Amintore FANFANI - Presidente del Consiglio Maggioranza
VIII Legislatura - Assemblea n. 594 - seduta del 10-12-1982
1982 - Governo II D'Alema - Legislatura n. 13 - Seduta n. 648
  • Comunicazioni del governo

onorevole presidente del Senato, prima della esposizione del programma del Governo che ho l' onore di presiedere, sento il dovere di esplicitare alcuni incontenibili sentimenti. il primo è di viva gratitudine verso questa Assemblea, i presidenti dei gruppi parlamentari e i senatori che la compongono, per avermi quattro volte conferito le funzioni di moderatore di questo alto consesso. il secondo sentimento è di affettuosa predilezione per questa nobile famiglia di eletti dal popolo e di figli del popolo, che, rispettivamente quali legislatori e quali collaboratori, hanno dato a me, anche in momenti difficili, esempio di rispetto delle più nobili tradizioni del Senato italiano. il terzo sentimento è di speranza: la speranza di non aver troppo osato accettando l' invito rivoltomi dal presidente della Repubblica , onorevole Pertini, di tentare in questi momenti assai difficili di rendere un utile servizio alla patria. dal seggio di moderatore ora sono passato al posto di parte nel dialogo costruttivo tra governanti e legislatori. a lei, presidente Morlino, rivolgo l' augurio di saggia guida di questo dialogo; a tutti i presenti l' augurio di prendere parte ad esso con un solo obiettivo, quello di aiutare l' Italia a superare le difficoltà e ad avviare la ripresa che tutti attendono. onorevole presidente , onorevoli colleghi , l' accentuarsi degli aspetti più gravi della crisi economica e delle disparità di opinioni in seno alla maggioranza di Governo sui modi di affrontarli sono i due fatti concomitanti che hanno portato alle dimissioni del Governo presieduto, con impegno meritevole di grande rispetto, dal senatore Spadolini. l' incarico affidato al presidente del Senato conferma il diffuso giudizio sulla gravità della situazione, non solo sotto l' aspetto economico sociale ma anche sotto l' aspetto politico parlamentare. pur non avendolo desiderato, non ho creduto di dovermi sottrarre al nuovo impegno. ho secondato il giudizio dei massimi responsabili di alcuni partiti politici italiani che mi chiedevano di sottomettermi all' opera. oggi mi presento al giudizio del Parlamento per intendere come devo proseguire. attenderò al proseguimento che le Camere autorizzeranno, senza pretesa di imporre miei particolari disegni quanto alla durata di essa, in base ai principi che ci reggono, restano regolatori e giudici le forze politiche che compongono la maggioranza, il Parlamento e in definitiva il Capo dello Stato . il mio compito è di svolgere l' opera richiestami in modo da renderla in ogni suo atto meritevole di giudizi favorevoli, non trascurando nulla di quanto senza contraddizione ed anzi a miglioramento dei prescelti propositi può essere fatto, ascoltando con l' attenzione che merita in una vera democrazia ogni voce anche critica che provenga dall' opposizione operante sia nel Parlamento che nel paese. il nuovo Governo è costituito per rimediare alla interruzione dell' opera, pur benemerita, svolta dal secondo Governo presieduto dal senatore Spadolini, e per agire in modo da superare le difficoltà accentuate in Italia da una crisi di inversione dello sviluppo mondiale. comunque vadano le cose la vita di questo Governo ha un termine di riferimento, indicato dalla data finale di questa legislatura. questa consapevolezza già impone una visione non travalicante limiti definiti. il che non esonera da due doveri: quello di esporre ciò che si deve in ogni modo promuovere; e quello di operare in maniera da non rendere più difficile il compito dei governi successivi. l' essenziale ora è confermare note scelte di fondo in materia di politica estera e di politica interna , migliorare la funzionalità dello Stato, avviare il risanamento economico, realizzare nuovo sviluppo e maggiore occupazione. il superamento delle difficoltà interne non deve farci sottovalutare quale connessione sul piano delle cause, delle condizioni e degli effetti esista tra esse e le difficoltà e l' instabilità della situazione internazionale. dando un contributo ad evitare tanti pericoli a scala mondiale l' Italia aiuta tutti gli altri popoli ed aiuta anche se stessa . per ciò occorre contribuire attivamente al superamento delle forti tensioni esistenti, potenziando gli elementi di novità che possono emergere. il rafforzamento della solidarietà occidentale va perseguito con costanza. il che può avvenire attraverso il nostro impegno per il compimento dell' Unione Europea , nel suo duplice aspetto dell' approfondimento dei rapporti fra i paesi membri secondo le intese preliminari avviate dai ministri degli Esteri italiano e tedesco, e della partecipazione della Spagna e del Portogallo alla Comunità. altro necessario contributo si darà rinsaldando i rapporti transatlantici, mediante consultazioni sistematiche tra gli USA e l' Europa su tutti i principali problemi che interessano direttamente l' Occidente nel suo insieme; quindi da quelli che riguardano la sicurezza nel quadro dell' Alleanza Atlantica , la promozione dei popoli meno sviluppati (rapporto nord sud ), i problemi economici, commerciali, monetari ed infine quelli tecnologici e