Giulio ANDREOTTI - Presidente del Consiglio dei Ministri Maggioranza
VII Legislatura - Assemblea n. 394 - seduta del 29-01-1979
Sulla programmazione economica triennale 1979-1981
1979 - Governo IV Andreotti - Legislatura n. 7 - Seduta n. 394
  • Comunicazioni del governo

signor presidente , onorevoli colleghi , il Governo aveva chiesto di fare oggi comunicazioni per presentare alle Camere il progetto di programmazione economica triennale 1979-1981, ed ottenerne l' apprezzamento necessario come linea di guida della seconda parte di questa settima legislatura repubblicana, nella quale abbiamo dovuto sin qui affrontare insieme (e cercare di risolvere) problemi di una difficoltà e di una portata che senza iperbole furono definite eccezionali e che soltanto in parte possono ritenersi superati. proprio la straordinaria complessità delle questioni cui far fronte — sulle quali era anticipatamente caduta la legislatura precedente — indusse a far realizzare in Parlamento, nell' agosto del 1976, una ampia convergenza operativa tra forze politiche diverse che, diciotto mesi più tardi, fu ulteriormente perfezionata con la creazione di una maggioranza ancorata a precisi indirizzi e chiari obiettivi da conseguire, ritenuti da tutti indispensabili nell' interesse del popolo di cui siamo rappresentanti. non mancarono, agli inizi, sia all' interno che all' estero, interpretazioni critiche e sospetti di occulte e complicate manovre, suscitando in molti sorpresa la novità di un quadro politico italiano non contraddistinto da prevalenti divisioni e contrasti. ma, nella trattativa con il Fondo Monetario Internazionale per il prestito di cui avevamo assoluto bisogno e che incontrava duri ostacoli (per il livello di indebitamento raggiunto dall' Italia e per le prospettive generali che erano sembrate tutt' altro che di riassetto) sperimentammo subito quale elemento di forza costituisse per il Governo il poter parlare con il sostegno di una maggioranza che comprendeva tutti i grandi partiti democratici ed il collegamento con le forze sindacali. ben oltre il suo contenuto quantitativo, il prestito del Fondo Monetario — cui segui quello connesso della Comunità Europea — rappresentò il punto di ripresa di una situazione che aveva rasentato i margini della ingovernabilità. la comparazione delle cifre vale più di ogni elaborato discorso. condenso in sei punti i principali risultati raggiunti. il tasso di inflazione , che aveva raggiunto un ritmo del 23 per cento , è sceso al di sotto del 12 per cento . questo va posto in relazione anche con la politica di contenimento della spesa pubblica avviata dopo la riunione di Villa Madama dell' ottobre 1976 e gestita in modo da evitare conseguenze deflazionistiche. la bilancia dei pagamenti ha subito una netta inversione di tendenza , passando da un forte deficit di 2.820 milioni di dollari nel 1976 ad un avanzo di oltre 8 miliardi di dollari nello scorso 1978. le riserve valutarie spendibili, che al principio del 1976 erano ridotte a meno di 600 milioni di dollari , sono state ricostituite, superando ora i 10 miliardi di dollari che, aggiunti all' oro in nostra integrale disponibilità (dopo il rimborso di 2 miliardi di dollari alla Bundesbank), fanno un totale di riserve di oltre 29 miliardi di dollari . avevamo debiti verso l' estero per oltre 17 miliardi di dollari : li abbiamo ridotti a 14 miliardi complessivi, ma abbiamo effettuato rimborsi per oltre 4,4 miliardi di dollari . con il Fondo Monetario abbiamo ricostituito le nostre posizioni di credito e con la Cee restano accesi solo i debiti obbligazionari che non ci è stato consentito (per motivi tecnici) di rimborsare in anticipo. il nostro commercio di esportazione è stato fortemente stimolato ed ha contribuito al notevole miglioramento della bilancia dei pagamenti . per la prima volta nella storia d' Italia il 1978 ha segnato un attivo nella bilancia commerciale . abbiamo avviato il processo di riforma del bilancio dello Stato e della spesa pubblica , che costituiva la premessa per ogni effettivo risanamento strutturale. questa politica di serio recupero di stabilita si è sviluppata non in un' arida cornice di restrizioni ma, viceversa, in un parallelo progredire di indirizzi di riforma e di ripresa in molti settori, alcuni dei quali invano tentati nel passato. citerò qui: la riforma sanitaria ; i decreti di attuazione dell' ordinamento regionale; la legge quadro sull' istruzione professionale; il complesso di norme per far riprendere all' edilizia abitativa un ritmo adeguato alle richieste, ottenendosi nei termini stabiliti un impegno effettivo di spesa per oltre il 95 per cento ; le norme organiche di intervento in agricoltura, seguite ora dal piano agroalimentare; le norme per la riconversione industriale e per la ristrutturazione finanziaria delle imprese, quanto mai utili