Marco PANNELLA - Deputato Opposizione
VIII Legislatura - Assemblea n. 148 - seduta del 21-04-1980
sulla situazione internazionale.
1980 - Governo I Segni - Legislatura n. 2 - Seduta n. 480
  • Attività legislativa

signor presidente , signori del Governo, colleghi, credo che, grosso modo, fra 20 giorni al massimo, scada una sorta di ultimatum che il governo americano ha lanciato non soltanto all' Iran, ma, devo dire, a tutto il mondo, agli alleati e ai nemici. se ne è parlato poco — o niente affatto — nelle dichiarazioni del Governo , nella parte relativa ai problemi internazionali e, naturalmente, non se ne parlerebbe affatto in questa fase del dibattito sulla legge finanziaria , la quale non ci sarebbe se non ci fosse la presenza radicale. l' anno scorso , sia pure in polemica e per motivi elettorali, un uomo come Giorgio Amendola ha scritto due articoli di fondo sul problema della fame, dicendo che solo una grande forza poteva rispondere all' immensità di questo problema. rivendicava solo al partito comunista la possibilità di farlo; indicava, appunto, nel voto comunista la garanzia che questa battaglia sarebbe stata fatta. sappiamo che Giorgio Amendola, in questo momento (e gli giunga il nostro augurio), non è purtroppo in condizioni fisiche — sicuramente lo sarebbe moralmente — di partecipare a questo dibattito. ma se lui, d' un tratto, in buona salute , comparisse adesso fra di noi, non potrebbe parlare, se non grazie al sostegno ed alla struttura di sostegno degli articoli aggiuntivi radicali. quegli articoli noi li leggemmo. allo stesso modo non ha potuto parlare finora al Senato su questo argomento il compagno Terracini, perché mancava ancora in quella fase la struttura di sostegno complessiva, globale, che doveva venirgli non solo dal suo gruppo ma dal partito radicale . dicevo che il 15 maggio ci troveremo ad affrontare problemi drammatici. rileggeremo entro qualche misura, una volta di più, sbagliando, il dramma, la tragedia est ovest . questa lettura sarà fittizia e sbagliata. in realtà, quando l' Unione Sovietica ha occupato l' Afghanistan, tutti sul momento comprendemmo che si trattava di un segnale lanciato agli USA per una dilatazione, un aggiornamento di Yalta. visto che tre governi comunisti non erano riusciti a garantire l' acquisizione definitiva dell' avamposto afgano, nella sua strategia di contenimento del preteso espansionismo cinese, l' Unione Sovietica ha dovuto assumere in proprio , facendo fuori anche i governi comunisti esistenti, la gestione di questo bastione, per essa di pace, nei confronti delle minacce imperialiste collegate, statunitensi e cinesi. ebbene, era un segnale; lo sentivamo come un segnale agli USA di via libera anche per l' Iran. ancora una volta l' est e l' ovest, nel momento in cui sembrano drammaticamente contrapporsi, in realtà rovesciano le loro contraddizioni nel rapporto nord sud . la lettura esatta della guerra di Cambogia, della guerra del Vietnam, di quella di Timor, come della situazione nazionale nelle Filippine, passa attraverso la lettura della sussistenza dell' arma alimentare , come arma tremenda, l' unica gestita, più definitiva, più grave di quella nucleare, che ci si gloria di avere esorcizzato con venti anni di processo chiamato di distensione, processo che è equivalso alla politica della Società delle Nazioni degli anni 30, che è equivalso, appunto, al pacifismo ribelle e « peloso » dei Daladier, dei Churchill, che portava, di volta in volta, a riconoscere a Benito Mussolini contro Hitler, o all' uno contro l' altro, delle funzioni di maggiore ragionevolezza e di pace, sempre accettando la politica del fatto compiuto, ogni volta preoccupandosi, signor presidente e signori di Governo, allora, di non esacerbare ulteriormente il complesso di accerchiamento che era o sarebbe stato proprio di certe potenze e che avrebbe giustificato in qualche misura le aggressioni contro Danzica, contro i Sudeti, contro la Cecoslovacchia, contro la Polonia, e via dicendo. ebbene, nel momento in cui, il 15 maggio, ci troveremo dinanzi a questo appuntamento, verrà fuori un po' di sceneggiata drammatica, qui, tra i falchi e le colombe. ma, in realtà, quel che fin