Giorgio ALMIRANTE - Deputato Opposizione
VIII Legislatura - Assemblea n. 111 - seduta del 21-02-1980
Sull'Alto Adige
1980 - Governo I Cossiga - Legislatura n. 8 - Seduta n. 111
  • Mozioni, interpellanze e interrogazioni

signor presidente , onorevoli colleghi , onorevole rappresentante del Governo, quando otto anni or sono conclusi la mia povera fatica oratoria parlando, su questo stesso argomento, contro il « pacchetto » per l' Alto Adige , per 9 ore ed un quarto (primato largamente polverizzato dai colleghi radicali giorni fa, con i quali sportivamente mi congratulo), ebbi la sensazione precisa di aver faticato invano, perché l' allora relatore per la maggioranza, democristiano, liquidò il mio intervento con una replica durata esattamente 35 secondi; la Camera fu quindi invitata a votare per la relazione di maggioranza , contro quella di minoranza che mi ero permesso di illustrare così a lungo. e vidi una selva di mani levate, tanto numerose quanto sono numerosi oggi i banchi vuoti! erano i partiti costituzionali, onorevole Bressani, come il suo partito li ha qualificati anche nelle mozioni congressuali di questa notte; erano i partiti costituzionali, tutti quanti, dalla Sudtiroler Volkspartei naturalmente, al partito comunista , alla Democrazia Cristiana in massa, ai socialisti. eravamo noi soli, noi soli in un isolamento onorevolissimo che però, come italiano, mi dispiacque e come missino mi preoccupò. pensai dentro di me, modestamente, di essere forse io nell' errore, tanta era l' unanimità dei dissensi nei confronti di quello che mi ero studiato di dire. ebbene, onorevole Bressani, oggi il mio stato d'animo è diverso perché mi sono reso conto di non aver allora lavorato invano e mi sono reso conto lo dimostrano i fatti, non soltanto le parole — che avevamo largamente ragione noi e che eravate in torto tutti quanti; con una aggiunta, un commento, una chiosa che mi sarà consentita. allora furono due le parti che parlarono chiaramente: la Sudtiroler Volkspartei da un lato ed il Movimento Sociale Italiano dall' altro. cioè — mi si permetta — i rappresentanti degli italiani da un lato, ed i rappresentanti della cosiddetta minoranza tedesca, dall' altro: tutte le altre furono posizioni strumentali, ipocrite e comunque contrarie (come è facile e doloroso oggi dimostrare) alla realtà dei fatti. ma quali sono i fatti, onorevole rappresentante del Governo? in primo luogo, è incontestabile che la questione sia tuttora aperta. il « pacchetto » la doveva chiudere: per la sua approvazione, la motivazione, la giustificazione principale era rappresentata dalla chiusura, finalmente, dopo gli accordi De Gasperi-Gruber del 1946, dopo oltre trent' anni , della questione altoatesina o, se vogliamo, della questione italo-austriaca ai confini del nostro paese. la questione è invece aperta, tanto è vero che se ne deve discutere: siete stati trascinati a discutere mozioni ed interpellanze non solo della nostra parte, sulla questione dell' Alto Adige ! in secondo luogo, il « pacchetto » non ha ottenuto lo sperato effetto, neanche e direi soprattutto ai fini dell' ordine, la tranquillità, la serenità interna, la pace, la convivenza e la coabitazione tra le popolazioni di lingua diversa nella provincia di Bolzano. infatti si sono verificati eventi gravi; si è tornati dopo tanti anni alle bombe e mi si dice (la cosa mi addolora ancor di più) che questa volta si è tornati alle bombe dall' una e dall' altra parte, il che significa che non soltanto la situazione è rimasta qual era, ma si è notevolmente aggravata dal punto di vista dell' ordine pubblico . poiché nello scorso dicembre si è svolto al Senato un dibattito su questo stesso argomento, onorevole Bressani, mi sono premurato di leggerne i resoconti per apprendere quale posizione abbia assunta il Governo. cosicché, riservandoci ovviamente la possibilità di una replica dopo che ella avrà parlato, nella seduta in cui avranno luogo le repliche, posso fin da questo momento — temo — replicare agli indirizzi governativi perché, onorevole Bressani, lei stesso ha dato al Senato delle risposte alle interpellanze