Marco PANNELLA - Presidente del Consiglio Maggioranza
VII Legislatura - Assemblea n. 265 - seduta del 12-04-1978
Situazione politica internazionale
1978 - Governo III Moro - Legislatura n. 4 - Seduta n. 717
  • Attività legislativa

signor presidente , forse in difformità dai colleghi del mio gruppo, non voterò contro questo emendamento, che tende a eliminare la casistica sopprimendo 12 parole « in relazione o al suo stato di salute , o alle sue condizioni economiche, o sociali, o familiari, o alle CIR, costanze in cui è avvenuto il concepimento, o a previsioni di anomalie o malformazioni del concepito » . non voterò contro perché abbiamo già più volte motivato il carattere, a nostro avviso, perverso, giuridicamente parlando, della invocazione di una casistica che da una parte tende a coprire tutto l' arco possibile delle motivazioni evocabili da parte di una donna e dall' altra tende ad articolare in precisi casi la possibilità di intervento. direi che questo è lo strumento per cui Cesare può andare ad indagare metaforicamente, emblematicamente nella coscienza e nel ventre della donna. e qualcosa che certo è stato concepito per liberalizzare qualcosa, ma per liberalizzare quel diritto dia menzogna attraverso cui si vuole far passare il cosiddetto diritto della donna ad interrompere la gravidanza. quindi, dinanzi al carattere moralmente non accettabile, all' economia e alla moralità di queste proclamazioni giuridicamente inconsistenti, offensive e violente, perché pongono l' obbligo. alla donna di mentire, o quello di abortire clandestinamente o quello di una maternità non responsabile e non libera, per le ragioni che ho detto, non posso votare contro questa posizione assunta dai colleghi democristiani. non posso, però, votare a favore perché il dubbio di una legge che anche voi tutti tentate di rendere giuridicamente poco chiara, tutta di tipo non perentorio, ma dichiaratorio, in cui si evoca un' atmosfera di colpevolizzazione e in cui, quindi, in questa economia di diritto, la dizione « salute fisica e psichica » fosse amputata da questa casistica aberrante come principio, come ogni casistica di questo genere inserita nella legge, indubbiamente — se volete — premerebbe di meno la menzogna della donna. costringerebbe ugualmente la donna al diritto dovere di mentire, ma restringerebbe in concreto il premio della sua menzogna. e, quindi, per questo che dichiaro di astenermi. non voterei, né contro né a favore perché mi rifiuto di scegliere tra questa costrizione alla menzogna con il premio della liberalizzazione assoluta se si mente, se si accetta la colpa che è a monte della menzogna, e la costrizione ad un' invocazione della salute fisica e psichica che rischierebbe di restare ancora più privata, poi, anche di pratica efficacia, cioè una menzogna che non viene premiata come è nell' economia dei redattori di questa legge.