Emma BONINO - Deputato Opposizione
VIII Legislatura - Assemblea n. 491 - seduta del 06-04-1982
Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 1982)
1982 - Governo I Spadolini - Legislatura n. 8 - Seduta n. 491
  • Attività legislativa

signor presidente , colleghe e colleghi, questo articolo aggiuntivo tende a richiamare una battaglia nella quale ci siamo impegnati in quest' Aula, e che probabilmente tutti voi ricorderete molto bene, sulla legge che raddoppiava il finanziamento pubblico ai partiti. noi siamo stati duramente contrari a questa legge, come i colleghi ricorderanno, perché ritenevamo e riteniamo che, così come sono previsti dalla Costituzione, i partiti politici siano associazioni private. essi quindi, a nostro avviso, devono essere autofinanziati, e non finanziati dallo Stato, per le loro iniziative e le loro battaglie. abbiamo rilevato in questi anni — non solo noi, ma l' intera opinione pubblica — finanziamenti « aperti » ai partiti politici , ma soprattutto — ahimè! — finanziamenti occulti, indebiti e illeciti, così come ha rilevato la stessa magistratura. poiché la strada legittima, a nostro avviso, è quella del finanziamento aperto e volontario, vi proponiamo allora questo articolo aggiuntivo secondo cui le erogazioni in denaro effettuate in favore dei partiti politici agli effetti delle imposte sul reddito , sono deducibili, se di ammontare non inferiore a lire 20 mila, ai fini della determinazione del reddito del soggetto erogante. questa procedura — che è già in vigore per alcune fondazioni nel nostro paese — noi riteniamo debba essere estesa anche ai partiti politici , per alcune ragioni fondamentali. innanzitutto vi è il carattere volontario della formazione e della vita di un partito politico ; la nostra Costituzione dice che i cittadini si associano in partiti politici per concorrere democraticamente a determinare la politica del paese. proprio partendo da questo carattere di associazione privata, noi siamo stati contrari all' istituzione del finanziamento pubblico. d' altra parte gli eccessi della partitocrazia, sono, credo, sotto gli occhi di tutti, compreso il fatto che il dibattito politico — come i colleghi specialmente in questi giorni notano — non si svolge nelle sedi istituzionali preposte, ma si svolge in sedi che, definite dalla Costituzione come associazioni private, sono diventate centri di potere ; e talvolta ci accorgiamo che il Parlamento potrebbe sciogliersi, perché le decisioni sono prese altrove o, peggio ancora, minacciate da altrove. coerentemente con questa impostazione, noi vi proponiamo che il finanziamento in modo pubblico e aperto — quindi il sostegno politico, che ha traduzioni economiche, alle battaglie di un partito, e non alla sua burocrazia, come di fatto avviene con il finanziamento pubblico — possa essere deducibile ai fini della determinazione del reddito del soggetto erogante. tale agevolazione potrebbe essere ampliata anche per quelle associazioni che abbiano una rilevanza nazionale. non lo abbiamo fatto qui, perché con l' attuale legislazione sarebbe possibile creare delle associazioni ad hoc che uno finanzia per avere indietro i soldi. per ora, quindi, non proponiamo l' estensione di questa possibilità ad altri che non siano i partiti politici ; e, pur avendo votato contro il finanziamento pubblico — e sapendo dai bilanci che non è sufficiente questa piccola forma di aiuto in modo pubblico, che è facile documentare e controllare — , riteniamo che quante noi proponiamo sia accettabile da coloro che hanno voluto e votato il finanziamento pubblico dei partiti ritengo totalmente inammissibile. perché ho fatto questo intervento, signora presidente, colleghi? ma per evitare...