e alle interrogazioni di altre parti politiche — la nostra infatti non è stata presentata in quel dibattito — che ho il timore siano identiche, o quasi, a quelle che ella si accinge a dare in questa occasione, perché è passato poco più di un mese e non ho l' impressione che il Governo possa o voglia dare delle risposte diverse, anche se naturalmente me lo auguro e se in questo momento tento di stimolare delle risposte diverse da quelle, le quali molto cortesemente mi permetto di definire malinconiche che lei, onorevole sottosegretario, a nome del Governo ha fornito all' altro ramo del Parlamento. in primo luogo, onorevole Bressani, vorrei riprendere una sua frase infelice — mi si permetta — espressa nell' altro ramo del Parlamento, quando ha parlato della realtà altoatesina come di una realtà in evoluzione. onorevole Bressani, se vogliamo essere benevoli definiamola una realtà stagnante, perché si ripetono da anni, da poco più di trent' anni , le stesse cose; se vogliamo essere meno benevoli e più attenti alla realtà dobbiamo parlare di una realtà in involuzione, perché anziché andare avanti si va indietro sul piano dell' ordine pubblico e della convivenza fra le popolazioni, sul piano dell' attuazione delle vostre proposte, delle vostre leggi e dei vostri impegni. ma ho notato nel testo del suo discorso pronunciato al Senato qualche cosa di molto più grave e di più sostanziale, che non mi ha stupito, perché riflette gli atteggiamenti tipici di tutti i governi democristiani di questo dopoguerra. cito testualmente: « nuove e più valide garanzie per le minoranze linguistiche » . a questo proposito io riprendo un vecchio tema, uno di quelli sui quali otto anni fa ho parlato per ore, e chiedo quale sia in Alto Adige la minoranza. dobbiamo uscire dall' equivoco, perché in Alto Adige c' è una schiacciante maggioranza costituita dai cittadini di lingua tedesca e c' è una minoranza di un terzo costituita dai cittadini di lingua italiana . inoltre, mentre la maggioranza di lingua tedesca , sia per le riopzioni, sia per l' alto indice di natalità, sia per il tenore di vita piuttosto elevato — e me ne compiaccio — è aumentata in senso assoluto e in percentuale, la minoranza di lingua italiana è andata diminuendo, perché — lei lo sa benissimo — si fugge dall' Alto Adige e soprattutto dai centri minori, quando si può. lei inoltre sa benissimo — ed è questa la cosa più importante e più grave della quale mi stupisco non abbiano parlato né al Senato né, finora, alla Camera i partiti di sinistra — che in Alto Adige la Giunta, retta costantemente dalla Sudtiroler Volkspartei , in accordo più o meno polemico e critico con la Democrazia Cristiana , tende a demolire, o comunque a ridurre, la capacità competitiva degli impianti industriali, come dimostra il fatto che le città industriali di Bolzano e di Merano sono da sempre in crisi. ma sono crisi indotte, artificiose, politicamente determinate e stimolate perché si vuole che gli operai italiani non immigrino in Alto Adige — secondo quello che era stato un vecchio piano, non di denazionalizzazione, ma di autentica immigrazione italiana — o addirittura ne emigrino, come largamente hanno fatto. cosicché, onorevole Bressani, ci vuole — stavo per dire la « faccia tosta » di questo Governo e di quelli che l' hanno preceduto — la tipica disinformazione, voluta ed ipocrita, di questo Governo e di quelli che l' hanno preceduto, per parlare di una minoranza di lingua tedesca che deve essere tutelata, quasi che la minoranza da tutelare in Alto Adige non sia quella di lingua italiana . so benissimo quale sia la facile obiezione, che cioè nel quadro nazionale i cittadini di lingua tedesca dell' Alto Adige sono senza dubbio una minoranza e quindi meritano che gli articoli 3 e 6 della Costituzione entrino in vigore a loro tutela. e chi lo nega? chi ha mai pensato tra noi, chi ha mai proposto tra noi che ai cittadini di lingua tedesca dell' Alto Adige non fossero concesse le tutele di fondo che aspettano alle minoranze linguistiche considerate sul piano nazionale? lei sa perfettamente bene, onorevole rappresentante del