delle riforme, non viene mai. anche qui, appunto, ci troviamo in una situazione che mi pare tremendamente esplicita: dinanzi al problema delle decine di milioni di morti, la buona coscienza, la coscienza a buon mercato è di tutti; chi è che dica che non è d' accordo, che il problema occorre risolverlo ed affrontarlo, collega Zamberletti? tutto il paese, a chiacchiere. eppure, state attenti, il problema sta diventando politico per colpa, per volontà, ma forse — Dio ce ne liberi — per necessità vostre, rivoluzionisti di ieri divenuti riformisti di oggi, compagni comunisti; senza nessun rapporto con la riforma il riformismo di oggi, senza nessun rapporto con la rivoluzione il rivoluzionismo di ieri. perché? perché? avete visto come eravate l' altro giorno uniti nello sdegno e nell' insulto contro di noi, tutti; lì c' era non il compromesso storico , ma l' identità storica: in termini culturali, compagni comunisti e amici democristiani. eravate insieme sdegnati, risentivate insieme perverso e aberrante, diverso, perverso e aberrante il comportamento radicale e la persona del deputato radicale. urlavate insulti agli « ebrei » di sempre, compagni comunisti: fascisti, pervertito, eccetera! c' è una parola che pare non posso riferire, visto che un' altra di quelle che furono pronunciate fu censurata. e voi democristiani, magari delle correnti che si ritengono anticomuniste... sì, ma capisci, collega Pochetti, puoi smentire ufficialmente e la riprendo come una ritrattazione, ma le orecchie hanno sentito... non mi riferivo a quello, ma ad un altro, di tipo — come dire — sessuale; un altro insulto non tuo, ma di qualche altro compagno. e allora, signora presidente, dobbiamo constatare che sempre meno sono l' accidia, l' incoscienza, la sottovalutazione che spiegano, nei fatti, la mancanza di serietà invocata dal serissimo collega Spaventa e dalla serissima collega Castellina. cominciate a divenire consapevoli che, invece, forse il problema è un po' più politico anche per voi, politiche sono le vostre paralisi. ma non è più solo di tempo che avete bisogno per essere « seri » : tanto è vero che la vostra radiotelevisione, i vostri giornali, quelli così pronti a fare eco alle parole non pericolose dei pontefici o a strumentalizzarle... la Rai-TV ha cominciato a censurare in modo continuato e Pertini e i pontefici proprio su questo tema e Gustavo Selva, così docile, cristiano, buono, europeo, come lo Scalfari, uniti oggi, a primavera scorsa, quando sembrava costasse poco fare una battaglia cristiana, con il GR 2 e La Repubblica fecero la campagna a marzo a sostegno di questa nostra iniziativa, l' uno e l' altro gente di potere, gente di palazzo, d' un tratto uniti, Scalfari e Selva, sono oggi i censuratori — scusatemi la parola: non i censori, ma censuratori; è un neologismo necessario — nei confronti di Pertini, di Giovanni Paolo II , del dibattito sullo sterminio; farisei, come tutta la gente di potere e di palazzo, uniti, sìntoni, Gustavo Selva, Eugenio Scalfari, sìntoni qui nello scandire in un certo modo i tempi del dibattito, sìntoni il gruppo comunista, il gruppo democristiano: ci vuole... tempo! — e gli altri, esimi, seri, di questo Parlamento. ma il costo del tempo, di questo tempo, è in questi termini costo di vittime umane. per ogni riflessione in più di cui ha bisogno il collega, serio, Spaventa & Co .: tutti voi o quasi tutti voi — il costo è cifrabile, con altri criteri o valutazioni, in tot morti nel frattempo: ed oggi sta diventando sempre più politica. ma quanto credete che costerebbe a Francesco Cossiga di attraversare i venti metri da percorrere tra Palazzo Chigi e qui, per mostrare alla gente un momento il suo volto, per rendere questo omaggio provvisorio, di un momento formale, Zamberletti, e sedersi accanto a te? costituzionalmente non è certo necessario. ma di dibattiti sulla fame ne stiamo facendo da tempo e mai lo si è visto. e, per parlare di cose più serie — politicamente, sempre, per carità! — e, quindi, passare da Francesco Cossiga a Franco Maria Malfatti, ma cosa costa a Franco Maria di venire a sedere un momento qui, accanto a te, Zamberletti, per questo, in omaggio al tema? lei dovrebbe, forse, signora presidente, glielo dico per l' ennesima volta....... che lei non dovrebbe presumere sempre che da parte radicale quella scienza e coscienza, che lei adesso sta invocando, non sia stata preventivamente acquisita. le comunico che Franco Maria Malfatti, ministro degli Esteri , si è di già seduto, e da diversi giorni, altrove che nella poltrona di degente. non tollero — e le chiedo scusa, signora presidente — che... mi consenta di dirle che nelle sue funzioni, lei non è stata informata di niente. ho detto che... voglio dire che la deputata Maria Eletta Martini ... lei non può abusare della sua poltrona presidenziale... queste cose risultano a lei semplicemente in quanto deputata... presidente, lei sa che dal 20 dicembre... lei, come presidente della Camera ... non è stata investita di atti ufficiali, lei sa che il ministro degli Esteri ... tutto quello che lei può sapere è appunto che, nella direzione di quello che io sostengo, sia possibile che Franco Maria Malfatti, ove avesse voluto, sarebbe venuto a sedersi cinque minuti... se lei mi assicura altro, allora le annuncio che, vista l' autorevolezza della poltrona dalla quale lei ha pronunciato queste parole, presenterò, alla fine, una mozione o una interpellanza per sapere se risponde a verità quanto affermato, in un momento estremamente delicato, da chi presiede la Camera, che il nostro ministro degli Esteri è ancora per motivi di salute ed altri, indisponibile a qualsiasi, anche formale, momento di presenza pubblica. questo — quindi il problema non è soltanto italiano, ma anche europeo — nel momento in cui c' è la Presidenza italiana al Consiglio europeo . vogliamo sapere allora se ci si è presi in giro o quale operazione politica indebita si è fatta alle spalle del Parlamento quando si è detto che l' interim di Cossiga terminava, essendo venuti a cessare i motivi per i quali era stato assunto. le pare proprio che cosa? io presenterò quell' interpellanza e quindi non faccio rilevare di nuovo che questa mormorazione della presidente non mi pare pertinente ai suoi compiti. comunque, esistono i resoconti stenografici , ancorché ogni tanto adulterati (adulterati, ben inteso, nella stampa, non nella redazione), e quindi giudicheranno altri, signora presidente. stavo dicendo, signora presidente, che a mano a mano che andiamo avanti crolla l' alibi dell' accidia e dell' insensibilità, e tutto diventa più politico. la commissione parlamentare di vigilanza, con durissima comunicazione del presidente democristiano Bubbico, ha invitato mesi fa la radio e la televisione ad organizzare dibattiti per informare adeguatamente sui problemi tremendi dello sterminio, ma la radio è riuscita ad utilizzare questa richiesta in modo da colpire le tribune politiche spostandole di mezz' ora , in modo tale da non far ascoltare nessuno, da Almirante, a Zaccagnini, ma Zaccagnini non ne ha bisogno perché alla televisione con la sua forza politica ci va con i telegiornali ed altre trasmissioni: Tribuna elettorale , colleghi democristiani, è un pedaggio che voi pagate alla democrazia, perché senza di essa stareste meglio, visto che le vostre tribune elettorali sono i telegiornali. in questo modo si è tolta a milioni e milioni di italiani la possibilità di ascoltare le tribune elettorali e politiche, spostandole perché la Rai-TV dice: « dobbiamo realizzare i dibattiti che la commissione parlamentare di vigilanza ci ha chiesto d' urgenza sullo sterminio per fame nel mondo » e su altre cosettine radicali (tra virgolette). si colpiscono così ancora le tribune elettorali, democratiche, parlamentari nel nostro paese,... signora presidente. però, il presidente Ingrao usava protestare per queste cose; Dio sa , e voi sapete, quali furono i rapporti politici con il nostro illustre collega, quando presiedeva, tuttavia egli usava protestare, in questi casi. l' altro giorno, quando c' era il dibattito in Parlamento sui problemi dello sterminio per fame, non si vedono più d' un tratto, alle televisioni le ineffabili facce dei Rocco e degli altri, nemmeno quelli del servizio parlamentare: quello dei dipendenti da Favero, per intenderci. non appena parliamo in Parlamento dello sterminio per fame, non c' è più la trasmissione in diretta dal Parlamento. e questo perché? naturalmente perché sono intervenuti molti radicali. e fare la cronaca del Parlamento quando intervengono molti radicali, significa dare a pensare che viviamo in un paese in cui ogni parlamentare, quale che sia la sua origine, è uguale ad ogni altro: cosa che invece non è. pensate se non si faceva, se fossero intervenuti quella mattina o quel giorno una decina di parlamentari democristiani o comunisti! abbiamo, quel giorno, lavorato più ore di quanto non si sia fatto nella stragrande maggioranza delle altre giornate! signora presidente, temo di tediarla, però ritengo anche mio dovere compiere insieme questa riflessione, collega Pochetti, ad esempio: quando cominciamo a discutere di sterminio, la Rai-TV ufficiale, i giornali, parlano solo dell' ostruzionismo radicale, mica dicono, però, che io chiedo 4 mila miliardi e il Governo dice di volerne dare 200: per consentire di giudicare, al paese, quanto siamo folli e chi sia il folle, quello che chiede 4 mila miliardi (come potrebbe sembrare) o quello che tenta di darne 200. è il paese che deve giudicare chi sia il folle. ma no! adesso c' è un nuovo insulto, visto che fascista » si è logorato: « ostruzionista » ! e lo capisco: quando una Camera è quasi unanime, tranne, qualche volta, il Msi e sempre i radicali, e addirittura nel peggiorare il codice Rocco — tanto è vero che nelle prossime settimane bisognerà costituire un comitato di difesa contro la fascistizzazione ulteriore del codice Rocco — ; quando questa è la situazione, dobbiamo preoccuparci tutti quanti, colleghi, di capire se a questo punto lo sterminio, da fatto oggettivo, da cosa, « chose » sartriana, non diventi, nella coscienza del regime e della Realpolitik una soggettiva, ancorché sofferta e tormentata, decisione, determinazione, volontà o rassegnazione. ed è questo, signor sottosegretario Zamberletti, ciò da cui dobbiamo, dovete, guardarvi: che la facile unanimità nel lamento stando per colpa nostra ormai per andare all' aria (di quel lamento che accompagna lo sterminio si ha bisogno, così come dello sterminio, affinché possa esservi il lamento), cominceremmo d' ora in poi a doverci assumere la responsabilità soggettiva dei comportamenti che provocano lo sterminio. signor sottosegretario Zamberletti, collega Pochetti, e colleghi democristiani, in una situazione in cui si stanno sicuramente compiendo crimini peggiori di quelli di Norimberga (peggiori quantitativamente, ma dello stesso tipo), dinanzi ai possibili tribunali della storia, ma anche del diritto (in qualche misura, Norimberga è un precedente, ha anche costituito diritto), è possibile parlare sempre di più di crimini contro l' umanità e di responsabili di una