Francesco COSSIGA - Deputato Maggioranza
VIII Legislatura - Assemblea n. 192 - seduta del 30-07-1980
Sui problemi della giustizia
1980 - Governo Forlani - Legislatura n. 8 - Seduta n. 192
  • Mozioni, interpellanze e interrogazioni

signor presidente , onorevoli colleghi , all' inizio di questa replica all' illustrazione delle mozioni, con cui il Governo intende rispondere anche alle interpellanze poste all' ordine del giorno sullo stesso argomento, ritengo confermare, al di là di ogni formalità, come sentita non certo dal solo Governo, ma da tutto il Parlamento e da tutti i cittadini, la solidarietà ammirata e commossa per l' opera che con tanto sacrificio, anche di sangue, l' intera magistratura italiana compie con impegno totale per riaffermare in termini concreti il carattere di stato di diritto della nostra Repubblica democratica e per difenderla attraverso la giusta applicazione delle sue leggi contro la criminalità e l' eversione. i problemi della giustizia in uno stato di diritto , in cui, particolarmente in questo momento, si inquadra una società in trasformazione, sono e debbono restare centrali rispetto a qualunque disegno politico-istituzionale organico volto all' affermazione della libertà e del progresso, perché senza il retto funzionamento della giustizia sarebbero gravemente pregiudicate tutte le altre attività, che in una comunità moderna si sviluppano per opera dei pubblici poteri e dell' intera comunità dei cittadini al fine di promuovere uno sviluppo sociale, economico, civile del paese. signor presidente , onorevoli colleghi , l' opportunità di un ampio dibattito parlamentare su una coordinata impostazione dei temi che attengono alla giustizia e sui concreti aspetti particolari era insita nella stessa presentazione, che ebbi l' onore di fare, del programma di questo Governo, e trovò implicita conferma negli ampi riferimenti operati, pur con diversa accentuazione, a questo aspetto del programma da tutte le parti politiche, recepiti poi nelle puntualizzazioni finali della mia replica. il momento in cui si promuoveva il dibattito dipendeva evidentemente dal precisarsi di condizioni, approfondimenti e decisioni che sono venuti maturando nel corso di questi mesi e che ci si proponeva di verificare con il ministro della Giustizia e con gli altri colleghi del Governo anche in relazione allo svolgimento dell' attività parlamentare. il Governo, che già si preparava a tale dibattito, si è perciò trovato pronto ad affrontarlo quando nella discussione parlamentare in cui era chiamato a riferire sullo svolgimento della barbara uccisione del giudice Amato speriamo ultimo anello di una catena dolorosissima di atti proditori compiuti non soltanto contro la magistratura, ma contro la pace civile del nostro paese — tutti i gruppi, facendosi eco nel più vasto sentimento della magistratura e dell' opinione pubblica , hanno ritenuto giunto il momento di dibattere sui temi della giustizia e di dare corpo, con apposite iniziative, alla discussione che si è ora svolta. fra le varie mozioni, quella presentata a firma dell' onorevole Di Giulio e di altri deputati del gruppo comunista richiede una preliminare considerazione, perché il suo testo, andando al di là di posizioni critiche o propositive, impegna il Governo ad assumere immediatamente le indispensabili decisioni in ordine ad una diversa direzione e responsabilità della politica della giustizia. a questo proposito, è doveroso informare subito la Camera che intervengo in questa sede non soltanto perché come presidente del Consiglio dei ministri è giusto che valuti direttamente gli impegni richiesti all' intera compagine governativa, ma perché l' azione del ministro Morlino e gli atti da lui adottati sono tutti immediatamente riconducibili alla linea politica e generale del Governo, come nel suo intervento ha riconosciuto anche l' onorevole De Cataldo . come vedete, onorevoli colleghi , si tratta di un caso del tutto diverso da quelli relativi a singoli ministri presentatisi in questa o nelle precedenti legislature, per almeno due motivi: prima di tutto, perché è evidente che per alcune situazioni, anche tra le più significative, è direttamente impegnata la responsabilità dell' intero Governo; in secondo luogo, in via primaria dal punto di vista costituzionale, perché l' evocata azione del ministro Morlino, lungi dal caratterizzarsi per presunte inadempienze di impegni assunti in sede parlamentare, costituisce l' attuazione della linea politica di Governo, e cioè dell' indirizzo programmatico da me enunziato il 14 aprile 1980 e che ha avuto la sanzione