Emma BONINO - Deputato Opposizione
VIII Legislatura - Assemblea n. 491 - seduta del 06-04-1982
Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 1982)
1982 - Governo I Spadolini - Legislatura n. 8 - Seduta n. 491
  • Attività legislativa

signor presidente , onorevoli colleghi , siamo nuovamente in una situazione in cui la richiesta di chiusura della discussione ci porta sul terreno più proprio del dibattito politico e su quello della gestione di questo dibattito. abbiamo ascoltato oggi, come già ieri, dalla televisione che sembra che il Governo, a questo punto, ponga la questione di fiducia : rinnoviamo perciò la critica che abbiamo avanzato ieri perché siamo sempre informati per ultimi di come stanno le cose. pare dunque che il Governo ponga la questione di fiducia e che la ponga sull' articolo 2 — quando questo verrà in discussione — ; ora, credo che più presto noi ci troveremo di fronte ad una posizione chiara, rispetto a questa questione di grande rilevanza politica, più presto riusciremo a capire come comportarci, tutti quanti. rileviamo soltanto — e ancora una volta con estrema durezza — la scorrettezza di questa procedura, per cui la Camera viene sempre a conoscere per ultima la situazione come se noi non fossimo qui impegnati proprio a discutere la legge finanziaria , sapendo bene che cosa essa significhi per il Governo e che cosa l' approvazione di questo progetto di legge — sia pure così stralciato e ridotto a pochi articoli — significhi per quel che rimane della stabilità del Governo. il Governo ha adottato una certa procedura nonché colpi di mano, non ultimo quello di stamattina, consistenti nel presentare emendamenti completamente sostitutivi di interi articoli. caro ministro Altissimo, io sarei onorata se questa nuova formulazione fosse un tentativo di razionalizzazione di questo omnibus, o pot-pourri che dir si voglia. ma devo dire che, se anche così è, questa idea le è venuta molto tardi. forse questo significa che il dibattito serve a qualcosa: nel senso che, dopo avervi ripetuto per alcuni mesi, e poi nell' arco di alcuni giorni, ma soprattutto di alcune notti (quindi, probabilmente i discorsi che si fanno di notte hanno una maggiore pregnanza politica) certi concetti, voi avete riscritto interamente gli articoli. se la cosa fosse stata fatta solo per questo nobile motivo, noi ne saremmo felici, signor ministro, e la prenderemmo come una sostanziale vittoria in questa lotta che, oltre ad essere di merito su alcuni contenuti specifici, è stata anche relativa al metodo usato dal Governo e dalle forze politiche di maggioranza in questa specie di legge, definita da altri e non da me « legge-organetto » , che si gonfia o si sgonfia a secondo dell' emergenza e della congiuntura politica in cui ci si trova. ma lei mi consentirà, invece, un sospetto che credo sia più giusto e più vero, su quale sia cioè la verità in tutta questa vicenda. il vostro tentativo di reiscrizione degli articoli con accorpamento degli articoli stessi per cui invece di otto articoli ne discuteremo sostanzialmente quattro, costituisce di fatto un espediente neanche tanto simpatico per ridurre i tempi di discussione. e infatti evidente che la discussione di quattro articoli ha un tempo diverso, dal punto di vista procedurale, rispetto alla discussione di otto articoli. si sostanzia al contempo il tentativo di far decadere gli emendamenti presentati. con ciò si lascerebbe un unico spazio, per altro molto ridotto, di presentazione di subemendamenti. questa è di fatto la verità di fondo. le ho già detto in privata sede, signor ministro, e lo ripeto qui, che quando ieri con grande clamore è stato chiesto lo stralcio, forse era il caso che contestualmente, ai fini di una discussione ordinata dell' intero provvedimento, il Governo avesse fatto sapere anche al Parlamento che stava per depositare il nuovo testo di riorganizzazione della materia, dando quindi anche la possibilità alle forze di opposizione di preparare gli strumenti idonei e ragionati per questa battaglia. quindi, vede che l' intera gestione della cosa è abbastanza confusa. voi siete ridotti, in realtà, per poter approvare questa legge finanziaria , a tagliarne ogni volta un pezzo; adesso sostanzialmente cadono altri quattro articoli. quindi, la cosa dimostra sempre più una gestione che non è solo mediocre, ma raffazzonata addirittura. non so se da qui a domani mattina per caso ci sarà qualche altra novità sugli articoli 1 e 2, non so se ci sarà un nuovo testo. non so neanche se il Governo, come circola voce, porrà la questione di fiducia , per cui noi vorremmo essere informati, a questo punto, se esiste ancora la legge finanziaria , e se per caso non ve la siete persa da qualche parte. spero che mi oda, signor ministro, anche se c' è trambusto, lì davanti a lei! vorrei sapere in sostanza che cosa rimane di tutta questa grande manovra di politica economica e finanziaria. se ognuno di noi racconterà ai propri figli o ai propri nipoti, in termini semplici, che cosa è successo in questi giorni, saranno molte le barzellette da Domenica del Corriere che potranno essere pubblicate. ciò per