politica criminale contro l' umanità e, quindi, di complicità e connivenza. noi non arriveremo alla vostra inciviltà giuridica, grazie alla quale ci proponete certi reati di « atti preparatori » (vero, Mauro Mellini!?), perché se dovessimo trasferire questa vostra (Governo, ma anche forze di opposizione) inciviltà giuridica della Reale-bis, agli « atti preparatori » allo sterminio e al massacro per fame, credo che da almeno tre anni voi sareste gli imputati della Norimberga di domani: a pieno titolo e nelle condizioni peggiori. noi però non abbiamo la nozione degli « atti preparatori » , che avete voi e che avrete l' impudicizia di riproporci tra alcuni giorni, per cui arriveremo ai « sospetti dei tentativi degli atti forse preparatori » come fondamento dell' azione penale, e politica, nel nostro paese: del resto, siete dei « terroristi giuridici » , così come con i vostri comportamenti avete nutrito l' altro terrorismo. ed allora, se sta diventando soggettiva, cioè consapevole scelta, la « cosa » , devo pur dire che sempre più soggettiva e di parte mi costringete a ritenere dover essere necessaria la politica in difesa della vita. signor sottosegretario, lei ha espresso con il suo volto — perché noi siamo responsabili del ritardo con il quale lei potrà esprimersi con la parola, ma volevamo crearle delle condizioni migliori e volevamo, magari, che avesse accanto a lei quando avrebbe preso la parola altri colleghi del Governo e volevamo una diversa e maggiore attenzione delle forze politiche le sue reazioni, non potendo esprimere con le parole — e dirò poi perché non le era consentito — la sua meraviglia in ordine al nostro comportamento quando accusiamo il Governo di avere una posizione di elusività ed anzi di essere latitante. lei mi dice: come, sono qui e sono latitante? ma, signor sottosegretario, lei è qui per rispondere a delle mozioni e a delle interpellanze che hanno una loro vita autonoma e alle quali non potevate rifiutarvi di rispondere, a meno di usare un articolo desueto del regolamento. noi abbiamo preso un' iniziativa di parte e proprio a causa di questa iniziativa parlamentare di parte, signor sottosegretario, lei è qui. non lei, sottosegretario Zamberletti, ma lei, Governo, siete impegnati non rispetto all' uso di uno strumento di parte, ma rispetto al Parlamento sic et simpliciter . a che cosa siete impegnati, per cui dico che siete latitanti (e a questo punto soggettivamente, nelle intenzioni, siete latitanti rispetto alle cose da fare perché lo sterminio sia in qualche misura incrinato)? voi avete accettato, assumendone impegno, una risoluzione del Senato della Repubblica il 17 settembre ed una della Camera del 20 settembre. con queste risoluzioni avete assunto l' impegno di « riferire con la massima, adeguata » — adeguata allo sterminio e successivamente questo sarà più chiaro — « urgenza sugli interventi immediati » — siamo al 17 settembre signor sottosegretario! — « e straordinari » . rileggiamo: « riferire con la massima adeguata urgenza sugli interventi immediati e straordinari adottati e da adottare » — adottati; adottati per che cosa, signor sottosegretario? — « per la salvezza di quanti diversamente altrimenti sono destinati secondo le previsioni ufficiali dell' Onu a sicura morte nel corso » — signor sottosegretario! — « delle prossime settimane e dei prossimi mesi » . voi avete dunque accettato il 17 settembre al Senato di impegnarvi a riferire con la massima e adeguata urgenza « sugli interventi già adottati o da adottare per la salvezza » , signor sottosegretario, di quelli che « nelle settimane successive » , « altrimenti » , senza il vostro intervento, sarebbero stati condannati allo sterminio! « nelle prossime settimane » : cioè in quelle successive al 17 settembre! voi, voi vi siete impegnati, signori del Governo e signori che lo sostenete in questa sede (soprattutto, il Pci, in questa Camera dei Deputati ed oggi) vi siete impegnati con il Parlamento — e lo dico al presidente della Camera , non al presidente della seduta, e lo dico anche al presidente del Senato — perché infatti qui, oggi, non si latita rispetto ad una posizione di parte, ma rispetto ad un impegno assunto nei confronti del Parlamento dall' Esecutivo, non dal Governo, democristiano e connessi, alla maggioranza. si erano impegnati! lo ha capito, sottosegretario Zamberletti, perché dico che siete latitanti? perché voi vi siete impegnati a prendere delle misure (questo vi eravate impegnati a fare) nelle settimane successive al 17 settembre, adeguate a far vivere quelli che invece sono morti assassinati anche dall' assenza del vostro intervento, ed a riferirne con la massima urgenza. potete dirmi che poi, in realtà, non potevate fare altro; allora male avete fatto ad accettare questo testo che ci consentì quella sorta di unanimità. ma se questo è lo strumento della nostra unità, amico Zamberletti, dobbiamo difenderlo anche per il Governo e per gli altri, perché non si sia corrivi, poiché qui c' è scritto (lo ripeto perché siamo in collegamento con Radio Radicale , con la mia coscienza, con tutto) che sono morte da allora milioni e milioni di persone (anche secondo le cifre di Greggi) sterminate dalla fame: ebbene, il Governo, non solo si impegna a salvarle, ma si impegna con uno strumento votato dal Parlamento; si impegna anche a riferire come le ha salvate e come continua a salvarle. nella risoluzione si parlava di « interventi immediati e straordinari adottati e da adottare per la salvezza di quanti diversamente sono condannati a sicura morte nel corso delle prossime settimane e dei prossimi mesi » . allora, compagni comunisti, colleghi democristiani, colleghi parlamentari... tu mi devi ancora una cena, perché dicevi che a Viareggio i compagni comunisti non avrebbero votato radicale ed il 3 per cento lo ha fatto. quindi, mantieni gli impegni, una volta finito il digiuno! adesso sbagli anche per le prossime elezioni, perché chi è comunista voterà allora anche per chi si comporta da comunista e non per chi si fregia di un simbolo! parlando della fame nel mondo che è un problema politico, si parla anche di partito comunista , di partito radicale e di Democrazia Cristiana , proprio perché tu ed io sappiamo che non si tratta di una catastrofe del Signore, ma di una conseguenza politica; quindi è possibile che si parli di politica e di elezioni. certo è necessario, se non parlassimo dei fatti, che materialisti — sia pure dialettici — saremmo mai? signora presidente, così credo di aver dovuto dimostrare all' inizio di questo intervento l' esattezza dell' accusa radicale, signor rappresentante del Governo, per il fatto — cioè — che il Governo è latitante rispetto ad un impegno assunto ufficialmente; che non era quello di accettare di venire a rispondere a qualche interrogazione o interpellanza, ove vi fossero, sul problema dello sterminio, tali strumenti. insomma non c' è bisogno di una mozione, ma dovete venire a termini di Regolamenti parlamentari . voi vi siete impegnati, il 17 settembre (e poi verremo all' ordine del giorno del 20), a prendere, per poi riferircele, delle misure adeguate a salvare quelli che nelle prossime settimane — secondo le statistiche dell' Onu — sarebbero altrimenti morti ammazzati dalla fame. avreste dovuto anche riferirci attraverso lo strumento delle comunicazioni del Governo, per un grande dibattito. tanto è vero che i seri di allora (lei ricorderà, signor sottosegretario, chi erano i seri ed i seriosi) dissero che il dibattito era stato male preparato per cui avevano ritenuto di non firmare la convocazione straordinaria che democristiani e radicali avevano voluto assieme: pare per anticomunismo! si disse che l' occasione per il dibattito serio sarebbe stata quella delle comunicazioni del Governo sul fatto e sul da farsi nelle prossime settimane. non credo che a questo punto, signor sottosegretario, io sveli un segreto, ma rompo solamente una riservatezza: mi risulta che i senatori e dei deputati radicali (non io) in colloqui con il Governo, la Democrazia Cristiana ed il partito comunista , chiesero che si discutesse di questo tema entro trenta giorni; mi risulta anche che un uomo di Governo, allora in buona salute , che rispettavo e che spero di poter continuare a rispettare, disse: « no, siccome mi conoscete e sono una persona seria ed onesta, entro 30 giorni non vi aspettate alcuna risposta, ci vorranno 50 o 60 giorni » . in 10 giorni, non so, collega Greggi, l' esattezza dei suoi calcoli, secondo i dati dell' Unicef sono milioni le persone che muoiono di fame. quindi entro 50 giorni si sarebbe svolto il grande dibattito sul testo votato che, invece, lasciava pensare che tutto si sarebbe svolto entro pochi giorni. signor sottosegretario Zamberletti, ora, il 7 gennaio il Governo appare in imbarazzo perché non lo facciamo parlare, sin dal 21 dicembre; per la verità ti ha tappato la bocca Gerardo Bianco dal 21 dicembre al 4 gennaio, con il voto favorevole dei compagni comunisti. perché allora è stato Gerardo Bianco e la Democrazia Cristiana a volere che tu non parlassi, altrimenti avresti parlato il 21 dicembre, e adesso, da un po' di giorni, siamo noi a non farti parlare. ma l' abbiamo detto lealmente il perché: perché non siamo più al 21 dicembre, quando accettammo che ci fosse, collega Di Giulio , solo il sottosegretario, in quanto c' era l' interim quando discutemmo nella conferenza dei capigruppo ; ma il caso ha voluto che proprio quel 21 dicembre udii, e me ne rallegrai, amico come sono del collega Malfatti, la buona novella: l' interim cessava quella mattina. noi il 21 avevamo accettato la presenza del solo sottosegretario perché vi era l' interim, perché Cossiga era occupato, perché il ministro della Difesa non ha capito ancora che il problema lo riguarda, perché c' era fretta. a questo punto arriviamo al 4 gennaio e non c' è più l' interim. il presidente del Consiglio e il ministro della Difesa hanno avuto circa altri 15 giorni; per che cosa? mica per parlare, a questo punto me ne dorrei, al posto del sottosegretario Zamberletti non perché sottosegretario, ma perché Zamberletti — ma a fare qualche gesto di omaggio al tema dei morti. ma lo vedete, non ce la fate neanche a proclamare il lutto nazionale, ad abbrunare le bandiere, o a metterci un nastrino; persino se muoio io va a finire, con il ritmo che c' è, che qualche bandiera abbrunata forse si rischia di avere, abbiamo ormai certi sentimenti di colleganza! invece nei confronti di quei 30, 40 o 50 milioni di morti l' atto di pietà, di pietas, di riparazione, di rispetto non lo si ha, lo si rifiuta. al milite ignoto la vostra cultura su tutte le piazze faceva omaggio; ha perfino deturpato il posto più bello di Roma. ma alla donna, all' uomo, al ragazzo ignoto che sterminiamo noi con questi comportamenti, nulla. se il presidente del Consiglio fosse stato Andreotti, tutto questo sarebbe stato già fatto. tanto la pietà non costa niente. si sarebbe detto: « avete visto, abbiamo proclamato il lutto nazionale » anche se vi fosse stata solo una speculazione, la televisione sarebbe stata costretta a parlare dei morti e delle stragi. ci avrebbero