Marco PANNELLA - Deputato Opposizione
VIII Legislatura - Assemblea n. 89 - seduta del 04-01-1980
Legge elettorale
1980 - Governo VII De Gasperi - Legislatura n. 1 - Seduta n. 1071
  • Mozioni, interpellanze e interrogazioni

si tratta di un richiamo all' articolo 40 del regolamento, non della sospensione della seduta! preciso che non ho limiti di tempo per la mia illustrazione, a norma dell' articolo 40: dico questo per chiarezza. potrei, signor presidente , attendere che vi sia un rappresentante del Governo (se non chiedo troppo)? debbo dire che siamo ormai affezionatissimi alla presenza del sottosegretario Zamberletti. certamente, ma bisogna anche dire che questo corrisponde anche ai sentimenti dell' onorevole Zamberletti: siamo lietissimi di dargliene atto. il sottosegretario Zamberletti è stato non già criticato, ma addirittura invocato, signora presidente! c' è l' omaggio a Zamberletti ed una deplorazione per gli assenti! noi siamo sempre disponibili!... credo che la nostra proposta di sospensiva e di rinvio per i motivi che illustrerò ai colleghi, leggendo capoverso per capoverso la nostra proposta, debba essere inquadrata e ben compresa perché, signora presidente, quando al di là delle animazioni d' Aula ci incontriamo in « Transatlantico » o altrove, molti colleghi, compagni e amici dei vari gruppi in effetti sembrano — e lo credo — non comprendere fino in fondo o non comprendere quali siano i motivi del nostro atteggiamento. credo, invece, che l' interesse comune sia quello di spiegarci ed è indubbio che è manifestazione di inadeguatezza, anche nostra, il non essere riusciti fino ad ora ad esprimere il nostro punto di vista e il nostro comportamento con tanta chiarezza da poter consentire ai nostri colleghi di aderire o criticare, in modo più puntuale che non sia l' ingiuria o l' impazienza, il nostro atteggiamento. partiamo da una premessa nella quale credo in buona fede che tutti possiamo convenire: non c' è nessuno in quest' Aula, ma non c' è quasi nessuno nemmeno fuori di quest' Aula che non ritenga questo problema come il problema di fondo della nostra generazione, che non ritenga, a riflessione fatta, come le stragi, gli stermini hitleriani e stalinisti sono gravati come caratteristica di una generazione, questo olocausto annuale, questo olocausto di decine di milioni di morti dovute per ammissione di tutti i potenti e di tutti gli Stati — ultima la « commissione Carter » — a motivi politici e non naturali, la propria convinzione predominante. che cosa accade allora? perché, essendo praticamente unanimi al di là o grazie alle diverse teorie o ideologie (in questo siamo convergenti nel giudizio storico di quello che sta accadendo e di quello che ci sta accadendo), questo olocausto sembra ogni anno dover divenire più terrificante, definitivo e coinvolgere immediatamente anche altri elementi di dramma e di tragedia che finora non sono ancora apparsi in modo evidente, anche se la lettura dei fatti storici attuali, la lettura, per esempio, di quello che accade in Cambogia o in Vietnam può essere ricondotta a quella guerra alimentare che già è in corso nel mondo e spiega moltissimi comportamenti di questo o quel popolo, quale che sia l' area ideologica o politica alla quale appartiene. la verità, colleghi, amici, signor rappresentante del Governo, è che qualcosa fa ostruzione a questa comune nostra volontà; qualcosa fa ostruzione fra le convinzioni e le attese della nostra coscienza, innanzitutto personale e poi politica, e la scelta di azioni politiche conseguenti a queste esigenze delle nostre coscienze personali e politiche. si tratta di individuarle per rimuovere, non l' ostruzionismo, ma l' ostruzione oggettiva con la quale la buona volontà , se buona volontà può essere una volontà che si dimostra disarmata e superficiale, anche dei governi, o la buona volontà , l' accorata, la disperata volontà dei capi di Stato come Pertini, o dei pontefici, come Giovanni Paolo II e ancor più Paolo VI e ancor più Giovanni XXIII , fa ostruzione a che la loro parola prenda corpo nella