culturali. dobbiamo operare perché il dialogo tra l' Occidente e l' Oriente, essenziale per la pace mondiale e per il progresso dell' umanità tutta intera, riprenda al più presto e si sviluppi nel rispetto delle posizioni reciproche e su un piano di parità, realizzando condizioni per costruttivi rapporti. in questo contesto si ribadisce la duplice decisione del dicembre 1979, che resta ferma per quanto concerne l' impiego e l' ammodernamento delle forze nucleari di teatro entro il 1983, e per quanto riguarda l' offerta all' Unione Sovietica di negoziare la riduzione di tali forze al livello più basso possibile con preferenza per il livello zero. nel contempo l' Italia si impegnerà a favorire il proficuo svolgimento degli altri negoziati in corso per il disarmo ed a concorrere a promuovere ogni altra iniziativa in vista di un' effettiva distensione. nella speranza che i segnali espressi dalla nuova dirigenza sovietica siano rivolti nella stessa direzione. per l' obiettivo della stabilizzazione dei rapporti tra Occidente e Oriente, se ne devono realizzare tutti i presupposti. perciò in particolare dovremmo incoraggiare l' assunzione di comportamenti conformi alle regole di una pacifica convivenza internazionale, ciò che implica rispetto della sovranità dell' Afghanistan, non estensione delle tensioni est ovest ai paesi del terzo mondo , attuazione dell' atto finale di Helsinki in tutte le sue parti, il rispetto dei diritti umani in ogni paese, specialmente in uno che sta particolarmente a cuore a molti italiani, cioè la Polonia. la tradizionale attenzione ai problemi del bacino mediterraneo impone di sviluppare con tutti i paesi rivieraschi intensi rapporti di amicizia e di cooperazione, per raggiungere stabili condizioni di pace, specie con l' azione diretta a spengere pericolosi focolai. deve proseguire quindi l' impegno dispiegato nella tormentata area con la partecipazione all' Unifil, alla forza di pace nel Sinai ed alla Forza multinazionale per il Libano. deve continuarsi ad avere per obiettivo una soluzione globale del problema del Medio Oriente , fondata sul riconoscimento reciproco fra tutte le parti e sul diritto di tutti i popoli della regione, compreso Israele, a vivere in pace entro confini sicuri e riconosciuti. pertanto continueremo ad operare, sul piano bilaterale e nel quadro dei dieci affinché il popolo palestinese possa finalmente vedere affermato il suo diritto ad una patria. continueremo altresì ad operare per il ripristino della piena indipendenza e sovranità del Libano, mediante il ritiro di tutte le forze straniere. su richiesta di Beirut, e per favorire l' avvento di una giusta e sicura situazione di stabilità e di pace nel settore prenderemo in attenta considerazione l' eventualità di un limitato aumento della nostra partecipazione alla Forza multinazionale per il Libano. a scala mondiale la nostra azione deve partecipare allo sforzo che, con migliori metodi e più incisivi giusti interventi, tutti i paesi industrializzati devono svolgere, in opportuno concerto con gli stessi paesi bisognosi d' aiuto allo sviluppo armonico di essi e, preliminarmente, alla sopravvivenza delle popolazioni al limite della fame. il concorso italiano dovrà consistere in soccorsi urgenti per combattere la fame, e in metodici interventi non dispersi per l' orbe terraqueo, ma secondo programmi organici concentrati in aree appropriatamente scelte. il due e il 4 settembre di quest' anno nei capoversi quarto e dodicesimo della mozione di fiducia al secondo Governo presieduto dal senatore Spadolini, prima la Camera e poi il Senato indicarono un preciso mandato all' Esecutivo in materia di lotta al terrorismo, alla criminalità mafiosa e camorristica, ai centri di potere occulto e corruttore. nel pieno rispetto di quella decisione del Parlamento, il Governo assume fermo impegno per la difesa dell' ordine democratico e della sicurezza pubblica contro il terrorismo, mediante la persistente azione diretta a consolidare ed estendere gli importanti risultati finora ottenuti, con un ulteriore sforzo di potenziamento e di razionale coordinamento degli strumenti operativi, nel rigoroso rispetto dell' ordinamento costituzionale e della legalità. pari impegno si assume per la lotta contro la criminalità organizzata , avvalendosi delle recenti norme legislative e delle decisioni conseguentemente prese per fronteggiare con l' ausilio della costituenda commissione parlamentare di vigilanza, in ogni espressione, la minaccia mafiosa e camorrista. sia le strutture che gli strumenti di lotta contro la criminalità comune, specie quella dedita a rapine e sequestri di persona , saranno messi in condizione di efficienza adeguata alla esigenza di difendere la vita, la libertà, l' iniziativa dei cittadini e l' ordinata convivenza sociale. contro la droga, anche nell' ambito di una intensa collaborazione internazionale, si metterà in opera ogni possibile strumento di prevenzione e repressione. un comitato di ministri definirà all' uopo le modalità per mobilitare, potenziare, coordinare la disponibilità dell' opinione pubblica , delle forze culturali e sociali, delle strutture istituzionali e volontarie in uno spirito di convinta solidarietà. gli impegni in precedenza indicati daranno sempre più segnalati risultati, se similari