Marco PANNELLA - Deputato Opposizione
VIII Legislatura - Assemblea n. 148 - seduta del 21-04-1980
Riforma dei contratti agrari
1980 - Governo I Segni - Legislatura n. 2 - Seduta n. 540
  • Attività legislativa

ricordo, per chiarezza, ai colleghi che con questo emendamento noi chiediamo di sostituire la voce: « finanziamento dei partiti politici » , con la voce: « rimborsi spese campagne elettorali , spese raccolta firme per l' indizione di referendum popolari e per leggi di iniziativa popolare » . noi stiamo ancora aspettando, colleghi, e lo ricorderete, quella riforma della legge del finanziamento pubblico dei partiti sulla quale tutti i vostri partiti solennemente si impegnarono quando fecero campagna sui referendum tre anni fa (se vi ricordate, vi impegnaste tutti) per una sollecita modifica della legge stessa. naturalmente, non è stato fatto nulla e noi dobbiamo qui ribadire qual è la nostra concezione. noi diciamo « sì » a tutti i servizi di sostegno della democrazia politica e costituzionale e dei suoi meccanismi; diciamo « no » a tutti quei finanziamenti che, andando innanzitutto a finanziare quegli apparati, hanno poi quella logica perversa nella formazione politica e nella volontà dei partiti, nella mobilità e nella circolazione delle idee e in più costituiscono maggiormente la « nazionalizzazione » dei partiti, la loro caratterizzazione di appendici dello Stato, portando sempre di più a far lamentare quello che voi sapete non per qualunquismo, ma per giustificato senso storico dei difetti del funzionamento costituzionale della nostra vita politica. la gente, ma anche i saggisti e gli osservatori politici, vanno sempre più sottolineando ciò. invece ci paiono eque (e coraggiosamente siamo sempre disposti a sostenerle) quelle forme di finanziamento che nutrendo dal basso la vita democratica dei partiti e dello Stato traducono molto spesso il denaro che viene preso ai cittadini ai fini del finanziamento dei loro partiti nella resa agli stessi cittadini di informazioni contraddittorie e dialogiche. in questa configurazione, che io penso sia negli interessi di tutti noi e voi, in una situazione nella quale riusciamo ad ottenere da voi il nuovo progetto di riforma che noi abbiamo preparato, dobbiamo sottolineare che la tendenza, come è stato detto da parte dei compagni comunisti, è di non occuparsi del problema del rimborso delle spese elettorali per le elezioni europee . e ciò rischia di tradursi in una posizione di abbastanza proterva penalizzazione delle formazioni nuove rispetto a quei partiti i quali, avendo apparati sempre più giganteschi, hanno interesse che gli scontri elettorali non siano scontri di opinioni e di informazioni, bensì scontri di apparati che riescono a muovere clientele ideologiche o di altra natura. per tale motivo ci sembra corretto anche in riferimento a quello che voi dicevate al momento del referendum — mutare questa dizione e fornire quindi, se vogliamo, un finanziamento pubblico che sia servizio al funzionamento e all' articolazione vera della democrazia costituzionale , così come è stata prevista. mi domando: perché così pochi nel nostro paese, colleghi, usano lo strumento dell' iniziativa popolare? perché non riteniamo doveroso attivare questo istituto? lo stesso vale per il diritto di petizione e il diritto di iniziativa referendaria! ciò garantirebbe sia la trasparenza delle destinazioni di questo denaro, nonché un aiuto concreto e una giustificazione al servizio pubblico e porterebbe anche i nostri partiti ad essere non già appesantiti, condizionati e trasformati, in qualche misura sottratti ad effetti perversi che sono quelli che riconosciamo a questo finanziamento pubblico. voi tutti sapete che è stata una illusione pensare al finanziamento pubblico come moralizzatore dei vostri apparati. voi vedete quello che sta accadendo: ogni tre mesi scoppia una scandalo anche successivo a quella legge. anzi, sapete che questo finanziamento crea sempre ulteriori bisogni. così, l' apparato costantemente finisce per « mangiare » gli stessi motivi politici per i quali esso esiste. e poi avete i vostri drammi, i drammi degli apparati, socialisti, socialdemocratici; noi non ce li abbiamo. per questo chiediamo almeno che nella votazione che si sta per avere ciascuno si comporti un po' secondo, non dico, coscienza (non si tratta di un grosso parolone), ma secondo convinzione e non secondo una logica di partito. infatti, quando poi ci incontriamo qui fuori nel « Transatlantico » , ma soprattutto quando tornate a casa vostra e dai vostri elettori, in realtà direte esattamente quello che stiamo dicendo: che bisognerebbe che fosse fatta così! allora, un minimo di coerenza garantita appunto da quella discrezione che vi consentirebbe altre profonde coerenze mentre, invece, non si sa perché, sembra che sia favorita una logica da apparato e non da Parlamento. ci auguriamo perciò di non essere soli ad esprimere questo voto! è un altro tema scottante, ma sarò ancor più breve. forse, saremo ancora meno in accordo, sostanzialmente, ma si tratta di una riforma nel campo editoriale. sappiamo benissimo che l' ipoteca alla nostra libertà, che ci viene da questo tentativo di rapina da parte di editori parassitari, che cumulano sempre più passivi nelle loro aziende per produrre non informazioni, ma deformazioni della verità e ricatto per la vita politica, appunto per produrre quelle legislazioni fallimentari che legittimano ulteriori richieste di sovvenzioni dallo Stato, situazioni di agevolazione della pirateria editoriale paraprivata e parapubblica, è a sua volta un atto simbolico, per noi. purtroppo, colleghi, non rischiamo su questo di andare in maggioranza, ma ci auguriamo che molti siano coloro che vogliano dare a se stessi ed ai loro partiti un leggero monito, forse, per muoversi piano su questo terreno scottante di un quarto potere che in Italia troppo spesso non si sa di chi sia al servizio e, troppo spesso, serve per disegni più torbidi, usando scandalismi per coprire scandali, ricorrendo a forme di ricatto ed inquinamento, come nella Rai-TV! si sono create bande volte innanzitutto ad inquinare i partiti cui ci si riferisce, ecco la perversa logica di questo quarto potere : liberiamoci di questi editori, molti dei quali sanno di mafie internazionali pericolose! molti di essi giocano, anche nei più gravi momenti per la Repubblica, in modo tale che, colleghi democristiani e colleghi comunisti, noi stessi ci siamo accorti come si dosa la verità e lo scandalo, come basta appunto il miraggio di un' altra rapina di miliardi, per fare, di questa stampa scandalistica, una stampa muta e connivente! diamo un' indicazione! purtroppo, non ce la facciamo, non andremo in maggioranza, ma confidiamo che anche qui molti, almeno, conservino la loro personale coerenza di parlamentari e democratici!