Francesco COSSIGA - Presidente del Consiglio Maggioranza
VIII Legislatura - Assemblea n. 18 - seduta del 09-08-1979
1979 - Governo I Cossiga - Legislatura n. 8 - Seduta n. 18
  • Comunicazioni del governo

onorevole presidente , onorevoli Deputati , ho l' onore di presentare alla Camera il Governo della Repubblica da me costituito, per incarico del signor presidente della Repubblica , cui invio un deferente saluto, nelle forme e con le prerogative previste dalla Costituzione, per chiedere la prescritta fiducia. questo Governo nasce anzitutto dalla consapevolezza che, svoltesi ormai da due mesi le elezioni politiche generali successive ad uno scioglimento anticipato del Parlamento che ha chiuso un lungo periodo di crisi governativa , vi è la necessità di rimettere in moto quei meccanismi previsti dalla Costituzione per tradurre in indirizzi politici e in azioni di Governo la volontà espressa dal popolo nella sua sovranità. rimettere in moto i meccanismi costituzionali, far funzionare le istituzioni supreme dello Stato è richiesto non solo dalla regolarità costituzionale e dalla esigenza di garantire la credibilità del nostro sistema democratico, ma è richiesto anche dalla necessità che vi sia un Governo pienamente responsabile, in grado di esercitare le sue prerogative e di adempiere ai suoi doveri. la complessa e difficile situazione della vita sociale ed economica del nostro paese richiede una vasta mobilitazione di forze politiche , sociali, culturali, di categorie, ceti e classi, una pratica profonda e larga di valori morali e civili, degli uomini, delle donne, dei giovani, dei lavoratori, degli imprenditori, degli intellettuali tutti, che costituiscono il nostro popolo: ma, come in ogni moderna comunità, richiede anche un impegno rigoroso ed un' azione pronta delle istituzioni, ed in particolare del Governo nazionale. per affrontare e risolvere oggi per l' oggi, e anche oggi per il domani, i gravi problemi del paese (e in primo luogo quelli dell' ordine democratico e dell' economia) è certo necessario che ogni cittadino si senta impegnato e partecipe, ma è anche necessario che le forze politiche , pur con ruoli diversi liberamente scelti, garantiscano che le istituzioni funzionino, che un Governo si formi, che su di esso il Parlamento si pronunzi, che manifesti e chiari siano gli intendimenti e le responsabilità di tutti. la complessità dei problemi e la complessità dei meccanismi istituzionali e sociali che è necessario attivare per risolverli richiedono che il Governo e il suo indirizzo politico siano un centro chiaro di riferimento e di imputazione di responsabilità: senza l' esercizio democratico e concreto del potere legittimo, senza la assunzione credibile e senza riserve delle conseguenti responsabilità, non si governa nessun paese, non si governa un grande paese come il nostro. questo Governo si è formato ben sapendo come si sia avviato, ma non compiuto dopo le elezioni, il processo di confronto delle forze politiche con la realtà del paese e tra di loro: solo da un assetto definitivo dei rapporti tra le forze politiche , e tra le forze politiche ed il paese, può derivare stabilità, chiarezza e piena risonanza e compartecipazione democratica nella guida della nazione. questo Governo si forma anche per aprire uno spazio meno ipotecato dall' urgenza costituzionale al confronto costruttivo tra le forze politiche e sociali, garantendo ciò con la riattivazione dei procedimenti costituzionali e con una azione di governo che aggredisca i problemi più urgenti ed assicuri la tenuta del quadro istituzionale e sociale nei suoi elementi fondamentali. il Governo sarà sempre attento allo svolgimento di questi confronti, ai loro tempi e ai loro risultati; il Governo conosce gli oggettivi limiti politici che la situazione attuale pone alle sue azioni, ma esso è per necessità del paese, per coerenza alla Costituzione, per scelta doverosa di chi vi ha dato vita il Governo della Repubblica, con tutte le sue prerogative e con i suoi doveri, responsabile pienamente verso il Parlamento e verso il paese. incaricato dal Capo dello Stato della formazione del Governo, ho raccolto in esso e attorno ad esso quelle forze politico-parlamentari che, anche se con diverse scelte di corresponsabilizzazione, convergono autonomamente in questo giudizio di urgenza e necessità civile, politica e costituzionale. alcune di queste forze, la Democrazia Cristiana in coerenza con la cui linea politica ho accettato il mandato, il partito socialista democratico italiano e il partito liberale italiano, si sono impegnate con un grado di più stretta corresponsabilizzazione, con l' ingresso dei loro esponenti nel Governo, che così, con il pluralismo della sua composizione, viene maggiormente a garantire questa sua specifica funzione di mantenimento e di difesa del quadro istituzionale generale, di strumento per affrontare e risolvere i più urgenti e gravi problemi, di attenzione allo sviluppo dei processi politici. a questi partiti, e alle eminenti personalità che hanno accettato l' invito a servire il paese che ho loro rivolto, si dà atto di un impegno di pari dignità e di pari valore; e questi partiti e queste personalità ringrazio per la particolare fiducia dimostratami. altri partiti verso questo Governo manifestano una attenzione che potrà anche concretarsi in atteggiamenti parlamentari diversi, ma che è sempre preziosa per il raggiungimento degli obiettivi che ci siamo proposti, come importante è la loro funzione nella vita civile e politica del paese: quella del partito socialista italiano, non solo per la sua rappresentatività democratica, così incarnata nelle figure e nelle tradizioni popolari che gli sono proprie, degli ideali e dei valori del movimento socialista, ma anche per il contributo dato per l' impostazione di un disegno riformatore che rimane un tentativo generoso di allargamento del consenso popolare verso le istituzioni e di avvio ad equilibri più aperti nella società; quella del partito repubblicano italiano, per il suo importante patrimonio di testimonianza democratica e per la sua tradizione di intelligente e generoso servizio al paese. né si deve dimenticare il contributo offerto al superamento di questa delicata fase della vita politica del nostro paese da parte dei rappresentanti della Sudtiroler Volkspartei e dei rappresentanti della Valle d'Aosta . nel nostro sistema costituzionale il Governo si forma per mandato del Capo dello Stato , sotto la primaria responsabilità di chi il mandato riceve ed accetta e altresì con la responsabilità, anche se di grado diverso, di chi vi fa parte o anche solo lo sostiene con la sua fiducia o comunque rende, con i suoi autonomi anche differenziati atteggiamenti parlamentari, possibile il suo operare quale pieno interlocutore del Parlamento. centro sempre della vita istituzionale, non solo per la responsabilità delle sue attribuzioni specie verso il Governo ma per la sua piena e sovrana rappresentatività della volontà popolare , il Parlamento, secondo il mio giudizio, nelle circostanze presenti è chiamato a svolgere questo suo ruolo in modo eminente, salve le prerogative costituzionali del Governo. e del Parlamento il Governo sente il dover essere in modo del tutto peculiare interlocutore e ad esso riferirsi costantemente nella sua azione; del Parlamento, di tutto il Parlamento di cui l' opposizione è parte non solo costituzionalmente ma politicamente significativa e importante. prendo atto delle posizioni assunte dal partito comunista italiano con i deliberati del suo comitato centrale e del suo conseguente trovarsi, come effetto di altre indicate e non esperibili scelte, quale forza di opposizione con i diritti e i doveri connessi alla funzione democratica dell' opposizione in regime parlamentare e democratico, forza di opposizione che rappresenta democraticamente così vasti ceti popolari e che è così legata alla storia della nostra liberazione nazionale e che nell' antecedente fase ha svolto, anche in relazione alla funzione di Governo, un responsabile peculiare ruolo nella vita parlamentare e civile del paese. questo Governo intende sempre riferirsi al Parlamento e confrontarsi con tutte le sue componenti; il confronto tra Governo e opposizione in