Amintore FANFANI - Presidente del Consiglio Maggioranza
VIII Legislatura - Assemblea n. 598 - seduta del 16-12-1982
1982 - Governo II D'Alema - Legislatura n. 13 - Seduta n. 712
  • Comunicazioni del governo

onorevole presidente , onorevoli colleghi , in apertura della mia replica al dibattito avvenuto al Senato ho detto di aver inteso l' incarico affidatomi proprio un mese fa come un invito a prestare la mia opera per affrontare e ridurre i rischi, ormai gravi in tutto il mondo e particolarmente in Italia, concernenti la pace internazionale, la sicurezza interna, il deterioramento delle istituzioni, gli squilibri finanziari, con connessa inflazione, la recessione e la carenza di occupazione. in coerenza con questa definizione del mio mandato, risultano dai fatti e dalle personali riflessioni su di essi, ho cercato consensi politici per formare e sostenere il Governo e per dotarlo di un conseguente programma. nel rispetto di queste personali convinzioni e delle adesioni politico-parlamentari ricevute, ho costituito il Governo; di esso anche la Camera ha esaminato il programma. mi sia consentito di esprimere in quest' Aula, che tutti vi accoglie, sentimenti di sincera gratitudine agli onorevoli De Mita , Craxi, Longo e Zanone per il contributo dato, anche personalmente, alla determinazione delle modalità e degli strumenti per raggiungere solidalmente obiettivi che al Governo incaricato di formare mi ero proposto di prefiggere. debbo aggiungere espressioni di riconoscenza per il piano sostegno che al Governo, a nome dei loro partiti, hanno assicurato in quest' Aula, con articolati e ampi interventi, gli onorevoli De Mita , Longo, Zanone e Martelli. prendo atto della scelta di astensione sulla fiducia e di disponibilità e di appoggio sul voto, di volta in volta, a singole proposte che a nome del partito repubblicano ha confermato l' onorevole Biasini. il ricordo dell' impegno con il quale il partito repubblicano , specie in momenti difficili, non negò anche a me il suo voto vi confesso mi avrebbe fatto preferire in questo momento una scelta diversa. forse se l' aspettavano anche quei democristiani che non esitarono, nel 1981, a rinunziare ad attese tradizionali per un Partito di maggioranza relativa, pur di dimostrarsi assennati sul giudizio circa le difficoltà dell' Italia, sopportando l' onere di concorrere a farle superare anche in posizione subalterna, prestando il rispetto che meritava anche da parte loro al partito repubblicano ed alla personalità che in esso il Capo dello Stato aveva individuato, come poi risultò, come idonea a risolvere la crisi politico-parlamentare di quel frangente. tutti questi ricordi, profondamente amichevoli, ravvivano la speranza che ripetuti incontri tra le forze politiche , sinceramente e lealmente amiche, possano ripetersi nel segno della dedizione al bene comune . non posso dimenticare in questa premessa il concorso che hanno dato alla nostra discussione quanti per se stessi hanno scelto la posizione di oppositori. devo francamente confessare che, assente da venti anni dal posto di massimo partecipe al dialogo parlamentare, che ho soltanto moderato da imparziale seggio, ho avuto il modo, nei due giorni di dibattito al Senato e nei tre di dibattito alla Camera di constatare come in tutti gli interventi uditi abbia prevalso il senso della concretezza, sorretto da una vasta conoscenza dei problemi affrontati. e questa premessa mi apre la strada a darvi conto degli echi che incoraggiamenti, osservazioni e critiche hanno avuto sul mio animo e sulla mia mente. alcune riserve critiche avrei potuto prevenire se, attenendomi al proposito di non accrescere la pesantezza della situazione politico-parlamentare, non avessi evitato di premettere alla mia esposizione programmatica l' inventario della situazione che ereditavo. sarebbe apparso più evidente il condizionamento al quale io, o chiunque altro fosse stato prescelto al mio posto, stavo per essere sottoposto, dati anche i limiti temporali, di un anno al massimo, prevedibili per il nuovo Governo. ma al mancato mio inventario sulla situazione trovata hanno rimediato, talora inconsapevolmente, tutti gli intervenuti nel dibattito con gli inviti precisi e numerosi a informarmi su di essa. e, come se l' insieme di questi rilievi, fatti dai critici, non bastasse, sono intervenuti quanti hanno detto che le misure da me prospettate non erano sufficienti, occorrendo più rigorosi rimedi; e così, credendo di essere severi sul nuovo Governo, finivano per fare duri rilievi su ciò che, malgrado i personali intensi sforzi compiuti, aveva potuto realizzare