Marco PANNELLA - Deputato Opposizione
VIII Legislatura - Assemblea n. 219 - seduta del 24-10-1980
1980 - Governo Zoli - Legislatura n. 2 - Seduta n. 564
  • Comunicazioni del governo

forse sarà meglio attendere il deflusso dei colleghi dall' Aula, signor presidente . non li disturbiamo. signor presidente , onorevole presidente del Consiglio , onorevoli colleghi e colleghe, avendo teste finito di ascoltare il segretario nazionale della Democrazia Cristiana e l' empito verso la vita che ha contraddistinto l' ultima parte del suo intervento, che tutti abbiamo inteso, ci consenta, signor presidente , di applaudire a questo empito verso la vita e di fornire subito, purtroppo (in questo mondo nel quale sembra che il peggio, oltre che il meglio, non cessi mai di proporsi), la occasione al segretario della Democrazia Cristiana , oltre che al Governo, di salvare vite anziché assicurare morte e scegliere di assicurare sterminio. piccole notizie. l' Argentina, avanti ieri sera, signor ministro degli Esteri , ha deciso di sospendere le esportazioni di cereali. il Consiglio mondiale del grano comunica che, più ancora del 1972 — con la tremenda crisi che allora affrontammo — , nelle prossime settimane inizierà una situazione tremenda e orripilante sul fronte della fame nel mondo . si prevede che la Unione Sovietica abbia 55 milioni di tonnellate in meno rispetto al previsto nei suoi raccolti di cereali: da 235 milioni scenderà a 181 milioni, collega Piccoli. gli USA avranno 8 milioni di grano in più, ma, sembra, 35 milioni in meno di riso, di mais ed altri cereali. notizie da sussistenza, notizie da fureria, colleghi, troppo lontane dai problemi del governo delle nostre cose, delle nostre vite e dalle vite che dobbiamo salvare, collega Piccoli. no! se nella logica assassina e sterminatrice, che pone al centro della vita mondiale i problemi dell' equilibrio e degli scontri reali o falsi tra est ed ovest e non fra nord e sud, se nell' ambito di questa politica accadrà, come probabile, signor presidente , che gli USA toglieranno l' embargo proclamato dopo l' Afghanistan nei confronti dell' Unione Sovietica e daranno i 56 milioni di cereali, con le tariffe che potranno imporre, ad un paese ricco dominante, questi 56 milioni di cereali saranno sottratti a qualsiasi possibilità di acquisto immediato attraverso le agenzie internazionali per i paesi del terzo e del quarto mondo . la decerealizzazione, ormai, abbraccia una fascia che non è più africana, ma che di fatto sta quasi per congiungere tutto l' emisfero; si annunzia che per il Sahel, anche senza queste notizie, sicuramente avremmo avuto un aumento del tasso di mortalità minimo del 17, 18, 19 per cento . l' Argentina, come ho detto, avanti ieri ha sospeso le sue esportazioni. e allora, signor ministro degli Esteri , collega Piccoli e amici della Democrazia Cristiana , parleremo poi insieme di come salvare gli zigoti ed i feti, nella vita di ciascuno di noi. ne parleremo perché nessuno ha il diritto ed interesse, qui, ad assumersi la rappresentanza degli zigoti e dei feti, a milioni distrutti dalle nostre società, dalla società che governa e che governate in Italia, collega Tina Anselmi, dalla società che è governata in Italia non dai radicali, e nemmeno da Bettino Craxi o da Enrico Berlinguer, ma che è governata, innanzitutto, dalla Democrazia Cristiana dagli anni 1944, 1945 e 1946. per un momento, quindi, lasciamo questo problema, che esiste: il problema della vita, il problema della donna, il problema del feto, il problema dello zigote, il problema dell' ovulo fecondato anche quando, secondo monsignor Chiavacci , non può essere minimamente considerato come animato anche se ci si collega alle tesi dell' animazione immediata di San Basilio e non alle altre posizioni della Chiesa prevalenti nel corso dei secoli. anche noi parliamo di questo, colleghi della Democrazia Cristiana , signor ministro degli Esteri , colleghi del partito socialdemocratico e colleghi del partito socialista . e parliamone anche noi, colleghi radicali e compagni comunisti, perché è un' evenienza delle prossime settimane, molto di più del terremoto in Algeria, molto di più di quanto la fantasia del cardinal Benelli annunzia per Firenze quanto allo sterminio di zigoti e di feti, come, comunque, una proiezione ed una supposizione. è certo, è matematico, viene annunziato con raccomandata, signor presidente del Consiglio , dalla Fao, dal Consiglio mondiale dell' alimentazione, dalla Banca mondiale , da tutti viene annunziato che nelle prossime settimane cento volte i morti per terremoto in Algeria sono assicurati per una scelta, che è la scelta di investire in armi, in modo sempre più frenetico, anche in Italia, quel che potrebbe assicurare la sopravvivenza dei 40-45 milioni di esseri poveri, di gente del quarto stato , di gente di classe, nel mondo. se, signor presidente del Consiglio , la politica, la struttura politica, l' antropologia culturale di ciascuno di noi (dal collega Piccoli al collega Craxi, da Pannella al collega e compagno Berlinguer), sono tali da consentirci di mantenere apparentemente i nervi ben saldi, perché, in nome della costruzione di una società migliore e di un progetto di società e di uomo, continuiamo ad omettere di intervenire (o, peggio, interveniamo con gli armamenti per sterminare persone, per le quali lo sterminio è certo, così come sarebbe certa la nostra possibilità di italiani, di deputati, di salvarne a milioni per mesi), non ci si meraviglia allora che ottusi rigorismi, scambiati per rigore, portino poi ad essere indifferenti dinanzi alla « strage » della vita, di Aldo Moro; e lo si lasci, impotenti, assassinare, come si lasciano sterminare, signor ministro degli Esteri , signor presidente del Consiglio , coloro per i quali il nostro dibattito rischia di essere null' altro che la conferma che le campane a morto suonano anche nel centro della cattolicità, a Roma. è un problema politico, signor presidente del Consiglio ; ed io ho il dovere di dire che non voglio votare contro questo Governo. ho il dovere di dirlo per quanto avete fatto per tacerlo a voi stessi: che il radicale, il comunista ed il socialista che sono, non vuole votarvi contro. fino all' ultimo momento, signor presidente del Consiglio , da radicale, da non violento , da persona, io mi rifiuto, di registrare il fallimento del tentativo di salvare qui e oggi — non più, perché non è nelle nostre possibilità, Aldo Moro — milioni di persone, che è possibile e facile. se avessimo un ministro della Difesa dedito ad altre cose, sarebbe lui a spiegare come sarebbe facile e possibile salvare milioni di persone. voglio astenermi, voglio votare a favore, signor presidente del Consiglio e colleghi democristiani. voglio tentare di farlo perché non accetto che nessun progetto di nome e di società, innanzitutto il mio, passi dinanzi al peccato di superbia che è quella, in nome di quel progetto