Marco PANNELLA - Deputato Opposizione
VIII Legislatura - Assemblea n. 91 - seduta del 07-01-1980
Modifiche al testo unico delle leggi per l'elezione della Camera dei dpputati, approvato con decreto presidenziale 5 febbraio 1948
1980 - Governo VII De Gasperi - Legislatura n. 1 - Seduta n. 1075
  • Mozioni, interpellanze e interrogazioni

sì, signor presidente . e se mai non fosse a favore, dovrei tacere per disciplina di gruppo. penso, signora presidente, che già nell' illustrare la richiesta di sospensiva dell' altro giorno con estrema lealtà nelle intenzioni — probabilmente con non sufficiente chiarezza per incapacità — ho cercato di sottolineare che il gruppo radicale ritiene doveroso, necessario ed urgente che nel contesto e delle volontà politiche ed anche delle forme di impegno politico relative al dibattito sulla fame — relative cioè alla avvenuta morte di decine di milioni di persone, e alla non rimozione nemmeno minima delle cause per le quali appunto queste decine di milioni di persone sono morte e continueranno a morire — si onorasse, signora presidente, in qualche misura, il fatto, la strage, l' olocausto, lo sterminio, da parte del Parlamento italiano e delle forze politiche . lo si onorasse in modo tale che per esempio il Governo — il quale è inadempiente, per non essersi ancora voluto presentare dinanzi alle Camere, per comunicazioni e per riferire, ma che invece viene qui solo in relazione a nuovi strumenti di sindacato che noi abbiamo attivato — senta la non irrilevante importanza dell' essere o no presente a questo dibattito con dei ministri e magari, sia pure non durante tutto il dibattito, con il presidente del Consiglio . signora presidente, questa mattina ci siamo tutti associati nel silenzio, come è doveroso, alle sue parole per il truce, barbaro assassinio, per la tragica morte del presidente della regione siciliana; ci siamo alzati, l' abbiamo onorata, ci siamo associati, ripeto, pur non essendo noi responsabili diretti di questa morte....... se non per () missione, forse, di interventi sull' ordine pubblico : ma dico, pur non essendo responsabili; mentre invece io ho udito dire, cara collega Maria Eletta Martini , da molte parti cristiane, che, rispetto a questo olocausto dei bambini — 17 milioni — e degli altri, siamo tutti assassini. anche essendo noi all' opposizione dei governi assassini, ai quali si rivolge in genere anche il presidente Pertini per dolersi del loro mancato intervento in una certa direzione, non eleviamo obiezioni. è vero che la nostra è una generazione che, come quella del popolo tedesco , in qualche misura fatalmente si è vista attribuire intera, come popolo, la responsabilità dell' olocausto del nazismo; siamo in termini di generazione, in termini proprio culturali, di antropologia culturale, tutti assassini per questo fatto. allora, anche dei segni formali di non deferenza, di sciatteria, il ministro degli Esteri che non si presenta mai... è ammalato? mi auguro che non lo sia più; ma noi in Parlamento sappiamo che non lo è più, perché il 21 dicembre il presidente del Consiglio ci ha comunicato che cessavano le cause del suo interim. quindi non è ammalato. ma il presidente del Consiglio Cossiga potrebbe, rispetto a 40 milioni di morti, dimostrare un rispetto della vita, che magari precedentemente, come ministro dell'Interno , non aveva dimostrato, affacciandosi in quest' Aula, non lasciando il sottosegretario Zamberletti, che noi sappiamo essere persona anch' essa tormentata, occupata dall' importanza di questo tema, come tanti democristiani. mi riferisco ad esempio — lo ripetevo ieri — a quel magnifico parlamentare europeo, che da anni ho scoperto essere il democristiano Bersani, presidente del comitato paritetico Parlamento europeo — ACP, e ella collega Cassan-Magnago e a molti colleghi democratico cristiani , che si impegnano in quella sede. qui invece abbiamo questo dato di grave sciatteria. che cosa chiediamo? chiediamo che le volontà politiche mutino, nel senso della necessità, per esempio, di un atto riparatorio, di un giorno di lutto nazionale per 40 milioni di persone senza nome; quando abbruniamo le nostre bandiere se il capo di un nostro partito muore o se un potente qualsiasi — magari nemico, magari barbaro, magari un Bokassa, se fosse morto mentre era nell' esercizio del cannibalismo, ma da presidente della Repubblica centro-africana — muore. allora, signora presidente, è vero, ne chiedo venia, lo riconosciamo, lo proclamiamo: c' è del profumo o del puzzo ostruzionistico quasi in questo nostro riproporre rinvii. ma a quali fini, colleghi? a fini di speculazione, collega Pochetti, sulla fame nel mondo ? quando le settimane passano e riscontriamo e sappiamo per altre vie che il Governo vuol dirci che in tutto e per tutto ha tentato, tenta, di sbloccare 200 miliardi, e che non è riuscito a spenderne nemmeno una lira nel 1979? cerchiamo di risparmiare questa vergogna per il Governo e per noi, ma solo, certo, se anche gli altri gruppi testimonino un impegno politico, coinvolgendo i loro segretari e i loro vicesegretari in un certo modo. ecco perché, signora presidente, stiamo cercando di far mutare volto, anche sembianze, anche forma, a questo dibattito, perché abbia maggiori dignità formali e vi sia un maggiore impegno. abbiamo infatti il terrore di dover tra due o tre ore rompere, collega Bianco, quella unità, che già subendo — per quel che ci riguarda — tormenti e dubbi (perché ci sembrava di essere imprudenti nel fare fiducia), abbiamo fatto di tutto per realizzare a settembre, a ottobre, a novembre e magari a dicembre e magari cinque giorni fa su questo tema. se ci si verrà a dire che 200 miliardi è tutto quello che diamo e che resteremo gli ultimi, anche con quel raddoppio che ci porta dallo 0,06 allo 0,17 o 0,14 (magari forse nella speranza allo 0,21), ma il Tesoro non ha ancora reperito i fondi e non sappiamo ancora come spendere; mentre invece è Roma, il cattolicesimo, il Governo, l' opposizione, i cristiani, i socialisti, eccetera... per questo, signora presidente, penso che continuare qui a chiedere che ci siano quanto meno delle informazioni, che ora non ci sono, quanto meno dal ministero della Difesa o da altri, sia qualcosa di chiaramente non pretestuoso. stiamo cercando di andare per le lunghe perché siamo certi che dagli altri gruppi e dal Governo stesso possano venire delle prese di coscienza, delle espressioni, delle proposte maggiori, maggiori di quelle che ci costringerebbero, invece, tra due, tre, cinque ore in questa Camera a dividerci fra opposizione e Governo proprio su questo tema, cosa che non vogliamo; e credo che qualcuno, anzi più di qualcuno al Governo sappia quanto a livello personale molti di noi si siano fatti carico in tutti i modi possibili di sollecitare insieme un po' di più di quel generico « parecchio » (ma vedremo!) con il quale il Governo potrebbe avere la tentazione di rispondere. perché qui nessun uomo del « parecchio » potrebbe manifestarsi; né il più umile né il più affarista potrebbe decentemente sostenere la legittimità della proposizione dei soli 200 miliardi e nessuno potrebbe sostenere che non abbiamo il dovere di onorare anche in forme ed in modi diversi le vittime dell' olocausto per cessare di essere tra i responsabili del loro assassinio.