il Governo precedente. l' onorevole Tortorella ha aperto la serie delle considerazioni di base. egli e l' onorevole Bassanini hanno affrontato di petto il problema della massima crisi sociale del nostro tempo, domandandosi perché in essa io non avessi inquadrato la crisi italiana. al Senato non mi sono diffuso oltre le citazioni dei fatti; ma degli aspetti, delle cause, delle manifestazioni, degli effetti della crisi contemporanea ho trattato in molte occasioni: parlamentari, partitiche, pubbliche o di studio. qualche volta, ho avuto il piacere di trovare le mie argomentazioni, anche se scrupolosamente non citate, nei discorsi e saggi di recenti ricercatori di una terza via . ho esteso le dette motivazioni a tutto il mondo, con preferenza a quelle aree in cui si sono cimentati i due sistemi economico-sociali oggi prevalenti, quello democratico-capitalista e quello dittatoriale-collettivista, della crisi del primo ritrovando una causa nella deficienza di solidarietà e della crisi del secondo nella deficienza di libertà. a simili esami non potrà sfuggire nemmeno l' attesa Commissione per le nostre riforme istituzionali . in una situazione di inizio di legislatura, il rifarsi alla crisi dei due massimi sistemi porterà certamente ad avviare la identificazione della vera nuova via, quella che dando intero sviluppo ai principi democratici costruirà, io spero, una democrazia pienamente partecipativa non solo in politica, ma anche in economia, quella democrazia che sognarono, lasciatemelo dire, qui in quest' Aula, nel 1946 e nel 1947 i più giovani dei costituenti, tra i quali, con Dossetti, La Pira e Moro, ebbi la fortuna di annoverarmi. a quanti paventano questi sviluppi, temendo che la partecipazione sgretoli le istituzioni, bene ha risposto avanti ieri in quest' Aula l' onorevole De Mita , ricordando che non è la partecipazione, ma la confusione di essa con l' assemblearismo, che finisce per far degenerare la democrazia del sistema, la autorevolezza delle istituzioni, la efficienza dell' Esecutivo. la partecipazione da costruire è quella che farà prendere parte ai cittadini alle decisioni essenziali di direttiva e di linea, che farà prendere parte agli eletti dai cittadini ad una seri a scelta degli esecutori, dei programmi fissati, alla definizione dei loro mandati, al controllo dello svolgimento di essi, dando così consenso e perciò autorità, autorevolezza, dignità, rispetto all' investito dal consenso partecipativo, mettendolo in condizione di espletare il mandato ricevuto con rispetto delle regole democratiche, all' unico scopo di espandere e consolidare la democrazia. il giudizio sul mio mancato, ma in verità sottinteso raccordo della presente crisi parlamentare politica con la crisi generale, ha indotto l' onorevole Tortorella, ed in un certo senso anche l' onorevole Magri — sia pure tutti e due col garbo che non ci è sfuggito — ad insistere sul classificare questo Governo come il frutto di una manovra costruita dall' onorevole De Mita per ripristinare il primato della Democrazia Cristiana . sarebbe, è stato detto, una specie di ritorno al 1960 — 1961, pur senza le novità di allora in fatto di riforme. ma perché ci si è dimenticati, da parte di questi autorevoli interlocutori, che nel 1960 il Governo fu fatto a metà di una legislatura, mentre nel 1982 il Governo sono stato chiamato a farlo presso — ché alla fine di essa? allora potei farlo in situazione di ascesa economica, perciò di aperti orizzonti e di slancio; ora lo devo fare in sede di accelerata discesa. ci troviamo oggi in una situazione di pronto soccorso . e dobbiamo affrontarla per rendere possibile poi l' organico sviluppo. non è il medico. — se è un medico — che ha cambiato metodo. è che il medico è stato chiamato in ritardo ad assistere non, come nel 1960, un paese convalescente dalla crisi Tambroni, ma un malato diventato assai grave. allora si poté praticare una cura lunga, quasi triennale; ora si ha tempo minore e le vere medicine sono scarse. io non mi riferisco a me come medico, ma a chiunque altro si fosse trovato in quest' Aula. il giudizio sulle cose che ci sono davanti va dato per quelle che sono, cari colleghi , non per quelle che ci farebbe comodo fossero, per svolgere un' abile polemica. dopo i rimproveri per la mancata connessione tra la crisi italiana e quella mondiale, tra gli aspetti ideologici e quelli fenomenici, si sono iniziati i rimproveri su esorbitanti pretese dimenticanze. si è ripetuto che ci siamo dimenticati della questione morale , si è ripetuto ciò con una certa petulanza. in verità nel discorso al Senato vi dedicammo