sottolineare la poca serietà con cui le forze di maggioranza e il Governo in particolare hanno affrontato questa battaglia. e per dire con quanta poca serietà l' hanno affrontata, voglio farvi un altro esempio. noi abbiamo detto, signor ministro, credo fino alla nausea, nel senso che persino i banchi se potessero parlare sarebbero in grado di ripeterlo, cosa chiedevamo noi radicali. noi chiedevamo un cambiamento sostanziale della politica del Governo, coscienti come siamo o meglio sperando, come vogliamo sperare, che di fatto la vostra politica abbia un distacco abissale da quello che ci auguriamo siano le vostre coscienze. di fatto vi chiedevamo un cambiamento che desse il segno di un decreto di vita a favore degli agonizzanti per sterminio per fame, per le classi più deboli del nostro paese, cioè i pensionati, gli handicappati, indicandovi contestualmente una possibile copertura che era quella di una riduzione drastica delle spese militari. questo lo sanno tutti e vi abbiamo precisato sempre che era un problema, prima ancora che tecnico, di volontà politica e di dichiarazione politica. a tutto questo voi avete risposto con un muro incredibile; ma quello che è anche peggio è che circola voce che voi avreste fatto delle proposte interessanti al gruppo radicale, il quale sarebbe stato così irresponsabile da rifiutarle. allora, perché sia chiaro a questa Assemblea e anche a qualche collega del mio gruppo che di fatto, almeno nei corridoi, ci accusa di non aver preso in considerazione questa interessante proposta del ministro Andreatta, io credo che sia il caso di illustrarla brevemente. che cosa ci ha proposto il ministro Andreatta? ci ha proposto, signor presidente , un aumento di 300 miliardi di crediti e di aiuti. la cosa fa certamente sorridere perché sappiamo bene come crediti ed aiuti siano stati gestiti... mi scusi, signor presidente , io sto letteralmente urlando; la pregherei di garantire un minimo di attenzione. chi non è interessato alla discussione può uscire, non vedo perché io debba mettermi a urlare per farmi ascoltare. veramente sto continuando a urlare perché non è possibile parlare. stavo dicendo che di fatto questa era una proposta che concerneva in realtà l' aumento dei crediti all' esportazione (di pura gestione del ministero del Tesoro )... era una soluzione che non abbiamo mai chiesto e contro la quale, anzi, ci siamo sempre battuti. c' era poi un' altra serie di proposte tendenti ad un utilizzo migliore delle cifre già stanziate. di questo prendiamo atto perché se il Governo adesso arriva a dirci che i soldi sono stati spesi male, tanto è vero che adesso avanza delle proposte per spenderli meglio, ebbene, noi lo ringraziamo. anzi se vorrà presentare queste proposte, noi voteremo perfino a favore, perché esse sono il risultato della nostra battaglia. questo sia ben chiaro. peccato, però, che non era questo quello che chiedevamo. questo lo dico perché non circolino voci che sono assolutamente prive di fondamento. il Governo ci ha fatto delle proposte su come utilizzare meglio, a suo parere, i fondi già stanziati. ne prendiamo atto perché è una critica implicita di come i fondi stanziati siano stati fin qui gestiti. se d' ora in poi il Governo intende gestirli meglio e cioè su progetti così come ci indica in queste proposte, piuttosto che per crediti alla esportazione, noi ne prendiamo atto, ne siamo felici. ripeto, se il Governo presenterà formalmente queste proposte, noi voteremo a favore, però non era questo quello che abbiamo chiesto sin dall' inizio della discussione. concludo, signor presidente , col dire che di fronte a questa richiesta di chiusura della discussione, dal punto di vista regolamentare non abbiamo niente da obiettare, perché è assolutamente legittima, è una possibilità regolamentare, anche se mi pare che improvvisamente essa non verrà più confermata, ma non ho però al riguardo dei riferimenti precisi. se per caso il partito che ha chiesto la chiusura della discussione improvvisamente si decidesse, per esempio, a votare contro, noi ne saremmo felicissimi, perché evidentemente in questa materia — non solo su questa, ma anche sulle altre — c' è la necessità di un confronto reale, quindi più ampio. arrivati a questo punto della discussione, nella quale non abbiamo desistito, tanto è vero che abbiamo presentato dei subemendamenti all' articolo 12, relativi ancora una volta ai pensionati, per vedere se sarà possibile strappare qualche concessione, riteniamo di dover ribadire che l' atteggiamento fin qui tenuto è indice di una gestione più che scorretta da parte del Governo e della maggioranza, di una gestione mediocre in termini politici, di una gestione che tende, con vari colpi di mano, a tacitare l' opposizione radicale, senza riuscire mai a fornire alcuna risposta di contenuto. questa è di fatto la differenza abissale che esiste tra voi del Governo e noi: vi abbiamo formulato delle proposte su un terreno di merito; voi rispondete semplicemente con la forza dei numeri e anche dell' arroganza, camuffata a volte da segni evidenti di assoluta debolezza, senza farvi carico di rispondere nel merito.