Giorgio ALMIRANTE - Deputato Opposizione
VIII Legislatura - Assemblea n. 119 - seduta del 04-03-1980
Sulla presidenza italiana del Consiglio delle Comunità europee
1980 - Governo I Cossiga - Legislatura n. 8 - Seduta n. 119
  • Mozioni, interpellanze e interrogazioni

signor presidente , onorevoli colleghi , onorevole ministro, evidentemente non sono passati dieci mesi dalla campagna elettorale europea conclusasi il 10 giugno dell' anno scorso , ma dieci, cento o mille anni, visto che l' europeismo esplodente di un anno fa, anzi di meno di un anno fa, da parte di tutti i settori di questo Parlamento e da parte di tutti i partiti politici e di tutti i giornalisti ed i propagandisti, si è ridotto al quasi totale e penoso disinteresse cui siamo giunti nel corso di questi mesi. lo dico con particolare rammarico anche perché non ho dimenticato di essere stato eletto, con larghissimo suffragio personale che mi ha commosso, dagli italiani della circoscrizione del Mezzogiorno e soprattutto non ho dimenticato che il popolo italiano è stato, fra tutti quelli della Comunità Europea , quello che ha preso con maggiore serietà, l' anno scorso , l' impegno europeo, quello che ha votato in maniera più massiccia, facendo registrare — e fu allora un onore ed un vanto per tutti noi, comunque la pensassimo — le più alte percentuali di partecipazione al voto per il Parlamento europeo . prima di tutto, dopo la espressione di rammarico, vorrei compiacermi, per parte mia e nostra, del fatto che finalmente si dedichi per lo meno uno squarcio di seduta della Camera ai problemi d' Europa, ai problemi della Comunità, al Parlamento europeo , al semestre italiano al vertice del Consiglio dei ministri d' Europa, ed auspicare, onorevole presidente , che la Presidenza della Camera, d' intesa con la Presidenza del Senato, voglia (è una proposta che io faccio estemporaneamente, e che naturalmente sarà o potrà essere da noi perfezionata) periodicamente dedicare la propria attenzione ad una specie di rendiconto delle nostre attività a livello europeo. io sono uno fra i parlamentari italiani che ha deciso di presentarsi alle elezioni europee — si è presentato, è stato eletto — pur continuando a far parte (fino a quando il mio partito me lo consentirà) anche del Parlamento italiano. sento sulle mie spalle la responsabilità del duplice mandato. ma non credo che tale responsabilità pesi soltanto sulle spalle di coloro che lo esercitano; credo che, in qualche modo, esso pesi sul Parlamento italiano tutto intero, se è vero che io non sono il solo parlamentare nazionale italiano ad essere anche parlamentare europeo, se è vero che esiste, in fin dei conti , una specie di delegazione del Parlamento italiano all' interno del Parlamento europeo , visto che i nostri colleghi parlamentari europei, che non sono anche parlamentari nazionali italiani, sono comunque legati alle attività politiche all' interno del nostro paese, se non altro perché sono stati eletti da elettori italiani, con legge elettorale italiana, nel quadro dei diritti costituzionali italiani. penso, quindi, di poter informalmente chiedere — ci riserveremo in seguito di proporlo formalmente — che sia risolto il problema dei rapporti tra Parlamento italiano e Parlamento europeo anche a livello tecnico, e che sia possibile tanto nelle Commissioni quanto in Assemblea svolgere periodicamente, ma altresì responsabilmente, compiti di carattere informativo e non soltanto informativo, orientativo, che diano a noi, ma soprattutto al popolo italiano , la possibilità di seguire da vicino, in maniera diretta e penetrante, le attività del Parlamento europeo . dico questo, signor ministro degli Esteri , perché mi sembra sia sfuggito al governo italiano un dato di rilevantissima importanza, che cioè non si può nemmeno supporre che il Parlamento europeo , quale esso è stato ricostituito attraverso le elezioni dirette dell' anno scorso , possa continuare ad essere o addirittura possa continuare ad essere considerato la pura e semplice continuazione o ripetizione di quel che è stato o non è potuto essere il precedente Parlamento. dico ciò non per negare alcun merito a coloro che hanno voluto la Comunità Europea e che l' hanno costruita come potevano costruirla, non per togliere alcun merito alla generazione degli uomini politici italiani e stranieri i quali, negli anni 50, hanno dato vita ai trattati di Roma e, quindi, al Parlamento europeo . anzi, io ricordo