buon a parte del secondo capitolo. nella replica al Senato ci rifacemmo ai capoversi quarto e dodicesimo della mozione di fiducia votata da questa Camera il 2 settembre e dal Senato il 4 settembre al Governo Spadolini. e poiché molti a questo riferimento diretto a chiarificare l' esposizione programmatica han fatto scarsa attenzione, mi permetto di rileggere quel duplice voto espresso dal Parlamento. il primo voto indicò il mandato: « continuare con inflessibile rigore la lotta contro il terrorismo e contro la criminalità organizzata mafiosa e camorristica. migliorare: i livelli di coordinamento e di efficienza delle forze dell'ordine e dei servizi di sicurezza ; la capacità di risposta contro attentati eversivi alle forze armate ; l' assetto e l' ordine carcerario » . il secondo voto incalzò: « continuare la lotta contro i centri di potere occulto e corruttore, nel segno dell' emergenza morale, con una serie di interventi normativi capaci di dare trasparenza alle istituzioni finanziarie e alle loro diramazioni in Italia e all' estero, al maneggio del pubblico denaro e alle situazioni fiscali dei responsabili » . questi, onorevoli Deputati , i voti che voi avete espresso. quel vostro voto, onorevoli Deputati , il Governo oggi lo prende come diretto anche a se stesso , ed in esso ritrova la sintesi e la specificazione della parte del capitolo secondo del programma, cioè la parte dedicata al suo impegno di fronte al problema morale. del problema istituzionale nessuno ha potuto dire che ci siamo dimenticati, ma tra chi ne ha apprezzato l' impostazione (come hanno fatto particolarmente l' onorevole Martelli e l' onorevole Zanone) vi è chi, come l' onorevole Mellini, ha espresso dubbi sulla possibilità di promuovere la costituzione della Commissione sulle riforme costituzionali con una mozione; documento, si è detto, destinato solo a premere, a incidere sull' azione del governo . ma, a proposito, per convincersi del contrario basta ricordare che l' articolo 110 del regolamento della Camera autorizza la « presentazione di una mozione al fine di promuovere una deliberazione dell' Assemblea su un determinato argomento » . naturalmente con una mozione non si possono obbligare le due Camere quindi non si può promuovere la costituzione di un organo bicamerale. perciò ho detto che la mozione di una Camera deve essere uguale a quella dell' altra, in modo che le commissioni camerali vengano ad avere un identico mandato e possano, con la loro necessaria fusione, realizzare un corpo bicamerale, che con particolari accorgimenti possa in complesso avere una rappresentatività proporzionata ai vari gruppi esistenti nella Camera e nel Senato. ai timori circa i poteri dell' organo prefigurato, è facile contrapporre il ricordo che solo una legge costituzionale potrebbe dare potere di iniziativa ad una Commissione bicamerale. quindi, ad essa non competerà presentare proposte di legge — la cui iniziativa rimane ai parlamentari e al Governo — , ma potrà indicare agli uni ed all' altro su quali temi e con quali orientamenti far proposte talora utili e talora necessarie. torno a ripetere che in questa materia qualcosa è stato iniziato, ad esempio con i disegni di legge sulla Presidenza del Consiglio , sulle autonomie locali, sull' inquirente. e niente si oppone a che gli organi parlamentari proseguano l' esame avviato, ottenendo dal Governo e dalle Commissioni che siano esplicitati possibili nuovi emendamenti. quando si passa al quarto e quinto capitolo del programma governativo riprendono le litanie sui silenzi totali o parziali imputati al Governo. l' onorevole Servello ha lamentato che si sia dimenticata l' agricoltura, vittima, egli ha detto ancora, delle misure cui anche Fanfani cooperò nei decenni passati. ma a chi, ancora dolente, pensa soltanto alla riforma agraria , che pure ebbe delle benemerenze sotto molti aspetti, mi permetto di ricordare che essa fu accompagnata anche dal piano per la irrigazione ed a quello per la meccanizzazione. un momento. piani, dicevo, che ancora vengono ricordati cause modello per la rimessa in moto dell' agricoltura italiana degli anni 50. e a chi, come l' onorevole Bassanini, lamenta la dimenticanza dell' evasione fiscale , si può dire che non è stata dimenticata la possibilità di agire contro di essa anche con i registratori di cassa e con tutti gli altri mezzi che il ministro competente sta mettendo a punto. per la proroga del termine di scadenza per la presentazione delle domande relative alla definizione delle pendenze in materia tributaria, ieri stesso si è dovuto ricorrere ad un decreto legge