di uomo e di società, di lasciare assassinare e sterminare coloro che ho dinanzi e che vengono sterminati con i bilanci della NATO e del Patto di Varsavia , ma anche con i voti di questo Parlamento, con il voto della Anselmi, di Tombesi, e di Pinto, di Pannella e degli altri; questo voto! o si scomunica, pare, quando pare, quando si vota per una legge che tende a rendere meno clandestino l' aborto, che comunque c' è; si scomunica! i parlamentari responsabili, che empiti di vita... il collega Casini ha un distintivo tremendo: due piedini. mi ha detto ieri che è il distintivo dei piedini di un essere di dieci settimane. ce l' ha qui. è tremendo! posso, signor presidente del Consiglio , rispondere entrando nel suo mondo ossesso e allucinato? al collega Casini mettere come emblema qui i piedi più grandi, non microscopici, non in miniatura, dei milioni, non solo di bambini, ma di vecchi che sterminate, che sterminiamo, signor presidente del Consiglio , domani, che Casini stermina dedicando tutto il suo tempo all' ossessivo recupero dell' evidenziazione in piombo o in latta di quei piedini? ma se non salviamo la vita, se li assassiniamo, signor presidente del Consiglio ! il bilancio è assassino, la politica è assassina, il voto, Stefano Rodotà, tuo, mio, è questo, è legato semplicemente come causa ad effetto. certo, sappiamo che bisogna studiare meglio. dov' è il collega Spaventa, che era spaventato dalla nostra approssimazione diciotto mesi fa: bisognava studiare meglio il problema? forse, ma non lo so, Spaventa ha studiato. il costo di quello studio è alcuni milioni di cose o alcune decine di milioni di cose. è possibile e tecnicamente facile, con spese ampiamente compatibili con il nostro bilancio, assicurare non la salvezza della vita, non lo sviluppo, ma di almeno quattro milioni di persone nei prossimi dodici mesi e a partire dal 1° gennaio... voglio, signor presidente del Consiglio , non votare contro. non posso dimettermi dalla speranza che quella Provvidenza, per noi credenti in altro che nel potere o nel denaro e credenti anche che in un certo tipo di Chiesa e nella coscienza di giorno e di notte di ciascuno di noi, possa portarvi a comprendere domani, questa notte, fra due ore che meno di quanto date a Rovelli, meno di quanto vi rapinerà questo sistema, che non potete assolutamente correggere, signor presidente del Consiglio , meno di quanto non sarà rapito alla spesa pubblica corrente, molto meno, e senza bisogno di sostituirsi a queste aree di pirateria, noi possiamo realizzare quello. ma perché — voto segreto , voto pubblico, certo! — Tombesi, ci occupiamo di Trieste, alcune volte perfino in modo convergente, di Osimo? c' è, però, poi da vergognarsi. che voto è mai il nostro, se supera queste cose? quanti Aldo Moro lasceremo assassinare, a quanti giovani, signor presidente del Consiglio , o vecchi potremo dire che la vita è sacra, che è una bestemmia drogarsi e farsi fuori con un' overdose? ci diranno: « sacra dove? » , « sacra quale? » . e avete ragione: non sono piccole leggi o grandi leggi che possono mutare queste cose, signor presidente del Consiglio , collega Piccoli, colleghi tutti. è vero, deve cambiare qualche cosa a monte — mi pare che si dica — , dobbiamo testimoniare che la vita, se non sacra, almeno è qualche cosa che amiamo e non qualche cosa sul cui sterminio edifichiamo un' ipotesi di tranquillità. signor presidente del Consiglio , dopo l' ottimo intervento del compagno Craxi, entriamo subito nel vivo, anche di cose che possono sembrarvi più incalzanti, immediate e pertinenti, ma per me lo sono infinitamente meno, e che comunque riguardano il Governo di alcune cose che ci stanno a cuore: da non violenti , da socialisti, da comunisti, noi che riteniamo che la legge e il diritto siano il fondamento senza il quale lo sterminio e la morte non possono che divenire violenza, l' unica regola vera della nostra società. bisogna essere umili e guardare, quindi, alla specificità dei problemi. ma, signor presidente del Consiglio , è specifico dirle (scusi se ossessivamente ci ritorno) che 500 miliardi, adesso messi in cassa, senza idee molto chiare, costituiscono un affronto? signor presidente del Consiglio , non si può, se noi vogliamo insegnare il rispetto della legge, dopo la risoluzione numero 2626 dell' Onu, essere giuridicamente responsabili dello 0,7 per cento da sette anni. non possiamo annunziare come testimonianza di rispetto della legge, magari di quella morale (e io non mi occupo, invece, di morale), che raggiungeremo la media degli altri paesi nel 1984-85. chi di noi la raggiungerà? è possibile che questa morte, teoricamente prevista da più di cento anni con linearità, davvero non si traduca in qualcosa che in modo più evidente porterà altre morti anche all' interno dei nostri confini? teoricamente è prevista in modo lucido, chiaro, testuale, da più di cento anni! loro sanno, colleghi, che poco ci occupiamo e molto temiamo le ideologie. è perché amiamo le chiarezze delle teorie e dei fatti, che si compongono poi in teorie dell' intelligenza mano a mano che si sviluppano con rigore e che la loro lettura diventa chiara. e allora diciamo, in questo momento in cui si buttano con le acque sporche molti fragili e necessari bambini, anche politici ed ideali, che una delle tesi più dozzinalmente dismesse e qualificate come dozzinali, quella del pauperismo assoluto, è invece la spiegazione e l' anticipazione teorica esatta di quello che sta accadendo nel mondo. e che nel momento in cui, anche in ambienti a me molto vicini, si parla della morte delle ideologie, intendendo la morte delle teorie, e intendendo anche la morte di una visione di classe della società, e del confronto nella società (del quarto stato , del proletariato, chiamatelo come volete), abbiamo invece la conferma dell' esattezza scientifica della proposizione non solo marxiana, ma anche leninista, anzi leniniana, chiedo scusa (non conosco molte cose leniniste che siano andate nel senso della vita, ma di leniniane ce ne sono tante), che prevedeva che, quando la legge del profitto fosse divenuta sempre più operante e motore del progresso e della realtà industriale, le contraddizioni si sarebbero rovesciate al di fuori dei confini delle società industriali per acquistare le dimensioni dell' imperialismo, e che comunque la logica del profitto avrebbe portato sempre più povertà. e ciò, signor presidente del Consiglio , mentre noi viviamo in un momento storico di cui si può dire che negli ultimi dodici anni la scienza ha accumulato sapere 2.070 volte in più di quanto non ne abbia accumulato nell' intera storia della umanità. e questo sapere si accompagna con l' esplosione della morte, della guerra, dello sterminio per fame e per guerra: oggi sono state citate, da parte del compagno Craxi, le cifre dello sterminio per guerra. e di guerra alimentare si tratta a Timor, dove devono poter tenere decine di