detto: « colleghi radicali, abbiamo proclamato il lutto nazionale, ora pazientate anche se è vero che non abbiamo rispettato alla lettera gli impegni con il Parlamento, neppure lo spirito, ma vedete c' è la buona volontà » . pace, quindi, agli uomini, di Governo se non di buona volontà . si sarebbe detto: « certo, voi chiedete cinquemila miliardi, vi abbiamo dato solo la spesa ed il tempo di un provvedimento amministrativo qual è il lutto nazionale » . il lutto internazionale speriamo che lo proclami la Chiesa, io sono credente in altro che nel potere, qualche volta la Chiesa cattolica riesce ad essere altro che potere. bisogna pur riconoscerlo e non essere settari nella storia. speriamo che, a Dio piacendo, o la Chiesa... lo so che tu, Greggi, dici: molte volte! i valori che ti portano a sedere su quei banchi, ti portano a ritenere che molte volte la Chiesa cattolica , come l' Italia del trentennio, od altre abbiano fatto cose rispettabili; il dissenso è tutto qui ed io rispetto questa tua nozione della rispettabilità di quello che è religione eccetera. siamo per questo diversi. mi consentirai quindi di dire che io riesco ancora a credere che, qualche volta, la Chiesa cattolica riesce ad essere altro che potere, danaro e via dicendo. qualche volta vorrei appunto sperare che ci desse alcune lezioni, le desse al cinismo ottuso, rassegnato, controriformistico e pessimistico rispetto alle cose di codesto mondo, ma anche intelligente tatticamente, della classe di Governo cattolica del nostro paese, sì da stimolarla affinché l' onore di una Repubblica che abbruni le sue bandiere in omaggio allo sterminio ed all' olocausto peggiore di quello nazista, al quale assistiamo, rivenga magari appunto ad onore innanzitutto di questo o quel pastore cattolico, di questo o quel credente, o pontefice, invece che magari a questo o quel radicale che non tiene affatto a questo onore, a questa solitudine! o ci crediamo, o no. mi dovete capire e scusatemi se dico — per l' opposto del narcisismo — non che ci dovete capire, noi radicali quanti siamo, molti più di quanto non siano stati computati tempo fa, di sicuro, voglio dirlo io, per mio conto, con i miei limiti: mi dovete capire! mi dovete capire quando ci incontriamo e credete di potermi dire che sto facendo una speculazione torbida su questa cosa sacra: anche come incedere intellettuale, non rispettate nulla, quando nulla c' è di più sacro! al solito è il discorso che è chi denuncia lo scandalo a fare le cose scandalose! non chi le compie! mi dovete capire: o ci credo o non ci credo, signor rappresentante del Governo, che questa è la cifra assoluta che pesa sulla nostra umanità e sulla nostra politica. o ci credo o non ci credo — e devo provarlo — che, se non vi aiuto, in qualche modo e persino con questi « squallidi » digiuni ripetuti e, via dicendo, con le altre « scenate » radicali; se non vi aiuto, voi uomini di buona volontà se non di buon governo che siete nel Governo, resterete impotenti e non schioderete di un millimetro l' attenzione ed il tempo dei vostri colleghi! dovreste rassegnarvi a dare a voi stessi la buona coscienza a buon mercato di 50 o 100 miliardi che siete riusciti a piazzare mettendoci 12 mesi, quando si giustificherebbe come risultato adeguato dopo un blitz di 10 giorni, per intervenire ed investirli in qualche ora. è questo che si ripete di tragico: che ciascuno di voi, in nome di un progetto di società e magari anche di un progetto di persona, ciascuno di voi stermina persone, uomini in concreto, in nome del progetto di sviluppo, dello spaventiamo serio (non di Bertrando di Silvio, ma dello Spaventa, nostro esimio collega, il quale appunto vuole aspettare perché bisogna essere seri). ecco, in base a questo ed in nome del progetto di Spaventa, non di uno di quei progetti di cui rigurgitano i tiretti della Fao o del Consiglio mondiale d' amministrazione per tutti gli interventi d' urgenza, l' onorevole Zamberletti è a conoscenza di tutte le strategie alimentari che sono proposte (il Governo, non lo so: ma so che Zamberletti lo sa e poi vedremo se lo sa anche il Governo!); infatti se il Governo dice di non poter spendere qualche migliaio di miliardi, il Governo in quanto tale non sa che esistono le strategie alimentari ed i relativi progetti avanzati da una ventina di paesi dell' UNCTAD, cifrati, che stanno lì e per mancanza solo di quattrini (e non di strutture, di proposte di strutture) non vanno avanti. nei paesi « ebrei » (magari sono antiebrei ma equivalenti agli ebrei di allora), nei paesi « ebrei » di oggi avremo 500 mila morti, se queste azioni di intervento alimentare non saranno fatte. e non sono fatte! non sono fatte da due, da tre anni! e poi si legge che a Ginevra, che il Consiglio mondiale dell' alimentazione a Castelgandolfo... (a Castelgandolfo è un simbolo?), a dicembre, si sono riuniti ancora: e noi, niente! e allora, scusatemi, delle due l' una: o noi stessi crediamo che è politica e che quindi vive nel politico, nel quotidiano, nelle settimane, signor sottosegretario, questo problema dell' intervento; o, altrimenti, perderemo. ma oggi tutto diventa menzogna. perché? perché se muoiono tanti uomini, quante volte i colleghi comunisti o altri, dall' altra parte, hanno chiesto in passato l' intervento straordinario dell' Onu, e dei popoli, per impedire che si continuasse l' eccidio di libanesi, di ciprioti, eccetera? ecco, in quei casi si interviene, o comunque sempre si interviene per ridurre i guasti del ciclone o del terremoto, cioè — quando abbiamo davanti quella tremenda tagliatrice di tempo che è la morte, che ha annunciato il suo arrivo, la falce alzata — l' unica merce, l' unico strumento che salvi, è arrivare in tempo, è il tempo prima della morte, non tanti soldi dati « bene » ! — dopo la morte stessa. oggi sappiamo che rumori di guerra di nuovo grondano, non solamente per noi antimilitaristi, per noi obiettori di coscienza . e la motivazione per la quale i colleghi non violenti , i compagni non violenti radicali, fra lo scherno degli extraparlamentari di allora, dei compagni comunisti (l' unico partito che non ha presentato mai una legge di riconoscimento dell' obiezione di coscienza in questo Parlamento: l' unico partito) obiettavano in coscienza, incorrendo negli sputi della vostra parte, collega Baghino, ricevendo sputi per le strade, insulti atroci perché invece di farsi riformare dal nonno generale o dallo zio sergente, i Roberto Cicciomessere e gli altri andavano....... andavano in galera. ho parlato degli insulti che venivano riservati... certo, credo che il mondo dei disertori — e dei disertori con coraggio e con fierezza — sia rappresentato da noi; voi, semmai, rappresentate altre diserzioni nella storia: dalla civiltà, che è una cosa diversa. guarda, non ti attribuisco automaticamente questa rappresentanza, come altri fanno. ma da laico... se tu o il tuo collega accanto rivendicate dei fatti precisi, da laico allora dico che in questi fatti precisi avete avuto la responsabilità di diserzione rispetto alla civiltà. nel momento in cui tu dici: « no » , mi è lecito dire: « stai attento, sei un paleofascista che rivendica delle pagine barbare e vergognose della nostra storia » . è incivile solo il disertare dalla civiltà! e non trattate male gli esuli sovietici: disertano anche loro, secondo le leggi del loro paese! non insultare quest' arma e non insultare gli esuli sovietici e cecoslovacchi, Pazzaglia! Baghino, quello al quale tu ti richiami... mi vuoi ascoltare? signora presidente, mancava solo l' ultima « perla » ! avevo sentito quasi da tutti che siamo responsabili noi, noi!, del ritardo... adesso c' è anche Baghino. tutti quanti vi si ritrova; tutti quanti vi ritrovate... e, noi, soli, siamo i diversi. dicevo, signora presidente, signor rappresentante del Governo, che i nostri obiettori di coscienza , e noi come forza politica , non sono e non siamo certo sorpresi di questi rumori di guerra guerreggiata . anche in questa materia, signor rappresentante del Governo, mi dicono che il Governo si presenterà mercoledì o giovedì a rispondere a degli strumenti posti in essere da parlamentari, non per fare un dibattito, a seguito di comunicazioni. non fa alcuna comunicazione, al riguardo, il Governo, né in Commissione esteri né in Aula. compagni comunisti, anche voi lo sapete! sull' Afghanistan e su tutto il resto: « dibattitino » , anche su questo! non il dibattito! come sullo sterminio. ce ne doliamo. dicevo che non siamo sorpresi dai rumori di guerra, perché se obiettavamo, se facevamo gli obiettori di coscienza , era per dire che cosa? siccome la vostra tesi del disarmo generale e concordato e dell' equilibrio del terrore è, in realtà, una politica di produzione di armi e di armati, che porta alla morte e alla guerra e non a quel che pensate, io obietto, in coscienza: nemmeno un giorno, nemmeno un soldo, nemmeno un momento della mia esistenza come soldato! tranne che la vostra legge barbara votata da voi tutti in materia — fa di chi rifiuta per coscienza e vuole andare in galera, fa, dunque, dell' obiettore di coscienza contro la possibilità di fare il soldato, un soldato, ancora oggi trascinato davanti ai tribunali militari. ancora oggi nei tribunali militari e nei penitenziari militari, di tutta Europa, si trovano coloro che da venti anni dicono: un sottomarino uguale (forse) a dieci milioni di assassinati per fame! ripeto, signor rappresentante del Governo e signori colleghi... Greggi, sta attento! c' è un' altra esagerazione radicale! Greggi, per te c' è un' altra esagerazione radicale! ho detto — pensa — un momento fa: per un sottomarino, dieci, cinque, quindici, comunque molti milioni di morti. un' esagerazione? invece non lo è, poiché la commissione Carter ha stabilito che quegli otto miliardi di dollari dei quali si parla nella tua risoluzione, con riferimento alla Commissione di cui sopra, equivalgono al prezzo di cinque sottomarini. ripeto, è detto dalla commissione Carter. quali sottomarini, Roberto Cicciomessere, di che marca? non lo so, adesso ve lo diremo (è nei documenti in mio possesso). quindi, obiettore di coscienza , non ci sto a dare un giorno e un minuto ad una società nella quale un sottomarino costa, in termini di cereali, la morte di milioni di persone. il dato esiste tra quelli citati dalla commissione Carter! ed allora dobbiamo pur dire che qui dentro stiamo parlando non solo in nome dei digiuni o dei non digiuni, delle lotte, delle battaglie, della marcia di Pasqua dell' anno scorso , e così via , ma che siamo qui tutti interi, con la nostra storia di radicali, di obiettori di coscienza , di disertori dinanzi agli eccidi ed alla guerra, con tutta la nostra « iniquità » storica di non violenti , di radicali, di bestemmiatori delle cose « sacre » , di gente che si recava a Redipuglia per riconsacrarla dopo i 30 ed i 40 anni di celebrazioni da parte di coloro che della morte dei sepolti a Redipuglia erano responsabili! siamo qui a parlare a lungo perché siamo qui con l' interezza di tutta la nostra storia di questi anni, delle nostre disobbedienze civili per la vita, di quelle per le quali Emma Bonino