sempre con commozione, e non c' è dibattito su questi problemi nei quali io non ritenga di ricordare con commozione, in maniera diretta, il nostro Filippo Anfuso, che nel 1957, a nome del nostro gruppo parlamentare , diede la nostra piena adesione ai trattati di Roma ; tanto è vero che di quel Parlamento europeo noi entrammo a far parte fin dalla sua prima legislatura, mentre ne rimasero fuori i gruppi politici ed i partiti che allora votarono contro i trattati di Roma , contro la Cee, contro il Parlamento europeo : mi riferisco ai comunisti e ai socialisti, che solo successivamente e tardivamente sono entrati a farne parte. quindi da parte nostra non esiste neppure un tentativo di sminuire la importanza storica di quel che fu fatto dal 1955 in poi per dare all' Europa una sua struttura e un suo Parlamento. ma il Parlamento nato nel 1979 è, senza alcuna retorica, istituzionalmente e costituzionalmente il Parlamento dei popoli. imbrigliato da un regolamento vetusto? ma per carità! non è neppure pensabile che un regolamento, o una serie di risoluzioni approvate dal precedente Parlamento, nella logica delle sue strutture e delle sue possibilità, possa imbrigliare e condizionare il nuovo Parlamento europeo , nato dal suffragio di 180 milioni di europei! pertanto, penso che il governo italiano voglia rendersi conto che il Parlamento europeo non è trattabile così come voi ritenete di poter trattare il Parlamento italiano, non è espropriabile dei suoi autentici compiti e delle sue autentiche funzioni, non può venire sottovalutato come il Consiglio dei ministri d' Europa (e in esso il governo italiano ) ha ritenuto di fare. andreste a scontrarvi contro la storia, contro la logica, contro il dinamismo naturale di una istituzione che è stata creata per diventare quello che in parte — come ora le ricorderò, signor ministro — è già cominciata a diventare, cioè un vero Parlamento, con tutte le funzioni di un Parlamento, che — come voi mi insegnate — sono la funzione ispettiva, quella politica e quella legislativa. il Parlamento europeo , così come lo abbiamo ereditato dal precedente Parlamento, esercita soltanto una funzione legislativa di carattere negativo, ha cioè la possibilità di respingere il bilancio: non lo aveva mai fatto; sarebbe stato assurdo che lo facesse con la sua precedente configurazione, che non aveva né l' autorità, né la possibilità, direi, materiale, di porsi in contrasto con il Consiglio dei ministri . e il Consiglio dei ministri ha ritenuto — ripeto — e il governo italiano in esso (questo è particolarmente grave per i motivi che ora brevemente le ricorderò, signor ministro), di tenere un comportamento che ha fatto nascere un contrasto, che ha portato non ad un clamoroso « fiasco » del Parlamento, ma, al contrario, ad una ottima impennata del Parlamento europeo , nella sua stragrande maggioranza, al di là delle divisioni di parte. non mi vergogno affatto di aver votato, in quella occasione, contro il bilancio presentatoci dal Consiglio dei ministri , insieme a colleghi di opposte parti: non vi è stato compromesso fra noi, né alcuno fra noi ha ritenuto di cedere ad altri qualche cosa dei propri convincimenti e dei propri principi; abbiamo votato da parlamentari europei eletti dai nostri popoli per fare il nostro dovere e per rivendicare le nostre responsabilità. non c' è partitocrazia che tenga a livello europeo, signor ministro! non illudetevi: non c' è partitocrazia, non c' è mafia, non c' è clientela che tengano! quello è un Parlamento nel quale, vivaddio, non esistono discriminazioni; e lo si è visto in occasioni clamorose che hanno riguardato il nostro partito e, perfino, la mia modesta persona. il Parlamento europeo , nella sua nuova composizione, ha gettato un guanto di sfida al Consiglio dei ministri , e ho l' impressione che il Consiglio dei ministri non l' abbia capito ancora, e ho anche l' impressione che nel Consiglio dei ministri — mi dispiace dirlo — il Governo che lo ha capito meno sia stato il governo italiano . perché lo dico (e lo dico con dolore)? perché sono convinto europeista, e sono tale proprio perché rimango un nazionalista italiano. non credo che il nazionalismo degli anni 80 possa chiudere le porte all' europeismo; al contrario, credo che l: debba aprire; credo che l' idea di nazione debba essere un ponte verso l' idea di Europa. il che non mi impedisce di percorrere il ponte, qualche volta, anche a ritroso, e di ritrovarmi sulla