per correggere senza danno dei lavoratori e della produzione quei preoccupanti punti di crisi che, specie in alcune zone, rappresentano motivo di grande apprensione; l' aumento dei fondi di dotazione degli enti a partecipazione statale e dell' Artigiancassa; le leggi di promozione industriale per le forze armate ; la riforma dei servizi di sicurezza ; lo sveltimento di conduzione della Cassa per il Mezzogiorno . tutte queste — insieme con altre per riparare ad ampio respiro i danni di pubblica calamità — sono già leggi dello Stato. altri provvedimenti di impegnativo contenuto sono dinanzi a voi, alcuni con l' approvazione di una delle due Camere: anche per questo c' è da augurarsi obiettivamente che non si verifichino lunghe interruzioni del lavoro parlamentare. mi riferisco, a solo titolo esemplificativo, alla riforma universitaria e della scuola secondaria superiore; alla riforma delle pensioni ; al riordinamento della polizia; alle emblematiche modifiche al contenzioso penale tributario; alla novità del « risparmio-casa » ; al riassetto dell' AIMA; alla cosiddetta legge Reale-bis, legata ad un impegno di onore preso con gli elettori nel momento del referendum... no, lo sta dimostrando lo ostruzionismo che avete fatto per non farla approvare..... alla riforma dei contratti agrari; al potenziamento dei servizi per la tutela dell' ordine; alla legge organica sulle autonomie locali; alla legge quadro per il pubblico impiego ; alle norme sull' editoria; alla proroga della fiscalizzazione degli oneri sociali ; alla regolamentazione delle radio e televisioni private. una parola a parte merita la legge sull' occupazione giovanile, la cui pratica utilizzazione — per la quale si continua ad operare — non può dirsi finora sodisfacente, nonostante siano state apportate modifiche che le organizzazioni degli artigiani e dei commercianti e le piccole imprese avevano richiesto suscitando specifiche speranze. al 31 dicembre 1978 risultavano beneficiari in atto di questa legge solo 33.032 giovani nel settore pubblico e 7.047 nel settore privato. tuttavia, dai 653.780 iscritti inizialmente nelle apposite liste, già nell' agosto scorso 158 mila e più risultavano cancellati perché avviati al lavoro attraverso il collocamento ordinario. sapevamo però e sappiamo benissimo che all' ansia di trovare lavoro ai giovani e ai disoccupati si deve rispondere non tanto con mezzi transitori di emergenza, quanto con la creazione di stabili nuovi posti di lavoro , in prevalenza nell' Italia meridionale. la ripresa degli investimenti deve consentire anche di ricondurre fisiologicamente a livelli molto più bassi il ricorso alla cassa integrazione guadagni , ulteriormente salito nell' anno passato. questo strumento ha consentito tuttavia di evitare che i lavoratori fossero duramente colpiti dalle crisi aziendali e settoriali, come è accaduto in molti altri paesi. a questo duplice obiettivo « sud e occupazione » è stata indirizzata, con passione e profondità, la preparazione del piano triennale 1979-1981, costruito sul fondamento delle misure risanatrici intervenute e di caratterizzanti processi di modificazioni migliorative che distinguono la prima metà della legislatura corrente. non crediamo davvero che questo lavoro possa e debba andare disperso per le difficoltà politiche del momento presente. è interesse comune il salvaguardarne la sostanza, con le opportunità integrative che dall' apporto di tutti possono essere offerte. il programma è ispirato alla impostazione di base su cui si è formata la maggioranza del marzo 1978 ed ha tenuto ben presente il documento sindacale dell' EUR. è evidente che un piano statale, come tale espressivo di molteplici esigenze e possibilità, non possa identificarsi con le programmazioni del sindacato; ma la significativa coincidenza attuale degli obiettivi di fondo è un valore che non va assolutamente trascurato. d' altra parte, in tema di rapporti con i sindacati, mi sembra importante annotare che nel 1978 le ore di lavoro perdute per scioperi sono discese rispetto allo anno precedente da 115 milioni a 69 milioni. anche per questo va richiamato a realistica prudenza chiunque sia indotto a svalutare le conseguenze positive di una politica di paziente e leale confronto alla ricerca di convergenze e cooperazioni. fra i traguardi che il piano triennale meditatamente si propone, e che accenno soltanto giacché il relativo dibattito è per forza di cose differito, citerò i seguenti: maggiore occupazione, localizzata in gran parte nel Mezzogiorno, valutabile tra 550 e 600 mila nuovi posti di lavoro ; impegni di spesa della Cassa per il Mezzogiorno per 21 mila miliardi di lire , destinati a progetti speciali, infrastrutture e incentivi alle industrie; investimenti indotti nel settore privato ed in quello delle partecipazioni statali per 8 mila miliardi nel