Emma BONINO - Deputato Opposizione
VIII Legislatura - Assemblea n. 148 - seduta del 21-04-1980
Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 1980)
1980 - Governo II Cossiga - Legislatura n. 8 - Seduta n. 148
  • Attività legislativa

illustro questi articoli aggiuntivi, che attengono a cifre scaglionate a scalare di 500 miliardi alla volta. questa cifra è dovuta al fatto che 500 miliardi è quanto il governo italiano ha proposto per quest' anno come spesa e come utilizzo nel capitolo « cooperazione e sviluppo » . vi sono stati molti alibi rispetto a questa battaglia che abbiamo portato avanti e sulla quale eravamo disponibili, e lo abbiamo detto pubblicamente, non tanto ad una avanzata del gruppo radicale verso la Dc, quanto ad una vendita all' asta dei nostri voti. il primo alibi è quello di non sapere dove reperire il denaro sufficiente. mi sembra che l' intervento del collega Cicciomessere abbia dimostrato che siamo riusciti, per esempio, a trovare 8.900 miliardi per le spese militari e quindi non si capisce il perché non se ne possano trovare 4 mila per spese di pace o di sicurezza. il secondo alibi, che questa mattina citava il collega Battaglia nel suo intervento, come sempre particolarmente sprezzante sulle posizioni del gruppo radicale, è quello di dire: « voi non avete un programma e quindi vi basta aumentare i soldi » . collega Battaglia, non ho la presunzione di sapere come spendere questo denaro, ma non ce l' hai neanche tu, perché il provvedimento che doveva essere elaborato dal dicastero degli Esteri è una vera e propria truffa. Cento miliardi si volevano come crediti agevolati all' esportazione, e questo non ha niente a che vedere con la lotta per la fame. se non fossimo intervenuti pesantemente a scoprire questa truffa, probabilmente avreste speso questi soldi. ma non è il caso neanche che ci inventiamo i programmi di spesa. vi sono centinaia di progetti, di programmi e di pubblicazioni; basta quindi reperire il denaro sufficiente per poterli attuare. se hai la bontà di ascoltarmi, ne citerò alcuni, visto che non mi sembri molto ferrato in questa materia. esiste un programma della Fao, Agricoltura anno 2000, che è preciso e indica come elevare la produzione agricola del 4 per cento , così come chiesto fin dal 1974. la produzione è aumentata invece solo del 2 per cento , perciò la sottoalimentazione dilaga. il programma è assai preciso, scadenzato di anno in anno e fornisce anche le indicazioni sui luoghi in cui impiantare le future coltivazioni. vi è poi un programma del Consiglio mondiale dell' alimentazione e un altro della United Nations development programs . programmi ve ne sono anche troppi; non è che noi non ne abbiamo, è che per fortuna non ne hai neanche tu, perché, se per spendere 200 miliardi ne devolvete 100 ai crediti agevolati all' esportazione, venendo a contrabbandare ciò come lotta alla fame, questo, scusami, è per lo meno ridicolo. eppure era questo quello che vi apprestavate a fare. il problema non è quindi quello del reperimento dei soldi: in realtà manca la volontà politica sia di reperirli, sia di spenderli. il partito repubblicano , che sostiene il programma aperto per le tre leggi promozionali della marina, sa dove prendere i soldi: ha trovato 10 mila miliardi e continuerà a trovarne altri. è quindi esclusivamente un problema di scelta politica. voi preferite il programma aperto per l' ammodernamento delle tre armi; noi riteniamo che politicamente, per la pace e la difesa, sia più utile investire questo denaro in quest' altro settore. sgombrato il terreno da questi alibi, rimane il problema di fondo . io credo che la coerenza del Governo e la credibilità delle istituzioni siano una cosa sola: il rispetto della legge e del diritto. da dieci anni il nostro Governo dichiara di essere disponibile a dare lo 0,7 per cento all' anno del prodotto nazionale lordo per la cooperazione e lo sviluppo; se avesse mantenuto questo impegno, il totale oggi sarebbe di 9.888 miliardi, cioè mille miliardi in più di quanto abbiamo speso per le leggi promozionali. in tutto, ne abbiamo dati 1.600 ma, per la coerenza del Governo e per la credibilità del diritto, o si dichiara di voler ritrattare quella decisione, non essendo più disponibili ad offrire lo 0,7 per cento , oppure si mantengono gli impegni, poiché non è possibile — proprio per la credibilità del diritto e soprattutto di quello internazionale, dei patti che abbiamo sottoscritto, di quelli ratificati nel 1978 e della risoluzione numero 2626 delle Nazioni Unite — che si continui a dire che si è d' accordo su quella cifra, senza poi erogarla. ma non solo essa non viene erogata, ma negli ultimi quattro anni siamo andati sempre