dei due rami del Parlamento in occasione della presentazione alle Camere del Governo che ho l' onore di presiedere. in altre parole, è assolutamente improprio voler circoscrivere al ministro di grazia e Giustizia una responsabilità politica che, ove sussistesse, andrebbe ben oltre la sua, investendo l' intero Governo. chiarito ciò, possiamo passare a fornire, in modo sistematico e sintetico ad un tempo, una risposta a quegli altri temi sollevati dalle mozioni e dalle interpellanze, richiamando e specificando lo stato di attuazione della politica per la giustizia che il Governo persegue. un programma per la giustizia, che ha dimensioni normative, strutturali, finanziarie e organizzative, collegate fra di loro in una successione basata sulle interconnessioni logiche, deve pur conciliare l' insorgere di evenienze o il presentarsi di opportunità impreviste, in modo che l' azione riformatrice si esprima già nell' immediato e quotidiano operare. nel nostro problema della giustizia, nel problema di come impostare le riforme che essa richiede, c' è anche l' esigenza di un « subito » che deve essere fronteggiato, perché, se si attende il completarsi del disegno normativo per dar corso ad un indirizzo nuovo, la lotta per il diritto, per la difesa della legge, per la difesa dello stato di diritto , la battaglia dello stato di diritto , finisce per essere affrontata su trincee più arretrate, e qualche volta si rischia di perdere definitivamente queste trincee. con questa consapevolezza ci si è mossi in questi mesi, non per rimasticare vecchie cose (se vecchie si possono chiamare le cose che, come ieri ha detto giustamente l' onorevole Bozzi, attengono ai problemi della nostra giustizia, che da così lungo tempo sono all' ordine del giorno non di questo Governo o di questo Parlamento, ma dell' intera società italiana ), non per rinunziare ad una fantasia e ad un' immaginazione senza le quali la politica perde sicuramente di creatività, ma perché per rendere concrete immaginazioni ed inventive è parso più opportuno riprendere il discorso là dove si era interrotto, senza ricominciare da capo, ma aggiornando ed approfondendo le questioni che il passare del tempo rende sempre più complesse e gravi e che qui, come non mai, era necessario assumessero nella loro proposizione un coordinamento logico e temporale, senza affastellare il Parlamento di tutti i provvedimenti possibili, ma conferendo all' iniziativa del Governo una cadenza collegata con l' andamento dei lavori parlamentari. per questo, proprio sul piano normativo si è assunta come ipotesi di fondo e come scelta qualificante il rinnovo della delega del nuovo processo penale ; una nuova delega, che riaffermava i principi ispiratori di fondo, ed indicava, con concreti emendamenti, i punti di superamento dei nodi che avevano oggettivamente bloccato lo sforzo fino allora fatto, valorizzando tutto l' impegno di ricerca, di approfondimento, di dibattito, e dei rilievi critici che aveva sollecitato. una nuova forma di attuazione della delega garantisce un itinerario sufficientemente rapido e la piena e più impegnata partecipazione delle forze politiche ad un problema, come quello costituito dalla riforma del processo penale , che, se deve avere tutto il rigore della più avanzata scienza giuridica, è comunque un fatto politico fondamentale, in quanto attiene al nocciolo stesso dei rapporti fra autorità e libertà, come bene ha detto l' onorevole Carpino. questa metodologia, che pure all' inizio aveva sollevato qualche critica, è stata poi riconosciuta valida, tanto che nelle intese per la formazione del Governo è stato possibile prevedere una accelerazione dei tempi inizialmente previsti, il disegno di legge è stato presentato ed in parallelo hanno camminato i due provvedimenti ad esso più immediatamente collegati: quello per la cosiddetta depenalizzazione, che ha arricchito di una più approfondita considerazione della materia e di una più compiuta ed organica impostazione di soluzioni, è pervenuto al suo traguardo finale in un ramo del Parlamento; lo stesso può dirsi per l' altro provvedimento, relativo alla riforma del giudice conciliatore, del pretore onorario e delle rispettive competenze, che è in sede redigente presso la competente Commissione del Senato. in sede ministeriale, intanto, è in corso l' elaborazione del provvedimento per il patrocinio dei non abbienti, e si sono conclusi i lavori delle autorevoli commissioni, a suo tempo costituite, per la riforma della giustizia minorile e del processo civile. da tali conclusioni sarà possibile, entro l' anno, enucleare