triennio; inflazione portata dall' attuale 12 per cento al 7,5 per cento nel 1981; aumento del reddito nazionale del 45 per cento nel 1979 e del 4 per cento nei due anni successivi. parte essenziale del programma 19791981 è il perfezionamento della lotta alle evasioni fiscali, dalla cui impostazione ed attuazione deriva anche la credibilità politica e sociale necessaria per sostenere ogni linea di rigore e di sacrificio. il programma prevede che siano modificati gli attuali trattamenti tributari dei redditi da capitale e di quelli da lavoro autonomo e considera essenziale la riforma dell' amministrazione finanziaria , per la quale è stato apprestato un disegno di legge delega. è anche previsto che l' impegno nella azione accertatrice di un maggior numero di operatori fiscali consenta di raggiungere nel triennio una capacita di accertamento delle dichiarazioni annuali Irpef e IVA pari a quella dei sistemi tributari più avanzati. questi impegni sistematici si innestano nell' azione che è in corso anche attraverso nuovi mezzi di controllo che sono stati introdotti e dai quali si possono attendere rilevanti effetti. con il pieno funzionamento dell' anagrafe tributaria previsto entro il triennio e l' approvazione del ricordato disegno di legge che renderà concreta la possibilità di mettere in prigione gli evasori, si potranno raggiungere risultati sempre più importanti, che sono a mio avviso indispensabili per costruire il tipo di società che l' Assemblea costituente disegnò come punto di arrivo della democrazia italiana. alle indicazioni economiche e finanziarie devono aggiungersi non solo per una complementarità che è irrinunciabile, ma perché corrispondono al sentimento di tutti noi, le preoccupazioni per la ferocia e la diffusione della criminalità, specie quella terroristica. non poche sono le iniziative legislative adottate per conferire al sistema giuridico e alle strutture tecniche maggiore efficacia. recenti operazioni di tempestivo intervento e di accurata conduzione investigativa hanno raggiunto risultati di cui ci auguriamo possano presto aversi concreti effetti. a queste iniziative legislative ed organizzative dovranno sollecitamente aggiungersene altre per un indispensabile ed efficace rinvigorimento delle misure di vigilanza su imputati posti dalla magistratura inquirente o giudicante in condizioni di provvisoria libertà, ad evitare episodi destinati certo a non approfondire presso l' opinione pubblica — già turbata dalla lentezza di taluni procedimenti giudiziari — sentimenti di rispetto verso lo Stato. non nascondiamo certamente che in materia di sicurezza vi è ancora molto da fare e che siamo stati sovente sotto scacco ad opera di forze il cui proposito è la disaggregazione civile e l' impedimento di ogni costruttiva collaborazione democratica. abbiamo poc' anzi ricordato che è di stamattina l' assassinio del dottor Emilio Alessandrini, magistrato della procura di Milano del quale avevo avuto personalmente modo, al ministero della Difesa , di apprezzare la grande serietà e l' appassionata dedizione alla giustizia. la necessità che tutti i cittadini partecipino senza paura a questo lungimirante disegno di salvaguardia e di vivificazione dell' ordine costituzionale è stata nei giorni scorsi richiamata alla coscienza di ognuno di noi — come ha detto il nostro presidente all' inizio di questa seduta dall' insegnamento coraggioso dell' operaio ligure che ha pagato con la vita l' assolvimento di un dovere civile da cui non pochi si ritraggono rendendo ardua la azione della giustizia e delle forze dello ordine. opportuno e di monito per tutti è stato l' onore personalmente reso a Guido Rossa dal presidente della Repubblica . a metà legislatura è altresì necessario ripercorrere l' attività svolta dal Governo nella politica estera . essa è stata assai intensa in tutti quelli che sono i principali settori della nostra azione internazionale: la costruzione europea, la politica atlantica, i rapporti est ovest , con particolare riferimento ai problemi della distensione, la politica mediterranea, la collaborazione tra i grandi paesi industrializzati e le relazioni con i paesi in via di sviluppo per favorire la creazione di un ordine economico internazionale più equo e più stabile. abbiamo anche proseguito, come da preciso mandato da voi ricevuto, la trattativa con la Santa Sede — giunta alle soglie della conclusione e che continueremo sino all' ultimo a valutare in stretto contatto con i gruppi parlamentari — per la riforma del Concordato. desidero poi menzionare in particolare il contributo dato, con una partecipazione congiunta di Governo e di rappresentanti del Parlamento, alla sessione speciale indetta nell' Onu sul problema del disarmo. è questa la strada maestra in cui non è lecito scoraggiarsi per le difficoltà e per l' inevitabile lentezza e