sforzi saranno compiuti, concludendo le iniziative prese per fronteggiare tutti i tentativi e le manovre sfacciate ed occulte dirette ad inquinare la vita pubblica e a destabilizzare l' ordine democratico. per ripristinare fiducia sulla corretta chiarezza e vitalità di esso devono essere concluse l' inchiesta parlamentare sulla P2 e le altre iniziative in atto tra cui quella sulla riforma dei procedimenti d' accusa. in fatto di giustizia il Governo sarà sollecito nell' agevolare la conclusione dell' esame in corso in Parlamento dei due provvedimenti di delega per l' emanazione dei nuovi codici di procedura civile e di procedura penale , nonché dei provvedimenti per la istituzione del giudice di pace , per la responsabilità disciplinare e le incompatibilità del magistrato. una più sollecita funzionalità del potere giudiziario sarà ottenuta con una revisione generale del suo ordinamento e il potenziamento delle relative strutture. nel quadro di quanto sinora detto si inserisce l' opera in corso per la riforma del Corpo degli agenti di custodia e per l' adeguamento del sistema carcerario all' esigenza cui deve rispondere per rendere umana, ma anche ordinata e sicura, la presenza di quanti in esso devono convivere. uno dei principali impegni caratteristici del nuovo Governo sarà quello di secondare, per la parte che gli spetta, l' opera che il Parlamento, dopo l' inventario delle iniziative esistenti e dei temi dibattuti in materia di revisione costituzionale, concluso il 31 ottobre con le relazioni dei comitati ristretti del Senato e della Camera, si accinge a sviluppare per la riforma delle istituzioni Parlamento e Governo devono, con coordinate iniziative a ciascuno spettanti, rendere le varie istituzioni più rappresentative della società mutata, più capaci di adempiere alle funzioni per le quali sono costituite, concorrendo agevolmente e tempestivamente a soddisfare le giuste attese del popolo italiano . è necessaria questa opera di rilettura della Costituzione per l' adozione di leggi che devono applicarla, per la revisione di alcune leggi fondamentali che già la applicano, per l' approfondita realizzazione dei principi di partecipazione che generarono il sistema democratico e possono svilupparlo nel nostro tempo. l' opera ricordata è sotto certi aspetti assolutamente urgente proprio per concorrere a precisazioni tempestive dei problemi che insorgono continuamente e per fornire ad essi risolutive soluzioni. tra questi problemi una mia recente esperienza, quella in corso , mi fa sommessamente segnalare il problema delle procedure per la formazione del Governo, per eliminare espedienti barocchi ed estenuanti fasi, che finiscono per vanificare i migliori propositi. subito dopo il dibattito sulla fiducia e necessario promuovere il voto nelle due Camere di una identica mozione. servirà a dare vita ad una Commissione bicamerale. essa indicherà ai detentori del potere d' iniziativa le proposte da presentare alle Camere e quelle da suggerire nelle rispettive Giunte del regolamento, per le innovazioni di carattere legislativo, costituzionale o ordinario, e regolamentare ritenute necessarie. in questo contesto dovrà essere coordinata la conclusione di proposte di legge in corso d' esame parlamentare, come quelle relative alla Presidenza del Consiglio , alle autonomie locali ed ai procedimenti d' accusa. onorevoli colleghi , la crisi incombente non lascia più tempo per rinvii di misure e provvedimenti, senza dei quali si andrebbe verso un lento abbassamento del livello di vita d' ognuno, con gravissimi rischi per la convivenza civile. le difficoltà diffuse in ogni area del mondo, consistenti pure nei paesi della comunità europea, colpiscono anche l' Italia. la nostra economia infatti sta attraversando, per motivi strutturali e congiunturali, un momento particolarmente difficile. tutti gli indici che si riferiscono all' Italia danno segnali negativi. rispetto al corrispondente periodo dell' anno decorso la produzione industriale è sensibilmente diminuita; la crescita della disoccupazione è particolarmente consistente, specie se si tiene conto dei lavoratori in cassa integrazione guadagni . nonostante il rallentamento dell' attività economica, da mesi il tasso d' inflazione ha ripreso a salire. il disavanzo con l' estero permane su livelli molto elevati, e in concomitanza con crescenti difficoltà di finanziamento e di turbolenza nel mercato dei cambi genera continue tensioni sulla lira. il disavanzo pubblico, infine, si avvicina a travolgere ogni margine. le attuali difficoltà rappresentano l' esito naturale di un processo di deterioramento, che potrebbe non avere raggiunto il punto più basso del suo corso. infatti l' evoluzione recente del quadro economico e delle aggiornate previsioni sul possibile scenario internazionale concorrono ad aumentare le preoccupazioni circa sopravvenienti difficoltà per l' economia italiana . questa situazione inserisce gli obiettivi di politica economica scelti dal Governo al più alto livello di una ideale fascia di compatibilità tra il contenimento delle tensioni economico sociali, a misura di controllo politico, e la sopravvivenza del sistema. ogni atto che portasse ad un significativo peggioramento di queste gravi prospettive, accrescendo i problemi dei nostri conti con