Francesco COSSIGA - Presidente del Consiglio Maggioranza
VIII Legislatura - Assemblea n. 147 - seduta del 20-04-1980
1980 - Governo II Cossiga - Legislatura n. 8 - Seduta n. 147
  • Comunicazioni del governo

signor presidente , onorevoli Deputati , questo dibattito ha visto emergere, pur nella diversità dei giudizi e delle posizioni che sono state espresse, una comune, generale consapevolezza della gravità e della urgenza dei problemi che il nostro paese è chiamato ad affrontare nel momento presente e che l' intera comunità nazionale deve affrontare unitariamente. dagli interventi degli onorevoli Deputati che hanno preso la parola sulle dichiarazioni del Governo , io e i miei colleghi del gabinetto trarremo utili e importanti indicazioni per l' opera che ci apprestiamo a porre in essere: per questo contributo, che testimonia la centralità del Parlamento e la sua essenziale funzione nella vita del nostro paese, voglio sinceramente ringraziare gli onorevoli Deputati che sono intervenuti. il dibattito che si è concluso ha dimostrato, se mai ve ne era la necessità, che di fronte ai gravi problemi esistenti, l' impegno delle forze politiche si pone con una profonda consapevolezza della situazione e con la volontà piena di farvi fronte in modo concreto e immediato. il Governo che ho l' onore di presiedere si è formato con spirito realistico, per garantire stabilità e governabilità al paese in un momento così difficile per le condizioni interne e per quelle internazionali, e per impedire il rischio di un ulteriore indebolimento del tessuto democratico: questo è stato l' impegno leale e responsabile dei partiti che hanno costituito la maggioranza di Governo, questa la realtà politica emersa dall' accordo. è un governo di coalizione alla definizione del cui indirizzo politico e programmatico hanno dato — come ho già avuto modo di affermare — il loro contributo i partiti che costituiscono la maggioranza. ciascuno di essi è portatore di propri valori, di una propria concezione e di un proprio disegno politico complessivo: essi hanno convenuto su un giudizio comune circa l' attuale situazione del paese e su una proposta programmatica per affrontarla in modo adeguato alle esigenze del momento. ho detto al Senato, e mi pare opportuno ripeterlo qui, che non appartiene al Governo, se non in casi eccezionali della storia di un paese, essere l' espressione e lo strumento di fondazione di un regime politico e cioè di un assetto completo e complessivo di rapporti civili, sociali e politici che realizzino un modello di società. tanto meno appartiene a un Governo che operi nel quadro della nostra Carta Costituzionale , che già definisce il modello politico-istituzionale del nostro paese, al quale tutte le forze costituzionali di questo Parlamento hanno fatto e fanno riferimento. i partiti che concorrono alla formazione della maggioranza parlamentare hanno la comune volontà di governare il paese sul piano concreto dell' attuale realtà, civile e politica. una volontà che discende dal comune sentire intorno ai fondamentali ideali di libertà e democrazia, di pace e di progresso; dal comune sentire in ordine al dovere di passare da una fase di tregua politica ad una fase di più incisivo impegno sul piano della stabilità, di un Governo di garanzia e quindi della esigenza di un accordo politico su un programma di intervento e di azione. un impegno che si intende e si conferma aperto ad ogni necessario ed utile confronto e contributo nello spirito della solidarietà nazionale. il Governo che ne è nato, come è stato giustamente rilevato dall' onorevole Piccoli, si presenta quindi composto nel quadro della solidarietà nazionale, dotato di una sua maggioranza, aperto al confronto, ma responsabile per se stesso . la decisione del Psi, così come quella del Pri e della Dc, ha consentito — così come ha ricordato in questo dibattito l' onorevole Craxi — alla legislatura di poter avanzare, al paese di poter contare su una maggiore stabilità governativa che si propone di sviluppare l' offerta di una garanzia e non il principio di una ulteriore involuzione. l' azione del governo non si presenterà con carattere di esclusività né nel Parlamento né nel paese: e per questo, anche