mia sponda italiana, nazionale, nazionalistica, rammaricandomi di dovere, in sede europea, censurare il Governo del mio paese. è un Governo nemico all' interno del mio paese, ma che vorrei poter considerare come il Governo del mio paese e basta. signor ministro, lei sa che, quando il Parlamento europeo , a stragrande maggioranza, ha respinto l' assurdo bilancio, il pigro e antisociale bilancio presentato dal Consiglio dei ministri , lo ha bocciato soprattutto (non dirò esclusivamente) perché in esso figuravano destinate alla riduzione o al non incremento le voci che interessano prioritariamente il popolo italiano . questa è la realtà. lo scorso anno , noi tutti abbiamo fatto la campagna elettorale europea invitando gli italiani (e, per quanto ci riguarda, soprattutto invitando — e con successo gli italiani del Mezzogiorno) a votare, a partecipare alle elezioni. e quale è stata l' argomentazione non di noi « missini » , ma di tutti i candidati, salvo qualche rara eccezione, dovuta più a incompetenza e superficialità che a convincimento contrapposto? abbiamo detto: « italiani e, soprattutto, italiani del Mezzogiorno, dell' area tipicamente mediterranea, come parlamentari italiani, di maggioranza o di opposizione, non siamo riusciti a risolvere i vostri problemi, in molti casi neppure ad affrontarli: colpa nostra, di tutti quanti noi, del sistema che non funziona, della partitocrazia, dei governi che hanno operato in maniera negativa, ma anche di una situazione obiettiva che non consente ad un popolo come quello italiano, con tante braccia e così scarse risorse, di poter da solo, o quasi da solo e comunque nella propria area, risolvere i propri problemi » . dicevamo tutti lo scorso anno che il nuovo Parlamento europeo sarebbe stato la sede nella quale i problemi del popolo italiano avrebbero potuto essere finalmente affrontati e avviati a soluzione, attraverso intese che consentano al popolo italiano di partecipare, con pienezza di responsabilità, alla Comunità Europea , non più nel ruolo di sacrificati, di « cenerentole » di sempre, ma nel nuovo ruolo di protagonisti, di propulsori, ma anche di beneficiari di una solidarietà europea che dal piano meramente politico e ideologico passi al concreto terreno della socialità e dell' economia. che cosa è successo in sede di redazione del bilancio europeo da parte del Consiglio dei ministri ? c' è stato il vostro assenso. sì, avete protestato: non ho nozione di questo, ma me lo auguro e mi piacerà avere in tal senso, se lo vorrà, garanzie dal ministro nella sua replica. penso comunque che abbiate protestato, che vi siate battuti. si è detto che a Dublino la riunione del Consiglio dei ministri sarebbe stata tempestosa e non soltanto per le questioni poste dall' Inghilterra, ma anche per quelle poste dal governo italiano . mi auguro che sia così: magra soddisfazione, però per lo meno di questa soddisfazione io, da buon italiano, vorrei sentire conferma dal Governo del mio paese. in ogni caso, la firma del governo italiano c' era, la firma dei ministri competenti italiani, se non materialmente, è stata politicamente apposta. non è accaduto che al Parlamento europeo si sia presentato un rappresentante del governo italiano ad esprimere il proprio dissenso o le proprie riserve, in blocco o parziali; e non è accaduto che i colleghi che rappresentano la maggioranza degli 81 membri della delegazione italiana (e che quindi rappresentano anche il Governo del nostro paese) abbiano avuto la possibilità di difendere, di sostenere, quanto meno, l' operato del governo italiano . non è accaduto neppure — e lei, signor ministro, lo sa — che il governo italiano abbia tentato di dare un' informativa agli 81 componenti della delegazione italiana, al di là e al di sopra delle parti, per indurli a intervenire in una battaglia che potesse al tempo stesso essere di utilità all' Europa nelle sue prospettive e di salvaguardia per l' Italia nei suoi diritti e nei suoi interessi vitali. sicché si è votato (per fortuna) per la bocciatura del bilancio presentato dal Consiglio dei ministri , soprattutto in quanto esso comportava una riduzione di quelle voci che interessano il popolo lavoratore italiano ed in special modo gli italiani del Mezzogiorno; si è votato contro il bilancio perché questo è stato definito (anche da noi, ma un po' da tutte le parti) come un bilancio di speculazione, non come un bilancio sociale: si è decurtato il fondo regionale, che