Marco PANNELLA - Deputato Maggioranza
VII Legislatura - Assemblea n. 76 - seduta del 19-01-1977
Modifiche al testo unico delle leggi per l’elezione della Camera dei deputati, approvato con decreto presidenziale 5 febbraio 1945
1977 - Governo VII De Gasperi - Legislatura n. 1 - Seduta n. 1028
  • Attività legislativa

signor presidente , colleghe e colleghi, il voto di questo articolo restringe di già per quel che ci riguarda se sarà, come temiamo, un voto positivo le possibilità della nostra scelta in ordine al voto finale , già facendo escludere un voto favorevole e rendendo sin da ora estremamente problematico un voto di astensione. vorrei dare un aiuto (forse necessario, se non per qui, per fuori, per dopo) alle donne socialiste che manifestano dinanzi alla Camera con cartelli in cui si chiede libertà di scelta della donna, riconoscendo che certamente attraverso questo articolo 2, forse, si tutela un bene costituzionale. si tutela però — il bene costituzionale della salute, bene costituzionale negletto, bene costituzionale che sicuramente va maggiormente protetto in ogni momento della vostra attività legislativa e della nostra vita sociale. ma il voler ricondurre tutto il problema dello aborto, dell' interruzione volontaria della gravidanza , tutto il problema della drammatica e tragica situazione della donna e dell' uomo — cioè, della persona, in punto di vita o di morte, di scelta di coscienza, di diritti-doveri naturalmente e storicamente insuperabili (e lo dicevate voi per — primi: compagni socialisti, che, a parte il bene costituzionale della salute: vi era un bene drammatico conferito dalla storia, dalla fede, dalla natura, alla coscienza della donna, coscienza e libertà che comunque sono in causa in questa situazione)... la donna infatti, non altri, deve sempre scegliere, e non meramente in relazione ai propri rischi di divenire malata, bensì in base alla propria moralità: una scelta vera è sempre scelta morale. e non è un caso che nella lettera di questo articolo di legge, nel cocktail di questa proposta di legge , avete messo tutto tranne, ad esempio, le convinzioni morali, quando invece esse sono obbligate, necessarie, insite in questa scelta. come diceva la collega e compagna Emma Bonino, il problema nostro è quello, chiaro, per cui noi riteniamo che non esista alcuna sede che garantisca, più della coscienza della donna, la vita possibile dello zigote o del feto. nessuna legge potrà consentire, potrà impedire la coscienza, che è la barriera naturale, storica, della volontà di non procreare in modo meccanico, di affermarsi come determinante, di scegliere, essa, ogni giorno, in un dialogo interiore, la maternità, la creazione e non la procreazione, cioè quanto fa della maternità sociale e personale un bene che può e deve essere tutelato. io ieri ho applaudito la replica del compagno Giovanni Berlinguer , perché la qualità del suo intervento nobilita l' Assemblea nella quale tale intervento è stato pronunciato. non ho potuto applaudirlo al termine, perché temo che con disattenzione e per strane vie i valori che qui tendiamo ad introdurre siano pericolosi valori generali, a partire, da quelli relativi alla interpretazione della natura del feto e del concepimento. valori di un materialismo così grezzo, così dozzinale, e meccanico che i veri, sedi culturali e scientifici di questa nozione della animazione immediata e, della rilevanza sociale immediata dell' ovulo fecondato non trovano, altra paternità culturale e scientifica che quella di padre Gemelli, di Gedda e Pende; non altri, fra i tanti richiami scientifici possibili nell' area, dell' Occidente scientifico e culturale. abbiamo un' altra preoccupazione concreta: c' è altro che fa di questo. articolo, che è la vostra bandiera, un dato giuridicamente aberrante. nel momento in cui ci muoviamo in sede di diritto positivo , dobbiamo avere la possibilità di mettere al centro della vita del diritto positivo dati certi dati oggettivi; mentre, da questo punto di vista , non fate altro che proporre al cittadino, al magistrato, al medico, a chiunque, come momento centrale della legge, la sovranità della soggettività, irrazionale e contraddittoria. voi chiedete infatti con lo enunciato di questo articolo 2, un contributo al medico, una presenza del medico, che deontologicamente è anch' essa aberrante. voi non potete nel modo più assoluto chiedere al medico di fare la verifica della dinamica futura e possibile dello scontro fra convinzione soggettiva della donna e oggettivi motivi economici e sociali, per cui ove nascesse il figlio, essa potrebbe esser resa malata. è questa la dinamica che voi prevedete a fondamento di questa legge maccheronica, « all' italiana » ! compagni socialisti, compagni comunisti, sapete dentro di voi o credete, di sapere che tutte coloro che lo vorranno potranno passare attraverso le maglie di questa casistica gesuitica, di questa casistica lassistica; perché è vero che nella casistica l' evocazione dell' aborto eugenetico viene fatta, anche se non nei termini mistificati con cui il collega Mazzola o altri colleghi l' hanno ricordata, ma solo come oggettiva premessa di possibile malessere e di possibile malattia della donna. è indubbio che questa dinamica esista! ecco, quindi, noi abbiamo messo al centro di questa legge null' altro che la ipotetica tutela del bene costituzionale della salute. e nel momento in cui ci confrontiamo sul piano dei principi, che non sono certo per noi eterni (ma che nel materialismo storico, dialettico, sono pur sempre e comunque di una consistenza secolare, sono di una consistenza antropologica), con il voler cancellare nella legge ogni traccia positiva di questo tipo di scontro, con il pretendere di edificare una buona legge a partire da questo escamotage dei principi (con l' affermazione del falso principio che in questa storia è in causa solo la salute e non i diritti-doveri di coscienza della donna) compite un' azione senza possibile ancoraggio storico, sociale, morale, politico, giuridico. su questa posizione, un tempo non lontano, ancora lo scorso anno , almeno allora, dal gruppo socialista venivano testimonianze di disobbedienza di coscienza importanti. Loris Fortuna si dimise contro la diffusa volontà prevalsa di fare del medico addirittura un giudice controriformistico. quelle dimissioni consentirono di riaprire il discorso, mentre senza di esse i « buchi » dei comitati ristretti avrebbero portato alla rapida votazione di una legge che sarebbe stata infausta, come oggi tutti sanno anche per vostra ammissione, compagni del partito comunista . avete difeso questa legge contro le donne, contro i radicali, contro i socialisti come Fortuna e Frasca che nell' altra legislatura erano presenti a testimoniare un diverso modo del loro essere socialisti in questo scontro e dell' intendere gli obblighi e le possibilità del partito socialista . allora, signor presidente , il nostro voto contrario è un voto fatto con tanta convinzione e con tanta...