l' estero, quindi del finanziamento sui mercati internazionali del nostro disavanzo corrente, avrebbe come conseguenza il riaccendersi incontrollabile della spinta inflazionistica. e così resterebbe vanificata ogni ipotesi di sviluppo nel medio periodo. un' attenta valutazione di tutto ciò non può far trascurare persistenti dualismi tra aree già sviluppate e aree meglio sviluppate con particolare riguardo al Mezzogiorno, né trascurare la domanda insoddisfatta su diversi fronti, quali ad esempio quelli dell' occupazione giovanile, della casa, delle infrastrutture, del progresso tecnologico, dei servizi sociali . il 1982 ci consegna un disavanzo pubblico di poco, superiore ai 70000 miliardi ed è obiettivo del Governo mantenere al di sotto di tale livello il fabbisogno interno per il 1983, attraverso un continuo e rigoroso controllo dell' evoluzione delle entrate e delle spese, e comunque assumendo l' avanzo dei conti con l' estero e la dimensione della domanda interna quali indicatori principali. la manovra delineata dalla legge finanziaria per l' ottanta tre, non è di per sé sufficiente ad ottenere questo risultato. si rende pertanto necessario conferire più ampia portata e maggiore incisività alla manovra stessa. ciò vale in un ottica strettamente congiunturale, che impone misure immediate. il Governo le presenterà a tempi molto stretti all' approvazione del Parlamento. ciò vale non meno guardando al più lungo periodo ed ai problemi strutturali dell' economia italiana , i quali insieme al contenimento dell' espansione della spesa pubblica richiedono una sua riqualificazione in termini di efficienza globale e di maggior spazio per investimenti. a questi due obiettivi: più alta produttività della spesa pubblica ed attenuazione del suo effetto inflazionistico, è direttamente legata in non piccola parte la prospettiva del rilancio dello sviluppo. la diffusa convinzione che soltanto se si potesse approfittare della modesta ripresa prevista sui mercati internazionali nel corso del 1983 sarebbe possibile dare dinamicità alla nostra struttura produttiva, impone realisticamente di ammettere che al realizzarsi di tale prospettiva si oppone una inflazione che, nella migliore, delle ipotesi, si annunzia doppia rispetto a quella media dei paesi industrializzati , europei o non europei. il Governo che oggi si presenta al Parlamento, definita la problemi linea su problemi di politica estera , di politica interna e di politica istituzionale, deve quindi prospettare la manovra di politica economica per fronteggiare la grave situazione presente. si devono ribaltare le aspettative inflazionistiche, riducendo i differenziali d' inflazione, allentando il vincolo esterno, riducendo il disavanzo della bilancia dei pagamenti correnti, attraverso una più elevata produttività capace di favorire il ricercato aumento dell'occupazione . l' indicazione del tasso d' inflazione programmato, espressa nella misura media del 13 % nell' anno 1983 e in una misura media inferiore al 10 % per undici 1984, esprime la volontà di perseguire il rientro dall' inflazione in tempi, definiti. il risultato è conseguibile attraverso la riproposizione dell' obiettivo sul contenimento del fabbisogno entro valori registrati nel 1983 e attraverso il contenimento della dinamica del costo del lavoro per ora lavorata entro il nuovo tasso programmato di inflazione. le due condizioni, finanza pubblica e dinamica salariale, sono strettamente interesse, nel senso che ciascuna è necessaria, ma non è sufficiente. all' iniziativa nella finanza pubblica tocca però il duplice ruolo di confermare sul piano economico la credibilità dell' obiettivo generale e di caratterizzare, con criterio, la percorribilità politica dell' intera manovra. ferma restando la volontà di mantenere il fabbisogno pubblico espresso attraverso i diversi aggregati, ai livelli nominali del 1982, occorre, a tal fine, confermare le linee di bilancio del precedente Governo, rendendole coerenti con il nuovo quadro di riferimento , e completarle per la parte non ancora specificata con nuovi contenimenti di spese e incrementi di entrata, per un ammontare complessivo non inferiore a 15000 miliardi a valori correnti 1983. l' entità di questa manovra è definita dall' esigenza di ridurre il disavanzo tendenziale dei pagamenti per il 1983, entro limiti compatibili con, la difesa del cambio e la lotta all' inflazione. il Governo prende comunque impegno a verificare in continuità l' andamento delle previsioni fatte e a proporre, tempestivamente le misure di aggiustamento eventualmente necessarie. le ipotesi di intervento devono ricercare non soltanto il risultato finanziario pur indispensabile, ma, per quanto possibile, mirare anche a rendere credibile l' intera manovra e ad avviare alcune necessarie modifiche strutturali nei più importanti meccanismi della spesa sociale. a specificazione e completamento di quanto già contenuto nella proposta di legge finanziaria per il 1983 e nei provvedimenti ancora in discussione al Parlamento, il Governo persegue l' obiettivo di contenimento delle erogazioni complessive del settore previdenziale ed assistenziale. all' uopo si provvederà ad utilizzare l' effetto dell' eliminazione del primo giorno di assenza che consente, senza aggravio per le imprese, incrementi contributivi