i relativi provvedimenti legislativi, in coincidenza con il prevedibile completamento in sede parlamentare dei provvedimenti di cui si è parlato all' inizio. nel quadro di tali provvedimenti, sarà possibile fornire una prima risposta a temi — qui ampiamente trattati — come quelli relativi al giudice monocratico (proposto nell' accordo di Governo e ieri richiamato, in particolare, dagli onorevoli Speranza e De Cinque ). la definizione delle linee di svolgimento per l' elaborazione dei due codici fondamentali di rito (senza che sia, quindi, necessario attendere l' effettiva emanazione degli stessi) fornirà gli elementi pregiudiziali indispensabili, le conclusioni e le implicazioni per impostare organicamente i temi del nuovo ordinamento giudiziario . tale impostazione potrà così reagire sulla compiuta definizione dei codici di rito, assicurando la necessaria interrelazione fra questi e l' ordinamento giudiziario stesso. lo svolgimento dell' insieme di questi temi (che rappresentano la risposta più strettamente attinente agli aspetti dell' attività giurisdizionale) potrà quindi completarsi, sul piano normativo, in un tempo ragionevolmente prossimo. a questa linea di maggior respiro si è accompagnata una iniziativa legislativa apparentemente più empirica per la sua rispondenza alle immediate esigenze, ma anch' essa collocata nella sistematicità del disegno riformatore. dalla soluzione dei problemi da tempo sul tappeto di una nuova normativa delle perizie e consulenze tecniche (già divenuta operante), sino alla riproposizione del tema della nuova disciplina per l' ingresso in magistratura, collegata ad un provvedimento di più immediata efficacia e dal più rapido iter, diretto a superare tutti gli impedimenti che si frappongono all' integrale copertura dei posti in organico; da un provvedimento, che potrebbe diventare legge in questi giorni, diretto ad accelerare il reclutamento dei funzionari di cancelleria, alla costituzione del ruolo degli operatori meccanografici e, infine, al potenziamento di quella qualificante struttura del ministero che è l' ispettorato generale. sono, inoltre, già diventate operanti le leggi per il completamento dei ruoli dei segretari giudiziari, per l' ampliamento di tremila unità del Corpo degli agenti di custodia, nonché l' attualissimo provvedimento per l' adeguamento del ruolo degli autisti, in relazione alle esigenze di sicurezza dei magistrati, esigenze che sono qui state, e giustamente, molto sottolineate. in questa stessa prospettiva, si inseriscono i provvedimenti già presentati al Parlamento per la parziale modifica dell' articolo 60 del codice di procedura penale , l' estensione dei benefici previsti dalla legislazione contro il terrorismo a coloro che recedano dall' attività criminosa anche nei casi di sequestro di persona a scopo di lucro, la possibilità dell' impugnativa di merito da parte dell' imputato dei provvedimenti restrittivi della libertà personale e infine le modifiche funzionali all' ordinamento del Consiglio superiore della magistratura , modifiche che tra l' altro consentiranno, dopo l' esperienza di questi anni, di accelerarne l' attività e, in particolare, quella relativa ai procedimenti disciplinari, da tutti ritenuti eccessivamente lenti. sono in corso intese con il Consiglio superiore per affrontare il problema del personale delle sedi più impegnate, mediante la destinazione in soprannumero di circa trecento magistrati, creando così uno strumento di immediata efficacia, in aggiunta alla sistematica revisione delle circoscrizioni giudiziarie (di quella che l' onorevole Ricci ha definito la « geografia giudiziaria » del nostro paese) e a quella delle piante organiche . nell' ambito di tali intese, sarà possibile fornire una prima, pronta risposta all' esigenza di assegnare nuovi posti (e di coprirli) a quelle sedi che sono particolarmente esposte nella lotta al terrorismo e alla criminalità organizzata ; e a quelle regioni particolarmente aggredite da altri fenomeni di delinquenza organizzata, come ad esempio la Calabria (alla quale si è particolarmente riferito l' onorevole Martorelli). è già questo, sul piano legislativo, un bilancio che io ritengo possa definirsi positivo ed importante, sia per il Governo che per il Parlamento; ripeto « per il Parlamento » , perché quasi tutti questi provvedimenti sono stati approvati con una convergenza che andava al di là delle maggioranze di Governo e che ha comunque sempre incluso il contributo dell' opposizione. è un bilancio particolarmente positivo, soprattutto se si tiene conto dell' interruzione dei