modo aperto, leale e costruttivo, non pregiudiziale, è proprio della democrazia, a condizione che questo confronto sia basato sull' accettazione leale e piena dei valori storici, civili e politici della nostra Costituzione. il rapporto tra Governo e opposizione non è e non può essere, pur nella chiara differenza dei ruoli, un rapporto rigido: vi possono essere, infatti, problemi che per la loro natura o per la particolare concreta condizione in cui si presentano possono richiedere, per essere risolti in modo adeguato, un consenso il più vasto e generale, un confronto più ravvicinato, per coinvolgere detti problemi valori fondamentali o larghi interessi della società, salvo il ruolo e l' identità di ciascuno. il Governo ha le sue prerogative, le sue prerogative ha il Parlamento; i rapporti tra di essi sono regolati in modo chiaro dalla Costituzione e dai Regolamenti parlamentari , ma debbono essere animati da entrambe le parti da una sincera adesione ai principi del regime parlamentare e da una ricerca costante della loro concreta, pratica attuazione. questa è la volontà del Governo e sono certo — per la mia lunga presenza in quest' Aula — che questa è la volontà di tutto il Parlamento; questa sarà la regola di comportamento del Governo da me presieduto. intendimento primario del Governo è quello di garantire la sicurezza interna e la difesa delle istituzioni democratiche in un quadro che salvaguardi gli ordinamenti costituzionali e la civile convivenza dei cittadini. questo obiettivo non può essere raggiunto esclusivamente attraverso provvedimenti di riordinamento o di organizzazione, ma presuppone innanzitutto una ferma e costante determinazione nella lotta contro la violenza politica, che è il terreno nel quale nasce e cresce la pianta del terrorismo e dell' eversione. in questa lotta, che impegna duramente le forze dell'ordine , la cui dedizione viene spesso pagata con il sacrificio della vita, sono stati ottenuti risultati importanti: sono stati portati colpi significativi alle organizzazioni terroristiche: si è spezzato, soprattutto, l' alone di impunità che sembrava circondare le imprese eversive ed è stato assicurato alla giustizia un numero rilevante di persone fortemente indiziate di appartenere a gruppi terroristici. tali risultati, conseguenti allo sviluppo di indagini lunghe e laboriose, sono dovuti all' esemplare impegno con il quale magistratura e forze dell'ordine hanno assolto ai loro doveri istituzionali. episodi anche recenti ci ammoniscono però che la partita con il terrorismo non è finita. la lotta da condurre per sconfiggere l' eversione — è giusto e doveroso dirlo — è ancora lunga; ma in questa lotta non è possibile alcuna tregua con chi tende a sovvertire i nostri ordinamenti costituzionali. né è possibile alcuna forma di indulgenza o comprensione nei confronti di una pratica terroristica che non si pone soltanto sul terreno delle ipotesi socio-politiche, ma è in atto sul piano operativo, colpendo ed uccidendo. la democrazia, forte del consenso popolare che la sorregge, ha il dovere di essere forte e severa contro chiunque tenti, con la violenza ed il terrorismo, di scalzarne le fondamenta. una severa applicazione delle leggi vigenti ci sembra sufficiente per combattere questa battaglia nella ragionata convinzione che potremmo vincerla. non è pertanto sulla strada di leggi eccezionali che questo Governo intende muoversi: non solo perché di tali leggi non si avverte obiettivamente l' esigenza, ma anche perché il ricorso ad una legislazione di tale tipo indebolirebbe la credibilità delle istituzioni democratiche e repubblicane. è viceversa essenziale fornire alle forze di polizia tutti i mezzi tecnici e gli strumenti necessari per fronteggiare la non facile situazione nella quale si trova il paese. le forze dell'ordine debbono infatti essere poste sempre più in grado di far fronte ai loro impegni istituzionali con una adeguata disponibilità di mezzi, con un potenziamento tecnico e professionale che deve essere migliorato in un ambito istituzionale ed organizzativo ben definito e con il sostegno di un razionale ed organico coordinamento. in questo quadro si inserisce la riforma della polizia che deve costituire, al di là di attese miracolistiche, una misura di grande rilievo che richiede un impegno prioritario sul piano parlamentare. esiste, per altro, una convergenza, o comunque un aperto, costruttivo confronto delle forze politiche sui suoi punti essenziali, quali un più efficiente coordinamento, una elevata professionalità, la razionale distribuzione degli uomini, una più consapevole compartecipazione alla vita dell' istituto e una responsabile tutela dei diritti dei suoi appartenenti attraverso associazioni di categoria non affiliate né collegate con organizzazioni sindacali o di altra natura estranee al corpo, a salvaguardia di una chiara e credibile imparzialità della Pubblica Sicurezza . a nessuno per altro può sfuggire che la difesa della sicurezza interna e delle istituzioni democratiche non può essere garantita esclusivamente sul piano della polizia, ma deve essere valutata e garantita in un contesto globale, con il concorso, nei settori di loro specifica competenza, della magistratura, dei servizi di sicurezza e di informazione, di tutte le forze nelle quali si articola la variegata realtà sociale del nostro paese. per quanto attiene ai servizi di informazione e di sicurezza , ritengo di dovermi richiamare alle conclusioni dell' ultima relazione semestrale al Parlamento sulla politica informativa della sicurezza, conclusioni che si riferivano agli sforzi fatti che hanno condotto a proficui risultati, ed agli sforzi ulteriori necessari per un sempre migliore funzionamento dei servizi, secondo le indicazioni del Parlamento. ciò non toglie che la situazione della eversione continui ad imporre lo sviluppo di ogni sforzo che, avvalendosi delle esperienze acquisite, punti al massimo adeguamento possibile sia sul piano delle strutture che su quello operativo. a tale riguardo merita particolare riflessione il momento del coordinamento e del raccordo fra le attività informative dei servizi e le attività operative di polizia, soprattutto per gli interventi dalla cui immediatezza dipende il buon esito delle azioni antiterroristiche. i risultati concreti della lotta al terrorismo dipendono in larga misura dal buon funzionamento di questo raccordo tra le due attività. la lotta al terrorismo e in generale la lotta alla criminalità richiama tutti ad un dovere di severità e rigore morale, è un impegno che deve essere sentito da tutti e da tutti fatto proprio: dalle forze politiche , da quelle sociali e da tutti i cittadini, chiamati ad un' autentica mobilitazione civile in questi momenti così duri e difficili. le forze dell'ordine devono poter contare su questo dovere di solidarietà e su questa coscienza dei doveri civili, di tutti, così come gli italiani sanno di poter contare, con assoluta certezza, sulla lealtà democratica delle forze dell'ordine , cui invio un riconoscente saluto, e sulla loro scrupolosa osservanza delle norme che reggono il nostro stato di diritto . in ordine alla strage di via Fani , al sequestro e all' assassinio di Aldo Moro ed al terrorismo in Italia, il Parlamento si accinge a costituire una commissione parlamentare di inchiesta con quei poteri ampi e penetranti che l' oggetto e la natura dell' indagine richiedono e che la credibilità dello Stato esige nel ricercare inflessibilmente la verità su fatti così gravi e dolorosi della vita nazionale. quale presidente del Consiglio dei ministri , cui le leggi attribuiscono particolari doveri e diritti in materia di tutela della sicurezza, prendo solenne e responsabile impegno che il Governo darà ogni collaborazione alla commissione, nella piena e leale applicazione, per quanto di sua competenza, della legge che va a costituirla. è un impegno che il Governo prende nella consapevolezza dei suoi doveri, è un impegno che prendo io per coerenza con il mio comportamento personale, ancora così dolorosamente segnato nella mia coscienza. sui problemi della giustizia, strettamente connessi con quelli dell' ordine e della sicurezza, vi è da precisare che le insufficienze che si manifestano sono chiare