di fronte alla volontà, espressa e ribadita, pur con diversità di argomentazione dal Pci, dal Psdi e dal Pli di collocarsi alla opposizione, continuiamo ad auspicare che alla nostra ribadita disponibilità al confronto risponda una uguale volontà altrui, un confronto anche serrato, ma costruttivo sul piano politico e parlamentare, non viziato da posizioni di parte, ma rivolto soltanto all' interesse superiore del paese, delle sue istituzioni, della domanda di soluzione dei problemi che sale prepotentemente da tutte le componenti nelle quali si articola la variegata realtà della nostra società nazionale, che è una società viva, fatta di donne, di giovani, di lavoratori, di imprenditori, di cittadini che hanno dato e danno al paese il loro contributo e la loro opera. d' altra parte il dibattito ha confermato che una disponibilità verso tale confronto non è pregiudizialmente assente: il Governo si muoverà in modo da consentirne ogni più opportuno sviluppo nell' interesse generale. il Pci, per la sua grande forza rappresentativa e il suo vasto collegamento con il paese, per il senso di responsabilità nazionale da esso dichiarato e testimoniato anche in altri momenti della nostra vita civile in collegamento con le altre forze costituzionali, per la sua partecipazione alla politica di solidarietà nazionale, è destinatario di questo nostro auspicio. lo sono il Psdi e il Pli per le loro tradizioni di solidarietà democratica, di testimonianza operosa, di grandi ideali di libertà, di progresso e di riferimento agli interessi nazionali , che sono loro propri. verso questi partiti, nel pieno rispetto della scelta da essi operata di collocarsi all' opposizione, questo Governo, nello spirito della solidarietà nazionale, non rinunzia ad operare in modo aperto, intendendo la maggioranza parlamentare alla quale si riferisce istituzionalmente non come un momento chiuso e definito, ma come un punto di riferimento dal quale muovere sulla linea del dialogo e del confronto. un Governo con una sua maggioranza è un centro di riferimento più credibile nella vita politica ed istituzionale proprio anche per quei collegamenti e riferimenti che debbono essere ricercati nel Parlamento e nel paese, anche al di fuori della maggioranza, in rapporto al carattere dialettico della pratica democratica ed in relazione a quei problemi che, attenendo in modo incontrovertibile all' interesse nazionale unitariamente considerato, non possono non trascendere le distinzioni fra la maggioranza e l' opposizione. per quanto riguarda gli annunciati provvedimenti relativi all' organizzazione della Presidenza del Consiglio , va chiarito che i provvedimenti stessi fanno parte né potrebbe essere altrimenti — di un disegno globale secondo il quale il Governo intende riordinare l' intera amministrazione centrale dello Stato. sui problemi della giustizia, da parte di alcuni si è osservato che non sarebbe stato mai presentato al Parlamento il piano della giustizia, come se questo potesse essere qualcosa di diverso dai disegni di legge presentati e da quelli preannunciati sulle diverse materie. in realtà, si è parlato di piano, per sottolineare il carattere necessariamente coordinato, attese le reciproche connessioni, dei vari provvedimenti. tale piano ha la sua prima scelta qualificante nel nuovo codice processuale penale, trova le sue prime implicazioni nei provvedimenti per la « depenalizzazione » di talune fattispecie e per la rivitalizzazione del giudice conciliatore, anche essi già davanti alle Camere, nella riforma della giustizia minorile, del gratuito patrocinio e nella riforma del processo civile già pronte per essere presentate. quanto all' estensione del rito del lavoro ad altre controversie, debbo precisare che l' intendimento del Governo non è per una meccanica applicazione di tale speciale procedura ad altre materie, ma, piuttosto, per uno snellimento dell' ordinario procedimento civile, che tenga conto della particolarità di alcune specie di controversie ispirandosi ai principi informatori del rito del lavoro, e facendo ovviamente tesoro dell' esperienza tratta dai primi anni di applicazione di tale rito speciale. sulla posizione del Pubblico ministero , soprattutto nella prospettiva