Giovanni SPADOLINI - Deputato Opposizione
VIII Legislatura - Assemblea n. 349 - seduta del 11-07-1981
Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato
1981 - Governo II Cossiga - Legislatura n. 8 - Seduta n. 148
  • Comunicazioni del governo

onorevole presidente , onorevoli Deputati , nel ringraziare tutti i deputati che sono intervenuti nel dibattito con il loro contributo di osservazioni, di approfondimenti e di riflessioni, desidero ricordare i presupposti sui quali è nato il Governo che ho l' onore di presiedere, che sono presupposti di estremo rigore, nella coscienza della crisi gravissima che scuote le istituzioni e sconvolge la vita democratica . nelle dichiarazioni programmatiche da me consegnate il 7 luglio al presidente della Camera ho precisato, spero con chiarezza, che il Governo nasce nella precisa consapevolezza dei problemi drammatici posti dall' emergenza, sulla base di un programma commisurato (o che noi riteniamo sia commisurato) alla gravità crescente delle tensioni economiche, sociali, istituzionali. e un Governo di programma, onorevoli Deputati , si giudica da come intende e da come sa realizzare il programma non meno che dal modo con, cui riesce ad avviare un reale confronto, un corretto confronto con tutte le forze rappresentate in Parlamento, e particolarmente con quella parte dell' opposizione — i comunisti — che riflette una larga rappresentanza della classe lavoratrice (l' ho detto al Senato) e costituisce una componente essenziale nel quadro complessivo della sinistra italiana. ecco perché ritengo che le polemiche sulla struttura del ministero riecheggiate nel corso del dibattito debbano ormai lasciare il campo ad una valutazione più approfondita degli intenti programmatici del Governo, così come sono stati definiti negli incontri tra i partiti che si sono dichiarati disponibili a entrare nella maggioranza — la Democrazia Cristiana , il partito socialista italiano, il partito socialista democratico italiano, il partito repubblicano italiano, il partito liberale italiano e come tali sono stati poi verificati e sanciti dal Consiglio dei ministri nella seduta de 6 luglio precedente la presentazione del Governo alle Camere. ma poiché la polemica è stata in qualche misura riproposta e da varie parti — gli onorevoli Ingrao, Rodotà, Costamagna, Almirante — voglio ricordare che la maggioranza si è fondata, fin dal primo momento, su un chiaro patto politico programmatico tra i partiti e attraverso il concorso dei partiti, perché mai, in nessun frangente della crisi, io mi sono dichiarato disponibile a presiedere un Governo al di fuori dei partiti, un Governo cosidetto « tecnico » , secondo una ipotesi che per la verità non è stata mai affacciata né dal mio partito né da altri, come ha opportunamente ricordato ieri l' onorevole Ingrao. e mi limito a ribadire che il mio sforzo, fin dal momento in cui ho ricevuto l' incarico dal presidente della Repubblica — cui si rivolge il mio grato e deferente pensiero — si è diretto all' aspetto programmatico della costituenda maggioranza, nel rispetto pieno, integrale del dettato costituzionale in tutte le sue parti. alla struttura del ministero ho dedicato in tutto 36 ore dei diciotto in cui ho espletato l' incarico ricevuto dal presidente della Repubblica . la scelta dei ministri è stata da me compiuta sulla base delle « rose » fornite dai partiti, ristabilendo un' abitudine che rimontava ai primi anni della Repubblica e che si era poi smarrita, e nel pieno esercizio dei poteri costituzionali. ho considerato e valutato certo le esigenze di equilibrio complessivo, su cui si fonda un Governo comprensivo di forze diverse; un Governo retto sull' essenziale compresenza, come l' ho chiamata al Senato, di forze laiche di forze di ispirazione cattolica; un governo politico e di partiti, non un governo ordinario, come ha opportunamente ricordato l' onorevole Craxi, che ringrazio per il suo intervento, in quanto contiene già in sé l' elemento straordinario nella presenza per la prima volta nella storia della Repubblica di un presidente del Consiglio non espresso dal Partito di maggioranza relativa. e tale elemento straordinario, che costituisce la vera, essenziale novità di questo Governo, sul filo del cammino trentacinquennale di questa Repubblica, con i suoi travagli, le sue tensioni, le sue conquiste, i suoi avanzamenti e anche le sue cadute. se in questo quadro è venuto a mancare un grande tecnico, come avevo in animo di portare al Governo — lo ha ricordato l' onorevole Magri — , ciò non è dipeso da veti o da opposizioni all' interno dei partiti, ma dalla indisponibilità delle personalità consultate. e sulla tendenza dei tecnici non parlamentari a non impegnarsi nella battaglia politica diretta, occorrerà pure fare un momento di riflessione. è una responsabilità in più che ci compete, nella coscienza sempre vivissima del primato della politica; una responsabilità cui faremo fronte con senso del dovere nazionale, nella garanzia dell' unità di indirizzo amministrativo e politico del Governo, nella linea di una precisa indicazione costituzionale, che non intendo in nessun caso, onorevole Rodotà, disattendere. avvertiamo intero, per il fatto stesso dell' alternanza al vertice del potere politico , il senso di novità che corrisponde ad esigenze profonde della società civile ; novità che tutti gli oratori intervenuti nel dibattito non hanno mancato di rilevare positivamente. e vorrei ringraziare in particolare l' onorevole Piccoli per le sue parole a tale proposito. ma non manchiamo di sottolineare il valore della continuità con una storia che abbiamo contribuito in ruoli diversi a costruire; una storia che riflette tutta la complessità profonda della nostra vicenda nazionale, che nessuno oggi potrebbe sottovalutare, ignorare o disperdere o dimenticare. è più che mai necessario uno sforzo di sintesi, che tenga conto di tale complessità corrispondente alla stessa ricchezza di filoni confluiti nella nostra composizione unitaria. non a caso ho voluto riaffermare la continuità che caratterizza il Governo da me presieduto rispetto ai precedenti governi; ed in particolare al ministero presieduto dall' onorevole Forlani, alle cui impostazioni programmatiche mi sono costantemente ispirato e a cui desidero rivolgere, anche qui, dalla Camera, un cordiale, grato pensiero per la sua preziosa, reale opera di collaborazione nelle settimane difficili della crisi. novità nella continuità, continuità nella novità; ma queste mie parole non sarebbero complete se non mi soffermassi sul ruolo essenziale che il Governo attribuisce al rapporto con il Parlamento, come luogo privilegiato di incontro e di verifica di posizioni politiche e programmatiche anche distanti, sulla base di un costante confronto tra maggioranza e opposizione. nel momento in cui le due Camere accordano la fiducia all' Esecutivo sulla base di una mozione motivata di maggioranza — che giustamente molti osservatori hanno giudicato una delle principali novità di questo Governo — il primo riscontro circa la volontà dell' Esecutivo di attuare il programma concordato spetta al Parlamento, che vede così salvaguardate ed esaltate le sue prerogative costituzionali. e la mozione costituisce il più efficace deterrente contro le tentazioni di crisi extraparlamentari . di fronte a noi si delinea, oggi una tremenda responsabilità, quella di arrestare i fattori di disgregazione che minano la nostra convivenza civile, che ostacolano la crescita dell' Italia come nazione avanzata dell' Occidente industrializzato. questi anni così travagliati che siano stati chiamati a vivere non sono di decadenza, come si sostiene con qualche imprecisione. abbiamo abbastanza senso della storia per sapere attraverso quali fermenti e quali travagli avviene lo sviluppo civile di un paese, attraverso quali vie spesso insondabili e certamente non lineari raggiunge il traguardo di una maggiore giustizia sociale , di un più stabile equilibrio democratico e civile. ma la crescita tumultuosa e per molti aspetti contraddittoria della