Francesco COSSIGA - Presidente del Consiglio Maggioranza
VIII Legislatura - Assemblea n. 140 - seduta del 14-04-1980
1980 - Governo II Cossiga - Legislatura n. 8 - Seduta n. 140
  • Comunicazioni del governo

signor presidente , onorevoli Deputati , il Governo che ho l' onore di presiedere si presenta al Parlamento per richiederne la fiducia, come prescritto dall' articolo 94 della Costituzione. con la sua formazione, confortata dal voto parlamentare, si vuole concludere un difficile e lungo periodo di crisi politica con una soluzione organica di stabilità e di precisa prospettiva politica, frutto di una riflessione attenta e realistica della situazione del paese e della ricerca, della consapevolezza del valore della solidarietà nazionale, di un programma concreto e rigoroso, aperto alle forze sociali e a tutte le componenti attive della società civile . nel presentarsi con profondo rispetto al Parlamento nazionale, rappresentanza massima della sovranità popolare , il Governo della Repubblica rivolge il suo deferente omaggio al signor presidente della Repubblica , Capo dello Stato e rappresentante dell' unità nazionale . il Governo rivolge altresì il suo saluto alla Corte costituzionale , alle magistrature, così civilmente impegnate a prezzo di dolorosi sacrifici nell' essenziale amministrazione della giustizia , alle forze armate , cittadini in armi per la difesa della indipendenza della patria e per la tutela delle sue istituzioni, alle forze di polizia , garanzia di difesa delle leggi e dell' ordine democratico, ricordando con gratitudine e commozione coloro che , colpiti dalla violenza caddero perché la Repubblica e la libertà, l' ordine e la pace vivessero. il 2 aprile 1979 veniva interrotta la VII legislatura repubblicana con lo scioglimento anticipato delle Camere. ciò avveniva al termine di una crisi di Governo apertasi a seguito della rottura di quella maggioranza parlamentare cui si era giunti nel mese di marzo del 1978, come risultato della paziente costruzione di una linea politica e programmatica che aveva visto aggregarsi con ruoli distinti, ma solidali, rispettosi della specificità delle posizioni politiche attuali e degli obiettivi strategici e ideali propri di ognuno, forze politiche di un larghissimo arco costituzionale . a questo risultato si era giunti nella consapevolezza che un impegno di solidarietà nazionale avrebbe costituito nella società la risposta congrua e adeguata ai gravi e terribili problemi del paese, drammaticamente presenti alla coscienza nazionale nella loro emergenza. a questo risultato si era giunti in un quadro di difesa e rafforzamento delle istituzioni democratiche, di consolidamento di un tessuto civile e sociale ricco di valori politici, morali e culturali largamente partecipati, in una prospettiva di sviluppo democratico da perseguire e realizzare secondo i principi di libertà e di pluralismo, all' interno di un confronto democratico, dialettico e costruttivo tra le grandi forze ideali e politiche del paese, nel rispetto delle idealità proprie di ognuno. la rottura di quella maggioranza interrompeva una tessitura delicata e difficile, un disegno politico complesso e articolato, una linea e un indirizzo meditati e responsabili, cui, con diversità naturali di toni, accenti e contributi, ma con grande responsabilità, avevano dato il loro contributo forze così diverse, pur nella loro grande rappresentatività di settori e valori importanti della vita nazionale, quali la Dc e il Pci; un partito così saldamente ancorato alla tradizione del movimento democratico dei lavoratori e così aperto alle esigenze di una società moderna, quale il Psi; un partito tanto ricco di valori politici e culturali, tradizionali e moderni, di esperienza e di attenzione al Governo della cosa pubblica , quale il Pri; un partito così legato a un' esperienza feconda di solidarietà e corresponsabilità democratica d' antica data e tradizione, quale il Psdi. in questa tessitura, in questo disegno, in questa linea, furono importanti i contributi di tutti. per ispirazione ideale, per passione civile, per tensione morale, fu determinante l' azione di Aldo Moro, che io voglio qui ricordare, come grande cristiano, grande italiano, grande statista, con riconoscenza, anche personale, non esaurita, con affetto sempre vivo, con dolore non spento. ed importante e significativo fu il contributo di intelligenza e di coscienza del grande leader repubblicano Ugo La Malfa , che ricordiamo per le sue qualità di statista illuminato e lungimirante. certo, una particolarissima e preziosa esperienza era stata interrotta, un' esperienza che aveva permesso di superare con grande vigore civile un turbinoso momento economico e di affrontare con grande coraggio democratico — anche se umanamente intessuto di dolore profondo, di dubbi angosciosi e di sacrifici consapevoli — la crudele offensiva della violenza e del terrore contro la vita pacifica del popolo, contro le istituzioni democratiche, contro i diritti dell' uomo e del cittadino, offensiva alimentata da oscuri e confusi sentimenti, non meno che da lucidi e terribili disegni di sovversione, nella stagione 19761978, così crudelmente segnata da avvenimenti sanguinosi, culminati nella tragedia di via Fani e di via Caetani . non spetta a me quale presidente del Consiglio dei ministri , quale capo del governo che oggi si presenta al Parlamento, analizzare e giudicare i come e i perché di questa esperienza non interamente vissuta e non pienamente colta. essa fu però un' esperienza non solo necessaria per le condizioni politiche e parlamentari, per la situazione civile, economica, sociale, istituzionale del tempo, ma anche una esperienza utile, civilmente, moralmente, politicamente. essa infatti non diede solo il frutto importante della stabilità democratica, ma testimoniò, al di là delle pur importanti risonanze politiche, una autentica coscienza nazionale, fondata sui valori della libertà, della dialettica democratica, del civile confronto, del regime democratico e parlamentare, delle ragioni profonde e permanenti del pluralismo ideale e politico della vita nazionale. questo io dico, perché questo giudizio su un periodo importante della storia di Italia mi sembra rilevante per comprendere lo spirito con il quale il Governo che ho l' onore di presiedere si è formato. allo scioglimento delle Camere seguivano le elezioni politiche generali, con i loro confronti anche duri, ma naturali in un regime libero, con la prospettazione di disegni politici, anche di struttura complessiva della società, per il breve, per il medio e per il lungo periodo politico. due posizioni venivano dichiarate e confermate, perché già annunciate e approvate nelle sedi interne, due posizioni importanti oggettivamente, per allora, per l' oggi e per il futuro. la posizione del Pci che, ritenendo superata o esaurita la fase delle relazioni politiche a livello istituzionale di graduale intensità — relazioni che avevano assicurato in forme diverse la governabilità nella precedente legislatura — decideva fermamente per una alternativa precisa — opposizione o Governo — pur con l' indicazione netta della seconda soluzione quale quella giudicata da questo partito più idonea alla situazione del paese. la posizione del Psi che — pur riaffermando con vigore le ragioni della propria autonomia e del proprio peculiare ruolo politico, in stretta connessione con il suo legame col movimento operaio , ma anche con la tradizione libertaria del socialismo europeo — riassumeva ed esprimeva con profonda consapevolezza le ragioni della sua responsabilità, quale grande forza democratica, popolare e rappresentativa, di assicurare la governabilità del paese. intatta permaneva la coscienza e la forza della Dc, nel ruolo importante che la storia dell' Italia repubblicana e il voto popolare assegnano a questo partito per la realizzazione di una politica di Governo democratico delle istituzioni e della società. importante si confermava il ruolo proprio del Pri, ruolo di espressione attiva di valori antichi e moderni di laicità e democrazia, di attenzione meditata ai problemi dell' operare politico e insieme di garanzia di rapporto e colloquio tra le forze politiche . importante del pari permaneva il ruolo di forze autenticamente democratiche del Pli e del Psdi, per la loro tradizione e per la loro peculiare rappresentatività. la nuova legislatura si apriva nel segno peraltro di un confronto non maturato, di dissensi non risolti, di disegni non completati, di posizioni non compiutamente definite. la crisi lunga e travagliata che datava politicamente dalla rottura della coalizione di maggioranza parlamentare che aveva portato nel gennaio del 1979 alle dimissioni del Governo presieduto dall' onorevole Andreotti e che, dopo tentativi senza successo per risolverla nell' ambito della precedente legislatura, era sfociata nelle elezioni politiche generali, non trovava all' inizio della nuova legislatura soluzione nonostante il grande impegno dell' onorevole Pandolfi, successivamente incaricato dal presidente della Repubblica della formazione del Governo. allo scopo di rimettere in moto il normale meccanismo delle istituzioni che rischiava di rimanere bloccato e per fronteggiare i gravi problemi che incombevano sul paese, nonché al fine di creare uno spazio non ipotecato da scadenze ed esigenze costituzionali al dialogo e al confronto delle forze politiche per la definizione di un quadro politico e parlamentare stabile, su mandato del Capo dello Stato , costituivo, nell' agosto del 1979, riscuotendo la fiducia del Parlamento, un Governo con questi obiettivi. rispetto a quel Governo, la posizione della Democrazia Cristiana , del partito liberale e del partito socialdemocratico si concretava nella forma della partecipazione diretta e della fiducia. la posizione del partito socialista italiano e del partito repubblicano italiano, si concretava in un atteggiamento di astensione che permetteva non solo la nascita del Governo, ma anche l' utile svolgimento della sua attività. non-governo di coalizione quindi, come ho più volte dichiarato, ma Governo risultante da autonome posizioni dei partiti, formato e operante, e per questo dato istituzionale e per i suoi fini, in condizioni politiche obiettivamente limitate e determinate per loro natura ad una verifica, anche risolutiva, quando fossero maturate le possibilità di più organiche e stabili relazioni tra le forze politiche . avendo presenti tali premesse e questo quadro di obiettivi, ritengo di poter esprimere un giudizio positivo sulle funzioni svolte dal precedente Governo e sul responsabile atteggiamento delle forze che lo hanno sostenuto in varie forme e di quelle che hanno permesso di adottare decisioni importanti in settori di vitale interesse della nazione anche con schieramenti parlamentari più ampi dell' originaria maggioranza. successivamente, maturatesi nel corso del dibattito alla Camera dei Deputati del 19 marzo scorso, le condizioni politiche per quella verifica che era stata preventivata al momento della sua costituzione, il Governo rassegnava le proprie dimissioni. la funzione stessa che era stata assegnata al precedente Governo, la gravità dei problemi del momento, l' esigenza di realizzare un quadro politico stabile e omogeneo per poter condurre una politica istituzionale, estera, economica e della società in condizioni di maggior certezza e senza un limite precostituito, hanno indirizzato la soluzione della crisi verso la formazione di un governo di coalizione a maggioranza precostituita sulla base di un programma concordato tra le forze politiche e parlamentari disponibili. in questa linea ho esercitato il mandato conferitomi dal presidente della Repubblica , conscio della opportunità di ricercare consensi e intese nello spirito della solidarietà nazionale, e consapevole della necessità di un responsabile impegno comune fra le grandi forze rappresentative di valori e di interessi largamente comuni alla società nazionale. dalla relazione del segretario del partito socialista italiano al comitato centrale di quel partito e da questo approvata, emergeva — conformemente all' impegno già solennemente dichiarato di voler contribuire a garantire la governabilità del paese la decisione socialista di negoziare la formazione di una maggioranza e di un Governo per dare alla crisi una soluzione di stabilità e di prospettiva. dalla direzione dello stesso partito veniva ribadito che le ragioni che debbono ispirare un Governo di garanzia giustificavano ampiamente un impegno diretto e qualificato, avvertendosi il logoramento della situazione e allontanando quella che veniva definita la tentazione di non abbandonare la sfera del precario e del provvisorio. per il partito repubblicano , il segretario politico indicava nel programma e nel suo respiro politico e sociale la base su cui costituire una maggioranza che, per decisione morale e per impegno civile, fosse adeguata a fronteggiare una crisi che investe le stesse basi di sopravvivenza