Emma BONINO - Deputato Opposizione
VII Legislatura - Assemblea n. 271 - seduta del 21-04-1978
Bilancio di previsione dello Stato;Rendic. Gen. dell'Amministrazione dello Stato;Rendic. Gen.Amministr. dello Stato
1978 - Governo IV Andreotti - Legislatura n. 7 - Seduta n. 271
  • Attività legislativa

signor presidente , colleghi del club « amici di Montecitorio » , per altro ristretto, devo dire che in occasione della proposta che avevo fatto prima, che mi pareva istituzionale e sensata, si è riempita l' Aula, ma semplicemente perché si trattava di un richiamo all' ordine dei lavori che doveva essere votato. quella mia esigenza e quella mia proposta, chiaramente politica, è stata battuta da una larghissima maggioranza. si è detto, in quest' Aula, che non è il caso di parlare di Moro, perché sarebbe un errore politico gravissimo, perché — è stato detto — la faccenda di Moro è una cosa privata e quindi non era il caso di discuterla. subito dopo, esco in « Transatlantico » , perché chiamata dal presidente, e pensate un po' di che cosa stavano parlando in « Transatlantico » 350 deputati: putacaso del caso Moro; putacaso in tutti i crocicchi si sta discutendo se si tratta, se non si tratta, se vi sono iniziative di trattative eccetera. credo che ciò non possa essere negato, perché basta fare un giro, prima di andare a mangiare, per verificarlo. e incredibile, perché mi pare che la sede istituzionale del dibattito sia diventata il « Transatlantico » , perché mi pare che la sede istituzionale del dibattito stia oltre quella porta. non è che la cosa mi stupisca: forse bisognerebbe solo ampliare il regolamento, in modo che possa essere ritenuto valido anche al di là di quella porta. prima avevo avanzato quella proposta, anche perché vi erano stati degli impegni, perché avevamo cercato questa mattina di parlare con Evangelisti, e poi con il presidente Ingrao, eccetera. è vero che da parte del Parlamento non vi è mai stato un fatto formale su questa vicenda — abbiamo avuto soltanto le dichiarazioni del Governo — ; ed è vero il Parlamento non si è mai formalmente espresso in proposito; ma fino a ieri sera, sempre in sedi extraparlamentari, pareva che la maggioranza dei partiti che sostengono il Governo avesse una linea unitaria. oggi pare che non ce l' abbia più perché, se tanto mi dà tanto (anche se capisco che i messaggi vengono diffusi tramite l' Ansa), sembra che il partito socialista abbia preso una posizione diversa (cosa che — figuriamoci, non è questo il problema! — è liberissimo di fare). voglio soltanto dire che su questo il Governo, che a mio avviso, per primo, avrebbe dovuto sentire la necessità di essere confortato da una decisione parlamentare sulla linea — politica che intende seguire in questa circostanza, non ha sentito alcuna esigenza di riferire al Parlamento. quest' ultimo, dal canto suo, non ha sentito l' esigenza di vincolare il Governo ad una linea di condotta, quando questa linea di condotta, che ieri era fra tutti condivisa, oggi non lo è più. ma la cosa più importante che mi preme sottolineare concerne il fatto che è stato detto che per questo caso Moro vanno benissimo le segreterie dei partiti, gli appelli extraparlamentari firmati dai vescovi o da non vescovi, vanno benissimo le risse in « Transatlantico » , purché il Parlamento non ne discuta. questo è ciò che è stato detto oggi. e stato affermato che abbiamo una cosa fondamentale da fare, cioè esaminare il bilancio che — come tutti possiamo notare — , è essenziale nella vita del paese, eccetera eccetera; che deve coinvolgere il dibattito programmatico che non si è fatto il 16 marzo (responsabilmente o irresponsabilmente; ma al limite eravamo d' accordo, perché era successa una cosa grave). ieri è successa una cosa, a mio avviso, altrettanto grave perché, comunque vada a finire questa vicenda, mi pare che non si tratti soltanto, a questo punto, di una responsabilità del Governo, ma anche, per omissione, di una responsabilità del Parlamento, perché esistono delle responsabilità per omissione ben chiare. tutto va bene , purché il Parlamento non ne discuta. quindi ci si dice di non continuare il dibattito che, invece, è una cosa fondamentale, soprattutto quello sul ministero dell'Interno . in realtà, in questi giorni, ci è stato detto che il bilancio è vecchio, superato, che non conta nulla e che verso maggio ci sarà una nota di variazioni; per cui questa cosa, pur non contando nulla, va fatta, perché il dettato costituzionale dice che non si può prorogare l' esercizio provvisorio per più di quattro mesi. quindi si tratta di una formalità che va fatta velocemente anche se non conta nulla, poiché il vero bilancio sarà la nota di variazioni che verrà presentata tra pochi mesi; tanto è vero che ci siamo permessi di presentare 20 emendamenti. qualcuno pensa che ciò sia dovuto all' ostruzionismo radicale. noi pensavamo di aver dato altre dimostrazioni di ostruzionismo radicale; comunque, è venuto fuori di tutto. dunque, in sede di Commissione bilancio ci è stato detto che quegli emendamenti erano improponibili perché, in realtà, questo bilancio non contava nulla, essendo prevista quella famosa nota di variazioni. stamattina — quale risposta alla mia richiesta in sede di conferenza dei capigruppo — mi è stato detto: « no, perché è fondamentale questa cosa » . allora, presidente, discutiamo pure sullo stato di previsione