società italiana non può non esser guidata ed incanalata nelle forme opportune, verso obiettivi di sviluppo e di trasformazione nella libertà. ecco la responsabilità che spetta a noi tutti, Governo e Parlamento, reggitori dello Stato, secondo la definizione di, Ugo La Malfa in quell' indimenticabile intervento del 16 marzo 1978 in quest' Aula a poche ore dalla tragedia di via Fani e dal rapimento di Aldo Moro. non vi è nessuna tregua, nessuna transizione. nella bufera che periodicamente imperversa nei rapporti tra gli stati e i popoli si salvano le democrazie che si difendono; quelle che trascurano di difendersi vengono travolte. il compito di questo Governo è quello di fare in modo che la democrazia italiana sia in grado in qualsiasi congiuntura di difendersi e di non essere più travolta come lo fu sessant' anni fa, secondo il monito di Leo Valiani nel dibattito svoltosi al Senato. quelle parole costituiscono il filo conduttore di un' azione di governo che si ispira alla coscienza severa e netta di una emergenza perdurante e si adopera per superarla senza rompere l' equilibrio politico complessivo del paese. faremo tutto il possibile con tutte le forze disponibili per garantire questo equilibrio nel movimento, nella ricerca del nuovo, nella interpretazione di tutti i fermenti di rinnovamento che si agitano nel profondo della società lacerata da processi di sfiducia nei meccanismi politici fin troppo evidenti. l' emergenza morale rimane più che mai al centro del nostro programma. non a caso è stata al centro di questo dibattito per il complesso di tensioni che vicende recenti e meno recenti hanno suscitato, per il risanamento di strutture pubbliche che esse hanno postulato, per la salvaguardia dei poteri legittimi dello Stato da interferenze o sovrapposizioni indebite di centri di potere occulto, sommerso e corruttore. numerosi colleghi intervenuti nel dibattito hanno dedicato particolare attenzione ad aspetti connessi alla vicenda della Loggia P2 , né tale attenzione è casuale perché proprio questa vicenda ha rivelato un profondo decadimento morale e gravi alterazioni o distorsioni nei meccanismi istituzionali. non vi è spirito di caccia alle streghe . ma consapevolezza della gravità di questo problema. l' onorevole Craxi ha impostato i termini della questione con assoluta correttezza quando ha chiesto di perseguire severamente tutte le responsabilità connesse con la P2 in un quadro di legalità e di certezza del diritto. in questa vicenda vi sono indubbiamente colpevoli ed innocenti registi e malcapitati, calunniatori e calunniati. le sanzioni che devono cadere sugli uni non debbono farci dimenticare la riparazione morale pur dovuta agli altri. anch' io sono rimasto colpito, come l' onorevole Craxi, dal destino di un ufficiale come il colonnello Rossi, caduto riverso nel suicidio sulla copia di giornale che titolava in prima pagina : « sotto inchiesta per la P2 cinquantotto funzionari » . di norma non sono i criminali a cercare nella morte l' ultimo rifugio alla loro dignità. proprio per questo è urgente lo strumento della legge, impegno prioritario del Governo, perché si faccia rapidamente luce, perché colpevolezza ed innocenza risultino in modo definitivo di fronte alla pubblica opinione al di là di ogni possibile dubbio, perché infine lo Stato repubblicano sappia su chi può o non può contare per le necessità della propria difesa. rispetto a tale impostazione, l' onorevole Belluscio ha sollevato il dubbio che esistessero le condizioni per configurare la segretezza della Loggia P2 sulla base degli elementi di novità che ha ritenuto di addurre nel suo intervento. in verità il comitato amministrativo di inchiesta messo in opera dal presidente Forlani ha concluso per il carattere di segretezza della Loggia P2 con specifico riferimento alla fase successiva al 1976. perché è a partire da quella fase che, ad avviso del comitato, la loggia si è andata distinguendo... perché è a partire da quella fase, che a giudizio del comitato, la loggia si è andata distinguendo, perfino nella terminologia, dalle altre Logge massoniche trasformandosi in un centro di potere occulto degenerativo rispetto a quello che è il tradizionale associazionismo massonico. gli elenchi che l' onorevole Belluscio ha dichiarato di aver ritirato presso il tribunale di Roma erano stati ivi depositati su richiesta dell' autorità giudiziaria ; nell' ottobre del 1976. in essi erano indicati 380 allegati alla nota del ministero dell'Interno menzionata al punto 4 dell' elenco degli allegati alla relazione del comitato ministeriale di inchiesta. le conclusioni del comitato circa la segretezza della loggia a partire dalla fase successiva al 1976 si fondano anche sul raffronto delle liste di associati nel periodo precedente con quelle risultanti dagli elenchi sequestrati nella villa di Arezzo nel maggio 1981. la circostanza della pubblicità degli elenchi anteriori al 1976, sulla quale l' onorevole Belluscio fonda la sua tesi tendente ad escludere il carattere di segretezza della loggia, non appare — ci sembra rilevante in ordine alle conclusioni cui è pervenuto il comitato, essendo questo riferito proprio alla segretezza degli elenchi degli associati in epoca successiva. l' atteggiamento politico del Governo Forlani e dell' attuale Governo nei confronti della Loggia P2 è stato determinato da due precisi elementi: le iniziative assunte dalla magistratura nei confronti del vertice della Loggia P2 , iniziative che hanno configurato gravissime ipotesi delittuose di diritto comune; le conclusioni del comitato amministrativo di inchiesta. per quanto riguarda i provvedimenti disciplinari da adottare nei confronti dei pubblici dipendenti presunti appartenenti alla Loggia P2 , sia il Governo Forlani e sia l' attuale Governo hanno formulato gli indirizzi diretti ad accertare precise ed individuali responsabilità, nel rispetto delle garanzie previste dall' ordinamento e previa acquisizione degli elementi di prova. solo nei procedimenti che stanno per essere avviati sarà perciò possibile valutare qualsiasi circostanza, già nota o sopravvenuta, che chiarisca la posizione di ciascuno e la relativa responsabilità. posso perciò assicurare all' onorevole Belluscio che i principi dello stato di diritto che egli ha rivendicato saranno rigorosamente osservati nel vaglio della posizione di ciascun pubblico dipendente implicato nel caso. la gravissima questione morale e istituzionale posta dalla scoperta dalle ramificazioni negli organismi più delicati dello Stato degli affiliati ad una setta volta — ci pare di poterlo dire fin d' ora — a scopi di autentica eversione non ci farà smarrire minimamente i confini del diritto né i freni della ragione, cui siamo, anche per i motivi culturali ricordati dall' onorevole Craxi in spirito di amicizia, intransigentemente fedeli nella lotta contro ogni irrazionalismo e contro tutte le sue deviazioni. così, nella già avviata preparazione del disegno di legge di attuazione dell' articolo 18 della Costituzione, nostra prima preoccupazione sarà quella di evitare ogni insidia al sacro diritto di associazione, base di ogni movimento democratico, come ricordava l' onorevole Longo. avremo perciò modo di valutare attentamente in sede governativa e parlamentare (non dimentichiamo che la materia è di rilevanza costituzionale e punta a coinvolgere una maggioranza più larga, auspicabilmente, di quella governativa) ogni proposta tecnica che concilii la difesa dello Stato con le garanzie di libertà associative. per quanto riguarda la scelta dello strumento di scioglimento della P2, preciso all' onorevole Rodotà che l' iniziativa legislativa del Governo sarà aperta, su questo punto, alla procedura che riterranno di adottare le Camere, ma che comunque per parte nostra vi è la ferma determinazione di presentare un disegno di legge . così come ritengo meriti considerazione l' idea dell' onorevole Costamagna di un pubblico registro delle associazioni non riconosciute. come ho già ricordato nelle dichiarazioni programmatiche l' abbattimento dei