della Repubblica. conformemente la direzione del partito repubblicano riteneva esistere le condizioni per avviare un negoziato per la formazione del Governo. la posizione del partito socialista veniva assunta dal segretario politico della Democrazia Cristiana nella sua relazione alla direzione di quel partito, come un elemento di fondamentale novità, come un fatto nuovo, ricco di propositi che, senza riferimento ed esperienze passate, tendevano a realizzare un rapporto politico saldamente collegato alla politica di solidarietà nazionale. nella disponibilità del partito socialista ad assicurare la governabilità del paese e nelle sue proposte il segretario della Democrazia Cristiana individuava una carica di potenzialità positiva nella direzione di un superamento della crisi, collegata, nel tradizionale rapporto con i partiti di democrazia laica, alla significativa posizione espressa dal partito repubblicano : la decisione socialista assumeva in tal modo il valore di contributo capace di consolidare il Governo nella difficile situazione del paese. la direzione della Democrazia Cristiana approvava pertanto la relazione del segretario politico , ravvisando nella disponibilità del partito socialista ad assumere responsabilità di Governo un elemento essenziale per la governabilità e per le prospettive future del paese. rilevata l' importanza del tradizionale rapporto di solidarietà con i partiti di democrazia laica e socialista e ritenuto che con tali partiti si debbano sempre ricercare le necessarie convergenze negli obiettivi di una comune politica, ove le circostanze politiche portassero al presente verso una differenziazione di ruoli, invitava il presidente incaricato a ricercare, nella consapevolezza del valore della solidarietà nazionale la formazione di un Governo concreto e rigoroso nel programma aperto alle forze sociali e a tutte le componenti attive della società civile . è dunque sulla base di una convergenza politica tra Democrazia Cristiana , partito socialista , partito repubblicano , realizzatasi nell' ambito delle cose politicamente utili e possibili, che si è configurata la composizione del governo di coalizione e della maggioranza parlamentare ad essa connessa. a questa maggioranza precostituita concorrono con pari dignità la Sudtiroler Volkspartei e i rappresentanti parlamentari della Valle d'Aosta . questa convergenza politica di indirizzo è stata verificata, confermata e strutturata, sul piano programmatico, in un confronto chiaro, puntuale, concreto e costruttivo sulla base di indicazioni da me offerte nella mia responsabilità di presidente incaricato . in tale confronto sono stati concordati indirizzi per la formulazione e per l' attuazione del programma da parte del Governo. questo Governo è quindi un governo di coalizione , politica e programmatica, che si riferisce istituzionalmente ad una maggioranza parlamentare di cui è espressione. ciò pone il Governo e pone la sua maggioranza in una posizione centrale di responsabilità e di dovere nel Parlamento e nel paese. nel rispetto più pieno della sovranità delle assemblee parlamentari e in corretto rapporto con tutte le componenti parlamentari che non hanno concorso in modo costitutivo alla formazione della maggioranza, il Governo della Repubblica e la maggioranza che lo esprime opereranno con quei collegamenti che sono propri del regime parlamentare in un confronto aperto e costruttivo con i partiti e i gruppi, secondo il ruolo e la responsabilità che sono propri di ciascuno. questo collegamento tra Governo e maggioranza e questo comune confronto con tutte le parti parlamentari è il metodo non solo costituzionalmente più corretto ma anche più idoneo all' utile funzionamento dell' istituzione parlamentare e dell' istituzione governativa. il programma che il Governo presenta è stato elaborato sulla base e in aderenza agli indirizzi formulati e concordati dai rappresentanti della maggioranza con la mia partecipazione quale presidente incaricato e successivamente con il concorso istituzionale dei membri del Governo. esso vuole essere un programma di obiettivi, di linee di sviluppo e di misure urgenti e concrete. sono troppe le variabili economiche, sociali, politiche, interne ed internazionali perché un programma serio e realistico di un governo di coalizione possa e debba essere un programma per tutto e per sempre. nelle società moderne, con la disponibilità dei moderni sistemi di controllo e di verifica, con la ricca dialettica delle forze sociali e politiche, con una articolata dislocazione del potere, il Governo, il Parlamento con la sua maggioranza e l' opposizione, debbono saper governare con obiettivi e metodi chiari e con articolate e flessibili strategie nell' adozione delle misure, per poter rispondere alle esigenze della società in modo dinamico e concreto. questi i criteri cui il programma si ispira. questi i criteri cui intende ispirarsi il Governo nella sua azione, con la iniziativa e il controllo del Parlamento, che da qui inizia, con un confronto aperto con la società civile . nel discorso da me pronunziato alle Camere il 19 marzo scorso aveva avuto l' onore di sottolineare le caratteristiche costituzionali del Governo che si era formato il 4 agosto 1979 e il particolare rapporto di fiducia con il Capo dello Stato che, intrecciandosi con la fiducia parlamentare, ne aveva segnato la fisionomia e la stessa composizione. la nascita di questo Governo ha visto invece il ritorno alle caratteristiche proprie dei governi che nascono da un preciso accordo di coalizione. nell' accordo di Governo, i partiti che vi hanno partecipato sono stati peraltro concordi nell' affermare che la formazione di una nuova coalizione governativa non deve ingenerare pratiche di disorganicità e di frammentazione nell' azione del governo ma deve condurre ad una autentica collegialità nella sua azione con precisi impegni di istituzionalizzazione. ciò avverrà a livello dei rapporti politici, dei rapporti costituzionali e dei rapporti organizzativi interni. per quanto riguarda i rapporti politici, appare opportuna la previsione di regolari rapporti tra i segretari dei partiti della coalizione e il presidente del Consiglio dei ministri nonché, per i casi di preminente interesse nazionale , di consultazioni con i partiti all' opposizione. per quanto riguarda i rapporti costituzionali, fondamentale sarà la cura del Governo per una corretta e moderna impostazione dei rapporti con il Parlamento. siamo di fronte ad una configurazione del Parlamento come protagonista dialettico, con il Governo, del processo di decisione politica: e quindi in grado di apportare tutta una carica di esperienze, interessi, indagini, conoscenze che il Governo, da solo, non può pretendere di riassumere, in una società complessa e per tanti versi sconosciuta, come quella che viviamo ogni giorno. il limite di questa positiva evoluzione è però nelle scarse garanzie che l' intero sistema così come adesso funziona appresta per la decisione politica. viviamo in tempi e in congiunture tali che la non decisione o la decisione ritardata è il male peggiore in molte situazioni. ebbene, il Governo non ha, attualmente, la garanzia della decisione, del sì e del no in tempi ragionevoli. la stessa proliferazione dei decreti legge ha una, non certo la sola, delle sue cause proprio in questa assenza di garanzie sui tempi della decisione. vi sono, naturalmente, altre cause che il Governo si propone di eliminare riportando l' uso dei decreti legge all' ambito loro proprio, nel quale non è più possibile far confluire, salvo casi eccezionalissimi, i ritardi nel provvedere in via ordinaria, l' improvvida trascuratezza nel fronteggiare scadenze altrimenti prevedibili o esigenze sia pure importanti e politicamente urgenti ma sempre soddisfacibili in via di legislazione ordinaria. vi è inoltre, ancora più grave, un problema di tempi di decisione che trascende i singoli provvedimenti ed è quello che riguarda il programma complessivo di Governo. la grande crisi sociale, con colpi e contraccolpi che molto spesso partono da fuori del nostro paese, rende spesso scoraggiante il continuo riannodo di previsioni e di interventi, turbati da fattori incontrollabili: ciò richiede la realizzazione di un più stretto coordinamento tra la programmazione governativa ed una programmazione dei lavori parlamentari. vi è anche un terzo livello di rapporti, con cui salvaguardare la coerenza e la collegialità dell' azione governativa della coalizione. si tratta dei rapporti organizzativi interni alla struttura di Governo. verrà adottato in via normale il metodo di lavoro per comitati di ministri costituiti secondo aree omogenee, per colmare il divario oggi esistente tra una ripartizione ministeriale di competenze ancora ispirata a criteri tradizionali e in gran parte superati e l' esigenza di un intervento operativo proporzionato alla nuova dimensione dei problemi propria di una società moderna. e questo in attesa che in un organico disegno di legge si riordini il sistema stesso dell' amministrazione centrale dello Stato. in tal modo le deliberazioni di competenza del Consiglio dei ministri saranno adottate con maggiore rapidità e dopo congrua informazione. verrà, inoltre, risolto in modo più funzionale e moderno il problema della circolazione delle informazioni all' interno delle strutture ministeriali. tutti sanno che non siamo ancora riusciti a sanare quella che è forse la lacuna più vistosa dell' attuazione costituzionale almeno per quanto riguarda la struttura del Governo: la previsione di una vera struttura organizzativa per la Presidenza del Consiglio . il Parlamento è già investito del problema di dare precisi indirizzi per la urgente e indilazionabile ristrutturazione dell' apparato centrale e periferico dello Stato. la presentazione di uno snello disegno di legge per l' ordinamento della Presidenza del Consiglio dei ministri come struttura operativa a disposizione dell' intero Governo e non solo come supporto della opera del presidente del Consiglio è considerato impegno prioritario del Governo, che ne chiederà con urgenza l' esame da parte del Parlamento. in attesa dell' auspicata rapida approvazione della legge si provvederà, là dove possibile, con misure amministrative per la organizzazione di uffici idonei a soddisfare le esigenze di una puntuale verifica della realizzazione del programma di Governo nel suo aspetto legislativo e amministrativo con particolare attenzione alla esigenza di garantire la « copertura amministrativa » dei provvedimenti cioè il reale fabbisogno strumentale per la loro applicazione. sarà inoltre opportuna la previsione di collegamenti con il Parlamento per una standardizzazione degli schemi normativi che assicuri, anche mediante un chiaro consolidamento della legislazione vigente, come negli Stati più progrediti, la pratica certezza del diritto anche attraverso una sua comune intelligibilità. l' esigenza di uno stretto adeguamento delle politiche interne alla politica comunitaria richiede inoltre l' approntamento di una idonea struttura che, oltre a partecipare all' attuazione della politica comunitaria , deve operare per la programmazione ottimale da parte del nostro paese delle risorse comunitarie disponibili. al fine di una piena realizzazione della politica delle autonomie, che presuppone uno stretto collegamento tra Stato e regioni, si provvederà alla costituzione di un ufficio per gli affari regionali, che sarà dotato di ampie competenze anche di supporto per i rapporti periodici tra presidente del Consiglio dei ministri o ministro da lui delegato e i presidenti delle giunte regionali come auspicato dalla commissione parlamentare per le questioni regionali. ciò consentirà di realizzare il concorso delle regioni nelle scelte di politica generale nelle materie di loro competenza. nel nostro Stato, che è Stato di autonomie, per un ordinato svolgimento della funzione pubblica , è infatti necessario che l' apparato centrale e gli organi di autonomia operino in un rapporto di informazione e di colloquio che abbia per sfondo un disegno omogeneo di programmazione. occorrerà perciò provvedere, con apposita legge, anche al riordinamento degli uffici del commissario di Governo e degli uffici periferici dello Stato. l' ufficio per la funzione pubblica sarà dotato di strutture con poteri di coordinamento generale per la gestione del personale e dei mezzi e per l' utilizzazione delle tecniche più progredite di gestione. questa organizzazione degli uffici della Presidenza del Consiglio dei ministri comporterà devoluzione in tempi brevi delle attività gestionali finora affidate alla Presidenza del Consiglio dei ministri , ma non direttamente attinenti ai suoi specifici compiti, ai ministri rispettivamente competenti per materia. per quanto attiene ai problemi generali dell' amministrazione pubblica , il Governo si impegna a portare rapidamente a termine le iniziative già intraprese nella linea del rapporto Giannini, già in discussione davanti