che ha prorogato il relativo termine di 90 giorni. su ciò si è gridato allo scandalo. ma l' ampiezza del nuovo termine è giustificata dalla necessità di evitare che esso scada durante la pendenza dei 60 giorni previsti per la conversione in legge. l' esperienza passata, infatti, ha dimostrato che occorre dare certezza giuridica ai contribuenti, in relazione all' eventualità che, in sede di conversione intervengano modifiche al contenuto del decreto legge stesso. all' onorevole Tombesi e all' onorevole Aurelia Benco Gruber , trattando dei problemi di Trieste, faccio presente che il Governo non ha mancato di attirare l' attenzione delle autorità jugoslave sugli effetti negativi, per l' economia triestina, dei provvedimenti restrittivi in materia economica, decisi dal governo di Belgrado. ci è stato autorevolmente confermato che essi sono temporanei e verranno studiate misure per diminuire gli effetti sulle popolazioni di frontiera. in proposito sono previsti a breve scadenza nuovi contatti con il governo jugoslavo , al fine di raggiungere costruttive soluzioni. e in noi, e non da oggi, piena consapevolezza che Trieste può essere alleviata dalle difficoltà che ne minacciano lo sviluppo da decisioni che più e meglio inseriscano il suo porto nei traffici nordeuropei e che garantiscano all' area triestina iniziative scientifiche di importanza internazionale. all' onorevole Benedikter confermo l' impegno preso al Senato per una sollecita chiusura del « pacchetto » e l' attenzione doverosa per i problemi sollevati per le comunicazioni, le informazioni, i contributi dell' Alto Adige . all' onorevole Dujany posso ripetere le assicurazioni per la Val d'Aosta , fatte nella replica al Senato. né tra gli impegni che ereditiamo posso dimenticare quanto il presidente Forlani e poi il presidente Spadolini dissero circa la volontà di rendere operante le intese raggiunte con la Chiesa valdese . l' onorevole Napoli ha parlato dei problemi della sua Calabria. sono tra coloro che provano pena per l' arresto di provvedimenti già avviati. bisognerà rimetterli in modo. io mandai via il giorno dopo il direttore della riforma agraria . nuovo avvio deve essere dato anche a tutte le possibilità per contenere certe spese quali quelle fatte da certe unità sanitarie, ed accrescere il contributo di chi può, e rendere sopportabile il costo globale della riforma sanitaria . dopo aver ringraziato l' onorevole Zanone per aver facilitato la permanenza di un suo autorevole collega a quel dicastero, voglio assicurarlo che non perderemo di vista i problemi che lo assillano e ci assillano. l' onorevole Longo, nella diffusa disamina dei problemi della ripresa economica , non ha dimenticato l' importanza saliente della riduzione del costo del denaro sia per i privati che per lo Stato. il problema è serio. non siamo scesi in particolari, ma si è detto qualche cosa sulla linea e sulle occasioni, che non perderemo di vista, per praticarla. e per lo sviluppo sempre l' onorevole Longo ha dato giusto peso al problema della mobilità della manodopera, con appropriati riferimenti sia alla cassa integrazione guadagni che al collocamento. specie in questa ultima materia molti incoraggiamenti potranno essere dati all' assunzione, da parte delle piccole imprese e di quelle artigianali, di mano d'opera soprattutto giovanile, alle sorti delle quali, in assonanza con interventi di altri Stati della Comunità ed avvalendoci di mezzi che la stessa Comunità è disposta a dare, mireremo con attenzione. anzi di ciò tratteremo lunedì prossimo in un incontro che avremo qui a Roma col signor Ortoli. nella litania delle lamentazioni per non avere ricordato tutto quello che a ciascuno degli intervenuti sembrava importante, si è arrivati al colmo di lamentar e ieri mattina che al Senato non avessi parlato della frana di Ancona. ricordai all' oratore che essa allora non si era ancora verificata e solo uno iettatore avrebbe potuto parlarne in anticipo. si è replicato che però mi ero dimenticato dei problemi del suolo. in verità ad essi avevo anche accennato tra quelli da avviare a soluzione ben utilizzando gli investimenti già decisi. anzi proprio perché ero memore di passate deficienze, avevo conservato fra i ministeri quello della protezione civile . oggi sono in grado di comunicare che, avvenuta la disastrosa frana nella città di Ancona, le autorità locali con lodevole sollecitudine provvidero fin dalle prime ore ai più urgenti interventi. al mattino giunsero da Roma il ministro per la protezione civile onorevole Fortuna ed il sottosegretario all' interno senatore Spinelli, coordinatori