ed Adele Faccio sono state in galera, delle altre per le quali vi sono stato io e gli altri. siamo qui a dirvi: abbiamo disobbedito alle vostre leggi, sempre, perché questo ordine è il disordine stabilito, assassino, nazista, l' olocausto! ed allora dovete rimuovere tutto ciò. il dibattito si deve fare, anche se non si è corrisposto agli impegni assunti il 17 settembre dello scorso anno al Senato, ma anche a quelli assunti il 20 settembre alla Camera. ascolteremo con attenzione quanto ci dirà il rappresentante del Governo, non lei che è ora presente signor sottosegretario, ma quello che sarà al suo posto, oggi pomeriggio: ma certo, se ci si verrà a dire che i 227 miliardi non sono stati spesi, ci si dirà la verità. ma voi potete dire impudentemente queste cose, in relazione a un tema così tragico, perché già l' opposizione critica (diciamo così, tanto per ridere) del partito comunista italiano, ha annunciato che, qualunque cosa voi diciate, non vi voterà contro! lo ha detto Di Giulio ! potreste dire che non avete fatto nulla. non lo dite perché altrimenti vi sgriderebbe magari il Papa (perché ormai lo fa anche il Papa), non il Pci; ma in ogni caso siete tranquilli, uomini del Governo, nella vostra connivenza criminale rispetto a questi problemi. il partito comunista ha già detto che, poiché non si tratta ancora una volta di una cosa seria, si asterrà; il Governo non abbia paura, perché in realtà bisogna discuterne un' altra volta, seriamente, in Commissione. quando...? per quanto tempo...? in sede legislativa ? no, magari lì rinvierete, come faceste nella scorsa legislatura, le leggi fasciste, come la Reale-bis; e farete effettuare votazioni contemporaneamente in Aula e in Commissione, in sede legislativa . una volta i disertori, come Misiano, si sputavano via, da parte delle maggioranze o minoranze diversamente fasciste di questo Parlamento; adesso si è più bravi, si fa contemporaneamente la discussione legislativa in Commissione e in Aula, in modo che non c' è più bisogno di sputacchiarlo, il Misiano radicale di oggi: gli si impedisce di votare e gli si dice anche che è un ostruzionista, che viola a forza i regolamenti. tutto è divenuto più raffinato, come più raffinato è lo sterminio della gente di razza e colore diverso. ma poi, voi vi ripetete: dibattito oggi, sulla base delle mozioni e delle interpellanze e non di comunicazioni del Governo, sullo sterminio per fame; dibattito dopodomani, sulla base di interpellanze ed interrogazioni e non di comunicazioni del Governo, sull' Afghanistan e sull' Iran. e continua, sia sulla guerra alimentare che su quella militare, la vostra unità culturale profonda, dai Baghino a tutti voi, a questo punto, che vi porta necessariamente....... a censurare, imbavagliare, rimuovere dalla coscienza e dalla conoscenza del paese e del Parlamento il dibattito sulla vita. non vedo, ahimè, il giudice Casini, l' ex giudice, questo coraggiosissimo difensore degli zigoti, incarceratore di turpi assassini (la Faccio e gli altri) di zigoti (perché assicuravano aborti legittimi, contro quelli illegali), in coscienza, assumendosene la responsabilità: questo eletto non tanto dal popolo sovrano , ma piuttosto dal cardinale Benelli, il quale ultimo non ha ancora detto una parola su un problema in relazione al quale le stesse organizzazioni cattoliche non governative parlano di decine di milioni di morti. può dormire, ora, il cardinale Benelli, non scomunica più nessuno. Agostino Greggi, hai mai sentito dire qualcosa in proposito? per gli zigoti certamente! e lo sterminio che, ci dicono, precipiterà su di noi...? bisognerebbe rispondere: può darsi che ci sia, lo sterminio degli zigoti; ma fino a quando era sterminio clandestino ed illegale, il pastore non se ne accorgeva, dormiva! se poi si ha la colpa di essere passati, via via, da zigoti a feti e aver visto la luce, a quel punto si può essere sterminati, con l' assoluzione, per carenza di attenzione, anche dei cardinali, oltre che dei pontefici, in genere, anche in nome delle rivoluzioni passate e della serietà passata della sinistra, dei nostri pontefici comunisti o socialisti. anzi, siamo ingiusti: una decina di compagni comunisti è presente in Aula, ci rivolgiamo solo a loro; i compagni socialisti li dimentichiamo perché, come al solito, non ci sono (e mi scuso se in questo modo ho sin qui involontariamente premiato, in un certo senso, il loro assenteismo). perché ci sia un compagno socialista ci deve essere, per esempio, il compagno Ajello che socialista era e socialista resta e l' abbiamo dovuto portare qui per garantire la presenza almeno di un socialista in questi dibattiti. dunque, ci troviamo dinanzi ad una scelta, mi pare consapevole: il partito comunista ha dichiarato che si asterrà qui oggi qualunque cosa voi diciate e quindi voi a maggior ragione potete dirci tutto, potrete dirci il nulla e di nuovo il tempo sarà munificamente speso, quello stesso tempo nel quale la mancanza di sicurezza, alimentare — Baghino — non militare, porta ai Mauthausen, ai gulag e via dicendo concentrati, di oggi. quindi a questo punto ci troviamo di fronte ad una scelta politica del Governo e del partito comunista . nell' esordio di questo, ahimè, necessariamente lungo intervento dicevo che dobbiamo essere chiari e che i nostri comportamenti politici ed elettorali che io avevo immaginato per le prossime settimane e mesi di un certo tipo non mi pareva che consentissero o richiedessero la presenza di liste radicali perché pareva che almeno su dei temi di fondo il partito comunista avesse preso un atteggiamento diverso da quello assunto nel 1977 e nel 1978. in Europa collaboriamo bene assieme sul problema della fame nel mondo , ma dopo le reazioni dell' altro giorno devo dire che in coscienza e personalmente rifletterò su cosa proporre al mio partito dinanzi alla sontuosa liberalità del partito comunista nei confronti delle inadempienze, non casuali, del Governo in termini di sterminio e di inottemperanza degli impegni con la Camera dei Deputati . ma andiamo avanti; ad un punto successivo. penso che il Governo quasi sicuramente ci verrà a dire che ha fatto dei passi in avanti nell' attuare tutti quegli impegni presi, quali quelli di potenziare la legge sulla cooperazione..., di organizzare la conferenza..., di agire nelle sedi multilaterali..., impegni che esistono in genere nei parlamenti solo per dire che ci sono e che si fanno passi in avanti, non perché si possano o vogliano rispettare. se i passi li facesse una volta per tutte non avrebbe nulla da riferire in relazione alle interpellanze e interrogazioni, mentre il mancato raggiungimento di questi risultati consente di avere l' alibi di dire che si stanno facendo passi in avanti, quelli seri, quelli spaventiani, degli Spaventa di oggi e non di quelli di ieri, o quelli comunisti di oggi e di ieri. signora presidente, sto parlando a lungo, e si dirà che sto facendo dell' ostruzionismo: ma la stampa — toh! vedo lassù un giornalista: per sbaglio — quella che dovremo sovvenzionare non è presente al pari della radio e della televisione, mentre se qualche sottosegretario fosse venuto a riferire su qualche argomento interessante qualche collegio elettorale di un altro sottosegretario avremmo avuto i riflettori accesi. infatti, all' inizio del dibattito — piratesco — sull' editoria avevamo le telecamere puntate in quest' Aula, al contrario di oggi che si discute del problema sulla fame nel mondo e domani, signora presidente, leggeremo sui giornali che i radicali fanno ostruzionismo, cioè fanno ostruzione al cammino del Parlamento e del governo italiano contro lo sterminio. è questo che si comunica. cosa c' è dietro questa parolaccia? la verità è che qui si ha l' uso di un totem, di un tabù e siccome il termine radicalfascista non funziona più, così come non funziona più una serie di altri epiteti, quali ad esempio quegli insulti parasessuali che ci venivano l' altro giorno da alcuni compagni del gruppo comunista o tutto quel tipo di armamentario di insulti, a questo punto si dice che stiamo facendo dell' ostruzionismo e a questo si tende ad attribuire, da Baghino a Bianco e a tutti quanti, i peggiori crimini. è la parolaccia: i radicali fanno ostruzionismo, e leggendo le pretese cronache parlamentari si saprà solamente che i parlamentari fanno ostruzionismo e hanno parlato per ostruzionismo. che cosa mai abbiamo in effetti detto? che cosa deve mai pensare un cittadino italiano? chi fa l' ostruzionismo, che cosa fa? hanno fatto l' ostruzionismo, scrivono. alla fine si finirà per pensare che i parlamentari che hanno fatto l' « ostruzionismo » sono stati un intero giorno alla Camera a dire: ostruzionismo, ostruzionismo, ostruzionismo. « hanno fatto, una cosa poco bella: l' ostruzionismo, non hanno fatto che questo! » ... non è un giornale, e neppure una forza politica (ma per il momento non c' è un vostro deputato, consentitemi di dirlo) che abbia rilevato che qui invece c' è un confronto di mozioni, di risoluzioni e di richieste precise: 4 mila miliardi, il 2 per cento del prodotto nazionale lordo ; 2 mila miliardi, l' 1 per cento del prodotto nazionale lordo , da una parte, e, forse, 200 miliardi, dall' altra. di questo stiamo discutendo, su questo è il confronto, compagno Pochetti: quando, quanto, come. mi pare che questo sia il vero discorso. ma siccome ogni volta sentiamo l' eco al lamento, la proclamazione di buone intenzioni e nulla più — ci si parla di soldi solo per dire che non ci sono, in questo caso, o che non si sono ancora saputi spendere — allora certamente mi pare giustificato che, da parte nostra, diciamo che ne abbiamo abbastanza e che uno dei motivi per i quali continuiamo a parlare è che appunto il dibattito è invece tremendamente serio e concreto. ci serviamo della procedura, nel dibattito, per poter discutere davvero il merito, per guadagnarci un po' di attenzione. ci sarebbe stata su un giornale — non dico quale — la comunicazione che senza eccezione alcuna (in caratteri grandi) si doveva stare qui questa mattina? ora, è lodevole stare qui questa mattina, « senza eccezione alcuna » , per il dibattito sulla fame (almeno in teoria, o per la riunione del gruppo alle 10.30: ma va bene , è comunque meritorio cominciare a lavorare in questo modo il lunedì mattina). anche Il Popolo fa qualche richiamo: e devo dire che ringrazio molto voi tre colleghi democristiani presenti, perché davvero siete meritevoli: il fatto che siate in tre su 200 e più dimostra che ce l' avete messa veramente tutta, personalmente voi. certo, non dimenticherò mai quello che mi si sta facendo notare, che qui, in quest' Aula, c' è un' altra persona democristiana; ma il rispetto che devo alle poltrone istituzionali mi obbliga a dimenticarlo, anche se spesso si fa l' impossibile per farmelo ricordare; comunque, siete soltanto in tre. allora, per tornare al discorso, 4 mila miliardi o 200 miliardi? cominciano a discutere. nel nostro gruppo, non siamo su questo totalmente d' accordo. la bilancia dei pagamenti è esportazione di ricchezza nazionale: 4 mila, 5 mila miliardi; abbiamo la povertà, la disoccupazione, abbiamo