da adesso è in gioco è se riusciamo a rovesciare un assetto economico che si fonda, scientificamente e — devo dire, qui, proprio — marxianamente, oltre che engelsianamente, scientemente, sull' assassinio e non più sulla pauperizzazione assoluta di parti della società, non più sul pauperismo assoluto che il falso snobismo intellettuale che i nuovi economisti di sinistra o di destra ha ritenuto liquidato e che oggi, invece, è la lettura giusta, alla fine di questo secolo: l' analisi, appunto, dozzinale, engelsiana, marxiana, il processo di pauperizzazione assoluta, come elemento essenziale di crescita del capitalismo imperialista, come condizione della aggregazione dei ceti operai, come ceti produttori, alla legge del profitto e alla legge del nuovo diritto fondato sulla nuova realtà proprietaria e produttiva. sicché, poi, non sono oziosi i nostri allarmi, compagni comunisti, quando « leggiamo » , per i codici Rocco, la vostra freddezza nel farli fuori, quando « leggiamo » la vostra disinvoltura nei momenti dei diritti, quando « leggiamo » la disinvoltura con la quale si scrive l' articolo 1 della legge sull' aborto, nel quale accettiamo di degradare e di declassificare il nostro Parlamento al più dozzinale dei materialismi beceri, quello che dovrebbe far coincidere la vita con un puro processo materiale, chimico. vedete, quando si abbassano certe bandiere ideali e culturali, i grandi disastri incombono, perché poi la ragione politica non riesce a recuperare il terreno di antropologia culturale vera, sulla quale le alternative storiche si fondano. il successo di tutti! una grande alternativa storica nel momento in cui si afferma non uccide l' avversario che è superato, ma dà a lui stesso nuove possibilità di vita e nuove giustificazioni! ebbene, la lettura di tale processo — quaranta milioni di morti assassinati! — coincide con quella di un assetto economico che non riesce più a reggersi su tutto questo. e noi, in questa situazione, dobbiamo assistere, si badi, non al voto contrario (che avrei compreso) ma alla astensione della sinistra ufficiale, del partito comunista ! in materia non ci saranno « sarà bianca » , dopo averci accusato per un anno di non avere ben studiato... di demagogia, dobbiamo meglio capire? sappiamo tutti... compagno Fanti, tu che presiedi il gruppo parlamentare comunista nel Parlamento europeo , vai a ripetere lì quello che qui dite, quando in quella sede avete detto lo 0,7, almeno, e subito! e il compagno Ferrero, che deve presentare la relazione tra un mese e mezzo, con quale faccia potrà presentarla, se il vostro gruppo, qui in Italia, neppure lo 0,1 per cento in più avrà votato? Ferrero lo farà con la sua faccia, non con la mia; ma se lo dovesse fare, poi, con la tua, sprofonderebbe, in Europa, perché con questa faccia, che ignora i problemi... ciascuno, signora presidente, opera con gli strumenti culturali che ha; ed è una nostra tradizione quella di parlare alle facce e delle facce degli altri, fa parte di una tradizione culturale che in parte è stata forse gratificata da Strapaese di Mino Maccari, ma che ha sempre avuto il segno fascista, indelebile, di un certo tipo di cultura. io, quando parlo di fascismo, certo penso a me, perché l' ho vissuto da ragazzo, ma lo sto vivendo anche oggi, con gente come te, nel 1980! al momento buono, comunque, stavo dalla parte giusta. le chiedo scusa, signora presidente, ma stavo cercando... dico delle enormità corrispondenti, collega Rosolen, alle enormità di una situazione nella quale, dinanzi a 40 milioni di assassinati da un certo ordine economico, dinanzi alla richiesta di una misura straordinaria che ne salvi per dieci mesi quattro o cinque milioni, non ci si risponde che tale richiesta non è compatibile e proponendo un intervento più limitato, magari per salvarne solo due milioni, bensì ci si risponde negando il problema e, con i toni dei « selliani » da strapazzo di stamattina di Battaglia, sottolineando « il problema della spesa » : un problema che non si è sentito molto quando, ad esempio, e fino a pochi anni fa, collega Battaglia che non ci sei, non vi preoccupavate di una visione dello Stato per la quale i gabellotti in Sicilia, più