dell' azione già intrapresa e di quella da proseguire. ieri il ministro per la protezione civile ne ha riferito al Consiglio dei ministri , che ha disposto l' erogazione dei mezzi necessari agli interventi d' urgenza, impegnandosi sulla base di accurati rilievi in atto sul soccorso da proseguire, sui danni da riparare sulle opere di risanamento da promuovere, di definire ed approvare un organico programma. sono state fatte osservazioni, e non solo in tono critico, in ordine all' avvio di una serie di investimenti, che già nel breve periodo siano in grado di far fronte alle tre esigenze fondamentali insite nel nostro sistema economico . in proposito preciso e confermo che l' impegno del Governo al riguardo sarà strettamente connesso e modulato nel corso del 1983, mediante un' azione combinata di accelerazioni e decelerazioni, con l' andamento della manovra sulla finanza pubblica sia dal lato della spesa che dell' entrata, allo scopo finale del rigoroso rispetto del livello del fabbisogno interno. questo sforzo programmatore di conseguenti attuazioni sarà affrontato dal Governo collegialmente ed in termini nuovi, nelle mie precedenti esposizioni già indicati. esso avrà riguardo al principio della selettività, al rigido rispetto dei tempi di realizzazione delle varie iniziative e ad un preciso calendario di maturazione delle risorse necessarie. ciò avverrà in una visione unitaria dei centri di spesa sia dei regimi finanziari utilizzabili anche col ricorso alle disponibilità del fondo investimenti ed occupazione. a proposito di possibilità — indicate nel programma — di pronto rilancio della utilizzazione degli investimenti in precedenza autorizzati dal Parlamento, ho il piacere di annunciare che ieri, 15 dicembre, il Consiglio d'amministrazione dell' Anas, presieduto dal ministro Nicolazzi, ha approvato, in base all' articolo 8 della legge numero 531 del 12 agosto scorso, i seguenti progetti esecutivi: collegamento autostradale Fiano-San Cesareo, di cinque chilometri, per un importo di 62 miliardi; autostrada Milano-Roma, tratto Milano-Piacenza sud , ampliamento a tre corsie, per un importo di 15 miliardi; autostrada Roma-Napoli, tratto Caserta sud-Napoli , ampliamento a tre corsie nel tratto Caserta-Napoli, per un importo di 83 miliardi; ampliamento a tre corsie dell' autostrada Bologna-Bari nel tratto Bologna-Solarolo, per un importo di 25 miliardi; tratto Stroppiana-Biadrat e dell' autostrada dei Trafori, per un importo di 300 miliardi; tratto Feriolo-Gravellona Toce della suddetta autostrada, per un importo di 45 miliardi. trattasi di un complesso di importanti opere autostradali, per un importo di oltre 500 miliardi. si prevede che entro la prossima primavera i cantieri relativi ai progetti esecutivi sopra indicati saranno avviati, con una occupazione, fra assunzioni dirette ed indotte, di circa 10 mila unità lavorative, per un periodo di almeno 4 anni. altra comunicazione ho da fare sul programma dei lavori. domani il magistrato alle acque di Venezia stipulerà la convenzione per l' affidamento in concessione del primo lotto dei lavori per il contenimento delle acque alte e per l' avvio della sistemazione delle Bocche di porto . l' onorevole Guarra ha espresso il timore che io voglia costruire case con le vecchie leggi, senza avere più precedenti strumenti: ma proprio per evitare ciò, ho già detto che ci vuole un altro tipo di coordinamento dei piani, che era ovvio cominciare l' opera con mezzi già decisi (tra i quali ricordo benissimo il residuo dei fondi ex piano-case) ed ho aggiunto che bisognava utilizzare i frutti della sperimentazione, rivedendo le leggi ostacolanti e possedendo celermente i suoli. ho ridotto per cautela di almeno il 10 per cento le previsioni sulla produzione del quadriennio, da 265 mila a 235 mila abitazioni. ho detto che si possono avere entro il 1983 le prime costruzioni, altre auspicandone ricorrendo al ricavato dal riscatto delle case degli Iacp, secondo l' auspicio al quale ha fatto eco anche l' onorevole Gieggi. sono più di un milione, queste case riscattabili, ed anche vendendo solo un decimo di esse, si possono ricavare fondi per nuove costruzioni almeno nell' ordine di 2 mila miliardi. alle argomentazioni di Guarra, che si tratta di fantasie, contrappongo un fatto: anche nel 1948 (luglio-agosto), in quest' Aula, da Corbino e Santi tale si disse il mio piano. i fatti han dimostrato che non sognavo io, ma erano nel torto i miei critici, come testimoniano le centinaia di migliaia di abitazioni che con quel piano furono costruite, le centinaia di migliaia di famiglie che ebbero la