Giorgio ALMIRANTE - Deputato Opposizione
VIII Legislatura - Assemblea n. 388 - seduta del 07-10-1981
Sulla situazione politica dell'Alto Adige
1981 - Governo I Spadolini - Legislatura n. 8 - Seduta n. 388
  • Mozioni, interpellanze e interrogazioni

signor presidente , onorevoli colleghi , risponderò molto sinteticamente a quanto il signor ministro dell'Interno ha detto all' onorevole Pazzaglia e a me, rispondendo a sua volta a quanto è contenuto nei documenti da noi presentati. risponderò essenzialmente alle tre grandi questioni che abbiamo all' esame, e cioè alla questione dell' interferenza austriaca in un fatto che è, senza alcun dubbio, di interesse nazionale ; alla questione relativa alla proporzionale etnica ed alla sua applicazione; ed alla questione relativa al censimento. quanto ai rapporti internazionali, abbiamo capito in modo definitivo (e non c' era bisogno di chiarimenti) il motivo per cui il governo italiano , attraverso il suo rappresentante all' Onu, non ha ritenuto di rispondere alle ingiuriose — così le consideriamo — affermazioni del ministro degli Esteri austriaco, signor Pahr, fatte nei giorni scorsi. abbiamo capito che il governo italiano non era in condizione di rispondere, perché non era in condizione di contestare il diritto austriaco ad intervenire in una nostra questione interna, e precisamente, ad intervenire addirittura a proposito del censimento altoatesino e delle sue conseguenze. abbiamo capito perché quando il ministro dell'Interno , sollecitato dalle nostre domande, ha voluto dare chiarimenti rassicuranti a proposito dei rapporti internazionali in connessione con la situazione dell' Alto Adige , ha detto che si tratta di autonome e libere determinazioni da parte dello Stato italiano. egli ha detto che tutte le misure prese in Alto Adige e per l' Alto Adige sono atti di sovranità dello Stato italiano; ha ricordato persino che la controversia internazionale fu portata parecchi anni fa davanti all' Onu, ma si concluse con la raccomandazione alle due parti perché si mettessero d' accordo tra loro, senza ricorrere più all' Onu. ma, dopo avere ricordato tutte queste ottime cose e aver fatto queste ottime asserzioni, ha ricordato anche che esiste un accordo italo-austriaco per un « calendario operativo » e per una finale « quietanza liberatoria » da parte austriaca. questa è la realtà. e una realtà che non vogliamo far ricadere ingenerosamente sulle spalle dell' attuale Governo o dell' attuale ministro dell'Interno o dell' attuale ministro degli Esteri . anzi, siamo stati abbastanza soddisfatti nell' apprendere che sembra sia andato a monte quell' incontro che era stato preannunciato a Verona tra il presidente del Consiglio italiano e il presidente del Consiglio austriaco. speriamo sia così. ripeto, non vogliamo far ricadere su questo Governo in particolare la responsabilità dell' interferenza, della incredibile, inammissibile, inaccettabile, pericolosa, continua, petulante interferenza austriaca in affari interni italiani; ma allora non dovrei fare la dichiarazione sintetica che ho preannunciato e dovrei risalire agli accordi De Gasperi-Gruber . nella logica di quegli accordi, ahimè, non si giustificano, ma si spiegano le interferenze austriache in fatti di politica interna nel nostro paese, interferenze austriache — mi permetto di sottolinearlo — che hanno una particolare gravità, anche perché si tratta dell' unico caso. se l' ordinamento regionale e di autonomia regionale speciale che è stato istituito in Italia per le regioni di frontiera comportasse interferenze austriache in Alto Adige , interferenze jugoslave di carattere interno nel Friuli Venezia Giulia , interferenze francesi nella Valle d'Aosta , deprecheremmo ugualmente decisioni, conseguenze, pericoli e insidie di questo genere, ma non saremmo costretti a rilevare che quando un amico scrittore, studioso di questi problemi, scriveva anni fa un libro con il titolo apparentemente polemico « Alto Adige , addio » , dal punto di vista del diritto nazionale — e lo dico senza alcun cedimento ad isteronazionalismi che sarebbero fuori luogo purtroppo aveva scelto un titolo corrispondente ad una realtà progrediente. per quanto riguarda la proporzionale etnica, il ministro è stato sincero, ha detto che si tratta di una norma costituzionale che non