lavori parlamentari, per la crisi di Governo e per le elezioni, e dei dibattiti che hanno impegnato il Parlamento su molteplici temi di grande attualità, tra cui ricordo quello della lotta al terrorismo. con questi ultimi, si è fornita una compiuta risposta giuridica e politica dell' ordinamento democratico a chi, tramite il crimine, tenta ancora di sovvertirne le basi ed aggredire la convivenza civile che esso garantisce. parallelamente, ha preso l' avvio con forme organizzative nuove, e tempi di realizzazione certamente diversi, una riconsiderazione della legislazione sostanziale: vengono in rilievo i temi ancora aperti della riforma del codice penale , delle parti più sensibili dei codici civile e della navigazione. per quest' ultimo, l' elaborazione già avvenuta ad opera di un' apposita commissione consentirà, al di là di una scala di priorità concettuale, un più ravvicinato avvio dell' iter parlamentare dei necessari provvedimenti. nell' ambito di tale disegno generale di riordinamento della legislazione sostanziale, sono stati già impostati — taluno di essi è già in fase di concreta elaborazione — i temi che riguardano la violenza organizzata e le nuove forme di criminalità, tra cui rilevante è quella cosiddetta economica; la garanzia della vitalità dell' impresa già definita nella sua vita interna dallo statuto dei lavoratori, e dei suoi rapporti con la restante realtà e con il potere pubblico cui è affidata la vita complessiva del sistema economico ; i processi di integrazione sovranazionale; l' armonizzazione tra le legislazioni regionali e di queste con quella nazionale; i problemi della droga; il processo tributario ed i suoi collegamenti con la giustizia ordinaria ed, in particolare, l' unificazione della Comunità Europea . a questo proposito, intendo sottolineare i rilevanti risultati che in tale settore ha avuto il semestre di Presidenza italiana della Comunità Europea . dopo la firma di dicembre, a Dublino, del trattato di cooperazione per il terrorismo, nella riunione del 19 giugno, a Roma, dei ministri della giustizia della Comunità Europea è stato possibile registrare i notevoli progressi compiuti su tutti i temi aperti e, dopo un intenso lavoro scientifico e diplomatico, portare alla firma la convenzione che unifica le norme di diritto internazionale privato in materia di obbligazioni contrattuali e recepire a livello politico la convenzione di cooperazione penale generale, concretando con la più intensa iniziativa italiana l' originale idea dello spazio giudiziario europeo, aprendolo alle prospettive anche della materia civile. il disegno di legge sul trattamento economico dei magistrati, approvato dal Consiglio dei ministri l' 11 luglio scorso, è già stato presentato alla Camera: il provvedimento si muove su tre direttive fondamentali. una rivalutazione tabellare dello stipendio dei magistrati, compresi quelli amministrativi, militari, nonché degli avvocati e procuratori dello Stato; una diversa e più puntuale disciplina del meccanismo di adeguamento degli stipendi, già previsto dalla legge 2 aprile 1979, numero 97, per tutti i magistrati; l' istituzione nello stato di previsione della spesa del ministero, per la magistratura ordinaria, di un fondo globale per fronteggiare le esigenze dei magistrati, connesse allo svolgimento della loro attività, suscettibile in futuro di una diversa articolazione che più direttamente tenga conto di una maggiore funzionalità delle strutture dei diversi livelli e faccia fronte alle specifiche esigenze. la soluzione di questo problema, sorto già molto prima degli ultimi tragici fatti che hanno colpito, con la magistratura, l' intero paese, è stata predisposta in seguito a continui contatti con l' Associazione nazionale magistrati ed è da respingere, per la verità dei fatti, che essa sia stata pensata in luogo di altri indispensabili, doverosi provvedimenti, come quelli concernenti la sicurezza e le riforme, che hanno invece costituito materia contestuale delle discussioni, delle intese con la stessa associazione, e delle realizzazioni già operate o in atto. l' ormai consolidata convinzione che, a sorreggere le riforme normative in atto od impostate, occorra un contestuale e possibilmente anticipato rinnovamento delle strutture edilizie, dei servizi e della qualificazione del personale, ha avuto la più concreta attuazione attraverso l' accelerazione della capacità di spesa dell' amministrazione centrale e di quella periferica, partendo proprio dai rilievi della Corte dei conti e dall' indagine fatta effettuare tramite il centro elettronico di documentazione