per pari importo globale, stimato in circa 1500 miliardi, e rispondendo inoltre alla logica di combattere l' assenteismo. per le pensioni si adotteranno provvedimenti destinati a ridurre anomalie, sprechi, sperequazioni, evasioni. non si ricorrerà al tetto evitando perciò sperequazioni a carico di quei pensionati che in corso d' anno dovrebbero vedere rivalutate le loro pensioni minime. per gli statali poi si provvederà a realizzare la perequazione del trattamento pensionistico in due anni, cioè 1983 e 1984. per quanto concerne il contenimento della spesa sanitaria si provvederà attraverso la revisione delle partecipazioni contributive per visite mediche e ricoveri ospedalieri e con aumenti delle contribuzioni per le categorie di lavoro autonomo . la manovra di riduzione della spesa sarà completata con altre riduzioni di spese anche in diversi settori, come quelli della difesa, della pubblica istruzione e del ministero delle Finanze , senza ricorrere a nuovi provvedimenti di legge. sul lato delle entrante il Governo provvederà a completare la manovra di politica economica con misure che, al di là degli effetti reali di stabilizzazione, manifestino effetti di annuncio, preziosi ai fini della credibilità della terapia intrapresa, contribuiscano la modificare il regime di aspettative di inflazione che si autoalimentano, e rispondano alla generalizzata richiesta di equità nella ripartizione degli oneri del risanamento. con questi obiettivi il Governo conferma l' impegno a realizzare per l' ottanta tre la proposta concernente l' addizionale sulla rendita immobiliare da destinare alla finanza locale e a predisporre apposito disegno di legge per avviare a regime, a partire dal 1984, le nuove imposte comunali. affiancando alla suddetta tassazione straordinaria sui redditi immobiliari una tassazione una tantum sugli altri redditi diversi da quelli da lavoro dipendente , e cioè redditi d' impresa, redditi di lavoro autonomo, redditi agricoli e diversi, sarà possibile fornire mezzi per altri 7000 miliardi nel 1983. la parte sugli immobili sarà ripartita tra i comuni di riscossione, in modo da anticipare la futura imposta comunale sugli immobili, mentre i restanti 5500 miliardi saranno incassati dallo Stato a scomputo del trasferimento agli enti locali . il sistema di tassazione una tantum sarà differenziano per tenere conto dei principi costituzionali e le aliquote saranno fissate anche in relazione al recupero di materia imponibile, in modo che la manovra si inserisca nell' azione prioritaria riguardante l' evasione ed erosione fiscale. pertanto l' aliquota media potrà anche essere inferiore al 9 %, fermo restando l' obiettivo di gettito dell' una tantum . dipenderà dai risultati della lotta all' evasione e dalle politiche del credito, l' adozione di ulteriori misure fiscali, come quella relativa all' aumento dell' aliquota dell' imposta sostitutiva sui depositi bancari e sulle obbligazioni. accanto a queste indicazioni il Governo valuterà l' opportunità di alcune misure di carattere tributario che, seppure inidonee a provocare il loro completo effetto di gettito nel più breve periodo, possono migliorare soprattutto dal lato equitativo l' intero sistema fiscale, recuperando base imponibile specie in alcune aree di larga evasione o di legalizzata determinazione, dell' imponibile in misura fortemente inferiore al reale. sarà data inoltre rapida attuazione alla manovra tariffaria prevista dalla legge finanziaria , in particolare per quei settori nei quali tariffe adeguate possono garantire l' equilibrio finanziario necessario per l' attuazione di rilevanti programmi di investimento. il risanamento della finanza pubblica ed il controllo della creazione di moneta, insieme alla modifica delle aspettative inflazionistiche e di quelle sul cambio sono condizioni indispensabili per una riduzione dei tassi d'interesse e degli oneri del debito pubblico . la riduzione dei tassi è obiettivo prioritario. esso sarà da perseguire però con strumenti opportuni e coerenti con la strategia complessiva di politica economica . ferma restando l' esigenza irrinunciabile di una politica di risanamento della finanza pubblica , come quella sinora illustrata, che si ricolleghi ad un impegno per tutto l' apparato pubblico a spendere bene il denaro dei cittadini e ad evitare gli sprechi di ogni genere cui si assiste quotidianamente, appare necessario che la dinamica salariale rispetti i limiti programmati nel quadro della lotta all' inflazione, fissati nella misura media, ripeto, del 13 % per il 1983 e inferiore alla media annua del 10 % per il 1984. ritenendo necessario che tra le parti sociali riprenda il negoziato sui contratti e sulla scala mobile , conseguendo l' obiettivo di revisione e di riduzione degli automatismi, il Governo ricercherà attivamente le condizioni per la ripresa del negoziato. nel rispetto dell' autonomia delle parti in causa il Governo si impegna a svolgere un ruolo di iniziativa e di proposta. per favorire il superamento dell' attuale situazione di grave conflittualità il Governo propone alle parti che entro il 20 gennaio si accordino sui meccanismi atti a contenere l' incremento del costo del lavoro per il 1983 nel limite del tasso di inflazione indicato, del 13 %. per favorire accordi compatibili con il