alla competente Commissione della Camera, e a sottoporre all' esame del Parlamento la riforma dei controlli sull' amministrazione dello Stato , in particolare della Corte dei conti , il riassetto degli enti pubblici , con attribuzione ad alcuni di essi di particolari poteri per la tutela degli interessi diffusi ed il riordinamento del sistema contrattuale delle aziende pubbliche. tra i problemi dello Stato, il Governo indica anche quello della trasparenza della attività politica. verrà presentato al Parlamento un disegno di legge per la disciplina delle spese elettorali dei candidati, che stabilisca precisi limiti e adeguati controlli, ed un altro per realizzare il controllo, da parte delle assemblee elettive, della situazione patrimoniale e tributaria degli eletti a cariche politiche e dei pubblici amministratori, nonché sulla regolamentazione dell' attività dei cosiddetti gruppi di pressione , al fine di rendere note, e quindi più controllabili, le iniziative di ogni ente o associazione che svolga attività nel campo della formazione degli indirizzi politici. si impone inoltre la revisione della normativa sul finanziamento dei partiti per un controllo più rigoroso sia dei bilanci sia delle contribuzioni volontarie o di altra origine, che dovranno per altro avvenire su un piano di assoluta pubblicità. onorevoli Deputati , la più grave questione con la quale si deve misurare oggi la nostra società è il terrorismo. la violenza e il terrorismo non sono propri soltanto del nostro paese, ma accompagnano da anni lo sviluppo delle democrazie industriali. nel nostro paese, per altro, negli ultimi anni il fenomeno ha assunto proporzioni così ampie da esigere la mobilitazione di tutte le forze politiche , sociali e di tutte le energie morali, civili e religiose. dobbiamo prendere coscienza che ogni volta che qualcuno cade sotto i colpi del terrorismo, ogni italiano, ognuno di noi, è colpito. il terrorismo non è solo il nemico di coloro che sono stati feriti e uccisi, dei magistrati, delle forze di polizia , dei sindacalisti, dei lavoratori, dei dirigenti, degli industriali, dei giornalisti, degli uomini politici che hanno pagato in questi anni un dolorosissimo, inaccettabile tributo di sangue, ma è il nemico di tutti noi, della nostra società, della nostra concezione della vita civile e democratica. le forze politiche e sociali dovranno operare per rimuovere le ragioni profonde di questo fenomeno di degenerazione politica; l' impegno di tutti dovrà tendere a isolare sempre di più coloro che , ripugnanti alla coscienza comune, non rifiutano copertura o addirittura offrono connivenza ai terroristi. l' eccezionale impegno della magistratura, delle forze dell'ordine e dei servizi di sicurezza , costretti ad operare in una naturale condizione di estremo svantaggio contro i metodi insidiosi e clandestini propri dei terroristi, hanno fatto conseguire alle istituzioni democratiche di una società aperta e libera, che tale vuole rimanere, significativi ed anche recenti successi, che dimostrano che possiamo battere il terrorismo nel pieno rispetto delle garanzie costituzionali. ma non dobbiamo illuderci di essere vicini alla conclusione di questa lotta, che richiederà ancora dolorosi sacrifici per far prevalere l' ordine democratico nel nostro paese. la via che il Governo intende percorrere è quella di una politica complessiva dell' ordine e della sicurezza pubblica che, insieme alla ferma applicazione delle leggi, persegua l' obiettivo di battere il disegno eversivo di aggregazione, in termini di complicità, acquiescenza, influenza, di sfere diverse della società attorno al metodo della violenza e del delitto. non occorrono nuove misure legislative né sul piano preventivo né su quello repressivo. occorrono piuttosto più incisive misure amministrative, organizzative e ordinative. le principali di esse riguardano la realizzazione di un opportuno ed efficace coordinamento, l' arricchimento della professionalità della polizia, con l' adozione di tecniche più moderne in materia di indagini, comunicazioni delle informazioni, analisi dei dati e valutazioni unitarie dei vari fenomeni di criminalità, comune e politica, che si intrecciano nel nostro paese. su tale linea si pongono le misure di potenziamento e rinnovamento tecnologico delle forze di polizia , che sono già in fase di avanzata realizzazione, e l' organizzazione della banca dei dati. presupposto di questo vasto intervento è la sollecita riforma dell' amministrazione di Pubblica Sicurezza e la connessa istituzione della Polizia di Stato . il Governo ritiene che la riforma debba essere realizzata con urgenza ed attuata sulla base dei principi largamente condivisi dalle forze politiche e parlamentari relativi allo stato giuridico , ai diritti e ai doveri degli appartenenti alla polizia e sulla base di un ordinamento della rappresentanza sindacale che salvaguardi, nell' interesse di tutti, in modo chiaro e definito l' autonomia della Polizia di Stato . ciò importa la pecularietà delle forme in cui si realizza la rappresentanza del suo personale, configurata, nel testo della Commissione interni di questa Camera, come piena e reale indipendenza esterna nel corso della esclusione di affiliazione, associazione e rapporti organizzativi con altri sindacati. questo non può e non vuole significare estraniamento di coloro che nella polizia servono, dalla realtà della vita civile e sociale. le forme della partecipazione a questa realtà non dovranno però mai far venire meno, neanche nelle apparenze, così importanti in questo campo, l' imparzialità della polizia, mediante la sua esclusiva sottoposizione alla legge e alle autorità da questa costituite, e l' autonomia da ogni soggetto estraneo a se stessa e all' ordinamento istituzionale. l' impegno posto dal Parlamento, con il concorso di un vastissimo arco di forze parlamentari, nella elaborazione della riforma dell' amministrazione di Pubblica Sicurezza , secondo linee schiettamente conformi ai principi democratici e di stato di diritto della nostra comunità, e lo impegno che il Governo della Repubblica qui solennemente prende di concorrere dapprima, in sede legislativa , all' approvazione in tempi brevi degli strumenti legislativi ponendo ciò come uno degli obiettivi primari del suo programma, e di realizzare poi, nella sede amministrativa di sua competenza, la riforma stessa, debbono — ritengo — costituire garanzia per tutti che gli obiettivi di partecipazione democratica e insieme di efficienza che la riforma si pone possano essere e saranno raggiunti nelle forme costituzionali corrette. iniziative e attività, che, al di là di qualunque intenzione, vogliano sopravanzare o pregiudicare le deliberazioni parlamentari, introdurrebbero elementi di grave turbativa nell' ordinamento giuridico e nella pubblica opinione , compromettendo l' immagine stessa della riforma e coinvolgendo il Governo nell' esercizio di doverose responsabilità per il rispetto non solo delle leggi vigenti, ma soprattutto di un costume di convinta e responsabile disciplina e di adesione, non solo formale, ai principi della sovranità parlamentare. particolarissima attenzione continuerà a venire dedicata ai servizi di informazione e di sicurezza , i quali, nonostante la riforma già attuata, mostrano alcune lacune e difetti di coordinamento che impongono un attento riesame dei loro aspetti, soprattutto sotto il profilo di una ripartizione di competenze, funzionale e territoriale. strettamente connessi con quelli dell' ordine e della sicurezza sono i problemi generali della giustizia. nell' ambito del « piano della giustizia » , in corso di attuazione, il Governo e i partiti della coalizione sottolineano l' urgenza della soluzione di alcuni problemi. verrà perciò accelerata la realizzazione delle misure organizzative, secondo programmi di spesa in aumento che mirino ad un rapido incremento di produttività dei servizi a partire dal bilancio dell' anno 1980. verranno anche potenziate le capacità operative del ministero della Giustizia , per metterlo in grado di assolvere con maggiore efficacia ai suoi compiti istituzionali di organizzazione di tutto lo apparato giudiziario affidatogli dalla Costituzione e di centro unitario di riferimento dell' attività legislativa e più ampiamente dell' attività legale del Governo. in questo settore vi sono alcuni punti già maturi per una soluzione; come la progressiva revisione delle circoscrizioni giudiziarie, al fine di riequilibrare il flusso di lavoro tra i diversi uffici giudiziari ; l' ampliamento delle competenze del giudice monocratico in materia civile e delle competenze del pretore in materia penale; l' estensione della normativa concernente il processo del lavoro ad altre categorie di controversie civili; l' adeguamento della competenza del giudice conciliatore; la prosecuzione della revisione delle depenalizzazioni e delle pene alternative, ed infine il complesso dei problemi concernenti la decriminalizzazione dei comportamenti non più sentiti dalla coscienza sociale come gravi infrazioni e la previsione di diverse e nuove ipotesi invece di atti criminali conformemente al nuovo sentimento della società. per quanto riguarda l' ordinamento giudiziario , deve essere ormai avviato a soluzione il problema dell' organizzazione del Pubblico ministero , sotto i profili della professionalità e della responsabilità, nel rispetto del disegno della Costituzione. di tale problema il Governo intende investire perciò il Parlamento in via preliminare. in correlazione con la riforma del processo penale si pone, infatti, più netta la questione della distinzione dei magistrati in due ruoli, l' uno con funzioni requirenti, l' altro con funzioni giudicanti, con le garanzie specifiche e differenziate richieste dalle due funzioni, secondo il disegno della Costituzione. occorrerebbe inoltre istituzionalizzare le modalità di informazioni reciproche e di elaborazione di comuni linee di azione tra le procure della Repubblica di distretto e le procure generali. in attesa che con la riforma del codice di procedura penale siano definiti i rapporti tra Pubblico ministero e polizia giudiziaria , si provvederà al potenziamento dei nuclei e delle sezioni di polizia giudiziaria , in particolare di quegli uffici che sono più fortemente impegnati nella lotta contro il terrorismo. per quanto riguarda il difficile, grave problema della procedura penale , il Governo si impegna a proporre, per la nuova delega per la riforma del processo penale , termini diversi e più brevi di quelli precedentemente indicati. tra i problemi processuali, particolare rilievo assume ormai quello del controllo sui provvedimenti restrittivi della libertà personale, soprattutto in fase istruttoria. verranno approfonditi gli studi relativi all' istituzione, come da più parti prospettato, del cosiddetto tribunale di libertà, cioè di un organo collegiale avente specifiche competenze in materia di tutela della libertà personale. nel frattempo, la via più utile sembra essere al Governo quella di rendere appellabili dinnanzi alla sezione istruttoria della Corte d'appello i provvedimenti restrittivi della libertà personale adottati dal Pubblico ministero o dal giudice istruttore . il Governo intende, inoltre, considerare le più ampie possibilità di diminuzione di pena per i concorrenti nei delitti di terrorismo che si dissociano e di esenzione della pena per coloro che volontariamente impediscono l' evento, con estensione anche ai fenomeni della criminalità organizzata . a tal fine sarà posta allo studio anche una diversa disciplina del procedimento diretto alla grazia che, fatte salve le prerogative del Capo dello Stato , preveda un ambito più ampio per la concessione della grazia stessa. il Governo proporrà altresì l' adozione di misure volte ad ottenere un ordinato e più celere svolgimento dei processi contro i terroristi e contro le altre forme di criminalità organizzata , e attuerà quelle per la tutela dei magistrati e la sicurezza della attività giudiziaria. vi è poi il problema della riforma organica della giustizia amministrativa già all' esame del Parlamento e in ordine alla quale il Governo parteciperà con proposte formulate tenendo conto delle diverse competenze fissate dalla Costituzione per i vari organi. nel riaffermare che le regioni costituiscono una essenziale intelaiatura dello Stato delle autonomie, il Governo s' impegna a portare avanti le ulteriori leggi quadro relative ai principi e criteri fondamentali delle riforme, così come previsto dalla legge costituzionale . dovranno altresì trovare adeguata e tempestiva soluzione la riforma delle autonomie locali e della finanza locale , per le quali il Governo intende svolgere un attivo ruolo di iniziativa. il Governo intende dedicare un impegno particolare ai problemi specifici delle comunità organizzate in regioni ad autonomia speciale . per il Trentino Alto Adige si conferma l' impegno per un sollecito completamento dell' attuazione dello statuto di autonomia, in particolare