nella loro gravità e nelle loro ragioni e richiedono oramai, dopo i pur importanti provvedimenti approvati nella precedente legislatura, una risposta organica ed articolata che è possibile dare ordinando la successione temporale degli interventi richiesti, la correlazione tra soluzioni normative ed adeguamento di strutture fisiche, organizzative e di personale, ed infine le occorrenze finanziarie. sottolineare l' esigenza sociale e civile di una pronta risposta alla domanda di giustizia è un impegno politico che non può essere disgiunto dal più sincero riconoscimento che in questa sede vogliamo esprimere ai magistrati ed a tutti coloro che con essi collaborano ivi comprese, naturalmente, le forze dell'ordine , in un' opera tanto più defatigante e difficile, quanto più deve essere ancora compiutamente adeguato il sistema normativo, delle strutture e delle disponibilità finanziarie in un' opera che li vede esposti in prima linea e tragicamente colpiti da coloro che vogliono distruggere proprio quel valore fondamentale del nostro sistema che è il principio dello stato di diritto . con priorità si pone, nell' ambito della riforma dei codici, il tema del rinnovo della delega per il nuovo codice di procedura penale , sia sulla base dei risultati dell' ampio dibattito svolto nei consigli ed uffici giudiziari , nei consigli dell' ordine forense e nelle università e delle indicazioni che ne ha tratte la commissione consultiva, sia in considerazione della necessità di adeguare preventivamente le strutture giudiziarie, senza le quali qualunque riforma si ridurrebbe ad un vano proclama. alle forze armate , cui nell' ambito dell' Alleanza Atlantica il paese affida la sua difesa, il Governo, grato per la loro lealtà e il loro impegno, intende provvedere, come per le forze dell'ordine , sia sul piano del miglioramento del trattamento giuridico-economico, del personale, sia su quello di una maggiore efficienza dei mezzi in dotazione. a breve scadenza verranno infatti ripresentati i provvedimenti concernenti la riforma dell' ordinamento giudiziario militare e le modifiche al codice penale militare di pace; e particolare cura sarà posta alla soluzione dei problemi relativi al reclutamento, agli organici, all' avanzamento dei sottufficiali. è altresì intenzione del Governo di proporre miglioramenti delle indennità caratteristiche, incrementandone gli aspetti pensionistici. in applicazione della legge sui principi della disciplina militare il Governo, non appena le competenti Commissioni parlamentari avranno espresso il richiesto parere sul nuovo regolamento di disciplina, procederà all' emanazione contestuale di tale regolamento e di quello per la elezione dei comitati di rappresentanza degli appartenenti alle forze armate , che ha già avuto il parere favorevole delle Commissioni parlamentari. per quanto riguarda i mezzi, di fondamentale importanza si presentano le leggi promozionali, i cui programmi dovranno trovare piena attuazione, anche quale contributo minimo e credibile per assicurare un accettabile livello di partecipazione ai comuni programmi di difesa della NATO. dovrà completarsi il quadro legislativo di supporto all' attività delle regioni attraverso la presentazione dei disegni di legge quadro ancora mancanti ed urgenti e la presentazione di un disegno di legge altrettanto urgente di riforma della finanza regionale e locale. una menzione particolare richiedono i problemi delle regioni a statuto speciale del Trentino Alto Adige , della Valle d'Aosta , e del Friuli Venezia Giulia , con uguale attenzione al Friuli e ai problemi di Trieste. in particolare, per il Trentino Alto Adige , il Governo riconosce l' esigenza di emanare al più presto le norme di attuazione ancora aperte, fra cui quelle sulla parificazione della lingua tedesca , sulla riforma sanitaria , sulla istruzione anche universitaria e sugli altri problemi tuttora pendenti. per facilitare l' accesso al pubblico impiego sarà adeguata la legge 23 ottobre 1961, numero 1165, concernente l' indennità speciale di seconda lingua, riportandola ai livelli monetari del periodo in cui fu emanata. per quanto riguarda la Valle d'Aosta , il Governo si muoverà nella linea della applicazione dello statuto speciale, tenendo conto della particolarità dell' ordinamento locale e della necessità di definire organicamente i contenziosi ancora aperti in materia di trasferimento delle competenze statali, di revisione dei rapporti finanziari e dell' attuazione della « zona franca » come previsto dall' articolo 14 dello statuto. l' esigenza di sottoporre ad una penetrante analisi tutta l' attività della Pubblica Amministrazione al fine di individuarne le discrasie che ne impediscono il corretto funzionamento, non limitando, quindi, l' esame al solo pur rilevante aspetto del rapporto di pubblico impiego , ha costituito il motivo di fondo per l' attribuzione ad altissima personalità del nostro mondo accademico e scientifico dell' incarico di ministro della funzione pubblica , con la ricerca di mezzi e modi nuovi e moderni di organizzazione e di intervento. il significato ideale di un corretto e libero esercizio dell' informazione, la grande rilevanza sociale che assume una stampa autenticamente libera nel formarsi di una matura coscienza civile, pongono il problema dell' editoria giornalistica al centro dell' attenzione del Governo, preoccupato delle progressive difficoltà che incombono sul settore. è intenzione del Governo di operare affinché l' approvazione della riforma dell' editoria avvenga nei limiti di tempo minimi possibili, in un quadro di tutela dei diritti e di difesa della democrazia e nella convinzione che questo atto contribuisca a dare impulso, in un quadro di maggiori certezze, al settore. nell' indicare le linee direttive per la politica del Governo nel settore della istruzione pubblica, mi pare di poter partire da questa considerazione: noi non vogliamo sperperare gli insegnamenti fecondi e gli accordi utili acquisiti nell' elaborazione dei progetti di riforma presentati e portati avanti nella scorsa legislatura, anche con la collaborazione delle organizzazioni sindacali . ma, proprio per poter innestare finalmente il processo di riforma alla realtà, utilizzeremo i predetti insegnamenti ed accordi per elaborare e presentare singoli progetti che possano essere approvati per la risoluzione dei problemi più gravi e più urgenti, che una volta risolti permetteranno di affrontare e risolvere più facilmente gli altri problemi in una linea continuativa e coerente di rinnovamento di tutte le nostre istituzioni scolastiche. tra i primi provvedimenti presenteremo quelli concernenti i corpi docenti più instabili e ai quali bisogna dare uno status nel rispetto e nella salvaguardia delle imprescindibili esigenze dei giovani che hanno il diritto di frequentare scuole in cui insegnino docenti capaci ed assidui. infatti, nelle condizioni di una scuola nella quale non si insegni e non si studi seriamente — è doveroso dirlo chiaramente — il diritto allo studio che bisogna tutelare per i giovani capaci e meritevoli ma privi di mezzi rischia di tradursi in una beffa o in un inganno. nella scuola aperta a tutti è indispensabile la riforma dei contenuti culturali, non per ridurli od annacquarli, ma per arricchirli e variarli. perciò è urgente prevedere un ammodernamento dei programmi di studio e delle attività esercitative, per valorizzare le attitudini di tutti e per evitare che la scuola, ordinata solo a certi fini, sia distruttrice di talenti e causa di disoccupazione. non rinnegheremo l' esperienza feconda degli organi collegiali come strumenti di apertura della scuola alla società circostante, senza per altro rifiutare, in relazione alle esperienze acquisite, di apportare eventuali correzioni. non ci sfuggono i segnali di un nuovo orientamento dello spirito dei giovani verso la rivalutazione dello studio come mezzo indispensabile per la ricerca e la scoperta non solo culturale ma anche morale di se stessi . è dovere prioritario del Governo aiutare questo moto che, pur nella sua spontaneità, va considerato come il riflesso della riconquista da parte dei giovani della consapevolezza dei loro bisogni più veri e profondi. la ricerca scientifica sarà uno degli