disegno generale del rientro dall' inflazione, il Governo per parte sua concorrerà con adeguati interventi quali l' alleggerimento dagli effetti del fiscal drag , e la fiscalizzazione degli oneri sociali rispettivamente per 4 mila e per 7000 miliardi. il Governo si impegna inoltre nei modi più efficaci e condivisi dalle parti politiche che lo sostengono ad affrontare la grave situazione che potesse determinarsi, specie in caso di mancato accordo, tenendo conto degli interessi del paese, di quelli del mondo del lavoro e della produzione, nonché della difesa della moneta. raggiungendosi gli obiettivi proposti, finanza pubblica e costo del lavoro determineranno l' avvio di un processo disinflazionistico, capace di consentire stabilità del cambio, maggiori spazi agli investimenti privati, più marcata competitività, quindi più occupazione. la descritta prospettiva di contenimento delle difficoltà finanziarie in cui versa l' Italia non esaurisce l' azione del governo . lo sforzo di riduzione delle spese e di reperimento di nuovi mezzi sin qui delineato, deve essere accompagnato da un impegno programmatico, per avviare anche il processo di ripresa dello sviluppo e dell' occupazione. perciò a fronte delle misure di rigore finanziario, che costituiscono il punto centrale di una politica di risanamento, il Governo si propone di procedere sollecitamente a rendere operante una serie di investimenti destinati a sostenere la domanda di lavoro, allentare il vincolo esterno, produrre risorse addizionali. e ciò mediante interventi nel campo dell' energia, delle telecomunicazioni, della edilizia abitativa, delle infrastrutture, dei centri direzionali. le previsioni contenute nella legge finanziaria in attesa di approvazione, costituiscono il quadro di riferimento generale. ma si rischia la sterilità se non si rimuovono rapidamente gli ostacoli, che hanno impedito finora l' attuazione di leggi predisposte dai precedenti governi. in tal modo si possono rendere produttivi una serie di investimenti, per i quali già esiste la relativa copertura finanziaria. a tal fine si porrà mano, con riferimento agli indirizzi previsti nel piano a medio termine , alla elaborazione ed all' armonizzazione delle strategie relative ai comparti interessati a tutti gli investimenti, alla loro successiva unificazione, nell' ambito del Cipe, Cipi, CIPAA e CIPES ed infine, al permanente coordinamento operativo che garantisca la rispondenza tra risorse e andamento delle realizzazioni decise. si tratterà, in definitiva, di predisporre acconci strumenti di verifica degli impegni che saranno assunti collegialmente dal Governo e dai singoli ministeri nella sfera delle proprie, responsabilità a istituzionali nell' ambito dei programmi già definiti con un' azione incisiva che elimini tutte le remore sin qui incontrate, possono essere avviati a pratica attuazione in primo luogo due piani: quello energetico nazionale che riguarda il decennio 1981-1990 per 85000 miliardi di investimenti, la cui realizzazione deve essere portata avanti contestualmente all' ormai indifferibile costruzione delle centrali nucleari ; e quello di sviluppo e potenziamento dei servizi di telecomunicazione, almeno nella ipotesi minimale di lire 2700 miliardi di investimenti nel decennio 1981-1990. l' avvio di questi due piani a pratica attuazione si connetterà con le revisioni tariffarie necessarie a garantire il risanamento degli enti interessati, liberandoli dai pesanti oneri che li opprimono. un terzo piano merita particolare menzione dati gli impegni già presi e l' attesa generale. esso riguarda l' edilizia abitativa. la legge numero 94 del 1982, approvandolo, ha stanziato a carico del bilancio dello Stato , nel periodo 1982-1985, 7000 miliardi, cui si devono aggiungere altri 1400 miliardi, stanziati con la legge numero 25, nonché 600 miliardi per sperimentazioni. a situazione di mercato attuale si stima che nel predetto quadriennio dovrebbero poter essere realizzati circa 135 mila alloggi di edilizia sovvenzionata e circa 100000 altri alloggi di edilizia convenzionata agevolata, quindi complessivamente 235 mila alloggi. in campo sociale il beneficio sarebbe evidente; ma ad esso si deve aggiungere un cospicuo effetto in campo economico . non solo perché un programma di queste dimensioni può assicurare occupazione a circa 250 mila persone, ma anche perché sempre la costruzione di case ha agito come automatico volano di consistenti generali riprese. affinché lo sforzo per attuare questi piani complessi recentemente finanziati dia il massimo frutto, occorre giovarsi del miglioramento delle tipologie e delle tecniche che riducono tempi e costi sia di costruzione che di gestione. a questo preciso scopo il Governo intende utilizzare il fondo di 600 miliardi per la ricerca e la sperimentazione disponibile presso il ministero dei Lavori Pubblici . adottando tutte le misure promozionali e coordinative necessarie, il Governo intende così sollecitare un nuovo processo costruttivo che potrebbe risultare particolarmente utile per offrire già nel corso del 1983 nuove disponibilità di alloggi per giovani coppie, per anziani, per categorie socialmente ed economicamente più deboli. questo quadro di una organica politica dell' edilizia abitativa è completato dal riferimento a quella parte di