migliaia di giovani che altrimenti in patria non mangerebbero. ed anche le realtà della Cambogia e del Vietnam hanno come sottofondo la guerra alimentare: bisogna mandare la gente ad occupare i territori altrui perché è solo nella rapina ai danni dell' altro che si può trovare di che mangiare. questa, signor presidente del Consiglio , è la realtà del confronto che viviamo. mi pare che lei non abbia nominato nemmeno una volta il rapporto nord sud , parlando invece di quello est ovest . allora ha letto male, e di questo le chiedo scusa. comunque, le stavo dicendo che, al di là delle formule, l' analisi che anima la sua posizione non è nemmeno classica; o meglio, è classica della politica di cancelleria, della politica diplomatica, non di altro tipo di politica internazionale . vorrei allora subito anticipare, signor presidente del Consiglio , che è solo grazie alla forza intellettuale e al senso di responsabilità dei nostri compagni socialisti che abbiamo avuto la riprova che in realtà la capacità, forse la potenzialità di responsabilità di questo Governo e di questa vostra maggioranza è sicuramente maggiore di quelle dell' infausto periodo degli Andreotti e delle sue appendici. un periodo, quello, in cui lo Stato è stato messo in ginocchio dal terrorismo, dalla violenza; in cui è dilagata la rissa ovunque, in cui abbiamo visto in quest' Aula votare contro coscienza, contro ogni tradizione, nell' illusione di una Realpolitik che diveniva suicidio e che non dava nemmeno all' altro nessuna forza. un periodo in cui i ruoli della democrazia sono stati fatti scadere a sceneggiata inconsapevole, a replica pericolosa delle visioni organicistiche dello Stato corporativista , del « Gran Consiglio dei partiti » anziché del Gran Consiglio del partito; con tutta la iattanza, l' arroganza, la tracotanza che sono purtroppo dilagate in quei giorni. l' assunzione di responsabilità dei compagni socialisti ci trova, così come spiegata, in grave e profondo dissenso per quello che riguarda l' avvenire, la strategia complessiva, che noi riteniamo essere necessaria e che riteniamo di dovere anche a voi, nostri avversari interclassisti, prigionieri del mito di una società organicistica nella quale la composizione interclassista potrebbe davvero risolversi in ordine e non in disordine costante; una società nella quale i diritti della persona e la libertà dovrebbero essere controllati all' interno delle corporazioni, considerando le persone come membri delle corporazioni o come qualunque altra cosa, purché non come eredi dei cittadini della rivoluzione francese, cioè eredi della concezione della persona come soggetto politico inalienabile di fronte a qualsiasi leviatano e a qualsiasi potere. tutto ciò è in contraddizione con la nostra convinzione, che dobbiamo alla stessa Democrazia Cristiana e che si basa su un programma alternativo di Governo non solo del Consiglio dei ministri ma della società. tale convinzione noi dobbiamo, ho detto, alla Democrazia Cristiana , a quanti di voi riconoscono, dopo trent' anni di difficile vita (la nostra come la vostra), la Democrazia Cristiana come concerto di voci dissonanti, alla Costituente e dopo (Gonella, Dossetti o Fanfani, lo stesso Rumor del congresso di Venezia, con le sue relazioni sui problemi agrari, se non ricordo male: Gui è testimone di queste cose): che cosa, di tutto questo, dà corpo alle vostre speranze, corrisponde alle ragioni per le quali avete compiuto questa scelta? la maledizione del potere: quando le stesse mancanze della cultura di opposizione vi aiutano su questa strada, vi fanno ormai inseguire da un passato dal quale non è possibile per voi districarvi, se restate centrali nell' amministrazione del potere. io credo che oggi, in questo momento, avendo i compagni socialisti assicurato la gestione di questa contraddizione, spetti ai compagni comunisti e a noi radicali il compito di assicurare ai compagni socialisti e a voi stessi — così come io riconosco questa scelta sicura per il paese nell' immediato e forse nel breve e medio termine — qualcosa di meglio dell' infausto periodo di unità nazionale . sta a noi assicurare un' alternativa di Governo e, direi, la libertà di poter concepire non retoricamente il diritto di dire: all' opposizione, ché al Governo ci vado io! e vedrete! allora, rigore: e quindi anche subito un discorso d' opposizione. anche se io, signor presidente del Consiglio e Bettino Craxi, fino a domani voglio potermi astenere: non è chiusa! anche se qui, in violazione dei nostri regolamenti, si può venire a leggere per un' ora e mezza testi prima scritti, per me qui si dibatte, non si oppongono monologhi! non mi rassegno: siamo pochi, e ringrazio i pochi qui presenti; questa è l' ora in cui lecitamente si potrebbe andare a riposare, per meglio lavorare dopo. allora, il sussidio, l' aiuto, non sono le cose troppo poco dure dette ieri dai compagni del partito comunista rispetto al Governo. non possiamo certo fornire l' esempio di un' alternativa di Governo vincente per tutta la sinistra e quindi per tutta la democrazia, limitandoci a fare le incursioni. ritengo che il dovere di ingerenza debba essere praticato sempre; c' è un dovere, figurarsi! ma per chi invece ritiene che non solo c' è dovere di ingerenza, ma vi è quello della non ingerenza, è un po' troppo poco venire qui ed attaccare soprattutto la situazione interna o le scelte e la dialettica interna di questo o quel partito. magari si avrà ragione, ma non è un discorso sul Governo delle cose, delle speranze, della necessità e della vittoria democratica e di classe, internazionalista e non violenta rispetto alla violenza delle leggi del profitto obbligato, alle contraddizioni dalle quali non ci si può salvare! andava detto perché, ad esempio, è possibile dire che io voglio potermi astenere, a partire dal problema dello sterminio, della vita, della pace, dell' uso del denaro degli italiani, dei cattolici, di Piccoli come contribuente (lo sarà anche lui)? è possibile, di qui a domani mattina? non sentireste nulla. in realtà, non fareste altro che portare una pietra nella costruzione dell' edificio ormai forse impossibile del compagno Brandt, piuttosto che portare una mano in più al compagno Schmidt nel suo obbligo tremendo di gestione dell' esistenza, in contraddizione con i libri ed il compagno Brandt! cinquemila miliardi, nel nostro paese, offerti dal presidente della Repubblica italiana all' Onu come fondamento della costituzione di quel fondo che, da Fidel Castro a Brandt, tutti chiedono urgentemente ed immediatamente; sapete che ciò significa 100 mila miliardi. un paese nelle nostre condizioni compie questo gesto di senno, prudenza, di buona amministrazione di sé, del proprio denaro, contro l' illusione imprudente che qualcosa può mutare davvero dentro di noi, nella morte che incalza! ha ragione Craxi che ha inteso sottolineare quanto di positivo c' è, nelle vitali contraddizioni