Emma BONINO - Deputato Opposizione
VIII Legislatura - Assemblea n. 363 - seduta del 30-07-1981
Sulla fame nel mondo
1981 - Governo I Spadolini - Legislatura n. 8 - Seduta n. 363
  • Mozioni, interpellanze e interrogazioni

signor presidente , signor ministro, colleghi e colleghe, valuto la mozione della maggioranza, integrata dai due emendamenti Labriola, accettati dal Governo, come un documento ancora impigliato per certi aspetti in dati di incertezza e, in alcuni punti, anche di ambiguità. il documento, in un certo senso, recepisce la portata della nostra proposta ma, a nostro avviso, non ne trae ancora conseguenze persuasive in termini di strategia ed anche di operatività politica. tradisce, per la prima volta, il riconoscimento che grandi passi sono stati fatti dalla risoluzione del 1979 e l' intelligenza di una iniziativa risolutiva come quella che si esprime nell' intervento straordinario di emergenza; ma continua a confonderla con la strategia dello sviluppo. intuisce che la nostra proposta richiama il proposito di correggere a fondo l' ordine economico internazionale, certo nella dimensione del possibile: strada ardua e difficile, ma percorribile dalla strategia dello sviluppo. intuisce che tutto questo segna una concreta e difficile fase di avvio, fin qui impossibile, che contrappone alla forza dei poteri insediati negli assetti del mondo una forza capace di energie antagoniste. la mozione della maggioranza ha il presentimento di tutto questo, ma ancora esita a riconoscerne l' efficacia esclusiva; avverte in qualche misura che è di fronte ad una opportunità nella quale il nostro paese può giocare un ruolo da protagonista, ma poi non si decide a utilizzare opportunità e risorse operative e inciampa, nel momento in cui all' una e alle altre deve dare la chiarezza e la determinazione di un impegno vincolante. dietro questa incertezza, questi tentennamenti, questa ambiguità, c' è, a nostro avviso, una coscienza non ancora sufficiente dello spessore della scelta e, al tempo stesso , delle difficoltà aspre che essa comporta e che comporterà in misura crescente, via via che se ne svolgerà il percorso. perché siamo sicuri — e lo sapete anche voi — che enormi interessi e giganteschi tornaconto, poteri politici ed economici, fuori di casa nostra e dentro casa nostra, fronteggeranno e insidieranno con progressivo accanimento, proporzionale all' attendibilità delle prospettive, il corso delle cose, il corso di questa iniziativa, se la intraprenderemo. in queste condizioni, un' opposizione seria non può non fare la parte dell' avvocato del diavolo e preservare in questi termini il suo ruolo. ma appunto per questo, se opposizione seria è, si tratta, almeno per quanto ci riguarda, di oppositori che sanno valorizzare i momenti di Governo, se la loro moralità e concretezza politica li portano non a cantare vittoria, ma a determinare processi vincenti, che abbiano capacità di segnare il Governo del paese e delle cose. appunto per questo, tra la tranquillità di un voto di astensione scontato (che implicava per noi, in realtà, un' attesa passiva di quello che il Governo avrebbe potuto fare, aspettandolo alla prova) e il rischio di un consenso che Marchi l' impegno intrapreso e segni un momento di collaborazione critica e dialettica tra Governo e opposizione, noi abbiamo responsabilmente deciso di correre oggi il rischio e di darvi il nostro consenso. da oppositori, noi vi diciamo che c' è nella vostra mozione una tendenza — solo una tendenza — positiva, in termini di intelligenza e di buona volontà , tendenza che noi assumiamo l' onere di incoraggiare, ma anche e soprattutto il dovere di verificare. non v' è dubbio che abbiate compiuto un grande passo avanti. potremmo forse indicarlo come premio alla qualità e al rigore della nostra iniziativa, ma preferiamo in realtà assumerlo come impegno di costante verifica. questo è il nostro « sì » : un rischio per oggi e una verifica a partire da domani. ma una verifica che ha scadenze inequivocabili, non solo nel tempo — come dice la mozione — ma anche nel contenuto. scadenze misurate sull' obiettivo che ci proponiamo: salvare un numero adeguato di coloro, nel nostro tempo e nel nostro mondo, muoiono per fame e salvarli soprattutto in modo che si preannunci irreversibilmente il loro riscatto definitivo dalla morte e dal sottosviluppo. la nostra attenzione per le azioni del Governo e per le iniziative che intraprenderà nei prossimi giorni sarà costante: vi talloneremo giorno per giorno, e forse vi accorgerete che il nostro voto favorevole di oggi sarà in un certo senso più pesante e impegnativo di una tranquilla astensione. implica, questo « sì » , anche per voi una responsabilità maggiore, implica forse che oggi vi concediamo un po' troppa fiducia. ma abbiamo scelto di correre questo rischio, almeno fino alla prossima scadenza parlamentare, che sarà il vero momento di confronto sulle iniziative concrete che il Governo avrà messo in cantiere. vedremo allora se questa mozione è pura affermazione di principio o concreta volontà di assumervi il difficile obiettivo di assicurare alla vita milioni di persone, altrimenti iscritte all' anagrafe della morte. votando a favore di questa mozione, credo che il Parlamento e il Governo si assumano grandi responsabilità. sarebbe vergognoso — soprattutto per chi ha il potere — che alla prova dei fatti dovessimo constatare che nulla è stato compiuto. io credo che, a quel punto, la nostra opposizione tornerà ad essere dura ed irriducibile, perché siamo convinti che la moralità dei voti politici , come quello che ci apprestiamo a dare, debba avere un seguito concreto, per non essere iscritta solo nel libro dei sogni. abbiamo concesso tempo; ci rivedremo alla ripresa dei lavori parlamentari, ma credo che fin da ora il Governo, se intende dare un seguito concreto a questa mozione, dovrà intraprendere iniziative per portarci, tra poche settimane, a discutere sulle cose da fare. sarebbe vergognoso, ripeto, se dovessimo trovarci alla prossima scadenza a constatare che nulla è stato fatto.