centri occulti di potere non può non accompagnarsi ad un rafforzamento delle sedi legittime di espressione del potere repubblicano. per questo, all' onorevole Ingrao, che ha sollecitato innovazioni che almeno diano un segno sul piano istituzionale, devo dire che non può certo il Governo sostituirsi al potere legislativo circa la legge sulla Presidenza del Consiglio . ma è pur segno concreto (e ringrazio un giurista come l' onorevole Rodotà per avermene dato atto). la ristrutturazione funzionale e finalmente ammodernata della presidenza che, nei limiti dovuti dell' atto amministrativo, intendo al più presto varare — naturalmente a fiducia conseguita — con l' acconcio strumento del decreto che fu largamente usato nei tempi di Ricasoli o di Zanardelli. assicuro all' onorevole Zanone che i contributi del suo partito ad una progettazione legislativa coerente con le necessità attuali, dalla riforma dei procedimenti d' accusa contro i ministri a quella dell' immunità parlamentare e delle procedure referendarie, verranno tenuti dal Governo nella più attenta considerazione, insieme con quelli di altri partiti convergenti nonché, evidentemente, dell' opposizione. scegliere: certo che dobbiamo scegliere, lo ricordava con particolare insistenza l' onorevole Ingrao; la più facile delle critiche è quella di aver fatto un programma elenco. ma come è difficile uscire dall' elenco, se perfino qualche critico dell' elenco ha avuto poi bisogno di ricordarmi qualcosa che avevo trascurato di citare! tuttavia il Governo sceglierà. la tecnica adottata della mozione motivata ha già permesso di enucleare dal programma le questioni-chiave su cui si gioca l' indirizzo politico del Governo. il Governo sceglierà in Parlamento; alle conferenze dei capigruppo cercheremo di andare col nostro elenco di priorità e faremo ogni sforzo per farlo valere. non abbiamo certo gli strumenti parlamentari del Governo di sinistra in Francia, o quello conservatore in Inghilterra, o quello socialdemocratico in Germania o quello centrista in Spagna: siamo il Governo parlamentarmente più debole dell' Europa e tuttavia difenderemo le nostre iniziative! onorevole presidente , come già ci siamo permessi di fare, chiederemo che le Camere ci consentano di assegnare almeno alle nostre iniziative una certa garanzia sui tempi di decisione. è questo il senso, onorevole Almirante, del nostro richiamo alle procedure abbreviate e di urgenza, di cui all' articolo 72 della Costituzione: quelle che, se attuate, ci consentirebbero di rinunciare in molti casi alla procedura, per tanti aspetti patologica, dei decreti legge . i problemi della giustizia meritano una risposta di metodo per i rilievi mossi dall' onorevole Longo, ed una risposta di merito. sul piano del metodo costituzionale, io rivendico tutta la autonomia istituzionale del Governo, cioè del presidente del Consiglio e dei ministri riuniti in Consiglio, nella formulazione o redazione finale delle proposte da presentare a questo Parlamento. nelle mie dichiarazioni programmatiche ho esaltato il ruolo dei segretari dei partiti, nello spirito dell' articolo 49 della Costituzione, nella fase specifica della pre-formazione del Governo. ma l' elaborazione della piattaforma programmatica, non possono ridurre il Governo ad una pura stanza di registrazione di decisione dei segretari dei partiti. il Governo della Repubblica è sostenuto dai partiti convergenti, e combattuto dai partiti avversari, ma non sarà mai un Governo dei partiti e neppure delle delegazioni dei partiti! quando si forma il Governo, si esce dall' articolo 49 della Costituzione e si entra nell' articolo 94, cioè in un' area istituzionale più vasta perché il Governo della Repubblica deve governare anche per chi gli vota contro, anche per i senza partito, anche per gli extraparlamentari, anche per chi ancora non vota e voterà domani! il processo di formazione dell' indirizzo politico di Governo non si ferma perciò alle decisioni pur indispensabili dei partiti, ma implica possibilità di specificazioni e diversificazioni nella sede istituzionale propria, in un giusto equilibrio tra gli articoli 49 e 94 della Costituzione. detto questo sul punto di merito rilevato dall' onorevole Longo, quali che siano state le variazioni testuali intervenute fra la mia originaria proposta ai partiti integrata dalle loro successive osservazioni e le mie finali dichiarazioni programmatiche , punto di sintesi in questo come in tanti altri campi (di sintesi, anche per ragioni ovviamente di spazio e di misura), io non riesco a scorgere sostanziali differenza tra la linea di politica giudiziaria da me espressa dopo l' approvazione del Consiglio dei ministri , e quella riflessa nelle intese programmatiche condivise dai partiti. questa linea è saldamente ancorata a tre punti. primo, nessuna remora può essere legittimamente posta al dovere costituzionale di esercizio dell' azione penale da parte del Pubblico ministero (semmai, i rimedi dovrebbero essere studiati contro gli insabbiamenti); secondo: la posizione del cittadino, nei confronti della pubblica accusa, deve essere tutelata, non già contro l' indagine giudiziaria, ma contro gli abusi giudiziari volti a colpire la sua libertà personale, il suo diritto alla tutela morale e la sua personalità; terzo: l' ordine giudiziario non deve vivere nel regno della irresponsabilità, ma nel regime costituzionale delle responsabilità, regime cui si faceva esplicito riferimento nelle dichiarazioni programmatiche , e al quale tutti, Governo e Parlamento, siamo soggetti, in forme diverse, istituzionali e diffuse. detto questo, e nella prospettiva finale del processo accusatorio, che tutti sembriamo perseguire, ogni immediato rimedio, — comprese le proposte originarie sulla ricusazione ed avocazione, proposte da me, avanzate solo in forma problematica e sempre tramite la sede parlamentare — appartiene al novero delle soluzioni tecniche tutte opinabili. se siamo d' accordo sui tre punti di fondo, che ho prima citato, dobbiamo essere disponibili a studiare gli strumenti per realizzarli subito, riconoscendoci, tra maggioranza ed opposizione, la reciproca lealtà costituzionale e guardando all' interesse pubblico, al di là delle posizioni corporative, per togate che siano, e nell' ammissione necessaria di errori in passato da tutti compiuti. questo Governo, in attesa del nuovo codice di procedura penale , per il cui varo rinnova l' impegno del precedente Governo alla data concordata, non ammetterà dunque — ammesso che la nostra libera magistratura lo possa sopportare, ed io non lo credo — la mordacchia ai giudici, ma non permetterà neppure che, in attesa del nuovo codice, si diffonda, in mancanza di adeguate garanzie, la sensazione, vera o falsa che sia, che la giustizia possa essere di parte. in tal senso raccolgo il suggerimento dell' onorevole Craxi per la stesura di un libro bianco » . condivido le preoccupazioni che gli onorevoli Piccoli, Craxi, Longo e Zanone, sia pure con accenti diversi, hanno formulato circa alcune zone d' ombra che, proprio di recente, si sono addensate sulla condotta di taluni operatori della giustizia in delicati distretti giudiziari. ho già detto, nell' altro ramo del Parlamento, che intendiamo avviare a soluzione il problema della responsabilità dei giudici con una normativa che, sostituendo la clausola generalissima ora vigente, può consentire una eccessiva latitudine all' apprezzamento della sussistenza dei presupposti dell' azione disciplinare , individui, anche nell' interesse del cittadino, precise fattispecie legali di responsabilità, escluso comunque ogni sindacato sul merito delle pronunce dell' autorità giudiziaria . ripeto qui, in sede di definizione delle responsabilità dei magistrati, che occorre contemperare — e ci sforzeremo di farlo — il rispetto rigoroso dell' autonomia dei giudici con l' articolo 28 della Costituzione, eretto a garanzia del cittadino dagli abusi di chiunque esercita un potere pubblico, non importa come aggettivato. la giustizia politica non converrebbe mai a nessuno, onorevoli