nella vita del nostro paese, nell' economia ed ovunque. questo è un apporto, un intervento, non altri pianti greci! questo è un intervento di Governo che rivendica a proprio rischio e pericolo, nell' analisi, anche i disegni positivi lì dove è più facile scorgere invece queste responsabilità: questo non è di destra, né di sinistra, o è di sinistra? noi riteniamo di potere, a partire dalle nostre comuni analisi, ricevere il sussidio della verità e non temere anche le verità parziali che si possono smentire; mi auguro che siano vere! mi auguro che non ci sia ottimismo, ma certo vi era un modo di guardare le cose, c' è un aiuto, prudente; ma è anche prudente vagliare i fatti e non sottovalutare allora poi il Governo concreto del quale si sta discutendo qui, fermo restando che è più importante il Governo del problema FIAT, concettualmente, del problema aborto, concettualmente, del problema internazionale, concettualmente, del problema dello sterminio per fame e guerra connessa, concettualmente: queste sono le cose che dobbiamo governare, se vogliamo poi poter governare in modo limpido ed efficace anche il Governo delle città in questa o in quella circostanza. avremmo dovuto subito avvisare il Governo ed i compagni socialisti che è pericoloso — a livello di costume, prendiamo i sintomi di questo Governo, signor presidente del Consiglio — che il ministro della Difesa l' altro ieri fosse assente perché occupato (lo leggiamo sui giornali) a parlare di aziende militari agli ufficiali. ebbene, annunzi sostanziali di riforme per l' esercito si fanno forse in Bolivia; in Italia si annunziano in Parlamento. si sono nominati nuovi generali di armata anche se non possediamo alcuna armata, né se ne propone la costituzione. non c' entra l' efficientismo: questo non ha nulla a che vedere con il discorso di Craxi e con l' impostazione socialista del Governo, ma qui parlo semplicemente del Governo delle cose. capi di Stato maggiore e generali della marina, dell' esercito e dell' aeronautica; generali di corpo d' armata e non più di divisione, per l' Arma dei carabinieri e la Guardia di Finanza : ecco riaffiorare le vecchie esigenze del tanto diffamato De Lorenzo , che vengono annunciate al circolo ufficiali in pompa magna e con qualche banchetto. si prevedono quindi 73 tra generali e colonnelli in più nell' organico, 2700 ufficiali e 10 mila sottufficiali. ne mancano in Italia? ci mancano soldi? il bilancio di competenza per il dicastero della difesa è aumentato, nel 1980, del 29 per cento . si afferma che tale percentuale in termini reali non è molto elevata, ma in termini reali anche i 500 miliardi stanziati per la fame nel mondo sono poca cosa. l' aumento del bilancio della difesa è quindi pari a 7.510 miliardi, 1.500 dei quali previsti e sappiamo quanto le previsioni siano aleatorie — per la costruzione del caccia AMX; l' elicottero EH 101 inciderà per nove miliardi — i costi dei mezzi relativi alla difesa si sono nel tempo sempre raddoppiati o triplicati — l' incrociatore « tutto ponte » porta elicotteri — sul quale la scorsa legislatura intervenne il collega Cicciomessere focalizzando la sua attenzione sulla inevitabile lievitazione dei costi previsti — costerà 300 miliardi; l' anfibio da sbarco 250 miliardi; 200 Leopard, che dovranno sostituire gli M-60, costeranno 300 miliardi. parleremo di queste cose quando affronteremo il bilancio dello Stato , però mi preoccupa lo stile con cui si adottano certe decisioni. in un nostro congresso, tenutosi a Firenze nel 1967, un nostro compagno, Felice Accame, nel fare una relazione sui problemi militari — ne abbiamo sempre fatte, noi non violenti siamo attenti a queste cose — citò un bel pensiero di Engels. egli diceva: nel momento in cui il capitalismo, nella sua logica produttivistica, nella sua ricerca dei profitti, avrà bisogno di trovare forme di organizzazioni importanti ed internazionali, troverà a disposizione della società precapitalistica e preindustriale una ideologica di organizzazione dei quadri: sarà quella degli eserciti. signor presidente del Consiglio , lei ci ha annunciato, al di là delle parole, il riarmo dell' Italia. mi permetta di felicitarmi, sul piano stilistico, con lei, signor presidente del Consiglio . nelle sue dichiarazioni programmatiche di ieri l' altro ha così affermato: « penso che anche il nostro sistema di difesa dovrebbe essere meglio correlato ad una politica di pace e moderatrice nella nostra area, ad una politica di difesa della nostra autonomia nazionale che oggi e nel futuro potrebbe essere minacciata o condizionata non più e non soltanto nella prospettiva di uno scontro generalizzato » (l' ombrello NATO, tanto per parlarci chiaro, cioè quello all' ombra del quale sembra che forse il socialismo si potrebbe costituire meglio e per cui si è aderito, ed io spero che si riesca) « ma attraverso vie e situazioni di crisi del tutto diverse » . questo, dunque, è l' annunzio del riarmo convenzionale della nostra Italia, ma del riarmo convenzionale così come lo si più fare nel 1980, quando il discrimine fra arma convenzionale e arma nuova e sofisticata è assai vago. le stesse armi al neutrone non è detto che possano essere necessariamente considerate come armi convenzionali. quindi qui ci viene annunziato il riarmo su quella retorica — a mio avviso — occidentalista che mi offende, perché io sono un frenetico occidentalista; io credo profondissimamente che i valori della rivoluzione borghese , ma i valori cristiani, i valori dello stato di diritto , di Tocqueville, i valori della democrazia americana sono centrali e sono promesse e speranze per il futuro; non appartengono a qualcuno, come vari organicisti gemelliani, neopositivisti da una parte, pseudomarxisti dall' altra hanno ritenuto di poter raccontare. la democrazia politica, con tutto quello che comporta ed esige, se marcerà sulle gambe del quarto stato e del proletariato, dimostrerà (e non può non dimostrare) di essere un infante della storia. perché, se poi andassimo a vedere al di là dei riferimenti retorici che facciamo alle tradizioni parlamentari, ancora Disraeli sperava di essere eletto nella democrazia del Parlamento inglese perché sperava di riuscire a conquistare in un certo collegio 17 dei 33 elettori che mandavano in quel Parlamento, per motivi di censo adulterati, i parlamentari. e Gladstone cercò di colpire Disraeli riuscendo a portare in alcuni casi riforme elettorali in una certa direzione. ebbene, io credo profondissimamente in questa democrazia; e, proprio perché ci credo, signor presidente del Consiglio , ritengo che i problemi nord sud non esigano e non consentano questo tipo di riarmo dell' Italia, ma ne chiedano un altro. certo, si potrebbe dire che si conoscono, nella storia, delle armate della salvezza che sono passate non solo grazie a George Bernard Shaw, ma anche ad altri, come caricature. ma vi sono altre armate della salvezza (che non