casa, il nuovo impulso che ricevettero molte industrie e la mobilitazione rinnovatrice avvenuta anche nel mondo degli architetti. persiste tenace in noi la speranza, anche con l' impegno per sostenere l' occupazione, di poter concorrere a facilitare altresì — con la manovra sul fiscal drag e la fiscalizzazione degli oneri sociali — l' intesa tra le confederazioni dei lavoratori e della Confindustria sui gravi problemi del costo del lavoro e della scala mobile ; quale atteggiamento di rispetto della libertà ed autonomia delle parti e di volontà di agevolare la contrattazione, abbiamo già indicato quello che ci proponiamo di fare nel discorso programmatico. il Governo ha confermato questa volontà anche negli incontri dei ministri competenti con le confederazioni, circa l' utilizzazione dei fondi resi disponibili dal venir meno dei presupposti della legge numero 683 sul fiscal drag . bene ha inteso l' onorevole De Mita la proposta del Governo in materia d' incontro costruttivo tra sindacati ed imprenditori: certo, spetta alla loro autonomia discutere come meglio dividere la torta dell' economia nazionale, ma è nell' interesse comune concorrere a creare le condizioni affinché la torta nazionale non diminuisca il suo diametro né il suo spessore. ad una simile intesa il Governo è sicuramente interessato ed ha il dovere di essere di aiuto alle parti con il suo sostegno politico e, detto qual è il livello d' inflazione del 1983 che non deve essere superato, fa appello ad esse perché trovino un modo di intendersi; conferma altresì la sua disponibilità all' accordo, ripetendo le tre cose che già ha offerto per l' attenuazione del fiscal drag , la fiscalizzazione degli oneri sociali e migliori prospettive per l' occupazione. si dice: e se le parti non si mettono d' accordo? in tal caso, il Governo dovrà preoccuparsi di difendere, come è suo preciso dovere, gli interessi del paese, quelli del mondo del lavoro e della produzione, nonché la moneta. al discorso sulla pace sociale fa immediato riscontro quello sulla pace internazionale: siamo in molti a riconoscere l' insidia che per essa rappresenta lo squilibrio economico del mondo. sviluppo e sottosviluppo, nord e sud, agiatezza e fame, sono gli estremi termini di un contrasto che, permanendo, può finire per rendere inevitabile uno scontro fra popoli. il crescere delle dispute attorno al riarmo concorre a richiamare il contrasto attorno alla fame e al sottosviluppo. in molti degli interventi il discorso è diventato serio proprio su questi temi. sono grato a coloro che hanno apprezzato quanto su di essi vado dicendo e facendo da anni. in coerenza con le parole dette, ho stilato quello che è inserito nel capitolo primo del programma presentato. dopo aver sollecitato più consistenti aiuti, anche italiani, per i popoli sottosviluppati e contro la fame nel mondo e migliori, efficienti procedure, l' onorevole Bonino ha rivolto al Governo la seguente domanda: è possibile conoscere gli effetti che gli aiuti per le aree depresse hanno avuto? i paesi beneficiati non sono larghi di informazioni sull' uso degli aiuti ricevuti. ma che essi ne abbiano tratto benefici effetti si può dedurre da alcuni indicatori. la mortalità infantile è diminuita, così come la mortalità complessiva, la durata media della vita si è allungata, il reddito annuo procapite si è accresciuto. questo provano numerosi confronti tra il 1960 e 1980. vale quindi la pena di operare per accrescere questi risultati, senza dimenticare che situazioni difficili, come quelle in cui ci troviamo, non possono fare compiere tutti gli atti generosi che vorremmo. cresce quindi il dovere di tentare di compensare la quantità, almeno con la qualità del metodo. ecco il senso espresso nel programma, che ad alcuni colleghi è sembrato significativo. ma l' azione, non illimitata, che possiamo compiere per ridurre l' impulso al conflitto nascente dalla diffusa arretratezza e dalla intensa fame rende ancora più pressanti gli inviti ad operare per ridurre i rischi per la pace con una accorta politica di distensione e di disarmo, avente per obiettivo non la resa, ma il negoziato e la giusta e sicura pace. nel programma è ricordato l' impegno per il rafforzamento della solidarietà occidentale, segnatamente attraverso il compimento dell' Unione Europea e l' approfondimento dei rapporti tra i membri dell' Alleanza Atlantica . il rafforzamento della solidarietà occidentale passa attraverso la rinnovata intesa — cui l' Italia contribuisce attivamente — a trovare soddisfacenti soluzioni comuni per le questioni fondamentali, in particolare nei confronti