Governo, che la Sudtiroler Volkspartei ha una tutela, che io ritengo giusta, perfino a livello elettorale nazionale e addirittura europeo, essendole stata garantita, a prescindere dai voti, che non possono essere più di tanti, conseguiti nella provincia di Bolzano, la possibilità, anzi la certezza che nessun altro partito italiano ha — ipotesi assurda: nemmeno la Democrazia Cristiana ha garanzie di questo genere — di avere i propri rappresentanti alla Camera dei Deputati e al Senato, e financo al Parlamento europeo . e noi lo riteniamo giusto. non abbiamo protestato contro siffatte norme. ma lei sa anche, onorevole Bressani, che la provincia di Bolzano ha uno statuto autonomo, nel quadro dell' autonomia della regione. lei sa, onorevole Bressani, che la provincia di Bolzano ha potestà legislativa primaria per molte materie, oltre a quella secondaria per altre; è sostanzialmente, ed anche formalmente, autonoma nei confronti della regione Trentino Alto Adige , che adempie soltanto ad un compito di coordinamento. il bilancio intero, o quasi, della metà — diciamo così — della regione va alla provincia di Bolzano, lasciando all' ente regione , per i compiti di coordinamento, modestissime somme. l' ente regione è stato vuotato di ogni effettiva autorità, di ogni effettiva potestà. come si può parlare, a questo punto, di una minoranza di lingua tedesca che deve essere tutelata? bisogna tutelare la minoranza di lingua italiana ! e non lo avete fatto, e non lo state facendo, e la situazione si va aggravando in termini talmente obiettivi, che poi si verificano gli episodi che si sono verificati. c' è poi qualche cosa di più grave nel suo intervento al Senato, onorevole Bressani. anche qui cito tra virgolette. lei ha detto, a proposito di un passo dell' ambasciatore d' Austria, che si è permesso mesi or sono di intervenire nelle nostre vicende interne per sollecitare l' attuazione piena del « pacchetto » : « riconoscendo il governo italiano il diretto interesse austriaco... » . ma allora il principio della sovranità limitata viene attuato, viene accettato, viene subito, dal governo italiano nei confronti del governo austriaco ? ma come, siete così orgogliosi, così liberi, così indipendenti nelle scelte da consentire o forse imporre al presidente del Consiglio , quando va negli USA, di dichiarare che nessun intervento è immaginabile — ed è giusto — da parte degli USA nei confronti del governo italiano presente o futuro, dopo di che riconoscete « il diretto interesse austriaco » , non nel problema in genere, non nella vertenza in genere, ma addirittura nell' attuazione di leggi approvate da questo Parlamento, nell' attuazione di leggi costituzionali e dei decreti presidenziali che ne derivano! ma che figura fa il Capo dello Stato ? tutte le norme di questo genere recano la firma del presidente della Repubblica . il nostro presidente della Repubblica dipende dal presidente del Consiglio austriaco o forse dall' ambasciatore austriaco? di chi si tratta? si tratta di un parente di Radetzky? siamo a questo punto? si tratta forse di un erede di Cecco Beppe ? e l' Italia è l' italietta? ma fosse l' italietta del secolo scorso, che combatté per impedire che lo straniero intervenisse nelle vicende interne italiane! per fare cosa, abbiamo conquistato o riconquistato quei confini, se all' interno dei confini uno Stato straniero, un piccolo e certamente civilissimo paese straniero si permette di compiere passi attraverso il suo ambasciatore, e il governo italiano ritiene che vi sia un « diretto interesse austriaco » e che quindi si debba riferire al governo austriaco , mentre non si riferisce al Parlamento, onorevole Bressani? il Parlamento italiano, attraverso la procedura dei decreti presidenziali di attuazione del « pacchetto » , è stato espropriato; da quando il « pacchetto » è stato approvato, da quando la legge costituzionale è stata approvata nel 1972, il Parlamento italiano non è stato messo a conoscenza di alcunché. io non sono in grado, come parlamentare italiano, di sapere quel che il Governo, quel che il potere, quel che il regime sta facendo o