con la normativa concernente la parificazione delle lingue, il tribunale amministrativo di quella regione e la scuola. il Governo curerà che le commissioni paritetiche intensifichino la loro attività consultiva e ne valuterà le proposte con l' intento di pervenire a soluzioni che, rispettando il disposto statutario, si dimostrino idonee ad assicurare una equilibrata composizione delle esigenze della comunità locale, che è la finalità per la quale tutti debbono esprimere un costante e sincero impegno. nello stesso spirito il Governo, per facilitare l' accesso al pubblico impiego , promuoverà l' adeguamento della legge 23 ottobre 1961, numero 1165, concernente l' indennità speciale di seconda lingua, riportandola ai livelli monetari del periodo in cui fu emanata. per la Valle d'Aosta , il Governo si considera impegnato ad agire concretamente per il recupero integrale della specialità della regione e la rivalutazione del rapporto con lo Stato. in particolare, l' impegno è per la completa attuazione dello statuto, con riguardo immediato al trasferimento integrale delle competenze, alla revisione dei rapporti finanziari, all' attuazione della zona franca e alla soluzione degli altri problemi di quella regione. quanto al problema delle minoranze di lingua slovena, il Governo intende predisporre, conclusi che siano i lavori della Commissione speciale a tal fine costituita e sulla base degli stessi, un organico provvedimento di tutela, in stretto contatto con la regione Friuli Venezia Giulia . il Governo considera infatti i problemi delle minoranze come problema di civiltà, che devono essere risolti in un equilibrato rapporto tra diritti specifici e diritti generali, nel quadro della reale ed equa applicazione per tutti, maggioranze e minoranze, del principio di eguaglianza, di cui lo stato di diritto è e deve essere garante. il Governo è aperto ai contributi ed alle proposte delle altre regioni ad autonomia speciale , Sicilia e Sardegna, per una attenta valutazione dei loro ordinamenti statutari....... in relazione all' attuazione dello ordinamento regionale generale ed ai mutamenti sociali ed economici intervenuti in questi trent' anni . a casa l' ho mandato, prima di questa nostra riunione, com' è consuetudine, ai rappresentanti di tutti i partiti: anche ai rappresentanti del loro partito, onorevoli colleghi . il Governo, per quanto attiene ai problemi delle forze armate della Repubblica, riconferma che è obiettivo primario la loro efficienza, in termini di mezzi e di professionalità. alle forze armate il Governo vuole confermare che la difesa del paese non può essere intesa soltanto come problema di una amministrazione dello Stato ; essa non è un fatto esclusivamente militare, ma richiede la partecipazione consapevole, la solidarietà e la fiducia dei cittadini perché è un bene dell' intera comunità nazionale di cui le forze armate sono parte integrante , viva e vitale. in tale spirito si muovono le recenti norme di principio sulla disciplina militare. occorre ora completare l' iter degli altri provvedimenti e soprattutto impostare un programma che comprenda tutta la problematica del personale militare, sia giuridica sia economica. tra i problemi istituzionali che il Governo intende condurre rapidamente a soluzione vi sono anche quelli della revisione del Concordato con la Santa Sede e delle intese con i culti diversi da quello cattolico. per la revisione del Concordato il Governo procederà ora alla valutazione dei risultati della trattativa, condotta con grande impegno, prudenza politica e alta competenza giuridica dalla Commissione Gonella; prenderà i necessari contatti politici con la Santa Sede per giungere, previe le opportune consultazioni con le parti politiche, alla definitiva conclusione. quanto alle intese con i rappresentanti della Chiesa valdese e della confessione metodista ad essa collegata, allo schema di accordo già elaborato sono state proposte limitate modifiche da parte dei rappresentanti di detti culti; schema di accordo e relative proposte aggiuntive sono state diramate ai ministeri competenti per il necessario parere, al fine di giungere rapidamente ad apportare alla legislazione vigente le conseguenti modifiche. il Governo dichiara la propria disponibilità ad intese con altre confessioni, ove ne sia richiesto e ne ricorrano i presupposti. quanto ai problemi dell' informazione, si pone con carattere di estrema urgenza la regolamentazione delle radiotelecomunicazioni, conformemente ai principi costituzionali, come riaffermato dalla Suprema Corte , nel rispetto delle esigenze tecniche, fiscali, d' ordine pubblico e di sicurezza. al fine di garantire libertà e pluralismo dell' informazione, il Governo conferma l' impegno a realizzare la riforma dell' editoria. il Governo è consapevole dell' urgenza di questi problemi e non cela le sue preoccupazioni per le difficoltà parlamentari che la loro soluzione presenta, pronto ad assumere, per quanto di suo competenza e responsabilità, ogni idonea iniziativa sulla quale converga un ampio arco di forze politiche , sociali, imprenditoriali e culturali. un Governo che, pur impegnato ad affrontare in termini urgenti i più pressanti problemi della situazione presente, intenda come momento di sviluppo della società i valori culturali — che non sono solo dati di informazione e conoscenza, ma principi di moralità e coscienza — deve portare la necessaria attenzione ai problemi della ricerca e dell' istruzione, che sono inscindibilmente problemi dell' oggi e del domani. assume al riguardo rilevanza prioritaria l' istituzione di idonei apparati amministrativi centrali per la ricerca scientifica . dovrà anche avviarsi il riordinamento degli enti di ricerca — e in particolare del Cnr — per adeguare le strutture e le procedure al perseguimento degli obiettivi di interesse nazionale . il Governo si impegna alla tempestiva attuazione dei provvedimenti delegati per l' università, con particolare riguardo al dottorato di ricerca , all' istituzione del ruolo dei ricercatori, al potenziamento delle attività di ricerca fondamentale. si darà anche pronta attuazione alla riforma della scuola secondaria e degli istituti professionali. per la conservazione del territorio si opererà attraverso una programmata azione generalizzata di manutenzione del paese; in particolare si potenzieranno gli sforzi per la riforestazione, l' arginatura dei corsi d' acqua, il consolidamento dei territori soggetti a frane. in tema di beni culturali e ambientali, il Governo ha davanti a sé un impegno di grande rilievo. si tratta della legge quadro sulla tutela, per la quale esistono precise attese che non possono ulteriormente essere deluse. rispetto al settembre del 1979, quando furono presentati i documenti finanziari per quest' anno, si è verificato un drammatico mutamento dei dati esterni all' economia italiana . più arduo è divenuto il compito di dare soluzione ai problemi strutturali. l' aumento del prezzo del petrolio greggio, fra il 1978 ed il 1980, tocca il 110120 per cento , con un aggravio di 150 miliardi di dollari per le economie industrializzate (circa il 2,25 per cento del prodotto lordo). i paesi produttori di petrolio non sono disposti a vedere questo loro maggiore ricavo eroso da aumenti di prezzi dei prodotti manufatti. in conseguenza l' inflazione interna dei paesi industrializzati , che aveva parzialmente compensato lo shock petrolifero del 1973-1974 — occorre averlo ben chiaro — non è più un rimedio: dell' inflazione restano solo i danni, mentre scompare qualsiasi illusorio beneficio. nel 1980 l' economia, secondo le previsioni dei principali organismi economici internazionali, sarà caratterizzata da un forte rallentamento del tasso di crescita , da un aumento dell' inflazione e da un massiccio incremento del disavanzo della bilancia dei pagamenti dei paesi industriali, che riguarderà, in particolare, la Germania ed il Giappone. questa evoluzione non è ancora immediatamente evidente, perché, come nel 1974, continua in tutte le economie una spinta inerziale in parte nutrita dall' inflazione. negli USA tarda a manifestarsi l' attesa recessione; in Germania la domanda pare vigorosa; in Italia, diversamente dalle previsioni, la spinta congiunturale è stata massima nell' ultimo trimestre del 1979 ed è continuata nel primo trimestre dell' 80. le politiche monetarie sono ovunque orientate alla restrizione; in particolare, i tassi dell' interesse hanno raggiunto livelli mai prima toccati anche se differiscono da paese a paese. la politica monetaria particolarmente severa adottata negli USA nelle ultime settimane ha avuto come effetto un repentino apprezzamento del dollaro su tutte le altre valute. mentre l' andamento rispettivo del dollaro e delle principali monete europee aveva facilitato negli anni 1977-1978 il risanamento della situazione di squilibrio della nostra bilancia dei pagamenti , l' andamento opposto manifestatosi in queste ultime settimane contribuisce a rendere più difficili le prospettive dei nostri conti con l' estero. quello di difendere l' equilibrio della bilancia dei pagamenti è dunque un primo vincolo che deve essere rispettato. questo compito potrebbe risultare facilitato da un' adeguata e indispensabile azione di cooperazione internazionale. in una situazione in cui tutti i paesi industriali subiscono i riflessi del rincaro del petrolio, è interesse comune porre in essere politiche che consentano il finanziamento dei disavanzi per il tempo occorrente al recupero dell' equilibrio attraverso gli aumenti di produttività. l' Italia, a cui tocca l' onore di presiedere sia il Consiglio della Cee sia il vertice dei paesi industrializzati a Venezia, intraprenderà in quelle sedi ogni azione al fine di promuovere una cooperazione finalizzata al comune interesse, sia dei paesi industrializzati , sia di quelli in via di sviluppo. ma la cooperazione internazionale, pur necessaria per alleviare l' onere delle politiche interne, non può esimerci dai nostri obblighi: non può esimerci dagli obblighi di trovare nostre soluzioni, con nostri sacrifici, ai nostri problemi. il 1979 si è chiuso con un aumento del reddito del 5 per cento in termini reali, con un incremento dell' occupazione extra-agricola di 376 mila unità al gennaio di quest' anno rispetto ai 12 mesi prima e con un attivo della bilancia dei pagamenti correnti di oltre 4 mila miliardi di lire . nonostante la positiva evoluzione dell' attività produttiva nel corso del 1979, permangono nella loro gravità i problemi strutturali dell' economia italiana : Mezzogiorno, livelli della disoccupazione, funzionalità della Pubblica Amministrazione , centrale e periferica, squilibri della finanza pubblica , situazione di crisi di alcuni grandi gruppi e settori industriali. dalla primavera del 1979 l' inflazione è andata accelerandosi, raggiungendo nel marzo del 1980 il tasso del 22 per cento rispetto a 12 mesi prima, tornando cioè ai livelli massimi registrati nel 1976-1977, e accentuando progressivamente il differenziale rispetto ai paesi industrializzati . i partiti che sostengono il Governo, e il Governo con essi, hanno esplicitamente convenuto che la riduzione del ritmo dell' inflazione fino a ricondurla al livello medio della Comunità Europea e l' impegno di avviare a soluzione i problemi strutturali dell' economia costituiscono e debbono costituire l' obiettivo principale sul terreno della politica economica . il paese non può rinunciare all' obiettivo di contenere e di ridurre il tasso d' inflazione, che è condizione necessaria perché la ripresa produttiva avutasi nel corso del 1979 e proseguita nel primo trimestre del 1980 possa continuare, pur nelle più difficili condizioni del commercio internazionale e della domanda mondiale. questo obiettivo fondamentale, al quale deve essere commisurato l' insieme della politica economica del Governo, deve essere perseguito evitando il più possibile il ricorso a politiche restrittive della domanda e dell' attività produttiva per impedire gli effetti gravissimi di perdita di posti di lavoro , di riduzione degli investimenti, di mortificazione dello spirito imprenditoriale che ne potrebbero seguire. né può essere accettato passivamente il rischio che l' inflazione comprometta la stabilità del tasso di cambio e che la conseguente svalutazione alimenti ulteriormente la crescita dei prezzi in una spirale di degradazione del nostro sistema economico . dunque, se l' inflazione fosse lasciata libera, le conseguenze economiche e sociali sarebbero gravissime. se per frenarla si dovesse soffocare l' attività produttiva, le conseguenze sarebbero altrettanto gravi. solo un impegno comune delle parti sociali e dei pubblici poteri può consentire di sfuggire a questa alternativa. il Governo rivolge un appello agli imprenditori affinché, tenendo conto dei rilevanti progressi della produzione e della produttività realizzati negli ultimi mesi di forte espansione della attività economica, usino moderazione nella politica dei prezzi pur in