Marco PANNELLA - Deputato Appoggio
VII Legislatura - Assemblea n. 53 - seduta del 02-12-1976
1976 - Governo IV Andreotti - Legislatura n. 7 - Seduta n. 358
  • Mozioni, interpellanze e interrogazioni

l' esposizione che abbiamo avuto ora il piacere di ascoltare dalla voce del ministro, ci ha consentito, credo in tal modo, per, la prima volta, di applaudire un atto del Governo (poiché anche questa esposizione lo era). ci sembra invece di trovare nella risoluzione che ci è stata ora letta un corrispettivo troppo avaro e più un freno che una sollecitazione. l' esposizione del ministro è, come enunciato, sicuramente molto apprezzabile anche dalla nostra parte politica ; certamente il ministro compie anche alcune difese d' ufficio: comprendo che anche questo sia suo compito. egli ha fatto una difesa della magistratura che noi non avevamo indiscriminatamente attaccato, ma nei confronti della quale — diciamolo con molta franchezza se coloro che hanno testimoniato per la magistratura italiana, fossero stati i più « prestigiosi » magistrati di Cassazione, in questi dieci o venti anni, o fossero stati, attraverso il loro operato, anche i consigli superiori della magistratura, quale quello testé scaduto e che stamattina avremmo dovuto definitivamente seppellire con un gesto che stiamo invece rimandando, non potremmo certo affermare che sono stati all' altezza dei compiti costituzionali e democratici, che era doveroso attenderci di vedere assolti da parte loro. il ministro ci ha enunciato una linea che in sé è buona, appoggiata da riflessione, considerazioni e da un personale contributo come al solito ricco, importante e democratico. i fatti seguiranno le parole? quello che, in questo momento, dobbiamo chiederci è se e come la Camera può riuscire a svolgere la propria funzione di controllo e di indirizzo in modo adeguato e nella direzione giusta. al di là delle soggettive buone volontà di un ministro esistono infatti i dati diversi o opposti di sensibilità, di interesse, di classe, di ideologia che si ripercuotono necessariamente nella realtà di questo Governo. per questo riteniamo che solo davanti ad atti di indirizzo e di controllo del Parlamento estremamente precisi, le intenzioni che abbiamo ascoltato potrebbero tradursi in effettivi atti concreti ed efficaci di Governo. mentre la stessa lettera di questa risoluzione, nella quale si « impegna il Governo a predisporre un preciso programma » , si « afferma altresì la necessità di sviluppare ulteriormente il processo di riforma » e si « impegna il Governo a predisporre un piano di interventi di emergenza » (beninteso), a livello semantico ed a livello di linguaggio non raccoglie i dati di oggettiva e concreta urgenza che abbiamo di fronte. è vero che non sta a noi sostituirci all' Esecutivo, ma è altrettanto vero che, non a caso, avevamo sottolineato e sottolineiamo nella nostra mozione che il Governo ha il dovere nei confronti del Parlamento e per dettato costituzionale di usare lo strumento dei decreti legge per quelle coperture finanziarie che si rivelino necessarie alla attuazione di leggi che noi abbiamo approvato. la riforma dell' ordinamento penitenziario, approvata da questa Camera, non è attuata in buona parte . sono d' accordo con il ministro quando afferma che su determinati punti si sta tendenzialmente dando corpo alla riforma, ma tendenzialmente! abbiamo ascoltato alcune cifre: le uniche che abbiano qualche consistenza sono quelle relative alla libertà anticipata. e si spiega con la pressione stessa di questi stracolmi ambienti penitenziari. ma è l' unico aspetto della riforma che riesce ad avere una attuazione corposa. il problema da risolvere subito, pregiudizialmente, è quello degli investimenti, è quello della spesa; e su questo temo che il ministro non sia stato preciso, non perché non abbia cercato di esserlo e di venire qui stamattina con impegni precisi: ma essere precisi in termini di spesa significa dire « quanto e quando » e questo non lo abbiamo sentito in modo sodisfacente. lo sospettavamo e ne abbiamo conferma. non riteniamo comunque che la nostra mozione e la risoluzione presentata siano in contrapposizione e non credo che sia necessario operare una scelta alternativa. visto che le nostre osservazioni sulla risoluzione sono quelle dell' inadeguatezza