o meno mafiosi, come componenti delle strutture dello Stato, erano difesi dalla vostra parte politica . e non solo quello. ma comunque il discorso è un altro, signora presidente: qual è la situazione, oggi, in concreto, in quest' Aula? il Governo ci ha ascoltato. signor ministro Reviglio, le diamo atto che lei, ogni volta che l' abbiamo incontrata, ha detto che se fosse stato possibile, si sarebbe fatto quello che noi abbiamo chiesto. diamo atto a tutti, al presidente del Consiglio , ai compagni socialisti, ai compagni democristiani... abbiate pazienza, sarà stato un lapsus, ma profondamente giustificato; perché in realtà per noi sono compagni coloro con i quali possiamo essere compagni di opere. ed è indubbio che, ad esempio, con Usellini ed altri democristiani, quando a fine agosto riuscimmo insieme a provocare la convocazione straordinaria del Parlamento su questo tema, fummo compagni in una opera che era sicuramente importante e giusta. lapsus, quindi, ma fino ad un certo punto, perché sicuramente, nelle opere, qualcuno che istituzionalmente ci è compagno ripete il cinismo di opzioni internazionali di classe, che sono quelle del nord, che sono quelle della borghesia più ottusa, quella certamente non rappresentata dai McNamara, che ci ricorda e ricorda a se stesso , come presidente della Banca mondiale , che il problema dell' inflazione, il problema del salto continuo, negativo, della nostra economia non sarà risolto se non a partire dal momento in cui saremo riusciti autonomamente a crearci un' economia concorrente, degna ed autonoma, nel terzo e nel quarto mondo . ed invece, nella situazione attuale, con il problema dei fattori energetici, con la politica dell' Opec, stiamo portando da 22 a 37 i paesi del terzo e del quarto mondo che quest' anno saranno precipitati nel collasso totale dello Stato; perché non è su di noi, malgrado tutto, paesi del primo e del secondo mondo, che il nodo mortale si ripercuote. il discorso sulla situazione energetica si pone appunto per tutti quei paesi che si vedono vietata d' un tratto ogni pur minima parvenza emblematica di nuovo sviluppo agroindustriale e agricolo, di nuova creazione commerciale. di questo si discute con questi emendamenti. la commissione Carter parla di motivi di sicurezza nazionale; ecco la pertinenza del discorso del compagno Cicciomessere rivolto ai repubblicani. le spese sono fattibili solo quando si parla di buttarle nel gorgo militare e della burocrazia militare, della inutilità e stupidità militaresca. la Comunità Europea potrebbe applicare immediatamente l' ottava e la decima direttiva del Parlamento europeo e il commissario Chesson avrebbe la possibilità di spendere immediatamente molte migliaia di questi miliardi, non per l' aiuto allo sviluppo , ma per l' arresto e la contrazione dello sterminio. appartenete alla stessa cultura che diceva: sappiamo di Buchenwald, sappiamo degli stermini, ma per il momento non si può far nulla, per il momento sono esibizionisti quelli di GL; sono gli antifascisti e gli antinazisti intransigenti coloro che , senza la mediazione della terza Internazionale , non rimandavano alla rivoluzione globale il diritto e il dovere di salvare quelli che stavano per andare in « fumo » nei campi di sterminio nazista, mentre gli altri dicevano culturalmente come voi: bisogna prima fare la rivoluzione e poi ce ne occuperemo, mentre voi dite di dover prima garantire lo sviluppo, il nuovo ordine economico internazionale. ma ogni giorno che passa, con il voto di ieri e con il voto probabile del Parlamento di oggi, andate ad ipotecare ulteriormente la nostra sicurezza militare e nazionale secondo quanto Carter e Brandt sostengono e illustrano, così come andate ad ipotecare concretamente l' unica via percorribile di mutamento qualitativo dell' assetto economico internazionale, che non richiederebbe costantemente il sacrificio di milioni di agonizzanti; il sacrificio si compie in quest' Aula perché ci sono almeno quattro milioni di agonizzanti la cui vita potrebbe domani essere assicurata per dodici mesi , ma che invece sarà spenta fino al compimento dell' agonia dai vostri voti pirateschi, dai vostri voti senza coraggio e senza un