presenza di un andamento dei costi che per cause esterne e per meccanismi interni di propagazione dell' inflazione permane elevato. rivolge altresì un appello ai lavoratori perché, tenendo conto dei meccanismi che sostengono il salario reale e dei consistenti progressi che i recenti contratti nazionali di lavoro hanno permesso, contengano le richieste salariali integrative, in modo da contribuire al controllo dell' inflazione. il Governo per parte sua si impegna a condurre una politica severa e rigorosa sul terreno della finanza pubblica , non consentendo ulteriori dilazioni del disavanzo pubblico e operando per migliorare la qualità e la produttività della spesa. a tal fine il Governo considera determinanti: una politica tributaria e dei contributi sociali rigorosa e fondata sopratutto sul recupero graduale dell' area delle evasioni, per il quale è essenziale l' approvazione delle misure urgenti incluse nella legge finanziaria ; una politica della spesa che miri al contenimento della crescita della spesa corrente e quindi a ridurre gradualmente il livello del disavanzo corrente. in tale direzione e in quella di un recupero di efficienza vanno responsabilizzati sempre più tutti i criteri decisionali del settore pubblico allargato. in particolare i partiti hanno concordato di realizzare la riforma delle pensioni , nel rispetto dei diritti maturati, allo scopo di rendere omogenee le normative dei vari istituti e di riequilibrare, nell' arco di un quinquennio, la gestione del sistema pensionistico . hanno altresì convenuto di completare la riforma sanitaria , riducendo le disfunzioni organizzative e istituzionali e realizzando meccanismi di controllo dei costi in modo da assicurare questi standards più alti di efficienza e di funzionalità operativa auspicati dalla collettività. in materia di cooperazione, è intendimento del Governo presentare un proprio provvedimento, elaborato sulla base delle risultanze cui è pervenuta una apposita commissione, istituita presso il ministero del Lavoro e della previdenza sociale , che concluderà i suoi lavori in questi giorni. occorre altresì rilanciare, sul piano europeo, la proposta di una direttiva comunitaria in materia di cooperazione, anche per aprire nuovi sbocchi occupazionali ai giovani, nonché ai settori e alle categorie socialmente meno favorite. il Governo intende altresì perseguire: una politica diretta al miglioramento della efficienza dell' offerta dei servizi pubblici e alla riduzione progressiva della divaricazione divenuta insostenibile tra prezzi e costi; uno sforzo di coordinamento della spesa di investimento delle amministrazioni centrali e periferiche e di accelerazione dei tempi di realizzazione; una destinazione prevalente verso il Mezzogiorno del flusso degli investimenti. i margini di tempo di fronte a noi sono ormai ristretti e coincidono con i prossimi mesi nei quali gli introiti valutari sono usualmente elevati. occorre conseguire entro questi margini di tempo una decisa riduzione del tasso di inflazione e delle aspettative che lo accompagnano. da tale mutamento dipende, tra l' altro, la possibilità di finanziare con mezzi non inflazionistici il fabbisogno del Tesoro, sbloccando altresì l' attuale preoccupante situazione del mercato finanziario . il Governo afferma altresì il proprio impegno per un rilancio della programmazione che nel medio periodo consenta un rinnovamento delle strutture economiche e sociali e un recupero della efficienza. occorre inoltre una organica politica in campo energetico che, operando tanto sulla domanda quanto sull' offerta, riduca la dipendenza dell' economia italiana dalle disponibilità petrolifere. su tale linea il Governo si propone di dar corso ad un comune approfondimento con le forze sociali , sindacali ed imprenditoriali, ricercando apporti e contributi per la definizione di una comune strategia di sviluppo . in attesa di definire un quadro più ampio di riferimento per la politica di programmazione, per l' immediato il Governo intende avviare a soluzione alcuni problemi che hanno carattere di urgenza, in primo luogo le gravi crisi aziendali nel Mezzogiorno e la riforma delle pensioni , la legge quadro del pubblico impiego , il rinnovo dei contratti scaduti del pubblico impiego e considerare la richiesta dei sindacati di un aumento delle detrazioni fiscali per i lavoratori dipendenti per il 1980, in un contesto che tenga conto della necessità di contenere la contrattazione aziendale almeno all' interno dei settori e delle aziende in crisi e di accrescere la produttività. il Governo è, inoltre, consapevole che l' ordinato svolgimento della vita economica dipende da condizioni di funzionalità, certezza ed efficienza del sistema bancario . esse a loro volta richiedono la definizione di profili giuridici certi ed uniformi per tutti gli operatori bancari e la sollecita normalizzazione dei vertici degli istituti di credito . in tal senso il Governo riconferma l' impegno assunto di procedere rapidamente alle nomine delle cariche vacanti nelle aziende di credito secondo i criteri indicati dal Parlamento. il Governo considera importante l' approvazione da parte delle Camere degli strumenti necessari per la gestione finanziaria dello Stato, quale punto di riferimento istituzionalmente certo dell' azione del Parlamento e del Governo. ogni soluzione diversa da questa comporterebbe gravi deroghe ai principi fondamentali del regime finanziario, minaccerebbe lo stesso corretto funzionamento delle istituzioni parlamentari nel rispetto dei doveri e delle scadenze costituzionali. il Governo è sensibile alle richieste avanzate dalle grandi organizzazioni sindacali in ordine alle crisi settoriali, alla disoccupazione soprattutto giovanile ed ai temi delle condizioni delle famiglie dei lavoratori e del loro reddito nella presente fase. esso ha il dovere di inquadrare ciascuno di questi problemi e le linee della loro soluzione in una politica di iniziativa più vasta, diretta a salvaguardare il lavoro e la produzione dalle difficoltà nella crisi economica interna ed internazionale. il Governo si dichiara disponibile — dopo aver verificato la volontà del Parlamento — ad avviare un ampio confronto con le organizzazioni dei lavoratori e degli imprenditori per il rilancio della politica di programmazione e per la definizione dei suoi contenuti e degli strumenti della sua attuazione. entro tale contesto può essere assicurato il contemporaneo perseguimento degli obiettivi di lotta all' inflazione, di rilancio degli investimenti, soprattutto nel Mezzogiorno, di sostegno dell' attività produttiva e delle esportazioni, che sono vitali per la continuità del nostro sviluppo, di perequazione fiscale, di attenuazione degli squilibri sociali. questo confronto avrà come punto di riferimento un documento di impostazione economica complessiva che il Governo si impegna a presentare al Parlamento ed a discutere con le organizzazioni sindacali ed imprenditoriali. il Governo, di fronte alle tensioni ed alle difficoltà che derivano dal quadro economico internazionale ed alla perdurante gravità dei problemi economici interni, non può non fare appello alla solidarietà delle forze politiche e sociali perché vogliano contribuire allo sforzo necessario per garantire lo sviluppo economico e sociale del nostro paese. i partiti che sostengono il Governo, e il Governo con essi, hanno tra di loro convenuto, oltre all' indirizzo generale appena esposto, alcune linee di azione specifica che ora cercherò sommariamente di indicare. per quanto riguarda la politica tributaria , il Governo intende realizzare la riduzione dell' area dell' evasione e dell' erosione legale. questa riduzione è diretta a creare lo spazio per riequilibrare la distribuzione del prelievo mediante una detassazione simmetrica al recupero del gettito indotto dalla riduzione dell' evasione e dell' erosione. attraverso tale detassazione, da ottenersi mediante il ridisegno delle aliquote, l' aumento delle detrazioni e una revisione della tassazione della famiglia, si intende riportare equità nel sistema tributario , compensando la distorsione nella distribuzione del carico tributario determinata dall' inflazione. l' esperienza dell' ultimo anno ha insegnato che è possibile ridurre l' evasione. l' azione iniziata deve essere perseguita estendendola sul fronte dei contribuenti singoli, rendendo sempre maggiore il rischio per l' evasore di essere scoperto e punito e coinvolgendo i contribuenti con l' azione diretta a rendere trasparente il rapporto amministrazione-contribuenti. in ordine agli aspetti più specificatamente tributari queste appaiono in sintesi le linee di azione da perseguire. in primo luogo, la ristrutturazione dell' amministrazione finanziaria con la presentazione in Parlamento di un apposito disegno di legge e con un continuo sforzo di organizzazione e di coinvolgimento degli uomini e delle strutture esistenti; la definizione di nuovi programmi di verifica e di accertamento sulla base di criteri obiettivi di concentrazione delle forze e di selezione dei contribuenti; la graduale adozione e messa a punto di sistemi di controllo compresa anche la concessione in detrazione delle spese mediche specialistiche; l' approvazione, da parte del Parlamento, del provvedimento che rimuove la pregiudiziale tributaria in campo penale; l' impegno urgente ad accrescere l' efficienza dei meccanismi del contenzioso al fino di evitare, in quella fase, strozzature gravi a tutto vantaggio dei contribuenti meno scrupolosi; la revisione del sistema impositivo vigente sugli immobili urbani, fermo restando il vincolo della parità di gettito, allo scopo di ridurre le sperequazioni esistenti, favorendo il valore sociale della prima abitazione, di eliminare gli effetti disincentivanti la trasferibilità delle abitazioni e di restituire agli enti locali una imposizione autonoma sugli immobili; la ristrutturazione del catasto dei fabbricati al fine di disporre di uno strumento di rilevazione aggiornato e in grado di fornire i parametri per il calcolo del reddito e del valore patrimoniale; la revisione del sistema degli esoneri, delle sospensioni, delle dilazioni, dei rimborsi relativi e delle imposte di fabbricazione, che implicano una crescente erosione della base imponibile ; il rafforzamento del sistema di accertamento analitico e documentale. i partiti hanno concordato che la politica energetica , di fronte alla perdurante gravità del problema dell' approvvigionamento di petrolio, costituisce un caposaldo della politica del Governo. si è stabilito di aggiornare e verificare periodicamente il piano energetico nazionale. partendo da una valutazione della domanda nel medio e lungo periodo, si perseguirà la riduzione della dipendenza dal petrolio attraverso la conservazione e l' uso razionale dell' energia, lo sviluppo delle fonti rinnovabili e di quelle alternative. per quanto riguarda in particolare l' energia nucleare , si impone la necessità, nel quadro di un impiego limitato e controllato di questa fonte, di completare gli studi e le indagini per la determinazione delle suscettività dei siti per la localizzazione delle centrali, studi da trasmettere nei termini più brevi possibili alle regioni ed ai comuni interessati, mentre parallelamente andrà iniziato il riesame della normativa legislativa afferente la localizzazione delle centrali nucleari . occorre inoltre affrontare e risolvere i fondamentali problemi relativi alle garanzie di sicurezza, alla programmazione territoriale degli insediamenti ed alle condizioni di partecipazione delle regioni e di acquisizione del relativo consenso sociale. si inserisce in questa direzione la graduale separazione delle funzioni di controllo per la sicurezza da quelle di ricerca e di sviluppo attualmente concentrate nel CNEN. tale separazione deve avvenire gradualmente e senza determinare alcuna interruzione nella funzionalità dei controlli stessi. l' approvvigionamento petrolifero, che rimarrà comunque prevalente e necessario per il soddisfacimento della domanda di energia del paese, deve essere perseguito anche con appropriate iniziative di Governo per stabilire rapporti di collaborazione e di interscambio di lungo periodo con i paesi produttori, sollecitando un analogo atteggiamento in sede comunitaria e in quella dell' Agenzia internazionale per l' energia. per quanto riguarda il metano, occorre prevedere una iniziativa dell' Eni, in collaborazione con le regioni, per la progettazione e la costruzione delle reti che consentano il più rapido impiego di tale fonte nel Mezzogiorno. un' azione specifica deve essere sviluppata per la riorganizzazione dei servizi energetici locali, soprattutto nelle società municipalizzate, per la estensione ad attività collaterali e complementari. per quanto riguarda infine i prezzi e le tariffe, l' adeguamento ai livelli internazionali deve essere accompagnato da una salvaguardia delle fasce di consumo sociale dei percettori di bassi redditi e dalla considerazione delle esigenze della