Giorgio ALMIRANTE - Deputato Opposizione
VIII Legislatura - Assemblea n. 385 - seduta del 02-10-1981
Relative alla politica estera
1981 - Governo I Spadolini - Legislatura n. 8 - Seduta n. 385
  • Comunicazioni del Governo

signor ministro degli Esteri , dopo ampio, documentato e vigoroso intervento pronunziato, a nome del nostro gruppo e del nostro partito, dall' onorevole Tremaglia, non avremmo neppure preso la parola per dichiarazione di voto e avremmo potuto benissimo — lo dico con onesta franchezza — rinunziare alla presentazione e alla votazione di una nostra risoluzione, sia perché le nostre posizioni erano già state molto chiaramente espresse, sia perché avevamo sentito dire da lei — e ripeterlo anche questa mattina — frasi come le seguenti: « la sicurezza è il presupposto della garanzia » e « la politica degli USA in questo momento consiste nel riconquistare l' equilibrio per negoziare » . credo di avere appuntato fedelmente queste sue frasi. senonché, signor ministro, parliamo chiaro, fuori dalle convenzioni: qui si tenta di cambiare le carte in tavola , o già sono state cambiate; infatti, alla sua impostazione di politica estera corrispondono impostazioni, preoccupazioni, e manovre di politica interna . si può dire in questo momento — siete proprio seduti l' uno di fronte all' altro — che Colombo traccia il solco, o tenta di tracciarlo, ma Andreotti non lo difende, lo colma. l' onorevole Andreotti è d' accordo, forse per la prima volta in vita sua, o almeno negli ultimi tempi, con un fantasma che si chiama onorevole Craxi. io non so dove sia in questo momento l' onorevole Craxi. penso che il socialismo da corridoio sia il socialismo reale dei nostri tempi. so, onorevole Andreotti, che lei torna da Cuba e che, tornato da Cuba, evidentemente lei, insieme con larga parte della maggioranza, in contrasto con quello che ha detto testé il ministro degli Esteri , pensa ad una specie di Solidarnosc con l' « infedel Castro » all' italiana, che è l' onorevole Craxi. stia attento! è vero che lei è infedele, ma questi incontri-scontri tra infedeli possono portare ad una sostanziale infedeltà dell' Italia, del governo italiano . ed è questo il problema che ci interessa, perché di questo stiamo parlando vogliamo parlare. ci sottraiamo a tutti i giochi di corridoio, che evidentemente non ci riguardano. tutto questo può portare al solito giro di valzer ed alla infedeltà sostanziale, non formale, del governo italiano — signor ministro, non si illuda — nei confronti non dico degli impegni internazionali, ma degli interessi nazionali e degli interessi europei. non mi è difficile dimostrare che sto dicendo cose esatte, almeno riferite a questo dibattito e a questo momento politico, perché basta, signor ministro, confrontare la risoluzione della maggioranza, che lei ha detto (su nostra richiesta, perché altrimenti non si sarebbe spiegato a questo riguardo) rispecchiare il pensiero e la politica del Governo, con la nostra risoluzione che, invece, per i motivi che lei ha detto, non rispecchierebbe tale politica. basta leggerla. lei la cercava affannosamente, non l' aveva letta. ebbene, le hanno tirato un trabocchetto, signor ministro, qualora lei sia, come io ritengo, in perfetta buona fede nel sostenere la politica della sicurezza, del negoziato per la sicurezza, della pace come fine, ma di una pace che attribuisca all' Europa non il ruolo del succube o della vittima, ma un ruolo di partecipazione attiva. infatti, la risoluzione della maggioranza dice cose diverse: « invita il Governo a perseguire la linea intrapresa di equilibrio e di pace » . ma qui siamo a Carter, non siamo a Reagan! siamo alla distensione, non siamo alla sicurezza! qui si tratta — e lo ha detto lei, l' ho citato un momento fa — di riconquistare l' equilibrio. l' equilibrio in questo momento non c' è. non è vero che finora si sia seguita una politica di equilibrio. si è subita la politica dello squilibrio portata avanti dalla Russia sovietica e dai suoi alleati, portata avanti da quel matto di Gheddafi, come lei più garbatamente (certo, era il suo ufficio) ha detto poco fa. l' unica risoluzione tra tutte quelle presentate in cui si rispecchi la politica della sicurezza per l' equilibrio attraverso il negoziato — signor ministro, lei non aveva letto la risoluzione della maggioranza, Dio la perdoni! ma non aveva letto neanche la nostra, quando ci obiettava poco fa che la nostra risoluzione non era accettabile perché in essa non si voleva il negoziato è la nostra. nella nostra risoluzione si vuole il negoziato; ma negoziare non significa subire. non si può negoziare e subire al tempo stesso . questo è stato fatto fin qui, e a questo invita la risoluzione comunista, malgrado gli embrassons-nous, o per lo meno le sollecitazioni che nel corso di questo dibattito sono venute dai socialisti verso i comunisti. noi abbiamo ascoltato il giovane e promettente onorevole Martelli, il quale ieri (leggo dal resoconto sommario , non abbiamo ancora quello stenografico), ha dichiarato, a nome del gruppo socialista che « il partito comunista italiano ha tenuto a manifestare la propria contrarietà al riarmo in Europa, ma in termini non frontali » . ed ha detto l' onorevole Martelli che « il partito socialista italiano gli è andato incontro » , che cioè è andato incontro al partito comunista , tanto è vero che hanno marciato insieme in quel di Perugia. e l' onorevole Martelli ha aggiunto che « la Democrazia Cristiana ha compreso l' importanza di non strumentalizzare la divisione » . ora, queste Solidarnosc all' italiana che cosa vogliono conseguire? vogliono conseguire esattamente il fine opposto della Solidarnosc alla polacca. la Polonia non vuole essere ridotta ad un cimitero, e da qui si fa il gioco, lo sporco gioco, di chi vuole ridurre l' Italia e l' Europa ad un cimitero di impotenza. noi non ci stiamo; abbiamo l' onore di essere i soli a dirglielo in faccia, signor ministro. si rilegga le risoluzioni, si rilegga se le interessano — i testi dei discorsi qui pronunciati e si accorgerà che qui si stanno facendo (e se non ci fosse il nostro coraggioso e franco libro Detector, li si potrebbero fare fino in fondo perché nessuno li denuncerebbe) sporchi giochi di politica interna sulla pelle dell' Italia, dell' Europa, della sicurezza e della libertà.