siano quelle di Casini per lo zigote) che meritano rispetto, e ve ne sono altre che si debbono immaginare. quando noi facciamo il piccolo sforzo concettuale di ritenere che i trasporti militari italiani potrebbero (come suggerimmo a Zamberletti e come fu fatto in parte per la Cambogia) essere usati per i trasporti in tutto il mondo, cioè per gli aiuti urgenti allo sviluppo, noi proponiamo una conversione della spesa militare rispettando la struttura. l' unico problema è se queste cose dette vengono poi raccolte o (come è accaduto per l' energetico alternativo) vengano raccolte nella misura in cui diventano potenziali « piccole torte » da distribuirsi. non è un cambio di politica, ma un cambio di struttura per quel tanto che consenta un po' di piccole commesse anche sull' alternativo per cui poi la Finmeccanica e le altre cose (ma anche quella privata)... ma ci arriveremo! l' internazionalismo di classe, che c' è ed è serio, non consente questi giochi. e il riformismo! altro se è importante! anche se non è riformatore nell' attesa che i grandi schieramenti sociali riescano a produrre una cultura riformatrice di Governo, il riformismo deve essere pur sempre di un millimetro al giorno, ma nella direzione giusta, senza di che le grandi riforme saranno per sempre. e quando nello stile, nel linguaggio e nelle attenzioni noi non teniamo conto di quanto conterebbe in forza equivalente a quella militare, un paese che inaugurasse una nuova politica, che consentisse a Pertini di dire « abbiamo riempito i granai e li stiamo riempiendo e stiamo vuotando gli arsenali » , se venisse usata, in termini di gioco strategico serio, già fatto, degli scenari strategici anche della NATO, la carta dello scenario del metodo unilateralista; facciamo attenzione! noi non siamo mai stati quella gente da operetta che credevate noi fossimo quando parlavamo di disarmo unilaterale e di conversione delle strutture civili. c' è un metodo unilaterale nella scacchiera della forza che può essere usata. persino un dittatore, cieco come tutti i dittatori, feroce come tutti i dittatori, un nazionalista, persino uno di questi, Ceausescu, ad un certo punto ha cominciato a comprendere che questa era una via che doveva essere tentata; ed ha tentato — e mi pare che Spadolini abbia poi riscontrato, qualche mese fa, che arrivavamo troppo tardi — ma, a suo rischio e pericolo, Ceausescu propose un metodo progressivo, parziale e unilateralista. « noi rumeni siamo disposti a fare questo » , così disse Ceausescu, ma sarebbe stato necessario che rispondessimo, da un' altra parte: « e in cambio, nello scenario degli equilibri, noi facciamo quest' altro » . ma voi credete davvero che gli USA e la NATO abbiano bisogno di questo nostro riarmo? possono anche pensarlo o dirlo, ma non è un dato oggettivo. e la visione svedese, signor presidente del Consiglio , non può riprenderla adesso, perché non solo quando essa è sorta si pensava forse ancora che il socialismo in un solo paese fosse possibile, ma soprattutto allora le barriere nazionali avevano ancora un minimo di significato economico, quando iniziava la via svedese, il grande patto storico e sociale degli anni 30, che ha creato la più elevata delle democrazie del nostro mondo, oggi anch' essa in preda a contraddizioni ormai tremende, perché il fronte di classe passa attraverso il mondo finanziario prima ancora di ogni altro. e, a questo punto, l' ipoteca sull' autonomia della Svezia è un' ipoteca sulle sue possibilità finanziarie dinanzi alle esigenze di sopravvivenza e di sviluppo. e allora, non è socialdemocratico fare adesso quel che negli anni 30 si riteneva possibile: la neutralità o la non neutralità armata, la nazione che si tutela sul piano delle cose convenzionali. ma, signor presidente del Consiglio , se andiamo a scavare, io vorrei che i compagni che credono alle strutture — piano piano anche alle strutture umane — pensassero un pochino a cosa sta accadendo in Italia, con i circa 20 mila giovani allenati come paracadutisti e lagunari. tornano a casa fascisti inconsapevoli. è un clima spaventoso, e c' è anche qualcosa di soggettivo alla base di tutto questo, di questi perimetri che sono i più efficienti delle nostre forze armate . li si recluta per regioni, sicché poi li si sforna — ecco — 12 mila nel lombardo-veneto usciti in un certo modo, e poi 12 mila per il sud... le idee contano, le culture contano, le cose che si inculcano contano. il problema non è questo, il problema non è di far concorrenza a questo livello. a mio avviso, il nostro problema è altro, ed è quello davvero di rappresentare un punto di riferimento essenziale. abbiamo delle alleanze. io che sono un occidentalista, che ho sempre diffidato e che non ero d' accordo negli anni 50 con la politica di Mattei, anche per tutto il torbido e la corruzione che ha provocato e portato in Italia, come sottoprodotto più importante del prodotto, che non ero d' accordo nemmeno con i toni fanfaniani e dei « mau-mau » , che non ho mai amato codeste cose finché sono in un certo contesto culturale, io vi dico che esistono degli spazi di alleanze con l' Algeria, degli spazi di alleanze nel terzo mondo , con la Nigeria, che non vengono percorsi, degli spazi di alleanze con potenze energetiche, con le quali potremmo anche stabilire che cosa chiedano il disarmo atomico e nucleare ed il non puntare sul nucleare. si sa che la proliferazione ormai è divenuta pericolosa e non c' è più, come noi prevedevamo, sbarramento e differenza tra il nucleare civile e quello militare. e non solo avremo i terroristi capaci tra breve di ricattare in un modo diverso gli Stati, ma abbiamo già gli Stati alla vigilia dell' uso, dell' impiego di queste armi folli. è la follia questo tipo di assetto e di politica. sono convinto che noi avremo petrolio, tanto quanto ne abbiamo bisogno, a tariffe diverse; sarebbe una politica possibile se noi fossimo coloro che rinunziano a certi investimenti militari per fare investimenti sulla fame e ne rinunciassimo anche noi alla prospettiva del nucleare civile. voi state sottovalutando la possibilità che siano la Jugoslavia — ecco la risposta, perché forse possono sfondare il fronte jugoslavo — e l' Algeria a governare la disperazione del terzo e del quarto mondo , in sintonia con la struttura equivalente a quella nazista, a quella russa, che esige guerra in questi nostri anni 80 e 90. ma l' aiuto che possiamo dare al compagno Lagorio e al compagno Craxi, compagni comunisti, deve essere più ambizioso di queste critiche; si deve scegliere, ed io vorrei potermi astenere domani perché, fino ad oggi, l' opposizione è stata in arretrato perfino sulla lotta allo sterminio per fame, rispetto alla vergognosa arretratezza delle maggioranze di Governo, quest' anno e negli anni precedenti. è lì il discrimine di classe vero; lì l' unità di comunisti, radicali e socialisti. è necessario prevedere e costruire perché sarà anche