essa, che può essere realizzata anche dai privati, sia come effetto della riforma della legge sull' equo canone , sia con la soluzione del problema della cessione in proprietà degli alloggi da parte degli istituti autonomi case popolari . rispetto a questo ultimo problema va sottolineata non solo l' esigenza di non deludere le pur legittime aspettative di molte migliaia di famiglie interessate all' acquisto di detti immobili già da esse abitati in qualità di inquiline, quanto quella del rinnovamento del patrimonio edilizio degli istituti autonomi delle case popolari . il ricavato della vendita, infatti, naturalmente impiegato nella costruzione di nuove abitazioni di tipo economico e popolare, finirà per rinnovare la somma dei beni abitativi gestiti dai predetti istituti, dando ad essi nuova vitalità e mettendoli in condizione di riequilibrare, e loro sanno cosa significa, gli attuali loro bilanci. in un altro settore, quello delle grandi infrastrutture, leggi recentemente approvate offrono cospicue disponibilità finanziarie. l' impegno governativo di praticare una politica per lo sviluppo e l' occupazione offre occasione propizia ad una efficace azione promovitrice anche in questo campo. già il piano integrativo delle Ferrovie dello Stato nel quinquennio 1980-85 prevede una spesa complessiva di 12450 miliardi per investimenti in impianti, materiale rotabile, navi traghetto. le accelerazioni che intendiamo intraprendere e i coordinamenti che promuoveremo potranno nel prossimo triennio offrire lavoro a qualche centinaio di migliaia di cittadini. anche un' altra legge, la legge numero 531 dello scorso mese di agosto, ha posto le premesse per l' avvio di un vasto programma di nuovi investimenti nel settore stradale. la realizzazione di essi è affidata all' Anas per la parte relativa alle strade statali e alle società concessionarie per la parte relativa alle autostrade. calcoli prudenziali fanno presumere che gli investimenti complessivi nel prossimo decennio ammonterebbero a 1400 miliardi. ma già la legge numero 531 previsto per l' Anas un piano stralcio di lire 800 miliardi, con uno stanziamento di 210 miliardi per il completamento della Messina Palermo ed una previsione di copertura finanziaria per 410 miliardi per la realizzazione del collegamento internazionale Torino Frejus. l' Anas e altresì impegnata a realizzare un programma straordinario di circa 1000 miliardi di progetti viari impostati dalla Cassa del Mezzogiorno . d' altro canto la concessionaria autostrade sarà messa in condizione di avviare, nell' ambito delle sue competenze, già nel corso del 1983, lavori per 1000 miliardi, prima quota del complessivo programma quadriennale di 6000 miliardi sulla sola rete autostradale Iri. si può prevedere pertanto già nel primo anno, il prossimo, l' occupazione di 1 milione lavoratori ed un incremento dell' occupazione della stessa entità può essere calcolato per la quota di investimenti di competenza Anas. con riferimento ai servizi, inoltre, occorre rapidamente dare attuazione alle previsioni della legge numero 39. per il quinquennio 1982-87 essa ha stanziato lire 3150 miliardi a favore delle aziende postelegrafoniche. devono servire a potenziare il riassetto di tutti i settori di loro competenza: automazione, meccanizzazione, impianti di attrezzature tecniche, trasporti, edilizia operativa ed edilizia abitativa per il personale. la politica globale per gli investimenti per creare domanda addizionale di lavoro, allentare il vincolo esterno e produrre risorse addizionali, richiederà la riforma delle modalità di copertura delle relative spese. infatti, la istituzione del fondo per l' investimento e l' occupazione se consente di censire l' ammontare delle risorse disponibili non soddisfa interamente le esigenze di programmazione. in conseguenza si impone di prevedere una vita pluriennale al FIO, tale da consentire l' attuazione di programmi in un arco temporale di tre cinque anni, così come si dovrà garantire un ampliamento della quota del fondo, per destinarla ad interventi in infrastrutture, sia di competenza statale che regionale. altre risorse finanziarie potranno ritrovarsi ricorrendo a nuove norme per la sanatoria dell' abusivismo edilizio tali norme, pur nel rispetto dei principi già definiti dal Senato in occasione dell' approvazione per sua parte del relativo disegno di legge governativo, dovranno essere improntate a semplicità e chiarezza in modo da recuperare in tempi brevi il previsto gettito e a regolarizzare le posizioni illegittime. in attesa di tale riforma, nel FIO la legge finanziaria renderà disponibili per l' anno 1983 circa 2000 miliardi per progetti infrastrutturali. tali disponibilità saranno impiegate per avviare opere di progettazione ed esecuzione per interventi integrati da poli settoriali volti alla sistemazione di bacini idrografici , al fine della difesa del suolo e della regolamentazione e riutilizzazione delle acque, oltre che ad una generale rianimazione dell' economia del centrosud. l' incremento delle risorse ad uso irriguo darà luogo a nuove attività di trasformazione agroindustriali, necessarie per ridurre il grave disavanzo della nostra bilancia alimentare. sempre con le disponibilità del FIO per il 1983 si potrà avviare il piano stralcio per ristrutturare i sistemi