Marco PANNELLA - Deputato Opposizione
VIII Legislatura - Assemblea n. 148 - seduta del 21-04-1980
Sfiducia al governo
1980 - Governo Scelba - Legislatura n. 2 - Seduta n. 291
  • Attività legislativa

a favore! intanto, vi sono, come lei ci insegna, signor presidente , articoli del nostro regolamento che non possono essere messi ai voti. nessuna maggioranza può, al di fuori delle procedure previste, votare in tema di diritti regolamentari, inalienabili! questa ponziopilatesca remissione alla cosiddetta sovranità dell' Assemblea è un arbitrio, anche evidente. quindi, signor presidente , sono contro la procedura adottata. nel merito, poi, volevo semplicemente dire che la solennità dell' articolo richiamato (pochi sono gli articoli del nostro regolamento che dicono « sempre » , « ogni deputato » , « in ogni caso » , e così via ...) ne fa uno dei momenti-cardine del regolamento. questo articolo non è mai stato discusso, neppure l' anno scorso dal presidente Ingrao. in certi momenti, e per altre norme, si sono fatte cose incredibili, ma su tale norma nessuno tentò di agire. e adesso, signor presidente , mentre eravamo tutti d' accordo, mentre la conferenza dei capigruppo , nel rispetto del regolamento, aveva garantito un sereno svolgimento del dibattito fino a questa sera, arriva il suo inaudito non dare la parola per due articoli che lei ha posto in votazione, che io ritengo nulla... ritengo nulla quella votazione, signor presidente , perché è stata fatta saltando addosso al regolamento! avevamo diritto di fare dichiarazioni di voto , signor presidente ! avevamo diritto di sollevare un richiamo al regolamento , tanto è vero che lei, che ci ha negato due volte — vigilerò che nello stenografico sia chiaro: per due volte ci ha negato il richiamo al regolamento , dicendo: « siamo in votazione » — di effettuare tale richiamo; poi, restando nel senso del « grappolo di votazioni » , ci ha dato la parola sempre per un richiamo al regolamento ... dunque, lei stesso ha riconosciuto di aver sbagliato, e gravemente. allora, signor presidente , nel merito voleva sottolineare che è pericoloso dire: « a parte il regolamento, il buon senso ... » , perché ciascuno di noi ha il suo senso, buono o cattivo; e quando lei, signor presidente , la cui arguzia, la cui intelligenza e astuzia ci è nota da sempre, alla quale rendiamo omaggio, questa mattina si permette di dire che in tema di bilancio e di legge finanziaria la differenza delle cifre non è rilevante...! signor presidente , tutto il resto non è rilevante, ma la differenza delle cifre è l' elemento discriminante sul quale ci pronunciamo: o 10, o 8, o 7, o 5, o 4! ed allora, signor presidente , diciamo che abbiamo avuto l' eccezione che conferma la regola della sua saggezza. ha detto qualcosa al di fuori di qualsiasi lontana tollerabilità di buon senso . in tema di bilancio le cifre sono tutto! lei non mette in votazione « grappoli » di cifre, altrimenti potrebbe mettere in votazione, per « grappolo » , tutto il bilancio dello Stato ! quindi, io chiedo che si ripetano le votazioni nulle, che si restauri il diritto alle dichiarazioni di voto , si rispetti l' articolo 50 e che, quindi, si consenta a tutti noi, con la serenità prevista e che è stata da lei turbata, signor presidente (perché saremmo già andati molto avanti), di continuare fino a stasera. altrimenti, signor presidente — lei lo sa, come lo sanno i colleghi — , se si vuol passare sul cadavere di un articolo del regolamento, da questo momento è chiaro, lo è, compagni ed amici, che dovrete violare tutto il regolamento, perché questa sera non andrete a casa. non si tratta più della legge finanziaria , ma della « legge » , della nostra legge! non tocchiamola, altrimenti non si va a casa!