del nuovo processo penale , il Governo ribadisce, da un lato, la esigenza di una sempre più accentuata professionalità, che appare conseguibile solo attraverso una più netta separazione dall' esercizio della funzione giudicante e dall' altro la necessità di un coordinamento nella elaborazione di comuni linee di politica criminale da parte delle procure, realizzabile attraverso l' auspicata istituzionalizzazione di rapporti tra le procure della repubblica e tra le procure generali. tutto ciò, come è evidente, non contrasta minimamente con la necessità che il Pubblico ministero sia e resti ispirato nella sua azione ad imparzialità e a fini di giustizia. quanto, poi, alla proposta di modificare la disciplina del procedimento diretto alla grazia, poiché ogni interpretazione è legittima, meno quella che muove da una capziosa distorsione di ciò che è stato affermato, ripeto che le forze politiche della maggioranza hanno convenuto sulla opportunità, al solo fine di agevolare il dissociarsi dai delitti di terrorismo e dagli altri delitti della criminalità organizzata , di porre allo studio una nuova disciplina del procedimento diretto alla grazia, fatte salve le prerogative del Capo dello Stato . in tali dichiarazioni risultano assolutamente inequivocabili, almeno per chi non voglia equivocare, sia le finalità di questo intento, sia l' oggetto, che è il procedimento, cioè i casi nei quali può essere avanzata la domanda o la proposta e le modalità dell' istruttoria, sia la circostanza che non si intende minimamente incidere sulla prerogativa costituzionale del presidente della Repubblica . in tema di ordine pubblico il Governo ribadisce il suo intento di far fronte alla attuale situazione con una decisa azione in sede amministrativa tesa al coordinamento e al potenziamento delle forze di polizia . tale intento, se esclude che sia nei programmi del Governo di assumere iniziative legislative in questa materia, non esclude peraltro che continui l' esame delle iniziative legislative già sottoposte alla approvazione del Parlamento. per quanto riguarda la relazione al Parlamento sui fermi operati dalle forze dell'ordine , posso assicurare che il ministro dell'Interno provvederà in proposito nei prossimi giorni. la relazione esporrà i dati relativi alla concreta attuazione della normativa a tutto il 15 aprile, comprensivi, quindi, anche del primo bimestre decorso dall' adozione del decreto legge . il ritardo non è certo dovuto a mancanza di riguardo verso le assemblee parlamentari, ma al fatto che i dati relativi ai primi tempi apparivano scarsamente significativi, atteso che all' applicazione dell' istituto, che introduce elementi di novità nell' ordinamento giuridico — con profili di indubbia delicatezza — si è proceduto con estrema cautela e dopo una accurata valutazione interpretativa e quindi praticamente solo quando l' orientamento del Parlamento si era delineato in senso favorevole alla conversione anche della norma sul fermo di polizia preventivo. sul tema delle regioni a statuto speciale , sempre in questo dibattito che ho ricordato, confermo che le peculiarità di tali regioni sano ben presenti al Governo, tanto che si sta procedendo alla revisione delle norme di attuazione degli statuti speciali, appunto per aggiornarle, anche in relazione ai nuovi poteri conferiti alle regioni di diritto comune. nelle dichiarazioni programmatiche ho ricordato l' accordo tra la Comunità Europea e la Jugoslavia. qui aggiungo che ciò concorre a determinare una situazione di particolare importanza per il rilancio di Trieste, che pone questa città in condizione di favore rispetto ad ogni altra area, sia verso il mercato europeo, sia verso quello jugoslavo. sono note le preoccupazioni sulla ubicazione della zona mista. quando non siano strumentali ed estremizzate, queste preoccupazioni devono trovare una risposta seria: per questo il Governo intende portare a termine scrupolosamente gli studi di fattibilità, così come scrupolosamente intende attenersi al trattato di Osimo . per la riforma dell' editoria, il Governo conferma che la soluzione deve trovare l' incontro di un ampio arco di forze politiche , sociali, imprenditoriali e culturali. il Governo, in