Marco PANNELLA - Presidente del Consiglio Maggioranza
VII Legislatura - Assemblea n. 265 - seduta del 12-04-1978
Per le vittime di atti terroristici in Alto Adige
1978 - Governo III Moro - Legislatura n. 4 - Seduta n. 505
  • Attività legislativa

siamo stati tra i pochi colleghi che ieri sera hanno avuto, lo dico seriamente, la fortuna di ascoltare l' illustrazione di questo emendamento da parte della collega Amelia Casadei... la collega Casadei questa notte, malgrado la stanchezza credo abbia compiuto un intervento di chiarificazione, ed abbia dato un contributo sicuramente importante perché ancora una volta dimostra di quanta discussione, di quanto dibattito, invece avremmo bisogno. collega Casadei, penso che il nostro problema, di noi radicali che non abbiamo ufficio studi, che viviamo in questo modo così difficile, la nostra attività anche concettuale, è quello di vedere in che misura riusciamo a trasferire in diritto positivo la cultura, la morale, le speranze che affidiamo all' atto che insieme nel no o nel sì tentiamo di compiere. allora, collega Casadei, credo che tutti abbiamo appreso che è un pessimo criterio quello di scrivere in una legge una dichiarazione che forse potrebbe andar bene nelle dichiarazioni giacobine o no, sui diritti dello uomo e della donna; ma scrivere una legge e fare un' affermazione che può essere scientifica, religiosa, personale « l' aborto procurato è un atto di soppressione della vita umana » , significa, collega Casadei, ripercorrere quell' errore della Chiesa-Stato, la quale, ancorata al contributo scientifico di Tolomeo quando la scienza per suo conto arrivava ad avere il contributo di Galilei, in nome del fatto che era divenuta legge la verità della scienza di un certo momento, combatteva il contributo di scienza, che è il contributo di dubbio degli altri. allora, per questo penso che non ci sia nessun bisogno, collega Casadei, per noi, per voi, per il nostro paese, per la legge, di una dizione di diritto positivo nel quale recepiamo gli imperativi categorici della coscienza di ciascuno di noi, di ciascuno dei nostri gruppi; ed è per questo quindi che siamo contro. questa prima enunciazione, ma per un motivo di metodo. se viceversa noi scrivessimo, collega Casadei, « l' aborto procurato non è un atto di soppressione della vita umana » , a mio avviso, compiremmo anche noi un pessimo atto di natura legislativa, perché non potremmo, da Cesare quale siamo, interferire nella convinzione eventuale che lo sia o non lo sia. pensate colleghi se avessimo avuto la avventura di discutere nel paese a lungo queste cose come abbiamo fatto per il divorzio, quanto avremmo potuto migliorare le rispettive posizioni in un dibattito non costretto alle due di notte, alla seduta fiume ; tutto ciò ci ha costretto alla ratio di questa legge che è l' operazione politica di maggioranza di far fuori il referendum e non di fare una buona legge. pensate viceversa, quanto avremmo invece potuto, forse, in termini di diritto positivo , creare di buono. ma andiamo oltre, lo chiedo alla collega Casadei, al collega Orsini, al collega Gargani e alla collega Boffardi; ne abbiamo parlato ieri in un altro punto, collega Boffardi. scusate, voi dite « ma ancora qui » ; fate conto che noi facciamo passare con voi questa legge. che cosa diciamo, a chi deve seguire la legge? ove la donna in stato di gravidanza si trovi in situazioni di particolare difficoltà — chi il giudice? — di carattere psicologico, economico, sociale o familiare... perché enunciarle, perché ancora la casistica? no, i consultori familiari, sappiamo che non ci sono, ma comunque che il volontariato — voi dite di cui alla legge 29 luglio 1975, numero 405, accertatane la consistenza... collega Boffardi, quale regolamento di attuazione possiamo predisporre per accertare l' esistenza di particolari difficoltà di tipo psicologico? accertarne la consistenza, non l' esistenza. anche qui non esiste, per fortuna, nessuna scienza che pretenda di essere certa come le verità rivelate. qual è il parametro scientifico? la scuola junghiana, la psicologia tedesca per stabilire la consistenza di un momento psicologico? vi pregherei, fate questo gesto, questo emendamento non passerà; ma perché non inauguriamo un modo diverso di dialogare, perché non accettate almeno delle cose marginali? vi diciamo di togliere questo, perché non serve il vostro emendamento. facciamo dei passi, ciascuno, per andare avanti, per fare leggi migliori o per tentare di fare leggi migliori. e ancora, spero di parlare, colleghi proponenti, perché in nessun posto è scritto