Marco PANNELLA - Presidente del Consiglio Maggioranza
VII Legislatura - Assemblea n. 265 - seduta del 12-04-1978
Approvazione delle finalità e delle linee direttive generali del programma di sviluppo economico per il quinquennio 1965-1969
1978 - Governo III Moro - Legislatura n. 4 - Seduta n. 567
  • Attività legislativa

signor presidente , abbiamo ascoltato ieri con attenzione le dichiarazioni sbrigative del collega Cerquetti, il quale però ci ha fornito, e ha fornito alla Camera, motivazioni sul suo emendamento non a caso non sodisfacenti in uno dei suoi punti caratterizzanti. il collega Cerquetti nei suoi interventi di ieri ha esaminato alcuni aspetti giuridici, ha riconosciuto che l' inserimento dell' attualità del pericolo era un inserimento, direi, per distrazione, ma non so per distrazione di che cosa: infatti, ne troviamo traccia oggi nell' attuale dizione. colleghi di Democrazia nazionale , mi pare che l' elemento vero, caratteristico del vostro emendamento, risieda in una posizione che, dopo essere stata agitata nella fase « trogloditica » , non parlamentare, del dibattito sull' argomento, ha poi trovato l' unanime repulsione delle altre forze politiche , a cominciare da quella democratica cristiana, supposta a rappresentare al massimo certe posizioni e certi interessi, cioè la degradazione del concetto di salute a quello di salute solo fisica. parlo di degradazione del concetto perché, a questo punto, gradiremmo che, se non altro mediante una dichiarazione di voto , ci venisse spiegato (per nostro scarico di coscienza, anche dopo aver dichiarato una intenzione che può mutare, se ci avranno convinto le altre dichiarazioni di voto che ascolteremo) come il concetto di salute possa concretamente e medicalmente essere diviso in quello di salute fisica e psichica. cosa significa? voi intendete la materialità concreta, quella da cui esce il sangue? perché la salute psichica, no? certo, c' è tutta una civiltà, quella dei gulag, quella in cui non si tortura fisicamente, ma psichicamente. la salute dei dissidenti — donne, per voi colleghi di Democrazia nazionale : le donne dissidenti dalla vostra impostazione — può subire lo stesso trattamento, non di tortura fisica — nulla di fisico! — ma di tortura psichica. la salute psichica è una cosa che non va tutelata: è un lusso borghese, è un lusso del demonio. e meglio non evocare il problema della salute psichica. dalla psiche, in fatti, vengono i peggiori germi, quelli del dissenso, quelli della consapevolezza storica della donna di essere, non già uomo, ma persona come l' uomo. e, non a caso, le Costituzioni e le dichiarazioni dette dei diritti dell' uomo , e non della persona, non riguardano tradizionalmente l' esistenza delle donne, ma solo quella degli uomini. mi chiedo veramente quale cultura giuridica, quale presupposto di scienza consenta tale operazione che in realtà già vi dovrebbe preparare, colleghi di Democrazia nazionale , ad assumere, se siete conseguenti, un atteggiamento oltranzista anche nella occasione prossima della « legge-rapina » contro il referendum sulla legge manicomiale . infatti, se la salute psichica, il dèmone — sta qui tutta la differenza — deve continuare a non essere considerato tale per chi ne è soggetto, ma deve essere considerato solo in relazione alla sua possibilità di essere male sociale, in modo che prevalga l' interesse sociale su quello individuale, contro il rischio del male individuale e singolare della persona, allora a questo punto continuate a mantenere, a lasciar passare le leggi un po' truffaldine che il Governo ci darà per far fuori le leggi manicomiali! al di là della buona intenzione evidente e della buona capacità di illustrare e sottolineare alcuni aspetti della vostra civiltà giuridica — che noi non condividiamo, onorevole Cerquetti, ma che, però, ascoltiamo con rispetto — , nel 1978, nella Camera repubblicana, al grado di civiltà, non solo giuridica, ma anche umana che ci viene dato, il circoscrivere il concetto di salute a quello di non so quale fisicità, mi pare una operazione assai discutibile. se venisse dismessa nel corso di questo dibattito ve ne saremmo molto grati. credo, infatti, che nella qualità delle nostre reciproche opposizioni siamo tutti coinvolti. quanto migliore è il dissenso che viene espresso rispetto alle posizioni di chi parla, tanto maggiore è il grado di positività del dibattito, tanto migliore dovrà essere la posizione di chi dissente. e per questo che, augurandomi anche qui che avvenga qualche cosa di nuovo quanto alle parole « salute fisica » e che questa sia (ed è possibile, collega Cerquetti) la seconda « distrazione » — ed è possibile, perché l' altra era consistente, e di distrazioni quante ne commettiamo tutti preannuncio che comunque, se questo non fosse, con maggiori argomentazioni e soprattutto con questa motivazione, voterei contro.