obiettivi prioritari di attenzione per il nuovo Governo. consideriamo legati alla ricerca scientifica non solo gli sviluppi dell' economia, attraverso le ricadute tecnologiche della ricerca orientata e finalizzata, ma lo stesso sviluppo civile del paese, per il costume di libertà intellettuale, di collaborazione, di concretezza e di impegno che la ricerca esige e diffonde. la politica estera italiana continuerà a muoversi lungo le linee tradizionali: in primo luogo un convinto impegno di una sempre più stretta unità europea; una perseverante azione per la pace e per la sicurezza nel quadro della nostra partecipazione all' Alleanza Atlantica e nella prosecuzione delle iniziative che l' Italia ha intrapreso nel campo del disarmo; il rafforzamento dei tradizionali vincoli di amicizia e di dialogo con tutti i popoli del mondo; lo sviluppo della cooperazione economica internazionale anche nel quadro della preparazione del prossimo vertice dei paesi industrializzati e nel contesto di un più stretto e positivo rapporto con i paesi emergenti . l' integrazione europea costituisce un termine di riferimento fondamentale per l' Italia. si è aperta una fase impegnativa e dinamica, in conseguenza dell' avvenuta elezione a suffragio universale diretto del Parlamento europeo , con il varo del nuovo sistema monetario europeo e la conseguente revisione critica dell' apporto che le politiche comunitarie debbono dare alla convergenza delle economie, con la necessità in particolare di compiere ulteriori progressi sulla via di una politica energetica comune e, infine, con il processo ormai avviato di allargamento ai paesi mediterranei che l' Italia appoggia senza riserve. il nostro turno di Presidenza del Consiglio delle comunità europee si svolgerà durante il primo semestre del 1980. ciò richiede sin d' ora un particolare impegno organizzativo e politico, e costituirà una occasione per rafforzare il ruolo dell' Italia nel contesto comunitario e anche internazionale. nell' Alleanza Atlantica l' Italia è presente con la consapevolezza della validità di una organizzazione di paesi liberi che ha carattere difensivo anche nell' impostazione dei suoi schieramenti di forze e nei mezzi di cui esse sono dotate. in coerenza con questa ispirazione, l' Italia ha dato una valutazione pienamente positiva alla stipulazione degli accordi SALT 77, proprio in quanto miranti a tradurre nella realtà, nel settore degli armamenti strategici delle due grandi potenze mondiali, i concetti della parità e dell' equilibrio delle forze che pienamente rispondono agli scopi dell' alleanza. di tali accordi l' Italia auspica pertanto una pronta ratifica. la nostra incisiva azione in favore del disarmo, puntualizzata negli scorsi mesi dalla presentazione di una serie di proposte, dovrà proseguire in tutti i fori competenti per l' adozione di misure effettive ed equilibrate di disarmo sia nel settore delle armi convenzionali che in quello delle armi di distruzione di massa , in particolare quelle nucleari e chimiche. per quanto concerne in particolare le armi nucleari , l' Italia affiancherà gli sforzi delle maggiori potenze, che dovranno concretizzarsi negli attesi accordi SALT III , di particolare importanza per i paesi europei . intendiamo continuare ed approfondire amichevolmente i positivi rapporti con l' Unione Sovietica e con i paesi dell' Europa orientale , nonché mantenere il programma di visite ad alto livello politico già concordato. nella costante azione dell' Italia per la distensione, l' atto finale di Helsinki e la continuità del processo della conferenza per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Csce) da un lato, e l' Organizzazione delle Nazioni Unite , in tutte le sue articolate manifestazioni societarie, dall' altro, costituiscono del resto ulteriori importanti quadri di riferimento. in queste sedi, il nostro paese seguiterà ad adoperarsi per la salvaguardia dei diritti dell' uomo nelle molteplici forme in cui essa si compendia ed a farsi promotore di una collaborazione internazionale particolarmente sollecita allo sviluppo economico e sociale dei popoli. in questo spirito l' Italia, sia attraverso ogni sua possibile autonoma iniziativa, sia nel quadro comunitario ed in quello atlantico, non cesserà dall' esercitare la sua funzione di stimolo perché si contribuisca attivamente ad eliminare le crisi ed a circoscrivere le situazioni di conflittualità nel mondo. sul piano generale della cooperazione economica internazionale, i nostri sforzi immediati si dirigeranno in due principali direzioni. nel contesto del nostro impegno di collaborazione con gli altri principali paesi industrializzati , va ricordato che il prossimo vertice economico mondiale avrà luogo a Venezia nella tarda primavera del 1980. si tratta di un impegno che richiede da parte nostra, così come per il turno di Presidenza del Consiglio della Cee, un imponente sforzo di coordinamento politico ed organizzativo, per il quale le predisposizioni debbono avere inizio sin d' ora. il prossimo vertice economico, che segue il recente vertice di Tokyo, affronterà temi fondamentali per un ordinato sviluppo della comunità internazionale , quali la strategia economica, la lotta all' inflazione ed alla disoccupazione, i problemi energetici, monetari e commerciali ed il rapporto di interdipendenza con i paesi in via di sviluppo . l' altro aspetto è quello dei rapporti nord sud : la collaborazione internazionale deve essere rafforzata per accrescere la interdipendenza tra i paesi industrializzati ed i paesi in via di sviluppo , continuando, in particolare, l' azione già svolta a Manila in occasione della V UNCTAD, intesa a facilitare l' incontro nord sud sui temi di fondo della cooperazione. concentreremo uno sforzo speciale a favore dei paesi più poveri e nell' aiuto per superare i drammatici problemi della fame e della denutrizione. attribuiamo grandissima importanza che a quest' opera di pace e di collaborazione partecipino anche i paesi socialisti, così come è stato anche riaffermato nell' ultimo vertice economico di Tokyo. nel settore dell' emigrazione, il Governo intende garantire la più ampia tutela e assistenza ai connazionali all' estero, anche per favorire la promozione professionale, sociale e culturale. sul piano comunitario, in particolare, ci si adopererà per assicurare ai nostri emigrati una piena e doverosa parità ed in ispecie l' elettorato attivo e passivo nelle elezioni amministrative locali. il Governo, infine, ripresenterà rapidamente, con le eventuali modifiche concordate con le forze organizzate dell' emigrazione, il disegno di legge approvato dal Consiglio dei ministri nella passata legislatura per l' istituzione del Consiglio generale degli italiani all' estero. un problema di particolare importanza è quello delle relazioni dello Stato con la Chiesa cattolica e con le altre confessioni religiose . il Governo intende continuare a sviluppare i lavori per la revisione del Concordato con la Santa Sede secondo i principi della nostra Carta Costituzionale e tenendo conto delle osservazioni, delle proposte e dei rilievi emersi nei dibattiti svoltisi in Parlamento. il Governo intende pure concludere, sulla base dell' eguaglianza di tutte le confessioni religiose , i negoziati con esse già iniziati e sviluppati, secondo quanto previsto dalla Costituzione. gli eventi degli ultimi anni hanno determinato un profondo cambiamento nelle condizioni economiche internazionali. le società industriali devono pagare sempre più caro il livello di benessere raggiunto, che potrà essere mantenuto solo alla condizione che le strutture economiche vengano adattate alla nuova situazione. è prevedibile che la struttura dei prezzi relativi a livello mondiale subirà periodici e sistematici mutamenti e che perciò i sistemi dell' offerta e della domanda nei paesi industriali dovranno subire grandi trasformazioni come fenomeno permanente. a causa della sua maggiore apertura ai mercati esteri , il nostro paese è particolarmente sensibile ai mutamenti del quadro economico internazionale e deve quindi disporre di una maggiore capacità di adattamento. solo le società che saranno capaci di adattarsi potranno continuare a progredire. quelle che resteranno bloccate dalle