della spesa del ministero dell'Interno , anche se in realtà il bilancio non è solo un fatto di tabelle e di numeri, ma è un dato politico; per cui il dibattito sul bilancio non può non essere un dibattito politico, poiché non è solamente il rendiconto dell' amministrazione. Cossiga viene in Aula dieci minuti (giustamente, perché ha il Consiglio dei ministri e perché ha altre cose da fare). ci si dice però che il Governo è disposto a venire mercoledì, cioè quando la vicenda sarà già stata completamente chiusa: infatti la Democrazia Cristiana vuole festeggiare il 25 aprile. insomma, ci si dice che questa formalità va fatta velocemente perché questo è nei tempi, ma nei fatti si continua a dire che questo è un punto fondamentale. ebbene, per quanto mi riguarda, io ritengo e continuo a ritenere che per il Parlamento oggi è fondamentale essere coinvolto in una decisione che pagheremo tutti, qualunque ne sia l' esito e quali che siano le forze politiche . questa sede istituzionale, tuttavia, non è stata ritenuta né idonea, né — tanto meno — necessaria, poiché vi sono i cinque segretari dei partiti (più Cossiga ed alcuni altri) che seguono con esiti brillanti, che sono sotto gli occhi di tutti, queste indagini. quindi, non si sa quale sarà la sede idonea per discutere di queste cose, poiché da un anno chiediamo un dibattito sull' ordine pubblico , e da un anno il « superministro » ci dice: « no, nemmeno per sogno! » . le altre forze politiche , dal canto loro, non insistono molto; per cui è dallo stesso periodo che non abbiamo un dibattito sull' ordine pubblico . anzi, ci era stato detto che la discussione sullo stato di previsione della spesa del dicastero dell' Interno poteva diventare una discussione proprio sull' ordine pubblico . e difficile che possa accadere ciò, non fosse altro per l' assenza del ministro. ma non è tanto quello: infatti, il dibattito ha un senso se poi finisce con una regolamentare mozione della Camera che imprime una linea al Governo, altrimenti possiamo fare e dire tante cose, ma in realtà non decideremmo nulla. l' esigenza è che le tabelle del bilancio dello Stato debbono essere votate entro stasera, perché è fondamentale. certo lo è, ma a scapito di discussioni serie sui contenuti. abbiamo già fatto notare stamattina, in apertura di seduta, che, in realtà, il Governo non c' è. abbiamo fatto notare che questo era un fatto grave dopo gli impegni che lo stesso Governo aveva preso, cioè di trasformare questo dibattito sul bilancio in un dibattito programmatico sulla linea del Governo: un dibattito che oggi non può, essere solo un dibattito economico, ma che è programmatico anche per quanto riguarda la gestione dell' ordine pubblico , e del ministero dell'Interno . l' anno scorso , in agosto, è scappato Kappler e vi è stata una prima promozione di Lattanzio (il quale, poi, è stato defenestrato). quest' anno sono successe cose non proprio irrilevanti concentrate in due mesi, e Cossiga fa il « superministro » esentato dal rispondere a chiunque del suo operato. a questo punto, se l' esigenza è quella di definire questa formalità in modo veloce; se l' esigenza è di consumare questa formalità istituzionale, perché si ritiene che, per le cose serie e gravi che succedono nel nostro paese, il Parlamento non debba più esistere (è un mese che sull' ultima cosa grave che è successa il Parlamento non esiste: Cossiga va in Commissione, ma parla di tutt' altro, perché questo è un affare di corte), credo che, se l' esigenza è questa voi potete benissimo discutere il bilancio e andare a casa questa sera, perché quando vi si chiede di discutere, viene fuori che l' ostruzionismo radicale blocca il Parlamento. se l' esigenza è questa, ve lo discutete e ve lo votate. tenete però conto che è un fatto di responsabilità politica . abbiamo espresso già la nostra divergenza, e ci era sembrata non immotivata, perché a pochi metri di distanza succede altro. ci pare che non sussista l' interesse per il bilancio. non c' è proprio, fisicamente, quanto a presenza in Aula. se la esigenza è veramente quella di partire stasera o domattina, nonostante un dibattito di questo tipo, allora, per quanto mi riguarda, potete pure partire questa sera. se il problema è della partenza dell' aereo, allora non ha più senso. tenete, però, solo conto di questo: il Parlamento, così come volevano le Brigate Rosse , è stato esentato dal dire una parola — una sola — in forma ufficiale e indicativa al Governo, impegnativa per il Governo. questo vogliono le Brigate Rosse , il decadimento delle istituzioni; e questo, in realtà, sta avvenendo. anche per omissioni esistono delle responsabilità, che ricadono su tutti noi. però, se l' esigenza è questa di partire, partite quando vi pare. mi è stato spesso rimproverato, anche in Commissione, di avere una visione ottocentesca e individualistica dei diritti e del garantismo. può anche darsi. non so come si chiami questa visione della maggioranza, del garantismo e delle istituzioni. mi pare, però, che oggi si sia compiuto un atto molto grave: quello di espropriare una istituzione centrale — fino a quando non verrà trasferita all' EUR, continuerà, per lo meno topograficamente, ad essere centrale — del dibattito politico. e questo ad opera di una maggioranza che poi discuterà al bar della vicenda Moro mi sembra un fatto incredibile, e credo di non avere altre parole!