del ministero, sui tempi di spesa dell' amministrazione della giustizia negli anni precedenti (documenti ampiamente citati dall' onorevole Ricci). l' occasione per una riconsiderazione dei procedimenti amministrativi di spesa è stata offerta dalla novità introdotta, con la legge finanziaria , dal sistema di mutui a flusso continuo, che tra l' altro consente anche l' acquisto di immobili già esistenti. è stato, quindi, possibile concretare i programmi imposti con le precedenti leggi ed avviare l' attuazione di un nuovo sistema, ottenendo risultati particolarmente rilevanti se si tiene conto dell' interruzione dell' attività che la maggior parte delle amministrazioni locali ha subìto per il proprio rinnovo. il traguardo di 500 miliardi di mutui, fissato dalla legge finanziaria , da raggiungere entro il 31 dicembre, sembra ragionevolmente conseguibile se si tiene conto che le pratiche già in corso raggiungono, alla data attuale, un totale complessivo di circa 350 miliardi. ma per assicurare una capacità di spesa di gran lunga maggiore, per i prossimi anni, in questa materia si provvede con la sistematica rilevazione degli oggettivi fabbisogni edilizi rapportati all' esigenza delle riforme normative in corso , con l' elaborazione di un modello tipo, diversificato secondo i vari uffici giudiziari ; con un incarico di consulenza, di assistenza tecnica e di diretta progettazione, per tutti i comuni che ne facciano richiesta, affidato ad un' azienda Iri, che ha già positivamente e proficuamente operato in un' altra amministrazione; ed intensificando, infine, la già feconda collaborazione con l' associazione nazionale dei comuni d' Italia. una collaborazione più diretta ed impegnata si è avuta in questo periodo con tutte le autorità locali delle maggiori sedi giudiziarie, da Brescia a Torino, da Bologna a Viterbo, a Napoli, dove è iniziata la costruzione del nuovo palazzo di giustizia , auspicato da tanti anni, ed a Roma, dove, nell' attesa della costruzione del quarto edificio degli uffici giudiziari di piazzale Clodio , si va realizzando una soluzione intermedia soddisfacente anche per quanto concerne il tribunale dei minorenni. è proseguito ed è stato intensificato l' adeguamento delle strutture e dei servizi in modo tale da poter ritenere di raggiungere entro l' anno un livello soddisfacente, secondo il giudizio degli stessi uffici giudiziari periferici. si colloca qui il tema importantissimo sul quale si è soffermato ieri, con accenti di grande interesse, il collega Bozzi, della qualificazione professionale per tutti gli operatori della giustizia. le prime iniziative in proposito più significative si inseriscono più propriamente nel quadro degli interventi straordinari di cui parleremo in seguito. dell' edilizia penitenziaria si è dato già conto al Parlamento con una apposita relazione. atto preliminare, questo, alla predisposizione di un nuovo provvedimento che renda possibile un completo adeguamento degli istituti penitenziari alla riforma del 1975, dimensionato su un programma di cui sono state analiticamente già definite le occorrenze finanziarie, che complessivamente indicano un fabbisogno di circa 1200 miliardi. questa è una spesa che dovremo affrontare con priorità, ma che proprio per questo dobbiamo raccordare, nei tempi e nelle modalità di erogazione, al quadro generale della spesa pubblica del biennio 1981-1983. anche qui l' attività strettamente edilizia è collegata al rinnovamento dei servizi, tra i quali ci interessa citare la recente inaugurazione del centro clinico di Pisa. per quanto riguarda l' adeguamento alla riforma dei servizi penitenziari, non possiamo evidentemente soffermarci in questa sede per rispondere a tutti gli interrogativi posti nel modo più analitico dall' onorevole Maria Teresa Granati Caruso, perché lo farà, presso la Commissione giustizia, il ministro Morlino in sede di replica alla specifica discussione avviata in quella sede. qui basti dire che sono in atto tutte le procedure per il completamento degli organici di tutte le nuove figure di operatori penitenziari, quali assistenti sociali, educatori, psicologi, eccetera, previsti dalla riforma, e che esse troveranno la loro più compiuta espressione nel nuovo ordinamento del Corpo degli agenti di custodia che, come si è detto, potrà essere proposto solo ora che si è quasi compiutamente delineata la riforma della polizia con l' approvazione, da parte di questo ramo del Parlamento, del relativo disegno di legge . per questo personale la formazione viene già assicurata rispettivamente da corsi specializzati e da scuole