Giulio ANDREOTTI - Presidente del Consiglio dei Ministri Maggioranza
VII Legislatura - Assemblea n. 281 - seduta del 10-05-1978
Commemorazione di Aldo Moro
1978 - Governo IV Andreotti - Legislatura n. 7 - Seduta n. 281
  • Commemorazioni

onorevoli colleghi , assolvo con profonda commozione al doloroso compito di unire alla parola del presidente che ha ora interpretato il sentimento della Camera, quella che esprime l' accorato omaggio del Governo alla memoria di Aldo Moro. soprattutto in questa Aula, che fu anche sede dell' Assemblea costituente , l' onorevole Moro ha dato alla nostra Repubblica, in trentadue anni di un servizio politico eccezionalmente impegnato, un apporto impareggiabile di volontà e di cultura. l' attonito stupore che dopo il 16 marzo si è levato nel mondo intero con crescente intensità, sorgeva anche dalla esatta convinzione che non rispondano all' immagine dell' Italia e del suo popolo queste pagine abominevoli di sopraffazione e di sangue. l' eccidio di quella tragica mattina, operato con fredda ferocia e nella viltà dell' agguato, ha dato purtroppo il segno iniziale di una crudele determinazione che ha poi trovato il sigillo definitivo nel sesto assassinio. ogni residua speranza si è spenta ieri, dopo cinquanta e più giorni di alterno assillo e di delusioni ogni volta più cocenti e dopo l' inutile reiterata proposizione di un assurdo ricatto tendente a minare alle radici l' ordinamento democratico e il rispetto del diritto: quei principi ai quali lo stesso Moro, dal banco del deputato o dalla cattedra del docente, aveva dedicato tutta la sua preparazione e le sue convinzioni profonde. ed è attraverso quegli stessi fondamentali principi che lo Stato, nei suoi meccanismi legislativi, offre piena garanzia di sviluppo civile e di progresso sociale . è questa la strada maestra — ancorata alla sovranità del suffragio universale lungo la quale si possono e si debbono avanzare e sostenere le proprie idee politiche. sarebbe vano aver liberato l' Italia dalla ventennale dittatura ed averla salvaguardata da ogni avventura antidemocratica, se dovesse ora prevalere sulla dialettica dei convincimenti e delle libere scelte la ferocia della sopraffazione e della violenza. se si è voluto stroncare lo sforzo di conciliazione e di sintesi che ha ispirato il lungo e prestigioso magistero dell' onorevole Moro, va detto che nessuno potrà mai riuscire a distruggere i valori umani di comprensione e di concordia nella chiarezza. la democrazia può essere incrinata nella cronaca, ma la storia è e resta dalla sua parte. mi sia consentito ricordare che Aldo Moro, prima di abbracciare la vita politica, si formò in quelle associazioni universitarie cattoliche dove — e non pensavamo in verità che un giorno ciò sarebbe divenuto terribilmente attuale — ci si insegnava che non bisogna aver paura di coloro i quali al massimo possono toglierci la vita terrena. sia rafforzata questa ferma dedizione alla Repubblica dalla incredibile morte di Aldo Moro. e valga a sconfiggere senza appello quanti, uccidendo hanno creduto di poter sovvertire quello che il nostro popolo, nel lavoro e nella sofferenza, sta, con tenace e silenziosa fede, costruendo per le nuove generazioni.