particolare, si sente impegnato perché siano resi operanti, per quanto possibile in tempi brevi, i contenuti del decreto legge , evitando che si creino vuoti nella continuità delle procedure già iniziate. le osservazioni critiche, le richieste di chiarimenti, le perplessità manifestate da numerosi colleghi intervenuti nel dibattito, mi inducono a ritornare sull' impostazione del programma economico del Governo, con l' intento di contribuire a meglio chiarire il pensiero e la volontà del Governo stesso. il Governo ribadisce l' esigenza di avviare a rapida soluzione i problemi specifici già individuati nelle dichiarazioni programmatiche e, soprattutto, di conseguire una decisa riduzione del tasso e delle aspettative di inflazione, per prospettare poi un insieme di azioni necessarie a conseguire gli obiettivi di fondo che esso si è proposto. a chi chiede che la politica economica segni una svolta incisiva, occorre dire che ciò può essere realizzato soltanto operando giorno per giorno con coerenza e fermezza nell' uso degli strumenti indicati rispetto agli obiettivi fissati, sia per l' immediato che per il futuro. ciò però richiede la convergenza più ampia delle forze sociali ed un impegno continuo delle forze politiche della maggioranza, aperte ai contributi che possono venire dalle altre forze parlamentari; allora sarà possibile sfruttare tutte le occasioni offerte dalla crescente integrazione internazionale e ribaltare gradualmente le condizioni che hanno rallentato e squilibrato il processo di sviluppo negli ultimi dieci anni. in tal senso l' equilibrio della bilancia dei pagamenti e la lotta all' inflazione sono solo degli obiettivi intermedi, una premessa per una politica economica che punti a realizzare concretamente una crescita equilibrata e duratura e quindi a dare prospettive credibili ai giovani disoccupati e a superare e risolvere i problemi del Mezzogiorno. le più recenti proiezioni di finanza pubblica mantengono un tono moderatamente espansivo. in questo contesto, la politica monetaria e creditizia avrà lo spazio sufficiente per non far mancare al settore delle imprese il credito occorrente a finanziare gli investimenti e, quindi, uno sviluppo non inflazionistico. resta a tutti chiaro che tale impostazione potrà essere mantenuta soltanto con un impegno convergente, non solo del Governo, ma anche del Parlamento, e soprattutto potrà essere riconfermata unicamente se la fiammata inflazionistica sarà smorzata da articolati ed incisivi interventi sui fronti del costo dei fattorie della loro produttività. il concordare e il dare operatività ad un tale insieme di interventi è affidato ad un rapporto nuovo con le forze sociali . è comunque precisa volontà del Governo quella di non venir meno al proprio ruolo di guida responsabile: il Governo, come ho detto, intende determinare, nel breve periodo, un significativo contenimento nella crescita dei prezzi, sollecitando quei comportamenti che consentano di conseguire questo obiettivo, evitando cadute di occupazione. per perseguire questa politica, il Governo intende schierare momento per momento tutta la strumentazione disponibile, articolandone l' utilizzo e graduandone l' intensità sull' andamento che assumeranno le variabili la cui interrelazione contribuisce a determinare il conseguimento degli obiettivi richiamati: il tasso di cambio, la competitività internazionale, il livello, la natura qualitativa e la localizzazione territoriale degli investimenti. alla disponibilità degli interlocutori politici ed economici resta affidata la nostra possibilità di ampliare meglio, graduandola, la strumentazione disponibile. ancora in tema di politica economica qualche breve cenno su alcuni temi emersi con particolare evidenza nel dibattito. francamente non mi sono sembrati del tutto pertinenti gli accenni critici mossi in ordine alla scarsa attenzione con la quale il Governo intenderebbe guardare al Mezzogiorno. essi infatti hanno soprattutto mancato di rilevare l' indicazione, ritenuta qualificante dal Governo, che richiama la necessità di affrontare il problema del riequilibrio territoriale, facendo convergere su di esso non solo e non tanto l' intervento straordinario , ma tutta la politica industriale