storia, a che si incarni questa speranza e volontà di una politica che serva la vita invece che provocare sempre maggiori olocausti. credo lo diceva giustamente il compagno Boato — , in termini culturali e di antropologia culturale, che i riflessi che noi viviamo, sociali e personali, sono tali che l' attualità alla quale siamo legati, via di riflessi e di istinti ormai storici, non ci dà il tempo — badate — il tempo, compagni comunisti, di occuparci di ciò. che cosa avete, in estrema buona fede , cominciato a dire a luglio, ad agosto, ma anche a marzo, a febbraio quando i radicali hanno cercato di portare alla ribalta il problema della fame perché non morissero fino alla fine del 1979 i 17 milioni di bambini e i 30-40 milioni di uomini così come ci era stato detto prima? Hitler non lo diceva prima. voi dicevate che il problema era troppo serio, che c' era bisogno di conquistare il tempo per una riflessione, per poter finalmente non pronunciare solo parole, parole, parole che lenissero le nostre coscienze, facendo aumentare, nella paralisi dei fatti, la morte degli altri. ci accusavate di improvvisazione, e noi dicemmo che purtroppo il tempo si può guadagnare o perdere, e noi dobbiamo conquistare sempre, dinnanzi alle attualità più tremende, il tempo che abbiamo dinnanzi, delle nostre notti oltre che dei nostri giorni. se sapessimo che fra tre giorni, in una delle nostre città — non dico in uno dei nostri collegi elettorali — mille o duemila persone saranno condannate a morire, non dormiremmo per impedirlo, faremmo qualcosa. quando abbiamo l' incombenza di un pericolo militare a Cipro, il rischio di 40 mila morti se si scontrano le due comunità, il Consiglio di sicurezza dell' Onu si schiera contro la morte, noi stessi ci riuniamo nelle Commissioni esteri e inviamo in dei corpi speciali, per esorcizzare il rischio ipotetico della morte di quelle 30-40 mila persone. invece non troviamo il tempo, vale sottosegretario, nemmeno per una disposizione da dare — né noi, né tutti gli altri 130-140 paesi, neanche coloro presso i quali la morte direttamente imperversa, come un olocausto — per chiedere solo che il Consiglio di sicurezza dell' Onu per una volta si domandi se, dinnanzi ad un milione di morti sicuri nelle prossime settimane in quel territorio, non si debba per caso ritenere che (morendo oggi, dico, decine di milioni di persone per mancanza di sicurezza alimentare e non militare), necessario mobilitare un corpo dell' alimentazione della salute, perché concretamente intervenga. manca il tempo. abbiamo liquidato, come è giusto, la visione caritativa della buona coscienza a buon mercato degli anni 50; sappiamo che l' aiuto alimentare può essere storicamente distorcente e creare situazioni strutturali opposte; abbiamo detto che dovevamo puntare allo sviluppo, alla rimozione delle cause, a non portare solo il pesce, ma ad insegnare a pescare a chi rischia di morire di fame; abbiamo detto, quindi, che bisognava investire nel medio termine, nella progettualità razionale (che noi di sinistra abbiamo sempre ritenuto dovesse dominare l' economia, piuttosto che non la feroce e suicida logica del profitto indiscriminato ed incontrollato, a livello internazionale, come è quello nazionale e di classe). ebbene, è accaduto che, in nome di un progetto di intervento e di sviluppo diverso, di un progetto di umanità diversamente concepito, abbiamo organizzato l' assurdità della morte, hic et nunc , di decine di milioni di persone, che si sono moltiplicate nel tempo. dieci anni fa, al Consiglio mondiale dell' alimentazione della Fao, si disse che negli anni 80 nessun essere sarebbe più morto di fame: invece, abbiamo quasi duplicato il quoziente dell' olocausto in questi dieci anni, e nulla sta accadendo. onorevoli colleghi , questo è il contesto in cui operiamo, e tutto questo dovrebbe divenire urgenza dentro di noi, a manifestarsi come urgenza, mentre l' avvertiamo come tale: se mi consentite, dobbiamo pure chiederci, con un tantino di materialismo, quali sono le operazioni pratiche che dobbiamo compiere per