rinnovate nelle loro strutture e nei loro metodi. si collega qui il tema della polizia giudiziaria , tema delicato ed importante, e l' impegno più immediato per il potenziamento delle sedi giudiziarie più impegnate nella prospettiva della riforma della polizia. credo che questo problema della polizia giudiziaria , oltre che nella sede più propria, che è quella dell' emanazione del nuovo codice di procedura penale , debba trovare il suo sfondo nell' ambito della riforma di polizia, che è così fortunatamente avanti nel suo iter legislativo. l' anno 1980 si caratterizzerà come quello di un diverso approccio qualitativo ai problemi finanziari della giustizia ancora che per il pur rilevante incremento della spesa direttamente riguardante la giustizia stessa. agli 816 miliardi circa previsti dal bilancio previsionale si sono aggiunti 155 miliardi con la legge finanziaria . con note di variazione già intervenute si sono aggiunti 30,4 miliardi e con il bilancio di assestamento 106,4 miliardi, che portano il totale della spesa a 1.108,2 miliardi, mentre si prevede un ulteriore aumento di 30 miliardi per la prossima nota di variazione. lo stato di variazione approvato per il ministero, secondo le variazioni in corso , reca quindi spese per complessivi 1.108,2 miliardi, con un incremento del 39,41 per cento rispetto al bilancio di previsione per l' anno 1980 ed un incremento del 69 per cento rispetto al 1979. tale variazione in aumento è stata così rilevante da aver largamente superato nell' anno 1980 le previsioni per l' anno 1982, per il quale nel bilancio triennale si immaginava una spesa per la giustizia pari a 909 miliardi. l' incremento della spesa è ancora più significativo se, escludendo le spese per il personale, si raffrontano i soli stanziamenti per beni, servizi ed investimenti. da 263 miliardi per il 1979 si è passati, fino al 28 luglio 1980, a 486 miliardi, con un incremento pari all' 84 per cento . tali somme, come si è detto, non ricomprendono i capitoli di bilancio, anch' essi variati in aumento, di altri organi dello Stato che pur concorrono con la loro opera alla realizzazione di una politica della giustizia. ma il dato fondamentale è negli aspetti qualitativi, in quanto l' introduzione di uno stanziamento straordinario, con gestione straordinaria, consente una rapidità di intervento, l' introduzione di una novità di metodi e di mentalità, che, oltre ad avere un loro valore intrinseco, funzioneranno da volano rispetto ad una maggiore capacità di spesa , ad una autentica imprenditorialità dell' intera amministrazione della giustizia nei suoi organi centrali, nei suoi uffici periferici e negli enti locali . si colloca qui la questione della spesa di 150 miliardi, la cui mancata erogazione ha costituito in questo dibattito punto centrale di molti dei rilievi formulati. se le sollecitazioni ad aumentare la spesa per la giustizia in sede di discussione della legge finanziaria avvennero da più parti con cifre diverse, la formula adottata per lo stanziamento straordinario, con modalità speciali di erogazione, fu suggerita — occorre ricordarlo — dal Governo, il quale nel dibattito in Aula al Senato specificò che il relativo programma di interventi non sarebbe stato presentato prima del 31 luglio — e per una evidente ragione — , cioè fino a che non fosse stato chiarito — e non poteva esserlo prima di quella data — che al necessario incremento dei capitoli ordinari si sarebbe provveduto altrimenti come poi è avvenuto, e questo, ripeto, prima di quella data non poteva essere certo. tale incremento per una somma quasi corrispondente è ora assicurato e tale programma può essere non solo eseguito, ma consolidato con una voce straordinaria anche per gli anni futuri, trattandosi di programmi pluriennali. all' elaborazione di tale programma si è provveduto in questi primi mesi mettendo insieme una équipe altamente specializzata, che costituisce un fattore di rinnovamento decisivo della funzionalità del ministero. non si può qui specificare ogni voce del programma, ma le sue parti principali possono essere così riassunte: tutela dei magistrati e sicurezza degli edifici: 70 miliardi; miglioramento dei servizi tecnici (telefoni, criptofonia, intercettazioni, ricetrasmittenti, eccetera) per un totale di 6 miliardi; automazione dei servizi dell' organizzazione giudiziaria in tutti i suoi passaggi (spesa erogabile nel 1980: 10 miliardi); potenziamento di altre attrezzature: 13 miliardi; pubblicazioni per i magistrati e per gli uffici giudiziari : 9 miliardi; formazione professionale : 2 miliardi; attrezzature per