colleghi , perché il suo tragico segno sarebbe la reversibilità. contro questo pericolo di rovina dello Stato dobbiamo fare fronte comune; da parte sua il Governo non permetterà che fenomeni o sensazioni di questo genere possano dilagare, i controlli e gli autocontrolli costituzionali devono perciò essere tutti attivati ed i cittadini provvisti di maggiori garanzie. credo di aver così fornito i chiarimenti richiesti dall' onorevole Longo. quanto ora detto risponde per altro anche ai rilievi che, sulla questione, erano stati formulati dall' onorevole Ingrao, al quale devo aggiungere, per quanto mi riguarda, che l' articolo 95 della Costituzione, circa l' unità dell' indirizzo politico-amministrativo, potrà autorizzarmi a tutto tranne che ad impedire ad altri l' uso della libera manifestazione del pensiero garantita dall' articolo 21 della Costituzione. devo peraltro, ringraziandolo per taluni cenni di apprezzamento — solo taluni — , una risposta all' onorevole Ingrao che critica l' eccessiva abbondanza di indirizzi per la politica della giustizia, da realizzarsi attraverso numerose leggi, mentre per ora non ve ne sarebbe alcuna traccia né presso il Parlamento, né presso il Governo. a me pare contraddittorio lamentare, come purtroppo è avvenuto da varie parti, deficienze di vario genere nell' amministrazione della giustizia ed, al contempo, deplorare un presunto eccesso di iniziative legislative . in questa materia, giustamente garantita nella Costituzione da ampie riserve di legge , il ricorso a questo strumento è doveroso quanto utile per il più approfondito dibattito tra le forze politiche-parlamentari. la quantità di esse non è un problema reale, purché sia assicurata (come io mi sforzerò di assicurare) una unicità di indirizzo politico . quanto alle riserve di merito avanzate dall' onorevole Magri, egli non vorrà negare che ogni potere ed organo dello Stato debba mantenersi e, quando occorre, essere ricondotto nell' ambito delle sue specifiche responsabilità. piena autonomia della magistratura, senza dubbio, ma non violazione del segreto istruttorio , non trasformazione della comunicazione giudiziaria (istituto di garanzia del possibile imputato) in anticipata sanzione, non sconfinamenti o usurpazioni reciproche di giurisdizione a prevenire le quali il programma offre la direttiva di una estensione del meccanismo risolutore dei conflitti accessibile anche alle parti private. Governo e Parlamento sonò chiamati ad attuare un riordinamento per il quale ciascuno sia al suo posto e lo stato di diritto si rinnovi e viva. riallacciandomi all' esito dei referendum celebrati il 17 maggio, gli onorevoli Rodotà e Casini — sia pure da angoli di visuale opposti — hanno chiesto chiarimenti in ordine all' impegno del Governo per l' attuazione della legge numero 194 consacrata da un così ampio suffragio popolare. debbo premettere che la gestione della legge numero 194 è materia di prevalente competenza regionale e che quindi le possibilità di intervento dello Stato non possono incidere oltre un certo limite nella materia. ciò detto, per quanto riguarda gli interventi finanziari ed organizzativi di competenza del potere centrale, sarà cura del Governo fare quanto è ancora necessario per garantire la migliore applicazione della legge. in particolare ogni impegno sarà profuso per rafforzare gli strumenti di prevenzione e di informazione che la legge contempla sia sul piano dell' ulteriore diffusione dei metodi contraccettivi, sia sul piano dell' assistenza alle donne che incontrano difficoltà nel portare a termine la gravidanza. e non credo, onorevole Ingrao, che il parlare troppo di condizione femminile serva molto a far risolverei problemi delle donne! in tale opera è mia convinzione che l' azione dei consultori e delle strutture pubbliche debba essere affiancata dai centri privati e dalle forme di volontariato che stanno a cuore all' onorevole Casini, Quarenghi, Portatadino e Garocchio, senza esclusivismi e interdizioni. come ha ricordato l' onorevole Casini e come ha scritto altre volte l' onorevole Rodotà, nella nostra coscienza di laici non esiste un diritto civile all' aborto, ma esiste umana comprensione per le donne che debbono affrontare il dramma dell' aborto, quella che noi consideriamo ed abbiamo sempre considerato una piaga sociale per il Governo che ho l' onore di presiedere è anche fondamentale il rapporto con il sistema delle autonomie locali per il quale ho già annunciato, nelle dichiarazioni programmatiche , la volontà di giungere rapidamente all' approvazione delle leggi di riforma dell' ordinamento delle finanze. una serie di particolari questioni mi sono state poste dai colleghi deputati con riferimento alle regioni a statuto speciale Friuli Venezia Giulia , Trentino Alto Adige e Valle d'Aosta . nessuna questione mi è stata posta in proposito! i problemi del territorio di Trieste e del Friuli Venezia Giulia sono presenti alla mia attenzione ed è mio intento effettuare ogni ulteriore sforzo per completare gli interventi a favore delle popolazioni colpite dal terremoto del 1976. Trieste è, per tradizione, un grande porto europeo: è intento del Governo rivitalizzare le strutture e le attività nella prospettiva del miglioramento delle comunicazioni interne e soprattutto internazionali, anche attraverso le opportune iniziative presso le sedi comunitarie in vista di un adeguato sostegno finanziario e tenendo conto della risoluzione votata il 16 aprile 1980 dal Parlamento europeo , così come sarà potenziato il comitato istituito per l' esame dei progetti elaborati dalle amministrazioni statali, dalle regioni e dagli enti locali per la definizione di un programma organico di interventi per i porti di Trieste e Monfalcone. l' impegno del Governo per l' area triestina è dunque significativo e si estende al potenziamento delle opere pubbliche con particolare riferimento alla rete stradale e ferroviaria, in connessione all' attività del porto e all' attività di ricerca scientifica e tecnologica con l' ateneo e le industrie triestine. più delicati profili investe la questione delle servitù militari per le quali il Governo darà impulso alle azioni già intraprese nel rispetto responsabile ed equo sia delle esigenze della difesa sia delle legittime aspirazioni delle collettività locali. posso peraltro ricordare all' onorevole Benco Gruber , che ha posto lo specifico quesito, che il Friuli, grazie ai provvedimenti in corso , tutti connessi con l' esito della conferenza sulle servitù militari svoltasi nel maggio scorso, riceverà sostanziali benefici da tali azioni di iniziativa. è comunque intenzione del Governo convocare una conferenza con gli enti locali interessati per affrontare globalmente il problema di Trieste e del Friuli Venezia Giulia . quanto alle minoranze del Friuli, il Governo valuterà i lavori dell' apposita commissione di studio, anche al fine dell' eventuale iniziativa legislativa che tenga conto delle varie situazioni locali. ma è la prima volta che io... per il Trentino Alto Adige e per la Valle d'Aosta confermo gli impegni già espressi nella replica al Senato, per il completamento del sistema delle norme di attuazione, ispirato al pieno rispetto delle autonomie costituzionalmente garantite ed alla esigenza del coordinamento con i principi fondamentali dell' ordinamento generale dello Stato. in particolare, per quanto riguarda la richiesta dell' onorevole Ebner, circa il mantenimento della normativa sul censimento riguardante il Trentino Alto Adige , preciso che in relazione all' applicazione del principio della proporzionale etnica, il prossimo censimento dovrà stabilire l' entità numerica di ciascuno dei tre gruppi linguistici , in base alle dichiarazioni di appartenza rese dagli interessati, anche agli ulteriori effetti individuali previsti dall' ordinamento locale. si va di passo in passo, le grandi conquiste diceva Giolitti, sono il frutto dei piccoli passi. all' onorevole Dujany, oltre a ribadire gli specifici impegni relativi al nuovo ordinamento finanziario della regione Val