dei rapporti est ovest . due giorni fa la visita a Roma del segretario di Stato americano Schultz ha pienamente confermato il ruolo crescente ed ascoltato del nostro paese nell' ambito occidentale e le sue possibilità di svolgere un ruolo utile al consolidamento della pace e della collaborazione internazionale. quanto al compimento dell' Unione Europea , l' azione italiana si è svolta, anche quest' anno, nella convinzione che l' Europa deve procedere sulla strada dell' integrazione nella sua interezza. dal Consiglio europeo di Copenaghen del 3-4 dicembre sono emersi precisi orientamenti in favore dell' attuazione di un più stretto coordinamento delle politiche economiche degli stati membri e di un più incisivo intervento dei meccanismi comunitari a sostegno degli sforzi nazionali. il Governo intende dare il suo contributo perché questi orientamenti siano tradotti in concrete linee di azione . vi sono problemi comuni ai Dieci, quali il rafforzamento dello Sme, la progressiva riduzione dei fattori di divergenza, il recupero di una maggiore competitività dell' industria europea, il riassorbimento della disoccupazione, che è interesse di tutti i paesi membri poter risolvere in maniera soddisfacente. noi pensiamo — e questa nostra concezione è ampiamente condivisa nell' ambito della Comunità — che un approccio coordinato sia il metodo più efficace ed appropriato. ci guida la convinzione che se tutti agiremo con coerenza, in un equo contemperamento di oneri e benefici, i risultati ottenibili saranno senz' altro superiori alla somma degli effetti realizzabili dalle singole misure nazionali che venissero adottate isolatamente. qualche oratore ha espresso il timore che si sottovaluti la capacità di iniziativa dell' Onu. ciò mi consente di invitare tutti a fare attenzione anche in campo internazionale a non accentuarne il logoramento, chiamando avventatamente in causa l' Onu per questioni che non si sa se può affrontare e risolvere. l' Italia ha sempre appoggiato gli sforzi delle Nazioni Unite per il mantenimento della pace e della stabilità internazionale nella convinzione che il foro societario tempestivamente ed appropriatamente adito rappresenti il punto di riferimento utile per la ricerca di soluzioni di gravi e difficili problemi internazionali. anche la partecipazione dell' Italia alla Forza multinazionale nel Libano è stata decisa, avendo tenuto conto delle consultazioni del segretario generale delle Nazioni Unite . la Forza multinazionale per Beirut agisce del resto in conformità con gli obiettivi della risoluzione 521 del Consiglio di sicurezza . d' altra parte l' Italia continua a partecipare all' Unifil, ciò è alle forze delle Nazioni Unite che hanno svolto compiti nel Libano meridionale prima dell' invasione israeliana, ed il Governo continua ad operare perché all' Unifil possano riaprirsi, ai fini della pacificazione del Libano, compiti operativi di crescente importanza. onorevoli colleghi , mentre in varie sedi comunitarie ed atlantiche ci si stava domandando se dai vari settori dell' est stessero per pervenire luci diradatrici di sinora persistenti nebbie, proprio qui a Roma si è riacceso un dialogo circa le connessioni del grave fenomeno del terrorismo con particolari sedi internazionali. con coraggio il presidente della Repubblica richiamò l' attenzione su una ipotesi, che a me storico appariva assai plausibile per il frequente ricorso registrato nelle pagine della storia mondiale ad operazioni destabilizzanti del presunto avversario che, in ogni vigilia ed antivigilia bellica, vennero messe in opera, ora da una capitale ora da un' altra. i fatti ormai dicono che il tempo delle ipotesi di studio si è concluso. e i fatti partono da constatazioni che con azione tenace la magistratura ha accertato, partendo dal gravissimo episodio del sacrilego attentato alla vita di Giovanni Paolo II , che ove non fosse fallito sarebbe stato il più grave fatto destabilizzatore di tutta la situazione mondiale di questi ultimi sessanta anni. l' azione passata dell' opera dei ministri Rognoni e Colombo è stata detta valida dal presidente del Consiglio , onorevole Spadolini, fino al momento del giuramento del nuovo Governo da me presieduto. dal 2 dicembre sono nella condizione di dire che non ho constatato il sopravvenire di carenze nell' assolvimento dei compiti affidati ai due colleghi, da me confermati nelle funzioni di ministri degli Esteri e dell' Interno. per quanto riguarda l' azione presente ed a venire si sono ascoltati da tutte le parti inviti a stare all' erta, accompagnati con prevalenti indicazioni varie alla