i tribunali dei minorenni: 6 miliardi; a diretta disposizione e iniziativa degli uffici periferici: 60 miliardi. per un totale di 174 miliardi che, evidentemente, eccede la cifra di 150 miliardi, anche se consente, prevedendo ragionevolmente che non tutti i pagamenti potranno essere effettuati entro il 31 dicembre, l' effettiva erogazione entro quella data delle somme stanziate. la polemica sui 150 miliardi è quindi frutto quanto meno di un equivoco perché si è posto immediatamente mano alla programmazione della loro spesa che è stata effettuata in tempi eccezionali. ma qualsiasi spesa, anche la più empirica, decisa dopo l' effettiva disponibilità della somma stanziata, non avrebbe potuto essere erogata prima delle effettuate e verificate forniture. non riteniamo di certo esaurito con il semplice rinnovo o adeguamento monetario l' impegno in questo settore in quanto, pur dovendosi rispettare le generali compatibilità finanziarie della spesa pubblica , bisognerà portare avanti un migliore rapporto fra risorse nazionali e spese per la giustizia, correlando le proiezioni di medio periodo al reddito nazionale . a sorreggere la predetta attività è indubbiamente necessaria l' azione propulsiva di una rinnovata struttura. parlo ora della collocazione e della funzionalità del ministero di Grazia e Giustizia . gli interessanti problemi posti dagli interventi degli onorevoli Rodotà e Bozzi meriterebbero, certo, una più completa trattazione. mi limiterò a dire che, se la riforma legislativa del ministero non potrà non raccordarsi, come è detto nel programma di Governo , a quella degli altri ministeri, è pur vero che questo ha una sua autonomia particolare perché del ministero di Grazia e Giustizia , per le osservazioni che sono state fatte in relazione alle funzioni del Consiglio superiore della magistratura così come delineate dalla Costituzione della Repubblica, vogliamo fare veramente quel « ministero della legge » di cui si è parlato. in questa linea va riconosciuto un merito particolare al ministero di Grazia e Giustizia che, al di là del riconosciuto valore di coloro che ne fanno parte, ha preso in mano una struttura che presentava alcuni degli inconvenienti e delle inadeguatezze lamentati ed ha avviato, con la sistematicità e la discrezione pur necessarie, un reale rinnovamento. non si tratta solo del già citato provvedimento per il potenziamento di quella funzione essenziale rappresentata dall' ispettorato generale o della costituzione di gruppi di lavoro specifici per elaborare e stimolare il rinnovamento delle strutture, dell' integrazione della direzione generale degli affari penali con un ufficio apposito per la criminalità economica e di una équipe specializzata per la mafia ed i problemi della droga, del potenziamento dell' ufficio legislativo, della costituzione in via amministrativa, nelle forme consentite, di appositi uffici per la considerazione unitaria del bilancio del ministero e di un altro ufficio per tutta la materia dei beni e dei servizi, ma anche per la costituzione di un' apposita commissione per gli affari economico-sociali, che in seguito affiancherà, come direzione generale autonoma, quella degli affari civili (fin qui dedita soltanto alla materia dei primi tre libri del codice) per seguire tutti quei problemi fino ad ora fuori dell' attenzione del ministero, quali quelli — di cui nessuno disconoscerà certo l' importanza — relativi alla nuova magistratura del lavoro. con lo stesso metodo si sta procedendo per le materie che riguardano il diritto pubblico , la legislazione regionale, quella internazionale, con evidente particolare riferimento ai rapporti con l' attività giuridica degli organi comunitari. il fatto più rilevante di questo rinnovamento è di avere ridato unità e collegialità ad una struttura ministeriale che tendeva ad una frammentazione di competenze, aver tolto il ministero da una sorta di progressivo isolamento rispetto agli altri organi di governo ed alle altre amministrazioni, di aver valorizzato nel modo proprio le componenti amministrative del ministero e degli uffici giudiziari , nonché di aver superato con una serie di periodiche iniziative quella separazione tra ministero ed uffici giudiziari che rischiava di consolidarsi in una non corretta interpretazione del dettato costituzionale. perciò, lungi dall' accusa — che pure in queste discussioni è stata formulata — di aver lasciato spazi non propri al Consiglio superiore (non si vede quali siano questi spazi), la collaborazione con tale organismo è stata anzi intensificata, resa feconda ed esaltante dei rispettivi