l' unità cattolica, nel senso vero della parola, per un mondo che è uno, finalmente con possibilità di scelta, per chi vuole essere cristiano e democratico, che non sia quella della vita privata o della rassegnazione alle miserie di quel partito che continua a chiamarsi democratico cristiano . lì, forse, c' è un' alternativa vincente, ma deve essere radicalmente diversa, altrimenti è subalterna e sussidiaria. ringraziamo Craxi, che è riuscito a dare toni di dignità e aspetto di solidità solo nelle cose artificiali, pur dando un aiuto alle cose stesse. perché? perché, signor presidente del Consiglio , nell' aprile del 1982 lei non farà — e lo sa — la riforma giudiziaria. non la farà, perché sa benissimo che il passare delle settimane non le consente di governare l' amministrazione della giustizia , che è quella che è. questa è una grande riforma, anche se parziale, ma una riforma di questo genere è nello stile di governo. Rodotà scriveva o diceva, mi pare oggi, che statista è quello che viene qui a proporci tre, quattro, o cinque cose, ma anche — aggiungo io — a dirci come le realizza in cento giorni . il tempo è nemico; è la logica delle cose nel nostro paese. la nostra amministrazione non è mobilitabile per progetti di riforma; i magistrati che occupano l' amministrazione della giustizia , abusivamente sul piano ideologico, non amministrano la giustizia e disamministrano l' amministrazione dello Stato , incapaci di concepire un modo diverso di giudicare nuove leggi, e distaccati dallo studio, dalla cultura, dalla vivezza del loro mestiere. parassitariamente insediati al ministero della Giustizia , hanno speso solo 13 dei 150 miliardi che abbiamo dato loro, ed hanno un impegno di spesa di soli 30 miliardi. questa è la realtà! tali impegni di spesa riguardano, ad esempio, il tribunale x, che magari va benissimo; ma ci metteranno l' ascensore ed altre cose. dobbiamo fare le riforme... ed il metodo dei cento giorni , di raccordare, di chiamare a partecipare anche le opposizioni, anche il Parlamento? sono io il primo a dire: usate la fiducia, se il Parlamento non risponde, usatela ogni momento, noi abbiamo bisogno che voi governiate per poter proporre un diverso Governo di noi stessi. noi ne abbiamo bisogno urgente... non ce la farete. perché, allora, in termini di metodo di governo vi suggerivamo un' altra cosa? è qui la coesione democratica, non nazionale, che unisce da loro a noi, senza eccezioni. lei è riuscito, sul piano dello stile, all' inizio degli anni 80 a fare un intervento, e le faccio i complimenti. per la prima volta dal 1946, un presidente del Consiglio italiano può parlare al paese e al Parlamento per 75-90 minuti, può scrivere ottanta cartelle, senza nemmeno nominare la parola « comunista » o « partito comunista » , e senza che di ciò gli si possa fare carico; non ha tolto nulla alla compiutezza del suo discorso ed ha finito, lui, in nome dell' antifascismo. finalmente, tranne che per un inciso, non ha preteso di discriminare qui dentro fascisti ed antifascisti, in base a schemi di comodo che tanto hanno servito il fascismo di questi trent' anni , che è sempre di maggioranza e mai di minoranza! complimenti non solo per l' « io » , per la prima persona, ma anche per queste cose, signor presidente del Consiglio , piccole ma che pur valgono. ma, al di là di questo, cosa faremo, appunto, dell' attuale organizzazione della giustizia? la certezza del diritto... io credo che non vi sia stato ammiccamento, come alcuni dicono; c' è stato un segnale, un segno. il presidente del Consiglio democristiano inizia le sue comunicazioni parlando della certezza del diritto. cultura non gemelliana, non da università cattolica: altra, altra... ne sia lode. e lo ha fatto in modo importante; ha parlato prima... il collega Martorelli dice che noi ci saremmo convertiti alla certezza del diritto. poiché tu eri nello studio di Fausto Gullo, posso ammettere, in linea di ipotesi, che, malgrado le vostre posizioni politiche di trent' anni , tu abbia creduto nella certezza del diritto, senza invece vivere, come ha vissuto tutto il partito comunista , una cultura schizofrenica, che era quella di attendere il mondo della certezza del diritto dopo il verificarsi di certi eventi. ma solo in memoria del grande compagno Fausto Gullo e non perché da quel banco puoi dire a dei radicali che, parlando di certezza del diritto, ci si è convertiti! dicevo, signor presidente , che abbiamo notato determinate cose. non è certo per questo che voglio astenermi. è perché lei ha « appeso » il problema del terrorismo ed il problema della repressione al problema della certezza del diritto, e non viceversa, come per demagogia ed irresponsabilità hanno fatto sempre tutti i suoi predecessori. poiché il paese non ne può più poiché c' è una certa situazione, si... non volete più la morte e gli... vi diamo un po' di repressione... alla certezza del di.... valgono piccole cose! siamo attenti, signor presidente , e se lo siamo abbiamo il diritto ed il dovere di usare questa attenzione. lei aveva un metodo: « questo è il metodo che vi propongo » ... questo, in realtà, non posso proporvelo, non lo consente la natura, che è la storia di ciascuno di noi; solo un Governo delle sinistre potrebbe fare questo, perché gli attori sociali che ha dietro, la chiarezza e la limpidità, da riconquistare, dello schieramento di classe possono consentire determinate cose. governare è scegliere, non è ammucchiare, non era pretendere di governare per tutti e negli interessi di tutti, se non come dato oggettivo. ma non con il consenso di tutti! e scegliere alcuni interessi contro altri. ebbene, il metodo sarebbe stato un altro; venire qui a dirci: entro il 30 marzo votiamo la riforma e, poi, invece di entrare in vigore l' indomani, con la sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale , la stessa entrerà in vigore il 30 aprile 1982. entrerà in vigore , altrimenti, il 31 aprile 1982, cioè mai! e non è un caso se sui metodi di governo interviene l' abilissimo Andreotti, che intuisce quello cui mi riferisco in questo momento. egli si presentò al Parlamento nel 1976 con uno scadenzario preciso; lui intuiva che governare significa governare i tempi, innanzitutto! disse: il 15 settembre questo, il 15 ottobre quest' altro, e così via . poi il gioco era semplice, e lo disse: questo Governo, che aveva l' unità nazionale , sia pure per mezzo delle astensioni, la maggioranza, la Rai-TV, era poi paralizzato qui dalle contraddizioni delle « ammucchiate » nazionali, mentre le uniche cose che funzionano sono le contrapposizioni drammatiche della democrazia e del gioco democratico! venite qui, proponeteci le vostre tesi. consentite che il paese conosca quel che viviamo e nel termine di ventiquattro ore rivendicheremo il diritto di essere battuti e il dovere di farvi passare, con le responsabilità ben chiare. questo è il Governo che vogliamo. ma usatela su