loro stesse rigidità sono destinate ad un progressivo decadimento. il costo di questo adattamento è certamente sopportabile e va, comunque, equamente distribuito. la crescita del reddito e dell' occupazione, desiderata per l' economia italiana , può essere perseguita con successo solo se si determinano i necessari mutamenti nei comportamenti sociali e se il progetto di trasformazione acquista il consenso e la legittimazione necessari per rendere questi comportamenti sociali e politici compatibili con lo sviluppo desiderato. i margini di manovra — è bene dirlo chiaramente — non sono molti; il sentiero dello sviluppo desiderato è sempre più stretto. ma allontanarsi da esso significa entrare in una prospettiva di stagnazione con inflazione. la strategia di medio-lungo periodo, cui i provvedimenti del breve periodo non devono costituire pregiudizio, deve influire sui fattori strategici, in primo luogo sull' andamento della produttività del lavoro e sulla accumulazione di capitale. l' andamento della produttività del lavoro deve mantenersi altamente competitivo, perché il nostro paese potrà crescere ad un tasso di sviluppo più elevato di quello degli altri paesi industriali soltanto accrescendo la quota delle proprie esportazioni sul commercio mondiale. l' accumulazione di capitale deve crescere in misura consistente, sia per gli effetti positivi sulla produttività del lavoro, sia per la necessità di accrescere gli investimenti, particolarmente nel settore energetico. più in generale, una maggiore accumulazione è richiesta per consentire l' adozione di processi produttivi che risparmino energia. il recente aumento dei prezzi petroliferi sta introducendo un ulteriore impulso, che contiene al tempo stesso elementi inflazionistici ed elementi recessivi. le decisioni dei paesi produttori di petrolio equivalgono all' introduzione di un' imposta indiretta che sottrae mezzi alle disponibilità monetarie degli italiani attraverso un maggiore aumento dei prezzi . per il nostro paese questa « tassa petrolifera » , a causa della nostra maggiore dipendenza dall' estero per l' approvvigionamento di fonti energetiche e dei più accentuati meccanismi di indicizzazione esistenti in Italia, è pari al doppio di quella che devono sopportare gli altri paesi industrializzati . l' effetto depressivo sulla domanda e la spinta sui prezzi si manifesteranno in pieno — è doveroso dirlo da parte di questo Governo — nel corso del prossimo anno. il rallentamento dello sviluppo che gli andamenti internazionali ci impongono potrà essere quantitativamente ridotto e temporalmente circoscritto se riusciremo a contenere le spinte inflazionistiche interne al nostro sistema economico . a questo fine è intenzione del Governo di attuare una politica articolata e differenziata per settori, che permetta di conciliare gli obiettivi della lotta antinflazionistica con il sostegno del reddito e dell' occupazione, secondo lo schema contrattuale di coordinamento adottato nel progetto « programma economico triennale 1979-1981 » . il nostro obiettivo, che dovrà essere verificato in occasione della relazione previsionale e programmatica , è quello di consentire per il 1980 un saggio di crescita del reddito e dell' occupazione più elevato di quello tendenziale. a questo riguardo ci proponiamo di realizzare una manovra strutturale che assicuri il mantenimento della competitività delle nostre esportazioni e ci consenta di aumentare il saggio di accumulazione pubblico e privato. entro una strategia di mobilitazione piena di ogni fattore di sostegno della crescita si colloca l' impegno, assolutamente prioritario, per la lotta alla disoccupazione. sul nostro paese, più che sugli altri, pesano debolezze strutturali e territoriali che rendono più gravi i riflessi del persistere di insufficienti prospettive di lavoro, soprattutto per i giovani e nelle aree meridionali. la situazione derivante dalla crisi energetica , rendendo più arduo il nostro impegno su questo fronte, accentua la necessità di sviluppare le forme complementari di sostegno e specialmente la politica attiva del lavoro, già avviata ed indicata nell' apposito capitolo del programma triennale, concertando con sindacati ed imprenditori l' attuazione di specifici accordi di occupazione giovanile e di mobilità del lavoro. ma sarebbe illusorio ritenere che, al di là di queste misure specifiche, passi avanti si possano realmente compiere senza sciogliere i nodi che ancora inceppano la realizzazione di investimenti autonomi. su questo punto si deciderà il successo o l' insuccesso della battaglia per l' occupazione, così come di quella per la crescita del Mezzogiorno. è un fatto altamente positivo che i principali contratti collettivi si siano conclusi prima delle ferie estive: ciò permetterà una ripresa dell' attività produttiva in un clima più sereno, che dovrebbe per il futuro evitare esasperate conflittualità. perché i contrasti non siano troppo onerosi per le imprese e inflazionistici per l' economia è però essenziale che i costi del lavoro non aumentino ulteriormente per contrattazioni integrative a livello aziendale e, soprattutto, che ai miglioramenti normativi corrispondano incrementi di produttività. il Governo intende proporre rapidamente alle parti sociali l' opportunità di attenuare l' impatto sulla contingenza degli aumenti dei prezzi internazionali in corrispondenza con l' innalzamento delle detrazioni per carichi di famiglia applicabili sull' imposta dovuta a titolo di Irpef. lo sforzo di tutta la politica economica per battere l' inflazione, specialmente quella che si origina all' interno del nostro paese, discende anche dalla nostra accettazione dei vincoli che i paesi partecipanti al sistema monetario europeo si sono liberamente imposti. una stabile convergenza verso un unico livello di inflazione nei paesi all' interno della comunità economica europea, per la quale si richiedono adeguati sistemi di crescita della produttività, è condizione essenziale perché i rapporti di cambio possano restare all' interno della fascia di oscillazione prevista e attraverso questo, l' economia europea possa avviarsi su un percorso di sviluppo sostenuto, stabile ed equamente distribuito tra i diversi paesi. alla politica monetaria è assegnato il compito di assecondare questo processo, evitando il verificarsi di squilibri nei movimenti finanziari. questo obiettivo potrà essere tanto più facilmente raggiunto quanto minore sarà il fabbisogno del settore pubblico , in modo da permettere il contenimento del volume globale dei finanziamenti e della creazione di nuova moneta. l' azione del governo nel settore economico, in particolare in materia di politica di bilancio, verrà definita nei fondamentali documenti che la legge prevede siano presentati al Parlamento entro il 30 settembre. oltre alla legge finanziaria per il 1980 e al bilancio di competenza verranno presentati: il bilancio di cassa 1980, con disaggregazione sino al livello di capitolo, e il bilancio triennale 1980-1982, redatto in base alla legislazione vigente. la relazione previsionale e programmatica , che includerà in forma integrale la nota preliminare ai documenti di bilancio, conterrà alcuni primi elementi di revisione delle proiezioni già indicate nel programma triennale 1979-1981. il Governo ritiene di chiedere al Parlamento una deroga ai termini contenuti nella legge numero 468 per quanto concerne la presentazione del bilancio triennale 1980-1982 redatto su base normativa e in coerenza, come la legge dispone, con i vincoli del quadro economico generale e con gli indirizzi della politica economica nazionale. il Governo si impegna a presentare il programma e il bilancio triennale entro il 31 gennaio 1980. nell' ambito della politica tributaria , le esigenze di gettito determinate dalla difficile situazione della finanza pubblica richiedono che nel medio periodo il livello delle entrate tributarie cresca gradualmente per adeguarsi a quello della spesa e all' esigenza di ridurre il disavanzo del settore pubblico . questo risultato sarà realizzato soprattutto attraverso una sistematica azione di lotta all' evasione, rendendo periodicamente conto al Parlamento dei risultati ottenuti e del grado di attuazione dei programmi