Marco PANNELLA - Deputato Opposizione
VII Legislatura - Assemblea n. 266 - seduta del 13-04-1978
Ratifica dell'accordo di cooperazione economica tra Italia e Stati uniti d'America concluso a Roma il 28 giugno 1948
1978 - Governo V De Gasperi - Legislatura n. 1 - Seduta n. 43
  • Attività legislativa

in diretta conseguenza e connessione con quanto ha ora finito di esporre la collega Bonino, chiediamo la soppressione del secondo coma dell' articolo 8, perché non ne vediamo l' utilità. abbiamo anzi seri timori circa l' estensione su richiesta della possibilità di effettuare gli interventi di interruzione della gravidanza . siamo profondamente preoccupati dall' aspetto sempre più complesso, se vogliamo essere benevoli, sempre più difficile, sempre più ambizioso che si dà ai consultori, che ancora non esistono, nella stragrande maggioranza dei casi. non credo che basterà semplicemente l' appetito per i 50 miliardi aggiuntivi inseriti in questa legge per farne qualcosa di seno e solido, così come sicuramente molti dei legislatori si augurano che accada, non so con quanta fondatezza né con quanta possibilità di evocare precedenti ed analogie positive del nostro paese. in fondo, nel settore dell' assistenza abbiamo avuto decennali esperienze, forse centenarie, ma decennali per quanto riguarda le discipline legislative dell' ultimo periodo. l' estensione a questi istituti della fisionomia effettiva poi abbastanza deludente, quali siano le caratteristiche della stragrande maggioranza di questi istituti, lo sappiamo. ebbene, riteniamo appunto, per i motivi che la collega Bonino riportava, per le caratteristiche (entro i 90 giorni) di potenziale demedicalizzazione, così come è certo, che per esempio la despedalizzazione, nella stragrande maggioranza dei casi, sia ormai acquisito come fatto naturale, corrente. non c' è nessun bisogno di prevedere, appunto, per queste interruzioni di gravidanza, tali ipotesi. meglio è secondare altri processi di responsabilizzazione e specificazione in questa direzione, piuttosto che in quella di istituti che, su richiesta e senza controllo, rispondono forse più di altri a logiche di mercato senza dare garanzie serie sulle loro caratteristiche mediche, sanitarie e sulle loro attrezzature nel personale, nelle strutture, ad affrontare tutto quello che la legge e la donna, l' umanità e la realtà esigono. riteniamo che sia. estremamente positivo e prudente non dare l' impressione a noi stessi, con questa elencazione di luoghi di aborto, di aver risolto uno dei problemi che sicuramente e in modo più drammatico (se questa legge sarà approvata) peserà poi sulla responsabilità di noi tutti e ci porrà, temo, fortemente, attraverso le cronache quotidiane e anche le conflittualità che esploderanno qua e là, dinanzi a un ricordo forse diverso del significato di queste ore di lavoro comune e di questo tentativo di lavorare in 500 o 600, invece dei soliti 5 o 10, quanti eravamo nelle occasioni precedenti, quando discutevamo in Aula dell' aborto.