di indicazioni e di linguaggio, di « taglio » della risoluzione, ci asterremo e non voteremo contro; come ci asterremo su ogni altra. manteniamo quindi la nostra mozione, che non essendo contrapposta (il presidente stabilirà poi se questa interpretazione sia esatta) si potrà porre in votazione; e naturalmente sappiamo che, provenendo da questi banchi, sarà opportunamente respinta. resta comunque la nostra pressione nei confronti del Governo. signor ministro, è vero, ella ha registrato nel suo intervento una volontà abbastanza generale di questa Camera, che va come lei ha detto — dalla destra nazionale e dall' onorevole Costamagna a tutti gli altri gruppi. credo che questi atti e riconoscimenti di onestà e di coraggio vadano compiuti. sicuramente qualcuno adesso verrà a dire che noi strumentalizziamo e mettiamo nell' « arco » anche i fascisti; vedo già sorrisetti antifascisti correre in quest' Aula. ma non abbiamo problemi: per noi l' antifascismo è una cosa seria e non pretesto, come per troppi di voi. dobbiamo prendere atto, per esempio, che l' intervento dell' onorevole Costamagna (i compagni comunisti possono andarlo a rileggere invece di presumere di conoscerlo) è un intervento di qualcuno che ricorda di essere stato carcerato, detenuto dai nazifascisti. l' onorevole Costamagna versa nel suo intervento, su questo tema, una sensibilità democratica che non sempre è venuta dai banchi antifascisti: vi è il resoconto stenografico , che di questo può fare fede; e siamo lieti di sottolineare ciò in questa occasione. signor ministro, lei ha dunque ragione, vi è qui un dato di unità su alcuni aspetti dei problemi che ci riguardano oggi, solo che poi questi dati bisogna tradurli in fatti. cosa resterebbe del suo discorso di oggi il giorno in cui il ministro di grazia e Giustizia di questo o di un altro governo non fosse più del ministro Bonifacio? credo che siamo piuttosto lontani da piaggerie: vi sono invece dei casi storici o politici da cogliere. potremo trovarci magari con gente più a sinistra del democristiano Bonifacio, come teoricamente avrebbe dovuto essere il repubblicano Oronzo Reale, che per noi si è situato all' estrema destra di questo Parlamento. dobbiamo, quindi, cogliere questa occasione, ma mi pare importante insistere sul dovere che ha il Governo (per noi una risoluzione avrebbe dovuto comprendere questo) di usare questi inflazionati decreti legge (che voi colleghi di tutti i gruppi ogni volta invece accettate, anche se vengono usati in modo anticostituzionale) a sostegno della politica di penalizzazione della giustizia e delle riforme che abbiamo votato. una cosa ci sembra chiara l' impossibilità in cui si è trovato il ministro, non per sua scelta ma per quella, più ampia, del Governo, di venire qui oggi a darci assicurazioni precise in termini di stanziamento, in modo particolare per quel che riguarda non solo l' edilizia carceraria, ma la situazione carceraria nel suo insieme, che richiede comunque, per il personale e per tutte le altre cose che sappiamo, investimenti urgenti ed adeguati. a questo punto, signor ministro, diventa urgente trarne una conclusione pressoché obbligata. constatiamo che una delle preoccupazioni, che sembrano generali in quest' Aula, deriva dal fatto che lo Stato in realtà si trova fuori legge rispetto ad un certo tipo di detenuti, che è poi la maggioranza dei detenuti, per le distorsioni che noi conosciamo. pensiamo, come gruppo radicale, che vi sia un solo modo obbligato adesso di prendere atto della situazione di crisi e di quello che nella crisi non è superabile. per restaurare immediatamente il rispetto dei diritti costituzionali di migliaia di cittadini, dopo aver ascoltato le dichiarazioni del Governo e soprattutto dopo aver visto e letto la proposta di risoluzione della maggioranza, noi presenteremo oggi stesso agli uffici della Camera un progetto di amnistia, che a questo punto diventa un mero atto di giustizia obbligato. anticipando la mia dichiarazione di voto , dichiaro che ci asterremo sulla proposta di risoluzione della maggioranza e che il gruppo radicale voterà la sua mozione, per i motivi ora detti. e il preannuncio dell' immediato deposito di una nostra proposta di legge di amnistia è anche la conseguenza di questo dibattito e delle sue inadeguate conclusioni.