preparati. la « fotografia » dello stato dei rapporti contribuenti-fisco verrà continuamente aggiornata e portata alla conoscenza del Parlamento e della collettività nei suoi diversi aspetti, come un momento essenziale di democrazia e di verifica con le parti politiche e sociali. in concreto, queste sono le principali linee di azione : si intendono attribuire ai diversi uffici traguardi quantitativi di riduzione dell' area di evasione per le singole imposte, utilizzando sistematicamente il confronto territoriale tra le basi imponibili e quelle risultanti dai conti nazionali; per la riduzione dell' area di evasione il Governo si impegna a realizzare il programma triennale di ristrutturazione e potenziamento dell' amministrazione finanziaria e della Guardia di Finanza costituendo i centri di servizio. tra le misure antievasione saranno comprese: la revisione del sistema degli accertamenti per scandaglio per accrescerne l' effetto dissuasivo attraverso una selezione « guidata » , che prenda per base anche la generalità dei cittadini italiani e una adeguata pubblicità delle operazioni. la selezione avverrà attraverso una « scrematura » dei contribuenti, per i quali l' evasione macroscopica sia empiricamente evidenziata da taluni indicatori fisici; la presentazione di un disegno di legge che preveda l' inizio del procedimento penale prima della definitività dell' accertamento per i casi più gravi, la definizione legale delle fattispecie sanzionate penalmente ed una equa disciplina transitoria per i reati anteriormente commessi; la presentazione di un disegno di legge per la costituzione di un ristretto e qualificato gruppo di ispettori, anche a tutela del cittadino nei confronti dell' amministrazione, con uno status che assicuri loro indipendenza e ampi poteri di ispezione e verifica; il completamento dell' azione volta al controllo dei beni viaggianti; l' introduzione della ricevuta fiscale per i pubblici esercizi; la reintroduzione di strumenti sostitutivi del libro-magazzino; l' inizio dell' incrocio delle dichiarazioni Irpef, IVA e parafiscali; la revisione dei meccanismi di partecipazione dei comuni agli accertamenti e la partecipazione dei comuni stessi al contenzioso presso le commissioni. accanto alla lotta all' evasione il Governo proporrà alcuni provvedimenti di riduzione dell' area dell' evasione legale, nei settori dei fabbricati e dell' agricoltura e, più in generale, delle agevolazioni ingiustificate, la revisione dell' Invim e la riforma della finanza locale nel quadro della legge sulle autonomie. verranno altresì emanati i testi unici delle imposte dirette ed indirette, provvedendo così alla certezza della normativa tributaria. ciò consentirà di evitare per il futuro l' emanazione di norme frammentarie. in materia di tariffe pubbliche, appare giustificato perseguire gradualmente una politica di aumento nel livello di copertura delle spese correnti ed una revisione della struttura delle tariffe stesse che riduca le inefficienze nell' allocazione delle risorse e incentivi il risparmio energetico . in ogni caso le tariffe vanno indicizzate in relazione alla dinamica dei prezzi dei prodotti energetici impiegati direttamente od indirettamente nella produzione dei servizi pubblici . l' aumento dovrà essere collegato ad un piano di interventi strutturali di riorganizzazione delle imprese e in ogni caso dovrà salvaguardare una contenuta fascia sociale . per quanto riguarda la spesa pubblica , la progressiva riduzione della parte corrente presenta grandi difficoltà sia perché le principali categorie di spese correnti aumentano in modo ormai pressoché automatico, spesso ad un ritmo superiore a quello del reddito nazionale , sia perché sulla spesa dei prossimi anni influiranno i rinnovi contrattuali dei dipendenti pubblici e gli interventi a favore dei settori in crisi. per il 1980 appare necessario, per la spesa sanitaria, realizzare la riforma garantendo nel contempo il blocco del livello percentuale della spesa sul reddito nazionale , impedendo la formazione di spesa « sommersa » . la legge di riforma sanitaria verrà integrata in modo da inserire strumenti capaci di controllare la dinamica della domanda e di razionalizzare quella dell' offerta. il circuito di tesoreria delle unità sanitarie locali sarà regolamentato, nel quadro di una graduale e generale riforma del servizio di tesoreria dei soggetti del settore pubblico , in modo da consentire la puntuale rilevazione dei flussi di spesa. per la spesa per il personale, si ritiene indispensabile realizzare, con la contrattazione 1978-1981, l' incremento della produttività della Pubblica Amministrazione al fine di assicurare risultati di utilità generale a fronte degli incrementi di retribuzione; la gestione della politica salariale del settore pubblico verrà condotta secondo le regole già indicate nell' apposito disegno di legge quadro. per la spesa delle regioni e degli altri enti locali occorrerà mantenere i vincoli già posti nel 1979 per la crescita della spesa corrente e le agevolazioni intese ad accrescere la spesa di investimento. in stretto collegamento con il riordino del sistema pensionistico , per una armonizzazione degli istituti e delle norme relative a tutti i lavoratori dipendenti ed autonomi, bisognerà riprendere le norme già contenute nel disegno di legge finanziaria per il 1979 e poi approvate solo per il 1979 e per il resto trasferite nel disegno di legge numero 2711 della passata legislatura. grandi difficoltà presenta l' obiettivo di aumentare la spesa pubblica per investimenti; eppure, esso è la condizione per riequilibrare le spinte recessive sui livelli di occupazione e per allargare le opportunità di lavoro per i giovani. l' andamento di tale spesa per il 1979 risulta al di sotto delle previsioni a causa della pausa legislativa e della progressiva caduta delle capacità realizzatrici dell' amministrazione dello Stato e delle regioni, nonché di quella degli enti pubblici (aziende autonome, Cassa per il Mezzogiorno , eccetera). allo scopo di individuare le difficoltà nella realizzazione dei programmi e di trovare i correttivi per il loro superamento, il compito di seguire le fasi della spesa per investimenti sarà affidato ad un organo unico centrale, sotto la responsabilità del ministro del Bilancio e della programmazione economica, che avrà ampi poteri ispettivi e l' obbligo di riferire periodicamente al Parlamento sullo stato delle realizzazioni. tale organo dovrà essere dotato di personale qualificato e dovrà proporre le modifiche nelle procedure amministrative e legislative ritenute necessarie per ovviare ai ritardi eliminabili. nel settore della spesa regionale per opere pubbliche si tratta di introdurre meccanismi per la verifica dell' efficienza del lavoro compiuto dalle varie burocrazie e di riformare alcune strutture che si sono rivelate inadeguate. a tale scopo il Governo intende presentare un disegno di legge-cornice, che recepisca alcune delle innovazioni più significative introdotte dalle leggi regionali. accennerò a questo punto ad alcuni problemi aperti, rinviando ai documenti programmatici già ricordati le specificazioni delle azioni di intervento in altri settori altrettanto essenziali che si presentano urgenti. la politica industriale richiede nel breve periodo un riassetto degli strumenti legislativi già disponibili, che renda questi ultimi effettivamente operativi. la esperienza maturata attorno alla legge numero 675 indica la necessità di una semplificazione in alcune procedure. è necessario estendere le indagini conoscitivo-programmatiche svolte per i programmi finalizzati all' intero sistema industriale e dare rapida definizione ed operatività ai progetti « orizzontali » . sarà necessario nel contempo rivedere alcuni principi ispiratori che hanno contraddistinto le politiche pubbliche verso l' industria. dal criterio del sostegno a settori ed imprese in declino occorrerà passare a criteri che favoriscano il rinnovo dell' apparato produttivo attraverso la mobilità dei fattori dagli organismi malati ad organismi più efficienti. in ciò occorrerà tenere presente che l' efficacia dell' azione di governo dell' industria dipende largamente dalla chiarezza degli indirizzi di intervento, dalla