Altamura, Napoli, eccetera, e vogliamo esportare ricchezza e beni nazionali (perché di questo si tratta) per 4 mila, 5 mila, magari 6 mila miliardi, ed io francamente direi anche 10 mila miliardi. e bisogna vedere dove si trovano, e se non impoveriscano. ma facciamo una prima considerazione. McNamara e la Banca mondiale , e tutti i testi sempre di più — e non solo Myrdal e un certo tipo di economistici dicono che ogni investimento serio anche quantitativamente, comunque avente la possibile ripercussione di una situazione socialmente, umanamente, politicamente ed economicamente migliore nei paesi del quarto mondo , si risolve in modo almeno mediato in aumento delle capacità di impianto di una struttura commerciale, laddove invece commercializzazione (e cioè nei due sensi) mai è esistita. ma a più riprese si è anche sostenuta qualche altra cosa. per esempio, che un paese può usare non direttamente della ricchezza nazionale anche in questi settori dei prestiti. ma, abbiate pazienza, noi dovevamo investire secondo quel piano ridicolo che voi, dal partito comunista alla Democrazia Cristiana , avete votato, quel piano energetico delle 8-10-12 centrali nucleari che erano « necessarie » : e dico ridicolo perché poi queste centrali non si sono fatte, perché adesso non siete più d' accordo, e perché poi bisognava indebitarci all' estero, e in un modo tremendo. esistono mille modi per disporre sul mercato internazionale di cifre e di mezzi, perché sono convintissimo che noi potremmo avere somme, destinate a questo scopo, attraverso finanziamenti internazionali e attraverso operazioni internazionali privilegiate, con un costo del denaro e condizioni sicuramente straordinarie, che certamente non ci vengono fatte quando chiediamo prestiti per l' uranio o per qualsiasi altra cosa. il Fondo Monetario Internazionale e la Banca mondiale , non aspettano altro di poter intervenire eventualmente in questo modo. dirò di più: io sono assolutamente convinto che in Italia il denaro c' è. ritengo che se a Napoli c' è gente che muore di fame indirettamente — sono i più deboli, i più debilitati, che muoiono anche di denutrizione — è perché i soldi della Cassa per il Mezzogiorno e gli altri sono « mangiati » , e servono al regime, ai Rovelli, a tutti quanti gli altri, di cui abbiamo imparato in questi anni a compitare i nomi: ai Caltagirone e a tutti quanti gli altri. se il cibo non arriva nella bocca dell' affamato, è inutile che io dica che ho stanziato il cibo contro la fame nel Mezzogiorno: la fame nel Mezzogiorno è pretesto per nutrire l' ingordigia e la disonestà dei vostri baroni. mi dispiace che Gava non ci sia, perché potremmo invitarlo a darci qualche esempio — lui in particolare — del perché c' è ancora la denutrizione a Napoli, a che servono i soldi dati a Napoli contro la denutrizione nel Mezzogiorno. servono a lui, servono a loro, non certo personalmente, ma servono a questo ordine economico e di classe. se a noi dicessero che per battere le Brigate Rosse , per battere il terrorismo, per mettere in galera gli autori della vicenda di Peteano (qualche colonnello e generale, non delle Brigate Rosse , ma dell' Arma dei carabinieri , o dello Stato italiano) occorrono 10 mila miliardi, credo che noi subito questa cifra la pagheremmo — meglio povertà, meglio « tirarci la cinghia » ! — per mettere gli assassini al sicuro dalla tentazione di continuare ad assassinarci; siano quelli che hanno coperto l' inizio di questa strage, alla Banca dell' agricoltura (Miceli oggi è assente, ne sa qualche cosa), siano poi in questa collana tutta la gente della P2. non sono un anticlericale a senso unico: certo, qui i Sindona trafficavano e hanno fatto queste mafie. siamo nel tema, presidente: i soldi contro la fame dove vanno a finire? mica solo con monsignor Marcinkus e il Vaticano; certo che la più nobile e pulita mafia « radico-repubblicano-massone » delle finanze e delle banche italiane, e qualche volta della Banca d'Italia , non è che sia in termini di classe più pulita di Sindona. Sindona è il perdente di un momento, ma gli altri sono i suoi alleati di prima: quando Sindona tentò l' assalto alla Finambro, alla Montedison aveva come alleati non tanto i clericali, quanto quelli che passavano per radicaloidi, gli Eugenio Scalfari e gli altri. perciò non lancio la pietra a nessuno, dico semplicemente che viviamo in un paese, nel quale la ricchezza nazionale si disperde perché è un paese fondato sul futuro, sulla distrazione, sul furto di legalità, sul saccheggio della Costituzione, sulla violenza. allora è fatale che questo accada, ma comunque c' è un problema di metodo. questo è l' interrogativo, cui siamo chiamati a rispondere: 5 mila miliardi possono forse essere tanti, ma quanto costa, quanto vale difendere la vita contro gli stermini, quanto vale quello a cui crediamo? quanto vale riconsacrare almeno potenzialmente il valore della vita, quanto varrebbe anche in casa nostra perché scusatemi, fra di voi chi è che può più onestamente dire al ragazzo che si suicida (e assassina) bucandosi con l' eroina, o al ragazzo del terrorismo nero o rosso o al non ragazzo del terrorismo di Stato , che la vita è sacra? quindi, dirgli: « guarda che bestemmi contro la vita; la vita non la puoi toccare, né la tua né quella degli altri » ? noi dobbiamo andare a discutere — lo ha detto Di Giulio — ma in Commissione, ma nelle prossime settimane, con « serietà » , della vita, dello sterminio e di questi altri problemi. quanto costa rimuovere, contribuire perché la guerra alimentare sia finita, vinta? anche se questo è l' unico modo di evitare magari di dovere sempre più investire per la guerra non alimentare? pensiamo al nostro bilancio. è stato già fatto notare che lo stesso Governo, che per appelli laici ed istituzionali del presidente della Repubblica ed altri non laici ma prestigiosi, anche di più forse per alcuni, di oltretevere si era impegnato quanto meno a non aumentare le spese militari ed a aumentare, invece, quelle alimentari, proprio in questi quattro mesi è venuto qui per un dibattito non previsto per aumentare le spese militari, le servitù militari per l' istallazione dei Pershing e via dicendo, affermando che avrebbe dovuto mettere queste spese in bilancio, mentre non è venuto e non viene a rispondere sull' unica cosa sulla quale è stato impegnato dal Parlamento italiano. dinanzi a questo una forza politica e parlamentare come deve comportarsi? si dice che i quattro miliardi non potremo spenderli mai perché già per i 200 miliardi avete dei problemi sia per reperirli sia per spenderli. è giusto? 200 miliardi, cioè un niente rispetto al prodotto nazionale lordo , sommuovono l' attenzione e lo impegno di chi si occupa di codeste cose; per esempio, nemmeno, penso, i fratelli Caltagirone. voglio dire che perché una cosa acquisti rilievo e diventi una cosa di Stato, una cosa politica o di partito non deve essere della stessa entità dei 120 miliardi delle tangenti sul petrolio, anche se poi 120 miliardi sono solo quelli che abbiamo trovato. in tal caso, poi, è naturale che si voglia andarne a discutere in Commissione di queste cose. noi riteniamo, invece, che di queste cose debbano discutere e il compagno Berlinguer e l' amico Zaccagnini, che si debbano impegnare i comitati centrali dei partiti per scegliere se si debba votare, se si devono impegnare qui o in altro modo. gli Usellini, uccel di bosco purtroppo dopo settembre, quando presero l' iniziativa con noi di raccogliere le nostre e le vostre firme per la convocazione del Parlamento; questi Usellini, uccel di bosco in questi dibattiti adesso, dovrebbero pur chiedere a se stessi se la civiltà che loro ritengono di difendere in un certo modo contro la sinistra nel nostro paese, possa davvero essere difesa con questo modo di portare avanti il problema della sicurezza alimentare e della vita nel mondo, quando sappiamo che l' anno prossimo le cifre, siano quelle di Greggio quelle dell' Unicef, aumenteranno. aumenteranno, su questo credo che siamo d' accordo... per inciso, signora presidente, mi dicono — ed io lo voglio comunicare ai colleghi perché non vorrei ci fossero equivoci per loro e che li tenessero presenti qui — che sia che io parli per cinque minuti o continui per due ore, è alle 17 che si riprenderà, perché il signor sottosegretario Zamberletti ha altri impegni. quindi, come vedete, in realtà, l' interpretazione data questa mattina da Mauro Mellini, secondo cui in fondo bisognava sospendere per quasi tutto il giorno, si sta di fatto verificando. questo tempo così prezioso, adesso, voi che non ci avete fatto andare a mangiare o a digiunare venerdì mattina, adesso, dicevo, però lo spendiamo per impegni del Governo, del sottosegretario — mi dicono e ve lo comunico, colleghi: potete andare via, io continuo a parlare non per ostruzionismo; per « vizio » , mi pare si dica, vero, signora presidente? parlo dunque solo per « vizio » , non per ritardare alcunché, perché comunque, prima delle 17, qui non si riprende. quello del vizio, signor presidente ? signora presidente, prendo atto che non è né vizio né capriccio, ma io non l' avevo detto, non voglio... signora presidente, la ringrazio anche di questa delucidazione, voglio dire che mi pare che la serietà dei dibattiti esiga il rispetto della pluralità degli impegni e anche forse delle condizioni fisiche di ciascuno; e quindi rendo omaggio alla saggia decisione di accettare la richiesta di sospensione di fatto che è venuta dal nostro Governo. ma visto, quindi, che non vado avanti comunque, per ostruzionismo, voglio parlare appunto, come dicevo, di questo problema dei 4 mila miliardi, che noi chiediamo. noi riteniamo che possano essere spesi in mille modi. esistono, esistono, l' ho già detto prima, le famose strategie alimentari, che sono state invocate e sono state ormai elaborate da parte di molte organizzazioni internazionali , e sono state presentate e altre sono presentate costantemente. abbiamo dinanzi una serie di punti sui quali tutti, tutti quelli che si occupano di codeste cose, non quella parte di Stati che si rifiuta anche al principio di dare un qualsiasi contributo all' aiuto pubblico multinazionale e internazionale; parliamo di quelli russi e sotto egemonia russa... no, l' est non c' entra; non c' entra in realtà né comunismo, né socialismo, né l' est; perché poi non sono tutti all' est; Cuba fa parte dei settantasette e sta all' ovest; quindi voglio dire di quelli ad egemonia culturale e politica russai quali non vogliono, non danno lo zero, nulla, niente. però si è unanimi in tutte le sedi a stabilire che esistono alcune cose che debbono immediatamente essere fatte se vogliamo cominciare a vincere lo sterminio per fame. tutti sono d' accordo, per esempio, che bisogna avere la capacità di intervenire, quindi, strutture finanziarie e internazionali capaci di assicurare o di concorrere ad un minimo di stabilizzazione dei prezzi dei cereali e delle altre cose. un fondo, quindi, e una struttura a ciò volti. perché i colleghi sicuramente sanno, ma l' opinione pubblica non sa che ogni volta che la carestia dilaga e che i morti in una zona, divengono da migliaia