Marco PANNELLA - Presidente del Consiglio Maggioranza
VII Legislatura - Assemblea n. 266 - seduta del 13-04-1978
1978 - Governo IV Moro - Legislatura n. 6 - Seduta n. 309
  • Attività legislativa

signor presidente , colleghe e colleghi! tutto quanto... senti, ma che colleghi! prima non potevo nemmeno dire più compagni e adesso non posso dire nemmeno colleghi signor presidente ... signor presidente , colleghe, colleghi e compagni signor presidente , mi auguro solo che gli stenografi abbiano registrato l' interruzione di « brigatista » e lo insulto che mi è stato lanciato! signor presidente , colleghe, colleghi e compagni, deputate e deputati, noi non protestiamo, non intendiamo protestare minimamente dinanzi alla proposta che dai gruppi di stragrande maggioranza di questa Camera viene fatta, di una seduta ad esaurimento del tema e, viste le proporzioni, ad esaurimento evidentemente delle forze del gruppo parlamentare radicale. ci opponiamo, ma non protestiamo, perché tutto questo è regolamentare, per quel che riguarda la vita di questa Assemblea: a mio avviso è lecito e legittimo. non riteniamo ispirata certo a un grande senso di tolleranza questa decisione della Democrazia Cristiana , del partito repubblicano , del partito socialdemocratico , del partito socialista e del partito comunista . ma la tolleranza, signor presidente , non è articolo di regolamento, e la tolleranza nessuno può darsela se non ce l' ha; o comunque la tolleranza non è un diritto, e quindi non lo invochiamo. dobbiamo piuttosto però, in questo momento, rispondere al presidente Mammì che quello che mette in pericolo la vita del paese è la sensazione invece che all' interno delle istituzioni non esistano più opposizioni proponibili, che si è costituito un fascio di forze, popolari e no, che pretende da solo di dare moralità e logica alla difesa della democrazia e della Costituzione, al tentativo feroce e quotidiano di fare — attraverso l' uso fascista del servizio di Stato della Rai-TV e di buona parte della stampa — terra bruciata fra l' antagonismo politico dei boia delle Brigate Rosse e questo fascio di forze politiche della maggioranza. noi, invece, riteniamo in questa circostanza di rendere un servizio politico anche alla maggioranza, la quale opera sempre di più — o lascia operare altri — perché nel paese la protesta, la nausea, la disperazione e la paura si trasferiscano sempre di più a favore di tendenze violente ed eversive; noi, invece, speriamo di poter lanciare un messaggio al paese, nel quale si dica che anche nelle condizioni più difficili, nelle condizioni più gravi, anche essendo solo quattro fra mille, si può e si deve dare una testimonianza di fede e di fiducia nei regolamenti, nella Costituzione, nella non violenza e nel dialogo. e innanzitutto questa — mi pare — la prima testimonianza che dobbiamo dare. ma abbiamo un dissenso sul merito, colleghi e colleghe. non è esatto, mi pare, collega Mammì — e lo sai — che l' atteggiamento del gruppo parlamentare radicale è relativo unicamente a questa vicenda dell' aborto. certo, rivendichiamo il merito storico (prima ancora del movimento femminista, collega Mammì; e allora non ti preoccupare né di noi né di loro) di avere imposto alla coscienza del paese la questione di una regolamentazione del problema dell' aborto. lo abbiamo imposto e ne abbiamo pagato il frutto, ne abbiamo pagato il costo, siamo stati a lungo linciati come persone che cercavano di imporre dei temi poco degni alla vita politica nazionale. e siete venuti con la pretesa — vedremo perché — di esigere dal Parlamento, dalla Camera dei Deputati , in tre giorni la chiusura di questa vicenda, di circoscrivere la « sceneggiata » delle opposizioni e delle maggioranze: la Dc contro, gli altri a favore, la Dc per il diritto alla vita, la Dc che si impegna a fondo per il diritto alla vita (questa legge abominevole!); e gli altri invece, i laici (laici di che?), che vogliono imporre al contrario questo aborto libero e via dicendo, quando invece siete tutti d' accordo, perché sapete benissimo che in questo caso l' unico modo per esprimere il disaccordo è quello di evitare che il dibattito si chiuda in due o tre giorni. ma la nostra opposizione, signor presidente , non è solo per il referendum, è opposizione ad un programma di 30 giorni che le forze politiche di maggioranza hanno stabilito di imporre alla Camera. e questo i colleghi lo sappiano, su questo riflettano. abbiamo cioè un programma politico di emergenza che nella pratica sconfessa nel modo più categorico i motivi per i quali è stata fatta la crisi di Governo , è stato chiesto un Governo di emergenza, è stata costituita una maggioranza di emergenza. eravate tutti contro i radicali, attenti ai temi dello Stato, ai temi morali, ai temi delle riforme, poiché i grandi problemi erano economici e sociali. questo fascio di forze di maggioranza ci chiede in trenta giorni di non affrontare nemmeno un provvedimento di tipo economico e sociale . abbiamo detto nella conferenza dei capigruppo : è qui che, se si fosse aperto un varco in questa vostra dura, autoritaria impostazione che pretende di sequestrare il diritto di discutere dell' equo canone , di qualsiasi altra cosa che urge in termini economici e sociali, avremmo rivisto il nostro atteggiamento. ci avete solo risposto di no: prima l' aborto, poi la riforma della legge Reale , poi la legge sulla commissione inquirente, poi la legge manicomiale . e vero: a questo punto, i veri brigatisti, per alcuni di voi, siamo noi, siamo il nemico pubblico radicale, ed è contro il referendum radicale che per un mese dobbiamo mettere tra parentesi tutti gli argomenti concernenti la crisi economica e sociale. guai, collega Mammì, se dessimo al paese la sensazione che i brigatisti rossi da una parte e l' opposizione non violenta e radicale dall' altra trovino, come unica risposta, la messa in mora della regolarità della normale amministrazione democratica. alle violenze degli assassini, alle violenze delle Brigate Rosse , si deve rispondere affermando la serenità e la pienezza dei ritmi della vita democratica . l' ho già detto: i colpi dei boia risuonano nel nostro paese innanzitutto perché risuonano nel vuoto di altre opposizioni, in quanto quelle non violente le avete imbavagliate o avete cercato di imbavagliarle. se si udisse il fruscio di 50 milioni di schede, quel fruscio sarebbe un boato rispetto alle attuali bombe dei boia, sarebbe un vero boato democratico. voi parlate con la mentalità secondo la quale solo i fasci di forze possono imporre, nella vita democratica , la vera normalità; qui, collega Mammì, c' è un dissenso di fondo. io rispetto il tuo, ma rispetto anche il nostro. noi affermiamo che, se il 16 marzo avete già fatto l' eccezione di sequestrare sostanzialmente il nostro diritto dovere di discutere più a lungo contro i boia delle Brigate Rosse e sul programma di Governo ; se tutti avete convenuto che quello spazio dovesse essere usato solo dai segretari dei partiti (altra forza costituzionale, per alcune ore) e avete votato in bianco la fiducia ad un Governo senza farla precedere neppure da un dibattito; se adesso, per evitare i referendum, volete imporci, ad esempio, un dibattito di quattro giorni sul bilancio dello Stato ; affermiamo, dicevo, che state demolendo le regole e le tradizioni democratiche, anziché irrobustirle. sembrate quasi una eco puntuale delle speranze dei boia che vogliono, ammazzando qualche persona, in realtà mettere in mora ... signor presidente , se il presidente D'Alema non fa che darmi del cialtrone... come dicevo anche questa mattina, emblematicamente ma non provocatoriamente (ma non lo faremo) volevamo proporre una inversione dell' ordine del giorno , che non sarebbe stata accolta. nei momenti nei quali i nemici della Repubblica ottengono che si parli sempre e solo di loro, che si parli sempre e solo di sequestrati e di sequestrandi, di sparatorie, di morti e di assassini, al fine di riconquistare forze e normalità volevamo chiedere che fosse posto al primo punto dell' ordine del giorno il provvedimento concernente la soppressione dell' immunità parlamentare che, a causa di vari casi di emergenza, non viene mai discusso. oggi, sui giornali a maggiore diffusione, si rivolgono precise accuse (altro è se qualcuno ci dà dei cialtroni!) e si afferma che i radicali giocano un' oscura partita politica sulla pelle del paese (questo leggo e questo oggi è stato affermato in prima pagina con un corsivo di apertura dal massimo organo della maggioranza politica che abbiamo nel nostro paese, quanto a diffusione). ebbene, io credo che si debba cominciare a parlare anche dell' inquirente e dell' immunità parlamentare perché, se qualcuno ha oscure trame contro la Repubblica (deputati o no), è bene che si faccia libero il cammino della giustizia. adesso non sono più i colleghi del Movimento Sociale i brigatisti, i terroristi, gli assassini, i delinquenti, quelli che fanno le oscure trame. Rauti, non sei più tu: è Adele Faccio; sei degradato e declassato: è Emma Bonino. le oscure trame contro la democrazia vengono appunto denunciate perché noi, in ossequio al regolamento al quale confermiamo ossequio, dinanzi alla decisione della maggioranza, semplicemente cerchiamo di portare, disperatamente o con una oncia di speranza, signor presidente , la vivente testimonianza che è possibile una vera opposizione, dura, anche all' interno delle istituzioni, e che non è solo al di fuori di esse e contro di esse che si può testimoniare per la Repubblica, per la democrazia, per la libertà di ciascuno e anche affermare, nella pratica, tolleranza e rigore, tolleranza e intransigenza, rispetto delle parole proprie e di quelle altrui. per questo, signor presidente , siamo contro come manifestazione, come atto non di tolleranza o di non tolleranza; ma ci guardiamo bene dal ritenere che questo esercizio dei diritti regolamentari della maggioranza sia qualcosa di violento o di illegittimo, perché appunto è l' esercizio di un potere che il regolamento le conferisce.