ruoli. il contatto continuo con il Consiglio superiore , con i capi delle corti di giustizia, con i dirigenti amministrativi degli uffici periferici, la consultazione dei magistrati per i problemi più delicati, le frequenti visite periferiche, hanno creato un rapporto tra il ministero e la magistratura che è proprio l' opposto di quella crisi di credibilità di cui qui si è parlato. situazioni particolari sono state superate o avviate a soluzione, sempre nel rispetto dei limiti e dei doveri costituzionali, per la competenza professionale e la sensibilità politica che qui tutti hanno riconosciuto al collega Morlino, ma anche per l' eccezionale operosità sua e dei suoi collaboratori, che voglio qui testimoniare davanti al Parlamento con piena coscienza. le pur necessarie riforme di diritto sostanziale e processuale, nonché l' indispensabile migliore dotazione di strutture di supporto e di servizi adeguati agli uffici giudiziari , non possono da sole, però, avviare a soluzione la cosiddetta « crisi della giustizia » . è indispensabile che tutti coloro che sono impegnati in questo fondamentale settore della nostra vita sociale avvertano sempre di più come la funzione giudiziaria sia essenziale per lo sviluppo democratico del nostro paese e come flessioni o fallimenti si riverberino sulla credibilità di tutte le pubbliche istituzioni, e di conseguenza s' impegnino nell' azione comune con profonda partecipazione ai problemi che la vita di ogni giorno propone, con costante vigilanza ideale, con instancabile tenacia, con intelligenza creativa. il ministero sta concretamente operando per superare le disfunzioni organizzative dell' operato giudiziario: ma nessuna riforma organizzativa potrà essere veramente risolutiva se l' uomo che opera nelle strutture giudiziarie non si sentirà profondamente coinvolto nella continua e graduale opera di trasformazione, se si attenderà solo da altri la costruzione di un organismo astrattamente perfetto, se, in attesa di una mai pienamente raggiungibile perfezione strutturale, ci si rifugerà nella routine burocratica o nella fuga dalle responsabilità personali. nell' opera di profonda riforma, perché l' amministrazione della giustizia sia resa sempre più adeguata ai nuovi valori che emergono nella vita comunitaria; nell' adeguamento delle strutture organizzative alle nuove crescenti funzioni, che in uno Stato pluralistico e sociale come il nostro non possono non essere attribuite alla magistratura, a garanzia di diritti fondamentali dei cittadini; nel recupero pieno della credibilità della funzione giudiziaria e nel contempo della « affezione » alla propria funzione delle varie componenti del mondo giudiziario; in tutto ciò devono fortemente impegnarsi non solo il Governo ma anche il Parlamento, il Consiglio superiore della magistratura , gli ordini forensi, l' opinione pubblica , le rappresentanze delle varie categorie di operatori della giustizia. il dibattito sulla giustizia — che ha purtroppo preso l' avvio da un dolorosissimo fatto criminale che tendeva proprio a colpire, oltre che l' uomo e la sua famiglia, la funzione giudiziaria e con essa tutte le istituzioni democratiche — è stato assai utile per stimolare una migliore presa di coscienza di problemi che sono vitali per lo sviluppo del nostro paese e per sollecitare tutti, nell' ambito delle rispettive competenze, ad una più attenta, puntuale e continua azione in questo settore. già nel mio discorso di presentazione del Governo dissi che vi sono temi in ordine ai quali si possono manifestare tra di noi divergenze, contrapposizioni, confronti anche violenti, utili, ma che vi sono, però, dei temi — e credo che quello della giustizia ne sia uno — dove la linea di demarcazione tra quelle che sono le collocazioni che ogni forza politica si dà in Parlamento deve essere tenuta meno presente, trattandosi di problemi che attengono alle fondamenta delle nostre istituzioni, alle quali tutti, qualunque sia il nostro ruolo in Parlamento, siamo direttamente interessati. da parte sua, il Governo intende accelerare al massimo l' opera riformatrice e organizzatoria che gli compete. è certo che anche tutte le altre componenti istituzionali, e la stessa comunità nazionale, vogliono concretamente operare per confermare la piena credibilità di quella funzione giudiziaria, che viene così atrocemente testimoniata con il lavoro, con l' opera e con il sacrificio anche sanguinoso da parte dei magistrati; la piena credibilità di quella funzione giudiziaria che è struttura portante e fondamentale elemento del nostro Stato democratico di diritto.