d'Aosta , sono in grado di assicurare che il progetto di massima per la costruzione del tronco di collegamento tra il terminale dell' autostrada A5 e il traforo del Monte Bianco è stato già approvato dal Consiglio d'amministrazione dell' Anas e si stanno studiando, insieme alla società per il traforo del Monte Bianco , disponibile a concorrere alla spesa, le modalità di finanziamento. ringrazio tutti coloro che nei loro interventi hanno toccato il tema della protezione civile . devo perciò alcune precisazioni, a cominciare dall' onorevole Aglietta. la formula da noi prescelta, quella dell' Alto commissariato per la protezione civile , non esclude affatto, onorevole Aglietta, che la protezione civile venga correttamente intesa come attività di prevenzione delle calamità, naturalmente nei limiti in cui la protezione è ipotizzabile, e non solo come coordinamento dei soccorsi. terremo nella dovuta considerazione i suggerimenti formulati dall' onorevole Greggi in merito alle caratteristiche che la protezione civile dovrà assumere per far fronte con efficacia alle varie esigenze ed emergenze. concordo con l' onorevole Fortuna sulla necessità di perfezionare in tempi brevi la normativa del 1970, fermo restando, come è ovvio, che la nuova legislazione non dovrà essere in nessun caso figlia della fretta e che in particolare non potremo non portare a compimento gli studi e gli approfondimenti già iniziati, anche alla luce delle drammatiche esperienze maturate in questi anni. certe dolorose vicende, quali quelle che a più riprese hanno colpito e martoriato il nostro paese, non possono essere trascorse invano; la lezione del Belice, del Friuli e del Mezzogiorno deve esserci sempre ben presente. ed ora passo all' emergenza economica. il dibattito che si è svolto in quest' Aula ha confermato, con diversità di toni, ma con identità sostanziale di conclusioni, il giudizio sull' estrema gravità della situazione economica e sulla necessità di scelte di assoluta urgenza e di grande rigore, avanzate dal Governo come suo punto qualificante e irrinunciabile. vorremmo al riguardo poter condividere, per le prospettive future, l' ottimismo, diciamo così retrospettivo, risultante dall' analisi ampia e documentata dell' onorevole Piccoli, il quale si è impegnato a ricordarci i traguardi raggiunti dall' Italia repubblicana, in quella linea di continuità da noi sempre rivendicata. ma il problema, in questo momento, non è di esaltare il passato — tema che possiamo lasciare agli storici — bensì quello di costruire il futuro, evitando che le conquiste del passato siano vanificate o disperse dagli errori o dalle insufficienze del presente. per questo, e solo per questo, ho parlato di emergenza economica ben sapendo che non è parola che incoraggia nulla e nessuno. il risanamento dell' economia è premessa indispensabile per un' efficace presenza del nostro paese in sede comunitaria ed internazionale, così come è premessa per il mantenimento della pace sociale e lo sviluppo civile dell' Italia. noi siamo radicalmente e intimamente inseriti nel contesto dei paesi occidentali; tale situazione di stretta interconnessione ci impone di eliminare tutte quelle differenze e di riparare tutte quelle storture che possono rendere, ed in parte rendono, il nostro sistema anomalo ed incapace di una intima comunione sul piano dell' economia con gli altri paesi industriali. è questa la vera condizione che ci consentirà di essere coerenti — come l' onorevole Piccoli ha giustamente ricordato — con la scelta fondamentale, che fu fatta nel comune intento di adesione allo Sme; scelta che come l' onorevole Piccoli ha ancora ricordato — riporta alla nostra memoria una tenace battaglia di Ugo La Malfa . l' inflazione ed il dissesto economico non si combattono per decreto né con la sola azione di governo , ma con l' impegno comune e continuo di tutte le forze del paese. è questa semplice ma fondamentale verità che ha spinto il Governo verso la definizione, o la ricerca della definizione, di un tasso di inflazione contrattato con le parti sociali , entro cui mantenere la dinamica di tutte le variabili rilevanti, quali i prezzi amministrati, le tariffe, il costo del lavoro con la sua dinamica, inclusa quella derivante dalla scala mobile . in questo quadro, l' obiettivo esplicitamente indicato della difesa del salario reale trova realistica collocazione, e non si presenta come semplice enunciazione lasciata all' attuazione di inadeguati automatismi o di rivendicazioni salariali, che rischierebbero di essere rapidamente vanificate dall' incalzare dell' inflazione. solo in questo quadro — dobbiamo aggiungere — è possibile attuare una politica impegnata ed attenta alle necessità dei ceti più deboli, anche mediante l' uso, da più parti richiesto, dello strumento fiscale, dei giovani delle aree meno sviluppate del Mezzogiorno. l' azione che dobbiamo attuare è estremamente difficile. occorre contenere e insieme riqualificare la spesa pubblica , legando gli interventi immediati con la più ampia impostazione che deve trovare luogo nella presentazione della legge finanziaria del 30 settembre. ed in tale contesto il Governo dovrà anche impegnarsi al massimo per ridare efficienza ai settori dei servizi civili, primo tra questi la sanità, carico di particolari difficoltà, come giustamente ha sottolineato l' onorevole Zanone, nel ricordare l' impegno del suo partito in questo specifico settore nell' ambito di questo Governo. il Governo ha presentato una strategia precisa, quanto può e deve esserlo in sede di definizione programmatica, indicando i settori nei quali operare i tagli ed il modo con cui si intende procedere in sede di legge finanziaria , anche in relazione alle finanze locali. a tale proposito, posso confermare all' onorevole Longo che il Governo intende, appunto, muoversi sulla linea dell' ammodernamento del sistema del prelievo nel campo degli immobili, senza variazioni complessive di gettito. nell' indicare i settori in cui operare i tagli, il Governo non ha inteso indicare, come richiesto dall' onorevole Rodotà, il settore della difesa per due specifici motivi: il primo è che le forze armate hanno in atto un processo di ristrutturazione che deve essere continuato; il secondo deriva dal fatto che la quota della spesa nel settore è andata diminuendo in termini di prodotto industriale lordo, mentre la quota della spesa pubblica nel suo complesso è andata crescendo. il Governo, onorevole Ingrao, non poteva andare oltre nella definizione dei singoli provvedimenti senza inficiare il quadro di azione globale e privare le forze politiche della possibilità di un meditato giudizio complessivo. questa strategia ripropone come elemento centrale il piano triennale attualmente all' esame del Senato. il piano intende, infatti, porre rapidamente in essere le procedure di valutazione degli investimenti ed attuare la ristrutturazione del ministero del Bilancio . è questo il solo modo per indirizzare le risorse verso i settori più produttivi, verso la difesa dell' occupazione, verso lo sviluppo del Mezzogiorno. nel suo intervento, l' onorevole Ingrao si riferisce al problema delle forze sociali cui appellarsi nella lotta all' inflazione, sostenendo che il programma del Governo non garantisce a tali forze nulla che possa indurle ad un impegno coerente su questi terreni. rieccheggiano in questo discorso i temi di una polemica che già conosciamo, che ha avuto momenti di alta tensione civile in questo decennio, che si è prolungato lungo tanta parte degli anni 70. ma ci sentiamo di rispondere con assoluta tranquillità a questa obiezione. il Governo afferma la necessità (sulla quale non sussistono dubbi o differenze con le forze sociali ) di stipulare una specie di patto contro l' inflazione, o comunque un accordo, se la parola patto non piace, in cui tutte le variabili indicizzate ed i prezzi amministrati, onorevole Ingrao, e non solo il costo del lavoro , siano mantenuti entro il tetto programmato. ed è per consentire una sempre maggiore partecipazione delle forze sociali che il