Emma BONINO - Deputato Opposizione
VII Legislatura - Assemblea n. 266 - seduta del 13-04-1978
Norme per la tutela sociale della maternità e sull'interruzione volontaria della gravidanza
1978 - Governo IV Andreotti - Legislatura n. 7 - Seduta n. 266
  • Attività legislativa

signor presidente , essendo stato respinto l' emendamento 5. 42 della collega Luciana Castellina, ritengo in realtà — senza far opera di previsione o di sentirmi una Cassandra del malaugurio — che a maggior ragione anche questo emendamento sarà respinto. e devo dire, onestamente, che sto aspettando con ansia di conoscere il testo dell' emendamento proposto dalla Commissione. mi pare però, da quel poco che ho potuto vedere dalla formulazione, che allora, quando fu votata questa legge, con questa dicitura, era evidentemente un modo per lasciare uno spazio e una possibilità, in realtà, ad una successiva mediazione. perciò qui siamo alla mediazione della mediazione. già questa legge, a nostro avviso, era pessima (per qualche altra collega, insomma non era poi tanto male). siamo qui invece ad un' azione di mediazione decisamente, non dico peggiorativa, perché è un aggettivo che per noi non ha molto senso, ma ad una mediazione estremamente grave per la sua portata. è vero, ci ha detto il senatore Bufalini, che in realtà l' autodeterminazione della donna è sempre condizionata: è condizionata ai novanta giorni, alle situazioni economiche che si ritrova a vivere, è condizionata dalla società, dal nucleo familiare , eccetera: scopriamo adesso, evidentemente, sia perché sarà rigettato questo emendamento e perché credo che quanto prima si passerà a discutere quello della Commissione, che la donna sarà determinata e condizionata nella sua determinazione — ormai credo che il prefisso « auto » lo possiamo cancellare — dal pesante intervento dei consultori, come ho cercato di spiegare prima e che qui la sua determinazione è dichiaratamente ed espressamente compromessa ancora una volta dalla introduzione, pare ormai ufficiale ed evidente, della figura del padre del concepito. quindi, in realtà, questa nostra dichiarazione di voto ci serve soprattutto per sottolineare come questo sia uno dei punti fondamentali della presente legge. quando, nei giorni scorsi, leggevo che si doveva arrivare a questo tipo di mediazione, abbiamo sperato, fino all' ultimo, che questi due punti non venissero toccati. vediamo, invece, che quello che ci era stato annunciato dalla stampa di regime, che evidentemente è più informata di noi, si avvera; il che ci fa poco sperare sulla sorte dell' articolo 12, che riguarda le minorenni. ci sembra, ormai, che neanche i contributi di riflessione che possiamo dare abbiano più alcun valore; ciò nonostante, poiché riteniamo sulla soppressione di questa dicitura, e perché sia chiaro che il padre del concepito non è automaticamente più responsabile della donna che concepisce, ma che la responsabilità è per lo meno paritetica e che quindi in una situazione di rapporto diverso si concorre, ma non si obbliga, anche perché l' obbligo senza penalizzazione è un ben buffo obbligo — credo sia importante rimarcare la nostra posizione a favore di una soppressione di queste parole.