a centinaia di migliaia, a milioni, a quel punto il prezzo dei cereali, anche se c' è sovrapproduzione quell' anno, siccome ci sono quelli che altrimenti muoiono, si moltiplica per tre o per quattro o per lo 0,50 per cento . cioè c' è un sistema lucidamente assassino. quanto alle strutture economiche multinazionali e alle strutture che deliberano una certa politica dei prezzi in caso di carestia, cioè di aumento della domanda, esse si trovano nella offerta a poter compiere una certa operazione; coloro i quali sanno che si chiedono loro i cereali perché se no altri muoiono, sanno anche che questi ultimi sono disposti a pagarli a qualsiasi prezzo: questi sono degli assassinii deliberati. ed allora una parte del nostro denaro può essere rivolta a costituire e le strutture e la finalità di questo fondo, che è anche intervento immediato perché parliamo di cose immediate, per il credito o per altre cose. a livello europeo della Comunità Europea , qualcosa di questo genere nell' ambito dell' ACP (paesi d' Africa, Caraibi, Pacifico), con i Lomè, eccetera, l' ha concepita, che non è ancora concepita e realizzata a più ampio livello internazionale. ma una fonte di morte per fame è anche la mancanza di strutture di conservazione degli alimenti; cioè si muore in alcune zone del mondo perché anche quel tanto che si produce o viene portato, mancando strutture di conservazione (si lo so frigoriferi), deperisce. quindi, ogni giorno vi sono dei morti per queste ragioni, mentre non esistono problemi tecnici insormontabili — ma finanziari sì — per creare strutture regionali o interregionali, in quei paesi in cui endemicamente si muore sterminati dalla fame; problemi di conservazione, ma anche di mancato o inadeguato accumulo e deposito di rifornimenti alimentari, o sanitari o altro materiale di pronto intervento. già per quei pochi mezzi che mette a disposizione il Parlamento europeo , la Commissione nella sua struttura si è disarticolata per delegazioni in giro per il mondo perché è divenuto chiaro che anche per gli interventi contro le calamità cosiddette naturali bisogna stare sul posto, o se non altro avere delle « antenne » sul posto, che spieghino cosa occorre fare. e sicuramente, con le migliaia di miliardi da reperire, una delle prime cose da fare è quella di avere delle teste di ponte strutturali e permanenti nel quarto mondo in funzione dell' aiuto e allo sviluppo e — attenzione! — ai morenti. queste due forme di aiuto vanno realizzate in un unico tempo e non in tempi differenti. queste cose non vengono fatte specie per mancanza di denaro, oltre che per interessi delle multinazionali e degli assassini soggettivi di cui parlavo prima, cioè di quegli sterminatori che pure esistono. attraverso chi e che cosa? anche qui abbiamo delle burocrazie della spesa internazionale, cioè dei possibili aiuti internazionali, che rischiano di mangiare i soldi che hanno, solo per nutrire se stesse , per deficienza di attività, forse anche perché non hanno abbastanza fondi e mezzi di cui assicurare la distribuzione. da questo punto di vista si può andare in Commissione (certo, dopo) per verificare la spesa o indicare i concetti di spesa, ma sia chiara una cosa: che li colleghi Spaventa ed altri, le forze politiche tutte e il Governo, che ci raccontano che non sanno, in realtà non hanno nemmeno la volontà politica, di sapere e di usare quello che si sa. infatti, visto che abitiamo a Roma, basta andare alla Fao, dove c' è anche il Consiglio mondiale per l' alimentazione, per avere tutte le spiegazioni possibili su quello che può essere fatto, se si vuole. ma fosse solo questo il problema: 200 miliardi, 4 mila miliardi! c' era un compagno di gruppo che ieri in una riunione diceva: « ma quando mai ce li daranno in questa società e con la situazione italiana 4-5 mila miliardi contro lo sterminio per fame nel mondo ? » . io ho detto: c' è un solo modo perché li diano: se questi si accorgono di rischiare di perdere — questa è la realtà, tragica e brutta, ma questa è — uno o due milioni di voti di cattolici, di comunisti e di socialisti scandalizzati perché non si danno nemmeno 200 miliardi, o solo 200 miliardi, contro lo sterminio nel mondo ed hanno paura di perdere i loro voti alle regionali, allora te ne danno, da irresponsabili e cinici quali sono, 10 mila subito, salvo il fatto che poi se li fanno mangiare magari dalle società di distribuzione con le tangenti, salvo cioè tentarne il recupero di regime dopo. mi pare che questo sia pacifico, così come è pacifico che la censura dei giornali e quella televisiva, di La Repubblica e del GR 2, è determinata dal fatto che sanno che su questo argomento gli italiani, la gente, le donne, gli uomini, i cattolici, i comunisti sarebbero disposti a muoversi e politicamente, solo che sapessero cosa devono appoggiare e che fossero informati di come vanno le cose. tutt' al più , invece, ci troviamo di fronte ad una attività onirica o preonirica da parte del Governo: sogni, incubi, qualcuno parla nel sonno. ma in ogni caso non abbiamo il dibattito sulla fame. perché dormono: e mi chiedo come ce la facciano, a dormire, così come mi chiedo come faccia Benelli, che non dorme per gli zigoti e invece dorme benissimo per queste cose. ma fosse solo questione di soldi! noi abbiamo anche chiesto di proclamare il lutto nazionale. nessuno ci ha risposto che si tratta di una buffonata, di una « radicalata » . per darsi buona coscienza a buon mercato , molti dicono « fanno il lutto e non fanno altro » . se fosse usato da mentitori, che vogliono proclamarlo o concederlo solo per meglio poter non occuparsi del problema, quindi essere solidali con gli assassini dello sterminio, sarebbe uno di quei casi nei quali si può dire che questo sarebbe almeno l' omaggio che l' ipocrisia, la menzogna rendono alla verità. e ben venga almeno questo omaggio: non me ne dorrei. ma la verità è che non avete trovato il tempo, il tempo, di parlare del lutto nazionale: pensate davvero che esista un solo elettore, comunista o democristiano, al quale si dicesse: « non sappiamo cos' altro fare (anche se non è vero), siamo alla catastrofe, ci sono i russi, gli americani, non pensi che sia giusto intanto proclamare il lutto nazionale? » , che rifiuterebbe questa idea? e abbiamo chiesto che se ne parli nelle scuole. attenzione, però, noi non chiediamo che, durante il lutto nazionale, si parli per una settimana nelle scuole del fenomeno in sé. altrimenti, tutto il voyeurismo che si sfoga in queste occasioni, con quelle fotografie splendide, per il loro essere terrorizzanti, dell' uomo o del bambino che sta morendo di fame, troverebbe finalmente il suo mercato e si comprerebbero libri di editori raffinati per distribuirli nelle scuole e far vedere, illustrati con bellezza, come sono fatti i morti di fame. no, noi chiediamo che nelle scuole si discutano le proposte di soluzione, cioè si discuta dei 200 o dei 4 mila miliardi, si discuta la via delle commissioni di Di Giulio , la via dell' « impazienza » dei radicali o quelle dell' assenza socialista, liberale, socialdemocratica, pduppina, eccetera: chi più ne ha, più ne metta. chiediamo quindi di discutere sulle proposte. e questo è il problema, perché la radio e la televisione, che hanno avuto dalla Commissione di vigilanza l' ingiunzione a rispettare la verità dell' informazione e quindi a parlare di questo tema, anche sotto la specie politica, non ne parlano. perché? perché oggi si deve parlare delle proposte ed esse sono quelle che purtroppo comporterebbero una scelta, anche in termini di armamenti. me ne rendo conto, ma — Dio santo! — anche il pontefice si rende conto che è così, perfino (scusatemi, ma io questo « perfino » lo devo dire e lo dico con convinzione) lui ritiene a questo punto doveroso chiedere ai governanti del mondo « cristiano » e occidentale di rinunciare alle armi, per la vita. questo passaggio, i Papi non amano farlo: altro è l' apologia della vita, la denuncia della fame, altro è compiere il passo di dire di usare i soldi destinati alle armi. così come l' altro: svuotate gli arsenali, riempite i granai. è un passo in più. qui gli arsenali si continuano a riempire e facciamo altri — parolaccia! — ostruzionismi con Cicciomessere sulle servitù militari, confermate senza sapere quali sono, alla Commissione difesa e martedì prossimo, pare, avremo altre accuse di ostruzionismo se non verranno delle notizie, ma intanto le servitù militari si accrescono malgrado gli annunci che si fanno (per ottemperanza o meno delle regioni comuniste questo è un altro discorso, ma sta di fatto)! ci troviamo perciò in una situazione in cui dobbiamo chiederci quale sia il reale motivo del « no » che il gruppo comunista ha annunciato rispetto alla proposta che il Parlamento italiano stabilisca il lutto nazionale o inviti il Governo ad una settimana di informazione televisiva e nelle scuole. il gruppo comunista ha già annunciato il proprio « no » rispetto a questo, perché ha annunciato che si astiene e quindi la posizione dei comunisti è, quanto meno, quella di dire « no » a queste proposte. i comunisti si astengono perché siamo poco seri ed abbiamo troppa fretta?... e allora a che cosa d' altro vi sollecita questa opposizione se non ad essere il peggio di quello che siete? nessuno di noi è contro un compromesso storico , di per sé; proprio noi che abbiamo una concezione bipolare della democrazia politica — per lo meno io — sappiamo che nella storia della democrazia politica vi sono i momenti delle grandi e grosse coalizioni, eccezionali e straordinarie. il problema è un altro, non è se si fa il compromesso storico , ma il problema è che avete già fatto il compromesso storico e che l' avete fatto con certi contenuti. si può fare infatti una grande coalizione per difendersi dal nemico che incalza, ma si può fare anche una grande coalizione di classe contro il popolino che si rivolta, per non dargli più da mangiare ma per dargli piombo. e voi vi unite al Governo nel consentire la truffa delle inadempienze, con l' alibi della serietà e del tempo da aspettare per il dibattito, sollecitandone l' irresponsabilità, l' accidia e peggio, attraverso il vostro comportamento di comunisti! e loro sanno benissimo che se vogliono incontrare voi devono proporvi i peggioramenti del codice Rocco , perché così Pecchioli applaudirà; e in effetti sulla « Reale » vi siete trovati assieme, contro la democrazia, contro la civiltà giuridica, perché vi sollecitate nel vostro peggio, l' uno con l' altro; vi unite nel peggio, non nel meglio, delle vostre tradizioni e vi state unendo nel sabotare la lotta di classe , perché è anche di classe la lotta contro lo sterminio! quieta non movere lo capisco, ma che voi pretendiate che noi lasciamo quiete le acque del non far nulla sullo sterminio del mondo è pretendere troppo! ed allora, signor sottosegretario — mi si scusi la testardaggine con cui continuo a dirlo — noi ci auguriamo che oggi pomeriggio alle 17 chi è venuto qui, raffreddori o no permettendo, da ministro dell'Interno una sera di un 12 maggio ad accusare della morte di Giorgiana Masi coloro che dovevano essere uccisi accanto a lei, per