Marco PANNELLA - Deputato Opposizione
VII Legislatura - Assemblea n. 266 - seduta del 13-04-1978
1978 - Governo V De Gasperi - Legislatura n. 1 - Seduta n. 15
  • Attività legislativa

signor presidente , io non ho da aggiungere... ecco, forse allora mi sforzerò un po', vista l' esortazione contraria che mi è stata fatta. signor presidente , ho alcune cose da aggiungere a quelle che i nostri colleghi hanno detto finora. ed in modo particolare, per quel che mi riguarda, a suffragare le ragioni per le quali intendo oppormi e sulle quali non sono d' accordo, è un interrogativo che continuo a riproporre, al quale non ho trovato risposta, al quale la mancanza di illustrazione sostanzialmente non ci dà risposta, ed è questo: che cosa accade nel caso, per esempio, di difformità di opinioni fra i tre membri del collegio? penso che, nel momento in cui noi stiamo costantemente creando il consultorio, i procedimenti, le procedure, il collegio, temo davvero che noi stiamo creando e facendo una costruzione probabilmente fondata un po' sulla sabbia. stiamo molto attenti, torno a dire, all' insodisfazione che c' è sul piano di fondo, sul piano ideale, sul piano teorico, alla forzata adesione, per calcolo di opportunità politica contingente, che spiega molte delle cose che accadono in questa Aula. e un calcolo politico di congiuntura contingente, nel quale per una volta abbiamo il vantaggio di poter essere liberi. ci rendiamo conto di questo dato di libertà rispetto al compromesso politico niente affatto: ritengo di essere nel tema, e voglio sapere quanti ritengono di essere qui al posto del presidente perché, se mi dite che avete stabilito un Politburo di presidenza, mi renderò conto e mi guarderò in giro, ecco. credo che non guadagnamo né in serenità né in tempo. capisco che in tutti vi sia stanchezza. non mi interessa: semmai, se le hai piene, quelle cose, puoi uscire ed andartene! l' Assemblea, in queste condizioni, non ha bisogno del tuo contributo! signor presidente , io le chiedo scusa... senti: tu, per mestiere, da cinque ore, stai esclusivamente lanciando delle battute imbecilli! non so come ti chiami... signor presidente mi spiace, ma ritengo che quando un collega si alza e mi rivolge ingiuria che non riferisco e dice: « sei un... e vieni fuori » , cominciamo ad entrare in un' atmosfera... cerco di entrare nel merito, ma le assicuro che se non è possibile mantenere un comportamento con un minimo di correttezza da parte di tutti i colleghi, lei non può fare carico a me se di questo non sono capace! lei, semmai, se io non sono capace di svolgere con serenità il mio pensiero malgrado gli insulti, può invitarmi a tacere! se il prezzo che dobbiamo pagare, signor presidente , per svolgere il nostro pensiero, è quello di subire degli insulti... Tortorella, anche tu sei arrivato a questo punto! io sto parlando qui, e quello che ho detto è registrato. signor presidente , l' onorevole Tortorella mi ingiunge di chiedere scusa, non so a chi e su che cosa! scusa, come comandi, Tortorella? cosa comandi, Tortorella? c' è l' onorevole Peggio che è spiritoso, ma anche aggressivo. quindi, signor presidente , io insisto nel dire che posso andare avanti se le è possibile assicurare un minimo di correttezza nella Aula! altrimenti è inutile. niente affatto, signor presidente signor presidente , se lei ritiene che io... signor presidente , in questo momento ho un solo modo per rispettare il suo modo di presiedere: smettere di parlare.