interessa prioritariamente l' Italia meridionale, il fondo sociale, quello per lo sviluppo, mentre si sono mantenute integre o quasi quelle voci di speculazione, che hanno permesso a qualche collega, italiano e non, di parlare ancora una volta con profondo sdegno (direi con nausea e disgusto) dell' Europa alla margarina, al burro o al latte in polvere , perché di questo si tratta! purtroppo, gli elettori italiani non sono stati sufficientemente informati dello scandalo celato da queste definizioni che ho detto: gli italiani non sanno che si discute tanto di non andare alle Olimpiadi (discussione che ci interessa in secondo grado, nei confronti di quella in corso ), si parla di un fronte unico (niente Olimpiadi!) contro l' Urss, e vi sono eroi tra lo sportivo ed il politico che si atteggiano ad anticomunisti, con un ritardo di 50, 100 anni o di sempre, solo perché hanno il coraggio (ce ne vuole molto?) di dire che non si va alle Olimpiadi! eppure, del burro europeo occidentale che finisce in Urss con prezzi politici di favore pagati di tasca propria dai contribuenti e consumatori italiani ed europei, signor ministro, non si discute! però voi del governo italiano avete messo la firma ad un bilancio che favorisce i surplus di comodo e speculativi! è di queste cose che dovete risponderci, molto più che sulle questioni drammatiche sottolineate prima dai radicali ed ora dai demoproletari, sulla distensione, eccetera: diteci, per cortesia, se sia vero o meno che avete firmato un bilancio, presentato dal Consiglio dei ministri , che io tranquillamente, senza alcuna retorica, a nome della stragrande maggioranza del Parlamento e dei parlamentari europei, posso definire reazionario, ultraconservatore nel senso peggiore del termine, speculativo, scandaloso e scandalistico, inteso a favorire i grossi cartelli tra agricoltori e industriali, anche a livello multinazionale. una volta tanto posso dirlo io, alla faccia vostra! posso denunziare la sporca manovra che ha unito i nove governi della Cee, contro (per fortuna!) la volontà del Parlamento europeo , ai danni di tutti i popoli d' Europa ed a vantaggio di sporchi traffici internazionali, verso l' Urss; altro che sanzioni nei confronti di questa! mandate meno burro in Urss e più atleti: non ce ne importa niente! mandate meno burro, meno soldi europei, meno aiuti sostanziali: questo credo sia importante, soprattutto quando per mandare quegli aiuti sostanziali, economici all' Urss, si condannano alla fame non i popoli del terzo mondo , ma il popolo lavoratore italiano nelle zone del sottosviluppo, dove si registra il bisogno di una politica europea aperta, come quella che abbiamo reclamata! signor ministro, chiediamo tali chiarimenti al governo italiano , non alla vigilia (e nemmeno proprio all' inizio, perché sono già trascorsi due mesi), del semestre italiano alla Presidenza della Cee; le restano quattro mesi per far passare, signor ministro, il suo nome alla storia d' Europa in una maniera appena appena decente. quando è venuto a Strasburgo nella scorsa sessione per svolgere il suo compito — non se ne abbia a male se dico questo: non è colpa sua, bensì del Governo nel quale lei è incastrato! — , non ha fatto fare all' Italia una gran bella figura! si è trattato di dichiarazioni estremamente scialbe, di comunicazioni in cui non c' era nulla da approvare né da condannare; era il solito « blabla blabla » . non credo che lei e il governo italiano abbiate fatto bene a non fare una buona figura di fronte al Parlamento europeo in condizioni di questo genere. voglio ora spiegarmi sotto il profilo politico, dopo aver cercato rapidissimamente di spiegarmi sotto il profilo tecnicofinanziario e socio-economico. è bene che il governo italiano ed i parlamentari italiani di tutti i settori si rendano conto che nel nuovo Parlamento europeo esiste una maggioranza politica che io definirò, forse impropriamente, ma abbastanza esattamente, di centrodestra, che si è affermata sin dall' inizio della nuova legislatura parlamentare europea e che si è andata consolidando di sessione in sessione. è una maggioranza di centrodestra della quale, signor ministro, — lei lo sa e non faccia finta di non saperlo, per cortesia, negli ulteriori rapporti politici che potremmo avere — il gruppo della destra nazionale, che ho l' onore di rappresentare insieme ad altri tre colleghi — uno dei quali, l' onorevole Romualdi, interverrà in questo dibattito, mentre