la sua irresponsabilità e che sentì il dovere di venire la sera stessa da ministro... anzi la sera del giorno dopo, per coprire una pagina così pericolosa, tragica ed ignobile, oggi che è presidente del Consiglio senta il dovere di venire qui nel pomeriggio. non ditemi che egli non sente adesso — non essendosi finora affacciato in quest' Aula una sola volta per questo dibattito — con tutti i giorni che sono passati, il dovere di sedersi accanto al sottosegretario per rendere un momento di omaggio alle vittime dello sterminio. la stiamo portando per le lunghe, magari, solo per questo! è anche una questione di forma! voi di cultura anche riformistica e della doppia verità! voi ci credete: badate: non vi accuso di essere ipocriti con queste moralità. sulla linea della sua interpretazione, molto bella, Benedetto Croce recuperava certi valori della controriforma del Seicento parlando della tormentata ricerca di bellezza formale nel barocco attraverso i chiaroscuri, lì dove tutto era senz' anima, dove la purezza classica sembrava essersi smarrita e divenire cimiteriale, ebbene allora almeno per questo vostro sapere usare molte volte in modo barocco (barocco è anche bello), la forma, la solennità che vi viene dal vostro essere cattolici e legati a queste tradizioni culturali, non può non significare nulla lo squallore di quelle sedie vuote del Governo, tranne quella di un solo sottosegretario, mentre è di questo che Pertini e Wojtyla, loro, parlano continuamente. accettare questo, compagni comunisti, significa accettare quello che questa forma giustifica. i 200 miliardi: che non sono nemmeno 200, ma sono 100. « a sciatteria; o presidente del Consiglio che non ci sta!; il ministro degli Esteri che tiene il raffreddore! » per fortuna non si tratta di una malattia grave; abbiamo saputo che si tratta di raffreddore e possiamo anche scherzarci, al limite. e il ministro della Difesa non ha capito che questa cosa riguarda anche lui: e con questo veniamo all' altro punto. ecco l' ostruzionismo: è possibile che queste cose non si dicano nei vostri gruppi e nei vostri giornali? noi siamo già divisi politicamente: noi diciamo « 4 mila miliardi » , mentre voi dite « 200 » ; noi siamo per gli interventi straordinari, voi per quelli ordinari; noi diciamo « subito » , mentre voi dite « domani » in nome di un progetto di uomo, di società e di intervento, di un progetto « neo-spaventiano » in economia, noi « subito » per non assassinare gli uomini in nome di quel progetto, per non distrarci come ci si propone di fare. non fate nulla perché tanto — pensate — non serve a nulla; bisogna rimuovere le cause e nel frattempo, appunto, non essendo toccate le cause della morte, non si tocca nemmeno il sintomo. non siamo d' accordo sul non fare e sul ritenere marginale che ci sia il monumento al milite ignoto al quale andate a portare le vostre sporche corone (perché a questo punto è ipocrisia), mentre non vi è alcun momento di raccoglimento ufficiale nella vita dello Stato per la persona ignota e della quale, però, ci ha parlato l' Onu prima ancora che fosse assassinata, con altre decine di milioni... non siamo d' accordo nel ritenere che la sicurezza nazionale non sia in causa, per cui ciò riguarda anche il ministro della Difesa . la commissione Carter ha scritto che la sicurezza nazionale degli USA è in causa tutta intera (avrete la relazione; altrimenti ve la diamo noi) e che altre cose bisogna dare per salvare la sicurezza nazionale del paese e dello Stato. la sicurezza, nazionale è in causa. questo ha detto. allora, quando la sicurezza nazionale è in pericolo, chi riguarda? il ministro di che cosa? il ministro della Difesa nazionale! naturalmente, ci si dice che esistono paesi del terzo mondo che non accetterebbero mai che l' aiuto contro la morte venisse portato dagli eserciti. certo, si tratta degli stessi paesi del terzo mondo reazionari o rivoluzionari che accettano dai militari cubani morte e suicidio, che accettano le stesse cose dai russi e dalla civiltà francese i Bokassa e tutte queste altre cose, o la tutela neocolonialista pericolosa ed assassina di Giscard, così seria, decente, così degna! grazie dell' informazione! queste classi dirigenti sono la punta avanzata e di diamante degli affamatori e degli sterminatori del terzo stato, ma anche della Vandea infinita. tutti invece siete giacobini in ritardo! in realtà questo popolo che muore in Vandea o nella Gironda del mondo, o altrove — per voi è reazionario e va spazzato via, è plebe. quello che noi diciamo è che il terzo mondo ha bisogno che non vi siano due tempi e che l' aiuto allo sviluppo ed ai morenti avvenga contemporaneamente, togliendo e sconfiggendo il mito dei due tempi che è stato non la filosofia, ma la pratica di tutti i nostri governi da 20 anni e che è alla base delle catastrofi nazionali come scelte di politica economica . il compagno Amendola ci rimprovera, o rimprovera ad altri, di avere voluto la politica ad un unico tempo che invece non è stata mai realizzata, per cui fa il processo alle intenzioni non realizzate per non farlo all' accentuarsi della rassegnazione definitiva sua e del suo partito a quella politica dei due tempi che è alla radice dei disastri che lui pretende, in questo modo e con grande coraggio, di salvare. unico problema: aiuto al morente e aiuto allo sviluppo , assieme, con il pane e con la medicina. che quel morto di fame sappia usare l' aratro e le sementi. nel Niger ci sono voluti due anni di azione culturale per convincere i pescatori, ed è stata azione meritoria della Commissione di Bruxelles, a cambiare l' ampiezza delle maglie delle loro reti. per secoli, essendo allora la fauna ittica diversa, si era pescato con una determinata rete, ora, attraverso un' azione culturale ed economica, si è riusciti a convincere questi pescatori a modificare le loro reti. sappiamo perfettamente che la Norvegia, intervenendo gratuitamente nel subcontinente indiano, ha compiuto un disastro, perché volendo gratuitamente fare tutto, ha inserito degli elementi di crisi totale ancora peggiore nella regione che aveva preteso di poter guarire in qualche misura. nel momento in cui si è mutato — parlo del settore del trasporto e quindi nel momento terziario il tipo di trasporto, sostituendo al lavoro delle donne, che per decine di chilometri portavano i loro fardelli di merce, quello dei camion, la parte della popolazione, che era dedita a questo lavoro, si è trovata in crisi. nel frattempo, portando lì non alcune reti ma alcuni strumenti di pesca di natura diversa e avvalendosi dei frigoriferi, si è registrato un enorme aumento del pescato e si è provocato il crollo del valore dell' unica merce di sussistenza di coloro che pescavano nel modo tradizionale. sappiamo che il problema è culturale, che la politica di aiuto alimentare può portare ad effetti più perversi, ma questo lo sanno tutti. il problema è che dobbiamo imparare, dal fallimento della politica assistenzialistica e caritatevole, al fallimento della politica del progetto, che i canoni di intervento devono essere altri; che non abbiamo bisogno dei grandi ponti progettati da Nervi o della FIAT o delle grandi e demagogiche opere mussoliniane che hanno distrutto tutta l' economia circostante. sappiamo che non abbiamo bisogno di questo: c' è bisogno di un territorio cui va ridata (o conquistata) la capacità, la possibilità di vita e di sviluppo, con una rete di piccoli ponti a disposizione di un piccolo territorio, che consenta il passaggio dei normali mezzi di trasporto senza salti improvvisi di qualità; ciò significa sviluppo e non distruzione della situazione rurale in quelle zone, perché un anno dopo gli aiuti militari e sanitari sia possibile già cominciare a fare un conto all' inverso per l' autosufficienza e d' esportazione di cereali o altre cose da produrre. scusatemi: chi è che sa e può, a livello di tecnologia, realizzare queste strutture? è un problema d' esportazione di tecnologie « dolci » e, caso strano, sono proprio gli eserciti che sono oggi in condizione di esportare tecnologie « dolci » o diffuse. ad esempio, vi è la tecnologia del trasporto, diffuso attraverso ponticelli invece di un grande ponte e sono cent' anni che le forze militari fanno questo. si pensi all' occupazione, ed alla ricostruzione. l' esercito con appositi mezzi crea strutture di fortuna che dopo trent' anni sono ancora in piedi, se non sono state distrutte o non sono divenute obsolete. l' esercito può realizzare una testa di ponte (alimentare e di sviluppo) ed un tempo questo era il suo scopo. gli eserciti restavano decenni nelle Indie a fare altre cose, erano stanziali e si stanziavano in alcuni luoghi. ebbene, se l' Onu invia corpi militari nemmeno disarmati, ma sotto la sua egida, se manda caschi blu od altro contro i rischi di morte per mancanza e attentato alla sicurezza militare, perché mai, se non per quei motivi (che ricordavo all' inizio) culturali, di nozione del tempo, di antropologia culturale, di rassegnazione, di classe, di diversità di razza, a tal punto che il tempo ha un valore diverso, non lo si fa oggi, in questo caso? perché mai non si è nemmeno pensato o sollecitato di creare il « casco blu » per quelle cose per le quali si muore davvero e lo sterminio aumenta, per le quali tutti sono d' accordo nel dire che una parte di risposta c' è? e sì che, in realtà, le guerre militari sono già in parte alimentari. leggere gli avvenimenti della Cambogia e del Vietnam senza valutarne il grandissimo quoziente di guerra alimentare, senza leggere la convenienza (ad esempio) dei vietnamiti di mantenere l' occupazione di una zona nella quale stiamo mandando viveri perché così i centomila militari vietnamiti sono nutriti, se sono in Cambogia, impedendo che lo aiuto arrivi ai cambogiani che occupano, sarebbe un errore. nel Timor, da parte degli indonesiani (se ne parlerà di più nelle prossime settimane) c' è una situazione di vero e proprio sterminio, fatto creando sacche all' interno delle quali devono morire di fame le popolazioni del Timor con l' intervento appunto indonesiano: anche lì la guerra è innanzitutto alimentare, e le armi vi servono per garantire alle bocche il pane. siccome l' unico pane disponibile è il riso, esse servono a toglierlo dalle bocche degli altri! siamo in questa dimensione e diciamo che l' esercito può venir usato. scusate, cosa vi sarebbe costato, signor Governo, se aveste incaricato l' ufficio studi dello stato maggiore (come vi abbiamo chiesto da sei od otto mesi) di elaborare il tema di un' esercitazione, uno scenario o una finzione per venire almeno a raccontarci questo? non lo avete fatto e non è un mistero, credo di sapere cosa da questo punto di vista si sarà detto in ordine alle difficoltà; la verità è che ciò avrebbe comportato uno studio di alta strategia, di alta applicazione negli studi militari per l' uso e la conversione (ecco, noi antimilitaristi!) nei fatti e non per furore ideologico, per oggettive necessità, della spesa e della struttura militare al fine di un relativo adeguamento per la creazione e la sollecitazione di vita invece che di morte. non ci credete, non ci