Luigi BERLINGUER - Deputato Opposizione
VIII Legislatura - Assemblea n. 266 - seduta del 16-01-1981
Sul rilascio del giudice D'Urso da parte delle Brigate rosse
1981 - Governo Forlani - Legislatura n. 8 - Seduta n. 266
  • Attività legislativa

perché, signor presidente , onorevoli colleghi , la Camera è stata chiamata inopinatamente a votare sulla fiducia al Governo, invece che su un semplice ordine del giorno sulle dichiarazioni del presidente del Consiglio ? in quest' Aula tutti lo sanno, ma è bene che lo sappiano anche tutti gli altri cittadini: la ragione è una sola. è stata detta poco fa a tutte lettere dall' onorevole Battaglia. ponendo la questione di fiducia si fa decadere la risoluzione presentata dal partito repubblicano , con la quale si proponeva di esprimere piena solidarietà a quei giornali che si sono rifiutati di aderire alle richieste di pubblicare i comunicati dei terroristi di Trani e di Palmi. tutti sappiamo che questo non è stato voluto, in particolare, dal partito socialista : dunque, di là dalle acrobazie verbali e dai funambolismi dell' onorevole Forlani, resta che il Governo, dopo aver mancato di esprimere nei giorni caldi una propria posizione sulla questione della pubblicazione dei comunicati (mentre sulla stampa e sui giornalisti si esercitava ogni sorta di intimidazioni e pressioni per la pubblicazione) il Governo si sottrae ora persino al dovere — che non richiederebbe una particolare dose di coraggio — di dare la propria solidarietà piena a posteriori con un chiaro atto politico. ed è davvero ben poco affermare che l' ordine del giorno repubblicano non è in contraddizione con le parole del presidente del Consiglio ; onorevoli colleghi , questo è l' ultimo atto di un comportamento imbelle e meschino, quale è stato quello seguito dal Governo in tutta la vicenda che si è aperta col sequestro del giudice D'Urso , soprattutto dopo l' improvvisa nota socialista del Natale scorso, fatta propria sostanzialmente dal presidente del Consiglio , come ora è stato ricordato. non starò a riepilogare le modalità ed i fatti che hanno segnato la caduta, gradino per gradino, della linea della fermezza — lo ha fatto ieri egregiamente l' onorevole Natta, lo hanno fatto altri numerosi colleghi — dal repentino ed ostentato sgombero della sezione di massima sicurezza dell' Asinara, ai colloqui ed alle riunioni tollerate ed autorizzate nelle carceri di Trani, Palmi e Milano, fino al mutismo sulla questione dell' atteggiamento della stampa. è uno scempio della legalità, unito all' abdicazione inaudita del Governo al dovere di precisare e seguire un chiaro indirizzo politico . è certo che raramente si era assistito ad una contraddizione così stridente fra le parole e di fatti, tra le roboanti dichiarazioni di fermezza e gli atti di concreto cedimento. si è così voluto ingannare il paese gettandolo nella confusione per nascondere il fatto reale ed innegabile che un qualche patteggiamento con i terroristi c' è stato. le risorse del vocabolario, di alcuni dirigenti democristiani e socialisti, hanno portato a definire questa linea come una linea di fermezza con equilibrio, scarse risorse giacché questa espressione non è nuova, per chi conosce la storia politica del nostro paese. essa venne usata assai spesso tra il 1920 e il 1922 da uomini politici e di Governo di fronte alle aggressioni fasciste contro il partito socialista ed il partito comunista , le Camere del Lavoro , le organizzazioni dei lavoratori ed i loro organi di stampa. sappiamo tutti dove portò l' Italia questa fermezza con equilibrio che, per cieca avversione al movimento operaio , mascherava la tolleranza e la capitolazione dopo le quali venne il tracollo e travolse anche coloro che avevano tollerato e capitolato. altre volte abbiamo criticato i precedenti governi per difetti di risolutezza o di efficienza o di sensibilità nella condotta contro il terrorismo, mai mancando tuttavia di dare i doverosi riconoscimenti quando questi disegni non vi erano e venivano raggiunti dei risultati. mai però ci eravamo trovati di fronte ad un vero e proprio cedimento, e sta qui il motivo più serio del nostro allarme e l' appello che rivolgiamo al paese; sta qui al tempo stesso la prima ragione del voto di sfiducia che daremo al Governo. questa ragione non è la sola, certo. coerenti con la linea di opposizione che dichiarammo al momento della presentazione di questo Governo alle Camere, quando dicemmo che lo avremmo giudicato sui fatti, constatiamo oggi che il Governo, di fronte ai fatti, è stato peggio di ogni previsione. lo è stato nell' affrontare la questione morale , cioè l' esplodere degli scandali di ogni tipo, con un atteggiamento di minimizzazione e di copertura, lo è stato con l' inefficienza e la confusione dimostrata nei primi tragici giorni del terremoto. queste cose noi non le dimentichiamo e non le dimenticherà l' opinione pubblica nonostante l' oblio che si è cercato di stendere su