questo, la fiducia, non su quei decreti sconci, non solo a livello costituzionale ma anche per tutte le miserie di corruzione che grondano da ognuno degli articoletti che magari noi laici, e non chierici, di siffatti latrocini non sappiamo individuare ma semplicemente subodoriamo e supponiamo. signor presidente del Consiglio , non è che ne siamo lieti. credo che tanto prima verrà l' alternativa di sinistra, il Governo della sinistra, il rinnovamento e l' unità della sinistra, tanto meglio voi farete. non credo che dobbiamo augurarci che ciò avvenga nello sfascio della vostra prospettiva. quanto più salverete di speranze e di democrazia, tanto più la logica della democrazia porterà all' unità laica, socialista, libertaria, alternativa. è per questo che ci rammarichiamo, è per questo che io credo che, al di là delle mossette, dell' opposizione dura o soft, noi saremo sempre qui, con durezza, a cercare di farci intendere, dolenti che la cultura che non vi ha consentito di salvare Moro, la cultura che vi fa disprezzare gli inermi, dolenti certo che questa cultura molto difficilmente vi farà udire le parole che vi diciamo e raccogliere l' aiuto che potreste trarre da noi. e questo vale anche per quella disattenzione o attenzione del tipo attinente all' uso del manuale Centelli, quella per cui non avete invitato noi, come i compagni comunisti, come gli altri, nella fase in cui dicevamo che non volevamo a priori votarvi contro. certo, siamo inermi, ma essere inermi non significa essere inerti, signor presidente del Consiglio . quante cose giuste avreste potuto raccogliere... pensiamo al problema dell' energia nucleare . c' è un « balilla » che si agita su questo piano. in ognuno di noi, del resto, c' è la tendenza a portare avanti con toni vivi la propria adolescenza, anche nella maturità, e ciascuno lo fa secondo il suo carattere. credo che Andreatta, sia favorevole al nucleare ad ogni costo; e porta avanti questo disegno con tono da « balilla » : lui è un tecnico, lui sa certe cose, voi politici capite poco... da buon « balilla » scaglia, anziché il sasso, la centrale nucleare . ebbene, su quel punto lei, signor presidente del Consiglio , ha avuto un tono sicuro: è l' ora di procedere, ha detto, perché altrimenti le cose andranno male. mi consenta di parlarle con l' inerme forza di chi è sempre stato all' opposizione, di chi le ricorda che sia il divorzio che l' amore, il sesso, l' ideologia, l' aborto sono argomenti su cui vale la pena di ascoltarci, perché qualcosa di buono se ne può trarre: noi non cerchiamo lo scontro; personalmente non ho molto di La Malfa , e non solo per un fatto di statura, ma perché non ho nulla della Cassandra, nulla deprecherei tanto quanto l' aver avuto ragione nelle previsioni fatte, non avrei quel gusto un po' tragico di dire « l' avevo detto » ! ma lei sa, signor presidente del Consiglio , che sono cadute le commesse, che l' uranio è obsoleto, che tutte le commesse di uranio nel mondo stanno scomparendo, che secondo la logica di classe, imperialista e coloniale ci stanno arrivando, perché in qualche modo debbono essere piazzate? solo negli USA, per l' esattezza, tra il 10 gennaio 1979 ed il 1° gennaio 1980 sono stati cancellati 33 ordini di centrali nucleari , mentre 27 ne erano stati cancellati nel periodo 1971-1979 e, dopo il 1974, stanno andando avanti solo due ordini relativi a centrali nucleari . il nucleare è ormai una truffa, a parte ogni considerazione sulla pericolosità: una truffa per gonzi di paesi coloniali. perché Andreatta sta a questo gioco? questo « balilla » sa benissimo che, in termini economici, è difendibile solo il plutonio (e lasciamo stare, ripeto, la sicurezza e le altre considerazioni). tanto è vero che abbiamo fatto delle spese, con previsioni anche nucleari, per l' uranio e poi, guarda caso , sono io che la informo, signor presidente del Consiglio , che l' Enel, questa baronia senza controllo e scempio dei criteri di contabilità dello Stato, ha buttato 1200 miliardi, in uno Stato che aveva deciso, secondo le dichiarazioni di tutti i presidenti del Consiglio sino ad oggi, di non utilizzare il plutonio; ha buttato 1200 miliardi senza neppure assicurarsi la compartecipazione alla società di brevetto; e saremo tributari tra sei-sette-otto anni del plutonio, ma lo pagheremo come chiunque altro tranne un' aliquota che sembra, ma bisognerà vedere chi sarà in quel momento presidente in Francia e quali cose accadranno, ci verrebbe garantita. ma io preferisco il petrolio algerino, pulito e serio, per il momento, fino ad arrivare al 1990 ed al duemila con altre soluzioni, piuttosto che essere tributario del plutonio di Giscard d'Estaing o di Bokassa. Corbellini ci dice che nel 1981 — poi si correggerà — ci troveremo di fronte al « buco nero » dell' energia; ma ci dice egualmente che ci vogliono dai nove ai dieci anni per realizzare le centrali all' uranio, anche se adesso ce le porteranno in fretta, perché altrimenti soltanto a Bokassa potrebbero darle. ma, compagni comunisti, l' aiuto che si dà a Craxi e ai compagni socialisti, perché non ci siano nei fatti degenerazioni nelle loro intenzioni, varrebbe se qui si dicessero cose diverse da quelle dette ieri da parte del partito comunista . non vi aiuta questa opposizione, signor presidente , perché non è un' opposizione seria, non è dura, mentre voi avete bisogno di un' opposizione dura, non dolce, netta e chiara che dia spicco alle vostre scelte. il centro studi « energia 80 » — chiedo scusa ai compagni comunisti superstiti della lunghezza del mio intervento, ma sto parlando di un vostro centro studi afferma che « investendo 2636 miliardi nei sistemi ad energia totale » — cioè produzione combinata di elettricità e di calore — « nel 1990 si avrebbe una potenza elettrica installata di 7775 megawatt » , cioè l' equivalente di otto centrali nucleari . il ragionamento di Corbellini si fonda sulla constatazione che ne abbiamo bisogno e che le avremo nel 1990, se i lavori iniziassero da domani, dimenticando peraltro tutti i problemi che una decisione di questo genere comporterebbe a livello locale e senza considerare il nostro referendum in proposito. inoltre, si dice che si sopporterebbero costi molto più bassi rispetto a quelli del nucleare e tempi molto più brevi di realizzazione. certo, signor presidente , siccome la resa di questo capitale investito è di quindici anni, in questo lasso di tempo avremo bisogno di un intervento pubblico e avremo realizzato qualcosa che è l' immagine della struttura energetica che garantisce a modelli industriali omogenei, anche a quelli che voi predicate vagamente di voler raggiungere, l' energia omogenea alla loro struttura. se si passa ad esaminare il problema relativo al riarmo — e il contributo dei compagni socialisti è quello di migliaia di miliardi in più con più colonnelli, più generali — si può constatare che il combinato del processo e del complesso