e più in generale le azioni di sostegno e guida degli investimenti privati. in tale ottica muovono infatti specificamente: la prevista riforma della Cassa per il Mezzogiorno e l' aggiornamento della legge sulla ristrutturazione e riconversione industriale, che non vuole perderne i connotati fondamentali di strumento programmatorio, quanto eliminarne le strozzature. per quanto concerne i problemi della occupazione femminile, va rilevato che la legge sulla parità ha in gran parte eliminato le distorsioni che rendevano ineguale la posizione della donna di fronte al lavoro. rimane il problema degli sbocchi occupazionali, che per le donne si presenta in modo più acuto. tale problema, d' altra parte, riguarda non solo le forze femminili, ma i giovani nel loro complesso e trova il momento di maggiore interesse da parte del Governo nella proposta di creazione dell' agenzia del lavoro. molti interrogativi sono stati posti intorno a tale proposta: nei limiti in cui può articolarsi un discorso programmatico, non mi pare possa definirsi una « scatola vuota » . si è accennato con chiarezza ad « un organismo di gestione » , capace di iniziative finalizzate alla creazione di « forme di impiego » sia di lavoratori già precedentemente occupati sia di giovani alla prima esperienza, orientate ad una definitiva utilizzazione nel sistema produttivo : non si pone quindi la possibilità che il rapporto con l' agenzia possa suscitare aspettative di trasformazione del rapporto stesso in lavoro a tempo indefinito. quanto sopra richiama piani straordinari di intervento, da articolarsi area per area, mentre la « filosofia » stessa dell' agenzia, più ancora che le pur necessarie compatibilità finanziarie, indicano come obiettivo intermedio un parallelo risparmio di risorse oggi destinate al sostegno delle situazioni di crisi occupazionale. grande interesse ha suscitato il tema dell' energia ed in particolare il problema delle centrali nucleari . il programma di Governo può forse deludere chi si attendeva semplicisticamente una definizione di obiettivi quantitativi a breve e medio termine: tali obiettivi, a parere del Governo, devono invece più correttamente derivare da un rapido aggiornamento del piano energetico nazionale, aggiornamento che raccolga i contributi di tutte le partì interessate. il Governo, responsabilmente, si è proposto come obiettivo concreto quello di procedere, parallelamente all' aggiornamento del piano energetico nazionale, a completare rapidamente gli studi e le indagini per determinare le suscettività dei siti, operazione ovviamente necessaria, ritenendo questa l' unica via per dare, avvicinandone i tempi di definizione e documentandolo al meglio, un contributo serio alle scelte che tutti assieme dovremo fare. sui problemi riguardanti le partecipazioni statali , la crisi del settore chimico, la riforma dell' azienda ferroviaria e la politica agricola , come su altri aspetti particolari il Governo ritiene di aver già chiarito la propria posizione nel complesso del dibattito. è stato fatto anche cenno alle conseguenze che la recente sentenza della Corte costituzionale potrà determinare sullo sviluppo dell' edilizia pubblica. come è noto, il Governo si è impegnato a fornire entro maggio proposte di modifiche delle normative abrogate dalla Corte. la linea-guida del Governo tenderà a ricercare un equilibrio tra i principi affermati dalla Corte e che sono ormai i principi come noi li dobbiamo leggere nella Costituzione, e l' esigenza di restituire capacità operativa alla Pubblica Amministrazione , senza precludersi con ciò alcuno strumento coerente con il ribadito principio costituzionale. per la predisposizione dei più importanti provvedimenti economico-sociali il Governo non mancherà di avvalersi della attività di consulenza e di collaborazione del Cnel come qui da più parti suggerito. mi sembra doveroso dare atto al Cnel dell' impegno che ha dimostrato, in questi ultimi tempi, nell' esame di temi di grande rilevanza sui quali ha fatto pervenire al Governo ed al Parlamento documentati pareri e proposte. il Governo ribadisce, peraltro, l' esigenza che un progetto di riforma del Cnel sia predisposto al più presto sulla base delle stesse indicazioni