è possibile ignorare e ha citato l' articolo 89 dello statuto. però la norma contenuta in quest' ultimo — il ministro ha fatto finta di dimenticarsene — non è coeva alle altre norme dello statuto di autonomia per il Trentino Alto Adige . l' articolo 89 ha costituito la più importante, la più grave tra le modificazioni apportate nel quadro del famoso « pacchetto » allo statuto originario per il Trentino Alto Adige . l' articolo 89 significa la proporzionale etnica e, badate, significa la proporzionale etnica per quanto riguarda l' impiego statale. tuttavia, stanti tutte le norme che sono state varate in questi anni e vistate dai vari governi, tra cui quella istitutiva della famosa « commissione dei sei » o « dei dodici » , la proporzionale etnica è stata applicata — viene applicata e sarà applicata dopo le risultanze del censimento — non soltanto nell' impiego statale, nell' impiego pubblico, ma anche nell' impiego privato; viene applicata e sarà applicata per l' assegnazione degli alloggi, per l' assegnazione dei mutui, per l' assegnazione dei sussidi, per tutta la politica assistenziale che si svolge a largo raggio in Alto Adige come in altre parti d' Italia. allora il ministro non può rispondere che l' articolo 89 è norma costituzionale; deve avere la cortesia di ricordare che tale norma fu voluta dal Governo e da tutte le altre forze politiche qui presenti nel 1971 e nel 1972, e che l' unica forza che si contrappose, in Parlamento, fu la nostra attraverso la mia modesta parola. ma il Governo deve anche ricordare che in questi ultimi anni ci siamo fatti carico di presentare — siamo l' opposizione alternativa per questo, non ci limitiamo ai « no » , facciamo le nostre proposte — una proposta di legge costituzionale, non per abrogare lo statuto per il Trentino Alto Adige o per negare i diritti alla minoranza — che poi è una maggioranza — di lingua tedesca e per contestare i diritti di una minoranza, che è una vera minoranza, ladina, ma semplicemente per correggere quelle che ci sono sembrate le maggiori sfortune, per eliminare i maggiori gravami a carico della collettività minoritaria italiana in Alto Adige . allora, il Governo non può dire che l' articolo 89 è norma costituzionale e che quindi è intangibile. il Governo deve dire che quella norma costituzionale è stata introdotta dalle forze del cosiddetto « arco » , dalle forze di potere in Italia molti anni fa, che noi ne avevamo previsto le conseguenze, ahimè, in negativo che si sono verificate, e che la nostra proposta non è stata finora neppure presa in considerazione, sebbene abbiamo insistito molte volte anche in questi giorni perché fosse esaminata. la ringrazio per essere presente, signor ministro dell'Interno . stavo riferendo quanto lei ha detto a proposito della proporzionale etnica di cui al famigerato articolo 89, e stavo per dire — sono lieto di poterlo rilevare alla sua presenza — che lei ha riconosciuto « notevoli inconvenienti » , ha riconosciuto « vistose mancanze » ai danni delle comunità minoritarie, che sono la comunità di lingua italiana e la comunità di lingua ladina. ma penso che, quando un medico accorre al capezzale di un malato e riconosce le sue infermità, egli non possa limitarsi a dire che quelle infermità derivano da atti legittimi che abbia ritenuto di compiere, e pertanto se le deve tenere; deve correggere i propri errori nel momento in cui rileva obiettivamente, forse anche coraggiosamente, che errori ci sono stati e che le conseguenze degli atti compiuti in questo momento, e soprattutto dal censimento in poi, le pagherà soprattutto la comunità italiana dell' Alto Adige . infatti, quando si parla dell' articolo 89 — norma costituzionale, dice il ministro, che non possiamo ignorare — , ci si deve ricordare, se si conosce il problema, che quanto è accaduto in questi dieci anni, dopo l' approvazione del famoso nuovo statuto e dell' articolo 89, in Alto Adige , è andato al di là della lettera e forse anche dello spirito dell' articolo 89 stesso. infatti, se ci si fosse fermati al pubblico impiego , nel tentativo che il ministro ha quest' oggi ricordato di inserire la comunità di lingua tedesca nell' impiego statale italiano, dopo dieci anni di esperimento se ne sarebbe riconosciuto il fallimento quasi totale, perché i posti sono vacanti non perché