prudenza quanto alle modalità delle reazioni immediate, e con suggerimenti sulle varie scelte possibili. debbo informare che, non appena venuto a conoscenza degli ultimi accertamenti sui fatti evocati, ho subito aderito alla proposta del ministro degli Esteri di chiamare a Roma l' ambasciatore italiano presso la Repubblica di Bulgaria. poi ho sollecitato che si svolgessero al più presto le interpellanze davanti alla Camera. in correlazione ho suggerito all' onorevole Pennacchini di anticipare la riunione del comitato da lui presieduto da martedì a ieri per i chiarimenti utili in materia. a questo punto la gravità del problema non ci sfugge; ma la consapevolezza della connessione dell' aspetto giudiziario con l' aspetto della sicurezza interna e con l' aspetto delle connessioni internazionali, impone di non cedere ad impulsività. stiamo incoraggiando severi accertamenti in tutte le sedi: quella dell' autorità giudiziaria , quella parlamentare delle Commissioni bicamerali, cui il Parlamento affidò non soltanto di occuparsi dell' inchiesta Moro, ma anche dei fatti del terrorismo, e quella sulla P2. e bisogna non abbandonare le misure ammonitrici e precauzionali, cominciando col prolungare il richiamo a Roma del nostro ambasciatore in Bulgaria, accentuando l' opera dei servizi di sicurezza specie di quello esterno; adire una discussione non incidentale come può essere quella sulla fiducia, ma una specifica in Parlamento, come quella che avverrà alla Camera lunedì ed alla quale ho disposto che rispondano alle interpellanze con singole relazioni rispettivamente i ministri della Giustizia, dell' Interno, della Difesa e degli Esteri. proprio a seguito di quella discussione parlamentare l' esame di tutto il problema avverrà in seno al Governo. rassicuro il Parlamento e da questa Aula il popolo italiano che il presidente del Consiglio ed il Governo nel suo insieme faranno tutto il proprio dovere e pretenderanno che ognuno faccia altrettanto per interrompere la serie dei rischi in atto, per prevenirne altri, sia che nascano all' interno sia che provengano dall' esterno. il Governo, già prima di ricevere la fiducia che oggi chiede alla Camera, dopo averla avuta sabato al Senato, si è trovato di fronte a problemi come quello che ho trattato or ora . altri, in apparenza minori, sono venuti dalle scadenze che si sono dovute fronteggiare come, ad esempio, quella dei termini per la competenza dello Stato in materia di opere idrauliche, per la validità delle norme provvisorie sull' indennità di espropriazione, per il trasferimento del servizio antincendio in alcuni aeroporti. altre scadenze sono venute a maturazione in relazione alla legge in materia di delinquenza mafiosa, alla gestione della Cassa per il Mezzogiorno e a quelle commissariali per l' edilizia residenziale a Napoli. più ravvicinato era inoltre il termine di scadenza, di cui ho già parlato, per la presentazione delle domande relative alla definizione delle pendenze in materia tributaria. nei sette casi elencati, per i primi sei il Governo, aderendo ad una precisa scelta fatta più volte dal Parlamento, non ha fatto ricorso a decreti legge , ma ha approvato e presentato disegni di legge di proroga, necessari a soddisfare esigenze imprescindibili della sua attività amministrativa. soltanto per l' ultimo è dovuto ricorrere ad un decreto legge . la nostra sollecitudine in campi più vasti e più incisivi continuerà, certi che nessun sacrificio resterà infecondo. sappiamo che la vita di questo Governo, per quanto prolungata, non andrà comunque oltre il termine di questa legislatura. è stato detto da altri, lo dico anch' io. dovreste ringraziarmi di condividere le vostre previsioni! ma proprio il tempo limitato ci impone maggiore, puntuale sollecitudine. ci confermiamo quindi impegnati ad operare in modo che non si creino condizioni capaci di rendere assai difficile l' inizio di incisive opere di rinnovamento costituzionale, politico, economico e sociale dal momento del nuovo avvio. anche queste parole vi devono confermare che siamo assolutamente distaccati. ci sentiamo veramente in servizio provvisorio. abbiamo accettato di agire senza pretese, ma correttamente e speditamente, per consentire a chi verrà dopo di noi di porre mano alle riforme di ampia lena, delle quali il paese ha bisogno. queste parole non sono di rinunzia sono manifestazioni non retoriche, di sano realismo, di realismo non preoccupato. a voi, onorevoli Deputati che state per esprimere il vostro voto di fiducia , aggiungiamo che il nostro realismo non è solo consapevole, ma sarà anche assiduamente volenteroso.