che il Consiglio vorrà definire al fine di rendere l' organismo ancor più rappresentativo della nuova realtà produttiva e sociale del nostro paese. con una certa enfasi è stato posto il problema delle nomine bancarie: al di là di inutili polemiche vorrei ricordare che la risoluzione parlamentare , con la quale si è recentemente affrontato il problema, è estremamente esplicita, così come estremamente esplicito è stato il mio richiamo ad essa in sede di dichiarazioni programmatiche . per quanto concerne la situazione internazionale, non posso che condividere le valutazioni relative alla sua gravità e complessità, sulla quale mi sembra che il Governo non è stato né poco chiaro, né reticente — valutazioni che sono state formulate dagli onorevoli Deputati intervenuti nel dibattito, in piena consonanza, del resto, con analoghe specifiche valutazioni che avevo premesso alla esposizione programmatica della politica estera del Governo. in ordine a questo contesto preoccupante è stato qui fatto riferimento al ruolo dell' Europa, che deve esprimere una sua specifica soggettività, in un impegno permanente per la pace e per lo sviluppo, in solidarietà ed in sintonia con gli analoghi obiettivi degli USA e degli altri paesi occidentali. questo ruolo dell' Europa, nella fase internazionale attuale, si esplica nelle iniziative articolate e realistiche che i Nove assumono nelle loro posizioni verso il resto del mondo, al fine di apportare un valido contributo all' auspicato componimento dei conflitti ed alla salvaguardia del processo di distensione. la proposta europea per un Afghanistan neutrale non allineato , come l' azione dei paesi della comunità europea nella capitale dell' Iran attraverso i passi congiunti dei nostri ambasciatori presso il presidente della Repubblica islamica, costituiscono autonome iniziative di pace dei Nove. ciò che in questo difficile momento l' Italia può fare, e che il Governo è per parte sua fermamente intenzionato a fare, è di operare attivamente ed incessantemente in questa direzione, insieme ai partners della Comunità Europea , per non lasciare inesplorata nessuna via alla ricerca di proposte e di iniziative atte a ridurre, la tensione internazionale. all' esigenza di un esame approfondito e continuativo del nostro atteggiamento e degli ulteriori passi da compiere per la questione degli ostaggi a Teheran, in solidarietà con il Governo ed il popolo americano , corrisponde la consultazione fra i nove ministri degli Esteri , che avrà luogo a Lussemburgo martedì prossimo, come, se sarà necessario, in ogni altra loro successiva occasione di incontro. che il ruolo dell' Europa trovi crescente riconoscimento nel mondo grazie a concrete attività, iniziative ed assunzioni di responsabilità comuni da parte dei Nove, è dimostrato dalla realtà stessa degli avvenimenti di questi giorni. il ministro degli Esteri del Giappone andrà infatti a Lussemburgo come da lui richiesto, in connessione con la riunione comunitaria, per incontrarsi con il presidente italiano di turno, al fine di un' appropriata concertazione dell' atteggiamento di Tokyo con quello dei Nove. del pari, in questi giorni, allo stesso scopo, vi è un intenso scambio di comunicazioni con il governo canadese. attendiamo di conoscere, in tutte le loro implicazioni ed i loro seguiti, le risultanze dei colloqui che il presidente degli USA ha condotto col presidente egiziano Sadat e col Primo Ministro israeliano Begin a Washington in questi giorni, nella sua perseverante opera di pace e di componimento dei problemi medio orientali . al tentativo di Camp David non è mai venuto meno l' appoggio dei popoli europei . insieme a tutti gli altri paesi della comunità , siamo disponibili a riconoscere la validità di ogni schema inteso a far compiere passi avanti sulla via di quella sistemazione globale e giusta in Medio Oriente che è indispensabile. a tale scopo, se nonostante gli incontri di Washington e malgrado la data limite di fine maggio per i negoziati egizio-israeliani permarrà una situazione caratterizzata dall' incertezza degli sviluppi futuri, i Nove saranno del pari disponibili a dare il loro contributo di iniziative realistiche e costruttive. queste, sempre rivolte ad una