sbloccare la ostruzione che la nostra cultura e le nostre condizioni storiche frappongono alla nostra buona volontà ed intenzione. ma questo dobbiamo esigerlo noi subito, nell' oggi; dobbiamo prefigurare, se lo volete, l' avvio nella direzione giusta, anche per il modo con cui affrontiamo o trascuriamo questi dibattiti, la salvezza dell' oggi, magari di un miliardesimo di coloro che stanno per morire, mutando noi ed il nostro essere rispetto a queste cose: ecco quello che proponiamo. qual è allora il significato di questo accanimento radicale, compagni e colleghi (che certo a volte appare incomprensibile e che vi esaspera, e che definite una speculazione, o non capite, tanto è inutile), se non quello di cercare di impedire la marginalizzazione, la liturgia stanca che ci dia buona coscienza a buon mercato , per cui una volta ogni due mesi ci riuniremo a dire parole sulla fame, per meglio consentire che la fame regni, con lo sterminio, sovrana, negli anni... se parlasse il Papa così, lo applaudiresti, perché al clericalismo molto spesso sei stato assai sensibile! quindi non mischiamo il sacro con il profano... allora se stai parlando, lo dici ufficialmente e se state facendo una riunione, la potete fare nella sede del gruppo e non in Aula (.... ma si è usato meno spesso farne l' apologia da parte della Presidenza. va bene . dicevo che il problema concreto è quello di prefigurare nell' oggi qualcosa che legittimi, se volete, il guadagnare tempo. ebbene, colleghi, e devo dire colleghi cristiano-democratici, se mi consentite; vorrei dirlo, innanzitutto, ai miei colleghi socialisti, ma il socialismo è assente in quest' Aula quando si deve parlare di queste cose; non c' è neanche l' eccezione che conferma la regola. se parlassimo di presidenti di enti, avremmo almeno in concorrenza il compagno Signorile ed il compagno Craxi forse presenti d' intesa con l' amico Bisaglia o chi sa con chi altro; ma qui ora non ci sono, e quindi semmai il problema si pone alla coscienza socialista e di classe dei compagni comunisti. è possibile che tre mesi dopo che noi, insieme, abbiamo strappato, ma direi dialogicamente conquistato al Governo, l' impegno testuale di venire a riferire su che cosa avesse fatto, prima della fine dell'anno , per salvare milioni di esistenze — era la mozione approvata dal Senato, che è stata accettata — non solo non ci sia nessuna comunicazione del Governo, che è invece costretto a rispondere ad un atto ispettivo (la comunicazione avrebbe aperto un grande dibattito), ma ci sia questa ulteriore manifestazione proterva di Francesco Cossiga, del presidente del Consiglio , il quale dinanzi a qualcosa che giorno per giorno, Gerardo Bianco !, scomoda il pontefice, il presidente della Repubblica , scomoda la nostra coscienza; Francesco Cossiga, forse perché troppo facilmente allenato a morti, come quella di Giorgiana Masi , non viene qui neanche per la morte di dieci milioni di vite umane a rendere ossequio almeno per un istante; in realtà, se non si difendono dieci milioni di vite, non si difende nemmeno quella di Giorgiana Masi e, viceversa, se non si difende Giorgiana Masi , non si difende nemmeno la vita di dieci milioni di persone. tutt' al più si fanno leggi fasciste per trovare un alibi, per avere altre vittime come Giorgiana Masi . dobbiamo rimuovere la marginalizzazione. c' è il ministro degli Esteri ... oltretutto, tutti o molti conoscono i rapporti storicamente ormai, di fraternità, come accade anche tra avversari, quando fin da ragazzi ci si affronta, e quindi di affetto; sappiamo che il ministro degli Esteri è stato indisposto, ma sappiamo anche che il 21 dicembre scorso è cessato l' interim del presidente del Consiglio , latitante in queste cose per la sua insensibilità, che disonora il paese e disonora il Governo. non è possibile, perdinci, lo abbiamo chiesto venti volte, che non faccia finta, almeno un momento, il presidente del Consiglio , di venirsi a sedere qui! lo abbiamo supplicato in pubblico ed in privato! quindi, che cos' è? è cattiva coscienza, sa di non poter venire, si