accessibilità e trasparenza delle procedure, dalla disponibilità di valutazioni tecnicamente rigorose e dalla rapidità di effettuazione degli interventi. in questo ambito, si provvederà ad estendere l' analisi che la legge numero 675 prevede per lo stato di attuazione delle leggi di incentivazione finanziaria agli altri canali di trasferimento di risorse finanziarie pubbliche ai settori produttivi. la crisi intervenuta negli ultimi anni nel sistema produttivo coinvolge i nessi tra industria e banca e pone in luce, oltre ai problemi di ristrutturazione finanziaria cui si fa fronte con i meccanismi della legge numero 787, problemi specifici che riguardano il sistema bancario . essi riguardano non soltanto aspetti più tecnici, quali il rafforzamento patrimoniale degli istituti ed aziende di credito, ma anche aspetti di certezza del diritto per gli operatori del credito e per lo stesso organo di vigilanza. il Governo dedicherà ad essi la massima attenzione e si riserva di prendere le opportune determinazioni ed iniziative. il fattore-chiave di ogni possibile ulteriore sviluppo dell' industria è costituito dal costo e dalla disponibilità di fonti energetiche . il Governo rivolge un appello a tutti i cittadini perché ciascuno dia responsabilmente il proprio contributo al contenimento dei consumi di energia, nella consapevolezza che l' indipendenza e la prosperità futura del paese saranno sempre condizionate dalla necessità che i comportamenti dei singoli siano coerenti con le esigenze della comunità nazionale. l' energia è diventata oggi costosa e lo diventerà sempre di più in futuro. è doveroso dirlo chiaramente. la valutazione della domanda e dell' offerta nel prossimo decennio mostra un deficit che richiederà ulteriori aumenti di importazioni di prodotti petroliferi, che saranno sempre più difficili da reperire via via che ci si inoltrerà negli « anni 80 » , a meno che non sia avviato sollecitamente il programma nucleare. l' opinione pubblica deve poter valutare la portata reale degli effettivi rischi delle centrali e dei sistemi di conservazione delle scorie radioattive. a questo fine, come giustamente suggerito da alcune forze sindacali e politiche, verrà tenuta entro l' anno una conferenza nazionale sui problemi della sicurezza delle centrali elettronucleari e sulla relativa protezione della popolazione dalle radiazioni. d' altra parte il paese dovrà anche prendere piena coscienza dei gravi rischi — in termini di occupazione e di tenore e di qualità di vita — conseguenti alla mancata copertura del previsto deficit energetico. attorno a queste scelte, che condizioneranno il futuro del paese per la prossima generazione e il cui ritardo potrebbe tra qualche tempo mettere in discussione la sopravvivenza di interi settori della nostra industria pesante, le forze politiche devono trovare la stessa unità di intenti e la stessa solidarietà che è richiesta dai problemi dell' ordine pubblico . a breve termine il Governo darà priorità a tutte le azioni necessarie per garantire le forniture di petrolio, anche al fine di impedire la formazione di mercati paralleli socialmente intollerabili. a questo scopo intende procedere ad una modifica dell' attuale sistema di controllo dei prezzi dei prodotti petroliferi, in modo che a fronte della garanzia di un corretto equilibrio tra costi e ricavi, vi sia, da parte delle società petrolifere, un puntuale rispetto dei piani di approvvigionamento concertati con il ministero dell'Industria . si procederà inoltre alla modifica della disciplina delle scorte d' obbligo, che dovranno essere conservate in depositi ben distinti, in modo che ne sia sempre possibile un sicuro e semplice controllo. il Governo intende inoltre dare il massimo impulso all' attuazione delle leggi relative ai risparmi energetici e procederà con estrema urgenza all' adozione di adeguati incentivi, anche di tipo fiscale, per l' utilizzo delle energie rinnovabili e per il contenimento dei consumi nel settore civile. al fine di favorire l' introduzione delle fonti di energia alternative, si procederà quanto prima alla modifica dell' attuale meccanismo del sovrapprezzo termico e della Cassa conguaglio che, nella sua attuale struttura, tende addirittura a stimolare la produzione di energia elettrica ottenuta in centrali ad olio combustibile . verrà inoltre promossa la produzione congiunta di energia elettrica e calore e la costruzione di reti di trasporto e distribuzione di acqua calda o vapore attraverso opportune intese tra l' Enel e le amministrazioni locali . particolare attenzione verrà rivolta a rimuovere le difficoltà che oggi si frappongono alla realizzazione, modifica e trasformazione di impianti idroelettrici. analogamente il Governo si impegna a sviluppare il massimo sforzo per la rapida rimozione degli ostacoli che oggi impediscono la costruzione delle centrali termoelettriche ad olio combustibile , a carbone e nucleari. il Governo inoltre procederà affinché, in concomitanza della prossima pubblicazione della « carta nazionale dei siti » , l' Enel sia autorizzato ad effettuare le necessarie indagini per la qualificazione delle aree indicate nella « carta » stessa. si intende altresì liberalizzare la costruzione e l' esercizio di centrali elettriche di piccola potenza per autoproduzione. verrà presentato un rapporto annuale al Parlamento sullo stato di attuazione della politica energetica e sulle prospettive future. per soddisfare il crescente fabbisogno di case, nel corso del 1980 il sostegno della produzione edilizia avrà una elevata priorità nel programma del Governo. le amministrazioni regionali e comunali dovranno mobilitarsi per la totale osservanza dei termini stabiliti nel piano decennale e per accelerare i tempi del rilascio delle concessioni. la prospettiva di compensare la minore dinamica della domanda e di assorbire nuova manodopera, in un anno che si preannuncia particolarmente difficile, è condizionata dal successo di questo sforzo del complesso dei governi locali, che, per quello che attiene alla nostra responsabilità, intendiamo stimolare e favorire. il progetto di risparmio-casa, per allargare i flussi di finanziamento al settore, sarà sollecitamente ripresentato alle Camere. nel frattempo, sulla base della legislazione esistente, si favorirà il collocamento di obbligazioni fondiarie indicizzate destinate al finanziamento di mutui, anch' essi indicizzati, per la ristrutturazione delle vecchie abitazioni e per l' acquisto di nuove, particolarmente rivolti alle giovani coppie delle aree più congestionate del paese. un programma operativo diretto a questo scopo sarà messo a punto entro la fine dell'anno . anche per l' agricoltura si impongono urgenti decisioni in ordine al miglioramento del quadro legislativo e alla gestione delle leggi vigenti, con particolare riguardo alla legge numero 984 del 1977. per quanto riguarda il primo aspetto, il Governo si impegna a presentare entro breve tempo cinque nuovi disegni di legge relativi: alla riforma del ministero dell'Agricoltura , alla riforma della ricerca scientifica in agricoltura, al credito agrario, ai parchi e all' ambiente naturale ed infine alla revisione della legge numero 153, attinente alla politica socio-strutturale, contestualmente alle modifiche che la Comunità Europea , su richiesta italiana, si appresta a varare. su questo stesso piano il Governo si permetterà di ripresentare la proposta di legge di riorganizzazione dell' AIMA, nonché di sostenere una nuova regolamentazione dei contratti agrari. per quel che concerne gli aspetti più propriamente gestionali della politica agraria, saranno accelerati e conclusi i tempi di adozione dei piani previsti dalla legge numero 984, per consentire alle regioni l' avvio degli investimenti. quanto poi alla definizione del piano agricolo-alimentare, di cui i recenti regolamenti comunitari, la legge « quadrifoglio » e gli altri atti amministrativi prodotti in questi ultimi tempi sono parte attuativa, esso sarà presentato contestualmente al piano triennale. l' impegno del Governo sul fronte comunitario proseguirà sulla linea già avviata con l' adozione del « pacchetto mediterraneo » , con particolare riferimento all' aiuto alla trasformazione dei prodotti