soluzione globale, si debbono fondare sui principi sanciti dalle risoluzioni del Consiglio di sicurezza . principi cioè che, in una prospettiva negoziale, debbono presiedere al comportamento di tutte le parti, di Israele come dei paesi arabi e dell' Organizzazione per la liberazione della Palestina : il diritto di tutti gli Stati della regione di vivere in pace entro frontiere sicure, riconosciute e garantite, nel presupposto del recupero da parte non solo dell' Egitto, ma anche di tutti gli altri Stati arabi , dell' integrità territoriale. attraverso una effettiva solidarietà occidentale, l' Italia continuerà a concorrere ad ogni iniziativa per la soluzione delle altre crisi in atto. in relazione a quella per l' Afghanistan ed alle conseguenze di una così grave iniziativa sovietica di destabilizzazione regionale, conseguenze che potranno essere eliminate solo con la realizzazione della risoluzione delle Nazioni Unite sul ritiro delle truppe straniere da quel paese, è stato dibattuto anche in questa Aula il problema del significato politico dei giochi olimpici, che nell' attuale situazione dovrebbero svolgersi a Mosca nella prossima estate. ho ascoltato le osservazioni svolte e le valutazioni espresse in proposito, constatando che molte di esse coincidono sostanzialmente con quelle del Governo, nel momento attuale, da me esposte anche in sede di replica nel dibattito al Senato. nella esposizione programmatica della politica estera del Governo ho affermato che ogni nostro sforzo è necessario, sia per evitare la paralisi del processo di distensione, sia per salvaguardare, le comuni aspettative di pace e cooperazione internazionale, in una prospettiva di reciproca comprensione e stabile intesa, anche nei confronti dei paesi emergenti . ho anche sottolineato l' importanza che il Governo attribuisce alla preparazione della riunione sul seguito che dovrà avere la conferenza per la sicurezza e da cooperazione in Europa, prevista a Madrid. a nostro avviso, questa acquisterà un più ampio significato politico ai fini della distensione se, oltre alla verifica dello stato di effettiva realizzazione delle disposizioni dell' atto finale di Helsinki , si potrà compiere un approfondito esame delle possibilità di concordare misure anche relativamente agli aspetti della sicurezza con progressi equilibrati in tutti quelli che vengono definiti, nel linguaggio internazionale, i « tre cesti » . i nostri sforzi sono del pari pienamente corrispondenti alla consapevolezza della drammatica intensità che caratterizza un' altra esigenza prioritaria, quella di addivenire sollecitamente a concrete misure di disarmo, nucleare e convenzionale. l' Italia è perciò attivamente impegnata nei negoziati di Vienna per la riduzione bilanciata delle forze convenzionali in centro Europa, ed appoggia la proposta per una conferenza per il disarmo in Europa dall' Atlantico agli Urali, il cui mandato dovrà essere negoziato nell' ambito del processo Csce. nel più vasto contesto del sistema societario delle Nazioni Unite , alcune specifiche proposte sono state anche recentemente avanzate da parte italiana al comitato per il disarmo di Ginevra, al fine di porre sotto controllo e limitare il crescente volume di trasferimenti di armi convenzionali. quanto alle necessarie misure di disarmo e di limitazione degli armamenti nucleari, ho già ricordato il fermo appoggio italiano ai trattati SALT II , quale premessa per gli sviluppi, che auspichiamo prossimi, in tema di SALT III . l' Italia è del pari favorevole alla conclusione di un trattato sul divieto totale degli esperimenti nucleari, anch' esso in discussione a Ginevra. in relazione alle aspettative, emerse nel dibattito, per una sollecita edificazione europea, posso confermare il massimo impegno del Governo ad operare, specie nell' attuale esercizio di Presidenza, perché sia realizzata una migliore unitarietà di indirizzo dell' azione comunitaria, che dovrà essere sempre più finalizzata a costruire e potenziare politiche comuni nei settori di importanza fondamentale per l' avvenire dell' Europa. il nostro impegno prioritario è di favorire nelle Comunità un clima di maggiore coesione, necessario per ridare dinamismo all' ideale europeo, nel