Governo ha proposto verifiche periodiche sullo stato dell' economia e sull' azione di politica economica . come parlare di impegni generici o di fuga dalle priorità? al contrario, la lotta all' inflazione, in un quadro di sperequazione e di difesa dei ceti più deboli, il ripristino delle condizioni dello sviluppo, specie per il Mezzogiorno, la verifica dell' uso nelle risorse in un quadro procedurale rigoroso, costituiscono obiettivi chiari, assolutamente prioritari, per i quali noi crediamo si possa e ci si debba battere. dobbiamo lottare — come rileva l' onorevole Craxi — usando i nostri mezzi, le nostre risorse, facendo ricorso alla responsabilità di tutti. abbiamo avviato un dialogo con le organizzazioni sindacali del lavoro e dell' impresa al fine di indurle all' apertura del confronto globale sul costo del lavoro , che atteggiamenti di reciproche chiusure e di rigidità avevano compromesso, mentre ancora ieri veniva promossa una riunione fra i ministri per affrontare i gravi problemi del settore del trasporto aereo che oggi sono stati trattati con le parti sindacali dal ministro del Lavoro . è una linea rispettosa dell' autonomia negoziale delle parti, nei cui confronti si configura un ruolo attivo dei pubblici poteri teso alla valorizzazione del momento sindacale; è l' avvio a quel rapporto nel quale ogni componente deve assumere impegni coerenti con la sua natura, a cui sono collegate le rispettive responsabilità, senza confusioni o sovrapposizioni di ambiti. ed è in considerazione del proprio irrinunciabile ruolo e delle proprie specifiche responsabilità che il Governo non può appoggiare soluzioni legislative che, in materia di avviamento al lavoro, non offrano a ogni lavoratore tutte le garanzie di imparzialità e non assicurino al servizio del collocamento omogeneità e trasparenza su scala nazionale e fluidità con i collegamenti con l' estero che, di fatto, potrebbero rischiare di mortificare o scardinare le strutture della Pubblica Amministrazione invece di puntare ad una loro riqualificazione e ad un loro rilancio. la linea di azione proposta dal Governo consentirà di operare una effettiva ripresa del risparmio della ristrutturazione e del potenziamento degli strumenti che consentono la formazione dei capitali di rischio , principale fra questi il mercato borsistico investito dal temporale di questi giorni. è infatti solo in un clima di minore incertezza e di progressivo rientro dall' inflazione che è possibile contrastare efficacemente le spinte speculative e, allo stesso tempo, favorire l' allargamento dell' azionariato, presupposto per un' adeguata ricapitalizzazione delle imprese italiane, anche tramite il rafforzamento degli aspetti istituzionali di questi mercati. altre linee di politica economica che fossero basate sull' esclusivo uso dello strumento monetario si presenterebbero costosissime non consentirebbe di unire alla lotta contro l' inflazione il processo del risanamento economico volto alla ripresa degli investimenti ed alla difesa del Mezzogiorno. sul piano della politica economica internazionale, il Governo proseguirà, come ha già fatto nella riunione di Lussemburgo, un' azione di coesione europea, di stimolo per la definizione di politiche comunitarie coerenti e di richiamo degli USA ad una adeguata attenzione degli effetti esterni della loro politica economica . venendo ad altri argomenti al centro di questo dibattito, il Governo conferma l' impegno per il Mezzogiorno. anche su questo il Governo si è espresso — noi credevamo — con chiarezza, non solo in termini di politica generale, legando la ripresa delle regioni meridionali alla lotta contro l' inflazione, ma anche in termini più strettamente specifici, nel riconfermare la necessità dell' intervento straordinario e nel fare riferimento alla opportunità di procedere rapidamente, anche se con le opportune modifiche, all' approvazione del disegno di legge presentato dal precedente Governo Forlani. ciò non significa trascurare il ruolo delle regioni, come non significa tralasciare la diversità delle molteplici realtà oggi esistenti nel sud; significa invece riportare tale azione all' interno di un quadro normativo coerente, che renda protagonisti regioni, Stato, autonomie locali. e la definizione del potere del commissario di Governo, onorevole Almirante, tende a rafforzare il coordinamento tra Stato e regioni. il Governo ribadisce la priorità attribuita ai problemi dell' energia, l' immediata soluzione dei quali rappresenta condizione essenziale per lo sviluppo del nostro settore industriale. il settore dell' abitazione è certamente uno di quelli di maggiore importanza e delicatezza: grande, drammatica priorità, come già avevo detto al Senato: si tratta, qui, di dare forza al processo di costruzione di abitazioni sia mediante apposite disposizioni e interventi, volti a favorire la disponibilità delle case, specie nei comuni maggiori, sia rimuovendo tutta una serie di appesantimenti esistenti, anche in termini di modalità e disponibilità delle abitazioni. solo la ripresa del settore consentirà la difesa dei ceti meno abbienti. a tale riguardo, il Governo intende presentare un insieme organico di misure integrative dei disegni di legge già presenti in Parlamento. signor presidente , onorevoli colleghi , il Governo è consapevole che il segno ed il senso del governare sono oggi più che mai collegati alla capacità di far fronte alla nuova offensiva terroristica. facendo una mostruosa politica di morte, pur divisi tra loro per gli obiettivi e la tattica, i terroristi rivelano una preoccupante capacità di reclutamento che si allarga ad intere fasce della società, che dal sottoproletariato delle carceri si è estesa al sottoproletariato meridionale, che investe settori anche del nord industriale. l' onorevole Craxi ha fatto, in proposito, osservazioni di grande interesse, di cui il Governo dovrà tenere il massimo conto. secondo Craxi, nella lotta contro il terrorismo, dopo la cattura di Moretti è mancato l' affondo necessario e la presenza del terrorismo nelle carceri è rimasta quale era, non infrenata da provvedimenti selettivi ed efficaci. aggiunge, giustamente, l' onorevole Craxi, che attualmente ci troviamo di fronte ad un nuovo terrorismo, con caratteristiche più legate alla realtà dell' emarginazione, cioè alla realtà più profonda, sottolineando che di fronte a tale fenomeno occorre avviare una politica globale, valutando in particolare l' opportunità di un ritorno a nuclei speciali di interventi antiterroristico. allo stesso modo, il Governo annetterà, onorevole Longo, la massima importanza al potenziamento dei servizi di sicurezza . è perciò che ho assunto direttamente la responsabilità di essi, come segno della assoluta rilevanza politica che hanno le strutture e gli uomini dei servizi di sicurezza che meritano ogni incoraggiamento per quello che fanno, con sacrifici sconosciuti e destinati a restare tali, per la difesa dello Stato democratico . il Governo valorizzerà questo lavoro oscuro e spesso ingrato e dedicherà ogni cura ed ogni garanzia all' efficienza di questi strumenti, necessari per la difesa delle istituzioni repubblicane, ed alla tranquillità degli uomini che vi militano. l' onorevole Rodotà, l' onorevole Aglietta e, in seguito, l' onorevole Almirante, si sono augurati che il disegno di legge preannunciato dal presidente del Consiglio in relazione alla questione dei terroristi pentiti si discosti dal progetto elaborato dal precedente Governo. Rodotà ha poi sottolineato la necessità di individuare una strategia politica di lotta contro il terrorismo, che dia, come il programma francese di soppressione della legge per la sicurezza di quello Stato, il segno di un cambiamento politico. desidero precisare in proposito che, pur essendo intendimento del ministro di grazia e Giustizia di confermare le linee di fondo del disegno di legge presentato alla Camera nell' aprile 1981, e contenente fra l' altro nuove e più incisive disposizioni in favore dei terroristi che intendano dissociarsi dalle organizzazioni