programmazione territoriale e di settore. il Governo intende definire e porre al centro della trattativa con le parti sociali le linee di azione in grado di affrontare il problema di fondo della disoccupazione e del Mezzogiorno. tali linee intendono: razionalizzare il sistema degli incentivi e concentrare nel Mezzogiorno gli interventi che comportano aumenti nei livelli di occupazione ; creare un contesto più trasparente nell' utilizzo dei vari strumenti di intervento, teso a ricostruire più corrette regole di comportamento degli enti e delle aziende del settore pubblico . si vuole evitare, salvo decisioni esplicite, l' allargamento dell' intervento pubblico nell' economia per utilizzare positivamente le forze imprenditoriali espresse dalle aziende di piccola e media dimensione; ordinare secondo un preciso criterio di priorità, definito anche nello sforzo finanziario richiesto, gli interventi nei settori da sviluppare per il rilevante contenuto di innovazione che consentono, nei settori da risanare — automobile e settori di base — e infine nelle iniziative sostitutive delle attività da abbandonare; attribuire priorità agli interventi in grado di attenuare gli esistenti differenziali di costo e di produttività rispetto alle aree ed alle economie più avanzate. i differenziali nel costo dell' energia, nella disponibilità di servizi tradizionali ed avanzati di telecomunicazioni, nella dotazione di infrastrutture per il trasporto collettivo di merci e di persone sono quelli strategici su cui incidere e sui quali concentrare, anche a discapito di altri settori di intervento tradizionale, l' intervento pubblico; infine, modificare incisivamente la struttura dell' offerta del lavoro per rimuovere le rigidità esistenti nel meccanismo del collocamento. la struttura degli incentivi sarà indirizzata verso forme automatiche di utilizzo, nonché verso il proporzionamento del contributo in conto capitale alla occupazione effettiva e la differenziazione delle misure a favore delle regioni a minor grado di sviluppo. deve essere predisposto il rifinanziamento contestuale alla riforma della Cassa per il Mezzogiorno , provvedendo allo scorporo delle attività di amministrazione delle opere già compiute e delle azioni di completamento delle opere in corso , affidandole alle regioni, in modo tale che la Cassa possa trasformarsi in un centro di attivazione e di coordinamento per la gestione diffusa di strumenti e di soggetti di intervento; la Cassa si specializzerà in un organismo di progettazione e di general contractor per i progetti speciali e di gestione di società per la promozione di assistenza tecnica , di ricerca, di innovazioni. per le partecipazioni statali , occorre procedere non solo all' approntamento, in contemporanea con il rifinanziamento, di un rigoroso piano di risanamento delle aziende in difficoltà, per le quali esistono prospettive di efficienza, ma altresì alla instaurazione dei metodi di certificazione delle gestioni, ad una revisione degli statuti attraverso i quali meglio definirei rapporti interni al sistema e infine ad una revisione dell' insieme delle finanziarie ed in particolare dei loro rapporti con le società controllate e con il sistema bancario . l' esame dei settori e dei gruppi di aziende pubblici e privati in crisi va rapidamente ultimato, procedendo alla definizione delle attività produttive da risanare, di quelle da liquidare (salvaguardando i livelli di occupazione nel Mezzogiorno) e di quelli da rilanciare, secondo le indicazioni prima fornite ed operando attraverso la utilizzazione unificata di tutti gli strumenti di intervento esistenti, coordinati da un solo centro decisionale. lo sviluppo spontaneo espresso dalle imprese di piccola e media dimensione va raccolto positivamente, normalizzandone gli eventuali aspetti patologici. ciò significa procedere, esprimendo un sostanziale differenziale a favore del sud, soprattutto sulla via della incentivazione automatica ancorata ad interventi sul costo del lavoro , sul costo del denaro , sul trattamento fiscale delle spese per la ricerca e lo sviluppo, per la commercializzazione e per la formazione professionale . particolare attenzione sarà posta al sostegno degli investimenti artigiani e commerciali attraverso dotazioni al credito agevolato e programmi di sviluppo e ristrutturazione delle imprese e delle forme associative, nonché attraverso la creazione, soprattutto nelle aree meno dotate, di strutture dei mercati all' ingrosso integrate ed efficienti. sarà elaborato un disegno di legge quadro per il rilancio della programmazione e di sostegno anche finanziario nel settore turistico. nel settore dei trasporti, il Governo si propone di affrontare la carenza di coordinamento tra le varie componenti del sistema, che deve essere raccordato alle esigenze di sviluppo del paese , anche attraverso una proposta del Governo per la riforma dell' azienda delle Ferrovie dello Stato . l' organizzazione di forme più flessibili d' impiego dei lavoratori va sperimentalmente accompagnata, parallelamente alla riforma del collocamento, dalla creazione di una agenzia del lavoro con il compito di sviluppare opportune forme di impiego di lavoratori che hanno ultimato il rapporto di lavoro con l' azienda, e di quote di lavoro giovanile in lavori a termine e a tempo parziale alternati con periodi di formazione professionale , in vista di una loro utilizzazione nel sistema produttivo . la progettata agenzia potrà contribuire inoltre a unificare e rendere più agili i circuiti di mobilità e a predisporre piani di intervento straordinario per aree con più accentuato squilibrio occupazionale. tali piani di intervento potranno prevedere l' impiego di contingenti di disoccupati, soprattutto giovani, da destinare ad attività di interesse sociale coerenti con i programmi di cui sopra ed inserite nei piani regionali di sviluppo, o a lavori produttivi a termine presso imprese, o ad attività di formazione finalizzate. vanno poi definiti piani pluriennali di domanda pubblica, garantiti nei livelli quantitativi e nelle specificazioni qualitative, per quanto concerne gli impianti energetici, le telecomunicazioni e il trasporto pubblico . in ordine ai problemi della agricoltura, l' obiettivo intermedio dell' ammodernamento e del potenziamento di tutto l' apparato produttivo agricolo-alimentare deve essere perseguito soprattutto attraverso la attuazione delle leggi e il rilancio di una politica di programmazione con la rapida definizione del piano agricolo-alimentare. in tale contesto occorrerà procedere all' adeguamento delle strutture amministrative del ministero dell'Agricoltura , dell' AIMA e delle altre strutture pubbliche operanti nel settore, al rifinanziamento della legge sulla montagna e del fondo di solidarietà nazionale e soprattutto ad una riforma del credito agrario. l' approvazione del disegno di legge sui contratti agrari già all' esame del Senato e della legge quadro sui parchi e sulle riserve, l' avvio della discussione sulla riforma della cooperazione, l' applicazione della legge sulle associazioni dei produttori agricoli, l' adeguamento della organizzazione dei consorzi agrari diretto ad accentuare e valorizzare il loro carattere cooperativo e lo sviluppo di una effettiva e razionale attività promozionale per le esportazioni agricole, devono essere altri momenti significativi nello sforzo di dare attuazione ad una politica organica per l' agricoltura. nell' ambito della politica agricola comunitaria, occorre continuare nell' azione di riequilibrio già iniziata col « pacchetto mediterraneo » dando concreta applicazione ai principi del trattato di Roma , correggendo gli squilibri che attualmente penalizzano le produzioni del nostro paese. la politica delle strutture agricole dovrà essere potenziata al fine di ridurre le sperequazioni esistenti tra le diverse regioni. si dovrebbero inoltre eliminare rapidamente i montanti compensativi ancora esistenti, che distorcono artificiosamente la concorrenzialità nel mercato comune . nel settore dell' edilizia, obiettivo centrale dell' azione del governo è assicurare un incremento dell' offerta d' alloggi, in locazione e in vendita, realizzare programmi coordinati di infrastrutture in funzione di sviluppo sia economico che civile, favorire l' affermarsi di una migliore qualità della vita urbana mediante il rafforzamento della disciplina urbanistica ed il miglioramento della gestione del territorio. in concreto si tratta di conseguire attraverso appropriate iniziative i seguenti obiettivi: recuperare al settore dell' edilizia il risparmio delle famiglie ed il finanziamento degli investitori istituzionali, al fine di incrementare l' offerta di case in locazione; sostenere la domanda di case in proprietà, anche con agevolazioni ed incentivi diversi da quelli previsti nel piano decennale , ma da inserire nel medesimo; rendere più efficienti gli organismi pubblici incaricati della realizzazione dei programmi costruttivi avviando la riforma degli istituti autonomi case popolari ; attivare oltre a quelli previsti dal piano decennale , programmi di recupero del patrimonio esistente finalizzati ad accrescere l' offerta delle abitazioni; razionalizzare il processo edilizio nel suo complesso attraverso la riconversione tecnologica e la standardizzazione della produzione ai fini di un più efficace contenimento dei costi; attivare tutte quelle misure che consentano la rapida ed effettiva disponibilità di aree fabbricabili. è comunque essenziale che l' intervento pubblico nel settore conservi un ruolo significativo mantenendosi, attraverso costanti e adeguati flussi di finanziamenti per l' intero arco del piano decennale , su livelli di investimenti dell' ordine di un quinto di quelli complessivi dell' edilizia. l' attenzione maggiore va, quindi, rivolta alla puntuale attuazione dei programmi della legge numero 457, per evitare ritardi nella realizzazione dei programmi. dovranno poi essere attentamente vagliate le possibilità di provvedere, con eventuali programmi a carattere straordinario raccordati al piano decennale , ad ovviare a necessità abitative e urgenti ed indifferibili, specie per alcune aree metropolitane . se anche la disciplina dell' equo canone e quella urbanistica potranno essere adeguate alle esperienze e agli accadimenti più recenti, il settore intero potrà invertire la tendenza e nuovamente contribuire in termini significativi allo sviluppo complessivo. grave, complessa e delicata, con note che suscitano ansietà e preoccupazioni, è la situazione internazionale in cui il Governo si trova ad operare. secondo gli intendimenti del Governo continueranno a costituire riferimento essenziale della presenza del nostro paese in campo internazionale quegli elementi che hanno trovato anche di recente in Parlamento il rinnovato riscontro di un ampio ed esplicito consenso delle forze politiche : da un lato la partecipazione solidale e convinta all' Alleanza Atlantica ed alla NATO, organizzazione prettamente difensiva, e dall' altro il convinto impegno per la realizzazione di una sempre più stretta integrazione economica e cooperazione politica europea . l' ho sentito altre volte! l' esercizio in corso da parte del nostro paese della Presidenza di turno comunitaria intende ispirarsi a questi principi e continuerà ad essere caratterizzata dalle esigenze prioritarie dettate dal peso preponderante di eventi e di problemi da risolvere, di fronte ai quali i paesi della comunità europea non possono in alcun modo sottrarsi alle loro responsabilità politiche ed economiche. in questo contesto, l' Italia è più che mai propensa a che l' Europa e gli USA, unitamente alle altre nazioni alleate ed amiche, elaborino e realizzino con opportune consultazioni una strategia globale di sicurezza, di sviluppo e di pace: una strategia unitaria e ferma negli obiettivi e sugli indirizzi di fondo, flessibile ed articolata nelle modalità e nelle iniziative, valorizzando la specificità propria dell' Europa e dei singoli paesi europei . l' idea di una Europa neutrale o terzaforzista non è accettabile sul piano dei principi e dei valori; non è realistica nel quadro dei grandi equilibri; può, al di là delle intenzioni di chi la propugna, introdurre elementi gravi di destabilizzazione per gli spazi ignoti che aprirebbe alla dislocazione delle influenze internazionali. una Europa libera, democratica, che esprima la sua specifica soggettività, ferma nella tutela della sua sicurezza e del suo patrimonio di libertà e di cultura, aperta al dialogo e all' amicizia con tutti i popoli, solidale nei suoi vincoli interni ed esterni, può essere invece un elemento di grande stabilità e sicurezza per tutti. dalla risoluzione sulla politica estera approvata a larga maggioranza dalla Camera dei Deputati il 12 marzo scorso è stata riaffermata l' esigenza per l' Italia del quadro della solidarietà atlantica, nel quale possono in particolare essere assunti impegni ed iniziative che consentano di essere autorevole partner degli