minimo di rigore cristiano, senza un minimo di eco internazionalista, di senso di quello che è lo scontro di classe, lasciandoci ridicolizzare; sicché domani Paese Sera , La Repubblica , L'Unità , in odio alla vostra impotenza, scaricheranno odio su di noi come persone mentendo su quello che diciamo, fino a quando, come è accaduto con Pasolini, dopo anni del vostro linciaggio, armerete contro i radicali delle pistole vere, compagni comunisti, e vedrete se questo poi non troverà tragico riscontro. già il vostro atteggiamento rispetto al Governo Cossiga all' inizio del maggio 1977 fu tale da concorrere a tenere alto il braccio che poi doveva ammazzare Giorgiana Masi . dopo, il collega Rodotà scriverà i libri sul linciaggio di Pasolini, con la coscienza a buon mercato dell' intellettuale che può leggere la moralità altrui solo quando è defunta in gloria della propria e della propria corruzione culturale. allora, signora presidente, non è una sceneggiata quella che qui si compie, se non nella parte di chi osa dire, con i presupposti culturali e storici che ha, che qui svolge un atto di opposizione ad un regime e ai valori peggiori di detto regime, avendo dalla sua delle chiavi di lettura culturale di detto fenomeno che forse molti in quest' Aula non hanno, non per colpa loro, perché hanno semmai l' evangelico « non uccidere » o la Populorum progressio come programma? perché non ve la leggete, compagni, perché non andate a vedere che alcuni emendamenti — i nostri — trovano un corrispettivo preciso nella Populorum progressio ? collega Anselmi, tu che oggi ci accusi di essere forza di disgregazione morale della società, grazie a quello squallido giornale borghese, di razza padrona, di Sipra, come La Repubblica , che è Paese Sera , e che pontifichi come tutrice della vita e rispondi: « ma i radicali non possono perché spengono zigoti » , cosa fai tu che non spegni zigoti, ma li spegni clandestinamente, perché al buio, per te e la tua coscienza, queste cose hanno sempre potuto svolgersi? spegni lo zigote? ma allora fai altro, forte di questa tua primogenitura di accendi-zigote, di vita vera, con Giovanni Berlinguer , tu che hai sicuramente salvato e le donne e i feti italiani. dì qualcosa per questi quaranta milioni di agonizzanti che hai dinanzi. è semplice, Tina Anselmi, è semplice, non so se doroteamente o piuttosto farisaicamente, fare questo tipo di discorsi, e poi essere filistea nelle accuse e farisea nei comportamenti, e sorridente davanti a questo rito che si celebra della democrazia, che per fortuna non è sceneggiata se non nella misura in cui riguarda, in questo momento, il degrado ideale e politico dell' azione dei compagni del partito comunista . per il resto è dramma vero; e solo le discipline delle Lucette bianche non permetteranno di esprimersi in quest' Aula, come si sono espressi un mese fa, appunto, quei 60 o 70 voti protestanti dai banchi comunisti e che adesso, per garantirci da questo, non hanno via libera. è sempre il bianco che si controlla. quindi, signora presidente, noi diciamo che non è impossibile quello che noi diciamo. signor ministro Reviglio, lei non è un tecnico, lei è un ministro, è un uomo politico , che deve usare, sicuramente come sa fare, anche le armi della tecnica in direzione di una politica. se lei si illude di usare quell' arma tecnica che è la fiscalità al di fuori della cornice e del quadro nel quale questa è inserita, lei farà una volta di più opera individualmente forse meritoria, ma cieca, perché i presupposti dei grandi eventi economici e finanziari non saranno certo, non solo dominati, ma nemmeno sfiorati dalla sua illusione di potersi muovere come in un ghetto o in un' oasi nella specificità del suo compito di ministro delle Finanze ; per cui ufficialmente, tra l' altro, noi abbiamo inteso salvare il destino di questa legge finanziaria , signor ministro, e lo abbiamo detto pubblicamente, proprio per non trovare corrispondenze con coloro che potevano sfruttare noi per arrivare in realtà nudi al bilancio, e togliere a lei un po' delle sue povere unghie, nella generosa illusione — che vorremmo fosse speranza veramente autorizzata e autorevole — di correggere in meglio