gli altri due sono soltanto parlamentari europei — , è parte integrante e non eliminabile e tutt' altro che eliminata o accantonata. infatti, ogni qualvolta — non è accaduto molte volte, ma in due otre occasioni — si è tentato, da parte di qualcuno, di operare ai nostri danni la discriminazione che è in atto nei nostri confronti in Italia da 35 anni a questa parte, immediatamente questi tentativi sono stati smentiti al più alto livello , cioè dalla Presidenza del Parlamento europeo , e messi a tacere. la maggioranza politica di cui parlo è una maggioranza di centrodestra e, se vogliamo essere più chiari, è una maggioranza sicuramente e nettamente, e talora anche pesantemente, anticomunista, e in molti casi è anche una maggioranza antisocialista. è una maggioranza che ha avuto modo di affermarsi e di qualificarsi in condizioni di determinante importanza, come la più recente, relativa agli ordini del giorno sulla partecipazione alle Olimpiadi e soprattutto — lo dico perché mi interessa e ci interessa di più — negli ordini del giorno per la solidarietà a Sakharov e per la condanna dell' ignobile persecuzione sovietica nei confronti degli intellettuali che non prestano il giuramento di rito al regime. in quella circostanza, signor ministro — poiché nessuno in Italia parla di cose europee, è bene che se ne parli — , i rappresentanti del partito comunista italiano — poverini! — si sono trovati talmente isolati che hanno dovuto levarsi dall' imbarazzo con una dichiarazione di voto-non voto , resa dall' onorevole Galluzzi, che ha detto che i comunisti italiani e apparentati non avrebbero partecipato alla votazione; e infatti sono usciti dall' Aula, mentre tutta l' Assemblea votava la sua pesante condanna nei confronti della Russia sovietica . perché non vogliamo ricordarcene, in questi giorni, nel Parlamento italiano, in cui da parte di tutti i settori, ed anche da parte di tutta la Democrazia Cristiana , salvo qualche sfumatura, signor ministro, si fanno tentativi disperati per eliminare ed annullare qualsiasi possibilità di dissenso nei confronti del partito comunista italiano e in particolare della politica estera portata avanti da quel partito? perché, quando si parla di queste cose, il governo italiano non dice se intenda, nel quadro del suo semestre di Presidenza del Consiglio dei ministri della Comunità Europea , tenere atteggiamenti più chiari e più responsabili in relazione ai grandi problemi politici italiani? perché non si tiene conto del fatto che in quelle votazioni — che sono state indice di un giudizio di condanna, da un lato, e di ammissione di colpa, dall' altro — i socialisti si sono trovati in pesantissime difficoltà, si sono divisi tra di loro, in larga parte votando contro gli squallidi sostenitori della Russia sovietica e solo in piccola parte associandosi ai comunisti francesi, rimasti soli in Aula a votare solidarietà alla Russia sovietica ? perché di questi problemi non ci si rende conto, nel momento in cui l' Italia rischia di essere pilotata fuori dell' Europa, nell' area dei non allineati ? il rappresentante del Governo ci vuole dare garanzie, assicurazioni, chiarimenti? vorrà o potrà il signor ministro degli Esteri , nella sua replica, parlare dell' Europa da europeo o da italiano d' Europa, dimenticandosi di essere sciaguratamente un componente di un Governo il quale sta cercando di prolungare la propria esistenza trovando tolleranze da tutte le parti, e soprattutto da parte comunista? riuscirà il Parlamento italiano, pur nello squallore di queste sedute, a parlare, per la prima volta e una volta tanto, un linguaggio europeo che, in termini politici, è un linguaggio di centrodestra o non è; ed in termini sociali è un linguaggio antispeculativo a livello nazionale ed internazionale, del quale siete succubi e artefici, o non è? queste sono le domande che mi permetto di porre, all' inizio del dibattito, non certamente con la fiducia di poter ottenere risposte soddisfacenti da parte del Governo, anzi con una sfiducia quasi totale che lascia, per altro, una piccola riserva di speranza. mi auguro, signor ministro, che il soggiorno, pur limitato, nelle aule europee, le abbia conferito quel tanto di spregiudicatezza e di coraggio che in quelle aule largamente viene dispensato da una grande maggioranza parlamentare che è decisa a combattere e vincere per l' Europa dei popoli e a battere per sempre l' Europa della speculazione e della discriminazione.