portuali ed aereoportuali, potendosi con ciò anche dare risposata ormai urgente alle molteplici e tuttora irrisolte problematiche che gravano sulla sopravvivenza e sullo sviluppo di Venezia. altri due punti del sollecito impiego del FIO saranno costituiti dall' esecuzione in tempi contenuti nelle grandi città, specie nel centrosud, di centri direzionali e di servizio, per sopperire alle più impellenti necessità delle aree metropolitane ed al nuovo impulso dell' edilizia demaniale. per questa ultima si tratta di un complesso di opere che riguardano prevalentemente i centri di servizio del ministero delle Finanze , gli uffici giudiziari , l' edilizia penitenziaria, le dotazioni immobiliari ormai indispensabili all' espletamento dei compiti di istituto delle forze armate e delle forze di polizia , nonché limitati interventi di edilizia universitaria e, per il Mezzogiorno, anche scolastica. sempre per il Mezzogiorno inoltre dovranno essere considerate le disponibilità esistenti per la ricerca scientifica e tecnologica, che andranno raccordate con le altre di provenienza comunitaria, al fine di attuare un rilancio degli investimenti produttivi e terziari, in un quadro di complessivo coordinamento di tutti gli interventi nel settore. è doveroso, onorevoli colleghi , ricordare a questo punto che tutti i problemi relativi agli investimenti pubblici sul territorio sono condizionati dalla necessità di una nuova disciplina della espropriazione dei suoli, conseguente alla sentenza numero 5 del 1980 della Corte costituzionale . in proposito è pendente dinanzi al Parlamento un disegno di legge presentato dal precedente Governo esso può costituire la base per un proficuo confronto fra le diverse tesi prospettate, nella consapevolezza di una urgenza ormai indifferibile. la razionale ed efficace politica di programmazione, che abbiamo annunciato e che ci proponiamo di svolgere, presuppone non solo certezza di disponibilità delle risorse, necessarie per attuare gli interventi previsti, ma anche il rispetto dei tempi di realizzazione preventivati. la proiezione poliennale della durata degli interventi e le interconnessioni tra i vari investimenti richiedono una costante, puntuale azione di verifica che non può esaurirsi nel controllo dei tempi e delle modalità di realizzazione dei programmi. è quindi ormai necessaria una attività di stimolo, di coordinamento dei vari interventi, e soprattutto di tempestive azioni dirette ad eliminare remore e disfunzioni che in concreto continuassero a verificarsi. la Presidenza del Consiglio , nel limite dei suoi compiti istituzionali ed avvalendosi della collaborazione del ministro del Bilancio e della programmazione e degli altri ministeri interessati, si impegna a garantire l' espletamento di così complessi e delicati compiti. onorevoli colleghi , il nuovo Governo in nessun momento ha assunto posizioni antagonistiche con i governi che l' hanno preceduto. anzi ha considerato un suo preciso dovere adottare le scelte valide da essi fatte, proseguire l' attuazione dei progetti che fossero stati avviati, recuperare i ritardi che si fossero verificati, colmare le lacune che fosse stato impossibile evitare. e in questo spirito posso esprimere al Governo presieduto da Giovanni Spadolini, ed a quelli che lo hanno preceduto, riconoscenza per quanto di utile hanno lasciato da continuare e completare, in diversi settori tra i quali per quanto concerne la provincia di Bolzano, ritengo opportuno ricordare come degno di rispetto quanto dichiarato dal precedente Governo. è ovvio che riconoscenza del tutto particolare rivolgo al partito della Democrazia Cristiana , al partito socialista , al partito socialista democratico , al partito liberale per l' appoggio che fin dal momento dell' incarico ci hanno dato. sarà fatto di tutto per conservarlo con la laboriosa e fedele utilizzazione della fiducia che vorranno votarci alla fine di questo dibattito. lieti qualora forze sostenitrici dei tre precedenti governi ritenessero nella loro autonomia di riconoscere i fermi, chiari, costruttivi propositi con i quali il Governo si accinge a servire il paese. ai gruppi che si dissoceranno dalla fiducia, confermo le parole dette sciogliendo la riserva, sincera sarà la gratitudine per quanti sulla base di fatti accederanno a critiche fondate e giuste. è sacrosanta verità che quanto più una maggioranza sa intendere il valore delle proposte delle opposizioni, tanto meno corre il rischio di sbagliare nelle scelte da fare. e tanto meglio si comporta nella accettazione delle giuste critiche ad essa rivolte, tanto più potrà allargare, oltre il ristretto ambito parlamentare, la sua base civica. la mia esposizione apre l' esame delle proposte avanzate. sono certo, cari colleghi , che la vostra dottrina, la vostra esperienza, il vostro attaccamento al bene comune , oggi, e nei tempi successivi dopo la fiducia che sono venuto a chiedervi, aiuteranno il Governo a rendere i sacrifici a tutti richiesti, il meno gravosi possibili per ognuno. cerchiamo insieme di rendere questi sacrifici utili al superamento delle difficoltà presenti e alla ripresa ricercata per riportare l' Italia ad essere in Europa valida collaboratrice di un nuovo, più giusto sviluppo e ad essere nel mondo attenta ricercatrice e realizzatrice di sicura pace.