che dobbiamo vivere le nostre obbedienze di parte, altrimenti che in libertà, senza possibilità di dialogo diretto tra il collega che mi dice: vorrei non votare contro, ma voto contro perché ho preoccupazioni che non sono quelle che mi attribuite! sentite il vostro linguaggio: « predispongono un completo piano di assistenza » ; questa è la legge di intervento sul Friuli, dello stato di pericolo! vedete il consultorio creato soprattutto dal volontariato, da donne come quelle del Movimento per la vita , come quelle nostre, che sono andate a fare queste campagne, che « predispongono per legge un completo piano di assistenza, per accertare la consistenza scientifica, medica, economica » . per esempio, la difficoltà economica di cui si parla: lasciate andare avanti quell' altra casistica! una donna ricca, che non ha coscienza della propria ricchezza ma ha angoscia di denaro, può benissimo dire di non volere fare il figlio per motivi economici ed essere sincera, pur sbagliando in fatto. una donna poverissima può benissimo dire: « Dio provvederà ad una bocca in più da sfamare » , senza invocare così la motivazione economica. state seguendo la perversa logica aberrante del cammino dei nostri avversari, oggi, di coloro cioè che hanno scelto questa via. state inseguendoli, invece, di opporvi ad essi. questo è il mio dubbio: colleghi Ines Boffardi, Amelia Casadei, Bruno Orsini; è un inseguimento di una verità che è solamente strumentale ed una operazione politica che non ha nulla a che fare con la donna, l' aborto, la morale e il diritto alla vita, questa legge contro la quale vogliamo votare, che stiamo noi, credo duramente, combattendo. dunque, « predispongono un completo piano di assistenza » : chi controlla, cosa significa, come si fa, nelle finalità e secondo le modalità di quegli articoli precedenti della presente legge, utilizzando ogni risorsa e sollecitando gli opportuni interventi della regione? cosa vuol dire « opportuni interventi » in termini di diritto? quale opportunità è identica, se la regione è diretta politicamente in un modo o in un altro? e degli altri enti competenti, delle organizzazioni di solidarietà civile, quali? vedete: voi date una dimensione semmai morale; date una indicazione che non è legislativa. vi state muovendo come se già foste una delle volontarie di questo consultorio. ecco, mi pare che in questo modo siete le volontarie di un consultorio ideale che qui si cerca di costituire. « dovremmo fare così » , ma questo in questa ricerca siamo uniti, credo. ma dico che il problema è che questi parametri sono di consiglio, non sono parametri di diritto positivo . dietro una legge non chiara passa sempre, poi, la speculazione contro la chiarezza, con la trasformazione. c' è la Pagliuca, rispetto alle migliaia di suore in buona fede . ci sono queste degenerazioni, dietro la scarsa chiarezza degli obiettivi e delle realtà: il consultorio concorre a promuovere nella donna la consapevolezza che l' aborto volontario è atto di... ma come sarà vissuta, se non... non è mica detto: e se la donna non capisce? e se la donna continua a dire: no, a questa donna angosciata, perché se va lì è angosciata, voi fate questo interrogatorio che per « sorellesco » che sia, che per materno che sia, che per umano che sia, non potrà che essere visto dall' altra come l' ostacolo da superare per poter ottenere quello che vuole, in quel momento di angoscia, dovrà appunto discutere e dibattere; credete che ci verrà? non ci verrà. nel vostro consultorio verrà a trovare conforto quella che ha già deciso, avendo quattordici figli, di avere il quindicesimo, ma nessuno verrà a cercare il conforto di un dialogo fraterno e sereno, aperto, perché (e così termino, signor presidente ) il presupposto di qualsiasi dialogo, e forse su questo di nuovo il collega Del Castillo — così gli faccio da portavoce — dirà che sono gigione, come è solito fare, mentre dico queste cose alle quali credo. ecco, stenografi, dice che sono sorellesco! signor presidente , questo servizio di un collega che usa interrompere in modo così pertinente, credo... il presupposto perché un dialogo viva come tale, un dialogo laico tra credenti, è che ciascuno dei partecipanti al dialogo sia in posizione di parità e che ciascuno metta in causa la propria verità. ho concluso, signor presidente . siccome credo che non esista questa prefigurazione di dialogo in termini di diritto positivo , per questo e per gli altri motivi, fatti di profondo rispetto per le volontà che sono alla radice di questo emendamento, dichiaro di votare contro. la ringrazio.