ortofrutticoli, affinché, così come si è già ottenuto per il 1978-1979, vengano evitate le distruzioni, sia garantito il reddito ai produttori, si consolidi l' occupazione nelle aziende di trasformazione e siano contenuti i prezzi al consumo . sarà poi prestata specifica considerazione all' esigenza per il nostro paese di ottenere tutte le garanzie necessarie per affrontare il confronto con i paesi di cui è prossimo l' ingresso nella Comunità. lo sforzo, che in tale direzione dovrà essere compiuto, tenderà a riformare le linee di politica agraria comunitaria fino ad oggi seguite, senza illusioni ma anche senza cedimenti. non vi è dubbio che tale sforzo potrà, essere tanto più credibile, specie in vista della Presidenza italiana del primo semestre del 1980, se il nostro paese saprà dimostrare, con i fatti, la piena capacità di utilizzazione delle importanti concessioni finanziarie ottenute nel recente passato ed ammontanti, per i vari settori, a circa 1.400 miliardi annui. a questo fine il Governo si impegnerà a sollecitare l' azione delle regioni e delle organizzazioni agricole che tanta parte hanno nella puntuale utilizzazione dei mezzi a disposizione. il Governo presta un vasto interesse alle esigenze di crescita economica del Mezzogiorno, anche se il « decollo » dello sviluppo industriale è già avvenuto in forma diffusa in molte zone del meridione. al fine di rendere massimi i risultati, sarà perciò necessario che l' intervento pubblico venga concentrato in quelle particolari aree che presentano ancora oggi situazioni di forte divario economico con il resto del paese. in attesa del generale riordino degli interventi a favore del Mezzogiorno, conseguente alle scadenze della legge numero 183, l' azione del governo verrà concentrata nella realizzazione di alcune iniziative di particolare rilievo. la promozione di nuove attività produttive riceverà un deciso impulso, prendendo in considerazione unicamente le proposte che presentano un consistente grado di rapida fattibilità. saranno anche avviati i necessari contatti con gli ambienti economici internazionali al fine di stimolare un consistente afflusso di investimenti esteri nel Mezzogiorno. gli incentivi reali, consistenti principalmente nella predisposizione delle infrastrutture industriali, dovranno sempre più affiancarsi all' incentivazione finanziaria. tra i provvedimenti particolari, sarà ampliata, la portata del recente decreto di snellimento e di accelerazione delle procedure di spesa. i progetti speciali saranno poi, per quanto necessario, riveduti e ne sarà accelerata l' esecuzione. alle iniziative industriali che verranno ad installarsi nel comprensorio meridionale saranno concesse particolari agevolazioni tariffarie. inoltre, verrà promossa la massima diffusione nel Mezzogiorno delle disponibilità di metano provenienti dall' Algeria. per quanto attiene al sistema delle partecipazioni statali , si dovrà avviare un processo di ristrutturazione e di riequilibrio che dovrà avvenire attraverso una maggiore coordinazione delle politiche degli enti di gestione ed una puntuale definizione dei loro ruoli. sarà rapidamente condotta una ricognizione dello stato delle aziende che compongono il sistema per accertare l' estensione delle aree di crisi e le relative cause al fine di predisporre una strategia di risanamento che, nel rispetto delle finalità istituzionali delle partecipazioni statali , migliori radicalmente l' efficienza economica del sistema. la strategia di recupero dell' efficienza del sistema dovrà anche avere come punti di riferimento l' attivazione di meccanismi che favoriscano l' affermazione dei valori imprenditoriali nelle imprese a partecipazione pubblica, ed una più ampia possibilità di formazione di accordi e di joint ventures con operatori e capitali stranieri. le politiche di salvataggio, quand' anche fossero inevitabili, dovranno avvenire fuori del sistema delle partecipazioni statali , per evitare che le crisi strutturali siano ulteriormente aggravate ed il processo di risanamento pregiudicato. per il problema dei fondi di dotazione sarà richiesta una rigorosa e dettagliata documentazione che chiarisca la natura dei fabbisogni che si intendono coprire. dovrà essere indicato, in particolare, se la destinazione dei fondi è per i nuovi investimenti, la cui esecuzione dovrà essere controllata, oppure per la ricapitalizzazione, sia essa inevitabile per il ripianamento delle perdite o conveniente per la riduzione degli oneri finanziari. per concludere, vorrei sottolineare con molta prudenza che nei prossimi mesi dovremo affrontare un periodo difficile. ci proponiamo di farvi fronte non solo con le più opportune misure monetarie e fiscali, ma anche e soprattutto promuovendo una maggiore elasticità delle nostre strutture produttive ed una maggiore tempestività ed efficienza nelle risposte delle amministrazioni e del Governo, in modo che siano comunque garantiti gli obiettivi di occupazione e di crescita che la nostra società esige. sappiamo infatti che nel corso degli « anni 80 » dovremo equipaggiarci per rispondere a pericoli e a sfide nuovi, non sperimentati finora, che impegneranno al massimo la fantasia e la pazienza del paese, che ci impediranno di ricercare la pace sociale in un facile assistenzialismo e ci imporranno la ricerca di una regola di giustizia come premessa alla solidarietà richiesta per superare i difficili passaggi che ci attendono. questi sono i problemi, le proposte e gli indirizzi che il Governo presenta al Parlamento, chiedendo ad esso non solo la legittimità costituzionale , ma anche la credibilità politica per poter operare. il Governo ed io personalmente siamo ben consapevoli che un grande paese democratico come il nostro si governa solo con autorità democratica. e l' autorità è legittimamente democratica non solo quando è legalmente fondata, ma quando ha costante riferimento alla vita della gente, quando ottiene la fiducia dei cittadini dicendo la verità, specie quando è dura, quando sa ricercare il consenso con un comportamento chiaro e comprensibile, quando, assumendosi responsabilità anche non gradevoli, diventa autorevolezza e viene sentita dalla collettività come servizio. tutti i membri, del Governo hanno questa convinzione, che è morale, prima che politica. per me sento con sofferta serenità il peso delle responsabilità che mi sono state affidate e che mi auguro non sia stata presunzione e temerarietà accettare. tutti i membri del gabinetto faranno il loro dovere verso la nazione. io mi impegno a fare tutto il mio, e — comprendano lor signori questa mia nota personale — lo farò ispirandomi ai grandi insegnamenti civili e morali che ebbi il dono grande di cogliere personalmente in un periodo tanto ricco della mia vita dal rapporto politico e morale con Aldo Moro; l' uomo politico , l' amico, il cristiano a me sempre presente nella mente e nel cuore, che oggi ricordo con immenso dolorante affetto non solo a me, ma a tutti voi. onorevoli Deputati , il Governo della Repubblica si presenta a voi con spirito di servizio, con gratitudine per chi mostra interesse ad esso, con profondo rispetto per chi di esso sarà all' opposizione. il Governo vuole lavorare per i problemi di oggi per l' oggi e per i problemi di oggi per il domani che sarà politicamente costruito. noi non sappiamo che cosa ci riservi l' avvenire e che cosa riservi al paese che, se non sarà in tutte le sue componenti e soprattutto nella sua classe dirigente vigile e saggio, potrebbe conoscere mutamenti profondi non coerenti con la piena affermazione della dignità dell' uomo, con le esigenze di giustizia più profonda e di libertà più ricca. ma noi crediamo che mutamenti profondi vi possano essere, vi debbano essere, ma unicamente verso una società più moderna, democraticamente più ordinata, pacifica, libera e giusta. ognuno nel suo posto, dai governanti ai cittadini comuni, tutti uomini liberi in un libero e grande paese, lavoriamo per questo; e questi mutamenti, nel segno della libertà e della giustizia, vi saranno pur nell' asperità della crisi. per questo dobbiamo operare, in questo dobbiamo credere, perché ferma è la nostra fede nella libertà, nel patrimonio grande di valori morali, civili, religiosi, politici della nostra patria.