Emma BONINO - Deputato Opposizione
VII Legislatura - Assemblea n. 266 - seduta del 13-04-1978
Norme per la tutela sociale della maternità e sull'interruzione volontaria della gravidanza
1978 - Governo IV Andreotti - Legislatura n. 7 - Seduta n. 266
  • Attività legislativa

l' emendamento Pannella 8. 88 si trova nella stessa situazione dell' emendamento Pannella 8: 85. ove venisse accolto l' emendamento Pannella 8. 13, l' emendamento in questione dovrebbe essere ritirato, essendo subordinato all' accettazione dell' emendamento Pannella 8. 13. quanto all' emendamento Pannella 8. 89, noi riteniamo che i sette giorni che sono previsti in questo articolo costituiscano una proroga inaccettabile. innanzitutto, non si comprende il perché di un ulteriore ripensamento quando la decisione di abortire è stata comunque maturata e sofferta. sarebbe come proporre ad una donna il ripensamento di sette giorni prima del matrimonio. che la donna debba attendere sette giorni per avere il permesso di abortire, dopo quelli che debbono trascorrere prima di avere la sicurezza di essere incinta, prima di trovare un medico che non sia obiettore, anzi, spesso, prima di trovare un medico generico , significa non volere che, in realtà, usufruisca di questa legge, condannandola all' aborto clandestino . debbo ricordare che circa un anno fa, quando la redazione de Il Manifesto aveva una posizione più chiara contro questa legge, venne pubblicato il corsivo di un umorista, corsivo certamente grottesco, ma perfettamente esemplificativo del significato e delle conseguenze di questa legge sull' aborto, compresi i sette giorni di ripensamento obbligatorio. in quel corsivo si descrivevano le norme di una legge che prevedeva che per ottenere l' aborto la donna dovesse anzitutto presentarsi in un consultorio in cui il comitato di gestione era composto da tre preti, più un medico ed un carabiniere, i quali avrebbero dovuto tentare di dissuaderla mostrandole delle diapositive alternate di concepiti e di bambini bellissimi e leggendole, sempre alternativamente, dei brani della Bibbia e dell' Inferno. se, dopo questi due mesi di terapia, la donna avesse insistito nel suo inoltrata, eccetera. nel corsivo si faceva tutta una casistica, se vogliamo non umoristica, ma grottesca, di quello che può succedere cercando di districarsi nelle maglie di questa legge. noi abbiamo già proposto, in sede di articolo 5, di sopprimere questo « pensamento » obbligatorio, che ci sembra quanto meno una testimonianza di sfiducia nel senso di responsabilità delle donne. ecco perché riproponiamo l' emendamento.