alcuni aspetti della nostra fiscalità. il problema, quindi, è importante, mi pare; e mi sembra francamente impossibile che in quest' Aula, così appiattita dal ruolo al quale ci si costringe, e che non è nostro, non si elevi qualche grande voce da qualche grande banco, che guidi il proprio partito al di là delle indicazioni di disciplina. è possibile che su questo qualche grande cattolico democristiano non elevi la sua voce, per dire a se stesso e a noi qual è in realtà il suo pensiero? ed è possibile che questo non avvenga dai banchi comunisti? certo, il compagno Amendola è malato; certo, il compagno Terracini fa parte dell' altra Camera; ma è possibile che non ci sia nei banchi comunisti qualcuno che si alzi per ingiungere speranza, lì dove stiamo, per non decretare ancora più disperazione e compimento fino all' ultimo della morte degli agonizzanti, in nome della tradizione, in nome dell' umanità, in nome di quell' unità tra cattolici, cristiani e comunisti, degli operai cattolici in quanto tali, i quali possono interessarci proprio per quella loro capacità di resistere alle illusioni conseguenti al cristianesimo protestante e calvinista? penso al compagno Ingrao, che celebrava forse il valore della moneta e del capitalismo; mentre l' operaio cattolico, molto più aderente a certe realtà storiche di classe, non inquinate appunto da quel sospetto di irenismo capitalistico di estrazione protestante, appunto sui valori poteva unirsi con l' operaio comunista, con l' intellettuale progressista. e se non su questo, quando mai, compagno Ingrao, questo potrebbe accadere? io lo chiedo a tutti noi. ma il motivo di questo voto è un motivo di serietà di bilancio, di investimenti. è un motivo di serietà nella spesa pubblica , è un motivo « selliano » perché il problema dello sperperare in spese inutili o rituali migliaia e migliaia di miliardi, questo sì, ripugna alla coscienza della destra storica ; non è un caso che un gruppo repubblicano, come quello presente in quest' Aula, gruppo storico, ma della sinistra storica crispina, forcaiola e moralista, senza moralità politica in economia, parli con temi di apparente destra storica ogni volta che i problemi della spesa sono equivalenti a problemi di liberazione, e invece taccia e sia complice ogni volta che si tratta di combattere lo strapotere delle banche, lo strapotere finanziario, quello della Commerciale e di quella massoneria vaticana radicaloide e repubblicana alla quale, meglio di ogni altro, da vent' anni possiamo ricondurre lo sfascio di ogni disegno riformatore nel nostro paese; perché la realtà di classe non passava attraverso il volto industriale del padrone, non attraverso Agnelli, il padrone della FIAT, ma attraverso l' Agnelli dell' Ifi, Mattioli, e non a caso coloro che sapevano, già sotto il fascismo — e il fascismo li voleva presidenti della Banca commerciale — , ospitare l' antifascismo nascente dei Cattanei, dei La Malfa e dei tanti altri in una continuità che poi si è rivelata ben concepita da Mattioli dagli anni 30 agli anni 80; a tal punto che ci sono anche coloro i quali sono nati e sono stati educati ad essere ministri già a sette-otto anni. signor presidente della Camera, signori del Governo, signori colleghi, per quanto ci riguarda, quindi, siamo certi della serietà della procedura. non ci interessa la serietà degli intenti; questa ho l' impressione che non basterà alla violenza di chi si sente in cattiva colpa e diventa pericoloso e muove La Repubblica , Paese Sera e L'Unità per ingannare coloro i quali leggono questi giornali, non certo i lettori democristiani e gli alti borghesi; chi si vuole ingannare con questi giornali, se non chi li legge, se non la classe operaia , i lavoratori? di chi si ha paura, se non di loro? se davvero le cose che noi diciamo non rischiassero facilmente di essere udite dai comunisti di tutta Italia, non avreste bisogno di riferire menzogne sul nostro conto, per renderli ciechi ed incapaci di giudizio reale sulle scelte politiche che voi compite. andiamo pure a questo voto; abbiamo parlato dinanzi ad un quinto di coloro i quali voteranno; ci basta ampiamente, colleghi. parliamo innanzitutto perché sappiamo che, con