USA. in effetti, pace, sicurezza e garanzia della distensione richiedono il mantenimento di condizioni di equilibrio delle forze e degli armamenti. in questo spirito l' Italia ha aderito al programma di ammodernamento delle forze nucleari di teatro ed alla contestuale offerta negoziale avanzata alla controparte sovietica per un accordo limitativo e riduttivo, al più basso livello possibile, di tali armamenti. da parte del Governo si conferma l' impegno a svolgere ogni possibile utile azione anche al più alto livello politico, come già concordato in sede parlamentare, al fine di conseguire una risposta costruttiva a questa offerta. nello stesso spirito è auspicata dalla Italia una pronta ratifica degli accordi SALT II da parte del Congresso americano , quale premessa per l' inizio dei negoziati SALT III , in modo da aprire la strada ad ulteriori progressi nel campo della limitazione degli armamenti nucleari. così come il Governo intende perseguire in tutti i fori pertinenti ogni sforzo per conseguire anche nel campo degli armamenti convenzionali equilibri che si muovono verso il più basso livello possibile. nel contesto dei rapporti est ovest , è anche intendimento del Governo avvalersi dei positivi rapporti che sono stati instaurati dall' Italia con l' Unione Sovietica e con gli altri paesi dell' Europa orientale sul piano bilaterale, sia politico che economico, per continuare il dialogo. ciò soprattutto per contribuire a salvaguardare il ruolo essenziale che la conferenza per la sicurezza e la cooperazione in Europa può svolgere per la distensione. la preparazione della riunione di Madrid nell' autunno prossimo sarà assiduamente da noi proseguita con tutti i paesi partecipanti, ivi compresa l' Unione Sovietica , ai livelli appropriati. dipenderà dal comportamento di ciascuno nei prossimi mesi se potrà essere ristabilito il clima di fiducia che è indispensabile perché nella riunione di Madrid possano essere conseguiti risultati concreti. elemento di rilevante importanza e garanzia di completezza dell' azione del governo in campo internazionale , che pone al vertice dell' ispirazione civile, liberale e democratica della nostra politica estera la tutela dei diritti dell' uomo , sarà inoltre l' attiva partecipazione dell' Italia all' Organizzazione delle Nazioni Unite ed alle istituzioni specializzate. il governo italiano porrà in essere ogni sforzo affinché tutti gli Stati riconoscano completamente che la distensione è l' unica via percorribile per evitare una pericolosa spirale involutiva dei rapporti internazionali. per parte sua, il Governo continuerà a farsi carico — anche attraverso una intensificazione della prassi delle consultazioni dirette con capi di Stato e di Governo dei maggiori paesi europei e degli USA di fronte alla preoccupante paralisi che attualmente incombe nel processo distensivo a seguito dell' ingiustificabile, condannabile, e fermamente condannato intervento militare sovietico in Afghanistan, di contribuire alla determinazione di risposte politiche adeguate e tempestive che tengano conto dell' interesse reciproco ad un raccordo esistente fra Europa e USA. per il superamento della crisi afgana il Governo continuerà a perseguire la linea che ha ispirato l' iniziativa dei « nove » , lanciata il 19 febbraio scorso a Roma, e che si concretizza nella prospettiva di un Afghanistan neutrale. nei giorni scorsi si è avuta la decisione iraniana di non compiere quello che si configurava come l' avvio verso la soluzione della grave crisi prodottasi a seguito dell' occupazione della sede dell' ambasciata degli USA a Teheran. il mancato passaggio degli ostaggi sotto il controllo delle autorità governative ha provocato nuove misure da parte degli USA nei confronti dell' Iran. l' Italia è pienamente solidale con il sentimento del popolo americano . è veramente grave che dopo un così lungo periodo di tempo non sia stato possibile far prevalere il diritto e, prima di esso, la ragione. dal perdurare di questo stato di cose escono ferite antiche tradizioni della comunità internazionale ed invalidati i suoi normali mezzi di comunicazione. sono pratiche inaccettabili: tanto più lo sono perché, in una epoca come quella che stiamo vivendo, esse tendono a propagarsi. a seguito di una consultazione di emergenza dei ministri degli Esteri dei « nove » a Lisbona, gli ambasciatori a Teheran dei paesi della comunità europea hanno effettuato immediatamente un passo presso il presidente della Repubblica islamica d' Iran per richiedere la liberazione degli ostaggi ed ottenere dalle autorità iraniane precisazioni ed assicurazioni circa la data e le modalità della liberazione stessa. gli ambasciatori dei « nove » sono stati convocati per consultazioni da parte dei rispettivi governi, per riferire sulla risposta iraniana alle richieste dei « nove » . sulla base di tale risposta i paesi della comunità europea determineranno le loro posizioni e definiranno il loro atteggiamento. deve però essere chiaro fin d' ora che nell' azione del governo italiano vi è certo il rispetto per la difficile ricerca di espressione della sua peculiarità nazionale da parte del popolo iraniano, vi è la prudente preoccupazione di non introdurre altri elementi di turbamento in una così difficile situazione e di salvaguardare anche legittimi interessi reali e personali, ma vi è la più piena solidarietà con il popolo e con il governo degli USA e la più ferma determinazione a concorrere nelle opportune sedi internazionali, multilaterali e bilaterali, e nella salvaguardia del diritto delle genti , alla garanzia della incolumità e della liberazione degli ostaggi ingiustamente trattenuti. una rivoluzione che vuole essere processo di liberazione e di indipendenza non può offuscare se stessa con così gravi violazioni del diritto: la giustizia può essere reclamata solo comportandosi secondo giustizia. è l' appello che con amicizia e fermezza rivolgiamo ai dirigenti iraniani. per i problemi del Medio Oriente , vorrei anzitutto richiamarmi, con riferimento agli incontri di questi giorni del presidente degli USA con il presidente Sadat e con il Primo Ministro Begin, alle dichiarazioni con le quali l' Italia, insieme agli altri paesi della comunità europea, prese posizione in ordine ai risultati di Camp David ed ai successivi accordi di Washington. con tali dichiarazioni fu assunta sul piano internazionale la responsabilità di una valutazione positiva delle intese raggiunte, quale passo importante per introdurre elementi positivi di movimento nella situazione di stallo che si era creata ai fini della soluzione dei problemi del Medio Oriente . l' auspicio del Governo è lo stesso di allora. che, cioè, la rinnovata iniziativa del presidente Carter riesca a far recepire dalle parti l' esigenza della piena e costruttiva conclusione dei negoziati. in questo contesto, il governo italiano si adopererà perché non manchi il contributo responsabile di iniziative realistiche e costruttive, sempre in collegamenti con gli USA. abbiamo ben presenti gli elementi reali della situazione. sono quelli su cui si fondano, i principi sanciti per i negoziati dalle risoluzioni del Consiglio di sicurezza e sono quelli che in tale prospettiva, debbono presiedere al comportamento di tutte le parti, di Israele come dei paesi arabi e dell' Organizzazione per la liberazione della Palestina : il diritto di tutti gli Stati della regione, e tra di essi del popolo palestinese , di vivere in pace entro frontiere sicure, riconosciute e garantite, nel presupposto del recupero da parte non solo dell' Egitto, ma anche di tutti gli altri Stati arabi , dell' integrità territoriale. con riferimento a tale quadro di problemi e di principi, il governo italiano è ben consapevole che è attraverso l' esercizio del diritto alla graduale autodeterminazione che potrà trovare soluzione il drammatico problema del popolo palestinese . è quindi necessario che da tutte le parti si faccia lo sforzo di arrendersi infine all' evidenza. due grandi popoli, il popolo d' Israele ed il popolo palestinese non possono che arrendersi davanti ad una considerazione: che essi debbono trovare la via di una leale convivenza. il Governo intende dare il suo contributo affinché il dialogo si estenda, le preclusioni cessino e tutti i protagonisti accettino infine di parlare con tutti: non esiste orizzonte se non catastrofico per una opzione militare nella soluzione del problema; non vi è che instabilità e pericolo per il mantenimento delle attuali precarie condizioni di equilibrio; esiste solo la via del negoziato cui recuperare tutti i soggetti interessati. sarà inoltre cura del Governo dare nuovo impulso a quei rapporti bilaterali che sono caratterizzati dalla comune matrice mediterranea. è infatti nostro preciso interesse rendere più strette e fruttuose le relazioni con i paesi nordafricani, auspicando che vengano risolti in un quadro di mantenimento della pace, della sicurezza, dell' autonomia, i problemi che vicendevolmente li interessano. l' alto grado di complementarità tra i rispettivi sistemi economici consente di approfondire ed espandere i rapporti di collaborazione tecnica ed economica con Tunisia, Libia ed Algeria. un altro paese del bacino mediterraneo verso il quale il Governo intende rivolgere la sua particolare attenzione è Malta. sin dal 1976 l' Italia si è dichiarata disponibile per garantire la neutralità dell' isola, insieme ad altri vicini, europei e arabi, favorendo contestuali intese fra gli stessi paesi garanti e Malta per definire una consistente assistenza economica e finanziaria, per la quale il Governo è pronto a prendere le opportune iniziative. pari attenzione il Governo porterà all' intensificazione dei rapporti politici ed economici di paesi vicini ed amici, come la Jugoslavia e l' Austria. con la Jugoslavia il rapporto bilaterale ha raggiunto un livello in cui risaltano un clima, una ampiezza ed una profondità tali da riscuotere un particolare riconoscimento in campo internazionale in quanto di considerevole rilevanza anche ai fini della stabilità generale. buona è stata l' intensificazione dei contatti diretti a livelli governativo, regionale e dell' imprenditoria, che saranno proseguiti con assiduità ed egualmente buoni sono gli scambi frontalieri. motivo di compiacimento infine che la Presidenza italiana di turno abbia potuto operare negli ultimi mesi per conseguire il risultato dell' accordo tra Jugoslavia e comunità economica europea, firmato a Belgrado il 2 aprile scorso. quanto alle relazioni con l' Austria, che sono intense e proficue, esse attendono di ricevere ulteriore impulso anche sul piano bilaterale. a tal fine concordiamo con il governo austriaco che è da affrettare il momento in cui Vienna rilascerà la cosiddetta « quietanza » in ordine all' attuazione del « pacchetto » per l' Alto Adige , per il perfezionamento del quale sono stati fatti del resto passi avanti sostanziali. da parte del Governo è intenzione di proseguire sulla linea che riteniamo appropriata verso la vicina Albania, una linea che si configura in termini di tangibili manifestazioni di interesse dell' Italia allo sviluppo dei rapporti bilaterali di buon vicinato e di collaborazione nel rispetto delle linee di azione internazionale proprie di quel paese. particolare attenzione il Governo rivolgerà anche ai paesi del Corno d' Africa , in considerazione dei nostri tradizionali legami e per favorire il mantenimento di rapporti con l' Occidente da parte di quei paesi, impegnandoci a sostenere tutte le iniziative a favore di soluzioni pacifiche, al di fuori di qualsiasi coinvolgimento politico-militare esterno, promosse dagli stessi paesi africani sulla base dei principi dell' Organizzazione per l' unità africana e delle Nazioni Unite . il Governo intende inoltre rispondere con spirito di una sempre maggiore amicizia alle aperture calorose e cordiali che provengono dalla Repubblica popolare di Cina. i rapporti con questo grande paese, che si sono intensificati in questi ultimi anni, hanno ricevuto un ulteriore impulso a seguito della recente visita in Italia del Primo Ministro Hua Guofeng , che abbiamo accolto con spirito di amicizia e le cui attestazioni di stima e amicizia abbiamo ricevuto. verso tutti i paesi del terzo mondo , verso tutti i paesi latino americani , africani ed asiatici, verso i paesi appartenenti al Movimento dei non allineati , il Governo intende farsi interprete, con concrete ed articolate iniziative sul piano bilaterale e multilaterale, dell' effettivo riconoscimento da parte nostra del ruolo fondamentale che spetta loro per la salvaguardia della pace e per la soluzione sul piano mondiale dei problemi dello sviluppo. il Governo intende procedere con determinazione alla costruzione dell' altro elemento di stabilità, di sicurezza e di pace che è l' integrazione dell' Europa. a tale obiettivo il Governo conferirà un rinnovato impulso durante l' attuale semestre di Presidenza italiana della Cee, che vedrà lo svolgimento di due consigli europei: a