vergogna! questa è la verità! ebbene, non abbiamo nemmeno Franco Maria Malfatti per un momento, e abbiamo delegato al sottosegretario Zamberletti, che lo sente, che tira la carretta, che vorrebbe... perciò il criterio è questo: se c' è qualche imbecille radicale a tirare nel paese, lo si ruolizzi; se c' è qualche intelligente sottosegretario a tirare, lo si ruolizza; ma sta lui lì a prendersi le bordate giuste, le critiche e a rispondere delle insensibilità degli altri. non possiamo, compagni e colleghi, contribuire con una connivenza a che un dibattito come questo — ecco i piccoli fatti — si svolga con un sottosegretario inchiodato lì. e il ministro Sarti, così lieto di sedere sui banchi del Governo , che lo fa con tanta eleganza e via, dicendo, ha rinunciato a questo esercizio di eleganza e di stile perché si vergogna anche lui. allora, è un fatto politico. quale tempo ancora volete, compagni comunisti, che noi prendiamo? il segretario della Democrazia Cristiana , che ha tanti problemi, perché non viene a rivendicare lui, qui, l' abusivismo radicale, lo strumentalismo radicale, in termini di vita o di morte, dopo che Casini ci ha ingiunto di piangere sugli zigoti sacrificati dai radicali? perché non viene a dire una parola, un giorno, la segreteria della Democrazia Cristiana ? compagni comunisti, diamo l' aiuto alla serietà, all' attesa, facendo intervenire solo il compagno Pasquini il 21 dicembre, in tutto e per tutto, in questo dibattito in cui c' è da criticare il Governo per inadempienze rispetto al contributo del 17 settembre, del 20 settembre. no, non è forse su questo che Enrico Berlinguer potrebbe rappresentare tutto lo schieramento di classe, rappresentare su questo l' unità, che spacchi anche il mondo cristiano e cattolico, se il mondo cristiano e cattolico, per inerzia, rischia di essere legato alla logica delle multinazionali e degli stermini, dell' olocausto, come per Bettino Craxi; e su questo o sui missili è da parte loro che si possono creare queste iniziative. invece nulla! allora contro questa ostruzione che celebrate, contro la quale lottiamo, cerchiamo di guadagnare tempo, perché la soluzione di questo dibattito, colleghi ed amici, sia corretta, perché ci siano nuove risoluzioni, Gerardo Bianco , da quella che avete, mi pare, in animo di presentare; non presentatela, ve ne supplico! non presentatela, è indegna di voi! non è una risoluzione, è la risoluzione di non fare, è la risoluzione di inchiodare tutto; e noi non la vogliamo. il gruppo democristiano gode della connivenza con l' azione di sterminio in corso nel mondo e nel quale il nostro paese... signor sottosegretario, mi dite che il problema è di spendere almeno bene i duecento miliardi che non sapete come spendere. ma vi rendete conto, compagni comunisti? è vero, se il problema è di noccioline, se si dà meno di quanto non si dà agli Orsini, o di quanto non si dà a volte in una settimana a questo o a quel pirata, magari poi dell' editoria, perché cambiano gli atti di pirateria, è chiaro che non vale nemmeno la pena di impegnarsi in molti ad indicarvi come dovete spenderli; e non li spenderete. ma nelle nostre mozioni, compagni comunisti, non c' è solo un' indicazione vaga. noi diciamo 5.000 miliardi. è follia? combattetela! sapete che non lo è? dobbiamo individuare i punti di spesa. ma siamo convinti: i residui passivi di quest' anno sono quelli che sono. come spendere 5.000 miliardi? ma solo la decisione italiana su questo comporterebbe nel mondo intero per le forze che premono presso i governi... Giscard è indeciso su questo. Giscard, Giscard, Giscard, compagni comunisti! ecco il rischio di questa epoca! Giscard è forse pronto ad investire, con certe garanzie sue, per suoi motivi, migliaia di miliardi e a fare il gesto in una direzione, tranne poi essere i poliziotti che tengono i Bokassa nel terzo mondo ; perché si possono dare migliaia di miliardi agli affamatori che molto spesso governano il quarto e il terzo mondo e che pretendono per la loro peste, invece di essere sempre rispettati come rappresentanti