meditando a proposito dell' Alto Adige e dei decreti di attuazione, perché a questo riguardo le sue risposte al Senato sono state assolutamente sfuggenti; ma lo ambasciatore di Austria ha « un diretto interesse » a sapere come vanno le cose! ha « un diretto interesse » ad intervenire, a protestare, a sollecitare, a stimolare provvedimenti che riguardano cittadini italiani di lingua italiana , che sono considerati persecutori non da noi, ma dagli stessi cittadini italiani di lingua italiana e che oggi, dopo otto anni, sono considerati sbagliati e persecutori da chi? lasciamo da parte il partito radicale , con il quale concordo su alcune posizioni che ha ritenuto di tenere, che otto anni fa non era presente in quest' Aula; ma i comunisti che sono intervenuti al Senato, e che credo interverranno in questa sede, i democristiani, tutte le altre forze politiche , si rendono conto, considerato che ho letto quanto è stato detto al Senato e quanto scritto nelle interrogazioni e interpellanze che sono state presentate, che sono state sollevate innumerevoli critiche nei confronti dell' attuazione del « pacchetto » , nei confronti dei problemi che sono oggi presenti in Alto Adige . però il governo italiano riferisce all' ambasciata d' Austria, mentre al Parlamento non dice nulla, se non viene trascinato da qualche interpellanza dell' opposizione, che abbiamo l' onore di rappresentare: il Parlamento viene quindi espropriato. infine, nel suo intervento pronunciato al Senato, onorevole Bressani, non ho trovato nulla relativamente ad indagini che dovrebbero pur essere in corso per stabilire quali siano le radici del neoterrorismo sviluppatosi in Alto Adige . è verissimo che, per fortuna, fino ad ora il neoterrorismo altoatesino ha colpito soltanto i monumenti e non ha ferito o ucciso le persone; ma, onorevole Bressani, non sono lontanissimi e remoti gli anni in cui molto spesso il sottoscritto, quale segretario di questo partito, o quale deputato italiano, si recava in Alto Adige per le esequie di carabinieri, di soldati, o di agenti di polizia assassinati in Alto Adige . le cose cominciano così, onorevole Bressani, bisogna colpire alle radici, bisogna colpire immediatamente. è mai possibile che il Governo non abbia avuto nulla da dire, che nessuna indagine seria sia in corso e non si sia giunti alle radici di un certo terrorismo? voglio svolgere un intervento estremamente sereno e corretto e, quindi non mi permetto di essere provocatorio circa le origini e le fonti autentiche del neoterrorismo in Alto Adige ; mi limito soltanto a ricordare, onorevole rappresentante del Governo che le fonti del terrorismo di allora in Alto Adige si conoscono benissimo, si conoscono i nomi di alcuni criminali che hanno operato per anni, quasi indisturbati, in Alto Adige , tanto è vero che si sono svolti dei processi. ho la impressione di poter dire che le associazioni cui quei terroristi facevano capo siano tuttora operanti, che nessuno le abbia colpite; ho l' impressione che in Alto Adige vi siano, non solo i germi, ma le organizzazioni e le premesse per un nuovo scoppio di violenza anche a carico degli uomini. cosa vogliamo fare? vogliamo rimanere a guardare le cose senza ottenere dal Governo neppure dei chiarimenti responsabili a questo riguardo? onorevole rappresentante del Governo, le ho detto che abbiamo la coscienza tranquilla perché di questi problemi ci siamo occupati da sempre e perché, in particolare, le nostre posizioni del 1972 furono esemplarmente chiare. ora posso però dire qualche cosa di più, perché non ci siamo limitati alle pur sacrosante posizioni critiche di otto anni fa; noi abbiamo fatto delle proposte concrete che devono essere giudicate e verificate; noi abbiamo presentato una proposta di legge costituzionale all' inizio della legislatura, che è stata una delle prime, se non la prima. è una proposta di legge costituzionale di eccezionale importanza, quale che possa essere il giudizio di merito: essa deve essere presa in esame dal Parlamento. mi rivolgo alla Presidenza della nostra Camera ed indirettamente a quella del Senato: il Parlamento non