criminose, collaborando con la giustizia, vi è tuttavia la più ampia disponibilità, data la rilevanza del tema, a considerare favorevolmente e con spirito costruttivo le proposte delle varie parti politiche dirette a render più efficaci le misure proposte; misure, comunque, che sono indispensabili, se vogliamo rafforzare gli strumenti di lotta contro il terrorismo, cui le norme sui pentiti hanno molto giovato. ed ora le tensioni internazionali. desidero ringraziare gli onorevoli Deputati intervenuti sui temi dell' attualità politica internazionale , per l' adesione da essi ancora una volta manifestata ai principi di fondo della nostra politica estera , all' impiego del Governo per una leale e convinta partecipazione all' Alleanza Atlantica ed al nostro continuo sforzo, volto a favorire il processo di edificazione dell' Europa, che si integrano con il nostro intendimento di adoperarci per un rilancio del processo distensivo, per un sempre maggiore sviluppo del dialogo nord sud e dell' aiuto allo sviluppo . vorrei anzitutto assicurare che il Governo condivide pienamente la necessità — rilevata da molti oratori, in particolare dall' onorevole Craxi — di rendere più spedito il cammino verso l' Unione Europea , conferendo priorità alle intese sui temi più urgenti ed importanti. in questo senso, sono d' accordo sul fatto che nell' attuale congiuntura economica, contrassegnata da preoccupanti fattori di instabilità valutaria, un impulso particolare, nell' impegno ad una più efficace solidarietà europea, dovrà essere attribuito al rafforzamento della cooperazione monetaria. come già indicato nelle dichiarazioni programmatiche , è convinzione del Governo che questo obiettivo si ponga in stretta connessione con il passaggio alla seconda fase — quella cosiddetta istituzionale — del sistema monetario europeo , che dovrà pertanto essere accelerati. vorrei esprimere il pieno consenso alle impostazioni prospettate dagli onorevoli Longo e Zanone, per quanto riguarda le forme ed i contenuti di un dialogo continuativo con gli USA, senza acritiche acquiescenze ma con pari dignità e nel rispetto dei reciproci interessi. coesione comunitaria, dunque, come passaggio obbligato per realizzare una concertazione maggiormente solidale, nell' ambito delle democrazie occidentali. in questo quadro, il vertice di Ottawa dovrà soprattutto rappresentare un' occasione per consolidare una più stretta cooperazione delle politiche economiche , al fine di rendere compatibile l' obiettivo della lotta all' inflazione con la ripresa stabile e durevole della produzione e degli scambi mondiali, non mancando di richiamare gli USA a quella che al Senato ho definito una solidarietà reciproca. la decisione dell' Italia di partecipare al programma di ammodernamento delle armi nucleari di teatro della NATO discende dalla consapevolezza che il mantenimento degli equilibri di forza tra i due schieramenti è condizione indispensabile per la sicurezza degli alleati e pertanto per la salvaguardia della pace nel mondo. la decisione di Bruxelles del dicembre 1979 è stata dettata dal proposito di ristabilire l' equilibrio sul teatro europeo, alterato dall' Unione Sovietica con l' installazione dei missili ss20. una parola sulla moratoria sovietica, in relazione alle modifiche delle modalità della stessa che sarebbero state prospettate dal presidente Breznev, nel corso del recente incontro con l' ex cancelliere Brandt esse non inciderebbero sulla sostanza della proposta sovietica, come del resto è stato confermato dal portavoce del governo federale tedesco, al termine della riunione di gabinetto appositamente convocata per esaminare le risultanze dei colloqui di Brandt. al riguardo è stato ricordato come « un congelamento dell' attuale squilibrio non può essere preso in considerazione dal governo federale » . la precisa volontà di negoziare con l' Urss è stata riconfermata solennemente da tutta la NATO, in occasione del Consiglio ministeriale di Roma del 4 maggio; mentre contatti preliminari sovietici e americani sono già stati iniziati a Washington per concordare le modalità nel negoziato che avrà inizio entro la fine di quest' anno, l' Italia, insieme agli altri paesi alleati, è strettamente associata, nell' ambito degli appositi organi dell' alleanza, ai preparativi negoziali, che saranno definiti prima del previsto incontro a settembre tra il segretario di Stato Haig ed il ministro degli Esteri sovietico Gromyko. da più parti è stato osservato che i temi sul tappeto richiedono uno sforzo di attenzione, ma non sono — cito l' espressione dell' onorevole Craxi — irrisolvibili: egli aggiunge che, se qualcosa si muove, occorre farla muovere, se qualcosa non si muove, bisogna sollecitarla a farlo. è una frase che sintetizza efficacemente la posizione dell' Italia. valutare correttamente gli squilibri in atto non significa rinunziare a ricercarne il superamento. al contrario, la percezione dei dati di fatto si può consentire di meglio focalizzare gli obiettivi di un negoziato che riteniamo essenziale e nel quale ci auguriamo potranno cogliersi le auspicate aperture da parte dell' Unione Sovietica . è questo, naturalmente, uno solo dei settori in cui l' Europa potrà svolgere un suo ruolo, senza pericolosi velleitarismi, ma con la realistica consapevolezza, su cui ha insistito l' onorevole Piccoli, del suo potenziale, del patrimonio di valori che essa esprime, nell' interesse della pacifica collaborazione mondiale e della distensione. parlare in questo quadro di un immobilismo dell' Italia, di una sua rinuncia a farsi carico dei fattori politici che determinano le vie della ricerca della pace nel nostro continente a noi sembra francamente ingiusto. ho accennato, durante un' interruzione in occasione del suo intervento, onorevole Ingrao, al prossimo incontro fra il presidente Mitterrand e il cancelliere Schmidt; è una scadenza importante non solo perché costituisce la continuazione di un dialogo avviato con l' elezione del presidente Mitterrand tra due paesi che hanno un ruolo di peso nel nostro continente e che trovano oggi nuovi, più diretti motivi di raffronto, ma lo è anche perché tanto in Francia, come in Germania, attenta e approfondita è stata in questi tempi la riflessione sui temi della sicurezza. penso alla recente visita a Mosca di Brandt e alle valutazioni del presidente Mitterrand, rinnovate anche nel vertice di Lussemburgo, al quale ho partecipato insieme con il ministro Colombo, sul problema degli euromissili che pur nella indiscutibile apertura negoziale non nascondono la preoccupazione per uno squilibrio che — a giudizio del presidente Mitterrand — è innegabile. non creda che in queste parole vi sia la volontà di un appiattimento dell' Italia dietro un improbabile schermo franco-tedesco e un' ennesima rinuncia a far politica estera , come voi dite. al contrario, intendiamo svolgere pienamente il nostro ruolo e ciò facendo riteniamo di dover guardare con attenzione alle valutazioni che ci pervengono dai nostri alleati convinti come siamo che esse rappresentino un importante elemento di arricchimento delle posizioni comuni. non ci consta che da parte sovietica, nel definire irrealistica l' iniziativa europea di una conferenza internazionale sull' Afghanistan, si sia parlato di possibili aggiustamenti della proposta in occasione della visita di Lord Carrington a Mosca. i Dieci avevano avanzato una proposta seria e ragionevole che tiene conto della conclamata esigenza sovietica di porre fine alle interferenze esterne nel paese. l' Italia è fra i presentatori di questa proposta e ha contribuito alla sua elaborazione riaffermando così la sua piena partecipazione all' iniziativa che caratterizza il ruolo autonomo dell' Europa. sull' angoscioso problema della fame nel mondo nella mia replica al Senato mi pareva — ma evidentemente mi ero ingannato — di aver usato parole chiare. il problema è quello della concreta spendibilità, della immediata operatività e la volontà di soluzione di questo problema, onorevole Aglietta, significa che il Governo indica