degli affamati. ed allora ecco perché con qualche fatica, rischiando di dissolvere quell' atmosfera di maggiore vicinanza, quella che magari portava noi radicali, anche in termini di elezioni amministrative , a pensare deliberatamente a certe assenze per consentire, per nuovi atteggiamenti dei partiti storici della sinistra, di vedere premiati questi atteggiamenti, come si videro uniti invece quegli altri di compromesso e di compromesso sulla « legge Reale » e le altre cose; noi che appunto stiamo puntando — e Boato lo ha ricordato — lentamente in questa direzione, ci troviamo invece ad avere questa mattina i vostri insulti: demagogia, non è vero neanche questo. ma, scusatemi, guadagnare, ottenere che sia il presidente del Consiglio democristiano, un ministro, che sia il Governo, che la Democrazia Cristiana , che tutti quanti si faccia subito uno sforzo. cominciamo dal Parlamento europeo e a ricordare che i Bersani e i Cassan-Magnago, che i democristiani italiani a Bruxelles e a Strasburgo stanno dando un grande contributo alla nostra impazienza; sono uniti; il presidente Bersani, democratico cristiano e cristiano e democratico, come presidente degli Iacp, che si impegna sulla stessa linea qui seguita; il Parlamento europeo che dice subito: lo 0,7 per cento almeno, con il voto dei liberali, dei comunisti e dei democristiani, e la nostra riserva. qui vi accontentate dello 0,16-0,17 o dello 0,20 come prospettiva, mentre le settimane che passano scandiscono milioni di morti. allora noi diciamo che questa è una posizione intollerabile: dobbiamo far fuori questa situazione di presenza solo radicale su questo problema! non fa bene a nessuno, nuoce a tutti, anche a noi! non vogliamo essere soli, è un onore che non vogliamo! lo abbiamo dimostrato per la prima volta in venticinque anni accettando un accordo con il ministro degli Esteri , con voi, con il vostro consenso e la vostra sollecitazione, su questo problema. vogliamo non solo non essere soli, ma raccoglierci dietro le massime vostre capacità di guidare e realizzare queste azioni. e allora diciamo alla Camera: « constatando che il solo gruppo radicale » — lo si può verificare sui resoconti stenografici — « appare oggi interessato e impegnato nel dibattito sullo sterminio per fame di decine di milioni di persone; constatando che il Governo continua a confermare e ad aggravare la scarsa considerazione politica per questo tema, essendo presente che il solo sottosegretario Zamberletti al dibattito mentre è presente usualmente con il presidente del Consiglio ... » . Zamberletti, io credo che ti stiamo facendo il massimo elogio, e non è un caso che ti si nomini, ma ti dico che dobbiamo ribellarci a quella ruolizzazione, a quella per la quale il tuo essere d' accordo su certe cose diventa farsa dei tuoi colleghi di Governo che sono contro e ti abusano, non ti usano. dicevo: « ... è presente usualmente con il presidente del Consiglio e con numerosi ministri in occasione di dibattiti sull' assassinio di una o alcune persone o personalità... » . questo è razzismo nazista, che dorme in tutti noi! noi troviamo normale che il presidente del Consiglio venga qui se è assassinato dai feroci assassini, dai nostri « compagni » assassini terroristi, questo o quel brigadiere o questo o quel cittadino! esigiamo che sia presente il presidente del Consiglio , il ministro dell'Interno e gli altri ministri! non ci proverebbero nemmeno a mandare un sottosegretario in quelle occasioni per esprimere lo sdegno e l' impegno del Governo! vedete il razzismo nazista che è nel nostro fondo! ma qui sono 40 milioni di gente di altra pelle, lontana due ore, quanto era lontana con il carretto la mia Teramo da Roma, anzi molto di meno; meno lontana, di quanto non sia lontano nei nostri ricordi il più vicino dei casolari di parenti. e abbiamo solo il sottosegretario in questa Aula, dopo mesi che insistiamo su questo problema! abbiamo chiesto atti simbolici: lutto nazionale, abbiamo detto! ieri il compagno Nenni è morto e abbiamo abbrunato le bandiere; ci rifiutiamo però di