può, per un problema di questo rilievo, limitarsi alla discussione, più o meno estemporanea, in un' Aula vuota, di interpellanze e di mozioni. esiste uno strumento legislativo: lo si bocci, lo si respinga, lo si corregga, ma lo si prenda in considerazione! il nostro gruppo farà ogni sforzo perché questo avvenga. denunzieremo all' opinione pubblica un' eventuale sordità della Presidenza della Camera e delle presidenze degli altri gruppi di fronte al nostro appello, che mi sembra correttissimo. che cosa si tenta con la presentazione di questa nostra proposta di legge costituzionale? si tenta di risolvere pacificamente, nell' ordine e nella convivenza tra le due comunità etniche e linguistiche, il problema dell' Alto Adige . vi sono delle proposte concrete, che si traducono in emendamenti soppressivi di quelle norme del « pacchetto » che, fra l' altro, hanno dimostrato con tutta evidenza la loro caducità in alcuni casi, la loro improprietà ed incongruità in altri casi, e la loro palese ingiustizia in altri casi ancora. ma è mai possibile che la norma infame sulla proporzionale etnica sia ancora mantenuta? dai resoconti del Senato ho letto che anche i comunisti sono contrari; forse saranno contrari anche i socialisti. tutti noi abbiamo una discreta memoria: andiamo a vedere ciò che fu detto otto anni fa quando il « pacchetto » venne approvato con tanto entusiasmo, malgrado il mio povero e tanto lungo intervento. andiamo a vedere, soprattutto, la realtà amministrativa della città e del comune di Bolzano; andiamo a vedere come si sono regolati, in relazione al principio della proporzionale etnica, i partiti costituzionali, che ora rilevano le incongruenze e le assurdità di quella norma. l' ospedale civile di Bolzano — se non sono male informato — è paralizzato da mesi poiché non ci sono anestesisti. questi debbono conoscere la lingua tedesca , poiché in caso contrario non ottengono il patentino. in quell' ospedale ci può essere un anestesista di lingua italiana contro due di lingua tedesca ; è noto che gli anestesisti debbono saper parlare in tedesco; altrimenti, come fanno ad intrattenere l' ammalato addormentato? debbono parlare in tedesco poiché anche l' ammalato dorme in tedesco. quindi, si paralizza l' ospedale civile di Bolzano e si debbono smistare gli ammalati gravi all' ospedale civile di Trento che, a sua volta, è intasato per motivi di questo genere. la Sudtiroler Volkspartei non vuole, ad esempio, che la lingua tedesca non venga insegnata nella scuola materna , ma solo nei cicli successivi, poiché teme che la provincia di Bolzano diventi una zona mistilingue; cioè, vuole impedire che gli italiani imparino anche il tedesco: ma, poiché essi non sono messi in condizione di imparare quella lingua, non sono nemmeno in condizione di adire ai concorsi pubblici se non nella quota riservata a chi sa parlare perfettamente il tedesco. ci vuole il patentino, ma si tenta di impedire che esso venga acquisito dalla comunità di lingua italiana . si tratta di cose che credo — non accadono nemmeno in Sudafrica. poiché non si tratta di effettuare le Olimpiadi a Bolzano, non c' è bisogno di invocare solidarietà internazionali a questo riguardo, ma soltanto la solidarietà nazionale, non contro i cittadini di lingua tedesca , ma in accordo con loro. si arriva al punto che si invoca (mi pare da parte del partito comunista ) la presenza di medici austriaci o della Repubblica federale di Germania (o forse anche della Repubblica democratica tedesca ) in Italia ed in Alto Adige , perché non esiste in atto la possibilità di utilizzare medici che conoscano la lingua tedesca e che siano in numero sufficiente per entrare nelle aliquote stabilite dall' applicazione della proporzionale etnica: tutto questo è intollerabile ed assurdo. sono mortificato ed orgoglioso allo stesso tempo: sono mortificato come italiano, ma orgoglioso come missino, come segretario del MSI-Destra Nazionale , non solo per la giustezza delle tesi che abbiamo sempre sostenuto, ma per l' altrettanto evidente incapacità e malafede del Governo e dei partiti costituzionali che lo sorreggono.