duplice momento della cooperazione politica e dell' integrazione economica. tengo inoltre a sottolineare che, proprio per evitare ritardi, e inadempienze nel recepimento delle norme comunitarie nell' ordinamento interno, si è ritenuto di conferire maggiore concretezza ed incisività ai poteri di coordinamento del presidente del Consiglio , con la previsione, a tal fine, di un apposito ufficio. in merito al vertice dei sette paesi maggiormente industrializzati, vorrei soprattutto dissipare le incertezze e fugare i dubbi affiorati in taluni interventi sulla reale natura di queste riunioni. con esse non si tendono certo creare contrapposizioni geopolitiche o di cartello; ci si propone, al contrario, di ricercare soluzioni concertate a problemi che superano le singole possibilità di intervento nazionali e di definire una strategia unitaria per una crescita più equilibrata sia delle democrazie industriali che dei paesi in via di sviluppo . è infatti convinzione del governo italiano che, in un mondo caratterizzato da una sempre più accentuata interdipendenza i sistemi industriali avanzati e le economie dei paesi emergenti , il problema dello sviluppo economico debba porsi e trovare una soluzione in un contesto di globalità. sarebbe assai pericoloso se così non fosse. si ripeterebbero infatti la spirale recessiva e gli effetti destabilizzanti succeduti alla crisi petrolifera del 1973-74 e alla cui formazione non fu estranea l' ansia miope, che allora prevalse, di voler risolvere i problemi trasferendoli sugli altri, spesso sui più deboli. le considerazioni svolte sullo sviluppo dei rapporti con i paesi del terzo mondo consentiranno una verifica costruttiva delle linee di azione che il Governo intende seguire in questo importante settore della politica estera italiana. emerge innanzitutto la constatazione di una comune volontà e di una convergenza sugli indirizzi di fondo e sulle modalità di intervento che dovranno ispirare e caratterizzare il nostro impegno. il Governo ha compiuto in questo campo chiare scelte, abbandonando la logica della mera assistenza in favore di una strategia avanzata, che dia reale accoglimento e coerente attuazione alle giuste istanze dei paesi in via di sviluppo , alla diversificazione delle loro economie, ad un miglior accesso alle tecnologie e ai mercati finanziari e ad una nuova divisione internazionale del lavoro. è intendimento del Governo dare un fattivo contributo di pensiero e di iniziativa, anche per promuovere e potenziare il concorso comunitario, ed un adeguato apporto finanziario. a questo proposito gli stanziamenti del bilancio destinati alla cooperazione allo sviluppo raggiungeranno entro il 1983 la cifra di 2.000 miliardi di lire , cioè il quadruplo dell' impegno finanziario previsto per il 1980. si tratta di un aumento che testimonia la serietà degli sforzi che il nostro paese si è prefisso di compiere, per partecipare costruttivamente al rilancio delle iniziative di solidarietà internazionale. per quanto concerne più in particolare la lotta contro la fame nel mondo , confermo l' intendimento del Governo a proseguire ed ampliare le azioni e di programmi avviati sul piano multilaterale e bilaterale, intesi a conseguire l' obiettivo di una rafforzata sicurezza alimentare per i paesi più esposti, mediante il duplice canale degli interventi di emergenza e della realizzazione di progetti agroindustriali, che dovranno concorrere ad elevare il grado di auto-approvvigionamento di questi paesi. signor presidente , onorevoli Deputati , il Governo è ben consapevole che il rapporto tra Governo e Parlamento non si esaurisce nel dibattito parlamentare e che un discorso programmatico ed una replica non possono esaurire né la tematica relativa all' impegno per una politica delle istituzioni né quella relativa all' impegno per la politica economica o per la politica estera . il Governo, ben consapevole delle sue responsabilità e dei suoi doveri di fronte ai problemi urgenti e gravi del paese, fedele alla Costituzione e all' interesse supremo della nazione, trarrà conforto da voto del Parlamento e dal rapporto che si istituirà, attraverso di esso, tra il Governo stesso e il Parlamento, per il suo leale servizio al paese.