Marco PANNELLA - Deputato Opposizione
VII Legislatura - Assemblea n. 383 - seduta del 13-12-1978
Approvazione ed esecuzione del Protocollo relativo all’ammissione della Grecia e della Turchia al Trattato Nord Atlantico del 4 aprile 1949, firmato a Londra il 22 ottobre 1951
1978 - Governo VII De Gasperi - Legislatura n. 1 - Seduta n. 850
  • Comunicazioni del governo

signor presidente , signor presidente del Consiglio , non siamo affatto pentiti di aver ieri annunciato la presentazione di una risoluzione, che abbiamo intatti presentato, e con la quale chiediamo che si dia immediato corso all' ingresso del nostro paese nel sistema monetario europeo , a partire dal momento formale della sua costituzione ed attivazione. sicché, signor presidente del Consiglio , devo semplicemente confermarle che non sono affatto pretestuose — come lei ha ipotizzato — le premesse che abbiamo introdotto prima del dispositivo della risoluzione, perché già ieri le avevamo letteralmente detto (e le chiedo scusa se mi recito, ma questo può forse meglio aiutarla a risolvere il suo dubbio) che, se si fosse inserita la minima incrinatura nella nostra sfiducia nei confronti del suo Governo e della sua maggioranza, forse avremmo preso in considerazione altre ipotesi. se cioè noi avessimo pensato che esistesse anche solamente in nuce la possibilità di contrapporre a questa realtà sistematica europea anche solo un embrione europeo alternativo, ma europeo, non nazionale, non nazionalistico, non isolazionista, non velleitario, non ipotizzato sulla deificazione della flessibilità del cambio della lira , in base alla quale poco fa ho sentito dire che avremmo vinto chissà quali lotte alternative, democratiche di classe, e che avremo tra poco l' Apocalisse sol perché lo strumento di difesa « democratica » datoci dalla flessibilità del cambio ci verrebbe a mancare (l' ho sentito dire testé dalla collega Castellina); se pensassimo anche noi che l' alternativa sia fra il dilagare e quella vittoria definitiva della reazione, che passerebbe attraverso — figuriamoci! — la fine della flessibilità dei cambi e l' ingresso nel sistema monetario europeo ; se tale fosse la scelta certamente ci saremmo posti in altra posizione. così non è. ci pare impossibile manifestare una fiducia di tipo feticistico come quella che or ora la compagna Castellina ha dimostrato di avere in uno strumento tecnico, classico della economia liberale. l' illusione di salvaguardare situazioni storiche, democratiche, di classe, produttive, politiche, internazionali attraverso degli espedienti che appartengono all' armamentario tradizionale della classe dirigente liberista o keynesiana non ci pare proponibile. il guaio è per noi, e non in questa circostanza, che tutti gli obiettivi per i quali oggi noi riteniamo utile e necessario lottare contro un certo tipo di modello di società che a Bruxelles, a Bonn, a Roma si sta affermando, possono essere meglio perseguiti all' interno di un sistema monetario europeo , come, lei stesso oggi ci diceva, signor presidente del Consiglio — e gliene do atto — , piuttosto che nel tentativo disperato, continuo, quotidiano di controllare, le riunioni tecniche o tecnico-politiche dei governatori delle banche centrali o le situazioni degli incontrollabili rapporti intergovernativi, basati non di rado su improvvisazioni, o imposizioni, perché molto spesso i parlamenti non sono chiamati a discutere preventivamente queste cose, così come lei ci ha dimostrato quando è partito per Bruxelles senza averci interpellato. signor presidente del Consiglio , lei ha sottolineato che nominavamo nella nostra risoluzione « perfino » la NATO e il partito comunista e le sembrava una nostra stranezza in più o forse il tentativo di recuperare una nostra autonomia nei suoi confronti, nemmeno intaccata dalle dichiarazioni di ieri. invece il cuore del problema, storicamente, è proprio questo. tutti coloro che oggi qui stanno facendo un dramma per questa operazione — il partito comunista e il partito socialista e che sembrano mettere in crisi, magari di crescita, la sua maggioranza e il suo Governo sulla flessibilità del cambio della moneta che viene a mancare, hanno poi digerito da tempo la sua politica NATO, la sua politica nucleare: politiche, queste, che non consentono alternative di società e di modelli. la politica militare della NATO, di cui il partito comunista molto spesso perfino nella Commissione difesa della Camera sta diventando il sostenitore più rigoroso con proposte aberranti di aumento delle spese militari, crea