gradualità nel procedere — nella quale possono essere validamente introdotte giuste preoccupazioni per le tensioni, che esistono e che rischiano di aggravarsi, e per le impostazioni politiche di paesi che sembrano riluttanti ad abbandonare la propensione verso una prospettiva di guerra come soluzione delle controversie bilaterali e di più vasta portata. naturalmente l' efficacia e la liceità di siffatte preoccupazioni richiedono che esse siano rivolte in ogni direzione e vengano sempre accompagnate da comportamenti coerenti e costruttivi. per quel che riguarda la Comunità Europea , non ci nascondiamo gli ostacoli che essa incontra: alcuni inevitabili in una linea cosi sanamente rivoluzionaria sia politica che sociale, altri dettati dal riemergere e purtroppo talvolta dal rafforzarsi di tendenze egoistiche e sostanzialmente nazionalistiche che sembrano, dinanzi ad ogni scelta di progresso europeo, stentare ad accorgersi che i trattati di Roma mirano ben più in alto che alla creazione di una zona di libero scambio e di una politica agricola comune. il Parlamento italiano ha perfezionato nei giorni scorsi lo strumento legislativo per le elezioni europee del prossimo giugno attraverso le quali i nove paesi daranno all' assemblea rappresentativa il prestigio e l' autorità che nascono appunto dalla immediata investitura del suffragio popolare. in Italia ci troviamo — a differenza di altri paesi — nella felice condizione di avere negli ideali comunitari europei un punto di larghissimo incontro tra tutte le forze politiche . ritengo che nessuna controversia interna debba farci disperdere questo valore, che dovrà anzi, in vista delle elezioni europee , essere sempre più motivo di approfondimento, di partecipazione, fermo restando che per ogni gruppo politico è naturale prepararsi a portare anche nell' ambito della Comunità le sue tendenze, peculiarità ed aspirazioni. in questo senso si pensa giustamente che la Europa potrà offrire un altro elemento di stabilizzazione alla vita politica interna italiana. onorevoli colleghi , negli ultimi mesi un dato — certo troppo recente e che nessuno pensa ad acquisire come definitivo — ha offerto il segno di una ripresa anche nel complesso settore della produzione industriale , con l' aumento del 10 per cento sui corrispettivi mesi del 1977, contro una indicazione, nei primi mesi precedenti, poco rilevante o negativa. non è arbitrario connettere il fenomeno anche con la più diffusa acquisizione di un grado di stabilità politica , sia pure atipica e complessa, che eravamo riusciti a raggiungere e che nessuno credo possa a cuor leggero rimettere in discussione nei suoi fondamenti o cancellare. non voglio con ciò contestare la legittimità e ignorare i contenuti delle posizioni ultimamente assunte da alcuni gruppi della maggioranza, che richiedono viceversa un esame attento per fugare diffidenze, chiarire dubbi e cercare di assumere rinnovate posizioni di reciproco rispetto e di integrale e tempestiva attuazione di vecchi e nuovi impegni programmatici concordati. la sede dove tutto questo deve essere non solo registrato ma, almeno nelle linee essenziali, esposto e chiarito, è il Parlamento: ed era evidente che un tale chiarimento venisse appunto richiesto nelle Camere prima di affrontare il confronto sul programma triennale, che dovrebbe contribuire a dare un avvio organico ed un forte impulso politico alla seconda parte della legislatura. ai gruppi della maggioranza parlamentare , dai quali il Governo ha tratto la sua investitura e che lo hanno sostenuto in momenti anche altamente drammatici di questi anni tormentati, esprimiamo gratitudine, con l' augurio — che nulla ha di personale e di interessato — che, contro tutti i motivi di dissociazione, prevalga la convinzione che è dovere comune recuperare un legame operativo tale da consentire, dopo aver arginato i più gravi pericoli di dissesto, di dar vita ad una nuova stagione di ripresa autentica e stabilizzata dello sviluppo civile ed economico-sociale e di elevazione del tono morale e culturale della vita degli italiani. è su questo che deve essere data, nei modi che si riterranno più adatti, una risposta chiara e orientatrice, facendosi da ciascuno gli sforzi necessari per vincere le proprie difficoltà e per non ostacolare gli altri a fare altrettanto, senza aggiungere ai disagi delle cose quelli — non insuperabili — suscitati da una insufficiente buona volontà di uomini e di parti politiche. quello che mi sembra necessario ribadire in modo fermo e senza possibilità di equivoci è che, dinanzi ai grandi problemi della sicurezza, della difesa del lavoro e della ripresa dello sviluppo, le forze democratiche dell' Italia repubblicana si mantengano concordi e non ammettano fughe o avventure. questo giovi a dare un senso comunque positivo ai dibattiti che oggi hanno qui inizio.