industriale militare ci sta imponendo delle caratteristiche di economia e di struttura economica subalterna, che interessano il complesso industriale e il profitto, e non la logica di difesa. ma poi chi amministra questi fondi, come ad esempio 1200 miliardi destinati al plutonio? e lei è il rappresentante di un Governo che non ha minimamente parlato di scelta al plutonio nel programma, e con i suoi predecessori che l' hanno sempre negata. e poi abbiamo la Finmeccanica, abbiamo la Finsider e le nostre aziende che sono in crisi per i modelli perché, poi, gli consentiamo di investire in questo. ma quando arrivassimo alla scelta del plutonio — ci siamo già arrivati — si meraviglierebbe signor presidente del Consiglio se l' opposizione radicale non fosse soft, se entro due o tre mesi i compagni socialisti, socialdemocratici — che prendo come punto di riferimento — ci venissero a dire chiaramente che cosa sta succedendo? se abbiamo scelto il plutonio? allora, addio Brandt, addio « nord sud » . è la subalternanza, in prospettiva, della Germania al plutonio francese. il soccombere dell' Europa comunitaria alla leadership francese, giscardiana, monarchica, con una società nei fatti necessariamente militarizzata, per motivi di sicurezza, con processi produttivi di energia per cui 300 o 400 chierici dell' energia controllerebbero, in realtà, tutta la vita delle industrie, tutta la vita, quindi, della Francia. eppure è sotto gli occhi, signor presidente . noi abbiamo subito possibilità enormi di realizzo. è dell' altro giorno lo studio ufficiale del governo danese nel quale, parlando del risparmio energetico , si dice che gli elettrodomestici potrebbero, con minimi accorgimenti, consumare due terzi in meno dell' elettricità che consumano. studio ufficiale finanziato dal governo danese e reso pubblico tre giorni fa. signor presidente del Consiglio , un aiuto alla nostra industria — un settore importante questo degli elettrodomestici — , un aiuto tempestivo avrebbe in due anni una induzione di effetti importantissimi sul risparmio energetico in Italia, ma, soprattutto, consentirebbe di conquistare a tempo altri mercati in un settore nel quale i giapponesi sono, ancora, miracolosamente in ritardo e nel quale la Francia, puntando tutto sulla energia a buon mercato, non investe e non protegge la sua industria. è un esempio tra i tanti. sappiamo ormai, signor presidente , che gli altiforni sono produttori di tutta l' energia che consumano. così stanno le cose. invece, cosa vi inducono a fare? state facendo delle elemosine nei settori energetici alternativi, tanto per costituire la torta. non è una politica. allora, va bene il ministero per l' energia, ma come, perché e con chi? bisogna andare molto più in là. ma a quest' ora, signor presidente , significherebbe cominciare ad abusare non della sua pazienza e del suo non rassegnato — anche se un po' stanco interesse — ma del diritto del Governo ad avere un Parlamento che non imponga questi tour-de-force, un Parlamento che, magari, non ritenesse una bestemmia dedicare un giorno in più ad un dibattito sul programma del Governo. infatti, qui pare che il crimine sia questo, quello, cioè, di un partito radicale che vuol far parlare sette, otto o dieci dei suoi rappresentanti allungando, conseguentemente, il dibattito, anche se solo di un giorno. si deve parlare, invece, a quest' ora. sono piccoli fatti sintomatici, anche se parlarne non serve. i giochi sarebbero fatti? no. io ritengo, allora, signor presidente del Consiglio , che il suo sia il primo Governo del riarmo dell' Italia, della corsa agli armamenti assai pericolosa. ma siamo, se non vecchi parlamentari, vecchi politici e ci rivedremo nella discussione sul bilancio circa il ministero della Difesa . perché? per accennare, appena, alcune cose. per essere intelleggibile — non ai giornalisti de La Repubblica che non ci saranno, ma, comunque, capiscono sempre quello che vogliono — agli ascoltatori di Radio Radicale , magari, visto che in Italia si ascoltano tutti questi dibattiti (interventi missini, il suo, eccetera) non attraverso il servizio pubblico e siamo, quindi, costretti noi a farglieli sentire. dicevo, dunque, signor presidente del Consiglio , che il suo rischia di essere e lei, forse, non se n' è accorto — il Governo del riarmo, del contributo maggiore alla corsa agli armamenti. non intendo dire che ella non si sia accorto della gravità di questo, ma di quanto questo significhi tirarci totalmente fuori dalla politica nord sud e risolvere in espedienti tecnici, involontariamente tali, tutto quello che ha illustrato, poi, sulla fame nel mondo e via dicendo. ecco, lei non governa le cose, sarà governato da queste cose. lei sarà governato dalla logica delle cose, cioè dalla logica dell' ingiustizia. nell' energia rischia di essere governato da tutto questo. cosa c' è che non le consente di scegliere, di essere attento? ma, in parte, nel sottofondo, la solita cosa è sempre l' interclassismo, l' illusione organicistica di un Governo perfetto, che componga tutti gli interessi, contro il timore, invece dell' annuncio della democrazia politica, dello scontro drammatico e della conquista di volta in volta di una maggioranza. lavoreremo, signor presidente del Consiglio , per darvi un contributo comunque, che è quello di una opposizione che radicali e comunisti vi debbono; e vi debbono corretta, quindi dura e, se è possibile, comune. non capisco perché nel mondo comunista le voci di Laura Conti e Giorgioli sul nucleare debbano restare necessariamente al di fuori, come accadeva nella Chiesa, dove certe cose della scienza, e anche della teologia, restavano sempre fuori dell' amministrazione della Chiesa stessa. bisogna rimettere in circuito tutte queste idee. se invece, signor presidente del Consiglio , lei volesse per una volta mettere alla prova questa opposizione, che le suggerisce il rigore modesto ed umile della fantasia (nulla è più rigoroso di una fantasia che sia controllata, che segua un istante il pensiero), tutto cambierebbe, se fosse dato a tante donne e a tanti uomini l' annuncio che l' Italia destina un po' di più, clamorosamente, come risposta ai dati che le davo all' inizio del mio intervento. io credo che cambierebbe tutto: vi sono cose che rivoluzionano noi stessi. non solo la logica del male diventa ad un certo punto irreversibile, fatte salve sempre le redenzioni iscritte in dottrina, e magari nella vita; ma anche a volte le logiche del bene, le logiche della generosità intellettuale, possono essere esplosive ed irreversibili. questo lavoro di contabilità, al quale vi state dedicando, questa riottosità, questa avarizia: 500, la media DAC! edificare la morte, persino la morte sulla sabbia, signor presidente del Consiglio , è pericoloso. io mi auguro per il suo Governo, mi auguro per ciascuno di noi, che questo non accada, anche se per ora questo è scritto nel suo programma. la ringrazio.