Emma BONINO - Deputato Opposizione
VII Legislatura - Assemblea n. 77 - seduta del 20-01-1977
Norme sull'aborto
1977 - Governo III Andreotti - Legislatura n. 7 - Seduta n. 77
  • Attività legislativa

l' emendamento 6 7 si riferisce alla stessa tematica già illustrata dal collega Tiraboschi e sottolineata prima dal collega Bozzi. vorrei soltanto aggiungere alle argomentazioni addotte dal collega Tiraboschi alcune considerazioni. l' obiezione di coscienza dell' ente sarà espressa evidentemente a maggioranza dal Consiglio d'amministrazione (perché non vedo quale altro organo possa farlo), il quale quindi, decide anche, per esempio, per il medico cattolico che opera nell' istituto religioso, ma che potrebbe essere cattolico del dissenso e quindi non vorrebbe assolutamente addurre l' obiezione di coscienza . mi sembra, quindi, che il Consiglio d'amministrazione , con una sua decisione a maggioranza, prevarichi addirittura la volontà del singolo medico. io credo che l' obiezione di coscienza come ha già ribadito il collega Bozzi — , proprio perché è « di coscienza » rappresenta un fatto, del tutto personale che sicuramente non può essere deciso da un Consiglio d'amministrazione . la questione dei finanziamenti, e quindi dell' inserimento degli istituti ospedalieri religiosi, non solo territorialmente ma potenzialmente, nella riforma sanitaria , è stata già sottolineata dal collega Tiraboschi... a me pare una follia che questi istituti ospedalieri religiosi, che ricevono finanziamenti, e quindi sono pagati dai contribuenti, possano di loro iniziativa non applicare una legge, decisa dal Parlamento perché richiesta — immagino — dai contribuenti medesimi. mi sembra che stiamo approntando una normativa veramente incredibile. mi riferisco ad esempio al tema dell' obiezione di coscienza , con riguardo ad altri settori ma particolarmente a quello del servizio militare . mi rivolgo ai compagni comunisti: in merito all' obiezione di coscienza per il servizio militare c' è una discriminante ben precisa tra la nostra e la vostra proposta di legge , che è quella dell' abolizione o meno della commissione che deve verificare la sincerità dell' obiezione di coscienza del giovane. noi sosteniamo che l' obiezione di coscienza non è sindacabile, voi dite che l' obiezione di coscienza deve essere verificata da una commissione. ora io vorrei sapere: se l' obiezione di coscienza del medico non è verificata da nessuno (cosa su cui io sono d' accordo) non deve essere verificata neanche quella del giovane che non vuol, fare il servizio militare .... il medico non ne ha un vantaggio, secondo te... ma non ho capito perché stiamo a valutare i vantaggi. l' obiezione di coscienza è una questione di principio e non una questione di vantaggi. poi mi si deve spiegare dove è il vantaggio quando il giovane che fa obiezione di coscienza nei confronti del servizio militare fa il servizio civile per un periodo di tempo doppio. comunque, tornando al mio discorso, rilevo che non esiste neppure una commissione incaricata di sindacare l' obiezione di coscienza di un Consiglio d'amministrazione che non si sa per quale motivo è autorizzato ad obiettare per tutti i dipendenti. su questo punto chiedo di riflettere su alcune, cose, ed in particolare sulla questione del finanziamento. passando ad illustrare il mio emendamento 6, 8, osservo che esso si riferisce al quarto comma dell' articolo 6, chiedendone la soppressione. tale comma prevede che presso ogni casa di cura autorizzata possono essere praticati interventi di interruzione della gravidanza per un numero complessivo non superiore al 25 per cento degli interventi operatori complessivamente effettuati nell' anno precedente . non riesco a capire le ragioni di questa limitazione. si sostiene che questo si fa per eliminare le cliniche speculative: ma non stiamo, parlando delle cliniche private, bensì di quelle convenzionate ed autorizzate dalla regione, che quindi saranno anche mutualizzate, e nelle quali quindi gli interventi saranno pagati esattamente come saranno pagati quelli effettuati negli ospedali. allora io mi chiedo per quale motivo — sempre per le ragioni che prima dicevo — sia stata proposta questa disposizione: senza contare la difficoltà di controllare il rispetto di questo limite del 25 per cento , la possibilità che si aumenti il numero complessivo degli interventi, l' assurdità di un controllo che non si potrà mai fare e non si farà mai. ma ciò significa anche che, quando la clinica avrà completato gli interventi che rientrano nella quota del 25 per cento , continuerà a fare gli altri, evidentemente, a prezzo maggiorato, a prezzo speculativo, perché sicuramente non starà a tenere i conti sul 25 o 26 per cento ! e credo soprattutto che nella carenza storica delle strutture sanitarie del nostro paese — perché è vero che proprio per questa carenza ci sono luoghi dove i posti letto sono anche troppi, ma altri dove non ce ne sono proprio, e per quanto riguarda l' aborto non vi è solo un problema di posti letto , ma di funzionamento della struttura stessa credo, dicevo, che debba essere eliminato questo limite del 25 per cento , perché nessuno mi ha dimostrato la sua funzione antispeculativa. ripeto, non stiamo (parlando delle cliniche private, ma di quelle convenzionate con la regione, e che quindi saranno risarcite attraverso il sistema mutualistico, esattamente come gli ospedali.