non si vogliano attribuire ai cittadini di lingua tedesca che ne hanno diritto, ma perché questo diritto non viene esercitato per motivi socio-economici ed ambientali del tutto obiettivi. l' articolo 89 sarebbe rientrato in sé stesso. nossignori, in questi dieci anni l' articolo 89 è stato applicato al di là dello spirito e della lettera del provvedimento di allora, perché la proporzionale etnica non riguarda più soltanto l' impiego pubblico, ma anche l' impiego privato, la casa, i mutui, l' assistenza, tutto ciò che pone il cittadino nella possibilità, e anche nel diritto, di essere aiutato, assistito, compreso, tutelato, alla pari degli altri, nella propria vita comunitaria. quanto al censimento, signor ministro, lei ha dichiarato che si atterrà strettamente all' applicazione dell' articolo 89; è stato evasivo circa il comportamento del Governo nei confronti dei ricorsi presentati o da presentare alla Corte costituzionale ed ha dichiarato di essere disponibile (l' ho citato fra virgolette e quando l' ho citato non sapevo ancora quello che ho appreso poi) a recepire le proposte che dovessero essere concordemente avanzate. signor ministro, lei non lo sa, ma io ho fra le mani, come aveva fra le mani il collega che ha parlato prima di me, il documento che nel frattempo avete concordato. niente di male, spero che glielo abbiano fatto vedere, se non l' hanno fatto, glielo comunichiamo noi; è stato concordato un documento che reca le firme di tutti, dai comunisti fino ai liberali, passando naturalmente per la Sudtiroler Volkspartei . quindi, per riferirmi alla sua affermazione, è stato concordemente definito un documento. il fatto che sia stato concordemente definito un documento con le firme del partito comunista , della Sudtiroler Volkspartei e dei partiti della maggioranza governativa ha un significato che voi potrete anche valutare positivamente; vedremo come sarà valutato in Alto Adige . ha un significato assai più interessante se si considera il documento che mi permetto di leggerle, forse in anteprima, in qualche parte. perché se il documento rappresentasse un accordo su posizioni avanzate, su tesi diverse da quelle che finora sono state combattute dai partiti della maggioranza governativa , se il documento rappresentasse un passo avanti, noi avremmo ottime ragioni per votare contro, perché le nostre posizioni sono radicalmente diverse da queste, però saremmo lieti del contributo costruttivo offerto da tutte le parti alla conclusione di questo dibattito. nel documento, in apertura, si parla del dovere, previsto dallo statuto speciale di autonomia, di dichiarare nell' occasione del censimento anche l' appartenenza ad uno dei gruppi linguistici . allora, signor ministro, tanto per arrivare alle conclusioni di questo dibattito per quanto ci riguarda, la cosa più grave, cioè la schedatura obbligatoria, l' apartheid rimane, essendo addirittura il cappello del documento. questo è quello che conta, e che non interessa noi ma il cittadino italiano dell' Alto Adige , il quale sa di dover dichiararsi per l' appartenenza ad una delle tre comunità, e lo sa nel momento stesso in cui apprende che tale dichiarazione gli potrà impedire di avere un alloggio, se si tratta di un italiano minacciato di sfratto, sa che tale dichiarazione gli potrà impedire di ottenere il mutuo per costruirsi una casa, sa che tale dichiarazione gli potrà impedire di partecipare e vincere un concorso, sa che tale dichiarazione gli potrà impedire (ho citato il caso degli insegnanti italiani di lingua tedesca ) di insegnare, sa che questa dichiarazione lo potrà trasformare in un cittadino « ingabbiato » , sa che questa dichiarazione lo potrà consegnare per dieci anni allo sfruttamento in Alto Adige (Italia) per colpa di uno statuto lesivo degli interessi italiani. vorrei sapere se ci saranno molti italiani disponibili per firmare la propria condanna alla segregazione sociale, economica, culturale e morale. non credo di parlare un linguaggio troppo duro. l' onorevole Riz mi ha accusato di questo, io non sto ingiuriando nessuno, sto semplicemente ricordando a me stesso, nella speranza che qualcuno qui se ne ricordi, perché in Alto Adige « ne son piene le fosse » , che lor signori che rimproveravano me per un linguaggio troppo duro sono gli stessi che attraverso l' assessore