pensate: le cose semplici vi sembrano impossibili, come la proclamazione del lutto nazionale. su questo attendiamo la vostra risposta, ma badate: sono stato forse duro, personalmente, alcuni nostri compagni sono stati duri, ma i quesiti che vi abbiamo posto sono precisi. signor sottosegretario, e mi auguro che lei lo ricordi o lo faccia ricordare in queste ore di attesa. vogliamo sapere con lealtà, perché allora la lealtà potrebbe tradursi in un comportamento ancora una volta tollerante e di immeritata — magari — fiducia da parte nostra, perché non vi siete voluti presentare, non vi siete presentati e siete tuttora latitanti ai fini degli impegni da voi assunti. diteci le vostre difficoltà. se le confessate, ci aiutate a rimuoverle, potete rimuoverle, ma se le subite, vi ci rassegnate, siete nostri avversari. vediamo un po' se don Francesco fa un piccolo gesto, e gli altri anche e i colleghi che incontriamo per strada, in queste quattro ore, amici democristiani e amici comunisti. dobbiamo rovesciare la situazione, altrimenti collaboriamo allo sterminio, ne siamo complici e basta. noi non ci stiamo, da radicali e da persone, ed a parlamentari ci stiamo ancor meno. non ne abbiamo il diritto. poi, quale ostacolo (vi è consentito che, quello principale, è stato la « mancanza » del tempo di pensarci) vi ha impedito di preannunciarci, di farci sapere, attraverso le varie forme, o di far dire al presidente della Repubblica (che, probabilmente, ne sarebbe stato felicissimo) che questa idea del lutto nazionale corrisponde al lutto che è nel cuore vostro e, voi sapete, anche nostro, perché qui nessuna parte in quanto tale vuol imporlo. non l' avete fatto mentre è a nome di tutto il paese che l' avreste proclamato. una riforma senza spese. è una riforma della rassegnazione in speranza, dell' empietà in pietà; ci vuole così poco a riformare, per un giorno, il proprio atteggiamento, altrimenti abbiamo ragione a fare il muso duro. ditecele queste cose; dite se accettate l' idea che si dibatta di ciò nella scuola, una scuola che onori se stessa , dove le leggi scolastiche prevedono dibattiti, assemblee, in qualche misura sorretti dalla previsione di settimane di dibattiti in radio e in televisione, ai quali dovremo andare tutti, ciascuno come portatore di proposte, non solo noi! la beneficiata radicale sulla fame nel mondo ! ma chi la vuole?! anzi! Benelli, magari! glielo dirà Cossiga? glielo manderete a dire? Dio voglia — ma pare che non basti — , che Benelli si schieri su questo fronte. ditecelo, alle 16,30 o alle 17. ci comporteremo in questo modo. vi ascolteremo davvero e nelle repliche ve ne accorgerete, visto che sappiamo che non siete aiutati a ben fare, ma siete aiutati a mal fare dalla falsa — ormai già tramontata, obsoleta — opposizione che vi annunciava il partito comunista che, invece, già vi ha detto: « state tranquilli, fate quello che vi pare » . metteremo anche nel conto che siete malamente incalzati da chi dice di essere il pungolo della opposizione critica e costruttiva nei vostri confronti e, invece, sembra quasi volervi far impantanare ancora di più, impaludare. questo è un calcolo possibile per dimostrare che, senza di loro. voi siete niente. che senza di loro siete non solo degli incapaci ma dei cattolici che poi, in realtà, non tentano nemmeno di fare qualcosa; e che, forse, invece di fare le cose che non fate, se prendeste loro potreste fare qualcosa sullo sterminio, forse il Papa sarebbe ascoltato. quindi, le riforme senza spese, riforma — almeno — di atteggiamento nel dibattito. altrimenti, signora presidente, « ostruzionismo » , ma sempre; per aiutare gli stenografi ho pronunciato la parola ostruzionismo tra virgolette: cioè, uno dice « patria » , l' altro dice « libertà » , l' altro dice « Cristo » , « Allah » , eccetera, e poi intende delle cose diverse, addirittura contrapposte. noi diciamo che voi uniti alzerete, contro i radicali « ostruzionisti » , la bandiera: « ostruzionismo » . noi, signora presidente, ci auguriamo che una certa deputata democratico cristiana , contro la quale abbiamo lottato per il divorzio, l' aborto e via dicendo ma cui siamo uniti, da molti anni, da quella particolare, credo — non l' ho chiesto a lei, ma dico quel che sento io — , un fondo di simpatia e di riconoscenza per la puntualità e la passione comuni di dare risposte diverse ai temi che assieme sappiamo importanti; che questa deputata democristiana — dicevo — riesca a rimuovere l' ostruzionismo che è in lei, fra la sua sensibilità, la sua carità, la sua religione, la sua speranza ed i suoi comportamenti, che sono, invece, omogenei alla disperazione non già alla speranza. qui siamo nel « nulla fare » per quelli che stanno morendo, che sono morenti. forse aiuto allo sviluppo ? ci penserà Bersani. ma aiuto ai morenti — ahinoi! — no! quando io credo che un aiuto sicuramente errore non sia, l' aiuto al morente. è un dovere per il codice penale (omissione di soccorso) ed è un dovere, signora presidente, per testi che sembrerebbero appartenere più alla sua cultura che alla mia, diciamo meno laici: l' aiuto al morente, il dar da mangiare all' affamato, il dar da bere all' assetato... certo, stiamo « scadendo » ormai nel linguaggio dolciastro di noi radicali. meno male che non c' è qui Massimo Cacciari, arrossirei quasi di vergogna! o che non vi sono tanti altri compagni che parlano, appunto, senza rischi di sdolcinatezze, dell' essenza idealistica vera, non dell' esistenza, sia pure, magari elevando ad essenza l' esistente, l' universalità. insomma, di questo si tratta: dar da mangiare agli affamati, da bere agli assetati, l' aiuto ai morenti. e, se mi consentite, vogliamo spazzare via l' ostruzione che rappresenta un certo modo di fare politica, i calcoli cinici e ciechi della opposizione che non è tale e del Governo che si conferma non tale perfino qui. che non sia tale lo sappiamo, ma che si dovesse confermare non-governo perfino su queste cose, con l' opportunità che ci dà — veramente è il cupio dissolvi , forse per cattiva coscienza — non l' avremmo supposto. ostruzionismo (e termino)? forse, signora presidente; ma è un annuncio leale. quando vi chiederete perché usiamo — che so io — l' articolo 27 o l' articolo 81, io starò a metà digiunando o facendo altre cose al Parlamento europeo . alcuni colleghi avevano — mi pare — commesso un grave errore. vedendomi ricomparire mi avevano detto che il gruppo radicale sembrava divenuto troppo duro, umanamente, non so cosa. sono tornato e solo il fatto che il presidente della Camera è chi è, che chi ci presiede è chi è, ho avuto la testimonianza che certe parole, anche se pronunciate, non vengono trascritte nei documenti della nostra Camera. si sono così ben ricreduti, sulla mia assenza, che gli insulti più atroci me li sono, pare, meritati. perché parlavo di regolamenti... ed allora con lealtà vi diciamo che noi ci riferiremo al 27 e all' 81, e a quanti altri numeri potremo usare! e cambiate il regolamento! l' accenno di Di Giulio , sabato, c' entra con la fame: se fate i cattivi sulla fame, cambiamo il regolamento, ormai è l' ora. ma cosa cambiate! state sfasciando tutto e vi state sfasciando voi! bisognerebbe che il regolamento fosse cambiato, in Aula, negli stessi giorni nei quali noi continueremo a fare « ostruzionismo » perché sulla fame vi sia il lutto nazionale o l' obolo di una lira, davvero, data quel giorno, o l' obolo del signor Enrico Berlinguer, di Sua Santità Berlinguer, che si degni, su questo problema, di venire una volta qui, e non soltanto quando si dovrà dimostrare autonomia rispetto all' Urss, quando si dovrà fare qui un discorso pontificale, che sarà da La Repubblica messo in prima pagina , come prova di autonomia, perché così non si faranno poi seguire le lotte sull' Afghanistan, che si dovrebbero fare. parlo dei guai di casa nostra, compagni comunisti, della sinistra. ai guai della Dc, del Msi, degli altri, ci pensino loro alla fin fine. noi, allora, andremo in fondo: perché sarebbe suicida l' uso dei regolamenti, in una situazione in cui noi, che pensiamo certe cose, signora presidente, vedessimo rimproverati i nostri piccoli vizi (o i difetti reciproci), quando semmai c' è solo un gigantesco vizio, una gigantesca inadeguatezza, quella di non riuscire a tradurre in imperativo politico ciò che è imperativo morale, dell' intelligenza, ideale, anche politico per ciascuno di noi, ma che operativamente non si traduce in nulla. a questo punto noi useremo tutti i mezzi, tutti: l' articolo 27 del regolamento e tutte le altre norme a disposizione. e voi credete che, se modificaste il regolamento, noi non troveremmo degli altri strumenti? intanto c' è da dire che nella passata legislatura avete violato i vostri stessi regolamenti; e noi da quattro siamo tornati in venti. non voglio che cambiate i regolamenti (ditelo anche al collega Di Giulio ) anche perché voi non rispettate i regolamenti: se li rispettaste, potrei anche accettare la vostra intenzione di modificarli. ma se voi cambiate, in senso illiberale, i regolamenti della Camera, vuol dire che tornerete in meno, mentre noi saremo molti di più! non è questo che ci interessa. ma siccome siamo sicuri che il modo, l' oggetto, l' obiettivo, le speranze per cui ci esponiamo ad essere denigrati, ad essere linciati, sono tutti l' uno omogeneo all' altro, tanto è vero che ci dovete censurare, non dovete farci conoscere, non ci fate menzionare dalla Rai, perché avete paura che la gente ci riconosca, che la nonna democristiana, il figlio comunista, il nipote extraparlamentare si riconoscano, conoscendosi, seguendola, nella nostra battaglia. avete bisogno di nascondere il Parlamento come una vergogna, quando nel Parlamento siamo noi a parlare. questa è la situazione. se non la vostra buona coscienza, almeno il vostro senso di realismo politico dovrebbe portarvi a salvare, invece, oggi e non dopodomani, qualche migliaio o qualche centinaio di migliaia, di persone nel mondo: almeno, ripeto, per un vostro puro e semplice calcolo di conservazione della vostra faccia pubblica, oltre che della vostra realtà storica. ascolteremo, signor sottosegretario, le vostre dichiarazioni con estrema attenzione. noi siamo amici, compagni o avversari, leali e intransigenti: lo riconoscete sempre, tutti. « almeno quelli parlano chiaro, e se hanno qualcosa in testa (come il divorzio), la fanno » . noi, con voi, vogliamo salvare voi, noi stessi, la Repubblica, questa nostra generazione e per questo, salvare subito, nelle prossime settimane, nei prossimi mesi, come era detto nel documento del 17 settembre, centinaia di migliaia di persone, milioni di persone. saremo, su questo, compagni di lavoro umili o, signor sottosegretario, avversari come nemmeno l' assassinio di Giorgiana Masi e l' assassinio della Costituzione ci hanno mai fatto essere, fino in fondo, giorno dopo giorno, chiedendo conto a noi stessi ed a voi di quello che faremo. ma vorrei che tutto ciò, signor sottosegretario, lei lo trasmettesse al Governo (che lei è); oggi, a quest' ora, al presidente del Consiglio dei ministri . non è una minaccia: è di più, è peggio, è una promessa.