Lussemburgo il 27 e 28 aprile ed a Venezia il 12 e 13 giugno. la complessità dei problemi che caratterizzano oggi la vita comunitaria rende questo compito particolarmente impegnativo. il Governo vi farà comunque fronte con tenacia, intensificando in primo luogo l' azione di mediazione al più alto livello politico per ricercare le soluzioni più idonee ad assicurare alla Comunità il massimo della coesione. dovremo così curare che vengano risolti alcuni problemi strutturali della costruzione europea, come un più equilibrato sviluppo di tutte le politiche comunitarie in modo che esse possano tenere conto delle situazioni e degli interessi di tutti gli stati membri e dare quindi una risposta politica anche al problema della partecipazione britannica al bilancio della Cee. l' azione italiana dovrà inoltre tendere a fare progredire obiettivi di più ampio respiro suscettibili di promuovere nuove solidarietà e di restituire dinamismo e slancio morale all' ideale della unificazione europea . si tratterà innanzitutto di consolidare gli importanti progressi conseguiti nel 1979 con l' elezione a suffragio diretto ed universale del Parlamento europeo e con la istituzione del sistema monetario europeo . in tal senso, il Governo si adopererà per il miglioramento delle procedure di concertazione tra Consiglio e Parlamento nella più ampia prospettiva di rafforzare il ruolo delle istituzioni, e massimamente di quelle che sono espressione della sovranità popolare europea, valorizzando il contributo che ciascuna di esse può e deve fornire, nel rispetto dei trattati, alla costruzione dell' Europa. per quanto attiene al sistema monetario europeo , dovrà essere favorito il passaggio alla seconda fase, in concomitanza con il potenziamento delle politiche strutturali, in modo da conseguire una maggiore convergenza delle economie degli stati membri e ridurre le disparità settoriali e regionali. in questo quadro, il Governo perseguirà l' obiettivo di costruire politiche, realmente europee, in settori fondamentali per il futuro dei paesi membri e della stessa Comunità: mi riferisco in particolare all' energia e alla politica industriale . ancora in sede europea il Governo assumerà iniziative volte a rafforzare le relazioni esterne della Cee, dando nuovo impulso al completamento del negoziato in corso con Spagna e Portogallo, al rilancio del rapporto associativo con la Turchia e al potenziamento dei rapporti esterni della Comunità con i paesi asiatici, africani e latinoamericani. gli anni 80 si sono aperti per l' economia mondiale sotto gli effetti di nuove forti tensioni sui mercati petroliferi, che hanno riacutizzato preoccupanti fattori di instabilità. in questa situazione, il Governo è più che mai convinto che lo sviluppo della cooperazione economica internazionale costituisca la sola reale alternativa disponibile perché siano sollecitamente ripristinate condizioni di equilibrio per una armonica crescita di tutte le aree geoeconomiche del mondo. un importante impegno per il Governo, che ne ha la responsabilità non solo organizzativa ma di propulsione, è costituito dal vertice dei sette paesi maggiormente industrializzati in programma a Venezia nel prossimo giugno, che dovrà rappresentare una manifestazione concreta ed operante della solidarietà occidentale per la soluzione dei problemi di fondo dell' attuale momento economico. in particolare, il controllo delle marcate e diffuse tendenze inflazionistiche, la definizione di un più stabile sistema monetario internazionale, la progressiva eliminazione dei forti condizionamenti energetici e l' approfondimento del rapporto di interdipendenza, che dovrà realizzarsi su basi di mutuo vantaggio, tra paesi industrializzati e paesi emergenti . l' Italia vuole sempre più inserirsi con autorevolezza e spirito innovativo nel dialogo nord sud e si propone di svolgere un ruolo di propulsione per l' affermazione di una strategia avanzata di sviluppo che, senza trascurare le esigenze immediate e di breve periodo, valga a rimuovere le cause strutturali che hanno sinora impedito una più equa ripartizione delle risorse mondiali. nel perseguimento di tale obiettivo il Governo è mosso da un preciso imperativo morale, ma anche da motivazioni di ordine politico ed economico. sarebbe infatti difficile concepire una reale promozione della causa della pace e del progresso di distensione senza cercare al tempo stesso di debellare le cause dei focolai di crisi e di tensioni internazionali. di qui l' esigenza di adoperarsi con coerente fermezza per migliorare la sicurezza economica dei popoli, che è la condizione essenziale per fare concretamente avanzare il progresso umano, culturale e sociale e per favorire e consolidare, quindi, un quadro generale di stabilità politica . dobbiamo prendere atto che queste condizioni oggi non sussistono in misura soddisfacente. la povertà è tuttora presente drammaticamente in proporzioni allarmanti. essa rappresenta un crudele anacronismo, una offesa alle coscienze civili, una minaccia alla pacifica convivenza dei popoli ed è inoltre gravida di rischi di strumentalizzazioni a finalità egemoniche. il Governo è animato da chiari intendimenti operativi per offrire un contributo costruttivo al superamento di questa inaccettabile situazione. il Governo sarà sensibile alle prospettazioni e alle proposte che potranno provenire dalle varie parti politiche, nel corso di questo dibattito. in particolare, esso si impegna a presentare nei termini più brevi un disegno di legge per lo stanziamento aggiuntivo di 200 miliardi di lire da destinarsi allo aiuto pubblico italiano nel 1980, che era stato preannunciato in occasione del recente dibattito parlamentare sulla fame nel mondo . il Governo afferma inoltre che porterà entro il 1983 l' aiuto pubblico italiano alla media dei paesi dell' Ocse, oggi pari a circa lo 0,34 per cento del reddito nazionale , come primo passo per elevare qualitativamente e quantitativamente la nostra partecipazione agli sforzi di solidarietà internazionale. per quanto concerne in particolare la lotta contro la fame nel mondo , il Governo è fermamente deciso a proseguire ed ampliare le azioni ed i programmi già avviati sul piano multilaterale e bilaterale, attraverso il duplice canale degli interventi di emergenza e delle erogazioni di aiuti alimentari diretti ai paesi maggiormente esposti. questo è un problema di grande valore civile e umano, prima ancora che politico, sul quale credo tutte le forze politiche presenti in questo Parlamento abbiano il dovere e il diritto di esprimersi, con proposte che saranno attentamente seguite e vagliate dal Governo, nel corso di questo dibattito. nella stessa prospettiva sarà conferito particolare impulso ai progetti di sviluppo agroalimentare a lungo termine , volti a dotare i paesi in via di sviluppo di nuove risorse in questo settore e ad aumentare il loro livello di autoapprovvigionamento. nel campo dell' emigrazione il Governo si propone infine di intensificare il suo impegno per garantire la più ampia tutela ed assistenza ai connazionali all' estero e favorire la promozione professionale, sociale e culturale dei lavoratori emigrati e delle loro famiglie ed una loro più incisiva presenza anche istituzionale nella vita politica nazionale dei paesi che li ospitano. questa dunque l' ispirazione politica, la base parlamentare e il programma del Governo che oggi si presenta al Parlamento. governo di coalizione dunque, come ho già detto, con una maggioranza parlamentare costitutiva nei termini indicati. ma governo di coalizione e maggioranza costitutiva non vogliono significare per questo Governo e per questa maggioranza, non possono significare, per la vastità dei compiti e dei problemi, per l' autonoma corresponsabilità che lega nella coscienza pubblica le grandi forze politiche , per la stessa evoluzione del nostro sistema parlamentare, una rigidità di rapporti politici nel Parlamento, nelle istituzioni e nel paese. certo vi sono doveri, responsabilità e diritti di chi si colloca nella maggioranza e vi sono doveri, responsabilità e diritti di chi si colloca all' opposizione: ma già la logica della dialettica e del confronto parlamentare sottolinea il carattere di distinzione e non di contrapposizione dei diversi ruoli. come è possibile pensare che di fronte ai grandi problemi del paese: la sicurezza, la pace, la difesa democratica, la lotta all' inflazione e alla disoccupazione, la lotta all' emarginazione di persone, ceti e zone importanti della società, non sia necessario, doveroso e utile ricercare non solo il confronto, ma con il confronto ogni possibile convergenza che sia espressione di un senso civile, nazionale, democratico comune? ogni possibile convergenza su oneste, chiare, corrette misure cui assicurare il massimo non solo di voti parlamentari, ma soprattutto di consenso popolare? ogni possibile convergenza su politiche comprensibili e affidabili su cui mobilitare la coscienza civile e morale di vaste masse di popolo? l' esigenza e la gravità dei problemi, l' esigenza di un confronto costruttivo, ci confermano nell' ispirazione civile, morale e politica della solidarietà nazionale che è propria di questo Governo e nelle responsabilità costituzionali e politiche che gli sono proprie. ho acquisito e rispetto la posizione del partito comunista italiano, ho acquisito e rispetto il collocarsi di questo partito all' opposizione del Governo da me presieduto. prendo atto con particolare attenzione che il partito comunista è consapevole, pur nella posizione parlamentare e politica assunta, dei doveri e delle responsabilità, della funzione che ad esso spetta nello Stato e nella società, per la sua tradizione, per la sua partecipazione alla costruzione della comunità nazionale, per la sua partecipazione all' esperienza della solidarietà nazionale, per la forza rappresentativa che gli è propria. con questo partito, aperta è la disponibilità del Governo ad un confronto serio e chiaro, per la ricerca, insieme ad altre forze politiche costituzionali, di quelle convergenze e per quei contributi che siano necessari e utili all' interesse nazionale , che è valore che deve unire e non dividere. con uguale spirito mi rivolgo ai gruppi della sinistra indipendente. auspico che il partito socialista democratico , partecipe anch' esso di un' esperienza intensa e fruttuosa di solidarietà nazionale, voglia, nell' autonomia delle decisioni assunte o da assumere, essere aperto, con le altre forze costituzionali, a quei confronti e quei collegamenti conformi e propri alla sua lunga tradizione democratica ed alla sua fruttuosa partecipazione ad una trentennale opera di ricostruzione e edificazione democratica del paese. al partito liberale italiano, rappresentativo di preziosi valori di continuità di così grandi tradizioni politiche e civili, di ispirazioni profonde di libertà e tolleranza, di contributo importante alla solidarietà democratica, chiedo, nella sua autonomia, ma con fiducia, un contributo utile e costruttivo all' azione politica del Governo, in spirito di intesa sui fondamentali valori democratici, con una relazione della cui forma e della cui intensità lascio, con rispetto, giudicare ad esso stesso. di fronte all' attenzione che il partito radicale professa per il problema del corretto atteggiarsi dei rapporti tra organi costituzionali, per il funzionamento della giustizia, per il dramma civile e morale della fame nel mondo , il Governo sottolinea l' esplicito impegno che, con la maggioranza di cui è espressione, assume su questi temi di fronte al Parlamento. impegnato con schiettezza di intenti e con vigore democratico in una iniziativa politica, nelle istituzioni e nel paese, che guarda e si ispira ai grandi ideali di libertà, pace, eguaglianza e progresso che animano così forti movimenti e così grandi masse di popolo, il Governo della Repubblica ricercherà con costanza e attenzione ogni collegamento e riferimento con la realtà articolata del paese, con le grandi organizzazioni sindacali , con gli imprenditori, con le forze religiose e culturali. a tutte queste forze rivolge un appello per un impegno comune al servizio della comunità nazionale. signor presidente , onorevoli colleghi , il Governo della Repubblica si presenta al Parlamento ben consapevole della complessità e rilevanza dei problemi interni ed internazionali dell' ora presente e delle responsabilità che gli competono. esso ha giurato nelle mani del presidente della Repubblica , rappresentante dell' unità nazionale , di esercitare le sue funzioni nell' interesse supremo della nazione: oggi chiede alle Camere il conforto del voto del Parlamento. fiduciosi nella causa della libertà e della democrazia, della pace e del progresso, fermi nella difesa della Costituzione e delle istituzioni democratiche, confortati dall' immenso patrimonio di valori, di sacrifici, di lotte e di speranze, di energie civili e morali del popolo italiano , opereremo con lealtà e fedeltà, con fiducia e speranza per il bene della patria.