decrescendo fino a raggiungere, l' anno scorso , la ridicola cifra di carità « pelosa » dello 0,06 per cento . le scelte sono due, ma l' unica impensabile ed impossibile è quella di tenere il piede in tre barche, dicendo di sì senza poi mantenere la parola data: questo non siamo disponibili a tollerarlo. piani per investire quella cifra ce ne sono anche troppi; la situazione è molto grave e, quando la situazione è straordinaria, la si deve affrontare con mezzi altrettanto straordinari, e non con i « mezzucci » ordinari dei 100 miliardi in più o in meno. sono sempre meglio di niente, ma sicuramente essi rappresentano il segno della mancanza di comprensione e di valutazione politica della priorità per il nostro sviluppo, per la pace nostra e di tutti, e per la centralità del dibattito che abbiamo in corso . e se si trattasse di una farneticazione radicale? ce ne sono di tanti altri partiti, quindi ce ne può essere anche una radicale! essa sarebbe comunque legittima. noi, invece, vi abbiamo portato testi e documenti non nostri, ma elaborati da organizzazioni internazionali tutt' altro che radicali: anche il Parlamento europeo ha chiesto lo 0,7 immediato. non è possibile che su questo non ci si soffermi un attimo. anche il venirci a raccontare che non si sa dove spendere questi danari — scusate — è solo una panzana incredibile; altrimenti, se ciò fosse vero, non si capisce perché puntualmente, in tutte le riunioni dell' Assemblea generale dell' Onu, venga riconfermata questa cifra; non si capisce perché le relazioni della commissione Carter e della commissione Brandt dichiarino che il problema è risolvibile e che esistono le capacità tecniche e finanziarie per risolverlo, mentre manca solamente la volontà politica. nel povero o scarso bilancio del nostro paese, vi abbiamo dimostrato come sia solo una questione di volontà politica anche decidere dove mettere questi 10 mila miliardi. vi abbiamo chiesto in primo luogo di dare corso quest' anno allo 0,7 per cento , più una cifra per un intervento immediato e straordinario. sappiamo tutti le critiche che sono state rivolte — e che facciamo anche nostre — su come tradizionalmente finora abbiamo fornito l' aiuto (o l' aiuto alimentare, peggio ancora) ai paesi del terzo mondo ; sappiamo che si è fermato nelle città e che non ha mai raggiunto i veri destinatari, cioè coloro che ne hanno veramente bisogno. vi abbiamo detto che il problema riguarda la mancanza di infrastrutture e di strutture nei paesi del terzo mondo ai quali, magari, continuiamo a vendere armi, senza però riuscire a dare le strutture per la vita e le infrastrutture per la pace. quello che mi premeva sottolineare è che quella che noi sosteniamo non è una follia radicale, e che l' alibi che non si sa dove prendere i soldi, o quello ancora peggiore che non si sa come spenderli, non hanno più diritto di esistere. l' unica realtà, vera e seria, è che non c' è la volontà politica di risolvere questo problema, perché la vostra valutazione è evidentemente diversa dalla nostra. noi consideriamo questo un argomento centrale e prioritario di politica internazionale , di politica estera del nostro Governo; voi ritenete che si debba continuare con la carità « pelosa » e con il meccanismo tipicamente assistenziale. con un anno di mobilitazione, vi abbiamo costretto a dare 200 miliardi in più. solo la nostra vigilanza ha per ora impedito che questi 200 miliardi fossero spesi come una vera e propria truffa. pare che il ministro degli Esteri voglia ora cambiare il disegno di legge di spesa; me lo auguro, perché se ogni volta che si riesce a strappare qualcosa si mettono poi in moto meccanismi per truffare anche questi pochi soldi che avete deciso di dare, vuol dire che date un segno tangibile della non volontà, della non chiarezza, della non disponibilità da parte del Governo, il quale da una parte è costretto a concedere mentre dall' altra conosce il meccanismo, il marchingegno, il trucco per riprendere. abbiamo presentato una serie di articoli aggiuntivi su questo tema, articolando varie richieste. uno punta allo 0,7 per cento , un altro chiede che l' Italia raggiunga la media DAC dello 0,35 per cento , cioè quanto danno i paesi sviluppati , e si arriva via via fino ad una spesa di mille miliardi. vi chiediamo di non rigettarli in modo pregiudiziale, ma di riflettere, almeno sul fatto che non vogliamo fare la carità, bensì vogliamo che tale intervento non si ritorca contro lo sviluppo reale nord sud . credo infatti che, se non arriviamo ad un nuovo ordine economico internazionale, ci troveremo in una situazione di tensione in cui l' unica speranza — che già da adesso ritengo fallimentare — sarà quella del ricorso alle armi.