questi gravissimi problemi nelle ultime settimane: noi non ci stancheremo di denunciare le vostre responsabilità ed incalzarle. ripeto, onorevoli colleghi , che il motivo più pesante del nostro voto contro il Governo è che voi avete compiuto una dimissione di potere, di cui è responsabile primo il presidente del Consiglio , rispetto al compito supremo che spetta ad ogni governo della Repubblica, cioè salvaguardare le istituzioni democratiche, garantire la sicurezza, la libertà e la vita di tutti. i cedimenti hanno aperto un varco che urge chiudere al più presto. ciò che più desta l' indignazione, ed anche la collera, specialmente di coloro che anzitutto nelle forze dell'ordine si sono più esposti e sono impegnati nella lotta al terrorismo, è che questo cedimento sia venuto in una fase in cui le bande terroristiche — per i colpi anche duri ricevuti sul terreno politico oltre che su quello giudiziario erano divise, indebolite, messe in crisi. una crisi iniziata proprio dopo la risposta che il Governo di allora, sorretto in modo condizionante dal nostro partito, diede di fronte alla vicenda Moro. ora quel che resta di quelle bande ha ripreso tracotanza: è inutile nasconderselo! vanta un successo ed annuncia nuove imprese e nuovi ricatti. ciò può accadere perché questa volta i loro ricatti hanno aperto una breccia, hanno trovato una qualche udienza in certi settori politici, hanno costretto il Governo ad abdicare, ad indietreggiare davanti al suo compito. non è vero dunque, onorevole Forlani, che la logica dei terroristi prescinde dagli atteggiamenti del Governo e delle forze politiche . essa, invece, vi fa riferimento e calcolo, come dimostrano i fatti. il giudice D'Urso , onorevoli colleghi , è tornato alla sua famiglia e noi salutiamo questo fatto con le stesse espressioni di umana solidarietà che ha rivolto a lui ed alla sua famiglia il presidente della Repubblica ; ma pesa sul paese un interrogativo grave: quante vite possono essere ora in maggiore pericolo. i terroristi che hanno falciato quelle di Alessandrini, di Bachelet, di Galli, di Casalegno, di Tobagi, di Guido Rossa , del generale Galvaligi e di tanti altri cittadini, magistrati, poliziotti, carabinieri e giornalisti, sono oggi imbaldanziti dal cedimento. possono essi essere fermati, ricacciati indietro, rimessi in crisi e debellati? noi crediamo ancora di sì, perché sentiamo che questa è la volontà del paese e perché anche durante la vicenda pur così torbida di questi ultimi 20 giorni abbiamo visto quante forze, in tutti gli strati della popolazione, nei carabinieri, nella polizia, in gran parte della magistratura, nella maggioranza degli organi di stampa (in quelli che raccolgono — si è calcolato — il 90 per cento dei lettori dei quotidiani), tra i lavoratori, nei sindacati, in uomini e gruppi di tutti i partiti democratici oltre che nel nostro partito tutto intero, hanno resistito ed hanno chiesto di contrastare con effettiva energia, e non con l' ipocrisia delle parole, le manovre ed i ricatti del terrorismo e dei suoi manutengoli. bisogna però che non si ripeta, signor presidente del Consiglio , onorevoli colleghi ; bisogna che non accada mai più qualcosa che rassomigli a quanto il Governo ha fatto in questo periodo. lo hanno chiesto anche esponenti della sinistra democristiana, oltre che i partiti repubblicano e liberale e settori e uomini di altri partiti democratici. noi vogliamo sapere chiaramente se questo è anche il preciso impegno del Governo attualmente in carica e non ci contenteremo di contorte e generiche frasi che girino attorno a questa richiesta molto precisa che noi gli facciamo: noi — come è noto — abbiamo proposto al paese, alle forze democratiche, a tutti gli onesti una soluzione governativa imperniata non più sulla Democrazia Cristiana ma sul partito comunista , soluzione che riteniamo più che mai valida alla luce di quanto è accaduto in questi mesi ed in queste settimane per garantire la salvezza e l' avvenire della Repubblica. questa proposta — ne siamo certi — andrà avanti nella coscienza del nostro popolo con il movimento delle masse e troverà rispondenza nelle forze più responsabili e lungimiranti di ogni partito democratico. ma intanto e subito, onorevoli colleghi , quel che preme è fermare il terrorismo e bloccare la via del cedimento. ed è per questo che abbiamo chiamato il nostro partito, in tutte le sue organizzazioni, a mobilitarsi, a vigilare, a lavorare in mezzo alla classe operaia , ai lavoratori, a tutto il popolo, a sostenere le forze dell'ordine , a lottare per isolare i terroristi. ma è anche per questo che noi facciamo qui appello e chiamiamo all' azione tutte le forze democratiche, le quali, quali che siano stati i loro atteggiamenti o i loro silenzi in questa ultima vicenda, sentono che d' ora innanzi la salvezza della libertà e la vita della Repubblica non possono più tollerare alcuno scarto dalla linea di una coerente, rigorosa, effettiva fermezza.