una dipendenza storica e istituzionale ben diversa da quella dello Sme. se continuiamo infatti ad andare avanti verso una società nella quale si ritiene tabù la spesa militare e si immobilizzano, per il prossimo decennio, come il partito comunista vuole e come tutti voi volete, per la nuclearizzazione delle fonti di energia tutte le nostre disponibilità finanziarie, invece di investirle nel cogenerazionale, ogni alternativa è e sarà preclusa e le vostre storie sul Mezzogiorno, sulla disoccupazione, sull' occupazione e sul nuovo modello di società avranno ancora una volta il destino che queste rivendicazioni, queste speranze hanno avuto nei cento anni della nostra unità, negli ultimi trenta anni e che si sono aggravate negli ultimi due anni e mezzo, in regime di stragrande maggioranza « democratica e popolare » a sostegno del suo Governo, onorevole Andreotti. signor presidente del Consiglio , nel momento del voto avremo un comportamento obbligato e chiaro; e lei bene ha fatto a non accogliere la nostra risoluzione. con tutta eleganza non l' ha accolta, perché lei non poteva accoglierla e l' ha rifiutata. ebbene, signor presidente del Consiglio , mi pare sia corretta posizione parlamentare annunciarle di conseguenza che voteremo il nostro testo a favore dell' ingresso nel sistema monetario europeo , ma che voteremo contro i vostri testi, perché comprensivi di motivazioni, di destinazioni e di scelte assolutamente diverse, opposte alle nostre. quindi, il gruppo radicale vota per l' adesione al sistema monetario europeo ; ma i nostri voti non si sommano ai voti che confluiranno sulla risoluzione Galloni. sicché, se fossero davvero presenti i compagni comunisti, senza eccezione alcuna, ad affermare il loro « no » al secondo punto della risoluzione Galloni, e anche i socialisti votassero contro, non so se lei non rischierebbe di andare in minoranza o di avere scomodi voti determinanti . lo vedremo quando, grazie allo scrutinio segreto , potremo constatare quante saranno state le presenze dei compagni comunisti nel preannunciare questo « no » che questa sera è stato proclamato così duramente nei suoi confronti. credo che le presenze non saranno totalitarie, « senza eccezione alcuna » , così come vedremo a cosa sortiranno le minacce che, sia pure con il suo tono garbatissimo e sorridente, il collega Di Giulio ha pronunciato nei confronti del Governo. ho finora l' impressione che, questa sera, chi non è stato capace di mordere ha dovuto almeno dare l' illusione di saper abbaiare. quindi, signor presidente del Consiglio , mi sembra che lei possa ancora una volta constatare, come già (al momento della votazione in Aula della legge sulla elezione del Parlamento europeo , il gruppo parlamentare radicale radichi, puntualmente la sua storia, le sue convinzioni, senza eccezioni, senza bisogno né di pentimenti di tipo cattolico, né di autocritiche di altro stampo, nell' opera e la figura di Ernesto Rossi , nel Manifesto di Ventotene , che egli concepì con Spinelli, in un federalismo mai smentito, per cui ci siamo contrapposti, signor presidente del Consiglio , al vostro europeismo molto spesso senza anima e senza forza in nome del nostro federalismo intransigente e corrispondente alle nozioni di classe per le quali, non nello Stato nazionale, ma all' interno della società industriale europea, lo scontro democratico di classe può essere combattuto e vinto dal proletariato e dalle forze democratiche. e nel solco di questa storia, proseguendola puntualmente, che oggi abbiamo assunto la nostra posizione. il nostro gruppo avrà dunque votato per l' ingresso dell' Italia nello Sme, per questo altro passo che appassionatamente Ugo La Malfa auspica; ma i nostri voti non saranno computabili con quelli degli altri, perché opposte sono le motivazioni. quindi, signor presidente del Consiglio , siamo d' accordo: lei ha respinto, giustamente, la nostra risoluzione; noi la votiamo perché credo che anticipiamo, con questo atteggiamento, come abbiamo fatto già per le elezioni del Parlamento europeo , una presa di coscienza di tutta la sinistra, di tutta la sinistra alternativa, su come ci si debba muovere, anche a livello di istituzioni europee e di sistemi, finanziari e militari, energetici e culturali, alla cui vita voi partecipate — in genere — con tutta la vostra maggioranza, anche se oggi abbiamo assistito ad una scena un po' diversa. chiedo infine a nome del gruppo radicale, signor presidente , che la votazione su tutte le risoluzioni presentate avvenga per scrutinio segreto .