la violenza della menzogna e del linciaggio, è possibile batterci oggi, domani o dopodomani; sappiamo che il non violento è sempre perdente nell' immediato dinanzi a chi usa le violenze della menzogna e della falsificazione, ma sappiamo anche che il tempo può essere galantuomo ed alleato di verità. votiamo in questo modo perché il nodo è quello della salvezza dallo sterminio di milioni di persone, che può essere realizzata con estrema facilità, con maggiore facilità di quella che ricorre nel caso di calamità naturali, perché in questi casi non conosciamo il terreno disastrato, mentre conosciamo tutti la geografia, la geopolitica e geoeconomia della situazione di questo disastro della fame. sappiamo perfettamente in quale montagna o in quale zona desertica tra un mese ci saranno 170 mila morti e in quale altra zona altri 70 mila; sappiamo come arrivarci, lo sanno decine di migliaia di funzionari di organizzazioni internazionali . avevamo chiesto che facesse dei gesti che non comportavano spesa, coinvolgendo magari il Consiglio di sicurezza dell' Onu, prendendo posizione per il terzo decennio, preparando la possibilità di un progetto italiano per la riunione di Venezia, ma di questo né socialisti né comunisti, nessuno ha voluto far qualcosa, con l' alibi della serietà e della nostra sfrontata demagogia. quando Almirante e Berlinguer andranno nei vicoli di Napoli a dire che i radicali vogliono salvare i morti per fame nel mondo per meglio dimenticare quelli che muoiono di colera in quella città, ed altre cose del genere , sappiamo che questa demagogia è vincente nell' immediato, sappiamo che la nostra posizione è facilmente impopolare, come tutte quelle per le quali abbiamo combattuto; sappiamo che il vieto qualunquismo comunista o missino, secondo cui bisogna pensare prima alla situazione di casa propria, ci batterà sul momento. ed è il coraggio dell' impopolarità che ci fa fare oggi questo discorso, che poi sapremo dando alla gente la giusta informazione — imporre all' attenzione del paese, come è successo per il divorzio, per l' aborto, per l' obiezione di coscienza . questi e non altri sono i motivi per i quali noi abbiamo messo a disposizione del Parlamento oggi, come del Governo ieri, una via di uscita, che non sarebbe stata mai di parte ma che il giorno dopo avrebbe provocato — e provocherebbe gesti clamorosi di riconoscimento e di esortazione da parte di Waldheim, di Giovanni Paolo II , del presidente Pertini, ciascuno nel suo campo. perché questo corrisponde al sapere moderno, in tutte le sue componenti. commissione Carter, quarta frase: « non mancano alimenti, manca volontà politica » ; commissione Brandt, terzo capitolo: « non mancano alimenti, manca volontà politica » ; Paolo VI , Populorum progressio ; Giovanni Paolo II : « non mancano alimenti, manca volontà politica » . ma di quale volontà politica credete che si parli, se non della vostra, della nostra, di quella che si traduce in diritto positivo ? con le vostre buone coscienze, votate, votate per l' equilibrio delle nostre finanze: con lo sfascio morale, continuerete a provocare lo sfascio economico del nostro paese. è questo che, finanziando le armi e l' esportazione di armi, avete realmente ottenuto, in casa e all' estero! quello che ci dispiace è che nel fascio delle vostre male intenzioni non saremo arrivati a tempo per impedire che il vostro sfascio sia lo sfascio di tutto il paese. in democrazia, avremmo potuto sperare che lo sfascio del vostro modo di governare si traducesse nell' affermarsi di un' altra possibilità di governare. invece, state portando con voi tutta la morte del mondo, state portando con voi tutta l' incapacità di sperare: non sorprendetevi se non solo i vostri figli ma anche i vostri genitori dispereranno, e se insieme ai suoni tremendi delle P38 e dei mitra nelle vostre e nelle nostre famiglie si udranno anche parole di rito e di distacco. a questo punto, poi, non chiedetevi: ma in che mondo viviamo? viviamo nel mondo che voi state costruendo, in quello che costruirete fra un istante con il vostro voto cieco, teso a rendere ciechi, malgrado la cultura cristiana e quella comunista, il paese, gli italiani, noi stessi.