Emma BONINO - Deputato Opposizione
VII Legislatura - Assemblea n. 265 - seduta del 12-04-1978
Norme per la tutela sociale della maternità e sull'interruzione volontaria della gravidanza
1978 - Governo IV Andreotti - Legislatura n. 7 - Seduta n. 265
  • Attività legislativa

presidente e colleghi, l' emendamento sostitutivo di questo articolo pone dei problemi non già perché il suo contenuto sia peggiore di quello previsto dal testo elaborato in Commissione, in quanto nella sua essenza e nella sua struttura è perfettamente identico contenendo solo alcuni concetti di un lessico diverso, ma perché in realtà esso non cambia moltissimo. infatti, questo emendamento sostitutivo comincia dicendo che l' aborto procurato è un atto di soppressione della vita umana , ed ancora che il consultorio concorre a promuovere nella donna la consapevolezza che l' aborto volontario è atto di soppressione di una vita umana . in realtà, questo emendamento rende esplicito quello che invece poi faranno in pratica i consultori. pertanto, dal punto di vista della struttura della legge, questo emendamento presentato dal gruppo democristiano è più chiaro circa la funzione dei consultori, funzione attribuita ai consultori dall' articolo in questione, anche se non è detto espressamente. questa è la situazione. l' intera legge dice esattamente che l' aborto è atto di soppressione della vita umana , che è punibile in alcuni casi, mentre non lo è in altri. questa impostazione esiste, in realtà, anche nel testo attuale; l' emendamento sostitutivo della Democrazia Cristiana la rende semplicemente esplicita. vi sono, però, alcune cose che non mi sembrano traducibili in pratica. si dice che il consultorio accerta la consistenza delle motivazioni espresse dalla donna. ora, non capisco con quali strumenti il consultorio possa procedere a questi accertamenti. non capisco se avrà i giudici fiscali, oppure manderà a casa i carabinieri a fare indagini o porrà domande ai portinai: ecco, io non capisco con quali strumenti il consultorio accerta. tra l' altro, il consultorio predispone anche un piano per la donna (spero non solo fino al momento del parto, ma anche dopo) per quella che viene chiamata la maternità difficile. quindi, deve predisporre un piano a lunga scadenza — un piano decennale — per ogni singola donna: il tutto, tra l' altro, con solo 50 miliardi di stanziamento. ciò mi pare abbastanza inverosimile, perché il problema della donna che abortisce non è solo quello di portare la gravidanza fino al momento del parto, ma anche quello dell' educazione del figlio. di qui la necessità che il consultorio predisponga un piano decennale di assistenza a queste donne, sempre, ripeto, con uno stanziamento di 50 miliardi per tutto il territorio nazionale . tutto questo non è assolutamente fattibile, non solo perché i consultori non ci sono (questo sarebbe il meno), ma perché questi dovrebbero accertare la consistenza delle dichiarazioni della donna (forse, ripeto, inviando i carabinieri a casa per accertare se quanto ha affermato è giusto o meno) e poi predisporre un piano decennale o mensile di aiuto. non ci rendiamo conto di come questo possa essere fatto con soli 50 miliardi. la cosa non solo mi stupisce, ma so anche benissimo come verrà interpretata. se vi è una legge nella quale si dice che i consultori si devono impegnare a svolgere determinate funzioni, se questo non accade, i consultori dovrebbero essere penalizzati: in caso contrario non si capisce la funzione della legge. ma siccome, dopo essersi ben impegnati, i consultori, non traducono in pratica i loro impegni, non vi è alcuna penalizzazione, ma rimane solo questa donna che sola era, meno sola ha creduto ad un certo punto di essere e sola poi rimane. vi è poi un comma nel quale si dice che con il consenso della donna il consultorio prende contatti con i familiari della stessa. non capisco perché questi contatti, se il rapporto familiare è decente, non possa prenderli la singola donna e debba essere invece il consultorio che va a consultare le zie, o la suocera o non ho capito bene chi altro. tutto questo anche perché stiamo parlando di una donna maggiorenne, e quindi, ripeto, non capisco perché questi contatti — sempre che sia possibile — non debba averli la stessa donna e non il consultorio che avvicina il nucleo familiare , che non è ben chiaro da chi sia composto. tutto questo è incredibile. mi sembra incredibile, in termini di diritto positivo , perché se, dopo tutti questi impegni e consultazioni, i consultori non predispongono un piano decennale di assistenza, non sopportano nessun tipo di penalizzazione. così alla donna si dice: scusa tanto, ma non ci riusciamo; senza che vi sia nessuna conseguenza per il fatto che non si mantengono gli impegni presi. per questo voteremo contro questo emendamento. votazione segreta .