alla pubblica istruzione non vogliono che i bimbi di lingua italiana si trovino insieme, durante la ricreazione, con i bimbi di lingua tedesca . noi siamo accusati di parlare un linguaggio troppo duro ma quei signori ufficialmente adottano il motto: « separarci per comprenderci » . cioè vogliono l' apartheid. noi non la vogliamo, non vogliamo la separazione. ci siamo battuti in favore della università bilingue a Bolzano e ci siamo battuti in tal senso insieme a tutti i nostri amici della federazione provinciale di Bolzano e dell' Alto Adige , insieme ai nostri giovani che questo vogliono. linguaggio duro il nostro? voi pensate davvero che gli italiani dell' Alto Adige possano lasciarsi ingabbiare in questa maniera e ci mettete la firma? voi mettete il fermaglio alla gabbia? messo da comunisti, lo posso anche capire, ma da socialisti, da liberali, da socialdemocratici, da repubblicani! i repubblicani di Bolzano si sono permessi di insorgere contro il presidente Spadolini perché aveva aderito a misure di tal genere e hanno minacciato fino a qualche giorno fa l' insurrezione. saranno tre o quattro i repubblicani di Bolzano, non ho l' onore di conoscerli. adesso qualcuno firma per loro, e firma per i repubblicani, per i socialdemocratici, per i liberali. per i liberali i quali, attraverso lo stesso onorevole Biondi, hanno dichiarato per il Pli: « se non si elaboreranno adeguate correzioni ad alcune norme, potremmo andare incontro a casi di autentica violenza morale che coinvolgerebbero i più deboli tra i cittadini come i ladini, i minori » . chi lo ha violentato, onorevole Biondi? i casi di violenza morale non sono questi? quelle firme non sono violenza morale e politica ai danni dei cittadini italiani dell' Alto Adige ? chi ve lo fa fare? per quale motivo? la Sudtiroler Volkspartei è diventata così importante, così imperiosa oppure il senatore Spadolini che non credevamo fosse capace di violentare nessuno, è riuscito a violentare le vostre coscienze? lo dico con profondo dolore, non perché io pensassi che deste ragione alle nostre tesi, ma perché pensavo che su questo problema, almeno, qui dentro si potesse parlare in italiano e basta, senza apartheid per nessuno, senza discriminazione ai danni di nessuno. ciò anche perché io mi permetto di far rilevare al signor ministro che attraverso queste norme, queste decisioni e questi cedimenti, si stanno veramente violando e violentando i diritti civili . state attenti! ricordatevi l' articolo 1 della convenzione internazionale sulla eliminazione di ogni forma di discriminazione razziale, firmata a New York il 24 dicembre 1965 e ratificata dall' Italia con legge del 13 ottobre 1975, numero 654, che dispone che: « le speciali misure in favore di gruppi etnici non sono considerate misure di discriminazione razziale a condizione tuttavia che tali misure non abbiano come risultato la conservazione di diritti distinti per speciali gruppi razziali e che vengano tenuti in vigore una volta che siano raggiunti gli obiettivi che si erano prefissi » . qui siamo fuori anche dal diritto internazionale , siamo alla discriminazione di razza contro la nostra gente. la condannerei anche se fosse perpetrata a favore della nostra gente, lo dico con estrema lealtà. noi che veniamo definiti i duri, a questo riguardo, non abbiamo mai chiesto che i cittadini di lingua tedesca dell' Alto Adige subissero persecuzioni o discriminazioni. questo sarebbe stato e sarebbe una follia, ma qui siamo alla discriminazione razziale voluta in Italia da tutti i partiti, da tutti i gruppi (questo lo dico con profondo dolore) che rappresentano legittimamente milioni e milioni di italiani. qui si arriva a una forma di discriminazione razziale ai danni della benemerita comunità italiana dell' Alto Adige e non capisco perché. chi ve lo fa fare? l' Austria, Spadolini, Berlinguer. non riusciamo francamente a capire in quale abisso di follia, di demenza (non vi offendete) voi stiate tutti quanti (i pochi che si interessano di questi problemi) precipitando. ecco perché, signor ministro, prendendo atto delle risposte che con molta cortesia ella personalmente ci ha voluto dare, noi dobbiamo confermare il nostro dissenso, la nostra riprovazione, la nostra condanna e soprattutto la nostra angoscia per le sorti dell' Alto Adige italiano.