la necessità di dare priorità al salvataggio delle vite umane in pericolo accogliendo, sotto questo profilo, il solenne appello del presidente Pertini e dei 53 premi Nobel . dobbiamo metterci in condizione di connettere la soluzione del problema della fame con tutta la sua urgenza al tradizionale problema dello sviluppo: questo ha tempi necessariamente lunghi, quello è caratterizzato da drammatica immediatezza. il Governo si impegna perciò, nel più breve termine possibile, a provvedimenti amministrativi di riorganizzazione degli strumenti e delle procedure di intervento. ferma restando la struttura decisionale del dipartimento per la cooperazione e lo sviluppo degli affari esteri , che si è rivelato essenziale per la nostra politica nei paesi in via di sviluppo , è necessario snellire il metodo di erogazione che non può seguire le ordinarie procedure contabili. è poi necessario che per l' analisi dei singoli progetti ci si avvalga di strutture anche esterne al dipartimento ad esso legate contrattualmente, come ad esempio le banche e le grandi società di ingegneria. il Governo si impegna altresì ad una nuova valutazione dell' entità dello sforzo finanziario che possiamo fare e a definire in sede internazionale e in particolare con gli organismi multilaterali nuove iniziative finalizzate a obiettivi prioritari nel settore dell' alimentazione. in questo contesto ci adopereremo affinché al vertice di Ottawa si concordi sulla necessità di esplorare in concreto nuovi modi volti a rendere disponibili con urgenza risorse aggiuntive per la soluzione dei problemi alimentari nel più ampio contesto e l' obiettivo di combattere le condizioni del sottosviluppo. nell' ambito degli sforzi congiunti dedicheremo una parte dei fondi stanziati per promuovere nuove iniziative, in cooperazione con i paesi produttori di petrolio che registrano posizioni di surplus, i quali si dichiarano disponibili a sostenere programmi di vasto ed articolato contenuto. non mancano, al riguardo, contatti e trattative in corso . vorrei perciò dire, onorevole Aglietta, che le sue valutazioni sulla gravità del problema della fame e della malnutrizione non sono diverse da quelle che sono proprie del Governo da me presieduto; né vi sono discordanze sull' esigenza che lei ha prospettato di favorire una urgente mobilitazione delle risorse internazionali per farvi fronte. c' è, semmai, una diversa enfasi di prospettiva, perché il Governo non ritiene di misurare la sua azione nel settore aiuti ai paesi emergenti solo o prevalentemente in termini di elargizione immediata per la lotta alla fame nel mondo , ma anche in termini di interventi miranti a incidere sui complessivi rapporti nord sud e sulla qualità dell' assistenza, che noi vogliamo sempre più diretta a elevare il grado di auto-approvvigionamento e di conoscenze tecniche dei paesi in via di sviluppo . intendiamo infatti adoperarci affinché prevalga un assetto dei rapporti economici internazionali capace di accogliere e soddisfare le legittime aspettative di crescita dei paesi emergenti . siamo convinti che solo in questo modo sarà possibile alleviare le sofferenze di tanta parte dell' umanità e disinnescare la carica esplosiva e destabilizzatrice delle stridenti disparità e diseguaglianze di ricchezza tuttora presenti nel mondo. queste disparità ci appaiono intollerabili per quei principi di solidarietà umana e per quei valori di giustizia, sviluppo democratico e progresso sociale che la nostra civiltà esprime ed afferma. in tema di diritti umani posso assicurare che il Governo non mancherà di adoperarsi per garantire il rispetto ovunque, con iniziative in ambito Nazioni Unite , e negli altri fori multinazionali dove tale tema è dibattuto (mi riferisco in particolare alla conferenza sulla sicurezza e sulla cooperazione in Europa) e in sede bilaterale. per quanto, infine, concerne l' attuazione della parte economica del trattato di Osimo , essa avrà luogo previa consultazione delle rappresentanze internazionali delle popolazioni interessate. il Governo recepisce ben volentieri l' auspicio dell' onorevole Fortuna per una riattivazione degli strumenti parlamentari per la realizzazione di un organico provvedimento di tutela del gruppo di lingua slovena. il Governo predisporrà quindi adeguato progetto, che tenga conto delle conclusioni della speciale commissione istituita al riguardo, mantenendo gli opportuni raccordi con la regione Friuli Venezia Giulia . onorevole presidente , onorevoli Deputati , nulla come l' altezza del dibattito svoltosi in quest' Aula poteva meglio dare la misura del punto di svolta cui è giunta la politica del nostro paese. dico « la politica » , e non « le formule di Governo » , e neppure « la guida del Governo » , perché veramente noi oggi siamo tutti insieme, con responsabilità certo differenti, ma con problemi di cultura comuni, di fronte a una complessa realtà che si è formata intorno al nostro sistema politico con volto spesso sconosciuto e che rispecchia la società civile , dalle esigenze sempre più complesse, ricche, e talvolta contraddittorie. riescono i partiti, i partiti nati dalla Costituente e di poco arricchitisi o modificatisi da allora, ad esprimere le tensioni, le aspirazioni, l' ansia di cambiamento che promana dalla società italiana . non è un caso che siano qui risuonate critiche di fondo al modo stesso di essere della struttura portante del nostro sistema politico , la forma partitica. e certo questo il punto dove si riannodano le questioni dello Stato e della società, perché è proprio dei partiti decifrare la società, e collegarla con le istituzioni, potenziate e ravvivate nella loro peculiare autonomia. ecco perché la legittimità costituzionale , onorevoli colleghi , rimane il termine indeclinabile a cui guardare; e tutto deve quindi risolversi, in principio, nel ritorno alla Costituzione, prima ancora di ogni pur legittima riforma o legittimo aggiornamento; ritorno che qui, in questo paese, assume paradossalmente quasi il significato ed il senso di un balzo in avanti, la riscoperta dell' originale disegno di progresso istituzionale che sono la rivincita di troppe pigrizie ideologiche o culturali, a poco a poco cancellato, pur negli avanzamenti straordinari del paese, nelle sue grandi trasformazioni civili e sociali, più grandi in venti anni che nei venti secoli precedenti, come amava dire Giorgio Amendola. ed eccoci, dunque, di fronte al compito di governare questo Stato e questa società, in condizioni che più difficili non sarebbe agevole immaginare; e tuttavia decisi a governare, nel rispetto del Parlamento e con il consenso del paese perché la partita non è perduta, perché vi sono in questa società movimenti di fondo che, se agganciati a tempo, come ancora è possibile, ci possono portare fuori dalla crisi. l' onorevole Piccoli, leader della Democrazia Cristiana , cioè del partito che ha avuto un rapporto essenziale con i repubblicani in questo trentacinquennio, da De Gasperi a Moro, ha sottolineato come la formazione del Governo, in una formula che egli ha definito singolare ed emblematica, abbia consentito al paese di sottrarsi al rischio altrimenti incombente di una consultazione elettorale anticipata. e l' onorevole Craxi, in un discorso in cui trovo un accenno che ci è caro — quello del corso sempre animato e fecondo dei rapporti tra socialisti e repubblicani nella storia secolare — ha osservato come la linfa della stabilità governativa sia esposta ad ogni rischio e come occorra difenderla, liquidando in partenza le etichette, da qualche parte avanzate, di ministero di tregua o di transizione. onorevoli Deputati , so benissimo che la crisi nazionale non ci consentirà nessuna tregua; ma so anche che potremo superarla o avviarci a superare quella crisi, se ci impegnamo tutti, Governo e Parlamento, Governo e popolo, al servizio del paese, con assoluto disinteresse, con integrale dedizione alla cosa pubblica , per quell' idea dell' Italia che dal Risorgimento arriva fino a noi, e che noi vorremmo trasmettere intatta alle nuove generazioni.