sollecitare il Governo, compagni comunisti e amici cristiani, ad abbrunare per una settimana le nostre bandiere e le nostre chiese in segno di pietà, di pietas, dinanzi a 40 milioni di vite di cui abbiamo parlato giorno dopo giorno: nemmeno questo! organizzare dei dibattiti alla radio, cosa che non costa nulla: nemmeno questo! abbiamo bisogno di restringere nella marginalità, nel folklore radicale, la realtà di questi fatti! c' è bisogno del clown Pannello per darvi buona coscienza, a buon mercato! non c' è più un volto sconosciuto di 40 milioni di esseri, la cui maggioranza non ha diritto nemmeno al nome, perché non c' è anagrafe, non c' è battesimo per loro! non è che non conosciamo i loro nomi, si sa che nascono morti, non hanno nome forse nemmeno per la loro madre, posto che viva! allora noi diciamo che non si può chiudere in questo modo: non le riforme senza spese, non le dichiarazioni, non gli atti collettivi di pietas e di pietà, non un momento di raccoglimento, non abbrunate le bandiere e le chiese! questo è lo stesso fondo che permise poi l' olocausto degli ebrei perché gli ebrei erano diversi, come sono diversi i cambogiani o la gente del Bangladesh, che magari hanno solo zigomi diversi dai nostri. di questo, colleghi, non siamo responsabili noi, visto che l' Onu, all' inizio dell' anno, ci ha detto per raccomandata di quante decine di milioni di morti per sterminio siano responsabili? il tedesco poteva anche non saperlo, perché la propaganda di Goebbels negava che vi fosse null' altro che misura di igiene razziale per la salute del paese. noi allora continuiamo, con sentimento ma anche con risentimento: « ritenendo che domenica prossima — (c' è anche l' ossequio al regolamento: scadenza determinata e precisa) — , se non già nelle prossime ore, il pontefice e il presidente della Repubblica torneranno, come usano è cosa tremenda da dire, ma è così — a rivolgere i loro accorati appelli a favore della vita, della pace e della sicurezza alimentare; confidando che alla fine la coscienza cristiana della Dc e dei suoi alleati di Governo e di maggioranza, quella socialista del Psi saranno sensibili questa volta a questi appelli; non escludendo compagni comunisti — che il Pci non attenda fino alle scadenze elettorali di primavera per fare altrettanto; decide di sospendere il dibattito in corso fino a lunedì 7 gennaio 1980 » . noi ci auguriamo che, avendoci ascoltato ed essendoci tutti forse un tantino di più intesi, essendo chiaro che quello che noi chiediamo è di applaudirvi su questo (ci siamo rivolti a voi anche a giugno, a luglio, ad agosto, abbiamo apposto insieme delle firme, abbiamo allora sottolineato che il merito non era dei radicali ma di chi aveva firmato), vogliamo tornare alla situazione di allora. ci auguriamo che, da qui a lunedì, Francesco Cossiga, Franco Maria Malfatti, qualche ministro curioso, qualche sottosegretario in più, qualche presidente di partito siano presenti; ci auguriamo che ci sia un ordine del giorno , risoluzioni da concordare insieme di nuovo. è per questo, colleghi, che proponiamo che sia votata questa sospensiva fino a lunedì, dichiarandoci disponibili, innanzitutto con le forze politiche con le quali ostinatamente continuiamo a ritenere che dobbiamo costruire assieme un' alternativa politica nel nostro paese; poi con voi, ai quali intendiamo essere opposti nelle soluzioni politiche ma non nelle scelte di civiltà, disponibili a concordare qualsiasi cosa. se oggi invece dovessimo ascoltare il Governo compitare quello che sappiamo ha deciso di compitare, è evidente che la rottura si consumerebbe fino in fondo e che questa volta, per quanto riguardai radicali e lo schieramento che rappresentano, l' accusa al Parlamento italiano di complicità attiva in sterminio per omissione di atti dovuti diverrebbe una scelta di propaganda, di discorso pubblico che, con mezzi parlamentari e non parlamentari, saremmo costretti a diffondere. ribadisco infine la richiesta del mio gruppo, che la votazione sulla nostra questione sospensiva avvenga per scrutinio segreto .