Emma BONINO - Deputato Opposizione
VII Legislatura - Assemblea n. 266 - seduta del 13-04-1978
Norme per la tutela sociale della maternità e sull'interruzione volontaria della gravidanza
1978 - Governo IV Andreotti - Legislatura n. 7 - Seduta n. 266
  • Attività legislativa

signor presidente , lo emendamento 6. 6, la cui lettera d) ha un contenuto simile a quello dell' articolo aggiuntivo 6-bis dei colleghi di democrazia proletaria , è un emendamento che abbiamo illustrato prima e sul quale dichiariamo il nostro voto favorevole. ma ci permettiamo di sottoporlo a tutti i colleghi, anche in sede di dichiarazione di voto . cioè noi abbiamo introdotto una nuova ipotesi per quanto riguarda la casistica. lo riteniamo importante perché credo che le condizioni, abbastanza tortuose, delle procedure previste negli articoli precedenti, e poste da questa proposta di legge , onestamente saranno in realtà una prova da superare abbastanza difficile per le donne. non è da escludere che, in tutta la trafila che si troveranno a percorrere, arrivino a superare il limite dei novanta giorni. se noi pensiamo che, in realtà, la certezza della gravidanza si ha all' ottava settimana, evidentemente non rimane moltissimo tempo tra la riflessione imposta e la ricerca della struttura medica disponibile, attrezzata o che ha ancora un posto riservato in quel 25 per cento possibile per praticare questo intervento. giustamente la collega Castellina ricordava prima le vicissitudini delle donne di Seveso, rimbalzate da un ospedale all' altro: io credo che qui rischiano di essere anche rimbalzate da una clinica privata all' altra, nel caso in cui si tratti di cliniche che hanno già esaurito il 25 per cento degli interventi di questo tipo che loro competono. noi ci permettiamo di sottolineare questo caso, perché credo che magari rappresenterà un caso che si presenterà per molte donne; quindi è un caso piuttosto frequente. mi sembra assurda anche l' idea di penalizzare la donna, dal momento che spesso ciò avverrà per cause non attribuibili alla donna stessa: succederà, infatti, che la donna arriverà a superare i novanta giorni di gravidanza prestabiliti, per aver dovuto rivolgersi nei tempi dovuti ai consultori, per aver dovuto riflettere per bene (come dice la proposta di legge ) e per aver dovuto ricercare un ente disponibile o una clinica che abbia ancora un posto in quel 25 per cento di cui si parlava. ecco, a me pare che questa donna che, pur con buona volontà ha voluto seguire le prescrizioni contenute in questa proposta di legge , è difficile che potrà ancora abortire legalmente, semplicemente perché con questa proposta di legge si penalizza da sei mesi a tre anni chiunque abortisca al di fuori delle procedure previste. allora, pur rimanendo nell' ottica di chi vuole seguire questa trafila, questa donna si troverà a superare il novantesimo giorno anche per cause non imputabili alla donna stessa (lo abbiamo precisato, questo fatto). tra l' altro è un limite abbastanza convenzionale: quando scade? novanta giorni dopo il concepimento? dalla mancanza delle mestruazioni? da che cosa? e abbastanza buffa questa situazione. c' è da considerare una diversità di quindici giorni, se una ha cicli irregolari. se si vorrà seguire la trafila esatta prevista dalla proposta di legge , con spinto legalitario e non di opposizione frontale o non si sa bene cos' altro, e non si è scelta la strada individualista, eccetera, eccetera, ma ci si metterà nell' ottica di una normativa favorevole per le donne e la si vorrà seguire, dico che se non si farà in tempo a seguirla per cause non attribuibili alle donne, queste donne comunque potranno usufruire dell' intervento anche dopo i novanta giorni. e, proprio perché ci rendiamo conto della gravità di un intervento abortivo dopo il quarto mese, ben più difficile di un aborto all' ottava settimana, abbiamo specificato nel nostro emendamento: « purché non sussistano speciali controindicazioni mediche per la pratica suddetta » . ci sarà quindi un accertamento sanitario per un intervento in anestesia totale che richiede non solo il ricovero, ma tutta una forma di assistenza anche specialistica particolare. dunque, questa donna, che pur si è messa nell' ottica di seguire le trafile ma non ci riesce, bene, io credo che non possa essere respinta tout court , perché non rientra nella casistica che voi prevedete dopo il novantesimo giorno. ecco, questa donna non ha malformazioni del nascituro; non ha processi patologici che la mettono in pericolo di vita, ma rientrava in quella casistica che voi ritenete più ampia dell' articolo 4. quindi non può venire dopo a raccontare una bugia, dicendovi che invece improvvisamente si è scoperta dei (come li chiamate?) processi patologici gravi, perché non li ha: è esattamente quella di quindici giorni prima, ma da due settimane sta andando in giro a cercare un posto, un ente sanitario che possa praticarle l' intervento. poiché questa donna che subisce questo ritardo non è che lo voglia lei, non può addurre nessuna motivazione contenuta oggi nella casistica prevista per l' intervento dopo i novanta giorni. aprire questa strada è anche senso di responsabilità nostra rispetto a una procedura di legge che riteniamo oggettivamente abbastanza lunga e difficoltosa. non mi pare si debbano escludere e penalizzare comunque a priori le donne che, non rientrando nella casistica, dopo i novanta giorni non potrebbero neanche fare la richiesta di intervento. soprattutto dal momento che, dopo i novanta giorni, deve essere medicalmente accertato un processo patologico che non c' è, perché non c' era prima e non può esserci dopo. chiediamo di introdurre questo nostro emendamento con particolare attenzione alla lettera 4. per questo dichiaro il mio voto favorevole e spero veramente che dopo aver ben concertato queste disposizioni complesse, non si arrivi poi a penalizzare chi le ha volute seguire ma non è riuscito in questa lotta fra la corsa a ostacoli e la corsa contro i tempi; ecco, non è riuscito vittorioso rispetto a queste cose. la ringrazio.